GALLETTI SCRIVE a Babbo Natale

Opere incompiute, promesse mancate e assenza del comune de L’Aquila

L’Aquila, 22 dicembre 2022. “Caro Babbo Natale, torniamo ancora a disturbarla affinché lei interceda presso tutti gli attuali amministratori, in primis con il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, per ricordare loro che la comunità di Paganica già quattro anni fa aveva elencato, all’allora neoeletto sindaco, gli annosi problemi che la affliggono ingiustamente. Problemi dimenticati e accantonati, come se le nostre richieste fossero solo carta straccia”.

È l’incipit della lettera di Natale di Fernando Galletti, presidente dell’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, che come oramai da tradizione elenca a fine anno, tutti i nodi irrisolti, di competenza del Comune dell’Aquila, nelle due popolose e importanti frazioni ad Est del capoluogo d’Abruzzo.

“Signor Babbo Natale, in questi ultimi quattro anni siamo stati buoni ed operosi come non mai; quindi, siamo certi che da lei non riceveremo cenere e carbone (come invece qualcuno in questi anni ci ha dato)”, premette Galletti.

La richiesta è dunque, rivolta al sindaco, per intercessione di Babbo Natale di provvedere “affinché questa comunità abbia un centro civico proporzionato alla sua popolazione, ormai di circa 10.000 abitanti. Chiediamo poi la riapertura del ponte del Mulino, opera pubblica ormai incancrenita, e la risoluzione dell’annoso problema della puzzolente fogna a cielo aperto in località “La Concia”, che da 40 anni inonda terreni, orti e abitazioni”

Galletti chiede poi “di risolvere il problema del centro polifunzionale, costato venti miliardi del vecchio conio e lasciato in completo abbandono e di dotare la villa e il santuario della Madonna d’Appari di bagni pubblici, poiché gli utenti e i visitatori sono di fatto costretti ad espletare le loro esigenze corporali negli angoli più nascosti di questi luoghi, con evidenti problemi di vivibilità e decenza”.

L’Asbuc ricorda dunque le tante altre incompiute, come la mancata realizzazione del campo sportivo da calcio, “in perenne costruzione da 20 anni”, e del polo scolastico che, “come da promesse elettorali fatte dalla vecchia e nuova amministrazione, avrebbe dovuto essere pronto in 180 giorni. I nostri ragazzi invece sono ancora all’interno dei MUSP, oggi diventati dei relitti, come dimostra la palestra delle scuole medie (nonché il crollo del gazebo nel giardino della scuola materna, un disastro annunciato che per poco non si è trasformato in tragedia. Segnaliamo anche la presenza di topi, grandi fino a 30 centimetri, che fanno capolino dai buchi della pavimentazione”.

Al palo anche “la realizzazione della caserma dei Carabinieri al posto della ex scuola media, un’esigenza fondamentale per una realtà come Paganica in continua espansione demografica”, come pure “la risoluzione del problema delle nostre acque, dato che la preziosa acqua del fiume Vera, tanto decantata come la più pura d’Europa, dopo 400/500 metri dalle sorgenti è ricca di batteri e virus come la salmonella, ed inquina legumi, cereali, foraggio e i prodotti agricoli tutti”.

“Gentilissimo Babbo Natale, per concludere vi invitiamo a convincere il sindaco Biondi a convocare un’assemblea cittadina dove sia possibile confrontarsi democraticamente. Se, nonostante la tua intercessione, non ci sarà un’apertura per arrivare a soluzioni e a impegni da prendere reciprocamente per i prossimi quattro anni, saremo costretti, nostro malgrado, a chiedere queste e tante altre cose alla Befana”, conclude Galletti.




IL PESO DI UNA GUERRA inumana sui bambini ucraini

Hanno perso il sorriso

Città del Vaticano, 22 dicembre 2022. Nuovo appello di Francesco al termine dell’udienza generale per la popolazione del martoriato Paese che trascorrerà il Natale “senza luce e riscaldamento“. Il pensiero del Pontefice è soprattutto per i più piccoli: “La maggioranza non riesce a sorridere e quando un bambino perde la capacità di sorridere è grave”.

Ai polacchi il Papa ricorda pure la tradizione di lasciare durante la Vigilia un posto vuoto a tavola: “Quest’anno sarà occupato dalla moltitudine di rifugiati”

“In questa festa di Dio che si fa bambino, pensiamo ai bambini ucraini. Quando io ho trovato qui, la maggioranza non riesce a sorridere e quando un bambino perde la capacità di sorridere è grave. Questi bambini portano su di sé la tragedia della guerra che è così inumana, così dura”.

Foto Vatican News




BABBO ADSU di quest’anno

Porterà le borse di studio agli studenti universitari?

Non un buon risveglio quello dei 650 studenti universitari risultati idonei ma non beneficiari a ridosso delle vacanze di Natale, senza Babbo alle porte con la borsa di studio in mano.

L’Aquila, 21 dicembre 2022. Nella giornata del 19 dicembre 2022, l’Azienda per il diritto agli studi universitari (ADSU) ha reso nota la graduatoria assestata delle borse di studio, per gli studenti aventi diritto, riguardanti l’anno accademico 2022/2023. Ben 650 ragazzi si ritrovano ad essere idonei ma non beneficiari; quindi, a non ricevere la borsa di studio che per diritto gli spetta. Come negli anni passati si ritorna ancora una volta a denunciare il ritardo della Regione nella partecipazione al diritto allo studio.

Come studenti si vuole sottolineare che le 650 borse di studio mancanti derivano dal fatto che la Regione non ancora stanzia la quota che è tenuta a mettere per legge, ovvero almeno il 40% rispetto a quanto erogato dal ministero. Pertanto, si invita la regione a prevedere questa somma nel bilancio che verrà approvato a fine mese in modo tale da coprire tutti i 650 studenti idonei e non beneficiari lasciati fuori.

La Costituzione Italiana nell’articolo 34 cita: “… I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi…” In ogni caso l’Unione degli Universitari (UDU), sempre dalla parte degli studenti e del diritto allo studio combatterà fino alla fine per vedere riconosciuta la borsa di studio ai 650 studenti e studentesse.

UduAq

Responsabile Stampa UduAq

Martina Coccia e Chloe Marrone

Coordinatore UduAq

Giacomo Piccolo




L’ORCHESTRA CHE VORREI. Concerto di Natale

Auditorium del Parco giovedì 22 dicembre 2022 alle ore 17.30

L’Aquila, 21 dicembre 2022. L’Associazione nazionale Il Jazz va a Scuola – IJVAS, grazie al sostengo del Ministero della Cultura e al Comune de L’Aquila, ha dato vita a una Orchestra Giovanile, diretta dal Maestro Pasquale Innarella, finalizzata alla diffusione della cultura e della prassi jazzistica, una realtà dal valore incommensurabile perché è nata dopo il lungo periodo di isolamento dovuto alla pandemia che ha minato fortemente la naturale propensione dei più giovani alla  socializzazione. È proprio l’elevata valenza strategica, sia in ambito culturale che sociale, che faccia di questo progetto un modello virtuoso con l’intento di diffondere iniziative analoghe in altre regioni italiane. Giovedì 22 dicembre nell’Auditorium del Parco de L’Aquila, l’Orchestra Che Vorrei terrà il concerto di Natale.

Il progetto trae ispirazione dal “Sistema Abreu”, che si basa su un modello educativo che utilizza la pratica orchestrale come mezzo per raggiungere obiettivi a valenza artistica e anche di integrazione e superamento delle diseguaglianze. Il progetto, destinato a giovani di fascia 8-18 anni, ha una forma “aperta”: stimola l’interesse per il jazz e ha reclutato giovani da inserire in un organico.

Il 20 luglio è stata lanciata la call rivolta a studenti della fascia 8-18 anni invitando a inviare un modulo di preadesione e un breve video performativo. L’ammissione è stata effettuata dalla Commissione di Valutazione Artistica, presieduta dal Direttore Artistico Pasquale Innarella e composta da Ada Montellanico, ispiratrice del progetto, Angelo Bernardi (referente IJVAS, realizzatore del progetto), Paolo Di Sabatino rappresentante designato dal Conservatorio A. Casella, Katia Di Michele referente degli Istituti scolastici partner di progetto, affiancati dal Professore Walter Gaeta e in presenza dell’assistente alla Direzione Artistica Antonio Marinelli, del maestro Ugo Viola e dei tutor titolari di borsa di studio L’ORCHESTRA CHE VORREI (Rodolfo Berardi, Ruben Coco, Fiorenza Marco, Nicola Paparusso, Valeria Tiganik). La call ha avuto un enorme successo e sono stati ammessi 67 ragazzi tra gli 8 e i 16 anni. Il 2 settembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione presso l’Aula Magna del Conservatorio: sono intervenuti Ada Montellanico –Presidente della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano, Angelo Bernardi – Direttivo IJVAS,

Pierluigi Biondi – Sindaco dell’Aquila, Claudio Di Massimantonio – Direttore del Conservatorio Casella dell’Aquila, Antonio Marinelli – assistente alla Direzione Artistica. Le attività formative sono state incentrate sulla pratica orchestrale (esecuzione di partiture scritte, tratte dalla tradizione jazz e da composizioni originali appositamente arrangiate) e sulle tecniche improvvisative, caratteristiche dello stile jazz per complessive 160 ore di didattica in aula. La pratica è stata integrata da lezioni individuali per affinare le abilità di base, nonché da prove di sezione grazie anche al supporto di Cinzia Letizia D’Amico e di Dora Ruggiero. Si è posta la massima attenzione al coinvolgimento artistico e sociale anche dei genitori, e degli appassionati.

IJVAS fa parte della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano (che ha patrocinato il progetto), nata per favorire la valorizzazione e lo sviluppo professionale di tutta la filiera e il consolidamento di reti virtuose fra gli aderenti. L’iniziativa dell’Orchestra Giovanile è incardinata in una complessiva strategia di scouting e formazione di giovani talenti e appassionati e già si impegna ad attivare ogni possibile collaborazione per favorire la stabilizzazione e la circuitazione dell’Orchestra.

Raro esempio in ambito nazionale e di fondamentale importanza è la rete che si è consolidata tra lo storico Conservatorio A. Casella dell’Aquila e, grazie ad Agata Nonnati referente dei dirigenti scolastici, gli Istituti Comprensivi, “Giosuè Carducci”, “Dante Alighieri”, “Teofilo Patini”, “Paganica”, “Gianni Rodari”, “Giuseppe Mazzini” e il Liceo Musicale dell’Aquila, che garantiscono al progetto una partnership ben strutturata e costante oltre a un forte radicamento sul territorio.




FOTO DEL GIORNO. Quando il Natale emerge da una discarica

L’immagine di un bambino che ha trovato un albero di Natale in una discarica brasiliana emoziona e diventa virale

Quando Dio vuole fare un grande annuncio invia Gabriele. È stato questo arcangelo l’incaricato di annunciare alla Vergine Maria che avrebbe concepito Gesù. Curiosamente, il protagonista di questa fotografia si chiama Gabriel, ha 12 anni e anche quello che gli è accaduto ha un nesso col Natale.

Come si può vedere dall’immgine scattata da João Paulo Guimarães nel municipio brasiliano di Pinheiro (Stato del Maranhão), è un “ritrovamento” piuttosto speciale: un albero di Natale in una discarica.

La gioia dopo il ritrovamento

“Gabriel raccoglieva spazzatura dalle 7 del mattino, ha trovato questo albero di Natale ed era molto, molto felice. Lo ha mostrato alla mamma, la signora Maria, e ha progettato di sistemarlo per dicembre e metterlo nel soggiorno di casa. Gabriel ha custodito l’albero in una scatola, è tornato a cercare cibo ed è poi venunto a prendere l’albero per portarlo a casa. Era molto contento”, ha affermato João Paulo su una rete sociale, come riportato dal portale G1.

Quanto è accaduto a Gabriel ha avuto un’ampia ripercussione e non ha tardato a diventare virale. Questo ha fatto anche sì che potesse ottenere un altro albero, oltre ad altre donazioni.

Quando la speranza nasce nel luogo più inaspettato

Anche il ritrovamento di questo alberello ha in qualche modo qualcosa dell’annuncio, perché grazie ad esso Gabriel ha potuto ricordare che il Natale si avvicina.

Incredibilmente, tutto questo è avvenuto nel luogo meno atteso e desiderato, come la nascita di Gesù, che ha cambiato la storia dell’umanità da un’umile mangiatoia.

Joao Paulo Guimaraes / AFP

https://it.aleteia.org/2021/12/04/albero-natale-ritrovato-discarica-brasile/




SANREMO CRISTIAN Music Festival

Il Festival della Canzone Cristiana 2023. Si sono chiuse le iscrizioni alla seconda edizione

Spoltore, 21 dicembre 2022. E tra i finalisti figura Giuseppe Maria Bità di Spoltore, 51 anni, che si presenta al Sanremo Festival della Musica Cristiana con l’inedito “Sono solo un uomo”. È l’unico Abruzzese in gara su 22 finalisti provenienti da tutta Italia. Cantautore dall’età di 15 anni, smette di scrivere canzoni all’improvviso nel 2003 e dopo 15 anni di silenzio musicale ed una forte conversione religiosa avvenuta nel 2017, nel 2018 sente nel cuore la frase “Torna a scrivere per me” e ritorna a scrivere canzoni non più per raccontare l’amore del mondo, ma per Dio.

Il Sanremo Festival della Musica Cristiana si svolgerà a Sanremo dal 9 all’11 febbraio 2023, in concomitanza con la settantreesima edizione del Festival della Canzone Italiana. Il Festival della Canzone Cristiana ha ottenuto il Patrocinio della Regione Liguria, della Provincia di Imperia e della S. I. A. E. Società Italiana Autori e Editori. Sarà un Festival nel Festival, una staffetta musicale tra la musica leggera del Festival della Canzone Italiana, diretto da Amadeus e la Christian Music del Festival della Canzone Cristiana, ideato dal cantautore Fabrizio Venturi,  Direttore artistico dello stesso, il quale, nelle ultime ore, ha resi noti alla stampa i nomi dei 22 artisti in gara e anche il nome della conduttrice che, insieme a lui e alla iena DJ Mitch di Radio 105, salirà sul palco per presentare questa attesissima seconda edizione.

