SANTITÀ, IO STO BENE E LEI COME STA? Nonna Nerina a telefono col Papa

La novantenne di Mesagne aveva fatto una promessa speciale al nipote missionario in Argentina

di Gelsomino Del Guercio

12 dicembre 22

La sorpresa alla vigilia dell’Immacolata, Papa Francesco l’ha fatta ad una nonnina novantenne di Mesagne, cittadina in provincia di Brindisi: l’ha telefonata, realizzando un “piccolo sogno” del nipote missionario, bloccato da tempo in Argentina.

Al Papa…è stato chiuso il telefono in faccia!

Ore 17:00, del 7 dicembre 2022, come ricostruisce il portale quimesagne: il telefono squilla a casa di nonna Nerina. Il primo ad arrivare è papà Claudio che vive in quell’appartamento a piano terra della Parrocchia Mater Domini, insieme alle figlie gemelle Roberta e Valentina.

Dall’altro capo risponde una voce pacata che dice: “Pronto? Sono Papa Francesco”. Claudio rimane basito, in silenzio e pensa subito di essere vittima di uno scherzo, anche se la voce sembrava proprio quella del Pontefice. Riattacca. Dopo una manciata di secondi si risente il trillo dell’apparecchio fisso montato in cucina.

Nerina è nonna di un missionario in Argentina

Claudio questa volta si fa paonazzo e senza proferire parola, passa la telefonata a nonna Nerina con cui Papa Francesco chiede di parlare. Inizia così una conversazione che lascerà un vortice di emozioni a Nerina, 90 anni, nonna del missionario mesagnese Padre Renato Maizza che presta il suo servizio in Argentina, nella diocesi di Merlo Moreno.

“Santità, io sto bene, e lei come sta?”

“Santità, io sto bene e lei come sta?”, incalza Nerina che non rivelerebbe mai al Santo Padre dei suoi problemi di salute. Papa Francesco, però, sa che questa donna – forte e coraggiosa anche dopo la morte della figlia mamma delle gemelle – sta attraversando negli ultimi tempi momenti difficili. Padre Renato glielo aveva anticipato in una lettera che aveva inviato a Francesco.

“Mi si è spezzato il cuore”

«La scorsa settimana – scrive Padre Renato a Francesco – mentre giocava l’Argentina mi ha chiamato mia nonna e mi ha detto: “Sto guardando la partita e tifo per l’Argentina, ma ti chiedo un favore: vieni presto che parto”. Si riferiva al fatto che sente che è arrivato il suo momento, ma ha aggiunto: “Non me ne vado finché non vieni”. Santità mi si è spezzato il cuore».

Padre Renato, come riporta ancora quimesagne.it, non torna a Mesagne da oltre tre anni. L’inflazione Argentina e le lungaggini burocratiche per il rinnovo del passaporto stanno ritardando questo momento. Per questo ha richiesto al Papa di telefonare alla nonna, così da farle sentire la vicinanza della Chiesa. E Francesco lo ha accontentato.

https://it.aleteia.org/2022/12/10/santita-io-sto-bene-e-lei-come-sta-nonna-nerina-a-telefono-col-papa/




UN TREKKING LUNGO 6mila chilometri

Giulia Alberico e Cloris Brosca entrano ufficialmente nel team del Cammino di Margherita

Ortona, 12 dicembre 2022. Entrano ufficialmente nella squadra la scrittrice Giulia Alberico e l’attrice Cloris Brosca che saranno coinvolte in prima persona nelle attività culturali e artistiche riguardanti il Cammino.

È prevista per il 18 dicembre 2022, alle ore 10:00 nella Sala Eden di Ortona (CH) la conferenza stampa per la presentazione ufficiale del progetto europeo “Il Cammino di Margherita – Sotto il cielo degli Asburgo”.

Durante l’evento saranno presentate alla stampa le nuove new entry del gruppo: la Professoressa e Scrittrice Giulia Alberico, che con il libro “La Signora delle Fiandre” è stata presentata al Premio Strega 2021 e l’attrice e personaggio televisivo Cloris Brosca, che ha collaborato con registi e attori come Tino Buazzelli, Gigi Proietti, Eduardo De Filippo, Massimo Troisi e Giuseppe Tornatore.

Per la prima volta ad Ortona, città che ha visto spegnersi la vita della Madama, sarà presentato il libro e l’attrice ne leggerà alcuni passi.

“Un progetto ambizioso e con un respiro europeo, che porterà ad unire il trekking con l’arte, la storia, spettacoli teatrali ed itineranti. Un connubio mai visto prima” annuncia Franco Cespa, responsabile del progetto.

“Stiamo lavorando per farlo diventare il trekking più lungo del mondo e spingere i comuni attraversati dal cammino a collaborare tra loro” rende noto Francesco Bernabeo, il responsabile del tracciamento del percorso e del trekking.

Non mancheranno i patrocini. Primo fra tutti la Regione Abruzzo e a seguire i comuni di Ortona, Tollo e Fossacesia. Un grazie anche agli sponsors della conferenza quali Lab Engineering, International P.M.T, Pasticceria Cantelmi, Il ristorante Doppia Vela, Autotrasporti Nervegna, Libreria Moderna di Fabulinus & Minerva e il prestigioso edificio settecentesco Palazzo Tilli di Casoli.

Le tre associazioni di Ortona SearchGo, Progetto Ortona 2.0 e NoveZeroSei annunciano che la collaborazione con enti ed associazioni sarà il tassello fondamentale per far diventare il Cammino di Margherita un progetto originale, unico ed emozionante per chi lo compie e per tutti noi che lo stiamo costruendo.




TIE-BREAK FATALE: Castellaneta vince 2-3

La futura interrompe la serie di sei vittorie consecutive. Contro le pugliesi arriva un solo punto dopo una partita combattuta

Teramo, 11 dicembre 2022. La LG UmbyRacing Futura cede al tie-break con Castellaneta (2-3), ed interrompe la serie di sei vittorie consecutive. Non son bastati i 32 punti della Lestini, i 17 della Cipriani e gli 11 di Mazzagatti e Di Paolo, per aver la meglio sulla Greenergy.  Ci son volute 2 ore e 12 minuti per vedere uscire vincente la squadra pugliese dal parquet teramano. Una partita dai due volti, visto che le ospiti hanno vinto i primi due set, per poi soccombere nel terzo e quarto parziale. Il tie-break è stato un terno al lotto, con le due squadre a contendersi la vittoria, che vale due punti in più in classifica, fino all’ultima goccia di sudore. Partenza amara per le ragazze di Marcela Corzo che lasciano il primo set alle avversarie sin dalle prime schermaglie.

Castellaneta va avanti 3-9, 8-15-9-16, mantenendo sempre il parziale a proprio favore, fino a chiudere 20-25 in 26 minuti. Nel secondo set, ci si attende la reazione della squadra biancorossa. C’è più equilibrio visto che regna la parità 10-10, 15-15, fino al vantaggio Futura 20-17. Castellaneta reagisce e si porta nuovamente in parità 20-20, ma è ancora la squadra di casa ad avere la chanche di vincere il parziale sul 24-22. Con due palle set a disposizione, le biancorosse consentono alle pugliesi di impattare sul 25-25 e chiudere 25-27 anche la seconda frazione in 31 minuti. Castellaneta subisce il ritorno della Futura.

Il terzo set è tutto di marca teramana con il vantaggio 15-11, 17-14, 20-16, fino a chiudere 25-19 in 24 minuti. Sulle ali dell’entusiasmo, Teramo prova a rientrare in partita. Il quarto set è un susseguirsi di emozioni, visto che le due squadre viaggiano a braccetto sul 12-12 fino al vantaggio ospite 15-18. Ancora reazione teramana con Cipriani, Lestini e Di Carlo che firmano il sorpasso fino al 23-22. Il sestetto ospite non reagisce e soccombe 25-22 in 28 minuti. Il tie-break, come abbiamo descritto è un terno al lotto. Le due squadre si danno battaglia, pallone su pallone e nessuna riesce ad allungare, 4-4, 6-6, 8-8, 9-9. Mette il muso avanti la squadra pugliese 9-11, 10-12, ma trova ancora la reazione Futura 13-13.

Di Carlo e Di Paolo confezionano il 15-15, 16-16, ma alla fine a conquistare i due punti è Castellaneta che vince al fotofinish 16-18 in 23 minuti. La LG UmbyRacing interrompe la serie di vittorie consecutive, conquista un solo punto contro le pugliesi, ma la grinta ed il gioco messo sul parquet per la rimonta quasi riuscita, fanno ben sperare per il futuro. Ora l’ultima gara in trasferta del 2022 sarà quella di Isernia di sabato prossimo. Lo spirito è quello giusto.

LG UMBYRACING FUTURA TERAMO       2

Peroni, Ragnoli, Cipriani 17, Di Diego 4, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 11, D’Egidio, Mazzagatti 11, Di Carlo 9, Di Sabatino, Ventura, Lestini 32. All. Corzo.

GREENERGY CASTELLANETA (TA)         3

Liguori 15, Rusciano, Iacca 21, Orlando, Lanza 11, Marinuzzi, Montanaro 6, Dakaj 2, Cefalo 1, Leone 31, Cardone, Pagliari, Minervini. All. Presta

ARBITRI: Totò di Grottazzolina e Marini di Ascoli Piceno

Parziali: 20-25; 25-27; 25-19; 25-22; 16-18.

Patrizio Visentin




LA SIECO VINCE anche contro Bari

Vola momentaneamente in vetta alla classifica del Girone Blu

Ortona, 11 dicembre 2022. La Sieco vince ed approfitta del mezzo passo falso commesso dalla capolista Catania che perde al tie-break contro Casarano. Punti rosicchiati in vista del Big Match di domenica prossima. Ortona che in attesa della gara di recupero dei siciliani si gode dunque il primo posto in classifica. Ed ecco quindi che la sfida di vertice dell’ultima di andata assume un’importanza ancora maggiore.

Una gara giocata al massimo da entrambe le formazioni con gli ospiti che hanno molto da rimpiangere. In primis l’assenza dell’opposto ex-impavida Paoletti, fermo per problemi fisici  la serata storta per il suo sostituto Ciavarella fermo al 34% di positività in attacco. Maluccio per i pugliesi anche il temibile Ferenciac che questa sera non è andato oltre un 36%

Gira tutto bene, invece, per i ragazzi di Coach Lanci. Bulfon non parte nel migliore dei modi, solo il 25% per lui alla fine del primo parziale. Il potente opposto però si sblocca e comincerà a tirare le sue bordate ben servito da un eccezionale Ferrato, autore di 4 importantissimi muri solitari. Monumentali Iorno e Arienti che hanno ben interpretato la scelta di Coach Lanci di intensificare gli attacchi al centro. Sale alle stelle anche Benedicenti che tocca il 71% di ricezione positiva. Dulcis in fundo Marshall e Bertoli ancora una volta decisivi con il braccio che non trema quando c’è da mettere a terra una palla decisiva o di inventarsi un colpo.  Una bella Sieco, insomma che vince meritatamente contro un avversario che ha sempre tenuto il passo degli abruzzesi nonostante i tanti errori personali.

Ora Nunzio Lanci & Co. hanno una settimana di tempo per trovare la formula magica in grado di ammaliare anche i catanesi e tentare il sorpasso al photofinish.

