scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Il Sindaco: ” Siete un grande esempio. Da parte nostra, un impegno che continua”.
Il Presidente Edoardo D’Angelo elogia la squadra: “Alzare la SuperCoppa, il gesto più bello per festeggiare il nostro quarantennale”.
Giulianova, 17 gennaio 2023. Reduci dalla magnifica conquista della SuperCoppa, e con dentro la tensione positiva per le prossime sfide, i ragazzi della Amicacci Abruzzo sono stati ricevuti questa mattina in municipio. Con loro, il Presidente Edoardo D’Angelo ed alcuni collaboratori storici. In sala consiliare, ad accoglierli, c’erano il Sindaco Jwan Costantini ed il consigliere con delega allo Sport Livio Persiani.
L’ invito del Primo cittadino, accolto con entusiasmo dalla squadra, ha permesso di festeggiare la SuperCoppa ma soprattutto di vivere un momento che, ben oltre l’istituzionalità, è stato un’occasione di condivisione, di amicizia, di incontro. La pergamena consegnata alla squadra giuliese di basket in carrozzina, nella persona del Presidente D’Angelo, ha voluto essere un attestato d’affetto da parte della Città di Giulianova ed anche, per quanto riguarda l’ Amministrazione, una promessa di sostegno e di attenzione.
” Questa coppa – ha detto il Sindaco Costantini – è il segno tangibile di come sognare insieme, e in grande, possa condurre a traguardi inaspettati, regalare vittorie che sembravano impossibili. L’ Amicacci incoraggia tutti, grandi e piccoli, sportivi o meno, a sfidare se stessi, ma facendo squadra, portando a sintesi l’impegno di tanti. Competere, oggi, non è facile. Alle difficoltà oggettive di reperimento di fondi bisogna replicare con la più efficace delle risposte, con la collaborazione, la presenza concreta. L’ Amministrazione, in questo senso, vuole esserci, intanto attivandosi per il miglioramento strutturale della sede di via Galilei.”
COMINCIAMO BENE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Le grandi esplosioni d’inizio anno
Esplodono in successione il caso insetti per la nostra futura alimentazione; il caso Orlandi che si apre ai misteri dopo quarant’anni; il caso Messina Denaro dopo trenta: cominciamo bene.
Tutto intorno, comunque, sempre la solita solfa: l’ossessione del virus, la follia in Ucraina, il sangue delle donne in Iran, in Afganistan ma soprattutto da noi.
L’economia dei bilanci rossi e delle casse svuotate, del caro benzina e dei bonus dei miei stivali.
Le perversioni di Nuova Generazione, con le sue vernici artistiche, e quelle vecchie della corona inglese.
Il disgusto dilagante per il calcio sfasciato, criminale e corrotto e le nevrosi dei giostrai della TV e dell’informazione.
Guerre e miserie si espandono; ricchezze e poteri si concentrano; ingiustizie, persecuzioni ed un uomo che non trova pace: ecco il nuovo anno.
Quali profezie, quali previsioni: già tutto chiaro, si scivola sempre più giù quando mancano appigli sicuri.
NM
I RITI DEDICATI A SANT’ANTONIO ABATE a San Valentino in Abruzzo Citeriore
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Domenica 22 gennaio 2023
San Valentino in Abruzzo Citeriore, 17 gennaio 2023. Domenica 22 gennaio, a San Valentino in Abruzzo Citeriore, si rinnovano i riti dedicati a Sant’Antonio Abate, con la tradizionale festa in onore dell’eremita e Santo protettore degli animali, che, nel paese del pescarese, alle porte del Parco Nazionale della Maiella, ha origini antiche.
Al programma religioso che si svilupperà nella mattinata con la tradizionale processione in onore del Santo, accompagnata dalla Banda Città di Chieti, faranno seguito i riti popolari de lu sbannimènde e del canto del Sant’Antonio, che hanno conservato nel tempo la loro particolarità ed unicità.
Ma già da sabato 21 gennaio e poi durante la festa, saranno distribuiti, per le case del paese, le fave ed il pane benedetto di Sant’Antonio: pane bianco per le persone e pane nero con le fave ammorbidite in acqua per gli animali.
Saranno raccolti doni destinati ad essere venduti a lu sbannimènde nel pomeriggio di domenica, davanti la Chiesa dedicata a Sant’Antonio; un’asta durante la quale il banditore venderà prodotti tipici della tradizione contadina ed artigiana, ed il cui ricavato sarà necessario per sostenere la festa e per opere di carità. Le contrade faranno a gara per la più grande e bella “frasca”, un ramo di alloro decorato e guarnito dai ogni “ben di Dio” dell’enogastronomia locale, che porteranno in processione, accompagnata da musiche e canti; il De Nino, studioso del folclore abruzzese, attribuì come esclusivo di San Valentino, la tradizione della Fiera di Sant’Antonio Abate.
Il canto de “lu Sant’Andonie”, che rievoca le Tentazioni del Santo e che è parte di un’opera teatrale scritta da Pasquale Stromei e musicata da Gaetano Iezzi, sarà portato in scena dal locale gruppo Amici del Sant’Antonio, alle ore 19.00 nella Chiesa Madre.
La festa di Sant’Antonio Abate apre il ciclo del Carnevale e oltre ai rituali liturgici, rappresenta in Abruzzo, una particolare peculiarità folcloristica, tra le più genuine testimonianze della tradizione giullaresca. Appuntamento a San Valentino in Abruzzo Citeriore, domenica 22 gennaio, dalle 14.30 e sino allo spettacolo dei fuochi d’artificio previsto per le 19.30.
Festa in onore di
SANT’ANTONIO ABATE DOMENICA 22 GENNAIO 2023
GIOVEDÌ 19 GENNAIO
Inizio del Triduo in preparazione alla festa di Sant’Antonio Abate
SABATO 21 GENNAIO
Distribuzione del pane e delle fave benedetti presso le case della parrocchia
DOMENICA 22 GENNAIO
8.30 Santa Messa del mattino
10.45 Benedizione degli animali domestici e del mondo agricolo in Piazza del Duomo
11.15 Santa Messa solenne
12.00 Processione di Sant’Antonio Abate accompagnata dalla Banda Città di Chieti
14.30 “Lu Sbannimente” con offerta delle ‘Frasche’ al Santo in Piazza del Duomo
(In caso di pioggia, si tiene presso la Sala Ammirati)
18.00 Santa Messa vespertina
19.00 Nella ‘Chiesa madre’
Canto tradizionale del Sant’Antonio. A conclusione della festa, pirotecnici in piazza San Nicola
MACCHEMITO, puntata odierna a Lanciano!
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Viaggio nell’Abruzzo fantastico con Longino
Lanciano, 17 gennaio 2023. Una delle figure più iconiche di tutta la cristianità è quella di Longino: sono tante le leggende che lo riguardano intrecciandosi e sovrapponendosi, una di queste riguarda l’Abruzzo ed in particolare Lanciano (Ch), protagonista della puntata di Macchemito su Buongiorno Regione, rubrica di Paolo Pacitti e riprese Rai di Sem Cipriani, con lo scrittore abruzzese Peppe Millanta.
Longino, è il soldato romano che colpì il costato di Cristo ed è legato all’Abruzzo da una lunga tradizione, e probabilmente lo stesso nome di Lanciano deriva da questo personaggio, infatti, è immediata la correlazione tra i nomi Longino e Lanciano e lo stesso stemma del paese raffigura una lancia che punta verso il sole, forse quella dello stesso soldato romano che si è lasciato “illuminare” da Cristo, dopo averlo colpito.
“La storia di Longino riemerge piuttosto tardi, alla fine del 1700 quando facendo dei lavori venne ritrovata la fontana romana con un’iscrizione ‘Quintus Cassius Longinus sua peccata fecit’ – spiega lo storico Domenico Maria Del Bello – e tornando indietro nel Medioevo si scopre che c’è una Chiesa dedicata a questo Santo e solamente negli anni ’80 una scrittrice polacca scrive un romanzo sostenendo che il Longino era originario dell’antica Anxanum”.
Secondo uno dei racconti che lo riguardano Longino, dopo essersi convertito tornò da Gerusalemme nella sua città natale, Lanciano, dove si mise a predicare inimicandosi i potenti che lo catturarono e lo giustiziarono; il luogo del suo martirio si trasformò in luogo di devozione dove fu costruita la Chiesa oggi nota come San Legonziano, forse una variabile del suo nome e dove avvenne il miracolo di Lanciano.
Alessandra Renzetti
MOBILITY MANAGER e PSCL
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Chi, quanti e come?
Pescara, 16 gennaio 2023. Quattro sono i Comuni che in Abruzzo superano i 50.000 abitanti: Pescara, L’Aquila, Montesilvano, Teramo. Ad una incollatura c’è Chieti e poi, a dieci abitanti di distanza, Avezzano e Vasto.
Stando al DI 179 – 12/5/2021 (decreto interministeriale): “Istituzione della figura del “Mobility manager aziendale“, e successive modifiche e integrazioni, ai Comuni capoluoghi di Regione, di Provincia ovvero che superano la soglia dei 50 mila abitanti, quindi L’Aquila, Pescara, Teramo, Chieti e anche Montesilvano, è fatto obbligo di nominare il mobility manager, aziendale ma anche di area, individuandoli tra il personale in ruolo. Ma anche tutte le aziende che hanno più di cento dipendenti per unità territoriale, e che rientrano all’interno del perimetro dei comuni indicati, devono nominare un mobility manager.
I Mobility Manager, avendo preliminarmente sottoposto un questionario dedicato ai dipendenti, provvedono a predisporre un Piano Spostamenti Casa Lavoro (PSCL) che poi l’Ente/Azienda adotta e sottopone entro il 31 dicembre di ogni anno al Mobility Manager di area del Comune di riferimento. Entro i successivi 60 giorni il comune stipula con l’impresa o l’ente pubblico proponente eventuali accordi di programma per l’applicazione del piano. Quest’ultimo deve essere poi aggiornato con un rapporto annuale che dovrà contenere la descrizione delle misure adottate ed i risultati ottenuti.
I PSCL contengono tutte le misure, e il budget relativo, che l’azienda si propone di attuare “al fine di favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane mediante la riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale”. Ancora meglio, come recita il primo decreto del 1998, il Piano è “finalizzato a consentire la riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare privato nelle aree urbane e metropolitane, promuovendo la realizzazione di interventi di organizzazione e gestione della domanda di mobilità delle persone che consentano la riduzione dell’uso del veicolo privato individuale a motore negli spostamenti sistematici casa-lavoro e favoriscano il decongestionamento del traffico veicolare“.
A questo punto sarebbe interessante capire quanto le amministrazioni sopra elencate, e le tante aziende numericamente obbligate, abbiano adempiuto alla norma e quali le misure messe in atto, e se è stata monitorata la loro efficacia nel corso del tempo. Magari escono fuori cose insospettabili!
Giancarlo Odoardi
Ri-media.net – Long List Esperti – MASE (ex MITE) – Progetto CReIAMO-PA – Mobilità sostenibile
TRE PUNTI PER LA SIECO vincente
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Tre set a uno contro la Leo Shoes Casarano
Ortona, 16 gennaio 2023. I Ragazzi della Sieco Impavida Ortona salgono sul pullman, direzione Abruzzo con tre pesantissimi punti in saccoccia. Quelle di Nunzio Lanci della vigilia non erano affatto frasi di circostanza. Spuntarla contro il Casarano sarebbe stato difficile e il campo ha confermato le previsioni. Quella che onestamente era impossibile da prevedere è stata la Partenza horror dei ragazzi Impavidi che incappano subito nella temibile fase muro/difesa dei padroni di casa. Al contrario la Sieco risulta fallosa e distratta lasciando campo libero e gioco facile agli avversari. Senza nulla togliere agli avversari, però, la Sieco non è quella vista nel primo parziale. Infatti è di tutt’altro spessore è la squadra scesa in campo nel secondo set. Il servizio degli ortonesi comincia ad impensierire un bel po’ la ricezione dei padroni di casa, che nonostante questo rimane eccezionale. Ci pensano Bertoli e Bulfon a dare quella spinta in più che riporterà la gara in equilibrio sul set pari. Costante la crescita del sestetto abruzzese che a mano a mano che la gara si sviluppa, registra tutti i suoi fondamentali. Cresce il muro, cresce la difesa e la ricostruzione diventa efficace. Ferrato non ha che l’imbarazzo della scelta anche se alla fine il più prolifico risulterà Matteo Bertoli. Qualche brivido nel finale di gara quando la Leo Shoes aumenta il ritmo nella disperato tentativo di portare la partita ai vantaggi. Quasi ci riesce se non fosse che gli abruzzesi si sono lasciati la fase apatica al primo set. Ortona stringe i denti e risponde colpo su colpo agli affondi dei padroni di casa dando vita ad un finale incerto ed emozionante. Ci penseranno Marshall prima, che con la sua Pipe distanzia di due punti gli avversari e Bulfon poi, che chiude set e match con il suo muro. Un ottima prova corale per una Sieco che prosegue l’inseguimento alla capolista Catania ancora vincente in casa contro Palmi. Da segnalare un problema muscolare al quadricipite per il centrale Tommaso Fabi costretto a lasciare il posto a Iorno alla fine del primo set.