Sappiamo, quindi, che sarà l’attrice Daniella Fazzolari a presentare con  Venturi, quest’anno, il Festival, la quale ha partecipato a numerose fiction TV, tra  le quali “Centovetrine“, “Un Passo dal Cielo”, “Ris”, “Distretto di Polizia” e “Don Matteo“, e ha partecipato anche a  importanti film cinematografici, tra cui “Non ho sonno“, thriller diretto da Dario Argento, e “Soldato sotto la Luna“, diretto da Massimo Paolucci, in cui ha recitato in veste di protagonista al fianco di star americane, tra le quali Abel Ferrara,Thomas Araba e Daniel McVicaro.

“Non è stato per niente facile scegliere le canzoni e i concorrenti perché, quest’anno, mi sono giunte candidature nettamente superiori a quelle della passata edizione, sia per la qualità degli artisti, sia per i testi delle canzoni e la qualità della musica. Ciò mi ha portato a fare una scelta” ha dichiarato Venturi, il quale ha sottolineato: “Sarà un grande festival, all’insegna della nuova evangelizzazione, condotta attraverso la forma espressiva più potente che Dio ci ha donato, ossia la musica, che non conosce né barriere, né limiti”.

Festival della Canzone Cristiana 2023, i nomi dei 22 cantanti in gara

Di seguito, i nomi dei 22 concorrenti che si contenderanno i pregiati trofei creati dal grande Maestro orafo Michele Affidato, lo stesso orafo che ha creato il trofeo che Amadeus consegnerà al vincitore della 73esima edizione del Festival della Canzone Italiana.

Anima di S. Donato Milanese (MI) – Ti Verrò a Cercare

Giuseppe Maria Bità di Spoltore (PE) – Sono Solo un Uomo

Donato Boschi di Agnani (FR) – Ripeti con me

Piero Chiappano di Caggiano (MI) – Una carezza leggera

Irene Coco di Barberino Tavarnelle (FI) – Luce gentile

Piernicola Dallazeta di Orta Nova (FG) – Alla ricerca del mio Dio

Silvia Dottori di Rosora (AN) – Lontano da qui

Don Rossano Eutizi di Tuscania (VT) – Nel mio silenzio

Carla Gelmini di Bellaggio (CO) – Ave… Ave Maria

Gruppo Nova di Alvignano (CE) – Passio

Stefano Mascheroni di Bolzano – Padre Nostro del Natale

Tamara Medici di Verucchio (RN) – Gridalo

Naelia di Roma – Tu che sei la Luce

Nothingless di Siena – L’amore di Gesù

Federica Paradiso di Trani (BA) – Credere (Dammi Un’ala Di Riserva)

Frà Massimo Poppiti di Giffoni Vallepiana (SA) – Rinascere in un abbraccio

Angela Ruggiero di Monteforte Irpino (AV) – A Te che sei

Carlotta Santandrea di Bologna – Sei qui nell’anima

Giuseppe Santilli di Roma – Verbum Day

Lucio Grieco di Napoli – Tienimi con Te

Nico di Fiorano Modenese (MO) – Uno di Noi

Soul City di Varese – Cosa posso darti




MESSAGGIO DI NATALE del Vescovo

Quella tenerezza di uno sguardo

Avezzano, 20 dicembre 2022. «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» (Lc 2,10-11). È questo l’annuncio tanto atteso che illumina le tenebre del nostro cuore ridando speranza alla vita di ciascuno di noi. «Non temete» dice l’angelo ai pastori intimoriti e lo ripete anche a ciascuno di noi presi dalle nostre paure e dalle nostre preoccupazioni. Dio ci ama e nelle notti buie della vita ci dice: «Non temete». Coraggio, non smarrire la fiducia, non perdere la speranza, non pensare che rialzarsi e ricominciare sia inutile. Perché non dobbiamo temere? Perché l’amore vince il timore e una nuova speranza appare.

«Oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore». Innanzitutto, oggi. Il Natale non è un evento del passato. È evento che si ripete. Oggi Dio viene in mezzo a noi. Non c’è posto per la tristezza. Così scrive san Leone Magno: «Il nostro Salvatore è nato oggi: rallegriamoci. Non c’è posto per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita. La vita che distrugge il timore della morte e ci mette dentro la gioia e la speranza dell’eternità. Nessuno è escluso dal partecipare a questa gioia». Dove nasce Gesù? Nella città di Davide, cioè a Betlemme, in un piccolo borgo. Non nasce in una metropoli. Dio nasce in un paese insignificante per molti ma importante per lui. È la Marsica, con i suoi piccoli borghi, la Betlemme di oggi, perché Dio sceglie ciò che agli occhi di tutti può sembrare piccolo e insignificante. Dio sceglie di nascere nel cuore di chi è umile e si sente piccolo.

Non è infatti casuale che il grande annuncio venga rivolto ai pastori, ritenuti inaffidabili e imperfetti. Natale ci ricorda che Dio continua ad amare ogni uomo, anche il peggiore. A me, a te, a ciascuno di noi dice: «Ti amo e ti amerò sempre, sei prezioso ai miei occhi». Dio non ci ama perché siamo perfetti e ci comportiamo bene; ci ama e basta. Il suo amore è incondizionato. Possiamo combinarne di tutti i colori ma il Signore non rinuncia a volerci bene. Cosa fare allora, fratelli e sorelle, per vivere davvero il santo Natale? Posiamo lo sguardo sul Bambino Gesù e lasciamoci avvolgere dalla sua tenerezza. Il Natale senza Gesù è una scatola vuota: è sì una festa fatta di luci, regali, musica, buoni banchetti, ma se fosse solo tutto questo, sarebbe insignificante e la gioia durerebbe solo qualche giorno. Accogliamo il dono che è Gesù per divenire anche noi dono per gli altri e dare felicità alla nostra vita.

Ricorre in questi giorni il decimo anniversario della morte del sacerdote marsicano, don Antonio Sciarra, fidei donum in Albania. Recatomi qualche mese fa in Albania, una sorridente ragazza albanese, impegnata come volontaria nelle diverse opere sociali create dallo stesso don Antonio, mi ha detto: «Don Antonio mi ha insegnato che solo una vita donata è una vita felice». Diventare dono è dare senso alla vita ed è il modo migliore per cambiare questo mondo segnato purtroppo ancora dalla violenza, dall’egoismo e dalla guerra.

La Vergine Maria ci ottenga di vivere tutti i giorni della nostra vita ponendo al centro non il nostro io ma il tu di Gesù e di chi ci vive accanto, soprattutto se bisognoso. Proviamo a uscire dal nostro egoismo. Solo se nella nostra vita faremo spazio all’amore sarà davvero Natale. E lo sarà per sempre!

Tanti auguri, miei cari!

Vostro,

Giovanni Massaro




ARRIVA IL MAGICO VILLAGGIO di Babbo Natale

Tra elfi, casette dal Polo Nord, renne, musica e dolci sorprese il Natale dei bambini, a Luco dei Marsi, si tinge ancor più di magia

Luco dei Marsi, 20 dicembre 2022. Giovedì, 22 dicembre, dalle 15, piazza Umberto I si trasformerà nell’incantato Villaggio di Babbo Natale, pronto ad accogliere i più piccoli per un pomeriggio memorabile. L’evento, annoverato nella rassegna “Incanto di Natale”, proposta dall’Amministrazione comunale, vedrà protagonisti i più piccoli in una cornice da fiaba in cui, oltre a consegnare le letterine a Babbo Natale, pronto a posare per le foto ricordo, saranno guidati tra giochi e mini-spettacoli dagli animatori dell’agenzia Magica Bula.

“Saranno tante le sorprese che attendono i bambini all’interno dell’area”, spiega la sindaca Marivera De Rosa, “I più piccoli sono stati più che mai centrali nella nostra progettazione della rassegna natalizia annuale, avere la possibilità di farli tornare a divertirsi insieme, con più libertà e serenità, è già, per noi come sono certa per le famiglie, un gran bel regalo. Invito tutti a partecipare, a questo evento come alle altre iniziative dedicate che abbiamo in calendario, disponibile anche sul sito istituzionale e sui canali social dell’Ente”. 




APERTURA DELL’ANNO Berardiano

Con i solenni riti della giornata appena conclusa, si è aperto l’Anno Berardiano (19 dicembre 2022 – 19 dicembre 2023).

Teramo, 20 dicembre 2022. Al mattino è stata celebrata la Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi con il Presbiterio della Diocesi.

Nel pomeriggio si è svolta la Processione all’Antica Cattedrale con le reliquie del Santo per le vie del centro storico della Città di Teramo, seguita dalla Santa Messa pontificale con il Capitolo Aprutino e il Clero cittadino presieduta sempre dal nostro Vescovo Lorenzo Leuzzi.

Durante le Messa è stata data lettura del decreto della Penitenzieria Apostolica che concederà l’indulgenza plenaria per l’Anno Berardiano ai pellegrini in visita alla Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta di Teramo e alla chiesa di San Donato in Pretara.

La Messa si è conclusa con la benedizione della città con le reliquie del Santo Patrono. Inoltre, data la provvidenziale coincidenza della solennità di San Berardo con la fine ufficiale dei lavori di restauro e messa in sicurezza dell’intero Duomo di Teramo, sono state benedette anche la cappella di San Berardo e la ristrutturata Biblioteca Diocesana, che sarà nuova sede del Centro diocesano per la Teologia “Paolo VI”. Qui le autorità presenti – tra cui il Commissario Straordinario Giovanni Legnini e il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio – hanno tenuto un saluto conclusivo al termine delle celebrazioni. Per l’occasione sono giunti anche i saluti e i messaggi beneauguranti del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliani e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.




IL PAPA ALLA CGIL in udienza

Siate sentinelle del mondo del lavoro, basta caporalato e morti bianche

Roma, 20 dicembre 2022. Oggi in aula Paolo VI Papa Francesco ha ricevuto in udienza i dirigenti e i delegati della Cgil sindacato dei lavoratori italiani. «Questo incontro con voi, che formate una delle storiche organizzazioni sindacali italiane, mi invita ad esprimere ancora una volta la mia vicinanza al mondo del lavoro, in particolare alle persone e alle famiglie che fanno più fatica. Non c’è sindacato senza lavoratori e non ci sono lavoratori liberi senza sindacato», ha detto il Pontefice rivolgendosi ai rappresentanti guidati da Maurizio Landini.

«Lavorare permette alle persone di essere sé stesse e di migliorare il mondo» spiega Francesco alla Cgil: «Il lavoro costruisce la società, è un’esperienza primaria di cittadinanza, che crea comunità. È molto più della somma delle diverse professionalità, perché genera una relazione con gli altri e per gli altri». Il lavoro tesse infatti il «tessuto della democrazia», attraverso «l’operatività creativa che si sviluppa nei luoghi di lavoro», viene dal basso, «dalla realtà».

Francesco ha esortato anche a coltivare un clima di serenità sui luoghi di lavoro. «Vi invito ad essere ‘sentinelle’ del mondo del lavoro, generando alleanze e non contrapposizioni sterili. La gente ha sete di pace, soprattutto in questo momento storico, e il contributo di tutti è fondamentale». «Educare alla pace anche nei luoghi di lavoro, spesso segnati da conflitti, può diventare segno di speranza per tutti. Anche per le future generazioni».

Foto Il Fatto Quotidiano




DECRETO DELLA PENITENZIERIA Apostolica

L’anno berardiano

Teramo, 19 dicembre 2022. La Penitenzieria Apostolica, al fine di accrescere la devozione dei fedeli e la salvezza delle anime, in forza delle facoltà ad Essa concesse in modo speciale dal Santo nostro Padre in Cristo il Papa Francesco, accogliendo le richieste recentemente rivolte dall’Ecc. Mons.  Lorenzo Leuzzi, Vescovo di Teramo-Atri, in occasione delle solenni celebrazioni in onore del Patrono San Berardo, che si svolgeranno dal 19 dicembre 2022 al 19 dicembre 2023, attingendo ai celesti tesori della Chiesa, benignamente concede a tutti i fedeli veramente pentiti e mossi da carità l’INDULGENZA PLENARIA alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice), che essi potranno ottenere a modo di

Suffragio anche per le anime dei fedeli trattenuti in Purgatorio, se visiteranno in pellegrinaggio la Cattedrale di Santa Maria Assunta in Teramo o la Chiesa di San Donato in Pretara, nella predetta Diocesi, ed ivi parteciperanno devotamente alle Celebrazioni giubilari, o se trascorreranno davanti alle Reliquie del Santo Patrono un congruo tempo in pie meditazioni, concludendole con la Preghiera del Signore, il Simbolo della Fede e le invocazioni alla Beata Vergine Maria e San Bernardo. Gli anziani, gli infermi e tutti coloro che per grave motivo sono impossibilitati ad uscire di casa, potranno egual-mente ottenere l’Indulgenza Plenaria, se avendo l’esclusione da qualsiasi affetto al peccato e il proposito di adempiere quanto prima alle tre condizioni abituali, stando da-vanti a qualche immagine sacra, si uniranno spiritualmente alle Celebrazioni giubilari, offrendo a Dio misericordioso le proprie preghiere ed i propri dolori e pene. E affinché l’accesso alla Grazia divina mediante il potere delle chiavi della Chiesa sia pastoralmente facilitato, Questa Penitenzieria esorta vivamente il penitenziere della Dio-cesi, il clero della Cattedrale, i parroci e i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, perché si offrano con animo disponibile e generoso alla celebrazione della Penitenza. Il presente Decreto è valido per l’Anno Berardiano, nonostante qualunque disposizione contraria. Dato a Roma, dalla Sede della Penitenzieria Apostolica, il giorno 15 dicembre dell’anno dell’Incarnazione del Signore 2022.




ORTONA VINCE anche in Sicilia

Una gara bella e avvincente

Ortona, 19 dicembre 2022. La sfida al vetrice del girone Blu di Serie A3  ha visto gli abruzzesi uscire vincitori. Neanche a dirlo una sfida tra prime della classe non poteva che finire al tie-break ma con la Sieco che, dopo essere stata in vantaggio di due set a zero, si è spenta lasciando campo aperto alla rimonta dei padroni di casa. Una vittoria da due punti che celebra un girone di andata nel quale i ragazzi di Coach Lanci sono sempre andati a punti, anche quando sono incocciati in una sconfitta. Ma se per la SIECO, attualmente prima in classifica con 31 punti, il girone di andata è terminato, non può considerarsi tale per la Farmitalia Catania. Catania, con i suoi 29 punti è sì seconda ma deve recuperare ancora una gara contro l’insidioso Lecce. Il simbolico titolo di Campione d’inverno potrà quindi essere assegnato soltanto la sera del 22 dicembre quando Catania e Ortona avranno lo stesso numero di gare disputate.