Un primo set piuttosto equilibrato con le squadre che si rincorrono punto su punto alternando il fatidico punto break. Si gioca molto al centro dall’una e dall’altra parte della rete. Ed è proprio dalla rete di Arienti che gli ospiti trovano il fatidico vantaggio di due punti che la Sieco non riuscirà più a colmare.

La Sieco parte meglio nel secondo parziale ma il muro ospite è micidiale e riesce a fermare bene gli attacchi ortonesi che non riescono mai a scavare un margine tanto ampio da smorzare la tensione. Si continua quindi a giocare su un equilibrio sottilissimo fin quando gli ospiti trovano il pareggio proprio sul finale di set. Proprio nel momento di maggiore difficoltà, Marshall sale in cattedra e regala il pareggio ai suoi.

È il Bari a partire meglio nel terzo parziale con la Sieco che soffre il servizio di Ferenciac. Ortona non riesce a chiudere bene a muro così i baresi trovano un vantaggio di tre punti che permette loro di giocare con più tranquillità. Stavolta è la Sieco ad avere il suo turno favorevole al servizio e lo fa con Ferrato. Prima annulla il Gap e poi passa addirittura in vantaggio. C’è una reazione decisa degli ospiti ma la Sieco fa quadrato e con Arienti al servizio trova ancora una buona serie dai nove metri che vale di fatto lo sprint finale per mettere in tasca il primo punto in palio.

Un quarto set all’inizio del quale le squadre si studiano e si rispondono palla su palla. La Sieco tenta e trova il primo affondo e gli ospiti sono costretti a giocare con un gap di tre punti. La stanchezza comincia a farsi sentire e le due squadre diventano sempre più fallose. All’inizio è la SIECO a godere di questa situazione ma gli ospiti riescono a dimezzare lo svantaggio tornando ad essere pericolosi sul 18-17. La Sieco non forza più al servizio e si rivelerà una scelta azzeccata. La ricezione ospite non è perfetta così gli ortonesi trovano un nuovo cospicuo vantaggio da gestire quando si è ormai ad un passo dalla fine. Ospiti che cedono e lasciano ai locali l’intera posta.

PRIMO SET. La Sieco ripropone il sestetto che prevede Ferrato in cabina di regia e Bulfon opposto. Capitan Marshall e Bertoli a schiacciare da posto quattro con al centro Arienti e Iorno. Libero Benedicenti.

Gli ospiti rispondono con la diagonale Parisi-Ciavarella, gli schiacciatori Wojcik e Ferenciac, i centrali Persoglia e De Serio e con Rinaldi nel ruolo di libero.

La prima palla è tra le mani di Bertoli  ma il primo punti in pipe arriva da Wojcik. Arienti al centro per il 2-2. Va fuori il servizio di Bulfon 3-3. Ancora fuori Bulfon ma stavolta su attacco 3-4. Fuori l’attacco di Ciavarella 11-11. Bulfon schiaccia forte e la difesa ospite non regge 15-15. Wojcik sbaglia dai nove metri 16-16. Marshall trova un piccolo spazio tra il muro e la rete 17-16. Marshall cerca ma non trova le mani del muro 17-18. Poco dopo anche il video-check conferma la decisione arbitrale. Arienti sbaglia l’attacco al centro e ospiti vanno avanti di due 18-20. Il muro di Ortona non regge e sul 19-22, coach Lanci spende anche il suo secondo time-out. Il mani-fuori di Bertoli accorcia le distanze 22-23. Vojcik conquista il primo set-point 22-24. Ancora Vojcik chiude i conti.

SECONDO SET. Bulfon subisce muro ed è 0-1. Marshall invade la rete 2-3. Ciavarella schiaccia sul nastro 6-4. Di Tullio, subentrato a Bulfon è murato 7-6. Marshall piazza un lungolinea che l’arbitro giudica fuori. Il VAR ribalta la decisione 9-7. Fuori l’attacco dei pugliesi 11-7. Di Tullio riceve bene, la squadra ricostruisce e Marshall finalizza 13-10. Arriva il punto di Arienti 15-13. Muro di Ferrato 16-14. Iorno 17-15. Fuori il servizio di Vojcik 18-16. Sulla rete il servizio di Bulfon 19-18. Bertoli infila la palla tra muro e rete 21-20. Marshall trova una grande giocata, indietreggia salta da fermo e usa il muro alto per trovare il punto del 22-20. Poi lo stesso cubano con una pipe fa anche 23-20. Arienti non trattiene ed il primo set point è annullato 24-21. Fatto trenta, facciamo trentuno, avrà pensato Leo Marshall che con una nuova pipe chiude il set.

TERZO SET. Ferrato in ricezione non tiene la botta che arriva da Persoglia 1-0. Bulfon 2-2. Iorno schiaccia forte e il muro respinge fuori la palla 4-5. Fuori il servizio di Bertoli 5-7. Fuori l’attacco di Arienti 6-9. Bulfon pizzica l’incrocio delle linee 7-9. Muro di Ferrato 10-11. Iorno per ll’11-12. Ferrato batte forte, la palla torna nel campo dell’Ortona e diventa preda ancora di Iorno 12-12. Bertoli sbaglia il servizio 15-14. Marshall schiaccia fuori 16-16. Bertoli ristabilisce le distanze con una diagonale indifendibile 19-17. Murone solitario di Ferrato si Vojcik 22-18. Ace di Arienti 23-18. Ciavarella schiaccia sulla rete 24-18 poi ancora Ferrato mura tutto solo Vojcik ed è vittoria bianco-azzurra.

QUARTO SET. Subito un errore dai nove metri, Iorno poi pareggia i conti 1-1. Bulfon buca il muro 2-2. Pallonetto chirurgico di Marshall 3-3. Ancora un muro di Ferrato 5-3. Bravo Parisi con suo attacco di prima intenzione 6-5. Ancora una palla al centro e ancora un punto di Iorno 8-6. Errore di Ciavarella, schiaccia direttamente sulla rete 9-6. Persoglia ha buon gioco al centro 12-10. Ferrato chiama in causa Bulfon che risponde con la bordata del 13-10. Muro di Bertoli 14-10. Fuori la pipe di Wojcik 15-10. Bertoli aggiusta una palla complicatissima che arrivava da dietro 18-13. Si blocca la Sieco, Marshall schiaccia fuori e il vantaggio è annullato 18-17. Wojcik sbaglia il servizio 20-18. Anche Persoglia serve fuori 22-19. Gli ospiti si lamentano di una eventuale palla spinta di Ferrato, che attaccava di prima intenzione. Proteste vane 23-19. Fuori la pipe di Marshall 23-21. Bulfon trova 3 march point 24-21. Il primo è annullato dal muro dei pugliesi che ben intuisce la pipe di Marshall 24-22. Al secondo tentativo in pipe Marshall chiude con la solita Pipe.

Nunzio Lanci: «Dobbiamo essere consapevoli che le squadre quando giocano contro di noi danno sempre il 110%. Sapevamo quindi che si trattava di una partita difficile ma siamo stati bravi ad interpretarla nel modo giusto. La squadra sta migliorando partita dopo partita. Stiamo cercando di raggiungere quello che sarà il nostro miglior gioco così da raggiungere gli obiettivi che ci eravamo preposti. Domenica contro Catania dobbiamo giocare come se fosse una gara come tutte le altre. Sono convinto che se giochiamo come sappiamo fare i risultati vengono. Quello che ci è mancato fino ad ora è stata la consapevolezza dei nostri mezzi».

Leonardo Ferrato: «Sono contento di come sono andato oggi a muro. Per fortuna mi è capitato di esprimermi al meglio proprio nella partita giusta. Siamo stati bravi perché Bari ci ha dato molto filo da torcere come si è ben visto nel primo set. Complimenti davvero agli avversari ma alla fine bravi noi per aver raggiunto questa vittoria. Il caso ha voluto che il big match tra le prime della classe si giocasse nell’ultima giornata. Che vinca il migliore»

SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA – GRUPPO STAMPLAST M2G GREEN BARI 3-1 (23-25 / 25-21 / 25-18 / 25-22)

Sieco Service Impavida Ortona: Vindice (L) n.e, Bertoli 13, Benedicenti (L) pos 70% – perf 25%, Iorno 9, Marshal 23, Di Tullio, Bulfon 10, Arienti 8, Ferrato 7, Pollicino n.e., Palmigiani n.e., E.Lanci n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Gruppo Stamplast M2G Green Bari: Parisi 2, Ferenciac 11, Wojcik 20, Persoglia 11, Deserio 8, Rinaldi (L) pos 65% – perf 35%, Martinelli, Petruzzelli V., Ciavarella 11, Ciccolella, Petruzzelli F., Giorgio, Marrone (L2).

Allenatore: Beppe Spinelli. Vice: Francesco Valente

Durata Set: 27’ / 27’ / 26’ / 27’

Durata Complessiva: 1h 27’

Muri Punto: Ortona 8 / Bari 5

Aces: Ortona 1 / Bari 0

% Attacco: Ortona 53% / Bari 48%

% Difesa: Ortona Pos 76% – Perf 47% / Bari Pos 64% – Perf 36%

Arbitri: Autuori Enrico (Salerno), Talento Matteo (Lucca)




DONNA, VITA, LIBERTÀ. Il movimento delle donne in Iran

Donna-Vita-Libertà. Tre parole che hanno una storia millenaria

di Saedeh Lorestani

11, dicembre 2022

Donna-Vita-Libertà, lo slogan creato dopo l’uccisione di Mahsa Amini, una ragazza curda di 22 anni di origine iraniana da parte della Polizia della sicurezza morale e dell’hijab della Repubblica islamica, è oggi diventato il più grande messaggio femminista e di liberazione anti – rivoluzione.

La rivoluzione della Repubblica islamica dell’Iran fu vinta 43 anni fa, l’11 febbraio 1979, sotto la guida di Ruhollah Khomeini. Cancellò l’Iran di Mohammad Reza Shah Pahlavi e del figlio Shah Pahlavi, fino ad allora uno dei primi e più importanti paesi del Medio Oriente nel campo dell’industria, dell’innovazione, dell’istruzione, della fornitura di servizi governativi gratuiti agli studenti, del godimento da parte delle donne dei diritti e dei benefici sociali e della loro significativa presenza nell’alta politica, nel sociale, oltre che ad occupare importanti posizioni culturali ed essere presenti sui posti di lavoro.

Con l’inizio del dominio della Repubblica islamica in Iran, sotto la gestione di leader e funzionari di governo non adeguati alla gestione di un paese vasto e ricco di risorse naturali come l’Iran ed esclusivamente dipendenti dalle loro visioni superstizioni religiose, gradualmente le libertà sociali e il riconoscimento dell’individualità delle donne nella società sono stata limitate e l’hijab è diventato obbligatorio. Alle donne è stato tolto ogni potere di scelta mentre le condizioni dell’economia sono peggiorate a causa alla cattiva gestione delle risorse naturali. Le altre minoranze religiose sono state socialmente isolate, private dei diritti fondamentali, escluse dai lavori governativi, negata loro la possibilità di acquistare e di vendere e, come nel caso della minoranza Baha’i, persino, private di istruzione.

Dopo quarantatré anni di governo dittatoriale della Repubblica islamica in Iran, e anni di lotta da parte di giovani consapevoli dell’oppressione e dell’incompetenza della Repubblica islamica, e dopo l’uccisione di Mahsa Amini da parte della Polizia della sicurezza morale e dell’hijab, le donne iraniane hanno iniziato a combattere per propri diritti sociali fondamentali.