IN BREVE
I padroni di casa mettono in mostra sin dal primo set quella che è la loro specialità: la difesa. Bravi gli atleti di Casarano a capitalizzare poi il lavoro fatto in copertura. Sieco pressoché inesistente che soffre molto in ricezione subendo presto un pesante passivo di sette punti. La Sieco prova a tenere il passo degli avversari ma ormai il distacco è troppo ampio. Il muro degli abruzzesi non sembra essere pervenuto e la Leo Shoes Casarano ha gioco facile nella gestione di gioco che la porterà a mettere in tasca il primo set.
Nel secondo set il piglio della Sieco sembra essere differente, con Iorno dentro al posto di Fabi. Due errori della Leo Shoes favoriscono gli abruzzesi che si trovano da subito a poter gestire un vantaggio di quattro punti. Si scuotono i padroni di casa che riprendono a far male al servizio e a chiudere tutti gli spazi agli attacchi ortonesi. Il vantaggio ortonese dura poco e da un 2-7 si arriva al nove pari. Ci pensa Bertoli a far respirare i suoi con un buonissimo turno al servizio aiuta i compagni a ristabilire un margine di quattro punti quando si è da poco superata la metà del secondo parziale. Continua Bertoli a dare spettacolo. Lo schiacciatore ortonese prende la squadra per mano e la conduce al pareggio.
Terzo Set che parte con la SIECO in vantaggio ma che subisce il veemente ritorno dei padroni di casa pronti a ricucire uno strappo di quattro punti. Lanci predica calma e i suoi lo ascoltano. Bertoli tira forte dai nove metri e Arienti blocca il passaggio con il suo muro. Nel contempo cala un po’ anche la qualità della Leo Shoes che subisce il ritorno della SIECO. Bravi i ragazzi di Coach Lanci a rimanere calmi e gestire un importante vantaggio che porterà ad un altrettanto importante vittoria di set.
Buono anche l’avvio di Quarto Set per Ortona che registra il muro e limita l’efficienza dei martelli pugliesi. Arriva però un ritorno di fiamma dei pugliesi che riesce a ribaltare la situazione. La partita torna ad essere viva. I padroni di casa ci credono e Ortona torna in difficoltà. È ancora una volta il servizio l’arma in più di Ortona che tiene botta e gioca un entusiasmante punto a punto con gli avversari.
PUNTO A PUNTO
PRIMO SET. Coach Lanci arruola Leonardo Ferrato palleggiatore e Andrea Bulfon Opposto. Al centro si preparano Tommaso Fabi e Alessandro Arienti mentre la coppia degli schiacciatori è la solita formata da Matteo Bertoli e da Capitan Leonel Marshall. Libero Benedicenti
I Padroni di casa saranno invece in campo con Fanizza palleggiatore e Marzolla opposto. Matani e Peluso sono i centrali mentre schiacciatori di banda Chupa e Cianciotta. Libero Prosperi.
Si parte con la SIECO al servizio. Fabi impensierisce subito la ricezione ma l’attacco del Casarano è potente 1-0. Il primo punto per la SIECO è di Bulfon che poi va subito al servizio. Fuori il servizio di Cianciotta e poco dopo Marshall lo imita 3-2. La Leo Shoes tiene bene l’attacco di Bulfon e sulla ricostruzione trova il punto break 4-2. Muro di Bertoli 4-3. Ace di Marzolla 6-3. La diagonale di Cianciotta è buona 8-4. Fischiato un fallo a Ferrato 10-5. Fuori la schiacciata di Bulfon 11-5. Benedicenti lascia cadere la palla ma valuta male ed è ace 13-5. Fuori la schiacciata di Marzolla 13-8. Fuori il servizio di Fabi 14-8. Ancora un ACE di Cianciotta 16-9. Stavolta Bulfon passa di prepotenza 16-10. Bella botta di Bertoli per il 17-11. Bulfon trova un mani-fuori 20-14. Cianciotta tira un colpo in diagonale che Benedicenti non riesce a trattenere 21-15. Bulfon trova la diagonale giusta 23-17. Lo stesso opposto ortonese sbaglia il servizio e regala il primo di tanti set-ball 24-17. Una free-ball che Arienti decide di attaccare di prima intenzione ma la palla finisce abbondantemente fuori. Il set si chiude 25-18.
SECONDO SET. Al servizio, per gli avversari c’è la Leo Shoes ma il primo punto è di Iorno, che ha preso il posto di Fabi 0-1. Marshall non riesce a tenere l’attacco di Marshall 0-2. Fuori l’attacco di Panizza 0-3. Ancora un errore in attacco per Casarano 0-4. Marzolla riesce ad addomesticare una difficile palla filo rete e guadagna il primo punto 1-4. Marshall vola in cielo e attacca per l’1-6. Doppia palla fischiata a Chupa 1-7. Bulfon sbaglia il servizio 2-7. Murato Bertoli 5-8. Marzolla sbaglia il servizio 6-9. La Pipe di Marzolla regala il punto dell’8-9. Marshall schiaccia fuori 9-9. Il muro tocca l’attacco di Bertoli 9-11. Lungo il servizio di Matani 10-12. Ace di Bertoli 10-13. Fuori l’attacco di Cianciotta 10-14. Sul nastro il servizio di Iorno 12-15. Passa Cianciotta 14-16. Fuori la diagonale di Chupa 14-17. Bertoli blocca la strada col suo muro 14-18. Arienti per il 16-19. Bertoli la piazza bene 16-20. Buon momento anche per Bulfon che con una doppietta porta i suoi al set point 16-24. Ace di Chupa 19-24. L’ultimo punto del set è di Iorno 19-25.
TERZO SET. Serve Bertoli e Fanizza fa invasione 0-1. Palleggia Marshall e Bertoli dalla seconda linea fa 0-3. Forte sulla linea di fondo Bulfon 2-5. Chupa trova il mani fuori del 5-6. Ace di Bertoli 7-10. Incontenibile la Pipe di Bertoli 9-12. Chupa murato da Arienti 9-14. Invasione fischiata a Marshall 11-14. Ferrato di prima intenzione inganna la Leo Shoes col suo secondo tocco 12-15. Sul nastro il servizio di Simone Marzolla 13-17. Muro di Bertoli 14-18. Muro di Iorno 15-20. Bulfon trova il punto numero 23. Marzolla serve sul nastro ed è ancora set-point per Ortona 19-24. Ancora un’iniziativa di Ferrato che chiude il set con un secondo tocco 20-25.
QUARTO SET. Tocca alla Leo Shoes servire con Cianciotta. Fuori l’attacco della Leo Shoes 0-1. Arienti ferma a muro Peluso 0-2. Ancora un muro per Ortona 0-3. Fischiato un fallo di doppia a Bulfon 2-4. Buon punto di Cianciotta, Benedicenti non riesce a trattenere 5-6. Fuori la diagonale di Bulfon, i padroni di casa trovano il pareggio 7-7. Fuori l’attacco di Marshall 9-7. Muro di Arienti su Chupa 12-11. Fuori l’attacco di Matani 14-14. Fischiata doppia a Cianciotta 14-15. Muro di Ferrato 15-16. Bulfon trova una piazzata che vale il 18-19. Marshall con la sua Pipe conquista un punto break 19-21. A terra l’attacco di Bertoli 21-23. Bertoli ancora per il match point 22-24. Muro di Bulfon e fine dei giochi 22-25.
LE DICHIARAZIONI
Nunzio Lanci: «Casarano è partita fortissimo mettendoci in difficoltà. Un primo set nel quale gli avversari hanno giocato ad un livello altissimo sbagliando per giunta poco o niente. Poi, piano piano siamo stati bravi a venire fuori riuscendo a rimanere attaccati alla partita. Peccato per Fabi che ha avvertito un dolore al quadricipite. Domani cominceremo a muoverci per stabilire meglio l’entità dell’infortunio».
Matteo Bertoli: «Un primo set giocato molto bene dai nostri avversari. Di certo non siamo entrati in campo con la giusta concentrazione ma Casarano ha strameritato di vincere il set. Grande reazione di squadra a partire dal secondo set che ci ha permesso di traghettare in porto una gara molto difficile contro una squadra di giovani molto promettenti».
Leo Shoes Casarano – SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA 1-3 (25/18 – 19/25 – 20/25 – 22/25)
Arbitri: Matteo Talento (Lucca) e Autuori Enrico (Salerno)
Durata Set: 23’ / 27’ / 28’ / 30’
Durata Complessiva: 1h 48’
Sieco Ortona: Fabi 2, Vindice n.e., Bertoli 19, Benedicenti L. pos: 57% perf: 20%, Iorno 6, Marshall 14, Di Tullio n.e., Bulfon 16, Arienti 10, Ferrato 1, Pollicino n.e., Palmigiani n.e. Coach: Nunzio Lanci e Vice: Di Pietro Luca
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Il nostro calo della crescita
di Guido Puccio
15, gennaio 2023
Anche se da un mese in Italia si parla solo di accise sulla benzina, il rallentamento dell’economia mondiale lascia chiaramente intendere che “il 2023 sarà un anno molto difficile per il mondo” come ha previsto, senza particolare enfasi, l’ottima direttrice del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva.
Le tre più rilevanti grandi aree, USA, Cina e Unione Europea mostrano già segnali univoci anche se per cause diverse.
Negli Stati Uniti la stretta creditizia della banca centrale ha già comportato la flessione del PIL nel trimestre in corso.
Le esportazioni cinesi sono in caduta e per la prima volta dopo quarant’anni la Cina non supererà la media della crescita mondiale. La crisi sanitaria ha già provocato il blocco di numerose attività: la veduta di 500 navi in rada a Shanghai è l’immagine più eloquente.
In Europa la crisi energetica ha provocato sia l’inflazione che la caduta della produzione, con la affannosa corsa dei governi a sussidi e aiuti. Dirà pure qualcosa il fatto che i tedeschi hanno fatto più debito negli ultimi tre anni rispetto a quello degli ultimi cinquanta.
Il nostro Paese, che nel 2022 aveva registrato una ripresa superiore a Germania e Francia, registra già una caduta della produzione industriale per il terzo mese consecutivo(-2,6 per cento). E quando cede l’industria segue tutto il resto.
C’è poi una profezia di facile lettura in una analisi di questi giorni dello stesso Fondo Monetario : quando il rendimento del bond americano a dieci anni è vicino al rendimento dello stesso titolo a tre mesi, si annuncia una recessione. E’ già accaduto quattro volte dal 1992 ad oggi e i dati più recenti ci dicono che questo differenziale oggi è addirittura negativo.
In un contesto così problematico i più importanti dossier del governo italiano restano in lista d’attesa. A cominciare dal PNRR, il massiccio fondo europeo che ci è stato riconosciuto a condizione di fare le riforme e le opere, ben poche in cantiere. I progetti avviati sono limitati e il rischio di perdere le gigantesche risorse finanziarie è ormai reale…
Le riforme del fisco e della concorrenza erano pronte quando il Movimento Cinque Stelle e la Lega hanno fatto la scelta sciagurata di far cadere il governo Draghi, ma con il nuovo esecutivo manco se ne parla.
Per non dire dei dossier sempre aperti e che sono già costati miliardi di euro al contribuente italiano: Alitalia, Tim, Monte Paschi, Ilva di Taranto. Altro che decisioni rapide alla Reagan o Thatcher, tanto per citare i conservatori: al governo si discute incredibilmente se lasciare l’iniziativa al mercato o tornare alla nazionalizzazione. Conservatori alla panna montata direbbe l’avvocato Agnelli.
Certo, la corsa dell’inflazione sembra rallentare ma anche al netto dei costi dell’energia e dei generi alimentati il tasso sarebbe sopra il cinque per cento. Gli aumenti dei prezzi conseguono a offerta più limitata e più costosa perché oltre all’energia le linee di approvvigionamento sono più limitate e più onerose.
C’è poi il problema dei salari che perdono tutti i giorni potere di acquisto e se si vorrà evitare l’incognita delle mobilitazioni sociali qualcosa bisognerà pur fare.
Per ora siamo ancora al rallentamento della crescita, ma la recessione è alle porte e se l’inflazione non si supera ma coesiste con la crisi, ecco i venti taglienti sul sistema economico in grado di fare danni epocali, come è già accaduto.