L’incubo peggiore dei tifosi impavidi è tornato a manifestarsi: gli errori al servizio Nove metri che potevano costare caro alla Sieco e che molto probabilmente hanno avuto il loro peso sul punteggio finale.  Ventuno errori al servizio sono tanti e se nonostante questo handicap la Sieco esce vincitrice sul campo di Catania, vuol dire che per il resto non è andata poi troppo male.  Primi due set giocati alla grandissima dalla Sieco che tiene a bada una Farmitalia Catania sempre aggressiva. Il muro di Ortona funziona bene, anzi benissimo con Arienti massimo esponente che ne mette a segno cinque sui sedici totali. Addirittura, nel secondo parziale i ragazzi di Coach Lanci riescono a rimontare e a vincere un set che sembrava ormai spacciato. Un calo di potenza si abbatte come una scure sugli ortonesi che cominciano a subire il ritorno degli etnei con Casaro in forte ripresa e Disabato che imbandisce il suo personalissimo Show. Catania, dopo essere stata sotto di due set, trova quindi la via per il pareggio e in casa Impavida la frittata è fatta. Alla fine, però, la frittata la mangerà Ortona che riesce ad avere uno scatto d’orgoglio nel tie-break. La battuta di Bertoli funziona bene e la ricezione di Catania va in Tilt. Fabroni non riesce a servire bene i propri attaccanti che sparacchiano qualche pallone oltre la linea che delimita il campo. Ferrato trova i suoi migliori alleati in Marshall, Bertoli ed Arienti e così va ad Ortona la soddisfazione di aver battuto a domicilio una delle squadre più forti e quotate del campionato.

Un primo set abbastanza equilibrato con le squadre che sprecano poco con la Sieco che riesce a trovare un paio di ricostruzioni vincenti in più degli avversari che porteranno poi alla conquista del set. Qualche errore di troppo al servizio. La Sieco ne commette il doppio degli avversari.

Nel secondo set continuano gli errori al servizio di Ortona e Catania trova subito il doppio vantaggio. Ortona insegue. Il gioco degli abruzzesi si fa falloso. Gli errori al servizio cominciano a diventare eccessivi mentre sale il muro dei catanesi e così, la Farmitalia scappa avanti e aumenta progressivamente il vantaggio. Buono il break impavido a metà parziale la Sieco prima trova il pari e poi un vantaggio di due punti. Ci provano i padroni di casa a mettere a posto le cose ma Marshall dice “no” e regala alla Sieco il primo punto della partita. Questo punto ci dice che nel girone di andata è sempre andata a punti. Le prime battute del terzo set ci regalano un avvio migliore per la Sieco che grazie al muro trova subito il punto break. Gli errori al servizio, però, continuano ad inficiare la prova dei ragazzi di Coach Lanci e Catania ringrazia per i regali. I padroni di casa si rendono conto che non si può campar solo di errori avversari e ritornano a macinare gioco. Passa poco e i siciliani trovano il pareggio e poi il doppio vantaggio con un buon momento di Disabato. Sale di giri anche Casaro e la Farmitalia si piazza a tre punti di vantaggio. La differenza dai nove metri è fatale. Ortona sbaglia mentre Catania fa ace nel momento topico del set. I padroni di casa riaprono quindi la gara. Parte meglio la Sieco nel quarto set. Bertoli mette in difficoltà la ricezione dei padroni di casa che sbaglia due attacchi regalando punti agli ortonesi. Dura poco lo sbandamento degli etnei che trovano presto il pareggio. La Sieco illude con la sua partenza sprint. Gli ortonesi cominciano ad essere troppo fallosi a livello individuale mentre la Farmitalia trova buon gioco in fase di ricezione e di ricostruzione. Già quando si è a metà del parziale il risultato è scontato. La Sieco cede di schianto e i padroni di casa trovano agevolmente il pareggio. Nel tie-break è ancora una volta la Sieco a partire bene con tanti errori da parte dei catanesi. La Sieco ne approfitta per darsi coraggio e, forte del buon margine ottenuto riesce a gestire il vantaggio fino alla fine della gara che vale due punti per Ortona, ma non la matematica certezza di essere campione d’inverno.

Nunzio Lanci: «La gara ricalca alla perfezione quello che è stato il nostro andamento generale in questo girone di andata. Primi due set giocati alla grande, con alti livelli e pochi errori per poi avere un calo nei successivi due set. Catania è stata brava e costante e la voglia di recuperare la gara ha dato loro la spinta giusta. Nel quinto set abbiamo ripreso le redini dell’incontro e quindi complimenti ai miei ragazzi per non essersi fatti sopraffare dallo sconforto. Adesso ci spettano un paio di giorni di riposo prima di cominciare a preparare la prima di ritorno contro Roma»

PRIMO SET

Padroni di casa con il capitano Marco Fabroni e l’opposto Nicolò Casaro. I centrali Jeroncic e Frumuselu e gli schiacciatori Zappoli e Disabato. Libero Zito.

La Sieco risponde con la diagonale formata dal regista Ferrato e l’opposto Bulfon. Al centro ci sono Arienti e Iorno mentre in posto quattro giocheranno Capitan Marshall e Bertoli. Libero Benedicenti.

La prima palla è dei padroni di casa con Frumuselu che serve. Il primo punto è ortonese con Iorno. Ortona non riesce a ricostruire e Zappoli trova il mani fuori con il muro ortonese 1-1. Zappoli batte forte e Ferrato di prima fa il 2-3. Poi la Sieco sbaglia il servizio 3-3. Casaro mette a segno il 4-3 sfruttando una ricostruzione. Marshall in pipe trova il pareggio 5-5. Attacco Out di Casaro dopo un bellissimo scambio prolungato 5-6. Attacco vincente di Bertoli 6-7. Diaconale vincente di Zappoli 8-8. Palla complicata ma Marshall risolve bene 8-10. Jeroncic elude il muro ortonese 10-11. Muro di Ferrato 11-12. Fuori il muro di Iorno 12-13. Disabato sbaglia il servizio 13-15. Marshall attacca a fondo campo 14-16. Male il servizio di Iorno, la palla è floscia e centra la rete 15-16. Bertoli trova la sua pipe bloccata dal muro 16-17. Potente il lungo linea di Bulfon 17-19. Fuori il servizio di Bertoli 20-22. Botta di Marshall un lungolinea che centra Casaro 20-23 e Marshall si scusa con l’avversario. Ancora micidiale Marshall ma stavolta in diagonale 21-24. Jeroncic poi attacca fuori e la Sieco conquista il primo set.

SECONDO SET

Si parte con l’attacco di Bertoli ma il punto è dei padroni di casa 1-0. Fallo di seconda linea fischiato a Ferrato 2-0. Il pallonetto di Marshall trova il 2-1. Iorno sbaglia il servizio 3-1. L’appoggio di Casaro è fermato da Arienti 4-3. Fuori l’attacco di Casaro 5-5. Fermato Iorno 7-5. Zappoli tira una buona parallela 8-6. Jeroncic mura Marshall 10-7. Bertoli attacca in pipe 10-8. Fuori l’attacco di Marshall 12-8. Invasione del muro di Ortona 13-8. Disabato trova Benedicenti impreparato 14-10 e il libero ortonese si scusa con i compagni. Fischiata una doppia a Ferrato 15-10. Fuori l’attacco di Zappoli 16-13. Bulfon per una Sieco che rosicchia punti 16-15. Zappoli 18-15. Bertoli d’esperienza trova il punto del 18-17. Out l’attacco di Casaro 18-18. Fuori anche l’attacco di Zappoli 18-19. Bertoli ferma Casaro a Muro 18-20. Muro di Iorno su Tasholli 19-21. Muro di Marshall 19-22. Fuori la diagonale di Disabato 21-14. Catania annulla il primo set point 22-24. Marshall chiude il set 22-25 e la Sieco conquista un importantissimo punto.

TERZO SET

Fabroni ci prova con il suo servizio insidioso ma il punto è di Ortona 0-1. Sbaglia invece Iorno 1-1. Muro di Iorno 1-3. Poi Bulfon sbaglia il servizio 2-3. Casaro tira troppo forte, neanche Marshall riesce a difendere 4-5. Ottima la Pipe degli ortonesi 9-8. Disabato trova un buon pallonetto spinto 10-9. Bulfon impatta sul muro di Jeroncic 11-9. Bulfon trova il pallonetto del 12-11. Fuori la parallela di Disabato 12-12. Ferrato intercetta una palla di ritorno 14-13. Murato Bertoli 16-13. Casaro 17-13. Ancora Casaro 19-15. Bulfon ferma Casaro 19-17. Ancora un errore in battuta per Ortona 20-17. Disabato 21-17. Fuori il muro di Bulfon 22-17. Muro di Iorno 22-19. Ace del Catania 24-19. Marshall murato e la gara si riapre.

QUARTO SET

È Bertoli a servire dai nove metri, la Sieco ricostruisce e trova il primo punto. 0-1. Fuori l’attacco di Catania 0-2. Ancora fuori la diagonale dei padroni di casa 0-3. Zappoli fa il 3-4. Disabato 4-4. Muro di Ferrato 5-7. Fallo di Ferrato 7-7. Murato Ferrato 8-7. Ortona in difficoltà, Disabato fa quel che vuole 9-7. Accelerano i padroni di casa 11-8. Fallo di doppia fischiato a Ferrato 14-9. Ancora un errore dai nove metri per Ortona, questa volta è Bertoli 15-10. Marshall mette una pezza ad un’azione nata male e si inventa il punto del 15-12. Non tiene il muro di Ortona 19-14. La Sieco è stanca, Arienti non riesce a difendere una palla caduta poco vicino 21-15. Ancora un errore al servizio: Ferrato. 21-16. Fischiata invasione ad Ortona 24-16.

QUINTO SET

La Sieco rientra in campo con il morale a terra, al contrario degli avversari. Per vincere questo decisivo set bisognerà scavare in fondo. Primo punto per la Sieco 0-1. Ancora Bertoli 0-2. Il muro ortonese tocca la palla a muro 1-2, ma il check cambia la decisione 0-3. Arriva il primo punto anche per Catania 1-4. Muro di Ferrato 1-5. Dentro di poco l’attacco di Casaro 3-6. Ancora muro di Ferrato 3-7. Fuori il servizio di Marshall 4-7. Arriva subito anche il contro-errore dei catanesi e al cambio di campo la Sieco è in vantaggio 4-8. Potente la Pipe di Marshall, il muro non piò nulla 5-9. Fuori il muro del numero cinque catanese 6-10.     Una lunga interruzione di gioco con gli arbitri che si consultano e controllano il referto elettronico decreta che la palla è della Sieco: punto ad Ortona e uno in meno per Catania. Ferrato sbaglia il suo Servizio 7-12. Pallonetto di Bertoli 7-13. Fabroni serve un ACE 9-13 e Lanci chiede tempo. Il pallonetto di Bertoli vale il match point ma è subito  annullato dai padroni di casa 10-14. È Marshall a chiudere la disputa con colpo che pizzicato la linea di fondo.

FARMITALIA CATANIA – SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA 2-3 (21-25 / 22-25 / 25-19 / 25-16/ 10-15)

Sieco Service Impavida Ortona: Vindice (L) n.e., Bertoli 17, Benedicenti (L) pos 74% – perf 42%, Iorno 5, Marshall 27 , Di Tullio, Bulfon 12, Arienti 8, Ferrato 4, Pollicino n.e., Palmigiani n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Farmitalia Catania: Fabroni 3, Tasholli, Zappoli 10, Jeroncic 13, Maccarrone (L), Casaro 15, Disabato 24, Frumuselu 9, Maccarrone, Smiriglia n.e., Battaglia n.e. Nicotra n.e. Fichera n.e, Zito (L) pos 80% – perf 52%, Nicotra, Tasholli. Allenatore: Waldo Kantor. Vice: Mauro Puleo.

Durata Set: 25’ / 28’ / 28’ / 25’ / 26’

Durata Complessiva: 2h 12’

Muri Punto: Ortona 16 / Catania 9

Aces: Ortona  0 / Catania 3

Errori Al Servizio: Ortona 21 / Catania 8

% Attacco: Ortona 44% / Catania 42%

% Difesa: Ortona Pos 52% – Perf 27% / Catania Pos 73% – Perf 40%

(Foto Lazzarino)




GRANDE VITTORIA TOMBESI, con dedica a mister Morena

I gialloverdi superano a domicilio la capolista Napoli Barrese per 7-5, nonostante l’assenza di mister Morena, colpito da un grave lutto familiare. I gialloverdi chiudono il 2022 al terzo posto, a -2 dalla coppia Napoli-Academy, e già aritmeticamente qualificati al primo turno di Coppa Italia.           

Ortona, 18 dicembre 2022. La Tombesi concede a sé stessa e ai propri tifosi un regalo di Natale anticipato, imponendosi 7-5 sul campo di una squadra fino a ieri imbattuta in campionato e meritatamente prima in classifica. Per superare la Napoli Barrese, i gialloverdi hanno dovuto fare a meno, ancora una volta, di Moragas e Romagnoli (entrambi attesi al rientro dopo la sosta), ma sono stati abili a mettere sin da subito la partita sui binari giusti. Avanti 3-0 con le reti di Masi, Iervolino e Bordignon, gli ortonesi sono andati al riposo avanti di due lunghezze, dopo l’1-3 dei padroni di casa. Nel secondo tempo, con grande cuore e spirito di sacrificio la Tombesi ha saputo resistere al prevedibile ritorno dei campani, rispondendo anzi colpo su colpo ai gol subiti: dopo l’1-4 di Scarinci e il 2-4 dei padroni di casa, i gialloverdi hanno punito per due volte il portiere di movimento avversario, trovando altrettante reti a porta vuota di Masi e Iervolino. Avanti 2-6, la Tombesi ha visto riavvicinarsi la Napoli Barrese fino al 4-6, ma l’espulsione per somma di ammonizioni di Follo ha concesso ai gialloverdi di sfruttare due minuti di superiorità numerica: il gol del 4-7 di Palumbo, a due minuti dalla fine, ha di fatto chiuso il match, nonostante la quinta rete campana arrivata a pochi secondi dalla fine. Con questo successo la Tombesi centra due obiettivi: riavvicinarsi alla vetta della classifica (ora a -2), aumentando il vantaggio sulle inseguitrici, e qualificarsi aritmeticamente al primo turno di Coppa Italia. Società, staff e giocatori dedicano questa vittoria a mister Massimo Morena, assente nella trasferta campana per l’improvvisa scomparsa del suo caro papà.