Così è nato il movimento per la libertà delle donne. Un movimento che oggi ha avviato un grande processo rivoluzionario degli iraniani contro il dominio dittatoriale della Repubblica islamica e che vede il sostegno della maggioranza del popolo iraniano. Sempre più cresce la consapevolezza che, oggi, in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi società e paese se non impediamo l’oppressione siamo destinati ad assistere al prevalere della dittatura in diverse forme politiche e sociali.

Per molti anni, la Repubblica islamica dell’Iran è stata in grado di assicurarsi la possibilità di governare solo reprimendo le manifestazioni politiche e sociali, giustiziando e imprigionando, inclusi molti scrittori e intellettuali politici, artisti critici, giornalisti, e attivisti politici e impegnati socialmente. Ancora si continua con queste pratiche violente e dittatoriali. Ma sono tre mesi che giovani informati e istruiti, uomini e donne, appartenenti a diverse classi ed etnie dell’Iran, hanno dato vita ad una lotta consapevole attraverso proteste e scioperi diffusi.

La risposta è stata quella dell’uccisione dei manifestanti contro cui sono state utilizzate armi da guerra di ogni genere. Secondo le statistiche ufficiali, fino al 6 dicembre scorso sono state uccise 473 persone, 64 delle quali bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni, con molti di loro colpiti in pieno viso. Molti i manifestanti, con un numero significativo di studenti, sono stati arrestati e sono adesso in prigione senza poter contare su di un equo processo, senza avere il diritto ad essere difesi da un avvocato e nell’assoluto disprezzo della loro dignità umana, sotto tortura, costretti a confessare. Non possono contare su alcuna regola giudiziaria e rischiano esclusivamente la pena di morte, come sappiamo sia già il caso di 38 di loro. Sfortunatamente, una di queste prime condanne a morte è stata eseguita con un ventitreenne di nome Mohsen Shekari l’8 dicembre, due giorni prima della Giornata internazionale dei diritti umani.




EXPECTATIONS. Presentazione del Fumetto di Marco Pace

Venerdì 16 Dicembre 2022 ore  18:00.  Modera Massimiliano Scuderi

Pescara, 10 dicembre 2022. Nuovo appuntamento di A SUD per la presentazione del catalogo di Expectations – che ha visto la partecipazione di Caterina De Nicola, Marco Pio Mucci e Valerio Nicolai – mostra ancora visibile nello spazio di Pescara.

Il progetto si avvale in quest’ occasione del contributo di un quarto partecipante, Marco Pace.

Intriso della cultura e del linguaggio del fumetto, Marco Pace struttura con il suo tratto personale e distintivo, il catalogo della mostra, un dialogo con gli altri amici artisti, sottoforma di un fumetto di fantascienza in un mondo distopico, in cui i quattro artisti provano a dare una lettura alle urgenze e alle inquietudini estetiche e di vita di un’epoca complessa come quella contemporanea.

L’incontro con l’autore sarà moderato da Massimiliano Scuderi, curatore della mostra.

La mostra Expectations con i lavori di Marco Pio Mucci, Caterina De Nicola, Valerio Nicolai, sarà visitabile fino al 7 Gennaio 2023 su appuntamento.

Dicono di lui:

[…] Il mondo di Marco Pace è un mondo che anch’io attraverso e che annoto con altri strumenti, ma è che lui conserva in sé una maniera così primordiale (e che continuamente si chiede il come e il perché l’essere qui, oggi) e amorosa, che la natura che lui conosce, ricerca e percorre, e che ama, cambia ogni volta, e prevale, è gigantesca, immensa, splendida e inesorabile…L’architettura talvolta si confronta, ne subisce la scala e la vastità, e perde la sfida… […] Gianni Pettena

[…] Gli abitanti delle immagini di Marco Pace sono sempre figure della non-appartenenza, della dislocazione, dell’esclusione. Respinti ai margini dalla società civile e dalle culture si ritrovano ad abitare quello spazio inadeguato e fuori scala che le immagini di Pace mettono in forma come una temporanea nicchia protettiva e, allo stesso tempo, incompatibile, contraddittoria. […] Marco Scotini

[…] Non ho i mezzi per condurre la mia riflessione, attentamente, verso l’opera di Marco Pace. Come, d’altronde, nella sua vita. Di Pace ho intuito qualcosa in un bar ristorante la scorsa estate dove avevamo, io, lui, sua sorella e un’amica di sua sorella, quando, accidentalmente, abbiamo scoperto che sulla parete erano esposti alcuni disegni suoi, giovanili, che raccontavano la storia della pizza. Dinanzi a quei disegni avevo come una Epifania. Ho provato raramente questo sentimento, davanti alla Trasfigurazione di Raffaello nei Musei Vaticani, davanti all’Assunta di Tiziano ai Frari, o davanti, ancora, a quegli artisti, rari per me, dove riconosco un talento smisurato, una vocazione irragionevole. .[…] Francesco Lauretta




IL QUADRO POLITICO e il vero bipolarismo

Tante istanze; irrintracciabili quelle del buon senso

Ecco il quadro politico che appare in questo momento: due contendenti al trono del partito democratico che si presentano e dichiarano di volerne prendere la direzione.

Idee, proposte e programmi a parte, quello che emerge chiaro e limpido è però la lontananza dal mondo reale. Un distacco amplificato dalla rete e soprattutto dai media, sempre pronti all’esigenza dei vari poteri, e stranamente indifferenti e sordi alle voci della base, alle istanze dei cittadini, alle reali richieste di quel popolo che non vota e non voterà più.  

Un mondo che non si riconosce nell’attuale quadro politico e nei suoi stravaganti rappresentanti che di volta in volta si susseguono calati dall’alto e all’occorrenza.

Idee, pensieri e tutte le altre cose, a supporto, non fanno che ripetersi e rinnovarsi in un ritmo articolato ma ossessivamente compulsivo. Un ritmo stancante scandito dalle varie crisi che di volta in volta si presentano puntuali a reclamare attenzioni e forse altro ancora [per noi fessi ed inesperti].

Siamo stanchi,  depressi, forse anche po’ disgraziati, ma tutto questo non è abbastanza chiaro, anzi. Lassù oramai sembra dominare la macchina del vuoto. Una sorta di congegno che va perfezionandosi all’ascolto e che genera solo sistemi di perverso potere: bravi gli inventori.  

Danaro crudele, debiti impossibili, bollette impazzite, lavoro malpagato, dolorosi rincari, svantaggi sociali, povertà dilaganti e miserie croniche che emergono all’impazzata qua e là per lo stivale. Il mondo reale quaggiù; esibizionismo, ricchezze e tante altre cose bizzarre lassù: il mondo di chi ha capito tutto.

Un gruppo di decisori che ha capito tutto, dunque, ed un altro che rincorre e cerca invece di poter capire come andare avanti; un bipolarismo sicuramente. Da una parte le dottrine strambe che governano dall’altra il resto che sopporta e cerca di sopravvivere.

Ecco il quadro. Quali politiche vuoi proporre allora?  Quale novità si sentono di proporre questi che appaiono nei riquadri dell’informazione adesso?

Per proporre davvero qualcosa di nuovo si rende necessario almeno scendere quaggiù, fra la gente, nel mondo nudo e crudo per comprenderne anzitutto forme e colori, in definitiva: ambiente e soprattutto linguaggio.

Un popolo vero tiene anzitutto alla vita e alle sue straordinarie relazioni. Un popolo vero organizza relazioni vere che garantiscono e che gratificano tutti. I veri cittadini reclamano un mondo plurale, dunque, e non esclusivo, un mondo d’opportunità aperto a tutti e non a pochi; un mondo di fiducia e condivisione e non di sospetti ed egoismi;  un mondo democratico e popolare e non superbo e d’élite: la gente vera vuole un mondo di bellezza a cui aspirare uniti.

Se si è in grado di rispondere è bene altrimenti meglio il silenzio.

Sembra invece che tutti vogliono riorganizzarsi, da destra a sinistra tutti agitati per sistemare le cose, di chi poi? Mah.

Pd agitata, ma anche Lega, Azione e Italia Viva sembrano attive. Tante istanze, davvero tante in questo momento, anche la sconclusionata terza via, ma quelle del buon senso dove sarà possibile rintracciarle? Vedremo.

Ritornare indietro non è bene sicuramente, ma dopo la ben studiata diaspora dei cristiani democratici degli anni Novanta, dispersi nel nulla di un bipolarismo fatuo e fin troppo allegro e bugiardo, con tutta la buona volontà, ritrovare il vero senso di un impegno politico sembra pressoché impossibile.

Stiamo messi male, proprio male, ma il cammino per il futuro, secondo i dominanti canali d’informazione, è quello che si riesce a scorgere nelle azioni e nelle parole di queste nuove guide: nelle più che sapienti mani di questi nuovi decisori. Mah …

nm

Foto www.24emilia.com




A SAN GIUSTINO IL CONCERTO DI NATALE della Schola Cantorum Settimio Zimarino

La musica come elemento sacro e di rinascita e noto simbolo di una comunità soprattutto in vista del Santo Natale

Chieti, 10 dicembre 2022. Grandi sono le emozioni previste in occasione del Concerto di Natale 2022 che illuminerà la maestosa Cattedrale di San Giustino di Chieti sabato 17 dicembre alle ore 21, un appuntamento immancabile per la città teatina che è rappresentata dalle voci della Schola Cantorum “Settimio Zimarino” diretta dal Maestro Gabriele Di Iorio che anticipa: “Sono particolarmente felice di dirigere questo concerto che prevede un programma ed una formazione straordinari. Si tratta di un progetto regionale. Forse per la prima volta in Abruzzo è nata una collaborazione tra associazioni corali ed orchestrali”. Parteciperà all’evento anche Sua Eccellenza Monsignor Bruno Forte Arcivescovo di Chieti – Vasto.

Dunque, in un unico appuntamento viene concretamente rappresentato tutto l’Abruzzo da quattro realtà provinciali, quasi in un abbraccio ideale e secondo Di Iorio: “La Schola Cantorum ‘Zimarino’ di Chieti, il Coro delle 9 di Pescara, la Corale Novantanove de L’Aquila e l’orchestra B. Marcello di Teramo si sono unite per la realizzazione di un’opera dal titolo ‘Sunrise Mass’ di Ola Gjeilo compositore norvegese che vive in America”. L’autore ne parla come di una composizione che, pur mantenendo la struttura canonica della Messa, è un viaggio spirituale e metafisico dal Cielo alla Terra attraverso ricercate immagini sonore”.

Per la realtà pescarese ed aquilana il Direttore è Ettore Maria del Romano, Leader dell’orchestra teramana è Gianfranco Lupidi: si parte con un Andante festivo di J. Sibelius e si prosegue con l’Overture N.2 BWV 1067 di J.S. Bach.

L’evento è patrocinato dal Comune di Chieti, e dalla Regione Abruzzo: “Quello del 17 Dicembre presso la bellissima Cattedrale di San Giustino di Chieti sarà un appuntamento speciale: per noi tutti il periodo natalizio è sempre un momento magico e forse negli ultimi anni abbiamo imparato ad apprezzare  ulteriormente la bellezza dello stare insieme, poichè il distanziamento ci ha insegnato molto”. – spiega l’Assessore alla Cultura ed al Turismo della Regione Abruzzo, Daniele D’Amario.