TORNANO LE POLEMICHE sulle corsie ciclabili
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Impropriamente confuse con le “piste ciclabili” o addirittura, con le “piste ciclopedonali”
Teramo, 14 gennaio 2023. E dispiace leggere tali inesattezze da parte di chi, con i comitati di quartiere, aveva perorato una diversa mobilità proponendo percorsi ciclabili per la zona della stazione. Tale zona è, purtroppo, oltremodo oppressa dal traffico automobilistico privato, con frequentissimi casi di parcheggio selvaggio, ingorghi stradali, inquinamento acustico e dell’aria e forte rischio di incidentalità per tutta l’utenza debole delle strade, pedoni in primis. L’introduzione nel codice della strada delle corsie ciclabili e delle case avanzate, oltre ad avvicinare un po’ più l’Italia al resto dell’Europa, è quello di rendere le strade più fruibili e sicure a pedoni e ciclisti riducendo la velocità delle automobili. Soprattutto a Teramo – città che tra le prime in Italia per tasso di inquinamento – dove l’auto privata viene abitualmente usata per spostamenti inferiori ai tre/quattro km, attraversabile in pochi minuti in bici e a piedi, sarebbe il caso di seguire le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria che con FIAB ha lanciato la campagna per diffondere le buone pratiche su salute e mobilità a partire dai più piccoli.
Vale la pena ricordare che, per il codice della strada e per il Piano Generale della Mobilità Ciclistica, dove, tra l’altro, un intero allegato, con tanto di disegnini, spiega le novità del Codice stesso, “la corsia ciclabile è parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede”. La corsia ciclabile, quindi, è parte dell’ordinaria corsia veicolare, con destinazione alla circolazione dei velocipedi e non riduce la carreggiata ma è parte di essa, e quindi può essere impegnata anche dai mezzi motorizzati.
La corsia ciclabile serve principalmente a ricordare agli automobilisti che esistono anche i ciclisti, che hanno lo stesso diritto ad usare la strada. Come FIAB siamo a disposizione di tutte le forze politiche ed i movimenti che vogliono impegnarsi per una città più vivibile, sicura e a misura d’uomo, donna, bambini e anziani, per collaborare affinché tutti siano liberi e messi nella condizione zone di poter utilizzare mezzi pubblici efficienti e biciclette o di poter spostarsi a piedi, senza la schiavitù del mezzo privato motorizzato che’ spesso, è un onere gravoso per le già stremate famiglie teramane.
FIAB Teramo
LA RETE SENTIERISTICA della Riserva
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Riserva Borsacchio a Roseto Guide e CAI Teramo al lavoro da due settimane per censirla ufficialmente
Roseto, 14 gennaio 2023. Da circa due settimane le Guide del Borsacchio ed il CAI di Teramo stanno percorrendo antichi sentieri dimenticati nella Riserva Borsacchio.
Utilizzando moderni sistemi GPS e cartine storiche, anche risalenti ce in ‘800, si stanno censendo e percorrendo oltre 60 km di sentieristica che può essere rapidamente attivata
Un lavoro importantissimo per creare le prime fondamenta per scoprire il territorio e renderlo attrattivo.
Molti i sentieri abbandonati con collegamenti inediti, o meglio dimenticati, da Cologna Paese alla Spiaggia della Riserva, un anello fra le fontane storiche dell’Accolle e di Cologna Paese. Inoltre, abbiamo censito tutti i passaggi possibili fra le colline della riserva per percorrere ed esplorare le diverse formazioni calanchi.
Un lavoro fisico di mappatura a piedi ed un secondo lavoro cartografico da svolgere negli uffici competenti per rendere ufficiali tali percorsi.
Inutile dire che nei percorsi si intravedono scorci e panorami favolosi fra crinali a picco sul mare, antiche masserie e una rete collinare ancora intatta.
Tracciare questi percorsi, collegare Montepagano, Cologna Paese e le frazioni al mare della Riserva servirà a stimolare la nascita di una rete di attività sostenibili per attrarre amanti della natura.
Il futuro del territorio significa intercettare le nuove forme di turismo ed economia sostenibile. Questo è un primo passo
Marco Borgatti
Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto
LA CRISI della politica …
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
… e i valori del lavoro e della cooperazione
14 gennaio 2023
La crisi politica dell’Italia di questi ultimi anni è ormai evidente agli occhi di tutti. Non si limita agli eccessi della iperglobalizzazione e agli squilibri congiunturali tra domanda e offerta nei mercati internazionali. Ne risentono gli assetti economici e sociali, tali da compromettere il ruolo delle istituzioni democratiche, messe a rischio anche da generiche spinte populistiche, non sempre lucide e meditate, e dalla volontà politica di un evocato “presidenzialismo”.
A mio parere, è urgente intervenire con un’azione politica concreta che si fondi sui valori del lavoro e della cooperazione d’ispirazione sturziana, recuperando quella volontà condivisa e ricostruttiva, che fu alla base del “miracolo “ economico del dopoguerra.
Per un nuovo percorso di rilancio e di trasformazione della nostra società appare, in altri termini, indispensabile una rinnovata e consapevole partecipazione popolare, fondamentale per una coesione sociale favorevole al cambiamento. A questo fine, è apparso deludente il ruolo giocato dalla sinistra italiana, che, alla luce di recenti analisi e sondaggi, rappresenta sempre meno gli interessi e le aspirazioni dei ceti popolari, i quali guardano ormai con insistenza a destra, come si evince chiaramente dal risultato delle ultime elezioni.
Il fenomeno ha radici lontane; già negli anni Ottanta e novanta le forze di sinistra( Pci e Psi ) apparvero divise e incapaci d’incidere sulla politica governativa (Macaluso-Petruccioli “ Comunisti a modo nostro”).
Un dato, tra i tanti, evidenzia la debolezza della sinistra: negli ultimi trent’anni, il potere di acquisto dei lavoratori dipendenti nel settore privato è diminuito del 2,9%: unico cado nella UE. I paesi europei concorrenti dell’Italia, invece, evidenziano: più 33,7% per la Germania e più 31,1 % per la Francia,( Ocse, La Repubblica del 1-1-22).
È evidente, di fronte a questi dati, il perché i lavoratori approdino ad altri lidi politici rispetto al Pd.
Una delle cause del “declino” del potere di acquisto dei lavoratori trova anche ragione nel fatto che poco o nulla è stato fatto dal maggiore partito della sinistra contro la finanziarizzazione dell’economia e l’espansione delle rendite parassitarie, favorite, anche nel 2022, dalla legislazione fiscale, che da tempo favorisce il capitale finanziario.
Non si vedono presenti sulla scena politica nuove forze sociali ed economiche capaci di dare una risposta incisiva all’attuale crisi di rappresentanza delle forze sociali popolari. È forte la domanda di una capacità riformista dei partiti, domanda che non trova risposta. A questo proposito, il prossimo congresso del PD sembra un’opportunità già persa in partenza.
Il distacco crescente dei lavoratori dalla sinistra trova, dunque, giustificazione nella debolezza politica della difesa del mondo del lavoro e della produzione; principalmente, con una insufficiente elaborazione di progetti e con la conseguente scadente incisività nell’azione di governo.
La sinistra, o meglio il PD, è stata, in questi ultimi anni, una forza statica. Non ha saputo essere espressione progressista, chiara e incisiva, dei processi sociali, economici e culturali di questi decenni.
Anche la fusione a freddo, tra un ipotetico riformismo liberalsocialista ed esponenti della sinistra democristiana, è avvenuta senza una vera compartecipazione popolare.
Al centro dell’operazione c’è quella che viene definita dagli addetti ai lavori la “ditta”, cioè la leadership che garantisce il crisma del “ socialismo reale”: parliamo della tradizione del partito berlingueriano. Il risultato è una aggregazione elettorale dei soliti noti, che prescinde da qualsiasi diagnosi aggiornata, e ipotetica terapia, degli squilibri sociali.
Su questo tema, Massimo Salvadori scrive che, dopo il crollo del muro di Berlino, la maggioranza del Pci deliberò “la propria inevitabile trasformazione in un’altra cosa.” Tuttavia, “diverse parti dell’esercito ex comunista adottarono linee volte o a negare o a limitare la portata del cambiamento”. Inoltre, si formò la corrente dei “comunisti democratici” che si era prefissata di combattere dall’interno le prospettive di socialdemocratizzazione del nuovo Partito, ( Massimo Salvadori “La sinistra nella storia italiana”).
Questo giudizio non solo spiega la non incisività della fusione delle due principali componenti (ex PCI e ex DC) nell’elaborazione programmatica, ma induce, anche, a ritenere che, da sempre, vi è stata un’assenza di reali prospettive riformiste nell’azione politica del PD.
Vi sono le premesse per una svolta politica che promuova una nuova capacità laica, democratica e popolare di trasformazione della società.
Affrontando, quindi, il tema della identità di un partito democratico, laico e popolare due possono essere i punti di partenza per promuovere una nuova fase di trasformazione della società italiana. Il primo è che il capitalismo non si identifica necessariamente con il neoliberismo. Il modello capitalista, infatti, non vive unicamente di neoliberismo, per cui è un sistema riformabile; in altri termini, le riforme strutturali del sistema produttivo possono essere terreno d’incontro delle forze riformiste. L’ipotesi di base è la condivisione della sostenibilità di un capitalismo riformato. Come scrive Giuliano Amato, occorrono democrazie governanti; non sono socialmente utili le democrazie passive, racchiuse nel presente, ( G. Amato “ Bentornato Stato, ma”).
Il secondo punto è che la positiva diversità dei numerosi mondi vitali presenti in Italia (come insegnano gli studi di Achille Ardigò) favorisce le alleanze riformiste tra i partiti, molto meno le fusioni.
Si valuta, cioè, che vi sono le condizioni perché una nuova proposta politica come quella di ”Insieme” possa essere il primo auspicato mattone di una nuova rappresentanza partitica, che operi in un contesto di capitalismo plurale.
“Insieme” punta a una piattaforma programmatica incardinata su alcune premesse fondamentali. Innanzi tutto, senza una positiva crescita economica non si va da nessuna parte. Da qui, l’esigenza di un incremento della produttività e della competitività del sistema economico. Solo con una azione sistemica di trasformazione economica e sociale, si potrà avviare una credibile alternativa all’attuale stasi di segno negativo.
In questo senso, va ridimensionato il peso politico delle manovre economiche a breve termine, che, essendo normalmente a pioggia, non tutelano gli interessi strutturali dei ceti medio-bassi: i lavoratori dipendenti, gli autonomi, i piccoli imprenditori, le donne. La loro coesione sociale è di per sé un potenziale di valore e di ricchezza economica.
Va ricostituito, secondo la rotta economica tracciata da “Insieme”, il potere di acquisto dei ceti medio-bassi :salario minimo ( 10 euro lordi all’ora ), partecipazione dei lavoratori dipendenti ai profitti aziendali ( 10% fisso ),realizzare la parità di retribuzione a tutti i livelli tra donne e uomini, l’annullamento della flat tax con applicazione della progressività dell’imposta sul reddito da lavoro a favore dei contribuenti medio-bassi. Realizzare la tassazione delle rendite speculative (finanziarie e immobiliari), il cui gettito addizionale venga vincolato ad investimenti in formazione professionale.
Inoltre, il premio di produttività va legato, soprattutto nel settore pubblico, ai risultati. Premiare la professionalità, bandire la partitocrazia con l’unificazione dei due mercati del lavoro(privato e pubblico).Cercare sinergie tra il capitale e il fattore lavoro: il motore non è la lotta di classe, l’obiettivo è lo spirito della comunità olivettiana.
Tra le riforme del mondo del lavoro e della produzione c’è la partecipazione dei dipendenti agli organi di governo delle società di capitali per una reale applicazione delle procedure di informazione e di gestione.
Un passaggio per ridurre il malessere esistente nel mondo produttivo è, anche, affrontare il tema della democrazia in fabbrica: va perseguito un ribaltamento dell’attuale verticismo sindacale a favore della partecipazione dal basso. Inoltre, vanno promossi investimenti pluriennali in “beni collettivi” per la crescita della competitività : creare, cioè, uno scenario di stabilità occupazionale per vincere la paura del futuro. Una stabilità che può trovare un significativo impulso dalla transizione ambientale e digitale.
Roberto Pertile
IL SALUTO A FRATEL BIAGIO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
13 gennaio 2023
Ci ha lasciati fratel Biagio, il missionario laico fondatore della Missione Speranza e carità, che dopo aver lottato a lungo contro la malattia e si è spento ieri mattina. Il cordoglio è stato profondo a Palermo, in Sicilia e nell’intero Paese dove era molto ben conosciuta la sua azione accanto ai bisognosi e per la Pace tra gli uomini.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato il seguente messaggio per l’estremo saluto a fratel Biagio: “Ho appreso con profondo dolore la triste notizia della morte di Fratel Biagio, punto di riferimento, non soltanto a Palermo, per chi crede nei valori della solidarietà e della dignità della persona, che ha testimoniato concretamente, in maniera coinvolgente ed eroica. Il rimpianto e la riconoscenza nei confronti di Biagio Conte vanno espressi consolidando e sviluppando anche in futuro le sue iniziative affinché il ricordo della sua figura sia concreto e reale, così come è stato il suo esempio”.