«Una grande vittoria, importantissima per la classifica e per il morale – questo il commento di Esteno Pierdomenico, il tecnico della Tombesi Under 17 che ha guidato ieri la prima squadra – Siamo partiti alla grande, nei primi dieci minuti abbiamo giocato benissimo e costruito un vantaggio di tre gol che si è rivelato decisivo. Poi, com’era prevedibile, la Napoli Barrese è cresciuta e si è rifatta sotto. Nel secondo tempo, certamente meglio loro, ma noi abbiamo saputo soffrire, con grinta e spirito di sacrificio, oltretutto difendendo contro il portiere di movimento in maniera molto più efficace di quanto non avevamo fatto contro il Venafro. L’espulsione di Rollo poi ci ha facilitati, riuscendo a segnare il gol che di fatto ha chiuso la partita. Dobbiamo essere contenti per una vittoria fondamentale, contro un avversario molto forte, arrivata nonostante le assenze di Moragas e Romagnoli e gli acciacchi di Bordignon e Scarinci. La sosta arriva nel momento giusto, speriamo di arrivare a gennaio con tutti finalmente a disposizione, per poterci giocare al massimo i nostri obiettivi stagionali».

Giuseppe Mrozek




LE CREAZIONI DEI BAMBINI accendono il Natale

Un successo l’inaugurazione al centro civico

L’Aquila, 18 dicembre 2022. “Caro babbo Natale, mi piace giocare, disegnare, parlare, colorare, giocare con i compagni e con la neve. La pace ed essere gentili, questo vorrei. Ciao Babbo Natale, ci vediamo l’anno prossimo”.

Questa una delle lettere scritte da un alunno delle scuole scuole primarie “Francesco Rossi”, dell’istituto comprensivo di Paganica, uno dei 300 bambini coinvolti nel progetto educativo e sociale “A Natale si può fare di più!”, che ha portato a realizzare, con il coordinamento della professoressa Sara Di Girolamo, disegni, cartelloni, alberi di Natale e presepi, stelle e palline, oggetti assortiti di artigianato, da ieri in mostra nel centro civico della villa comunale della frazione aquilana, nell’ambito di una iniziativa sostenuta con forza dall’Amministrazione separata degli Usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio.

Alla mostra al centro civico, che ha registrato una grande successo di pubblico, seguirà l’esposizione delle creazioni dei bambini e bambine della primaria nei bar, locali e attività commerciali, nelle sedi di associazioni sportive, culturali e di altre realtà di Paganica e San Gregorio,  fino al 6 gennaio.

Ha spiegato la dirigente scolastica Giovanna Caratozzolo: ” È stata una esperienza davvero bella e significativa: i nostri alunni devono capire, da subito, che non esiste solo la dimensione virtuale, dietro lo schermo di un telefonino o di un televisore, c’è la vita reale, ci sono le relazioni concrete con le altre persone, c’è la comunità, le tradizioni e il territorio. La manualità e l’inventiva hanno consentito di realizzare, in un lavoro di gruppo,  queste piccole opere d’arte, fatte con il cuore e con tanto impegno e passione. Si è partiti condividendo un’idea, poi si è passati ad un progetto di fattibilità concreta, e poi è servita l’abilità pratica, e il fine è stato quello di realizzare qualcosa di bello per il prossimo e per la comunità in cui si vive. Un momento di crescita e presa di consapevolezza per il quale ringraziamo l’Asbuc che ci ha affiancato e sostenuto”.

Ha aggiunto il presidente Asbuc Fernando Galletti:  “siamo davvero contenti del riscontro che la mostra ha ottenuto già alla prima occasione, per noi è importante essere al fianco delle scuole, dalle elementari alle superiori. Occorre sin da subito favorire la voglia di impegnarsi nel sociale, per il prossimo, operare attivamente nella comunità, imparare a creare e lavorare insieme. Questa è la vera, e forse l’unica risposta a situazioni che anche da noi si sono verificate di devianza  e disagio giovanile, di bullismo e teppismo, soprattutto dopo il terremoto e la pandemia del covid”.

Fino al 6 gennaio 2023 le opere potranno essere ammirate, oltre che nel centro civico, presso le sedi dell’Asd Il Moro Calcio, asd Il Moro Volley, bar Garden, bar River, bar Tabacchi Iovenitti, Barrio, Bcc Banca di credito cooperativo, Caffè del Forno di San Gregorio, Caffè il Moro, centro estetico Anna Manganaro, Cherry pizzeria e rosticceria, Chiaravalle Gisa di Tennina Annarita, Ciuffetelli supermercato, Dottor Tech, Enoà, farmacia Alessandroni, farmacia insieme, Gemini, Gli antichi sapori del Gran Sasso F.lli De Paulis, Hair Mode di Polidoro Elena, Il giardino dei sapori, Il giardino della frutta, La bottega dei golosi, La rana verde, Le Métèque,  ambulatorio veterinario, L’edicola, L’elogio delle farine, Madame Hair & BeautyMai di Lunedi, Minimarket di Marina, parrucchiera Veronica, pasticceria Regina, Piccinini Olivio & C.  s.n.c., Poco Loco, Paganica Rugby e Supermercato Coal (De Angelis).




 L’AMICACCI VINCE la Supercoppa

Mette in bacheca il primo titolo italiano

Giulianova, 18 dicembre 2022. La Deco Metalferro Amicacci Abruzzo fa la storia conquistando la Supercoppa Italiana 2022, primo titolo nazionale della società giuliese. La squadra guidata da Carlo Di Giusto trionfa a Meda contro i padroni di casa della Briantea84 Cantù, al termine di un incontro emozionante deciso soltanto nel finale. Si interrompe la serie dei brianzoli, dopo cinque successi consecutivi, nella sfida tra la vincitrice dello Scudetto e della Coppa Italia, entrambe conquistate dai biancoblu sugli abruzzesi nella scorsa stagione. L’Amicacci si prende così la meritata rivincita sulla Briantea dopo aver sfiorato entrambi i titoli in sfide combattute ed equilibrate come questa edizione della finale di Supercoppa.

La Deco Metalferro parte bene trovando il +5 con Matteo Cavagnini, mantenendo il vantaggio nel corso del primo quarto chiuso dal canestro di Shay Barbibay (9-12). Nel secondo quarto arriva la risposta dei canturini che trovano il sorpasso con i canestri dell’ex Simone De Maggi, con la squadra di coach Di Giusto che lotta e riesce a rimanere in partita (28-23). La ripresa vede la squadra di casa che continua a condurre, trascinati dagli azzurri De Maggi e Carossino, con l’Amicacci che trova risorse preziose in Gabriel Benvenuto, chiudendo il terzo quarto all’inseguimento (47-40). Il quarto decisivo si apre a favore della Briantea che arriva a toccare il +11 ma il match cambia all’improvviso con la Deco Metalferro che piazza una veemente rimonta guidata da un inarrestabile Shay Barbibay, ottimamente coadiuvato dal Galliano Marchionni. Il sorpasso arriva con una rubata e canestro dell’altro israeliano Vigoda, seguito dal controsorpasso di Santorelli, poi una serie di occasioni non sfruttate da entrambe le parti risolta soltanto nei secondi finali. A riportare avanti l’Amicacci è ancora Amit Vigoda che recupera un lancio in contropiede e va ad appoggiare indisturbato il +1 a 16″ dalla fine. La storica vittoria degli abruzzesi si materializza con gli errori offensivi di Cantù e i liberi della staffa di Barbibay, che danno il via alla festa (57-60).

Una partita straordinaria che entra negli annali della società, giunta al 40° anno di attività, coronato da un trofeo prestigioso, che si aggiunge in bacheca ai due titoli europei della Challenge Cup (2011) e della Vergauwen Cup (2012). Il successo assume importanza anche dal punto di vista della crescita del gruppo, che ha mostrato notevoli progressi in un match di carattere, che rilancia le ambizioni dell’Amicacci in vista della seconda parte della stagione.

Tabellino

Briantea84 Cantù: Bisegna, Çegil 2, Geninazzi 10, Schiera, Tomaselli, Santorelli 2, Bassoli, Carossino 11, De Maggi 32. All. Jaglowsky.

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Benvenuto 7, Marchionni 2, Messina, Minella, Cavagnini 14 (6reb), Vigoda 8 (5ass), Hawtin, Baho, Stupenengo 3, Ion, Greco Brakus, Barbybay 26 (7reb). All. Di Giusto.

Stefano D’Andreagiovanni




IL FESTIVAL DEI DUE REGNI nel borgo di Civitella

Martedì 20 dicembre nella Chiesa di San Francesco

Civitella del Tronto, 17 dicembre 2022. Il trio MA.CA.DI. in concerto apre il ciclo di eventi musicali che, fino alla prossima primavera, valorizzeranno il borgo di Civitella del Tronto e la sua storia.

17 dicembre 2022 – Sarà il pregevole organo conservato nella Chiesa di San Francesco, costruito nel 1832 da Fra Felice da Ascoli e tornato recentemente al suo antico splendore, grazie a un importante lavoro di restauro, il protagonista indiscusso del concerto di apertura del Festival dei due Regni.

Il ciclo di eventi musicali, che fino alla prossima primavera valorizzeranno il borgo di Civitella del Tronto e la sua storia, partirà martedì 20 dicembre alle ore 19.00, nella Chiesa di San Francesco di Civitella del Tronto, con il concerto del trio MA.CA.DI., formato dall’organista Claudio Di Massimantonio, da Mauro Marcaccio alla tromba e dal soprano Bibiana Carusi.

L’evento, gratuito, è realizzato dall’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo – Sezione italiana A.P.S con il sostegno della Fondazione Tercas e il patrocinio del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e del Comune di Civitella del Tronto.

IL TRIO MA.CA.DI.

(In questa cartella drive le foto)

Bibiana Carusi, soprano e flautista, ha interpretato con canto e recitazione repertori classici e d’avanguardia e pièce teatrali contemporanee, svolgendo attività concertistica da solista e in formazioni cameristiche in Italia, Germania e Austria. Approfondendo il metodo Stanislavskij e la Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d, ha unito gli studi di dizione, recitazione epica e lirica con la duttilità vocale e tecnica che l’ha portata a studiare vari stili quali la musica antica, la musica celtica, il jazz e la musica contemporanea fino ad appassionarsi al repertorio lirico.

Mauro Marcaccio, diplomato in Tromba con il massimo dei voti presso il Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila nella classe del M° Verzari, ha suonato in Italia e all’estero con importanti orchestre tra cui quelle della RAI, di Santa Cecilia, dell’Opera di Roma, del Comunale San Remo, della Filarmonica della RAI di Torino, la Sinfonica Abruzzese. Ha preso parte, tra l’altro, al Festival dei due Mondi di diretto da Ennio Morricone. È titolare della cattedra di tromba al Conservatorio “A. Casella” de L’Aquila.

Claudio Di Massimantonio, Direttore del Conservatorio “A. Casella” de L’Aquila e titolare della cattedra di organo, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “B. Marcello” di Venezia sotto la guida di Sergio de Pieri per l’Organo e Pellegrino Ernetti O.S.B. per la Prepolifonia. Ha partecipato, ottenendo lusinghieri apprezzamenti dalla critica specializzata a festival e rassegna in Europa, Stati Uniti e America centrale. Ha collaborato in veste di direttore artistico con varie associazioni musicali italiane ed è stato Direttore Artistico dell’Interamnia Festival di Teramo e del Festival Internazionale Organistico d’Abruzzo. Si occupa inoltre di metodologia di restauro di organi storici e della progettazione di nuovi.

L’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo – Sezione italiana A.P.S. opera per promuovere lo sviluppo culturale e sociale e il dialogo tra i popoli e le culture. È nato nel 2009 come partner italiano della rete internazionale di operatori culturali dell’area euro-mediterranea istituita nel 1991 dalla Fondazione spagnola Instituto Internacional del Teatro del Mediterraneo. Il consiglio direttivo dell’IITM Italia è presieduto da Leandro Di Donato.




IL SENTIERO FLAGELLATO dagli scarichi abusivi

Un monitoraggio si trasforma in una giornata di bonifica per i volontari delle guide del Borsacchio

Roseto degli Abruzzi, 17 dicembre 2022. Oggi, 17 Dicembre 2022, i volontari delle guide avevano in programma un monitoraggio delle discariche nel tratto collinare della Riserva Borsacchio. La giornata di sabato era dedicata ai sentieri dell’Accolle. Oltre 26 le discariche censite frutto di attività illecite. Molti scarti edili di attività di svuota cantine, sanitari, mobili, rifiuti domestici e tanti scarti agricoli compresi i fertilizzanti ed altre latte. Nonostante non eravamo attrezzati per una raccolta massiccia non c’è la siamo sentita di lasciare una perla della città e della Riserva in queste condizioni. Ci siamo armati di pazienza e buona volontà ed abbiamo iniziato a raccogliere quel che era possibile. Il risultato sono centinaia di chilogrammi di rifiuti che hanno riempito un intero camioncino.

I rifiuti sono stati accumulati presso il cimitero di Montepagano ed abbiamo avvisato enti per un pronto ritiro. Abbiamo anche ripulito la Fontana D’Accolle dai rifiuti. Restano 12 discariche. Speriamo nell’intervento del comune a cui abbiamo inviato esposto con mappa geolocalizzata e foto puntuali dei siti. Ora servono soluzioni. Servono fototrappole, serve valutare di rendere ciclopedonale il tratto. Le prossime settimane percorreremo le altre zone collinari e nella mattinata di domani la spiaggia della Riserva lato Cologna. Siamo stremati ma continuiamo.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




L’EUROPA DEI DIRITTI UMANI Studenti del liceo linguistico a Dunkerque

Progetto Erasmus. Cerimonia solenne nel tribunale della cittadina francese

Sulmona, 17 dicembre 2022. I diritti umani e la necessità di difenderli e tutelarli in un’ottica europea: è stato questo il tema intorno al quale si sono confrontati 70 studenti di tutta Europa partecipanti alla prima mobilità del Progetto Erasmus “L’Europe des Droits l’Homme.” Tra questi anche gli studenti della classe Erasmus 4I del liceo linguistico “G. Vico”, Daniele Di Renzo, Giulia Giardino, Ritachiara Gorlero, Giulia Malvestuto, Stella Renzella e Angelo Tornifoglia, in trasferta in questi giorni a Dunkerque, uno dei paesi partner del progetto.