“L’importanza di un abbraccio o il significato di una stretta di mano: sono simboli di vicinanza che vogliamo recuperare dopo tanta difficoltà vissuta, e seppur con le dovute precauzioni ecco che un concerto di Natale di tale importanza rappresenta il ritorno ad una dimensione intima e sentita e la Schola Cantorum ‘Settimio Zimarino’ di Chieti, diretta dal Maestro Gabriele Di Iorio, ha un compito particolare ossia scaldare le nostre anime che, dopo argomenti forti come emergenza sanitaria o guerra, si sono raffreddate. Torniamo a parlare di ‘festa’ con la consapevolezza che nella vita le difficoltà hanno anche il compito di istruirci e noi tutti sicuramente in questo momento abbiamo bisogno di emozioni che, un simile appuntamento, alle porte del Natale 2022 saprà regalarci, con l’augurio che per tutti possa esserci tanta serenità in vista” – conclude l’Assessore.

L’ingresso all’evento è gratuito.




DALLA LOMBARDIA un’idea di una nuova socialità

di Domenico Galbiati

10 dicembre 2022

In Lombardia, in vista delle elezioni regionali, previste per il prossimo mese di febbraio, INSIEME, con convinzione, sostiene la candidatura alla Presidenza della Regione di Letizia Moratti, che, domani, domenica 11, prenderà parte al convegno, promosso dagli amici lombardi ed introdotto da Stefano Zamagni, con la partecipazione di Natale Forlani che ha offerto un importante contributo sui temi del lavoro.

Sono, tra gli altri, in modo particolare, due gli aspetti che hanno determinato l’assunzione di tale indirizzo.

La candidatura Moratti ha, anzitutto, quel rilevante effetto “sistemico”, che, per parte nostra, abbiamo più volte invocato anche a livello nazionale ed è coerente con la nostra scelta di autonomia dagli schieramenti avversi della destra e della sinistra.

Letizia Moratti introduce un’operazione politica che rompe la tenaglia bipolare che a Milano, non meno che a Roma, ha polarizzato il confronto politico nei termini di una contrapposizione pregiudiziale che ha, di fatto, avvelenato la libera dialettica democratica, esasperato i toni del dibattito ed impoverito il discorso pubblico, inducendo troppi italiani, ivi compresi i lombardi, a disattendere il loro più elementare dovere civico, disertando le urne.

Abbiamo, altresì, apprezzato la capacità di Letizia Moratti di sottrarsi ad una prassi politica superata ed avvilente, condotta sulla falsariga dall’invettiva e della reciproca delegittimazione, proponendo modalità di rapporto finalmente pacate, ragionevoli e colloquiali, che vanno oltre la forma e diventano sostanza di una politica nuova.

Nuova anche per quanto concerne un programma non sgranato per parti singole e separate, ma ordinate al progetto di una “Lombardia migliore”.

Del resto, non si governa la Regione più importante del Paese, di dimensioni tali da eguagliare o superare alcuni Stati dell’ Unione, senza convocare le forze attive di un contesto talmente plurale e ricco attorno ad una “visione” che sia consapevole delle peculiarità locali e, allo stesso tempo, della responsabilità nazionale ed europea che alla Lombardia compete. Ovviamente, abbiamo colto con favore ed attenzione la franchezza con cui la dottoressa Moratti ha espressamente dichiarato di volersi richiamare alla Dottrina Sociale della Chiesa.

In quest’ ottica, la cifra del concorso che INSIEME intende recare a tale disegno è contemplata nel tema che abbiamo posto in capo al nostro convegno: per una nuova socialità. Abbiamo, infatti, preso le mosse da un presupposto messo chiaramente a tema negli “incontri del martedì”. cui gli amici del Coordinamento Regionale ( Mattia Molteni, Katia Syll, Sergio Zucchetti) hanno affidato il compito di elaborare il nostro orientamento programmatico.

Le povertà, non solo quella economica, le diseguaglianze profonde e le ferite sociali, le marginalità sociali e culturali che anche in Lombardia lamentiamo sono ancora più evidenti, umilianti ed inaccettabili in una Regione che vanta importanti livelli di sviluppo produttivo, socioeconomico, scientifico e tecnologico. “Ripartire dagli ultimi” oggi non è più uno slogan retorico, spesso recitato ad arte in un’ottica “buonista” più o meno accattivante, ma sicuramente inefficace, ma piuttosto una necessità strategica.

Infatti, una società che si allunga tra posizioni estreme perde elasticità, smarrisce coesione sociale, si sfilaccia e si scompone finché si creano condizioni e limiti intrinseci che compromettono complessivamente la sua possibilità di crescere ancora. Perfino chi non riconoscesse quell’ obbligo morale di giustizia e di ricomposizione dell’equilibrio sociale che precede la discrezionalità della politica, non può sottrarsi ad un imperativo di solidarietà.

Per parte nostra, continueremo nell’ impegno che abbiamo intrapreso, in vista della consultazione regionale, con la coerenza e la cocciuta determinazione con cui, in questi anni difficili, abbiamo sviluppato il nostro progetto politico a dispetto delle mille difficoltà ambientali che non ci hanno scoraggiato.

Domenico Galbiati

Dalla Lombardia un’idea di una nuova socialità – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




IMPLORO DIO DI AIUTARE chi ho messo in pericolo

Ex maga e cartomante: chiedo scusa

di Silvia Lucchetti

10 dicembre 2022

Zita Michielin racconta la sua esperienza di maga e cartomante iniziata per caso, poi incanalatasi in un vortice pericoloso da cui si è liberata grazie al Signore

Oggi condividiamo con voi la testimonianza di Zita Michielin, una ex maga e cartomante, sperando possa aprire gli occhi a tutti quelli che ingenuamente giudicano innocue le pratiche occulte. Lei si è ritrovata cartomante improvvisata quasi per caso, ma poi la curiosità e la ricerca di senso, l’hanno spinta sempre più lontano, fino quasi a perdersi.

Mi ha colpito questa frase di Zita,che nella trasmissione Vade Retro di David Murgia su Tv2000: si è messa “a nudo” con coraggio e generosità mostrando peccati e debolezze per poter aiutare gli altri:

“Il diavolo ti dà la mano ma poi ti ruba il braccio”

Attenzione perché il diavolo ti dà la mano ma poi ti ruba il braccio. Ti ruba, ti inganna, ti fa vedere belle le cose che non sono belle. Queste entità scure ti vogliono dalla loro parte (…)

Cartomante improvvisata

Zita lavora in un call center quando un giorno le dicono che al telefono c’è una persona che vuole farsi leggere le carte: lei non lo ho mai fatto, ma si improvvisa cartomante. Ecco il suo racconto:

(…) cosa che io non volevo assolutamente fare perché non le conoscevo, non ero una cartomante, non ne sapevo niente di occulto. Ero proprio all’oscuro di tutto. È successo che la telefonata me la passano lo stesso perché non c’era nessun’altra ragazza a rispondere. E io mi ritrovo con un mazzo di carte davanti che non conosco, mi ritrovo con una voce femminile al telefono convinta di avere una cartomante dall’altra parte del filo, e ho preso ‘sto mazzo di carte l’ho buttato nel tavolo e ho cominciato a parlare, a dire delle cose, quello che mi veniva, le immagini che vedevo le esplicitavo (…) questo è stato il mio battesimo (…) erano tarocchi.

Non solo tarocchi…

Resta sconvolta e spaventata quando la persona al telefono le domanda come sia possibile che sappia tante cose di lei. Così resta pervasa di una grande curiosità: vuol sapere di più di questo mondo occulto, e perciò inizia a informarsi e a studiare anche la notte.

Dopo quest’esperienza mi sono incuriosita (…) e mi sono comprata un mazzo di tarocchi, dentro c’era un libriccino con le informazioni per conoscerli (…) Per cui ho cominciato con i tarocchi, poi tutto quello che mi capitava sottomano oppure lo cercavo, per trovare risposte a una fame interiore che avevo. Io non sono mai stata religiosa, non sono mai andata in chiesa, non avevo conoscenze oltre il catechismo di quando ero piccola. (…) Ero alla ricerca perché quando si ha questa fame (…) abbiamo bisogno del di più e da qualsiasi parte lo trovi se non hai già qualcosa in mano (…) ti ci butti.

Cartomante in casa

L’interesse cresce al punto che Zita decide di aprire una linea privata a pagamento in casa sua per fare i tarocchi. Così, attraverso i clienti, scopre che c’è un mondo esoterico a lei sconosciuto. Con il suo lavoro è convinta di fare del bene, di aiutare i più fragili, si sente utile e brava:

Ero arrivata al punto di non usare più le carte, e di percepire la persona dal tono di voce, dal timbro, mi venivano spontanee certe risposte, era come se io entrassi nelle persone e vedessi la loro situazione. Per cui quello che usciva da me era sempre per prenderla da sotto la persona e innalzarla. Io ero convintissima di fare del bene.

Era convinta di aiutare le persone

Si rivolgono a lei tante persone sofferenti nell’animo e nel corpo che Zita, attraverso di quelli che ritiene essere diventati suoi poteri magici, crede di guarire. Anche se il suo senso di onnipotenza si dilata sempre di più, il cuore però non trova pace. Resta piena di inquietudine per cui si aggrappa a tutto quanto possa darle un’illusione di sicurezza:

Dopo quest’esperienza io ho cercato risposte dappertutto. Ho cominciato con i cristalli, lo studio dell’energia, lo studio dei chakra (…) ho studiato tutto quello che poteva darmi risposte. Sono entrata in scientology, ho fatto yoga, tutte quelle cose che mi consentivano di ampliare un lato che non conoscevo. Ricevevo le persone a casa, passavo una mano vicino alla persona per sentire la sua energia, sentire dove aveva male senza che lei me lo dicesse, sentire dove le sarebbe successo qualcosa a livello fisico anche in futuro (…) percepivo le cose. E tutto questo mi permetteva di aiutare le persone, ero convintissima. Tutto quello che ampliava le mie conoscenze io ci andavo dentro.

Pronuncia senza sapere il perché una frase del Vangelo

Un giorno durante una seduta in casa, arriva a Zita come una “bomba” nella testa e pronuncia una frase del Vangelo che non aveva più letto né più sentito da quando era bambina.

Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!

Da cartomante a credente

Le parole di Gesù le rimbombano dentro, la scuotono. Lì qualcosa comincia a cambiare. Zita si disfa di tutti gli strumenti occulti che aveva accumulato, sente la necessità di liberarsene per liberarsi. La grazia di Dio le apre gli occhi:

(…) ho capito che se non passi per l’amore puro, se non vai direttamente alla fonte di un Dio che non è il Dio della New Age dove io sono Dio, ma che vai direttamente dal Padre, da Gesù Cristo, se non vai direttamente lì, quello che ti arriva può essere di tutto. Quando ho capito questo ho buttato via tutto: tarocchi, pendolino, cristalli. Ho buttati via tutto. Ho capito che anche il male può fare miracoli, io convinta di fare il bene (…) e non sapevo che questa forza non ero io a gestirla (…)

Finalmente libera

Il malessere fisico e psicologico che la opprimevano sparisce. Si sente leggera, si riscopre creatura custodita e amata dal Signore:

In casa mia non scoppiavano più le lampadine, succedeva questo. C’era sempre un clima di tensione (prima NdR.). C’era una stanchezza cronica mia, una pesantezza interiore mia, non ero libera. Oggi mi sento di volare, oggi per aiutare le persone ho scoperto la preghiera, questa parola che quando io la sentivo mi giravo, non capivo, non capivo la potenza che c’è dietro la preghiera. La relazione immediata con Dio Creatore ti accorgi che è sempre lì è sempre stato vicino, non mi preserva però mi custodisce. Io guardo alla mia vita e adesso vedo che c’è sempre stato anche se io non me ne rendevo conto. Mi ha portata giorno dopo giorno, affanno dopo annaffio, sbaglio dopo sbaglio, dolore dopo dolore (…) mi ha portata alla Sua Luce che io neanche immaginavo esistesse.