Politica Insieme più volte ha dato conto dell’azione di questo eremita che viveva tra di noi per ricordarci il senso del trascendente e, assieme, la necessità di occuparci degli altri. Abbiamo, tra l’altro, reso noto il suo viaggio a piedi, 116 giorni di cammino per oltre 1500 chilometri da Genova alla città che ospita le istituzioni europee, per raggiungere Bruxelles per parlare ai politici europei dei diritti umani (CLICCA QUI).
Più volte, fratel Biagio ha attuato lo sciopero della fame per sollecitare le autorità affinché si occupassero di più degli emarginati, dei bisognosi e dei giovani.
NUOVO CORSO DI DIRITTO ALL’AMBIENTE dell’Ateneo di Teramo a Lanciano
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
I Comuni di Chieti e Pescara si mobilitano a difesa della d’Annunzio. I sindaci Ferrara e Masci: “Duplicato un percorso di studi già esistente senza sentire i territori interessati”
“Non possiamo non manifestare preoccupazione per l’istituzione del Corso di Studio in “Diritto dell’Ambiente e dell’Energia” da parte dell’Università di Teramo a Lanciano. Iniziativa avallata dalla Regione Abruzzo, che ha allo scopo già disposto un protocollo con l’Ateneo attraverso la delibera di Giunta regionale n. 810 del 20 dicembre scorso e stanziato risorse per finanziarlo, il tutto forse senza valutare appieno le conseguenze che la scelta di istituire tale indirizzo di studi, a soli 30 km di distanza dal nostro Ateneo e nel medesimo contesto territoriale, avrebbe potuto arrecare al comprensorio di Chieti e Pescara, su cui insiste già il corso Segi, Scienze dei Servizi Giuridici dell’Università d’Annunzio, attivo ormai da vent’anni.
Ci duole di non aver potuto rappresentare personalmente il punto di vista delle nostre rispettive Città che vivono entrambe anche dell’economia prodotta dalla presenza del comune Ateneo e che, di conseguenza, subiranno di certo un danno con l’istituzione di un corso da parte di un’altra realtà, pur regionale, perché la somiglianza degli indirizzi potrebbe comportare una contrazione del numero degli iscritti del Segi, con pregiudizio economico non solo per l’Amministrazione universitaria, ma anche per i nostri rispettivi territori e l’indotto legato proprio alla presenza degli studenti in quel di Chieti e di Pescara.
Se fossimo stati consultati, avremmo potuto rappresentare alla Regione anche il fatto che la nostra Classe di laurea L14 avrebbe potuto giocare un ruolo strategico, se l’obiettivo era quello di potenziare la presenza di istituti formativi sul territorio di nostra competenza, perché ha peraltro ricevuto ottime valutazioni a livello nazionale, collocandosi nelle posizioni di vertice nelle più recenti classifiche del CENSIS in cui risultiamo quarti dopo gli Atenei di Trento, Milano e Torino e riportando il costante apprezzamento da parte degli studenti.
Questa comune mobilitazione che porteremo avanti anche formalmente di fronte al Ministero e al Consiglio Universitario Nazionale che deve ancora dare il suo avallo, non vogliamo figuri come una levata di scudi fra campanili. Abbiamo unito le forze a difesa di un Ateneo che, oltre a unirci, è anche il maggiore d’Abruzzo con i suoi 23.000 iscritti e che fino a oggi dalla Regione non ha ottenuto investimenti né in termini formativi, né per servizi alla popolazione studentesca, in modo da poter risultare ulteriormente attrattivo sia per il territorio su cui insiste, ma soprattutto per la regione tutta in cui opera storicamente.
L’auspicio è che le scelte, soprattutto quelle così importanti perché riguardano la formazione dei nostri giovani, vengano adottate con un metodo capace di produrre crescita e sviluppo diffuso e senza ipoteche per nessuno. A maggior ragione quando sono rese possibili da risorse pubbliche importanti e preziose, se impiegate davvero in modo strategico e produttivo”.
Nota del 12 gennaio 2023
Il Sindaco di Pescara Carlo Masci Il Sindaco di Chieti Diego Ferrara
Foto IlCentro
A SCUOLA PER PARLARE di felicità, empatia, solidarietà, inclusione e disabilità
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Grazie al patrocinio del Comune di Città Sant’Angelo il progetto Sentinelle della civiltà approda nelle scuole primarie del Paese
Pescara, 12 gennaio 2023. Si inizia con i bambini della scuola Primaria Verzella per parlare insieme di felicità, gentilezza e solidarietà. Catturati dagli esperimenti pratici e attenti per tutta la parte della lezione in aula i piccoli alunni hanno attraversato i temi delle parole da non dire e dell’inclusione per poi approdare e approfondire il concetto di disabilità.
Questa mattina si sono messi nei panni di una persona con disabilità affrontando con entusiasmo la passeggiata empatica in carrozzina e il percorso per ciechi. Hanno scoperto direttamente, le difficoltà e le frustrazioni che un ambiente sfavorevole genera nelle persone creando esso stesso la disabilità.
“L’entusiasmo dei bambini per questo progetto e le emozioni che ci hanno regalato con le loro osservazioni sono state travolgenti. Hanno appreso che possono fare la loro parte, decidendo se essere barriere o facilitatori, comprendendo come contribuire ad abbattere le barriere culturali che ostacolano la disabilità per creare una società inclusiva e a misura di tutti.
Ringraziamo l’Amministrazione Comunale per questo importante percorso che auspichiamo i nostri alunni delle classi quarte e quinte possano ripetere anche per gli anni a venire.” così la Dirigente Simona Marinelli.
Il progetto si concluderà il 19 gennaio con un briefing finale per esaminare i lavori realizzati dai ragazzi e la consegna dei diplomi di Sentinelle della Civiltà. Si ringrazia la ditta Orthosan per la fornitura gratuita delle carrozzine.
Cav. Claudio Ferrante
Presidente Associazione Carrozzine Determinate
IL GOVERNO ALLO SBANDO sui carburanti
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
O ci sono, o ci fanno: si attaccano alla speculazione e … ai cartelli dei benzinai
11 gennaio 2023
Una politica solo basata sulla comunicazione, e diciamolo chiaramente sulle “chiacchiere”, alla fine presenta il conto e svela tutti i limiti e le mancanze. Non mantiene la riduzione sulle accise, i prezzi balzano di nuovo all’insù e il Governo Meloni deve trovare il nemico da additare al pubblico ludibrio: la speculazione.
La speculazione c’è ed è planetaria. Ma guarda caso, noi siamo tra quelli che meno sono intervenuti sui cosiddetti extraprofitti. Le compagnie petrolifere, intanto, continuano a dire che il balzo del costo dei carburati è dovuto solamente alla piena reintroduzione dell’esosa quota che va allo Stato. Quella quota che, quando governavano altri, riceveva gli strali di Giorgia Meloni e dei suoi spot elettorali durante i quali si scagliava contro i “furti” che lo Stato faceva a danno degli automobilisti.
Assieme al grido sdegnato contro la speculazione, e al riguardo si sono convocati persino i vertici della Guardia di Finanza che dovranno battere a tappeto tutti i distributori a cerca degli speculatori, a Meloni e compagni non resta che affidarsi ai … cartelli. Così, da oggi, i gestori dovranno fare il grande sacrificio d’esporre un duplice cartello: quello del prezzo praticato alla loro pompa e quelli della media nazionale. Di colpo, si cancellerà la speculazione.
O ci sono o ci fanno, si dice a Roma! Di sicuro, non si mettono la mattina la benzina nelle loro auto, e a spese loro, e, così, non vedono quello che gli italiani fanno già da soli. E cioè si riforniscono presso i distributori meno cari senza bisogno di stare a guardare i cosiddetti prezzi medi, cosa che non serve assolutamente a nulla.
Infine, un consiglio ai sondaggisti: in questi giorni intervistate gli automobilisti mentre fanno rifornimento.
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Su Rai Tre le storie di due donne abruzzesi
Pescara, 10 gennaio 2023. Rodica e Maria Teresa sono due donne abruzzesi, assistite del Patronato INCA CGIL di San Giovanni Teatino. In comune hanno una situazione economica complicata che oggi, almeno in parte, riescono a risolvere con il Reddito di Cittadinanza. Le storie di Rodica e Maria Teresa saranno raccontate (questa sera su Rai Tre) da Chiara Carbone nella puntata di #cartabianca di Bianca Berlinguer.
Storie che parlano di disagi economici e sociali, di difficoltà a trovare un lavoro che non sia saltuario e mal pagato e dell’incertezza di cosa accadrà dal mese di agosto, quando il Reddito di Cittadinanza non verrà più erogato.
Rodica e Maria Teresa, infatti, così come circa 17mila e 600 abruzzesi, da agosto non avranno più diritto all’indennità che adesso le aiuta a vivere. Secondo un principio che fa riferimento esclusivamente al fatto che hanno meno di 60 anni, sono considerate “occupabili”. Occupabili nonostante i tanti tentativi fatti e le tante risposte negative ricevute in questi anni: nessuno offre un’opportunità lavorativa a chi abbia più di 50 anni, in particolare se donna.
A non offrire opportunità, in primis, è quel sistema pubblico di collocamento che dovrebbe mettere in contatto domanda ed offerta di lavoro. Un sistema che invece si limita ad acquisire la disponibilità di chi vorrebbe lavorare ma che un lavoro non lo trova.
Nel mese di ottobre, in Abruzzo, erano 38.249 le persone che vivevano in nuclei familiari che hanno percepito il Reddito di Cittadinanza, complessivamente 19.254 famiglie. Un sostegno che mediamente valeva 549 € e che si stima, da agosto, verrà meno per il 46% di queste.
La revoca di questa misura può trasformarsi in dramma sociale. Se si allarga lo sguardo a tutte le 31.614 famiglie che nel 2022 in regione hanno percepito almeno una mensilità di RdC, per un totale di 62.561 persone coinvolte, si capisce quanto rischioso sia lasciare senza sostegni coloro che sono ad un passo dall’indigenza.
Se non si inverte questa tendenza e non si cambia quanto previsto nella legge di bilancio, povertà, disoccupazione ed esclusione sociale rischiano di diventare i drammi dell’anno appena iniziato.
Carmine Ranieri, Segretario Generale CGIL Abruzzo Molise
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Firmato alla regia da Massimo Andrei, con Lello Arena.
In scena Domenica 22 gennaio alle ore 18:00 al Teatro Talia
Tagliacozzo, 9 gennaio 2023. Andrà in scena al Teatro Talia di Tagliacozzo Domenica 22 gennaio alle ore 18:00 Aspettando Godot, lo spettacolo di Samuel Beckett con Lello Arena e Massimo Andrei di cui, quest’ultimo, ne firma anche la regia. Saliranno con loro sul palco Biagio Musella, Elisabetta Romano, Esmeraldo Napodano, Angelo Pepe e Carmine Bassolillo.
Uno degli scopi di questo nuovo allestimento è quello di riportare l’azione scenica, scenografica e testuale di questo capolavoro alle intenzioni più segrete ed intime del suo autore. Un Aspettando Godot quindi come lo aveva sempre voluto Beckett, ma che acquista nuovi profumi e un punto di vista diverso proprio quando entra in contatto con il Dna dei figli di una città, quella di Napoli, che ha presto dovuto imparare il senso tragicomico dell’attesa. L’attesa di un nuovo invasore che scacci un vecchio tiranno, quella per la liquefazione del sangue del suo santo patrono a conferma della sua presenza e protezione, quella del terremoto pronto a distruggere case e certezze, quella dell’eruzione del vulcano bisbigliata e scongiurata nelle preghiere tra i riccioli di marmo del barocco e le volte d’oro delle chiese. Aspettare Godot in un una strada di campagna alle falde del Vesuvio può avere altre tensioni, altri smarrimenti, la stessa tragica inutilità.
«Quando ho cominciato a fare le prime letture a Napoli, con attori napoletani, che non mangiavano yògurt ma yogùrt, che non avevano bisogno di un hotèl ma di un hòtel, e che per venire alle prove avevano preso la metropolitana a Piazza Càvour e non a Piazza Cavoùr, ho pensato che forse mi trovavo proprio nel posto giusto e che, probabilmente, saremmo stati tutti molto simpatici a Beckett stesso» ha dichiarato il regista Massimo Andrei.
Con la traduzione di Carlo Fruttero, la scena di Roberta Crea e la coproduzione del Teatro Cilea Di Napoli, La Contrada Teatro Stabile Di Trieste.