Ieri l’altro, nel corso di una Cerimonia solenne nel tribunale della città francese, hanno simulato delle arringhe al cospetto della Corte europea dei diritti dell’uomo. Tema centrale: la lotta contro ogni forma di omofobia. Dopo una formazione durata quattro mesi, le delegazioni studentesche di Portogallo, Romania, Bulgaria e Italia hanno presentato il loro lavoro nel Liceo “J. Bart” di Dunkerque, approfondendo ed arricchendo i loro interventi e le loro produzioni con gli apporti di tutti gli studenti dei sei gruppi partecipanti. Oltre alle delegazioni ospiti, infatti, nel progetto sono coinvolti anche i licei francesi di Dunkerque e di Villefranche-de-Rouergue. Ieri mattina la solenne cerimonia nel tribunale del paese ospitante. A dare inizio alle arringhe sono stati gli studenti del Portogallo, seguiti da Romania, Bulgaria, Italia e Francia. La Corte, rappresentata dalla vicepreside del liceo “J. Bart” e da tre docenti, è stata positivamente colpita dall’entusiasmo, dalla serietà e dalla convinzione che hanno caratterizzato gli interventi difensivi dei giovani “avvocati”. Le arringhe, in lingua francese, si sono alternate con un ritmo incalzante per circa due ore in un clima di grande concentrazione e di non poca tensione. I “giudici” hanno anche posto delle domande agli studenti-avvocati che hanno delegato, per le risposte, i loro assistenti. Al termine, la Corte si è ritirata in camera di consiglio per stabilire attraverso una griglia di valutazione, le tre migliori arringhe. Dopo venti muniti di confronto, il primo posto per la migliore arringa è stato assegnato proprio agli studenti sulmonesi; secondo posto per la Bulgaria e terzo per il Portogallo.

«Siamo convinti dell’importanza della collaborazione tra le istituzioni scolastiche, le forze dell’ordine, gli organi giudiziari le famiglie», è stato il commento del dirigente scolastico, Caterina Fantauzzi, «perché è attraverso un lavoro di rete che si può rispondere al meglio alle necessità e alle esigenze educative dei nostri ragazzi. Ringrazio le professoresse Emanuela Cosentino e Maria Orsola Boschiero per questo lavoro difficile ed impegnativo che porta la nostra scuola a confrontarsi con altre realtà eccellenti d’Europa».

Il prossimo appuntamento sarà dal 19 al 26 marzo, a Sulmona, dove, con i partner europei, il polo liceale “Ovidio” proseguirà l’attuazione del progetto: ci sarà una settimana di attività di approfondimento sulla libertà di manifestazione del pensiero prevista e tutelata dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Annalisa Civitareale

IIS Ovidio – Sulmona




ED ECCO LO SCOUT SPEED. Come se non bastassero tutte le altre diavolerie 

Quando i vecchi sistemi cominciano a zoppicare ecco venir fuori quest’altro ritrovato diabolico per la gioia delle casse domestiche sempre più vessate

Area Metropolitana, 16 dicembre 2022.  Amministrazioni dell’area Metropolitana sempre più tecnologiche. Sta diventando una vera e propria perversione quella di certa pubblica amministrazione disposta a introdurre i più ricercati e sofisticati sistemi pur d’incamerare denaro e sistemare i propri conti con la scusante di una sicurezza stradale da regolare, ma stranamente sempre più labile.

Le pensano tutte, dunque, pur di facilitare i compiti alla ragioneria; sapendo, comunque, di arrecare danno alle casse familiari e non curanti del momento davvero critico, scatenano i loro meccanismi, le loro trappole infallibili sulle strade: multe a raffica e nei posti più misteriosi.   

Girano con questi aggeggi di avanzata tecnologia, ben mimetizzati nella mobilità pubblica, addirittura su strade veloci e fuori dei centri abitati con limiti impossibili [la trappola dei 70 Km/h in superstrada è sempre pronta e a disposizione], certi di poter raggranellare denaro facile e fresco; ma le casse domestiche sono sempre più vuote e il disagio e la rabbia montano sempre di più ogni giorno che passa.

Quale sicurezza si può  garantire operando in questo modo ? Multando alla cieca: nulla.

Se si vuole  migliorare veramente, invece, si potrebbero bloccare i veicoli, limitandoli nella circolazione con obblighi formativi per chi guida, ma questo è un sogno proibito purtroppo ed il buon senso fa a farsi friggere.

Un’altra amministrazione metropolitana, molto più ingegnosa, colloca le proprie apparecchiature in quel piccolo tratto di poche centinaia di metri di territorio su cui corre, fortunatamente, una superstrada veloce [un’altra trappola dei 90 Km/h per l’ovvia mungitura]; facile intuire quale servizio garantisce alla propria comunità quest’amministrazione, in una strada completamente fuori dal proprio contesto urbano.

Un’altra ancora, del territorio interno, sistema due telecamere al semaforo, mica una [due sulla strada veloce mica sull’altra] con un giallo ultrarapido. Nemmeno qualche metro che passi con il verde, all’improvviso il giallo e subito dopo il rosso: il gioco è fatto o si è passati con il rosso o si è superati i 50 per sgomberare come un fulmine l’incrocio. Quale sicurezza si garantisce così? A noi sembra del tutto oscuro.

Senza andare oltre, di amministrazioni furbette se ne contano davvero tante in quest’area di grande mobilità umana e di scelte supertecniche adottate se ne contano ancora di più, alcune davvero squallide in luoghi che non ti aspetti proprio.

La sicurezza che pensano di garantire è sempre la stessa per Legge. Le multe, comunque, non evitano e non riducono incidenti che continuano a succedersi senza soluzione di continuità: la sicurezza non migliora, peggiora soltanto la tasca della famiglia, sempre più vessata.

I sistemi educativi, formativi e regolamentari dovrebbero prescindere da violenza coercitiva e non devono toccare approvvigionamenti vitali per la famiglia; quando questo avviene, e questo sta avvenendo in modo spudorato, in questo momento, siamo di fronte a cose subdole, a vera incapacità amministrativa, a inadeguatezze di garanzia del servizio pubblico, rappresentando, di fatto, espressione amministrativa forse una delle peggiori degli ultimi tempi.

Nando Marinucci




L’ORCHESTRA CHE VORREI prova aperta

Concerto di Natale sabato 17 dicembre ore17:30. Conservatorio A. Casella e giovedì 22 dicembre 2022 alle ore 17.30 Auditorium del Parco

L’Aquila, 16 dicembre 2022. L’Associazione nazionale Il Jazz va a Scuola – IJVAS, grazie al sostengo del Ministero della Cultura e al Comune de L’Aquila, ha dato vita a una Orchestra Giovanile, diretta dal Maestro Pasquale Innarella, finalizzata alla diffusione della cultura e della prassi jazzistica, una realtà dal valore incommensurabile perché è nata dopo il lungo periodo di isolamento dovuto alla pandemia che ha minato fortemente la naturale propensione dei più giovani alla  socializzazione. È proprio l’elevata valenza strategica, sia in ambito culturale che sociale, che faccia di questo progetto un modello virtuoso con l’intento di diffondere iniziative analoghe in altre regioni italiane.

Il progetto trae ispirazione dal “Sistema Abreu”, che si basa su un modello educativo che utilizza la pratica orchestrale come mezzo per raggiungere obiettivi a valenza artistica e anche di integrazione e superamento delle diseguaglianze. Il progetto, destinato a giovani di fascia 8-18 anni, ha una forma “aperta”: stimola l’interesse per il jazz e ha reclutato giovani da inserire in un organico.

IJVAS Associazione Il Jazz Va A Scuola Viale Castrense 7 00182 Roma, C.F. 96410970584 Dopo il lancio stampa nazionale di fine giugno, in data 20 luglio è stata lanciata la Call rivolta a studenti della fascia 8-18 anni invitando a inviare un modulo di preadesione e un breve video performativo. L’ammissione è stata effettuata dalla Commissione di Valutazione Artistica, presieduta dal Direttore Artistico Pasquale Innarella e composta da Ada Montellanico ispiratrice del progetto, Angelo Bernardi (referente IJVAS, realizzatore del progetto), Paolo Di Sabatino rappresentante designato dal Conservatorio A. Casella, Katia Di Michele referente degli Istituti scolastici partner di progetto, affiancati dal Professore Walter Gaeta e in presenza dell’assistente alla Direzione Artistica Antonio Marinelli, del maestro Ugo Viola e dei tutor titolari di borsa di studio L’ORCHESTRA CHE VORREI (Rodolfo Berardi, Ruben Coco, Fiorenza Marco, Nicola Paparusso, Valeria Tiganik). La call ha avuto un enorme successo e sono stati ammessi 67 ragazzi tra gli 8 e i 16 anni. In data 2 settembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione presso l’Aula Magna del Conservatorio: sono intervenuti Ada Montellanico – Presidente della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano, Angelo Bernardi – Direttivo IJVAS, Pierluigi Biondi – Sindaco dell’Aquila, Claudio Di Massimantonio – Direttore del Conservatorio Casella dell’Aquila, Antonio Marinelli – assistente alla Direzione Artistica.

Le attività formative sono state incentrate sulla pratica orchestrale (esecuzione di partiture scritte, tratte dalla tradizione jazz e da composizioni originali appositamente arrangiate) e sulle tecniche improvvisative, caratteristiche dello stile jazz per complessive 160 ore di didattica in aula. La pratica è stata integrata da lezioni individuali per affinare le abilità di base, nonché da prove di sezione grazie anche al supporto di Cinzia Letizia D’Amico e di Dora Ruggiero.

Si è posta la massima attenzione al coinvolgimento artistico e sociale anche dei genitori, e degli appassionati e per questo sono state organizzate prove aperte che si concluderanno nella prova generale del prossimo sabato 17 dicembre 2022 presso il Conservatorio. Giovedì 22 dicembre 2022 presso l’Auditorium del Parco de L’Aquila, l’Orchestra Che Vorrei terrà il concerto di Natale.

IJVAS fa parte della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano (che ha patrocinato il progetto), nata per favorire la valorizzazione e lo sviluppo professionale di tutta la filiera e il consolidamento di reti virtuose fra gli aderenti. L’iniziativa dell’Orchestra Giovanile è incardinata in una complessiva strategia di scouting e formazione di giovani talenti e appassionati e già si impegna ad attivare ogni possibile collaborazione per favorire la stabilizzazione e la circuitazione dell’Orchestra. Raro esempio in ambito nazionale e di fondamentale importanza è la rete che si è consolidata tra lo storico Conservatorio A. Casella dell’Aquila e, grazie a Agata Nonnati referente dei dirigenti scolastici, gli Istituti Comprensivi, “Giosuè Carducci”, “Dante Alighieri”, “Teofilo Patini”, “Paganica”, “Gianni Rodari”, “Giuseppe Mazzini” e il Liceo Musicale dell’Aquila, che garantiscono al progetto una partnership ben strutturata e costante oltre a un forte radicamento sul territorio.




ANNO NUOVO, è possibile sperare?

di Domenico Galbiati

16 dicembre 2022

Siamo sulla soglia dell’ anno nuovo ed i tradizionali auguri hanno un che di beffardo, dato che siamo destinati a portarci appresso, ben oltre Capodanno, dalla guerra alla pandemia tuttora strisciante, dalla crisi ambientale a quella energetica, un ventaglio di questioni che non lasciano intendere soluzioni ravvicinate. Suggeriscono, piuttosto, la convinzione di un’ impotenza della politica, quasi fossimo davanti ad eventi che siano frutto di un fato ineluttabile che trascende la nostra capacità di imprimere un diverso indirizzo alla storia dei giorni nostri.

Il rischio è, dunque, che si aggravi ancora e si avviti la disaffezione nei confronti delle istituzioni già ampiamente documentata, cresca l’ “atomizzazione” del tessuto sociale, che, a sua volta, induce ognuno a rabberciare al meglio la propria condizione, come se ciò fosse possibile solo al di fuori di un quadro di compatibilità generali o addirittura a suo dispetto. Forse ancor più temibile che non l’esplosione di forti tensioni sociali è questo sfarinamento, il progressivo sgranarsi della coesione sociale come se ognuno fosse rassegnato, abbandonato a sé stesso, consegnato all’alea indecifrabile di un’ algida solitudine.

Eppure, la nostra società è percorsa, ad esempio, da un formidabile impegno nel campo del volontariato che, però, per quanto sia diffuso, non riesce a fare sistema, ad uscire, anche qui, da una pluralità encomiabile di nicchie che non fanno rete e, quindi, non creano un sentimento sociale diffuso e coinvolgente che riproduca, sul piano generale, quella cifra di generosità, di impegno gratuito, di reciprocità solidale di cui, per parte loro, danno prova. Né, per quanto sia nato da una recentissima consultazione generale che, da taluni, nel campo dei vincitori, è stata salutata come una catarsi, il riscatto da una stagione tormentata e grigia, il governo Meloni non riesce ad infondere al Paese, se non una speranza, almeno un senso di fiduciosa attesa.

Il governo “governicchia” e traccheggia, inclina dalla parte dei suoi, non trasmette sentimenti di rassicurazione e di effettiva equanimità, non offre una visione che vada al di là del bisticcio su aspetti sostanzialmente marginali, per quanto investiti di forti valenze simboliche. La “precarietà continua ad essere la cifra che prevale ed inquieta la vita dei singoli e della collettività, laddove il Paese avrebbe, al contrario, bisogno di uno sguardo penetrante che dia consistenza, spessore, profondità al tempo in cui ci stiamo inoltrando.

Peraltro, non si può demordere. È ancora possibile coltivare una speranza? L’ Italia – come, del resto, l’Europa – avrebbe bisogno di un’ispirazione, di un’idea forte che dia forma e colore al domani. Avrebbe bisogno di darsi un compito, di adottare un progetto che la proietti al di là dell’ immediata contingenza e susciti un moto di coinvolgimento e, se possibile, di entusiasmo. Senonché, non sembra lecito attendersi che qualcuno sappia dare un colpo d’ala e, dunque, è necessario armarsi di pazienza e ricucire, una dopo l’altra, le lacerazioni più offensive, le diseguaglianze crescenti, e poi via via le mille smagliature che deturpano il volto di una società che pur avrebbe potenzialità straordinarie.