“Chiedo scusa”

La gratitudine che prova oggi va di pari passo con la contrizione per tutto il male commesso. Il suo pentimento e dolore sincero la portano a pregare Dio per le persone che ha “ferito”, e a chiedere perdono.

(…) ero in pericolo e mettevo in pericolo anche chi veniva a farsi le carte da me. Chissà quanto dolore e quanto male posso aver fatto a livello spirituale alle persone. Io sto chiedendo a Dio di aiutare le persone che pensavo di avere aiutato e magari a livello spirituale gli ho fatto dei danni. Chiedo scusa.

https://it.aleteia.org/2022/12/10/ex-maga-cartomante-chiedere-scusa/




CONFAGRICOLTURA ABRUZZO IN DIFESA del Vino Abruzzese

In attesa di un messaggio di scuse da parte dell’attore

Pescara, 10 dicembre 2022. “Pensare di far ridere offendendo una intera categoria di agricoltori, quella dei viticoltori ed una intera regione, soltanto per carpire una risata, è stato un grosso errore dell’attore Cristian De Sica nel trailer del nuovo film in uscita nei prossimi giorni”. È quanto afferma Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura Abruzzo.

L’organizzazione degli imprenditori agricoli chiede il rispetto e la tutela del lavoro dei viticoltori abruzzesi per lo splendido risultato ottenuto nel corso degli anni, da difendere a tutti i costi. Ci saremmo aspettati, un plauso, un apprezzamento per la qualità dei nostri vini che ricevono premi in tutto il mondo. In questo particolare momento che, comunque, vede tutto il mondo produttivo in difficoltà, qualunque messaggio negativo andrebbe evitato ed ancor di più in un settore che per la particolare qualità ottenuta non lo merita. Non si può, in un attimo, distruggere l’immagine che il mondo del vino abruzzese, sta curando ed elevando ad altissimi livelli, con anni di lavoro e importanti investimenti.

Bene ha fatto il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi a chiedere alla produzione del Film di modificare o eliminare la scena sconveniente “Qui non si tratta di censurare o limitare il sacrosanto diritto di espressione artistica ma di far riflettere gli autori e l’artista che le loro parole non passano inosservate, proprio perché espresse da un grande attore dotato di carisma e di una grande notorietà. Non ci risulta che coloro che si occupano di campagne pubblicitarie ed i loro testimonial, denigrano, con utilizzo di parole sconvenienti, i prodotti che vogliono promuovere soprattutto se si tratta di alimenti o bevande. Conclude Lobene.

Ci attendiamo un messaggio di scuse da parte dell’attore e magari un nuovo messaggio che possa tentare di recuperare il danno fatto all’incolpevole mondo del vino e alla regione Abruzzo.

Foto Netflix




JOSEF EDOARDO MOSSALI al Pianoforte

Vincitore Premio Nazionale delle Arti 2021 (Schumann, Debussy, Rachmaninov)

Camerata Musicale Sulmonese, Teatro comunale M. Caniglia domenica  11 dicembre ore 17:30

Sulmona, 9 dicembre 2022. Per l’undicesimo appuntamento della stagione della Camerata Musicale di Sulmona diretta dal M° Gaetano Di Bacco, sul palcoscenico del Teatro Comunale “M. Caniglia”, domenica 11 dicembre alle ore 17,30 si esibirà un giovane pianista: Josef Edoardo Mossali, bresciano, classe 2001, formatosi al Conservatorio “Donizetti” di Bergamo e vincitore della XV Edizione del Premio Nazionale delle Arti 2021. Esegue un programma con musiche di Schumann, Debussy e  Rachmaninov.

Bambino prodigio, Josef Edoardo Mossali inizia a suonare a 5 anni e a 9 entra in Conservatorio dove studia pianoforte con Massimiliano Motterle e con Marco Giovanetti  Prosegue gli studi con Pasquale Iannone,  quindi masterclass  con Pavel Gililov, Michel Béroff, Vladimir Ovchinnikov e Benedetto Lupo. Per la musica e per il pianoforte è “un amore a prima vista” dice “Mi è sembrato da subito lo strumento più completo. Il pianoforte mi ha accompagnato sempre. Deluso, mai”.  I suoi modelli sono Arturo Benedetti Michelangeli, mito intramontabile, e Krystian Zimerman.

Vincitore del primo premio in diversi concorsi: “J.S. Bach” di Sestri Levante, “International Music Competition” di Cortemilia, “Città di Riccione”, “Città di Giussano”, “D. Scarlatti” di Carpenedolo, “Città di Piove di Sacco”, “Marco Bramanti” di Forte dei Marmi, “Lombardia è musica”, Premio Nazionale delle Arti.  

Ha suonato a Milano per la Società dei Concerti, Amici dell’Olona, e per la Società del Quartetto, quindi a Barletta Piano Festival, Teatro di Chiasso, Pescara Piano Festival, Associazione GIA di Brescia, per la stagione Piano Fischer a Monaco di Baviera. Ha suonato inoltre per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, per Rai Radio 3 e Rai 1. È stato solista sotto la direzione di Pier Carlo Orizio e di Fabrizio Maria Carminati, ha collaborato con orchestre come e I Virtuosi Italiani e con la Filarmonica del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, dove nel 2018 gli è stato conferito il premio “Giovane talento musicale dell’anno”.

 Il suo sogno è eseguire il terzo concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov suonato per la laurea al Conservatorio, ma questa volta insieme ad una grande orchestra.

Per lui la musica è “condivisione, bisogna condividere le proprie emozioni con il pubblico”

Il mio miglior concerto- dice- è stato nel 2021 al Conservatorio di Pescara, quando ho vinto il Premio Nazionale delle Arti. Dopo il lockdown, un periodo intenso di studi in mancanza di concerti, sono riuscito a esprimermi come volevo.

Programma

R. Schumann (1810 – 1856)        Fantasia op. 17

1. Durchaus phantastisch und leidenschaftlich vorzutragen

 2.Mäßig 

3. Langsam getragen

C. Debussy (1862 – 1918)

Masques

Isle joyeuse

Da ‘Douze études’ n. 11 (Pour les arpèges composés),

n. 5 (Pour les octaves)

S. Rachmaninov (1873 – 1943)

Sonata n. 2 op. 36, revisione del 1931

Intanto la direzione della Camerata Musicale guarda agli appuntamenti natalizi e propone una novità al suo pubblico di affezionati ed estimatori: la Christmas Card da mettere sotto l’albero. Si tratta di un miniabbonamento per non perdere il meglio degli spettacoli delle feste: Gospel Choir (26 dicembre), Concerto Capodanno con Kharkiv Filarmonic Orchestra (1 gennaio) e Dalai Nuur-Suggestioni d’Oriente (6 gennaio).




LA SCUOLA PARTECIPA allo sciopero generale

Proclamato dalla Cgil Abruzzo contro una legge di bilancio che continua a impoverire il sistema pubblico d’istruzione abruzzese

Pescara,  9 dicembre 2022. La FLC CGIL Abruzzo Molise invita il personale scolastico a scioperare il 15 dicembre ’22 e a partecipare alla manifestazione regionale che ci sarà a Pescara, dalle ore 9.30 in P.zza Alessandrini. Dopo tante promesse sull’importanza di investire nella scuola, la legge di bilancio non affronta i problemi del nostro sistema formativo ma, con scelte improvvide, certifica le diseguaglianze, determinando un aumento del divario tra le regioni ricche e le altre. Una legge che colpevolizza e colpisce i più poveri, accresce anziché contrastare la precarietà, (es. voucher)  non riduce il divario di genere,  premia gli evasori (tra pace fiscale, pos e contanti); con la flat tax, aumenta l’iniquità del sistema fiscale, riduce di fatto le risorse necessarie per sostenere la sanità, la scuola ed il trasporto pubblico, non stanzia risorse per i rinnovi contrattuali pubblici (ma aumenta le risorse alle scuole private), non modifica la legge Fornero e cambia il meccanismo di indicizzazione delle pensioni in essere.

Per la scuola questo significa cose precise.

Non ci sono le risorse per il rinnovo del contratto di lavoro

Mancano innanzitutto le risorse per il rinnovo del CCNL 2022-2024. Questo significa che con una inflazione al 12% andiamo incontro ad un blocco contrattuale più pesante del passato, nonostante le promesse del ministro e l’accordo del 10 novembre 2022 fra Ministero e sindacati.

Dispersione scolastica e valorizzazione del personale

Assenti le risorse finalizzate alla valorizzazione del personale scolastico impegnato in attività di orientamento, inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica, comprese quelle svolte in attuazione del PNRR. Tali risorse devono essere ricondotte alla contrattazione collettiva. Come prevede il DLgs 165/2001.

Dimensionamento scolastico

Risulta inaccettabile la previsione della riorganizzazione della rete scolastica che condurrà nel giro di pochi anni alla riduzione delle unità scolastiche con autonomia a sole 6.885 unità. La logica del risparmio che comporterà la creazione di un gran numero di scuole sovradimensionate e difficilmente gestibili, con un peggioramento generale del servizio scolastico e che contribuirà ad acuire i processi di desertificazione delle aree interne. In Abruzzo a regime si rischiano di perdere 46 istituzioni scolastiche sulle 193 esistenti, oltre il 30%.

Reclutamento

Sul reclutamento dei docenti non c’è nessun tavolo di confronto specifico per trovare delle soluzioni condivise su: la semplificazione delle attuali procedure concorsuali al fine di rendere concreta l’assunzione di tutti i posti disponibili.

Migliorare l’offerta formativa

Non sono previste risorse  sulle priorità del sistema istruzione: dall’eliminazione delle classi sovraffollate, non più di 18 alunni per classe laddove sono presenti alunni con disabilità; estensione del tempo pieno nella scuola primaria e prolungato nella secondaria di primo grado; ripristino del tempo scuola negato e dei laboratori nella scuola secondaria; incremento del personale ATA, in particolare per le segreterie, per i laboratori dove negli istituti comprensivi non ci sono assistenti tecnici) per l’assistenza e la vigilanza laboratori.

Non si fa nessun cenno sull’organico COVID che avrebbe dovuto essere stabilizzato o quanto meno reintrodotto come annunciato dagli stessi partiti di maggioranza in campagna elettorale. Ricordiamo che parliamo di circa 1.900 posti di lavoro persi in un solo anno, con conseguenti criticità scaricate sulle scuole della regione.

Ci sono tutte le ragioni per scendere in piazza il 15 dicembre e far sentire la voce della scuola che continua a essere penalizzata con la riduzione di risorse e di organici. Aggredita quotidianamente con operazioni ideologiche e retrive che nulla hanno a che fare con la crescita del nostro sistema formativo e con l’esigenza di garantire alle studentesse e agli studenti una scuola pubblica di qualità.