ANCHE IN BRASILE LA DESTRA SOVVERSIVA attacca il parlamento
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
9 gennaio 2023
I seguaci di Bolsonaro, come fecero quasi esattamente due anni fa quelli di Trump a Washington, hanno preso d’assalto il Parlamento. Stessi gli atteggiamenti eversivi e stessa la motivazione: non accettano la sconfitta emersa dalle urne. Uniti nella sostanza sovranista, al punto che Bolsonaro è definito il “Trump tropicale”, compiacenti con i “no vax” e persino negazionisti della pandemia da Covid, i due ex presidenti si ritrovano uniti nel rifiutare il responso democraticamente uscito con le urne cui i loro seguaci rispondono con il golpismo e la violenza politica. Bolsonaro pur di non presenziare al giuramento da presidente del suo avversario Lula, è volato negli Stati Uniti, a Miami.
La destra si conferma pericolosa e sarebbe bene che anche a livello internazionale si valutasse il da farsi. Non ci dimentichiamo certo delle “varie internazionali” che hanno operato trasversalmente a livello mondiale negli anni passati.
Immediata la solidarietà espressa al Neopresidente Lula, che ha battuto Bolsonaro al ballottaggio, da parte dell’amministrazione Usa, prima con Jake Sullivan, Consigliere per la sicurezza nazionale, che ha dichiarato: “Gli Stati Uniti condannano qualsiasi tentativo di minare la democrazia in Brasile”, poi, con lo stesso Presidente Biden che ha ribadito il pieno sostegno alle istituzioni democratiche del Brasile è incrollabile. La democrazia brasiliana non sarà scossa dalla violenza”. Immediato anche l’intervenuto dei rappresentanti di molti altri paesi latino-americani, come il Presidente cileno, Gabriel Boris, quello colombiano Gustavo Petrol che ha parlato di un tentativo di golpe neofascista ed ha chiesto una immediata riunione dell’Organizzazione degli Stati americani. Dichiarazioni di sostegno al Governo legittimamente eletto da parte dei ministri degli esteri del Messico e dell’Argentina.
“Oggi è un giorno triste per la nazione brasiliana. Non possiamo essere d’accordo con il saccheggio del Congresso nazionale”, ha dichiarato Valdemar Costa Neto, capo del Partito liberale di destra di Bolsonaro, che ha poi aggiunto: “Tutte le manifestazioni ordinate sono legittime. Il disordine non ha mai fatto parte dei principi della nostra nazione. Voglio dirvi che disapproviamo con veemenza questo tipo di atteggiamento e lasciamo che la legge venga applicata, rafforzando la nostra democrazia”. Lula, intanto, ha attribuito a Bolsonaro la piena responsabilità dell’accaduto.
Nella notte giunte anche le dichiarazioni del nostro Governo dopo che, da sinistra, qualcuno già lamentava l’assenza di un chiaro e netto intervento da parte di Palazzo Chigi e della Farnesina sulle vicende in corsi a Brasilia.
GRAN CUORE DELLA FUTURA che conquista la prima vittoria del 2023
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Al Tie Break battuta la Briolingerie Cerignola 3-2
Teramo, 9 gennaio 2023. La prima vittoria del 2023 arriva dopo due ore e mezza di gioco. La LG UmbyRacing Futura Teramo ha ragione della Briolingerie Cerignola, dopo il tie break. Vincono 3-2 le biancorosse di Marcela Corzo, dopo una partita emozionante e combattuta. L’amaro in bocca c’è visto l’andamento del match. La Futura, avanti di due set, si è fatta rimontare portando così la partita alla quinta e decisiva frazione. Alle fine ha vinto la squadra che ha sbagliato di meno nell’ultimo parziale. Pronti via è la squadra pugliese a portarsi avanti addirittura 1-7.
Teramo ha provato pian piano a ricostruire il gioco, 2-9,4-9, 6-9, 9-10.Si gioca il parziale sull’equilibrio assoluto e Teramo riesce ad impattare 13-13. Cerignola, però, mette nuovamente il muso avanti, 18-20, 20-22, 21-23. Poi la Futura, orfana del capitano Di Paolo infortunato, riesce a pareggiare di nuovo 23-23 e trova il primo vantaggio della partita con Lestini 24-23. Si gioca sempre punto a punto, 24-24, 25-24, 25-25, fino a quando Teramo allunga 26-25 e chiude 27-25 il set a proprio favore in 28 minuti.
Anche la seconda frazione è tesa dal punto di vista del gioco, ma questa volta è la squadra di Corzo a comandare: 5-3,6-4, 7-4, 8-5. Il sestetto biancorosso mantiene sempre tre-quattro punti di vantaggio 24-20, fino alla conclusione potente di Ragnoli che chiude il set 25-20 in 34 minuti. Ci si attende il finale tutto biancorosso, invece è il Cerignola a menare le danze nel terzo parziale. Dopo un sostanziale equilibrio la squadra pugliese allunga 12-19, 13-21, 16-24, per chiudere 16-25 a proprio favore in 24 minuti. Il quarto set è la fotocopia del terzo, equilibrio 8-8, poi allungo pugliese, ritorno teramano 18-18, allungo Cerignola 19-22, 20-24, 21-25 la conclusione del parziale in 26 minuti.
Si va al tie break. La squadra ospite scappa ancora 4-7, 6-10. Con quattro punti di vantaggio, il Cerignola pensa di aver messo in cassaforte la sfida. Teramo reagisce ancora e dall’8-11, piazza un parziale di 7-0 grazie alle intuizioni al servizio della Cipriani. L’ultimo punto lo mette a segno Lestini per il 15-11 finale in 18 minuti. Cuore e grinta gli ingredienti giusti messi sul parquet dalla Futura che conquista la prima vittoria del 2023, anche se si deve accontentare di soli due punti. Brave tutte con Ragnoli e Lestini rispettivamente con 16 e 29 punti, seguite a ruota da Cipriani con 13. Una nota speciale va alla giovane Di Sabatino, in campo con autorità. Ora prima della sosta per la parentesi della Coppa Italia, c’è la trasferta di Fasano che chiuderà il girone d’andata.
LG UMBYRACING FUTURA TERAMO 3
Peroni, Ragnoli 16, Cipriani 13, Di Diego 3, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo, D’Egidio, Mazzagatti 9, Di Carlo 9, Di Sabatino 1, Ventura, Lestini 29. All Corzo.
LA DIFESA D’UFFICIO di Mauro Febbo al suo alleato Leo Castiglione
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Il vero responsabile della mancata escavazione dei fondali del porto di Ortona, con la Regione Abruzzo distrattasi in maniera imbarazzante. Una gestione politica ed amministrativa che penalizza non solo la città ma anche l’Abruzzo per come vengono affrontate le questioni serie
Ortona, 8 gennaio 2023. Precisando che la correttezza procedurale dell’operato dell’Amministrazione D’Ottavio è stata cristallizzata dalla Magistratura competente, serve riepilogare ogni passaggio, alla luce di tanta approssimazione.
Riepiloghiamo i vari passaggi: a fine 2012 il Comune di Ortona riusciva a salvare il finanziamento per l’escavazione dei fondali del Porto di Ortona presentando quasi alla scadenza il progetto preliminare;
– nell’ambito del programma PAR FAS 2007-2013, con deliberazione n. 917 del 9.12.2013, la Giunta Regionale d’Abruzzo concedeva al Comune di Ortona (quale soggetto attuatore) il finanziamento di euro 9.350.000,00 per la escavazione dei fondali del Porto di Ortona, approvando, anche lo schema di convenzione per la regolazione del rapporto tra la Regione Abruzzo ed il Comune per la gestione del finanziamento;
– il 14.04.2014 veniva sottoscritto dai rappresentanti della Regione Abruzzo e del Comune di Ortona il disciplinare di concessione del finanziamento relativo al progetto “Escavazione ed approfondimento dei fondali del bacino portuale di Ortona”;
– con Determinazione dirigenziale del Settore Attività Tecniche e Produttive n. 15 del 27/01/2016 veniva disposta l’aggiudicazione definitiva dell’appalto in favore della costituenda A.T.I. LA DRAGAGGI srl – MARITER S.r.l. – SAPIR Engineering S.r.l., per l’importo complessivo netto per lavori, oneri di progettazione definitiva, esecutiva e oneri sicurezza non soggetti a ribasso di euro 5.283.087,45;
– avverso tale aggiudicazione veniva proposto ricorso dinanzi al Giudice Amministrativo da parte della seconda classificata Nuova Co.Ed.Mar. s.r.l.;
– il Consiglio di Stato, sezione V, con sentenza n. 2689/2018 del 07.05.2018, accoglieva l’appello proposto dalla Dragaggi s.r.l. e respingeva il ricorso di primo grado proposto dalla Nuova Co.Ed.Mar. s.r.l.;
– il Consiglio di Stato, sezione V, con sentenza n. 7205/2018 del 21.12.2018, dichiarava altresì inammissibile il ricorso per revocazione della suddetta sentenza n. 2689/2022 proposto dalla Nuova Co.Ed.Mar. s.r.l.
Concludendo, ad oltre 4 anni dalla fine del relativo contenzioso, cioè nel corso della prima amministrazione Castiglione, con la Magistratura che ha accertato la correttezza dell’operato dell’Amministrazione precedente, non sono ancora iniziati i lavori in questione, con gravi ripercussioni per l’economia portuale e cittadina, nonché rischiando di arrecare un danno economico agli operatori portuali che, facendo affidamento sugli annunci dell’Amministrazione comunale di un imminente avvio dei lavori in oggetto, hanno effettuato importanti investimenti per il potenziamento delle attrezzature logistiche in previsione di un aumento dei traffici portuali derivante dall’aumento della profondità dei fondali del bacino portuale.
Solo grazie all’attuale opposizione, nel corso della prima seduta del Comitato Porto, tenutasi il 7 dicembre 2022, su richiesta della stessa minoranza, il sindaco Leo Castiglione ha dovuto ammettere pubblicamente che ci sono gravi ritardi dell’amministrazione comunale in merito ai lavori di escavazione dei fondali e all’iter di approvazione del piano regolatore portuale.
Eppure, bastava leggere le carte…
Solo Ortona Nella Testa
IL COSTO DEI CARBURANTI e le accise della Meloni
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Il perentorio programma elettorale di Giorgia
8 gennaio 2023
Chi sta tornando dalle vacanze trova l’amara sorpresa del balzo dei carburanti, giunti nel caso del Diesel a 2,5 euro a litro alla pompa dei distributori autostradali. Il solito modo di fregare gli italiani e far subito rientrare loro quel poco di spensieratezza goduta durante le ferie natalizie o di fine anno. E questo a dispetto della relativa tranquillità che si registra sul mercato dei carburanti, il Brent è tornato sotto gli 80 dollari a barile, e della quasi piena ricostituzione delle scorte.
Il Governo Meloni non ha prorogato il congelamento delle accise decise per un lungo periodo da quello di Mario Draghi. E ne vediamo risultati e conseguenze. L’attuale Esecutivo sembra non avere alcuna intenzione di tornare sopra la decisione per affidarsi ad un termine molto in voga di questi tempi, utilizzato soprattutto quando non s’intende intervenire seriamente e adeguatamente, quella “moral suasion” che dovrebbe essere indirizzata verso le compagnie petrolifere. Evidentemente, oltre il danno si vuole aggiungere anche la beffa, visto che parliamo di società che da sempre vivono della massimizzazione dei profitti.
Paradossalmente, ci si trova di fronte alle dichiarazioni dei rappresentanti di quelle compagnie, raggruppate in quella che una volta si chiamava Unione petrolifera e che oggi è, invece, l’Unione energie per la mobilità (Unem), secondo i quali, i rincari di queste ore sono dovute quasi esclusivamente proprio alla decisione di non sterilizzare più le accise facendo così tornare il costo dei carburanti alle pompe tra i più alti in Europa. Insomma, la colpa è della Meloni e non dei petrolieri.
Qualche giorno fa abbiamo dato conto del video che sempre più spesso circola sulle roboanti a barricadiere dichiarazioni che Giorgia Meloni faceva contro le tasse e le accise che gravano sui carburanti (CLICCA QUI). Ci siamo ora presi la briga di spulciare il Programma elettorale di Fratelli d’Italia che nel punto 17, dall’ambizioso titolo “Energia pulita, sicura e a costi sostenibili” contiene, a proposito del tema del giorno una sola frase, ma perentoria: “Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise”.
Possiamo dire che di perentorio oggi ci ritroviamo solo con la presa in giro per gli italiani?
IGERSABRUZZO Winter Instameet
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Due giorni di viaggi, natura e cultura tra Sulmona e Roccaraso
Sulmona, 7 gennaio 2023. Il prossimo 14 e 15 gennaio 2023 le meravigliose cornici di Sulmona e Roccaraso ospiteranno l’evento “Winter Instameet” organizzato da IgersAbruzzo in collaborazione con Fondazione FS. Sarà una due giorni ricca di eventi culturali e sorprese, con l’obiettivo di valorizzare il territorio abruzzese e le sue meraviglie, spesso sconosciute, anche in considerazione della candidatura di Sulmona a città della cultura per il 2025.