Non si può contare su illusorie semplificazioni, come se si potessero sciogliere d’ incanto nodi che vanno, invece, attraversati esplorando le mille articolazioni della loro complessità. Insomma, ripartire dal basso, ricomporre le relazioni sociali prendendo le mosse dai territori e dalle periferie non è uno slogan, ma forse l’unica strategia ancora possibile per riassorbire la cosiddetta “liquidità” sociale che lamentiamo. E questo ci interroga anche in funzione di quale debba essere oggi, in un contesto talmente diverso, il ruolo che spetta a forze politiche che non siano la fotocopia dei partiti che furono, ma piuttosto rispondano ad istanze inedite.

Nessun dubbio che il loro compito primario sia quello di portare la loro visione dentro l’ordinamento istituzionale del Paese, sapendo che il potere non è “sterco del diavolo”, ma piuttosto quello straordinario strumento che può consentire alla politica di rappresentare la più alta forma di carità. Ma, nel contempo, devono anche saper schiodare la politica dal “palazzo” e riportarla tra la “gente” affinché diventi “popolo”, acquisendo la capacità di “pensare politicamente”, esercitando quel compito di analisi e di vero e proprio discernimento che consenta quel vasto processo di maturazione civile, in carenza del quale le società post-moderne, secolarizzate e globali rischiano di essere ingovernabili, come se fossero sabbia che scivola via dalle mani.




MANOVRA: A PESCARA LA MANIFESTAZIONE della Cgil Abruzzo Molise

In centinaia in piazza Alessandrini. Alta percentuale di adesione allo sciopero generale.

Pescara, 15 dicembre 2022. “Contro una legge di Bilancio iniqua, che accresce povertà e disuguaglianze, aumenta la precarietà e premia gli evasori”. Con questo slogan la CGIL Abruzzo Molise ha manifestato oggi in piazza Alessandrini a Pescara in occasione della giornata di sciopero generale proclamato nell’ambito della mobilitazione promossa dal sindacato nazionale. Diverse centinaia i partecipanti all’iniziativa in piazza, con delegazioni arrivate dalle quattro province abruzzesi e dal Molise. Più che buone le adesioni allo sciopero, con picchi del 60%.

La manifestazione si è aperta con l’intervento del segretario generale della CGIL Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, cui hanno fatto seguito gli interventi dei delegati di alcune aziende abruzzesi. A partire dalla lavoratrice Loredana Pescrilli, RSA della azienda Pap, che prepara i pasti per gli ospedali della Asl di Teramo: si tratta di lavoratori che non ricevono lo stipendio e che oggi hanno scelto di scioperare e manifestare. Poi è stata la volta del coordinatore dell’Udu di Teramo, Pierluigi Marini, che ha parlato dei tagli al diritto allo studio previsti dalla manovra. Successivamente è intervenuto Diego Di Francesco, dipendente dell’azienda meccanica LFoundry di Avezzano, azienda che conta oltre 300 lavoratori somministrati con part time involontario. Tiziana Arista, dell’Osservatorio regionale per la Salute mentale, ha parlato delle carenze nei Centri per la Salute Mentale e dei tagli alla sanità. Roberta Casalena, Rsa del Cup di Pescara, si è soffermata sui su servizi esternalizzati nelle Asl abruzzesi. Sono intervenuti poi il segretario nazionale Flc Cgil, Alessandro Rapezzi, che ha parlato dei tagli operati dalla finanziaria su scuola, università e ricerca, del mancato finanziamento nella legge di Bilancio per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Poi è stata la volta di Renato Bressan, segretario Nazionale Spi Cgil che ha evidenziato la necessità di una riforma strutturale delle pensioni e di una pensione di garanzia contributiva per i giovani, soffermandosi anche sul mancato adeguamento delle pensioni all’inflazione al di sopra di 1.400 euro netti. Le conclusioni dell’evento sono state affidate a Daniela Barbaresi, responsabile Sanità e Welfare della CGIL nazionale.

La Cgil, che parla di una manovra “ingiusta e sbagliata, che non va nella direzione necessaria per il Paese”, chiede in particolare la riduzione del cuneo fiscale a favore di lavoratrici e lavoratori per aumentare i salari; eliminazione dei voucher per il lavoro; fondi adeguati per sanità, scuola, università, ricerca e trasporto pubblico; più risorse per welfare e politiche che contrastino la povertà; risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego; politiche per il Mezzogiorno; lotta all’evasione fiscale; riforma delle pensioni, rivalutazioni integrali e pensione di garanzia per i giovani; maggiore tassazione per extraprofitti e grandi patrimoni.




L’UOMO DELL’ANNO (?)

I tempi dicono che i riferimenti sono questi a Ortona [… e in giro per il ns mondo sconquassato]

Se l’Amministrazione comunale di Ortona sceglie questi modelli, nonostante qualche sparuta, accennata e timida voce critica qua e là in città, la maggioranza della comunità vuole questi modelli, c’è poco da dire.

Tralasciando le classiche voci dell’innocenza, non si registra movimento alcuno che possa paventare un qualche problema di dignità, d’immagine o di altro ancora. Tutto nel silenzio o su qualche testata ed in pochi e allegri commenti Facebook,

Facciamocene una ragione, registriamo e passiamo oltre.

L’effetto domino innescato dagli alti pensatori non trova difetto o scostamento di sorta, in questo momento. Sembrerebbero tutti allineati al pensiero dominante, perfino il mondo degli inviolabili. 

Una cosa, comunque, è certa: questa società civile* sta degradando di brutto!

nm

Foto Grazia.it




NATALE AL CINEMA AL TEATRO Talia di Tagliacozzo

Il 25 dicembre alle ore 18:00 la prima proiezione cinematografica della stagione teatrale 2022/2023 con “Corro da te” film di Riccardo Milani, con protagonisti Pierfrancesco Favino e Miriam Leone.

Tagliacozzo, 15 dicembre 2022. Dopo l’apertura musicale e dopo “Il Tartufo”, primo spettacolo di prosa andato in scena domenica 11 dicembre 2022, è la volta del Cinema al Teatro Talia. Il 25 dicembre alle ore 18:00 verrà infatti calato, dopo tanto tempo, il telo bianco sul palcoscenico e sarà proiettato il film “Corro da te”, un’occasione per passare in maniera diversa e in compagnia di tutta la città il pomeriggio di Natale.

“Corro da te” – film di Riccardo Milani, con protagonisti Pierfrancesco Favino e Miriam Leone – racconta la storia di Gianni che, a quasi 50 anni,  passa da un’amante all’altra, fingendo con ognuna di essere una persona diversa. Alla morte della madre si reca nella modesta casa in cui è cresciuto e incontra la vicina Alessia, che per sbaglio lo crede confinato ad una sedia a rotelle.

Gianni alimenta l’equivoco, perché Alessia si occupa di disabili e lui cerca di aggiungerla alla sua lista di conquiste. Ma la ragazza ha altri progetti: gli presenta la sorella Chiara, davvero paraplegica, sperando che fra i due scocchi la scintilla. Cosa che puntualmente succede anche se Gianni, che ha sempre evitato qualsiasi prossimità alle limitazioni fisiche, si auto convince che conquistare Chiara sarà un ennesimo modo per ribadire agli amici la sua fama di tombeur des femmes.

I biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online Oooh.events, al costo di 5€ per ogni ordine di posto. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Fino all’08 gennaio 2023 è possibile, inoltre, acquistare presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in Piazza Duca degli Abruzzi, le card natalizie del Teatro! Si può scegliere di regalare: 1 biglietto per uno spettacolo di prosa e musica in Platea o in un Palchetto di I o II ordine al prezzo di € 18,00; 3 biglietti per uno o più spettacoli di prosa e musica in Platea o in un Palchetto di I o II ordine al prezzo di € 46,00; 5 biglietti per uno o più spettacoli di prosa e musica in Platea o in un Palchetto di I o II ordine al prezzo di € 72,00. Chi riceve il coupon potrà convertirlo entri il 22 gennaio 2023 presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point. Chi invece decide di donare una delle card Natalizie, avrà in regalo una proiezione cinematografica!




LA NASCITA DI GESÙ. La visione Santa Francesca Romana

Ecco cosa ha visto la santa durante un’estasi: protagonisti della scena che ha avuto davanti agli occhi la santa, sono Maria e il Bambinello

don Marcello Stanzione

Santa Francesca Romana nacque a Roma nel 1384 da nobile famiglia e a soli 12 anni venne data in sposa all’altrettanto nobile Lorenzo de’ Ponziani, nonostante avesse manifestato la vocazione di consacrarsi a Dio. Francesca obbedì alla famiglia e si sposò, mettendo al mondo tre figli.

La peste

La peste se ne portò via due e più tardi anche il marito, con il quale condivise la sua fede e negli ultimi anni anche il voto di castità.

Francesca decise così di dedicarsi totalmente alla sua vocazione originale e con un gruppo di undici donne nubili e vedove si dedicò alla carità. Espertissima nel curare con erbe e decotti gli infermi, abile levatrice ed esperta dei problemi femminili, Francesca finì i suoi giorni nel 1440.

Il trattato delle visioni e rivelazioni

Il trattato delle visioni e rivelazioni di Santa Francesca Romana è il più lungo e complesso dei cinque trattati in cui si articola il corpus letterario del suo confessore don Mattiotti. Esso si compone di 109 visioni che la beata ha lungo un arco di dieci anni, dal luglio 1430 al dicembre 1439.

Il racconto delle estasi di Santa Francesca

Il Mattiotti delinea una sorta di biografia mistica di Francesca, registrando i suoi colloqui spirituali con la beata, le estasi continue, i fenomeni straordinari di cui è testimone e organizza il ricco flusso di immagini e di messaggi nella struttura letteraria della visione. Il confessore segue uno schema preciso, indicando la data della visione e determinando di volta in volta le circostanze spazio- temporali in cui questa si svolge. Riporto la visione sedicesima riguardo alla nascita del redentore.

Visione XVI: La nascita di Gesù

Il giorno di Natale del 1431, stando per lungo tempo in estasi mobile, cioè facendo corrispondere i moti del corpo a quelli dello spirito, santa Francesca Romana, assistette alla nascita del Salvatore. Vide in un certo luogo, dove stavano un bue e un asino, la Beata Vergine gravida insieme con S. Giuseppe. Maria era rapita in altissima contemplazione e tutta adombrata da una luce divina. A un certo punto, senza saper come, vide, uscito dal seno di lei e deposto sulla terra il corpo tenerello di Gesù, fregiato sul petto da una Croce Rossa.

La melodia degli angeli

Maria, a cui furono rivelati in quell’istante tutti i misteri della creazione e dell’incarnazione, ad eccezione dei divini segreti, gli si prostrò dinanzi adorandolo, come fece pure, sebbene ignaro, S. Giuseppe e dall’alto risonò, raddoppiata rispetto al consueto, la festosa melodia delle tre celesti gerarchie, composte di spiriti angelici che cantavano più lietamente. Poi la gloriosa Vergine, preso di terra il santo Bambino, ed offertolo a Dio Padre, lo compose nella mangiatoia, dove fu riverito dai due animali e vedendo che esso aveva freddo, fece atto di togliersi il pannolino che aveva in capo per copiarlo ma, accortasene la Santa, prestamente si tolse il suo e glielo consegnò, pregandola insieme di volerle presentare il santo Bambino.

Maria fascia Gesù

Essendo stata esaudita, incominciò a fasciarlo tutto e a preparargli, sopra una cassa che le si trovava dappresso un letticciulo col suo manto matronale e con alcuni tappeti e tovaglie che i presenti le ponevano innanzi, mentre, tutta assorta nel suo Diletto, cantava mirabilmente, dicendo, che nel capo di lui era significata la creazione di tutte le cose, nella fronte il principio intellettivo, nelle guance il suo amore per l’uomo, nelle narici le buone  ispirazioni, nelle orecchie le umili petizioni che per sua grazia gli sono fatte, nella bocca la dolcezza della pace concessa ai buoni, nelle mani le buone opere. In tutto il corpo la sua dedizione completa e continua per la salute dell’uomo, nei piedi finalmente il buon affetto di sé concesso a chi lo vuole.

Io son l’Amor virile

Voltasi poi alla Beata Vergine per chiederle che non le ritogliesse il Figlio, questi, per scherzo, le si celò alquanto, facendola molto spasimare, finché, riapparsole nelle braccia della Madre, così le disse: “Io son l’Amor virile, che fo l’anima esinanire, in me tutta stabilire. O anima poveretta, che da me sei stata eletta a godermi in tanta festa, eccomi a te di nuovo, ma sappimi tenere in miglior modo e tornatole così fra le braccia, essa se lo tenne stretto al petto con la precauzione più accurata, non lasciando mai di guardarlo fissamente fino al termine della visione.

Le ghirlande

Interrogata poi dal confessore come fosse la corona che ornava il capo è di tre corone sovrapposte, risultanti di due ghirlande ciascuna, e significanti l’umiltà, la verginità e la gloria.

La prima corona

La prima corona, che è tutta di rose candidissime, risulta formata dalla ghirlanda inferiore della fede, e dalla superiore della purità.

La seconda corona

La seconda si compone allo stesso modo della carità e della prudenza, ed ha un cerchio di dodici gigli d’oro, da ciascuno dei quali raggia mirabilmente una stella: il raggio della prima stella manda tre splendori uguali simboleggianti la Trinità. Dalla seconda escono i quattro splendori dell’umiltà, verginità, timore filiale e semplicissima purità, tutti di un sol colore. Dalla terza risplendono allo stesso modo i sette doni dello Spirito Santo, variamente colorati. Dalla quinta le quattro virtù cardinali, di dodici colori ciascuna. Dalla sesta le tre virtù teologali, di cui la carità è rossa, verde e la speranza vermiglia. Dalla settima i dodici articoli del Credo, di vari colori. Dall’ottava le cinque piaghe della Passione, di color rosso fiammante. Dalla nona, variamente colorate, le sette opere di misericordia. Dalla decima i dieci comandamenti, di vario colore, dall’undecima esce l’unico splendore candidissimo  della carità del Salvatore; dalla dodicesima i quattro splendori violetti dell’onestà, benignità, verecondia e discrezione della Vergine.

La terza corona

La terza corona, che vede santa Francesca Romana, si compone dalla ghirlanda dell’animosità e di quella della giustizia con misericordia , ed ha un cerchio di dodici pietre preziosissime. La prima pietra, che è un diamante, significa la fortezza della Vergine; la seconda, che è un carbonchio, significa il suo amore; la terza, che è uno zaffiro, la sua costanza; la quarta, che è uno smeraldo, la sua obbedienza; la quinta, che è un balascio, la sua  magnificenza; la sesta, che è un berillo, la sua tenace memoria; la settima che è un calcedonio sardonico, la sua intelligenza; l’ottava, che è un granato, la sua volontà, la nona, che è una corniola, la sua virilità; la decima che è una turchina, la sua verità,  l’undicesima che è un topazio, la sua integrità, la dodicesima finalmente che è un guscio di zaffiro, significa la sua vera sapienza. Aggiunse anche che da quel luogo, in cui le era apparso dapprima giacente il neonato Salvatore, aveva veduto zampillare un liquore splendidissimo, di cui si era valsa la Beata Vergine per sanarle la piaga del petto; ciò che poterono verificare anche le sue figlie spirituali.