PIL IN CRESCITA del 3,8 per cento

Nel 2022 Abruzzo locomotiva del Mezzogiorno

Se si considera l’ultimo triennio però la crescita è molto più contenuta. Di Blasio e Di Marzio: “Servono interventi decisi e sostegni alle imprese”

Abruzzo, 9 dicembre 2022. Buone notizie per l’economia abruzzese. L’Abruzzo, nonostante le difficoltà legate al caro energia e al post-pandemia, si appresta a chiudere il 2022 con una crescita del Pil del 3,8% rispetto all’anno precedente, posizionandosi al primo posto tra le regioni del Mezzogiorno e al secondo posto, dietro soltanto alle Marche (+3,9%), tra quelle del Centro Italia.

È quanto emerge dall’elaborazione dei dati Svimez, Ocse e Istat, svolta dal Centro Studi di Confartigianato sul Pil italiano che, con un deciso miglioramento, quest’anno raggiunge i livelli delle principali economie mondiali, grazie ad una crescita media del 3,7%, superiore alle performance di Cina, Francia, Germania, Usa e Giappone. A trainare la crescita del Pil nazionale, nel 2022, sono ancora una volta le regioni del Nord- Est: il Trentino-Alto Adige con un aumento del 6,1%, l’Emilia-Romagna con il 4,9%, il Friuli-Venezia Giulia con il 4,6% e il Veneto con il 4,4%. In coda il Molise (+1,8%) e la Calabria (+1,9%).  In definitiva, si evidenzia una crescita media del 4% nel Centro Nord e solo del 2,9% nel Mezzogiorno, con l’Abruzzo, nono su scala nazionale, che resta agganciato alle aree più dinamiche del Paese.

Se tuttavia si esamina la tendenza sul medio periodo, ovvero se si considera l’andamento del Pil tra il 2019 e il 2022, emerge che l’Abruzzo, nella graduatoria nazionale, si colloca al di sotto della metà della classifica: più precisamente al tredicesimo posto, con una crescita dello 0,4%. Segno che nel precedente triennio l’economia abruzzese ha registrato una pesante battuta d’arresto e che soltanto nell’anno in corso sono arrivati segnali di ripresa, che però, in assenza dei necessari interventi, rischiano di essere vanificati.

“Le imprese abruzzesi dimostrano ancora una volta di essere reattive e resilienti – sottolineano il presidente e il segretario regionale di Confartigianato Abruzzo, Giancarlo Di Blasio e Daniele Di Marzio – hanno saputo fronteggiare due anni di pandemia, riuscendo a sopravvivere al caro energia e all’accelerazione del tasso di inflazione e dei tassi di interesse”.

Di Blasio e Di Marzio osservano che “tuttavia i dati preannunciano un rallentamento significativo della crescita del Pil per il 2023 e i margini di manovra delle politiche nazionali, per fronteggiare le conseguenze drammatiche della crisi in corso, appaiono stretti”. Inoltre, evidenziano che “lo spazio fiscale disponibile potrebbe non essere sufficiente per affrontare le sfide in atto e per proteggere adeguatamente famiglie e imprese, considerato che la manovra si concentra su interventi di contrasto al caro energia solo nei primi mesi dell’anno”.

I vertici di Confartigianato Abruzzo ritengono che dunque, “una volta superata la crisi energetica, in una prospettiva di più lungo periodo, vadano programmate azioni mirate alla riduzione strutturale della pressione fiscale sui fattori produttivi, alla riqualificazione della spesa pubblica e al sostegno della domanda per investimenti. Serve un piano fiscale di legislatura, opportunamente coordinato con un piano delle riforme – concludono Di Blasio e Di Marzio – per guardare oltre l’emergenza e sostenere i processi di crescita”.

Foto: www.rainews.it/tgr/abruzzo




L’ATTIMO DEL CONCEPIMENTO Immacolato di Maria

Una mistica lo ha descritto

di don Marcello Stanzione

La mistica pugliese Luisa Piccarreta, serva di Dio, ha riportato dettagliatamente nei suoi scritti, quanto gli sarebbe stato riferito in visione e locuzione da Gesù e dalla stessa Vergine

Riguardo alla grande ricorrenza dell’Immacolato Concepimento della Vergine Maria, ricordiamo le parole stesse che Gesù e la Madonna hanno confidato su questo argomento alla serva di Dio, la mistica pugliese Luisa Piccarreta (23 aprile 1865, Corato; 4 marzo 1947, Corato).

“Tutte le fu propizio da parte di Dio”

Così, la mistica nei suoi scritti ha parlato dell’intervento divino sulla Madonna:

«Pensavo che in Paradiso tutti avevano avuto la loro prova da parte di Dio, tanto gli angeli, quanto Adamo ed Eva, ma la mia mamma celeste non ebbe nessuna prova nel suo concepimento. Tutto le fu propizio tanto da parte di Dio, quanto da parte della sua natura, creata da Dio così felice, così santa, così privilegiata».

«Dunque, quale il suo eroismo e la sua prova? Se dalla prova non fu escluso l’angelo nel cielo, né Adamo nell’Eden – prosegue la mistica Piccarreta – solo la Regina di tutti doveva essere esclusa e non meritare così l’aureola più bella che la prova avrebbe messo sul suo capo augusto di Regina e Madre del figlio di Dio?».

“Nessuno può essere accetto a me senza la prova”

Allora Gesù, durante la visione disse a Luisa Piccarreta:

“Figlia mia, nessuno può essere a me accetto senza la prova. Se non ci fosse stata la prova avrei avuto una madre schiava, non libera. La mia mamma ebbe la sua prova fin dal primo istante del suo concepimento. Non appena ebbe il suo primo atto di ragione, conobbe la sua volontà umana da una parte e la volontà divina dall’altra e fu lasciata libera a quale delle due volontà volesse aderire”.

“E lei senza perdere un istante e conoscendo tutta l’intensità del sacrificio che faceva, ci donò la sua volontà, senza volerla più conoscere e noi le facemmo dono della nostra, ed in questo scambio di donazione affluirono tutti i pregi, le bellezze, i prodigi, i mari immensi di grazia nell’immacolato concepimento della più privilegiata di tutte le creature”.

“Non ti chiedo un frutto come ad Adamo”

Ma ascoltiamo il racconto direttamente con le parole che Maria disse a Luisa Piccarreta:

“Sappi figlia mia, che non appena concepita misi in festa la Divinità. Cielo e terra mi festeggiarono e mi riconobbero per loro Regina. Ma mi accorsi che essi volevano da me una prova e anch’io volevo questa prova per attestare al mio creatore tutta la riconoscenza che gli dovevo. Vidi la prova di Adamo e la sua caduta, sebbene appena concepita piansi amaramente sull’uomo decaduto. Allora la Divinità mi disse: “Non ti chiedo un frutto come ad Adamo, ma ti chiedo la tua volontà”.

“Allora presa dall’amore verso il mio creatore ma anche dal terrore nel vedere in quanti mali la volontà umana di Adamo trascinò tutta l’umanità, presi la mia volontà umana e la legai ai piedi del trono Divino in omaggio continuo di amore e di sacrificio. Giurando di non servirmi mai anche per un istante solo della mia vita, della mia volontà, ma sempre di quella di Dio (…)”.

“Ora, nell’istante in cui feci dono della mia volontà al mio creatore, io mi sentii trionfante nella prova voluta da me e Iddio si senti trionfante nella mia volontà umana. Iddio aspettava la mia prova, cioè un’anima che vivesse senza volontà, per aggiustare le partite del genere umano e per atteggiarsi a clemenza e misericordia”.

La Divina Volontà

Gesù completa il suo racconto dell’Immacolato Concepimento di Maria a Luisa Piccarreta. Tutto ruota sul valore della Divina Volontà.

«Vuoi sapere quale fu il prodigio più grande operato da Noi in questa creatura così santa, e l’eroismo più grande che nessuna creatura potrà mai eguagliare? La sua vita la incominciò con la Nostra Volontà e così la seguì e la compì. Sicché si può dire che compì da dove cominciò e cominciò da dove compì».

«Il nostro più grande prodigio fu che in ogni suo pensiero, parola, respiro, palpito, moto e passo, il nostro volere sboccava su di lei e lei ci offriva l’eroismo di un pensiero, di una parola, di un respiro, di un palpito divino ed eterno operante in essa».

Così Maria attirò il “Verbo” sulla terra

Le parole di Gesù sul concepimento della Madonna, trascritte dalla mistica, proseguivano così:

«Tutte le altre prerogative, i suoi privilegi, il suo stesso Immacolato Concepimento sarebbero stati un nulla a confronto di questo grande prodigio.  La mia volontà continuava sboccante su di lei, le partecipava la Natura Divina, ed il suo continuo riceverla, la rese forte nell’amore, forte nel dolore, distinta fra tutti».

«Fu in questa Nostra Volontà operante in Lei, per cui Ella attirò il Verbo sulla terra, che si formò il seme della Fecondità Divina, per poter concepire un uomo e Dio, senza opera umana, e la Nostra Volontà la fece degna di essere madre del suo stesso Creatore»

(Dal libro del cielo vol. 17; 8 dicembre 1924 e da “La Vergine Maria nel regno della Divina Volontà”, il quarto passo di Maria nella divina Volontà).

https://it.aleteia.org/2022/07/06/lattimo-in-cui-la-madonna-ha-concepito-gesu-una-mistica-lo-ha-descritto/




RETROSPECTIVE: inaugurata la mostra fotografica di Mauro Vitale

L’evento fa parte del Premio Tonino Di Venanzio 2022

Pescara, 8 dicembre 2022. India, Turchia, Marocco, volti, sguardi e sorrisi dal mondo mediorientale, che mai come oggi racconta contraddizioni e cambiamenti della nostra epoca.

È stata inaugurata a Pescara “Retrospective”, la mostra fotografica a cura di Mauro Vitale, che rimarrà aperta nei locali del Circolo Aternino, fino a sabato 10 dicembre.

L’evento, che chiude l’edizione 2022 del Premio Concorso fotografico “Tonino Di Venanzio”, conferisce il riconoscimento Fotografo dell’anno all’abruzzese Vitale, da sempre impegnato nello sviluppo di tematiche etnografiche all’estero e anche nella sua terra d’origine, come testimoniano i suoi anni di direzione fotografica della rivista di cultura e paesaggio “D’Abruzzo”, con la quale tutt’ora collabora.

Presenti alla cerimonia, il presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Lorenzo Sospiri e l’assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Maria Rita Carota, che ha consegnato il premio.

Mauro Vitale, nato a Caramanico (Pe), ma da sempre viaggiatore e scopritore del mondo mediorientale, oltre alle immagini delle sorprendenti meraviglie del territorio abruzzese, associa anche il tema della multietnicità che nella sua fotografia mira ad evidenziare il valore culturale delle migrazioni, significativamente presenti anche nella nostra regione.

«La bellezza non risiede nello scatto fotografico – commenta Vitale, nel corso della cerimonia di premiazione – quanto piuttosto nell’espressività e nella forza dei soggetti che fotografo. Sono loro, infatti, le vere opere d’arte. Io mi limito a fare da “ponte” tra il soggetto e il mondo».

E l’omaggio di Vitale va al grande Tonino Di Venanzio, a cui il premio è intitolato. «Di Venanzio, originario di San Valentino (Pe) – è stato un grande artista, un fine artigiano e antesignano dell’arte della fotografia. In veste di fotografo di paese, ha raccontato per 60 anni le tradizioni d’Abruzzo, dal periodo fascista, al Dopoguerra, alla rinascita democratica, fino al boom degli anni ’60. Una vera e propria memoria storica e identitaria della terra d’Abruzzo».