IgersAbruzzo e IgersLaquila, le community promotrici dell’evento, sono parte dell’associazione nazionale IgersItalia, la più grande Community italiana legata al mondo della comunicazione visiva, con particolare riferimento alla fotografia digitale, alla mobile photography e, più in generale, alla produzione di contenuti multimediali.
L’evento si aprirà il 14 gennaio 2023 con l’esclusivo Empty Museum presso la Fabbrica di Confetti Pelino, la confetteria più antica del mondo, seguirà il vernissage della mostra fotografica “Aqua Migrans – Racconti della linfa viaggiatrice” del fotografo naturalista Francesco Lemma, presso il sito archeologico della Domus di Arianna, nel Palazzo dell’Annunziata. La giornata si concluderà presso la sala multimediale del Palazzo dell’Annunziata con il convegno intitolato “I Viaggi per la neve”, con Antonio Carfagnini, storico dell’economia, e il fotografo naturalista Francesco Lemma.
Grazie alla collaborazione Fondazione Ferrovie dello Stato, main partner dell’evento, domenica 15 gennaio sarà interamente dedicata alla Transiberiana d’Italia, il viaggio su treno storico di inizio ‘900, che percorrerà la tratta Sulmona-Roccaraso.
Si tratta di un evento che metterà insieme appassionati di fotografia, viaggi, cultura e turismo, per promuovere l’intero patrimonio culturale, storico, artistico, paesaggistico, abruzzese, e faranno attraverso le persone e le loro storie. Sarà un viaggio ricco di incontri che saranno raccontati.
“Spesso, durante i viaggi, capita di ascoltare chi abbiamo intorno anche senza volerlo e chi viaggia lo sa bene. L’essere umano è bellezza, perché ciascuno è unico e irripetibile, come la storia di ognuno di noi. Per questo abbiamo pensato ad un viaggio non solo di interesse turistico, paesaggistico e culturale, ma anche legato alla vita umana, che altro non è che un viaggio, e alle storie che inevitabilmente porta con sé. Vogliamo raccontare delle storie e vogliamo farlo a bordo di questo treno straordinario che ha un potere magico potentissimo: ti entra nel cuore e ti rimane nella memoria. Nel cuore dell’Italia, lungo altipiani e vallate che richiamano quelli siberiani (da cui il nome), si attraversano piccoli paesi dove il tempo sembra essersi fermato e la natura continua ad essere incontaminata. È un viaggio lento e questa è una vera e propria filosofia”, ci racconta Antonella Di Cintio, Direttore editoriale di Igersitalia e Regional Manager per l’Abruzzo.
“Questo evento vuole combinare le tante virtù del nostro territorio, dalle bellezze paesaggistiche, al patrimonio storico culturale, alle tradizioni gastronomiche”, aggiunge Francesca Salvati, in rappresentanza per IgersLaquila, “Sono molto contenta che le città di Sulmona e Roccaraso abbiano accolto la nostra idea per questo evento, permettendoci di promuovere un territorio con così tanto potenziale su scala nazionale, sempre in linea con i principi generali della nostra associazione riguardo la promozione del territorio”.
Fotografi, fotoreporter, giornalisti, scrittori, creativi saranno presenti in questo viaggio nel cuore dell’Abruzzo e a bordo della Transiberiana, insieme a tantissimi viaggiatori amanti di questa regione dalla natura incontaminata e della cultura in tutte le sue forme e sfumature. Particolarità dell’evento sarà la creazione di piccoli salottini letterari a bordo della Transiberiana durante il viaggio di ritorno, nei quali verranno intervistati dal vivo alcuni ospiti d’eccezione.
“Ringraziamo Fondazione FS per aver creduto fortemente nel nostro progetto, senza di loro non sarebbe stato possibile realizzare l’evento così come lo avevamo immaginato. Ringraziamo anche il Comune di Sulmona e di Roccaraso per averci messo a disposizione luoghi di assoluto prestigio e unicità, come il sito archeologico della Domus di Arianna”, aggiungono Antonella di Cintio e Francesca Salvati, rispettivamente Regional Manager per l’Abruzzo e Local Manager per la provincia di L’Aquila, “Ci teniamo molto a ringraziare calorosamente le aziende locali che, con visione e grande professionalità, hanno sposato l’evento: Hotel Santacroce di Sulmona, Hotel Vetta d’Abruzzo di Roccaraso, Confetti Pelino, Ufficio Turistico IAT di Sulmona, Doviflor. Vedere tanti talenti e professionisti d’eccellenza tutti insieme per una buona causa, in una regione che ha tanto bisogno di stimoli culturali, ci ha davvero emozionate”.
SIMBOLI (?) Giornata del Tricolore
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Dichiarazioni che non convincono
Chieti, 7 gennaio 2023. Dispiace non essere completamente d’accordo con le dichiarazioni dei Presidenti Mattarella e Meloni, ma il tricolore oggi non unisce e non ricuce un bel nulla.
Quello che unisce ancora, che rende libero e solidale questo nostro paese è solo il buon senso degli italiani del silenzio e dell’impegno. Senza di loro, quale Italia?
Questa Italia del buon senso, nonostante tutto il ridicolo, l’ingiustizia, l’arroganza, la sfacciataggine di certo potere, sta reggendo ancora; fino a che punto è difficile da capire. Tutto potrebbe saltare sotto i colpi che minano addirittura la sussistenza.
Anche le cosiddette valvole di sfogo, molto dinamiche qualche tempo fa, stanno cominciando a traballare e l’insofferenza sta cominciando a dilagare sotto il peso insostenibile di carichi, adesso, solo frutto di cinismo e cecità politica.
Chissà cosa ci prospetta questo 2023.
Già dai primi giorni, comunque, si avverte aria molto, ma molto pesante.
Una cosa è certa: anche gli italiani del buon senso adesso stanno esaurendo ogni sorta di riserva …
Seguono le dichiarazioni dei Presidenti:
Mattarella: ” … simbolo della unità e indivisibilità del Paese e di quel patrimonio di valori e principi comuni solennemente sanciti dalla nostra Carta costituzionale …”
MASTERPLAN E PNRR, messa in sicurezza delle fermate sulle Strade Statali 16 e 17
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Obiettivi raggiunti da TUA con risorse interne nel rispetto della deadline del 31 dicembre
Pescara, 7 gennaio 2023. Obiettivi raggiunti dalla Società Unica di Trasporti Abruzzese che ha concluso tutti gli adempimenti previsti dalle norme per la realizzazione di opere infrastrutturali a favore della collettività.
Opere che stanno permettendo, e permetteranno una volta concluse, una significativa crescita della mobilità dell’interno territorio, dalla costa all’entroterra, interessando tutte e quattro le provincie.
Sono stati perfezionati entro la deadline del 31 dicembre e senza, pertanto, il rischio della revoca delle risorse, tutti i progetti gestiti dalla TUA in qualità di soggetto attuatore della Regione Abruzzo e riferiti al Masterplan per la realizzazione, l’ammodernamento e la riqualificazione del sistema regionale della autostazioni/impianti/aree a servizio del trasporto pubblico locale per lo scambio modale gomma-gomma e gomma-gomma-ferro a L’Aquila, Teramo, Mosciano S. Angelo, Vasto, Avezzano, Pescara, Lanciano e Montesilvano.
Alle attività legate al Masterplan, ne vanno sommate anche altre, sempre affidate a TUA: quelle che prevedono la messa in sicurezza delle stazioni di fermata sulle Strade Statali 16 e 17 ed il fondo complementare del PNRR per i lavori di riqualificazione del deposito aziendale di Teramo.
La somma complessiva riferita alle opere è di 5.725.440 euro.
L’intera attività di natura tecnica e amministrativa è stata gestita con risorse tecniche interne alla Società Unica di Trasporti che ha saputo utilizzare il proprio know how specialistico applicandolo, in modo efficace, alla progettualità infrastrutturale, senza, di fatto, determinare ulteriori costi.
Investimenti che si traducono in numeri importanti per il miglioramento complessivo dei trasporti e della logistica in Abruzzo.
Le autostazioni di Lanciano, Vasto e Mosciano Sant’Angelo
Gli interventi nelle città della provincia di Chieti e in quella del Teramano sono ultimati; infatti, sono in corso le procedure per il collaudo delle opere utili alla riconsegna degli immobili e degli impianti alle rispettive amministrazioni comunali, proprietarie delle autostazioni.
A Lanciano i lavori riguardano il completamento del terminal della Pietrosa, a Vasto il miglioramento di quello esistente di via dei Conti Ricci, mentre a Mosciano Sant’Angelo la realizzazione uno nuovo.
Autostazioni di Teramo, Montesilvano ed Avezzano
Sono state concluse le fasi di progettazione e perfezionate le acquisizioni dei pareri e delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione delle opere nei comuni interessati.
Il “quadro economico tipo di spesa” ammonta a 562.500,00 euro di cui 423.300 euro per lavori e oneri sicurezza, 37.765,58 euro per somme a disposizione dell’Amministrazione e 101.434,43 euro per IVA.
Gli interventi nel capoluogo teramano riguardano il miglioramento del terminal San Francesco, a Montesilvano la realizzazione di un nuovo terminal, mentre ad Avezzano un miglioramento complessivo del parcheggio di scambio e punto di fermata bus esistente.
Terminal “Lorenzo Natali” di Collemaggio – L’Aquila
I lavori sono affidati, alla ditta GI.FE. Costruzioni S.r.l. di Roma che ha offerto un ribasso percentuale di 18,671 per cento.
L’importo complessivo contrattuale dell’opera, compresi gli oneri per la sicurezza, non soggetti a ribasso, è di 345.815,34 euro.
Messa in sicurezza delle fermate sulla SS.16 e sulla SS 17
I lavori di messa in sicurezza delle fermate sulle Strade Statali 16 e 17 sono affidati, con esperimento di procedura di gara ad evidenza pubblica, alla Ditta SI.SE. Sistemi Segnaletici S.p.A. con sede a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, la quale ha offerto un ribasso percentuale di 21,58 %. L l’importo complessivo contrattuale dell’opera, compresi gli oneri per la sicurezza, non soggetti a ribasso, è di 295.752,47 euro.
Autostazione di Pescara
La convenzione prevede la realizzazione dei lavori di completamento dell’autostazione di Pescara, nella zona dell’attuale terminal bus nell’area di risulta di fronte alla stazione centrale ferroviaria.
Per l’opera destinata al capoluogo adriatico è stato previsto un addendum al progetto originario, che è stato approvato a seguito di una serie di interazioni di natura tecnica tra TUA e l’amministrazione comunale.
Il “quadro economico tipo di spesa” ammonta a 562.500,00 euro di cui 423.300,00 euro per lavori e oneri sicurezza, 37.765,58 euro per somme a disposizione dell’Amministrazione e 101.434,43 euro per IVA.
Deposito TUA di Teramo, fondo complementare al PNRR
Nel dicembre 2021 la TUA, nell’ambito dei fondi complementari al PNRR, ha presentato una scheda tecnico economica per il finanziamento del progetto di rifunzionalizzazione, efficientamento energetico e mitigazione della vulnerabilità sismica dell’edificio officina/uffici del deposito aziendale di Contrada Tordinia a Teramo.
Gli interventi previsti prevedono la manutenzione dell’impermeabilizzazione delle coperture, l’adeguamento e l’efficientamento energetico della Centrale Termica, la realizzazione di un impianto di aria condizionata (VRF) per la palazzina uffici, oltre al miglioramento e alla mitigazione della vulnerabilità sismica delle strutture immobile officina/uffici.
Il progetto è stato finanziato per un importo di 725.440,00 euro di cui 587.000,00 euro per lavori e 138.440,00 euro per somme a disposizione dell’amministrazione.
IL POPOLARISMO non è una dottrina
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
… ma un metodo politico
di Giuseppe De Mita
7 gennaio 2023
Una pubblica opinione esigente che non si sente rappresentata, che tuttavia resta in attesa di una nuova rappresentanza. Forse non sarà un argomento inedito, ma il senso con il quale mi pare sia stata posta la questione da Fioroni su queste colonne ha l’indubbio merito di fissare un punto politico centrale, che aiuta anche la discussione all’interno del mondo popolare ad uscire da alcuni spazi angusti nei quali rischia di perdersi. Specie se essa restasse inutilmente impigliata nella vicenda congressuale del Pd. Ed è un punto centrale perché pone due questioni oggettive.
La prima: quasi la metà della società italiana non si riconosce in alcuna delle proposte politiche attuali. Non solo, questo processo di distacco si è ingrossato negli anni, segno di una degenerazione dei meccanismi della rappresentanza. Ed inoltre, questa degenerazione si è svolta in concomitanza con l’amplificarsi del fenomeno della mutevolezza degli orientamenti elettorali, segno di una irrequieta e insoddisfatta ricerca di riferimenti politici adeguati: negli ultimi anni sono state ben quattro le forze politiche che hanno superato il 30% dei voti e poi sono andate rapidamente calando (e sino a questo momento mi parrebbe di poter dire che anche il successo della Meloni possa essere iscritto in questa dinamica). Nella sostanza, nessuna proposta politica si è dimostrata in grado di uscire dal corto circuito della crisi di sistema, ma anzi ne ha alimentato la dinamica.