Aleteia.org 13/12/22

https://it.aleteia.org/2022/12/13/santa-francesca-romana-ha-avuto-in-visione-la-nascita-di-gesu/




IN PRINCIPIO ERA IL COLORE. Omaggio a Franco Summa

Il MAXXI L’Aquila, in collaborazione con la Fondazione Franco Summa, inaugura un focus sul maestro abruzzese con un percorso espositivo che coinvolge anche il Consiglio Regionale dell’Abruzzo e la Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus.

Dal 15 dicembre 2022 al 29 gennaio 2023. Sabato 17 dicembre alle 16.30 laboratorio per famiglie Arcobaleni e Scale

L’Aquila, 14 dicembre 2022. Il MAXXI L’Aquila omaggia Franco Summa, l’artista abruzzese scomparso nel gennaio del 2020, con un percorso espositivo che inizia da Palazzo Ardinghelli e coinvolge il Consiglio Regionale dell’Abruzzo e la Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus.

Visitabile dal 15 dicembre 2022 al 29 gennaio 2023 nelle tre sedi, In principio era il colore. Omaggio a Franco Summa è un progetto ideato dal MAXXI L’Aquila, curato da Maria Alicata e realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Summa di Pescara con la partecipazione della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus e con il Patrocinio del Consiglio Regionale e del Comune dell’Aquila. Alle diverse fasi di allestimento hanno poi collaborato docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila dei corsi di Restauro, Decorazione e Scenotecnica.

Il focus intende sottolineare alcuni passaggi fondamentali del percorso artistico dell’artista attraverso un itinerario espositivo pensato per restituire la varietà e la complessità del suo linguaggio, con particolare attenzione agli elementi che ne costituiscono il fondamento: forma e colore. Dai lavori in studio degli esordi negli anni Sessanta, caratterizzati dall’essenzialità formale e cromatica, agli interventi sugli ambienti urbani ridefiniti tramite operazioni cromatiche e partecipative.

L’itinerario espositivo inizia nella project room del MAXXI L’Aquila che ospita una selezione della serie di dipinti Segnaletica Spirituale (1971) in cui l’artista esplora le componenti simboliche, spaziali ed emotive del colore.

Nelle sale della Fondazione de Marchis, un focus dedicato al materiale documentario degli interventi nelle città, luoghi d’elezione per le sue azioni e installazioni, che propongono di ripensare lo spazio urbano in un’ottica di condivisione, confronto e dibattito. Esemplare di questa pratica è l’azione collettiva Sentirsi un arcobaleno addosso (1975) in cui l’artista regala a 24 critici, artisti, galleristi, di primo piano nel panorama nazionale, altrettante maglie da indossare che riproducono la scala cromatica da lui ideata.

Il percorso si conclude al Palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, sede del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, dove Summa, a seguito della ristrutturazione dovuta al terremoto del 6 aprile 2009, ha realizzato l’opera permanente I giorni e le opere, una vetrata in cui colori e forme geometriche sembrano voler augurare un futuro luminoso alla città a cui fanno da contrappunto la serie completa delle sculture Fanciulle (2008-2016).

Come afferma Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MAXXI L’Aquila: “Continua l’omaggio del MAXXI L’Aquila alle grandi personalità artistiche espressione del territorio. Dopo Ettore Spalletti la cui Colonna nel vuoto, pensata e realizzata per la cappella di Palazzo Ardinghelli, resterà in museo come opera permanente e, dopo Marcello Mariani, oggetto del focus di dicembre dello scorso anno, approfondiamo ora la riflessione sul lavoro di Franco Summa. Ciò testimonia l’attento ascolto del museo verso il territorio e l’impegno di metterne in risalto le espressioni più significative. Anche in questa occasione abbiamo lavorato di concerto con altre istituzioni e ringrazio il Comune dell’Aquila con il Sindaco Pierluigi Biondi, il Consiglio Regionale con il presidente Lorenzo Sospiri, la Fondazione Summa e la Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus che con entusiasmo hanno accolto la nostra proposta e collaborato alla sua riuscita. Un particolare ringraziamento all’Accademia di Belle Arti per aver coinvolto i suoi studenti nelle diverse fasi di allestimento del percorso espositivo. Una prova di quanto il legame del MAXXI L’Aquila con il territorio sia forte e proficuo”.

La mostra sarà visitabile nei diversi orari di apertura delle tre sedi consultabili all’indirizzo www.maxxilaquila.art

Il PERCORSO DI MOSTRA Nella Project Room del MAXXI L’Aquila viene ospitata Segnaletica Spirituale (1971), una serie di tele che ripropongono, con la tecnica della pittura acrilica e a olio, i manifesti elaborati da Summa a partire dal 1966 e pensati per essere affissi per le strade delle città abruzzesi: esemplare in questo senso è Ipotesi di galleria comunitaria, l’intervento di natura partecipativa che si è svolto nel 1971 a San Donato, quartiere periferico di Pescara, e che ha previsto l’allestimento degli stessi sulla facciata del mercato coperto di zona. Le opere, originariamente pensate come poster, svolgono per Summa una funzione urbanistica e democratica, perché sono in grado di trasfigurare il profilo della città e attribuire all’opera d’arte una funzione pubblica, trasformandola in motore di cambiamento sociale.

Seconda tappa del percorso espositivo è la sede della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus che ospita lavori e documenti che approfondiscono la dimensione progettuale del lavoro dell’artista.

Oltre a documenti originali provenienti dall’archivio della Fondazione Summa, che restituiscono legami, relazioni e contesti dell’attività dell’artista, per la prima volta sono esposti i quattro Studi dell’arcobaleno culturale realizzati tra il 1973 e il 1975, un arcobaleno ottenuto da una doppia serie di dodici colori in una composizione pittorica-architettonica, simbolo della vita e della sua potenzialità. Tale sequenza cromatica è dal 1973 elemento ricorrente nell’opera di Summa come nell’intervento urbano Un arcobaleno in fondo alla via o nell’azione Sentirsi un arcobaleno addosso, in cui l’artista assume 24 critici, artisti, galleristi come “pennelli viventi”, protagonisti della riqualificazione ambientale della città.

Il percorso si conclude, infine, negli spazi del Consiglio Regionale dell’Abruzzo dove, sullo sfondo de I giorni e le opere, la vetrata realizzata da Summa nel 2018 a compimento del restauro post sisma del Palazzo, sono esposte le Fanciulle d’Abruzzo, sculture in ceramica dipinta che con le loro forme sembrano alludere a un immaginario arcaico e richiamare alla mente antichi idoli di un culto radicato nel territorio, e le tele di Amare Progettare Essere, una triade di termini elaborata da Summa nell’ambito di un intervento pubblico del 1994. Realizzata per la prima volta sulla parete esterna di un ex oleificio pescarese, la formula sembra oggi riassumere lo stesso approccio dell’artista alla progettazione e alla creazione, pratiche considerate come trasformative della realtà e degli ambienti abitati dall’uomo.

Completano l’esposizione Pastor Angelicus, un abito talare che, mediante l’utilizzo del colore, si trasforma in simbolo di una trasfigurazione e di un’ascesi luminose, le opere della serie De pictura, che possono intendersi come vera e propria riflessione sulla storia dell’arte e, più in particolare, del mezzo pittorico, e

alcune testimonianze inerenti ai progetti di carattere monumentale, come il modellino di Eden futurista, installazione realizzata nel 2017 per l’azienda Valagro di Pescara, e i disegni preparatori per La Porta del Mare (1993) di Pescara, oggi distrutta, le cui cromie suggeriscono la possibilità di una pacifica convivenza tra popoli e culture diverse. 

LABORATORIO PER FAMIGLIE Sabato 17 dicembre 2022 alle 16.30 le famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni potranno partecipare al laboratorio Arcobaleni e scale durante il quale, ispirandosi all’opera di Franco Summa, realizzeranno decorazioni con carte colorate che saranno poi appese come addobbi all’albero del MAXXI L’Aquila. Costo €5 a bambino + biglietto di ingresso ridotto per l’adulto accompagnatore. Prenotazione obbligatoria sul sito www.maxxilaquila.art o in biglietteria fino a esaurimento posti.

IN PRINCIPIO ERA IL COLORE. OMAGGIO A FRANCO SUMMA

CREDITI IMMAGINI

03_Omaggio a Franco Summa_Segnaletica Spirituale_exhibition view_MAXXI L’Aquila_

Franco Summa Segnaletica Spirituale 1971

Exhibition view_ Omaggio a Franco Summa In Principio era il colore.

MAXXI L’Aquila, projects room

Ph. Luca Eleuteri

Courtesy Fondazione MAXXI

04_Omaggio a Franco Summa_Consiglio Regionale_exhibition view_Courtesy Fondazione MAXXI

Franco Summa I giorni e le opere, 2018 – Fanciulle, 2008 – 2016

Exhibition view_ Omaggio a Franco Summa In Principio era il colore.

Palazzo dell’Emiciclo. L’Aquila. Sede Consiglio regionale d’Abruzzo. Navata

Courtesy Fondazione MAXXI

05_Omaggio a Franco Summa_Fondazione De Marchis_exhibition view_Courtesy Fondazione MAXXI

Franco Summa Sentirsi  Sentirsi un arcobaleno addosso – 1975

Exhibition view_ Omaggio a Franco Summa In Principio era il colore.

Sede Fondazione De Marchis Bonanni – Onlus

Courtesy Fondazione MAXXI

06_MAXXILAquila_Segnaletica Spirituale n. 6_1971_© Franco Summa_Courtesy Fondazione Summa

Franco Summa, Segnaletica Spirituale n. 6, 1971

Courtesy Fondazione Summa

Omaggio a Franco Summa

In principio era il colore

a cura di Maria Alicata

giovedì 15 dicembre 2022 > domenica 29 gennaio 2023

TESTI DI SALA

MAXXI L’Aquila | Project room

Il MAXXI L’Aquila dedica un omaggio a Franco Summa (Pescara 1938 – 2020) per testimoniare non solo l’importante ruolo svolto dall’artista nell’ambito delle arti visive ma anche il forte legame tra la sua pratica artistica e l’Abruzzo, sua terra d’origine.

Ospitato nelle sedi della Project Room del museo, della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus e del Consiglio regionale dell’Abruzzo, il progetto intende ricostruire la carriera dell’artista attraverso un percorso pensato per restituire la varietà e la complessità del suo linguaggio, ponendo una particolare attenzione agli elementi che ne costituiscono il fondamento: forma e colore.

Questi ultimi divengono il fulcro di una ricerca che valica la dimensione privata per intervenire sul contesto urbano: nella pratica di Summa, infatti, cromie e geometrie compongono una sorta di codice prelinguistico, di immediata lettura, in grado di operare efficacemente sia sullo spazio reale che su quello emotivo, suggerendo nuove prospettive di dialogo tra città e suoi abitanti.

Nella Project Room del MAXXI L’Aquila viene ospitata Segnaletica Spirituale (1971), una serie di tele che ripropongono, con la tecnica della pittura acrilica e a olio, i manifesti elaborati da Summa a partire dal 1966 e pensati per essere affissi per le strade delle città abruzzesi: esemplare in questo senso è Ipotesi di galleria comunitaria, intervento di natura partecipativa che si è svoltonel 1971 a San Donato, quartiere periferico di Pescara e che ha previsto l’allestimento degli stessi sulla facciata del mercato coperto di zona.

Le opere, originariamente pensate come poster, svolgono per Summa una funzione urbanistica e democratica, perché in grado di trasfigurare il profilo della città e attribuire all’opera d’arte una funzione pubblica, trasformandola in motore di cambiamento sociale. La serie si profila dunque come un’alternativa all’invadenza delle immagini che di norma abitano lo spazio cittadino, come la segnaletica stradale e i manifesti pubblicitari: elementi imposti, spesso di natura coercitiva, simboli di una città divenuta ormai inabitabile perché non rispondente alle esigenze della comunità.

Palazzo dell’Emiciclo | Navata e Giardino d’inverno

Il MAXXI L’Aquila dedica a Franco Summa (Pescara 1938 – 2020) una retrospettiva che intende rilevare non solo l’importanza dell’artista nell’ambito delle arti visive ma anche il forte legame che lega la sua pratica all’Abruzzo, sua regione di origine.

Ospitato nelle sedi della Project Room del museo, della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus e del Consiglio regionale dell’Abruzzo, il progetto mira a rendere conto di una produzione, quella di Franco Summa, caratterizzata dal desiderio di trasformare, sia in senso fisico che spirituale, i luoghi della vita mediante l’uso simbolico di forme e colori.

Negli spazi del Consiglio regionale dell’Abruzzo, sullo sfondo de I giorni e le opere, (vetrata realizzata dallo stesso Summa nel 2018) sono esposte le Fanciulle d’Abruzzo, sculture in ceramica dipinta la cui sintesi formale sembra alludere a un immaginario arcaico e richiamare alla mente antichi idoli di un culto radicato nel territorio.

Assieme ad alcuni oggetti pensati per l’ambito domestico (i due mobili della serie Tempietto e i vasi della serie Discanto), vengono esposte le tele di Amare Progettare Essere, una triade di termini elaborata da Summa nell’ambito di un intervento pubblico risalente al 1994. Realizzata per la prima volta sulla parete esterna di un ex oleificio pescarese, la formula sembra oggi riassumere lo stesso approccio dell’artista alla progettazione e alla creazione, pratiche considerate come trasformative della realtà e degli ambienti abitati dall’uomo.

Ad accompagnare le tele il Pastor Angelicus, un abito talare che, mediante l’utilizzo del colore, si trasforma in simbolo di una trasfigurazione e di un’ascesi luminose.

Lo stesso colore, considerato come filo conduttore e fondamento del linguaggio artistico, è poi al centro di una serie di opere intitolate De pictura, che possono intendersi come vera e propria riflessione sulla storia dell’arte e, più in particolare, del mezzo pittorico. Da Il filo di Arianna, che introduce la serie, si spiega una linea colorata che invade tutte le tele, compreso Il Pittore Vermeer, presente in mostra.