La mostra resterà aperta dal 7 al 10 dicembre 2022, ingresso libero (10,00-13,00 e 16,00-19,30).




ORTONA FA LA VOCE GROSSA a Sabaudia

Vince tre a zero e difende il secondo posto

Ortona, 8 dicembre 2022. Buona prestazione della Sieco Service Impavida Ortona che si sbarazza degli avversari in poco meno di un’ora e dieci di gioco. Sabaudia, priva dell’ex-impavido Antonio De Paola – destinazione Prata di Pordenone per lui – capitola agli ortonesi che si tengono ben stretto il secondo posto in classifica. Arriva dunque il secondo tre a zero per Ortona che non è stata mai davvero impensierita dagli avversari. Ancora una volta Ferrato trova man forte da tutte le sue bocche da fuoco che rispondono «presente» ad ogni chiamata. Laziali che subiscono molto il servizio dei ragazzi di Coach Lanci che, sebbene mettano a segno soltanto un ace,  mandano in grande difficoltà la ricezione dei padroni di casa con tutto quello che ne consegue poi in fase di attacco. Funziona bene anche il muro con Marshall ancora una volta in grande spolvero che ne piazza quattro su sette.  Sabaudia mai veramente in partita e mai in grado di far male ai Ragazzi Impavidi che spesse volte alzano anche il piede dall’acceleratore per poi affondare ancora quando i sabaudiani mettevano a segno un buon break. L’attenzione è adesso rivolta all’importantissima sfida di domenica prossima contro la temibile formazione del Bari.

Al termine della gara Coach Lanci si esprime così: «Siamo stati bravi ad amministrare la partita. Abbiamo mantenuto un’attenzione e una qualità costante nel corso della gara ed il risultato finale ha rispecchiato questa nostra gestione del gioco. Ora però c’è da pensare al prossimo impegno contro Bari. Sarà una sfida molto importante che potrebbe valerci il secondo posto matematico in questo girone di andata. Al di là di questo, una vittoria interna contro una squadra così ben costruita com’è Bari, per noi significherebbe tanto.  Anche oggi abbiamo dimostrato la nostra crescita. Finalmente stiamo prendendo consapevolezza nei nostri mezzi. Bene così.»

PRIMO SET. La SSD Sabaudia manda in campo il palleggiatore Schettino e Zornetta opposto. Gli schiacciatori sono invece Mastracci e Malvestiti. Al centro giocheranno Tognoni e De Vito. Libero Rondoni

La Sieco scende in campo con il palleggiatore Ferrato e l’opposto Bulfon. Schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli mentre al centro Arienti e Iorno. Libero Benedicenti.

Il primo servizio tocca ai padroni di casa del Sabaudia ma il servizio è subito fuori per Malvestiti. Muro ortonese 0-2. È Zornetta a regalare il primo punti a Sabaudia 1-2. Altro errore dai nove metri per Sabaudia 2-4. La ricostruzione finalizzata da Bulfon si infrange sul muro 3-4. Bulfon si riscatta subito, riceve e attacca la palla del 3-6. Ace per i padroni di casa che mettono in atto un importante recupero 6-7. Pasticcia la Sieco in fase difensiva, Sabaudia ne approfitta per centrare il pareggio 8-8. Zornetta la tira fuori e questa volta il parziale sorride agli impavidi 8-12 e primo time out della gara. Niente da fare per i padroni di casa. Sabaudia è bloccata così Coach Santucci spende anche il secondo time-out sull’8-15. Ferrato aggiusta una palla complicata così bene che Marshall va per lo smash del 9-16. Bertoli intercetta una palla arrivata  da Benedicenti e la trasforma nel punto del 10-18. Un ace ed un errore al servizio per Zornetta 12-19. Video-Check e da Ortona per una palla dentro/fuori. L’elettronica da ragione agli abruzzesi 12-21. Set Point per Ortona con Bertoli al servizio ma Sabaudia lo annulla. Malvestiti dai nove metri la tira sulla rete e la Sieco va in vantaggio di un set.

SECONDO SET. La palla tocca alla Sieco e se ne incarica Iorno. Erroraccio dei padroni di casa che sbagliano un appoggio e regalano il punto alla Sieco 0-1. Un po’ di fortuna per Arienti che con l’aiuto del nastro spiazza il muro 2-5. Ace di Marshall, ma il check è in atto. Il controllo ribalta la decisione 3-5. Bulfon cerca la mano esterna del muro e la palla schizza fuori 3-8. Fuori l’attacco al centro di Sabaudia 3-9 e primo time out del secondo set per Coach Santucci. Continuano le difficoltà in fase di ricezione per i padroni di casa, con Iorno continua a far male dai nove metri 3-11. Primo tempo di Ferrato 4-12. Bertoli piazza una palla tra il muro avverso e la rete 4-13. Stavolta Ferrato sbaglia il suo servizio 5-14. Bulfon non riesce a tenere il forte attacco di Zornetta 8-18. Finisce fuori il muro di Ortona 10-21. Bertoli passa al secondo tentativo 11-22. Ferrato pesta la linea in servizio 12-22. Fischiata una doppia a Marshall 14-22. Bulfon attacca forte, nulla può il muro dei padroni di casa 14-23. Marshall blocca la strada a Zornetta 15-24. La chiude Marshall con un preciso pallonetto 16-25.

TERZO SET. Si riprende con Zornetta al servizio. Arriva subito l’errore 0-1. Pallonetto dalla seconda linea per Sabaudia ed è 1-1. È una vera e propria bomba quella tirata da Bertoli, Sabaudia non riesce a difendere 3-4. Scappa ancora avanti la Sieco approfittando di un’invasione dei padromni di casa 3-6. Dopo l’ennesimo muro subito il Coach dei laziali si rifugia in time-out 3-7. Fallo di schettino, palla spinta 3-8. Bertoli schiaccia fuori e Sabaudia si avvicina 6-8. Rossato tira forte dalla seconda linea e spiazza il muro ortonese 7-9. Ancora buono l’attacco di Rossato 9-10. Forte l’attacco in diagonale di Marshall 9-12. Arienti chiude bene al centro 11-15. Gran muro di Marshall 11-16 e ancora time-out per Sabaudia. Stavolta è preciso il lungolinea di Malvestiti 12-16. Fuori l’attacco di Sabaudia 13-19. Murato in campo Bulfon ma l’opposto chiede una verifica al VAR. Responso? Palla dentro e punto a Sabaudia 15-19. Fuori il servizio di Catinelli 15-20. Bulfon 15-21. Ace di Ferrato 15-22. Pallonetto vincente di Bertoli 23-15. L’attacco al centro di Arienti vale il match-point che arriva poco dopo per un’invasione fischiata a Zornitta. Si chiede il Check ma il check conferma e il match si chiude. Ortona vince tre set a zero.

SSD SABAUDIA – SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA 0-3 (17-25 / 16-25 / 16-25)

SSD Sabaudia: Mastracci 1, Meglio(L) pos 29% perf 14%, Rossato 5, Catinelli, Molinari n.e., Tognoni 4, Zornetta 11, Rondoni(L) pos 44% perf 25%, Schettino, Malvestiti 14, De Vito 3. Allenatore: Marco Santucci. Vice: Fabio Martini

Sieco Service Impavida Ortona: Vindice, Bertoli 10, Benedicenti (L) pos 38% – perf 25%, Iorno 4, Marshall 13, Di Tullio n.e., Bulfon 5, Arienti 7, Ferrato 5, Pollicino, Palmigiani n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Durata Set: 23’ / 24’ / 22’

Durata Complessiva: 1h 09’

Muri Punto: Sabaudia 4 / Ortona 7

Aces: Sabaudia 3 / Ortona 1

% Attacco: Sabaudia 36% / Ortona 54%

% Difesa: Sabaudia pos. 52% – perf. 28% / Ortona pos. 48% – perf. 28%

Arbitri: Lanza Claudia e Morgillo Davide.




È VERO CHE SECONDO LA BIBBIA non si deve celebrare il Natale?

Alcuni gruppi dicono che non si deve celebrare perché nessuno dei quattro Vangeli specificherebbe la data

di Jorge Luis Zarazúa

Alcuni gruppi proselitisti, soprattutto i Testimoni di Geova, dicono che è proibito celebrare il Natale perché nessuno dei quattro Vangeli specifica la data della nascita di Cristo.

È come dire “Visto che non si può trovare il certificato di nascita, non gli facciamo una festa di compleanno”.

Dall’altro lato, ritengono che nel mese di dicembre, molto freddo nell’emisfero nord, sia impossibile che i pastori si stessero prendendo cura delle pecore, come si legge nel racconto evangelico.

Oltre a questo, bisogna ricordare che ai Testimoni di Geova è proibito celebrare qualsiasi festa di compleanno.

Perché il 25 dicembre?

I primi cristiani non la pensavano così. A partire dal IV secolo, iniziarono a celebrare questa festa il 25 dicembre, tenendo conto che a partire da allora il giorno è più lungo e il sole brilla di più sulla Terra.

Visto che Cristo è “la luce del mondo” (Gv 9, 5) e “l’Aurora dall’alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte” (Lc 1), è stato ritenuto appropriato far coincidere il ricordo della nascita di Gesù con la data in cui la presenza del Sole aumenta in relazione alla Terra.

In realtà, quello che celebriamo il 25 dicembre non è una data ma un evento, ovvero la nascita di Gesù e l’amore misericordioso del Padre:

“Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.

Ricerche più recenti hanno scoperto che il 25 dicembre rappresenta una data storica, come vedremo in seguito.

Un altro motivo

È comunemente accettato che la celebrazione del Natale del Signore sia stata introdotta nella prima metà del IV secolo dalla Chiesa di Roma per ragioni ideologiche.

Sarebbe stato stabilito il 25 dicembre per controbilanciare una pericolosa festa pagana, il Natale Solis invicti(forse Mitra, o magari il titolo di un imperatore romano).

Questa festa sarebbe stata stabilita nel solstizio d’inverno (21-22 dicembre), quando il sole ha ripresa la sua marcia trionfale verso la sua massima irradiazione.

Nella sfera cristiana, indietreggiando di nove mesi, la celebrazione dell’annuncio dell’angelo alla Vergine Maria di Nazaret, e dell’Immacolata Concezione del Figlio e Salvatore, sarebbe stata fissata il 25 marzo.

Sei mesi prima della nascita del Signore, quindi, sarebbe stata collocata anche la festa della nascita del suo precursore e profeta Giovanni Battista.

È una data storica o meno?

Secondo le ultime ricerche (cfr. Tommaso Federici, 25 dicembre: una data storica, in 30 Giorni, novembre 2000, pp. 45-50), il 25 dicembre come giorno in cui Gesù è nato è una data storica.

Come si è giunti a questa conclusione? Prendendo come punto di partenza l’annuncio dell’angelo a Zaccaria (Lc 1, 5-25).

In che data spettava a Zaccaria di esercitare il suo ministero sacerdotale nel tempio (Lc 1, 8)? Essendo della classe di Abia (Lc 1, 5), gli spettava negli ultimi giorni di settembre (tra il 20 e il 30).

Sei mesi dopo, quindi, Maria ha ricevuto l’annuncio dell’angelo (Lc 1, 28; annuncio dell’angelo a Maria, 25 marzo); nove mesi dopo è nato Giovanni Battista (Lc 1, 57-66; nascita di Giovanni Battista, 24 giugno), e nove mesi dopo l’annuncio dell’angelo a Maria (25 marzo) è nato Gesù (25 dicembre).