La seconda: questa parte di società resta in attesa di qualcosa. Ma è evidente che si tratta di qualcosa d’altro, non di una riedizione riveduta e corretta di progetti che si sono già dimostrati inadeguati, se non fallimentari. Certo, direi che probabilmente non è l’attesa dell’ennesima forma organizzata di nuovismo; né dell’invenzione di un’altra stravaganza populista o demagogica; ma neppure della riedizione nostalgica di cose che, appartenendo al passato, oggi ci paiono più belle di quanto fossero. Direi che è un’attesa che ha a che fare con qualcosa che offra pacificazione, anziché nuove fratture e punti alla ricostruzione di un legame di fiducia, di partecipazione e di condivisione: più che la ricerca dello specialista sembra il desiderio di un bravo medico di base.
E direi che si tratta di qualcosa che ha a che fare con la “causa politica” di una mobilitazione evocata da Fioroni. Le ragioni di fondo della crisi, quale che sia la declinazione che ciascuno ne può fare, mi pare indubbio che attengano a questioni di natura culturale intorno alle basi (morali) dei sistemi democratici. In altri termini, non siamo arrivati così in basso perché sono mancate soluzioni tecniche a specifici problemi, ma ci siamo arrivati per il progressivo accantonamento di culture politiche in grado di compiere tentativi di sintesi dei termini esponenziali di complessità prodotti dalla modernità. Ci siamo arrivati perché è prevalsa l’illusione che bastasse un vago catalogo di buoni propositi, astratti tecnicismi e inclinazioni demagogiche per sintonizzarsi con una società in tumultuosa evoluzione, senza riflettere che quella tumultuosità segnalava più uno squilibrio da risolvere che una novità cui adeguarsi. Così nelle dinamiche delle moltitudini si è pensato che bastasse addensare quantità per puntare all’unica cosa che è sembrata diventare necessaria: arrivare al potere.
La “causa politica” di una mobilitazione mi parrebbe allora risiedere in una capacità di visione culturale su come possa essere ricomposto un equilibrio tra le multiformi istanze di libertà e le pressanti esigenze di giustizia sociale, ricostruendo quello che Moro individuava come il terzo pilastro della nostra democrazia, oltre i due appena segnalati, quello del volto largamente umano.
Su questo terreno non ho dubbi ad affermare che il popolarismo ha ancora tanto da offrire per la sua specificità: perché non è una dottrina ma un metodo di analisi della realtà che, riconoscendo nella persona umana la prospettiva ultima della politica, assume nello sforzo di proposta i termini delle contraddizioni attuali: unità e diversità; individualismo e solidarietà; persona e comunità; diritti e doveri; libertà e responsabilità; in quanto pone come unica verità l’uomo e ogni uomo è unico e irripetibile nelle sue specificità e tutti sono uomini allo stesso modo.
Un’originalità in grado di misurarsi con i problemi del presente e di offrirsi come possibile rimedio alla secessione elettorale; un’originalità non certo superata dai processi di secolarizzazione sociale, ma anzi da essi attualizzata, proprio perché ne assume i termini di conflitto. A condizione di non annacquarsi in vaghe contaminazioni culturali, ma nemmeno di isolarsi in purismi identitari: solo a condizione di restare originale.
Mi pare che questo complesso di cose, che i dati della realtà, ci chiedano di non perderci in discussioni confuse, ma di avere il coraggio, la pazienza e l’umiltà di misurarci a viso aperto con questo tempo.
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Il papa emerito Benedetto XVI, in modo particolare in questi ultimi dieci anni, ha sostenuto la Chiesa nel silenzio e nella preghiera, attraverso l’offerta della sua malattia e delle sofferenze vissute
di fra Emiliano Antenucci
Avezzano, 6 Gennaio 2023. In questi giorni è diventato fortemente mediatico, ma durante gli anni del suo pontificato è stato un “profeta” incompreso da tanti. Più che il papa del “gran rifiuto” è stato il papa della riforma della chiesa, in modo particolare dall’interno, perché come più volte ci ha detto “i nemici sono dentro, non fuori la chiesa”. Il suo grande magistero da “dottore della chiesa” è stato enorme e credo che rimarrà nei secoli. Molte volte ha ricordato il valore e l’importanza del silenzio.
Nel messaggio per la XLVI giornata mondiale delle comunicazioni sociali “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione” del 20 maggio 2012 scrive: “Il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto. Nel silenzio ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall’altro, scegliamo come esprimerci.
Tacendo si permette all’altra persona di parlare, di esprimere sé stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee. Si apre così uno spazio di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana più piena. Nel silenzio, ad esempio, si colgono i momenti più autentici della comunicazione tra coloro che si amano: il gesto, l’espressione del volto, il corpo come segni che manifestano la persona. Nel silenzio parlano la gioia, le preoccupazioni, la sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione particolarmente intensa. Dal silenzio, dunque, deriva una comunicazione ancora più esigente, che chiama in causa la sensibilità e quella capacità di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami. Là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti, il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile o accessorio.
Una profonda riflessione ci aiuta a scoprire la relazione esistente tra avvenimenti che a prima vista sembrano slegati tra loro, a valutare, ad analizzare i messaggi; e ciò fa sì che si possano condividere opinioni ponderate e pertinenti, dando vita ad un’autentica conoscenza condivisa. Per questo è necessario creare un ambiente propizio, quasi una sorta di “ecosistema” che sappia equilibrare silenzio, parola, immagini e suoni… Il silenzio è prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, proprio per riconoscere e focalizzare le domande veramente importanti… Se Dio parla all’uomo anche nel silenzio, pure l’uomo scopre nel silenzio la possibilità di parlare con Dio e di Dio. “Abbiamo bisogno di quel silenzio che diventa contemplazione, che ci fa entrare nel silenzio di Dio e così arrivare al punto dove nasce la Parola, la Parola redentrice”.
Nella visita pastorale a Sulmona il 4 luglio 2010 dice in piazza, ricordando san Pietro Celestino V: “In Maria, Vergine del silenzio e dell’ascolto, san Pietro del Morrone trovò il modello perfetto di obbedienza alla volontà divina, in una vita semplice e umile, protesa alla ricerca di ciò che è veramente essenziale, capace di ringraziare sempre il Signore riconoscendo in ogni cosa un dono della sua bontà… Il silenzio diventa così l’elemento che caratterizza il suo vivere quotidiano. Ed è proprio nel silenzio esteriore, ma soprattutto in quello interiore, che egli riesce a percepire la voce di Dio, capace di orientare la sua vita. C’è qui un primo aspetto importante per noi: viviamo in una società in cui ogni spazio, ogni momento sembra debba essere “riempito” da iniziative, da attività, da suoni; spesso non c’è il tempo neppure per ascoltare e per dialogare. Cari fratelli e sorelle! Non abbiamo paura di fare silenzio fuori e dentro di noi, se vogliamo essere capaci non solo di percepire la voce di Dio, ma anche la voce di chi ci sta accanto, la voce degli altri”.
LA CITTÀ DELL’ALBERO. Si accende la scintilla nella Riserva Borsacchio a Roseto degli Abruzzi
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Dopo 18 anni, i volontari piantano i primi alberi
Roseto degli Abruzzi, 6 gennaio 2023. Per il diciottesimo compleanno della Riserva Borsacchio , senza gestione e fondi, regaliamo alberi e li mettiamo a dimora
Il 6 Gennaio i Volontari delle Guide del Borsacchio, WWF IAAP, Joya , grazie al contributo della Città Gentile mettono a dimora delle tamerici lungo la ciclo pedonale della Riserva Borsacchio.
Grazie alla Protezione Civile Roseto è stato possibile trasportarli e irrigarli nei mesi a seguire.
Un gesto di speranza per il 2023 che vede l’area protetta compiere 18 anni di esistenza solo sulla carta. Una Riserva non è un articolo di legge è attività, gestione, sostenibilità e progettazione.
Una Riserva per generare il famoso “effetto riserva” , ovvero far fiorire la biodiversità e promuovere ricchezza attraverso economie sostenibili , richiede tempo.
Un primo segnale sul finire del 2022 è stato dato grazie ai primi fondi ordinari. Un piccolo inizio , ma pur sempre un avvio. Ora serve programmare, rendere operativo il PAN e iniziare a costruire un futuro che porti ricchezza naturale e sostenibilità economica.
Prendiamo ad esempio AMP Torre del Cerrano o Oasi WWF di Atri, dopo i primi anni sono diventate motori di tutela ambientale, le specie sono tornate ed il turismo è esploso con nuove opportunità per operatori turistici ed agricoltori.
Queste piante sono un regalo ed un augurio per tutti noi che amiamo la Riserva per un nuovo inizio, per un nuovo futuro.
Marco Borgatti
Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto
IL DISCORSO DI MATTARELLA di fine anno
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Le carenze della classe politica
di Michele Marino
5 gennaio 2023
Si è perfettamente d’accordo con Giancarlo Infante sulla necessità di perseguire un’altra cultura politica e sulla qualità, indiscutibile, del discorso conclusivo del 2022 del Presidente Sergio Mattarella; ma stiamo sul primo punto: una tendenza notevole fu avviata dal Centro studi Pantheon (area Alleanza nazionale), nel ’97 e ’98, grazie a due corsi rivolti alla formazione culturale dei quadri politici della Casa delle libertà. Corsi cui ebbi l’opportunità di partecipare come docente affianco a personalità per lo più scomparse, quali don Badget-Bozzo, il ministro Antonio Martino e Franco Frattini, presidente del Consiglio di Stato che ha lasciato questa terra pochi giorni fa, oltre a Pietrangelo Buttafuoco.
La formazione e la selezione della classe dirigente, entrambi fattori decisivi per la vita pubblica di un paese, sono molto carenti e scadenti quanto a metodo e criteri adottati; ciò è dimostrato sia dal caso del deputato Soumahoro, novello Nelson Mandela all’Amatriciana, sia quello del lobbismo istituzionale, arrogante, corruttore e scellerato – dicasi antieuropeo – dell’allegra banda sinistrorsa italo-greca.
Quindi, il discorso di fine anno del Presidente Mattarella si preannunziava particolarmente arduo e complesso da impostare, quasi da inventare, con premesse davvero impressionanti e, nondimeno, con le quattro sfide globali all’orizzonte: pandemia, guerra russo/ucraina, crisi energetica e cambiamento climatico. L’approccio con cui affrontarle è stato, giustamente, positivo e doveva essere soprattutto diretto a non deprimente le giovani generazioni.
Ben nota e comunemente apprezzata è l’abilità dialettica oltre alla profonda conoscenza dei distinti temi da approfondire e i nodi della matassa da dipanare, da parte del Capo dello Stato. Forse, alla luce della netta maggioranza degli italiani contrari all’ulteriore invio di aiuti militari, ci si sarebbe atteso qualcosa di più chiaro sul fronte della pace, piuttosto che sull’esigenza di sostenere il popolo aggredito con finanziamenti diretti alle armi secondo il dettato statunitense, (che non esclude, affatto, la prosecuzione del conflitto per tutto l’anno!).
Ben venga sia l’incoraggiamento e sia l’apprezzamento per la prima donna a capo del governo della nazione, cosa che assume correttamente un grande significato sociale e culturale; a tal riguardo è parso evidente tanto il richiamo allo spirito della Costituzione come nostra bussola, quanto l’affermazione in ordine alla civiltà dei diritti.
Personalmente, auspico che, infine, dopo tempo immemorabile, si riprenda, a livello istituzionale e scolastico e multimediale, a parlare o meglio invocare l’osservanza dei doveri, poco nota o tanto meno diffusa tra i giovani che, non di rado, imboccano strade errate nottetempo … fino all’estremo sacrificio.
Altrettanto giusto, mi sia consentito, è stato il sottolineare che il senso civico di chi paga le imposte è un obbligo costituzionale e vieppiù legale che deve unirci, tutti, come cittadini che usufruiscono di strade, scuole, ospedali, ecc., pubblici, in un’ottica di vera e compiuta partecipazione democratica.
Ultima annotazione: in merito alla disoccupazione ed alla precarietà; in particolare, anche per il fatto che entrambi i fenomeni caratterizzano quasi esclusivamente o specialmente le regioni meridionali dell’Italia.
Cosa che ben sa il nostro Presidente – da buon palermitano – sempre attento alle problematiche che attanagliano il Mezzogiorno a partire dall’unificazione e nonostante le promesse (da marinaio) di ogni genere di governo e di partito politico.
Michele Marino
Foto toscanaoggi.it
SARÀ FESTA fino all’otto gennaio
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Atessa, 5 gennaio 2023. Non si ferma con l’Epifania il lungo e ricco periodo di festività atessane che ha visto 40 eventi in cartellone -ed altri fuori programma- articolati tra dicembre e gennaio per oltre un mese di divertimento.