Completano l’esposizione alcune testimonianze inerenti ai progetti di carattere monumentale, come il modellino di Eden futurista, installazione realizzata nel 2017 per l’azienda Valagro di Pescara, e i disegni preparatori per La Porta del Mare (1993) di Pescara, oggi distrutta, le cui cromie suggeriscono la possibilità di una pacifica convivenza tra popoli e culture diverse. 

Fondazione “Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre” Onlus

Il MAXXI L’Aquila dedica a Franco Summa (Pescara 1938 – 2020) un omaggio per testimoniare non solo l’importante ruolo svolto dall’artista nell’ambito delle arti visive ma anche il forte legame tra la sua pratica artistica e l’Abruzzo, sua terra d’origine.

Ospitato nelle sedi della Project Room del museo, della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus e del Consiglio regionale dell’Abruzzo, il progetto rende conto della produzione di Franco Summa, caratterizzata dal desiderio di trasformare, sia in senso fisico che spirituale, i luoghi della vita mediante l’uso di forme e colori anche nella loro valenza simbolica.

La sede della Fondazione De Marchis ospita una serie di lavori e documenti che vogliono approfondire la dimensione progettuale del lavoro dell’artista.

Nella sala principale sono esposti, per la prima volta, i quattro Studi dell’arcobaleno culturale realizzati tra il 1973 e il 1975, un arcobaleno ottenuto da una doppia serie di dodici colori in una composizione pittorica-architettonica, simbolo della vita e della sua potenzialità. Tale sequenza cromatica diventerà dal 1973 elemento ricorrente nell’opera di Summa come nell’intervento urbano Un arcobaleno in fondo alla via o nell’azione Sentirsi un arcobaleno addosso, in cui l’artista dona a 24 critici, artisti, galleristi, tra cui Enrico Crispolti, Michelangelo Pistoletto, Gordon Matta Clark, Lidia Prandi, Pierre Restany, Adina Righi, Ettore Sottsass e Salvatore Ala, altrettante maglie da indossare con la progressione cromatica da lui ideata. Assumendoli come “pennelli viventi”, essi divengono protagonisti della riqualificazione ambientale della città.

L’opera è un invito a stabilire relazioni consapevoli con sé stesso, con l’altro e con “l’ambiente della vita”. Sono inoltre presentati una serie di documenti originali quali corrispondenza, fotografie e ciclostili provenienti dall’archivio della Fondazione Summa, con l’intento di ricostruire legami, relazioni e contesti della sua attività.




L’ICONOGRAFIA DEL CHERUBINO, il gioiello identitario dell’Abruzzo

Appuntamento sabato 17 dicembre con l’evento patrocinato dalla Fondazione Genti d’Abruzzo. Per l’occasione arriva a Sextantio il monile donato alla regione dai maestri orafi Fabio e Giampiero Verna

Pescara, 14 dicembre 2022. Fa tappa nella suggestiva cornice di Santo Stefano di Sessanio (AQ) il viaggio ideale del “Cherubino”, gioiello di Calascio e della Baronia di Carapelle che da un quarto di secolo racconta storia e tradizioni dell’Abruzzo interno. L’evento di presentazione del monile in oro e pietre preziose considerato ormai un’icona del territorio si terrà sabato 17 dicembre alle ore 16:00 presso l’Opificio sotto gli Archi di Sextantio Albergo diffuso e sarà l’occasione per un dibattito culturale con:

– Cristina Collettini, soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio L’Aquila e Teramo

– Ermanno De Pompeis, conservatore del Museo delle Genti d’Abruzzo

– Gianfranco Marsibilio, presidente Ente Mostra dell’Artigianato Artistico di Guardiagrele

– Gaetano Basti, editore di Menabò e della rivista “D’Abruzzo”

– Fabio e Giampiero Verna, maestri orafi e mecenati

Presenti anche Daniele Kihlgren, fondatore e CEO di Sextantio Group e i rappresentanti delle istituzioni locali. L’evento, aperto al pubblico, è patrocinato dalla Fondazione Genti d’Abruzzo. Il “Cherubino”, del quale decine di esemplari sono arrivate fin negli Stati Uniti e in Giappone, è stato pensato quasi 30 anni fa dai maestri orafi pescaresi Fabio e Giampiero Verna con l’intento di racchiudere nella sua iconografia forme e simboli identitari del territorio abruzzese, più nello specifico dell’antico borgo medievale di Calascio e dell’intero comprensorio di Campo Imperatore (la cosiddetta Baronia di Carapelle).

La sua realizzazione è opera dei fratelli Verna: richiede sette giorni di lavorazione interamente a mano, con strumenti di saldatura risalenti al 1700, senza l‘uso di corrente elettrica. Il “Cherubino” viene realizzato soltanto a Calascio, dove i fratelli Verna hanno fondato nel 2005 il Museo del Gioiello, divenuto un polo di interesse culturale che ogni anno attrae visitatori da ogni parte del mondo.

Il dibattito culturale verterà sullo studio dell’iconografia del monile, la cui forma ricorda quella di un gomitolo di lana in omaggio al merletto a tombolo abruzzese e al lavoro degli antichi cardatori. I suoi colori, invece, a seconda delle gemme incastonate nelle diverse versioni del “Cherubino”, rimandano a quelli dei fiori che crescono nella zona di Campo Imperatore: il cardo selvatico (blu), il croco (viola), l’adonis veralis (giallo), la saxigrafa italica (bianca). Un esemplare a parte del “Cherubino”, in oro bianco e diamanti, simboleggia un fiocco di neve, un elemento fortemente caratterizzante il paesaggio di questi luoghi.




NUOVO PROGRAMMA OPERE PUBBLICHE: approvati programmi Lazio, Umbria e Abruzzo

Il Commissario Straordinario alla Ricostruzione sisma 2016 Giovanni Legnini ha firmato oggi la prima Ordinanza attuativa del nuovo programma delle opere pubbliche che finanzia con 318 milioni di euro 411 interventi nelle regioni Abruzzo, Lazio e Umbria.

Roma, 13 dicembre 2022. Il programma relativo alle Marche sarà oggetto di un’ordinanza a parte, in attesa che la Regione concluda le attività di confronto con i Comuni del territorio per l’individuazione degli interventi. Le opere del nuovo elenco comprendono edifici strategici, cimiteri, opere di urbanizzazione, infrastrutture, sottoservizi, chiese, servizi sanitari, interventi su dissesti, recupero di edifici pubblici o storici.

“Questo nuovo Programma delle opere pubbliche rappresenta un’importante punto di arrivo dell’intenso lavoro portato avanti insieme alle Regioni e ai loro Uffici speciali per la ricostruzione, per completare il quadro delle necessità e poter così iniziare a progettare quegli interventi spesso fondamentali sia per l’accelerazione della ricostruzione privata, che per il ripristino di condizioni di vita normali in questi territori dove c’è assoluto bisogno di infrastrutture essenziali, a cominciare dai sottoservizi, ed edifici strategici sicuri ed efficienti”, ha dichiarato il Commissario Legnini.

Il piano di rigenerazione urbana prevede il finanziamento di 149 interventi nelle tre regioni, per un totale di oltre 151 milioni di euro a carico della contabilità del Commissario. Le opere finanziate in Abruzzo sono 25, per un totale di 24 milioni di euro, e 62 sia in Lazio che in Umbria, corrispondenti rispettivamente a 61 milioni di euro per il Lazio e 65 milioni di euro per l’Umbria, a cui si aggiungono quasi 60 milioni di cofinanziamenti per una serie di opere su infrastrutture viarie a Vallo di Nera, in provincia di Perugia. Il nuovo programma per le opere pubbliche, invece, amplia la platea di opere finanziabili, anche al di fuori del cratere sismico vero e proprio, nel rispetto della rilevanza strategica dell’opera (cimiteri, edifici comunali, servizi essenziali, servizi sanitari e sociali, dissesti incidenti sulla ricostruzione privata).

L’elenco approvato oggi comprende 262 interventi, per un totale di quasi 212 milioni di euro. In Abruzzo i nuovi interventi inseriti nell’elenco sono 112, per 98 milioni di euro, nel Lazio 52, per 46 milioni, in Umbria 98, per 67 milioni di euro. A questi si aggiungono 26 milioni di euro che finanziano, in Abruzzo, 5 interventi per il recupero del tessuto socioeconomico, nelle province di Chieti e Teramo.




BISOGNA CAMBIARE TUTTO

Il Congresso del Pd non basta

Pescara, 13 dicembre 2022. Domenica 11 dicembre 2022, presso il Circolo del Partito Democratico di San Giovanni Teatino (CH) e online, si è riunita l’Assemblea regionale delle Giovani Democratiche e dei Giovani Democratici d’Abruzzo con oggetto all’ordine del giorno il percorso Costituente di PD e GD.

L’assemblea, presieduta da Annachiara di Lorenzo, ha approvato all’unanimità, dopo una lunga serie di interventi prevalentemente concordi tra loro, la relazione del Segretario Claudio Mastrangelo e l’ordine del giorno sull’articolazione del percorso costituente dei Gd Abruzzo di Saverio Gileno.

“Il Congresso che doveva essere costituente rischia di essere un’occasione persa se i tempi della discussione, già contratti per via delle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, vengono ulteriormente accorciati dalla presentazione delle candidature prima del termine del lavoro di elaborazione del Manifesto per il Nuovo Pd, delegittimando il lavoro della Costituente. Per questo noi Giovani Democratiche e Democratici abbiamo scelto di sottrarci alla logica delle mozioni per aiutare la Costituente Nazionale a delineare il nuovo partito e solo dopo faremo le nostre valutazioni congressuali. Per trovare il nostro posto nel mondo, con un sistema economico che umilia gli ultimi, i poveri, i giovani, che si nutre delle disuguaglianze e che è insostenibile a livello ecologico e psicologico, vogliamo costruire un partito che offra una marcata e moderna critica al capitalismo liberista colpevole di lasciare solo l’individuo, un partito in netta discontinuità con gli ultimi 15 anni che metta al centro la pace, il lavoro, la lotta alla povertà materiale e culturale, alla precarietà e alla marginalità sociale. Per questo ci impegneremo con un percorso che si è aperto ieri, che vedrà quattro Assemblee provinciali in tutto Abruzzo e che riporterà l’esito della discussione in un’Assemblea regionale a fine anno nella quale approveremo il documento programmatico da inviare ad Emanuele Felice quale membro abruzzese del Comitato Costituente del Nuovo PD” raccontano Mastrangelo, Gileno e Di Lorenzo.

L’articolazione dei lavori sarà la seguente:

·      17 dicembre 2022, partecipazione all’Assemblea Nazionale dei Giovani Democratici a Roma.

·      Tra il 12 ed il 27 dicembre svolgimento delle 4 assemblee provinciali aperte a simpatizzanti, associazioni ed al centrosinistra under 35 su quattro pilastri tematici: diseguaglianze, ambiente, diritti, formazione.

·      28 dicembre 2022, assemblea finale, da tenersi nel territorio della provincia di Teramo, di elaborazione del documento per il Congresso Costituente.




SCREENING NEONATALE. Progetto pilota della D’Annunzio

L’Abruzzo in prima fila a livello nazionale sulle malattie rare colloca

Chieti, 12 dicembre 2022. Grazie ad una goccia di sangue, prelevata dal tallone del neonato e depositata su un apposito cartoncino, sarà possibile per tutti i neonati Abruzzesi diagnosticare e trattare in modo rapido e precoce, oltre alle 40 già previste, ulteriori malattie rare metaboliche ereditarie, da accumulo lisosomiale, neuromuscolari genetiche e immunodeficienze congenite gravi. Il Progetto Pilota, interamente finanziato dalla “d’Annunzio”, sarà realizzato nei Laboratori dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, diretti dal professor Vincenzo De Laurenzi e dal professor Liborio Stuppia, con il sostegno clinico della Clinica Pediatrica dell’Università di Chieti, diretta dal Prof. Francesco Chiarelli, della UOC di Pediatria Medica dell’Ospedale “Santo Spirito” di Pescara, diretta dal Dr. Maurizio Aricò.

Il Progetto, che ha durata annuale, prevede l’adesione volontaria da parte dei genitori. Il Progetto Pilota di ampliamento dello Screening Neonatale (SNE) è iniziato a giugno 2022 ed ha permesso di introdurre nel programma di screening neonatale della Regione Abruzzo l’Immunodeficienza Combinata Grave da Deficit di Adenosina Deaminasi, il Deficit di Decarbossilasi degli L-Aminoacidi Aromatici e la Sindrome Adreno Genitale. In meno di 6 mesi, grazie ad una altissima percentuale di adesioni raccolte grazie alla collaborazione di tutti i Punti Nascita della Regione, sono già oltre 4.000 i neonati per i quali è stato possibile effettuare i nuovi test di screening. Dal 12 dicembre 2022 il pannello delle malattie oggetto di screening verrà esteso anche all’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) e a tre Malattie da accumulo lisosomiale (la malattia di Fabry, la malattia di Gaucher e la Mucopolisaccaridosi di tipo I). Il Progetto, approvato dal Comitato Etico di Chieti-Pescara, permetterà di sperimentare, almeno per un anno, la fattibilità dell’ampliamento del pannello di malattie rare oggetto di SNE. I test diagnostici si effettuano su una goccia di sangue e non richiede prelievi aggiuntivi.

I neogenitori sono chiamati a manifestare il consenso all’utilizzo del campione, già in possesso del laboratorio, per effettuare i nuovi test al fine di avere informazioni precise ed affidabili sulla predisposizione del neonato ad ammalarsi precocemente di malattia gravi o addirittura fatali, per cui oggi è disponibile una cura efficace.

Con questo progetto – dice il professor Vincenzo De Laurenzi – l’Abruzzo diventa la regione italiana che esegue lo screening neonatale sul maggior numero di malattie rare. I bambini identificati come predisposti alla malattia, saranno così immediatamente presi in carico dai due centri clinici di Chieti e Pescara, ove si procederà all’iter diagnostico e si avvierà tempestivamente la terapia>

Questo allargamento dello SNE nella Regione Abruzzo –  aggiunge il professor Liborio Stuppia – precorre i tempi dell’apposita commissione tecnica insediata dal Ministero della Salute che sta studiando l’estensione a livello nazionale di un modello di questo tipo, e mette la Sanità Abruzzese in prima fila per quanto riguarda la attenzione concreta ai neonati di questa Regione.

Maurizio Adezio