Dopo il fitto dicembre, di cui i protagonisti assoluti sono stati i più piccini, ad aprire il 2023 è stato lo spettacolo di teatro dialettale “Sia fatta la tua volontà” messo in scena dall’Associazione culturale “Il Drago d’Oro” di Atessa. Si prosegue mercoledì 4 con la tombolata organizzata dalla Pro Loco Val di Sangro nella sala polivalente di Monte Marcone.
Giovedì 5 gennaio doppio appuntamento. Alle ore 17.00, nella sala polivalente di Monte Marcone, ci sarà la proiezione del film “Il Re Leone” e alle ore 21.00, nel Teatro “a. Di Iorio”, il concerto di musica barocca “Greensleaves” con Alessia Rancitelli al violino e Roberta Bucco al Clavicembalo.
Venerdì 6 gennaio grande festa per tutti i gusti! Si parte dalle ore 15.00 con la “Befana Running”, corsa podistica organizzata dai Lupi d’Abruzzo. Dalle 16.00 nel Temporary Shop “l’Arcobaleno”, gara di puzzle per bambini. Alle 17.00, in piazza Garibaldi, arrivo scenografico della befana atessana di Kommerciate che, in volo dal campanile della chiesa di San Rocco, raggiungerà i bambini per distribuire caramelle e dolciumi. Per le famiglie residenti nelle contrade, è stato previsto un servizio di trasporto gratuito il “babbo bus” che riunirà tutti i bambini del paese in un unico e più completo “villaggio di gioco”.
Sempre il 6 gennaio in piazza Garibaldi, l’Associazione dei commercianti provvederà alla distribuzione delle lanterne per il suggestivo volo dei desideri. Alle 20.30, nel Teatro Comunale “A. Di Iorio” concerto dei cori locali “giovani voci dijoriane”, coro degli Alpini e Ate-tixe studium.
Sabato7 gennaio ore 20.30 Teatro Comunale, spettacolo “Abruzzo a Stelle e Strisce”- viaggio di musica e storie abruzzesi del sogno americano- con Ada Flocco, Walter Gaeta e Camillo Chiarieri.
Domenica 8 gennaio ore 18.00 Teatro Comunale, gran finale con il “Concerto d’ensemble” Fantasy Saxophone Quartet e Academica Brass Quintet.
Per tutto il periodo sarà visitabile il museo dei presepi, curato dall’Associazione Amici del Presepio che realizzerà, nel 2026, il Presepe di Piazza San Pietro.
In occasione della chiusura delle feste natalizie, saranno premiati i vincitori del concorso “Addobba la tua casa” e “Atelier Creativo”.
L’ANNO DELLE GUERRA in Ucraina
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
Una svolta epocale
4, gennaio 2023
Ci si potrebbe chiedere, al momento in cui il rigido inverno delle steppe ha pressoché paralizzato la feroce guerra che si combatte lungo il confine russo-ucraino pre-1954, se gli strali che, a partire dall’autunno dell’anno appena giunto a termine, sono stati rivolti da Varsavia contro la Germania del Cancelliere Scholz siano davvero tanto pesanti e gravi quanto si dice.
E la risposta, soprattutto per il significato simbolico di quegli strali, non può che essere allarmante. Non tanto per i due soggetti politici in questione, che al momento non corrono alcun rischio di guerra, ma per l’Europa nel suo insieme. E soprattutto per il grande e generoso progetto politico europeista che – come ebbe a constatare lo stesso Altiero Spinelli già ai primi anni ’70 del secolo scorso – ha finito per essere affidato alla burocrazia di Bruxelles, più che ai popoli del “piccolo capo” che dall’Asia si sporge verso occidente.
Pesante e grave al punto di lasciar increduli risulta il fatto che il governo di Varsavia si sia spinto, da qualche mese a questa parte, sino a chiedere a Berlino, dopo ottantatré anni dalla rottura della pace in Europa, il rimborso dei danni per la guerra scatenata dai nazisti, e dai loro complici russi, contro la fragile Polonia della fine degli anni Trenta. Una richiesta peraltro irrealizzabile, dato che somma implicata ammonterebbe a circa il doppio del prodotto interno lordo della Polonia. Ma un indubitabile segno del “carattere paranoico” – per riprendere la celebre formula di Richard Hofstadter – della lotta politica in Polonia, dato che l’opposizione, guidata dall’europeista Donald Tusk è stata obtorto collo costretta a sostanzialmente piegarsi.
In questa ennesima conseguenza della guerra d’Ucraina, in questo improvviso aumento della temperatura misurata da quel “termometro” est-europeo che è la Polonia, ci potrebbe però essere anche dell’altro. Ci potrebbe essere un riflesso del fatto che forse, nel Vecchio Continente, in aggiunta al minorato Stato successore dell’Urss, la Federazione russa, si possa cominciare a pensare che esista un altro paese “troppo piccolo per svolgere un ruolo mondiale, ma troppo grande, ingombrante ed iperattivo per il quadro europeo”. E che questo paese sia la Germania. Che è poi il paese che ha originariamente ispirato questo concetto.
Solo tre giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, non solo gli osservatori abituali degli sviluppi politici internazionali avevano infatti cominciato a scorgere qualche inequivocabile segno che induceva a pensare come anche la Germania avesse deciso di volgere lo sguardo verso il passato, così come una Polonia, improvvisamente memore dei danni subiti nella Seconda Guerra Mondiale, era tornata a guardare la propria storia.
Lo si è fortemente avvertito quando, il 27 febbraio 2022, il Neocancelliere tedesco Olaf Scholz, in un discorso per molti aspetti insolito di fronte al Parlamento tedesco, ha presentato a sorpresa i nuovi obiettivi di politica estera del paese di cui egli è alla guida. Dopo aver definito l’invasione dell’Ucraina come la causa di una Zeitenwende, una svolta epocale, non solo nella storia europea bensì in quella mondiale, Scholz ha infatti diffusamente parlato soprattutto del nuovo ruolo militare del proprio Paese. E a questo fine, egli ha annunciato un massiccio aumento della spesa per la difesa, rompendo con la scelta fatta dalla Germania di Bonn nella fase conclusiva della guerra fredda, di non dare sostegno alle forze armate dell’alleanza se non ben al di sotto del 2% richiesto dagli alleati della Nato. Al tempo stesso, ha però annunziato anche lo stanziamento di 100 miliardi di euro da spendere per le forze armate, ma al di fuori del bilancio nato. Una decisione, questa, che nel giro di pochissimi anni farà della Germania la quarta potenza mondo per spesa militare, dopo Usa, Cina e Russia.
Sotto il profilo politico internazionale, ciò significa soprattutto che, come conseguenza della guerra d’Ucraina (o forse solo prendendola a pretesto) la Germania di Scholz ha abbandonato la dottrina ufficialmente assunta dopo la Guerra Fredda relativamente ai rapporti con il mondo russo; dottrina che si riassumeva nello slogan propagandistico (Wandel durch Handel). Di favorirne la crescita, l’occidentalizzazione, e l’integrazione “grazie al commercio”. Una politica che si è peraltro dimostrata estremamente conveniente per gli ambienti tedeschi del business e per le aziende grandi divoratrici di energia.
I forti rapporti commerciali stabiliti tra Russia e Germania grazie a questa linea politica erano facilmente riusciti nel 2014 a sopravvivere allo scossone provocato in Europa centro-orientale dalla “rivoluzione colorata” di Maidan e alla conseguente annessione russa della Crimea. Ma ciò non è stato più possibile di fronte alle negative conseguenze che la guerra ucraina sta avendo per la Russia.
Se lo slogan del Wandel durch Handel ha perciò dovuto essere rapidamente abbandonato, non è detto però che ne debba scomparire anche il concetto, o almeno l’ispirazione. Nel senso che Berlino, sempre come conseguenza della guerra ucraina, ha visto diventare grandissimo il già preminente interesse a sviluppare un nuovo rapporto di questo tipo non più nel ristretto àmbito europeo, bensì in un quadro mondiale. Non più nei confronti della Russia, bensì con la Cina, i cui legami con l’economia tedesca sono ormai molto più importanti, soprattutto assai più diversificati, di quelli che la Germania riunificata sia mai riuscita a stabilire con Mosca. E neanche ad immaginare, dopo la violenta eliminazione di Herrhausen, fatto a pezzi da una bomba appena ventuno giorni dopo la caduta del Muro di Berlino.
Ed è questo ormai un elemento da prendere in attenta considerazione nell’analisi delle conseguenze della guerra d’Ucraina. Tanto più in presenza, come accade attualmente, di non trascurabili segnali di una evoluzione della questione di Taiwan. Segnali che fanno pensare ad una possibile ripetizione dello schema diplomatico e militare già visto in Ucraina sino al 2021, e che ha portato alla tragica decisione di Putin di lanciare la cosiddetta “operazione speciale”.
Per quanto riguarda l’Europa, Scholz ha certo sottolineato il sostegno della Germania alla Unione Europea, affermando anzi che il vecchio continente rimane “il nostro quadro d’azione”, Ma senza diffondersi sull’argomento. Il che deve indubbiamente suonare come un messaggio per gli Europei, perché non pensino – dopo i disastri e i dissensi provocati nel quadro continentale dalla guerra d’Ucraina, e dopo l’ascesa di Berlino ad un rango militare capace di farla pesare nella nuova Guerra Fredda mondiale ormai promessa per i prossimi anni – di essersi sbarazzati della Germania, così come Francia ed Inghilterra ebbero ragione di pensare all’epoca della tarda espansione coloniale, quando Bismark mostrò il proprio disinteresse dicendo che, era ”la Russia, l’Africa dalla Germania”.
Giuseppe Sacco
HO APPRESO DELLA DECISIONE del Governo
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 17 Gennaio 2023
… di nominare il Sen. Guido Castelli come Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione post-sisma nelle quattro Regioni del Centro Italia.
A lui vanno i miei auguri di buon lavoro, insieme alla piena disponibilità a favorire un ordinato passaggio di consegne.
Ho esercitato la funzione commissariale per 34 mesi con totale dedizione, passione ed imparzialità, sempre avendo a mente la sofferenza delle persone e delle imprese colpite dai terremoti del 2016-2017. I loro diritti e il dovere delle istituzioni di contribuire a restituire alle comunità dell’Appennino Centrale condizioni di vita normali, in territori bellissimi ma feriti, con l’obiettivo di migliorarle nel segno della sicurezza e della sostenibilità, hanno rappresentato la motivazione più profonda del mio impegno.
La ricostruzione del Centro Italia oggi si presenta molto cambiata rispetto a tre anni fa. Abbiamo varato importanti semplificazioni ed innovazioni normative, tra le quali il Testo unico della ricostruzione privata. Negli ultimi tre anni, nonostante i numerosi ostacoli ed emergenze, sono state presentate 15 mila domande di contributo per la ricostruzione, sono stati approvati e finanziati oltre 10 mila cantieri privati, e anche la ricostruzione pubblica, dove contiamo centinaia di cantieri aperti e oltre mille prossimi all’apertura, è ben avviata. Molti altri interventi pubblici aggiuntivi sono programmati, ed il Piano complementare al Pnrr per le aree sisma, in avanzata fase di attuazione, favorirà lo sviluppo dei territori colpiti, fornendo risorse per le imprese e le infrastrutture materiali e immateriali, come la rete integrata di ricerca degli atenei del cratere, che porterà alla creazione di quattro poli universitari di eccellenza nelle quattro regioni, che è stata finalizzata in questi ultimi giorni.
Dei risultati del mio mandato e delle attività della struttura, i cui componenti ringrazio uno per uno, darò conto nei prossimi giorni con il Rapporto sulla ricostruzione, con il quale periodicamente abbiamo comunicato con trasparenza l’andamento della ricostruzione, con dati e informazioni puntuali. Desidero ringraziare per il sostegno, la stima e l’affetto, e per la fattiva collaborazione sempre assicurata nel perseguimento degli obiettivi condivisi, la grande comunità della ricostruzione: i cittadini e le loro associazioni e comitati, le Regioni e i loro Uffici speciali, i Sindaci e gli Uffici sisma, i tecnici, le imprese e le loro associazioni di categoria, i sindacati, le Diocesi. Il lavoro da fare è ancora tanto e diverse sono le difficoltà da superare, gran parte delle quali dovute alla congiuntura del mercato dell’edilizia. Ed è anche per questo che voglio formulare i migliori auguri di buon lavoro a tutti coloro che saranno impegnati per il successo di questa ricostruzione, una delle più difficili degli ultimi decenni.
Da parte mia continuerò a garantire lo stesso impegno, dedizione e la massima attenzione ai diritti dei cittadini e alla sicurezza degli edifici e del territorio nella ricostruzione di Ischia, mettendo a frutto le positive esperienze che abbiamo maturato in Centro Italia.