Il 23 settembre e il 24 giugno per l’annuncio della nascita di Giovanni Battista, e il 25 marzo e il 25 dicembre per l’annuncio del Signore e la Sua nascita non sono date arbitrarie o copiate dalle ideologie dell’epoca.

Le Chiese avevano preservato memorie ininterrotte, e quando hanno deciso di celebrarle a livello liturgico hanno solo sanzionato l’uso da tempo immemore della devozione popolare.

https://it.aleteia.org/2022/12/06/e-vero-che-secondo-la-bibbia-non-si-deve-celebrare-il-natale-2/




EVENTI DI NATALE a Chieti 2022. Si parte l’8 dicembre

Natale all’insegna del risparmio e della sostenibilità. Il vicesindaco de cesare e l’assessore pantalone: “animeremo la città con eventi di qualità e iniziative green”

Chieti, 7 dicembre 2022. Partirà con l’accensione delle luminarie e l’apertura dei mercatini nel centro storico e a Chieti Scalo il Natale a Chieti 2022. Stamane la presentazione del calendario con il sindaco Diego Ferrara, il vicesindaco e assessore agli eventi Paolo De Cesare, l’assessore al Commercio Manuel Pantalone, Tommaso Rutolo dell’Aniac, Vicenzo Marella, direttore generale del gruppo Esa Energia, sponsor tecnico degli eventi e Annalucia Tacconelli dell’associazione Teate Nostra e Marcello Iannicca, direttore del Museo archeologico de La Civitella.

“Ci prepariamo a un Natale all’insegna della sobrietà, abbiamo ridotto del 40 per cento i costi degli eventi e delle luminarie, riducendo a 10.000 euro l’esborso a carico dell’Ente – così il vicesindaco Paolo De Cesare – Al contempo attingeremo dalle sponsorizzazioni che arriveranno per finanziare i tanti eventi di questo Natale e dai sostegni che già fanno parte della meccanica organizzativa, come la cordata con Esa Energia, che ci solleverà delle spese per le luminarie e la convenzione con Megalò. Abbiamo puntato tanto su iniziative rivolte alle famiglie e ai più piccoli e al settore commerciale, con dei mercatini di Natale particolari che si accenderanno insieme alle luminarie in tutto il centro storico, a Chieti Scalo e nei due quartieri più popolosi quali San Martino e Brecciarola. A Chieti Scalo torna la pista di pattinaggio, nel centro storico il Villaggio di Babbo Natale, tanti laboratori, presentazioni di libri, artisti di strada, trampolieri spettacoli per i più piccini, la filodiffusione come l’anno scorso e un Natale di solidarietà, con una serata di beneficenza che andrà a sostenere presenze a vantaggio della comunità o di soggetti vulnerabili. Ringraziamo la Esa per le luminarie green, alimentate dall’energia rinnovabile. Saremo attenti anche agli orari di accensione e chiusura degli eventi, cercando di risparmiare il più possibile. Chiuderemo il calendario il 6 gennaio 2023 con il ritorno del Presepe vivente dell’associazione Teate Nostra, cosa di cui siamo felici perché è un evento importante che richiama attenzione anche da fuori e che sostiene la nostra città. Si parte l’8 con l’accensione alle 17.30 Piazza Vico e alle 19 a Piazzale Marconi, pista di pattinaggio”.

“Lavoro di piena sinergia fra assessorati e in linea con l’esigenza sentita dall’Amministrazione di un Natale sobrio, sostenibile e di qualità – così l’assessore al Commercio Manuel Pantalone – Dall’8 dicembre apriranno i mercatini, frutto della sinergia con l’Aniac, centrati su artigianato e gastronomia, dedicati al Natale e siamo felici di essere riusciti nell’intento, in questo anno così particolare, dopo la pandemia, nel pieno di un momento delicato per famiglie e imprese. Gli eventi nascono per dare un sostegno al comparto economico e commerciale al dettaglio e per le attività di somministrazione della città, perché il marketing territoriale aiuta la città a risollevarsi”.

“Si presenta un anno molto particolare dal punto di vista energetico – aggiunge Vicenzo Marella, direttore generale del gruppo Esa Energia – Il nostro intento è attingere energia da impianti fotovoltaici e portarla sul territorio per creare un circolo di energia green. L’intento è aumentare la fonte rinnovabile sia per questo delicato momento storico, ma soprattutto per il futuro che ci vede convertire il più possibile da fonte fossile a rinnovabile. Tutta l’energia di questi eventi natalizi in città sarà a impatto zero”.

“Ce la stiamo mettendo tutta per dare un bel Natale a Chieti – dice Tommaso Rutolo dell’Aniac – con i nostri collaboratori e responsabili degli eventi abbiamo cercato di creare un’atmosfera natalizia allegra, di allestire un mercatino di Natale permanente con prodotti tipici e qualità garantita. C’è anche lo street food dal 15 al 18 di dicembre e per i bambini abbiamo fatto venire un Babbo Natale autentico, che sarà a disposizione per ricevere le letterine e distribuire piccoli regali. In città ci saranno anche Mascotte in giro in città, il truccabimbi, artisti di strada ed eventi davvero magici”.

“Quest’anno Teate Nostra ha pensato di realizzare la 28esima edizione del presepe nel Parco Archeologico della Civitella – aggiunge Annalucia Tacconelli- perché da qualche anno il nostro intento è quello di promuovere i tesori della città, avevamo iniziato alla Caserma Pierantoni e quest’anno, sarà la volta di uno dei nostri tesori più preziosi. Si entra da via Ravizza, saranno impegnati anche Largo San Rocco, il Parco Archeologico, lo Stellario e, a scendere, piazzale Di Resta, dove verrà allestita la città di Betlemme, mentre la Natività e il villaggio dei pastori saranno all’Anfiteatro. In tutto 11 i gruppi partecipanti nelle varie scene. Il nostro presepe è molto sentito, arriva dopo tre anni di rinuncia a causa del Covid, accolto da molta attesa da dentro e fuori l’Abruzzo”.

“Siamo stati ben contenti di ospitare il presepe – conclude Michele Iannicca, direttore del Museo de La Civitella – Il Museo è normalmente aperto fino alle 20, stiamo lavorando per prolungare l’apertura in modo che possa essere parto di una degna chiusura di tutto questo periodo bello e articolato di feste in città”

PROGRAMMA EVENTI NATALE 2022

8 dicembre 

Corsa dell’Immacolata, 8ª Edizione

Raduno ore 9,00 dalla Villa Comunale;

Partenza Gara competitiva di km 13 ore 10,30;

a seguire partenza della Gara non Competitiva di km 7,4;

a seguire partenza della Passeggiata per le vie di Chieti di km 1,85

A cura del Centro Sportivo Italiano Chieti 

Mercatini di Natale

dalle ore 10,00 alle 21,00

Inaugurazione su C.so Marrucino

A cura di Aniac Abruzzo Eventi 

Accensione Luminarie Natalizie

ore 17,30 in P.za G.B.Vico,

ore 19,00 in P.le Marconi

Animazione per i più piccini con la Banda di Babbo Natale dalle ore 17,30 in Piazza G.B.Vico e il Trenino Slitta di Babbo Natale

dalle ore 19,00 in P.le Marconi 

Dall’8 dicembre all’8 gennaio 

Pista di Pattinaggio su Ghiaccio c/o Piazzale Marconi

A cura di Sportis Life  

Dall’8 dicembre all’8 gennaio 

Natale sotto l’Albero

Mercatino di Natale; Christmas Street Food Revolution; Arriva Babbo Natale con giochi e consegna delle letterine; Musica, artisti di strada, trampolieri, clown e mangiafuoco. 

9 dicembre 

Laboratorio per i più piccoli

Con Davide Baldoni, fumettista e illustratore Disney

c/o Libreria Giunti, C.so Marrucino 125 

10 dicembre 

Truccabimbi e Intrattenimento per i più piccoli

dalle ore 10,00 alle 21,00 c/o C.so Marrucino

A cura di Aniac Abruzzo Eventi 

10 dicembre 

Party & Diamonds

ore 20,00: Aperitivo Cenato con il Dj Set Luca c/o Impazzisco Bar & Vape, V.le B. Croce 135

Baby Pigiama Party Natalizio

ore 21,00, c/o Picciopancia, V.le B. Croce 62 

La storia del taglio del diamante

con obbligo di prenotazione

c/o Gioielleria De Marco, V.le B. Croce 4 

Per Noi Donne

Ore 17,00, Presentazione Libro di Poesie in varie lingue,

c/o Museo Barbella 

11 dicembre 

Laboratorio per i più piccoli

Teresa Caporale accompagnerà i bimbi in un bellissimo viaggio musicale tra gli Aristogatti e il Jazz c/o Libreria Giunti, C.so Marrucino 125 

dal 15 al 18 dicembre 

Street Food Revolution Christmas

dalle ore 10,00 alle 21,00 c/o C.so Marrucino

A cura di Aniac Abruzzo Eventi 

17 dicembre 

Natale a Chieti Concerto

per cori e orchestra Sunrise Mass di Ola Gjello, in collaborazione con l’Orchestra da Camera di Teramo, la Corale 99 di l’Aquila e i Filarmonici Coro delle 9 di Pescara ore 21,00, Cattedrale San Giustino

A cura di Schola Cantorum Zimarino 

Parata Unicorni e Trampolieri alati

Dalle ore 18,00 in C.so Marrucino 

17 e 18 dicembre 

Babbo Natale in Piazza

dalle ore 10,00 alle 21,00 in P.zza G. B. Vico

A cura di Aniac Abruzzo Eventi

18 dicembre 

Bolle di Sapone Giganti

dalle ore 17,00 alle 21,00 in Piazzale Marconi

A cura di APS Luca Romano 

Christmas in Chorus Concerto di Natale 

ore 18,00 Chiesa Madonna delle Piane

 A cura di Schola Cantorum Zimarino 

Saturnalia a Teate Marrucinorum

 e antiche feste romane in un allestimento multimediale curato da Daniele Mancini c/o Museo La Civitella

a cura di Daniele Mancini e CLAC PLUS 

20 Dicembre 

Natale e Arte nel Museo Barbella

ore 17,30, c/o Museo Barbella

A cura di Ass. Culturale Sacro e Profano 

22 dicembre 

Mongolfiere su Trampoli, Spettacoli del Mago Loran, Trenino di Babbo Natale dalle ore 18,00 in C.so Marrucino e P.za G. B. Vico 

Il Villaggio di Babbo Natale

dalle ore 16,30 alle 20,00 in Piazzale Marconi

A cura di APS Luca Romano 

Dal 22 dicembre all’8 gennaio 

Mostra personale di Pittura di Iannelli Giovanni Paolo,

c/o Museo Barbella 

23 dicembre 

Choco Parade

dalle ore 18,00 in C.so Marrucino e P.za Valignani 

Natale con L’AVIS

Spettacolo c/o Teatro Marrucino, ore 21,00

A cura di AVIS Chieti  

26 dicembre 

Spettacolo con Artisti di Strada

dalle ore 10,00 alle 21,00 in C.so Marrucino

A cura di Aniac Abruzzo Eventi 

6 Gennaio 

XXVIII edizione del Presepe Vivente

dalle ore 17,00 alle ore 20,30, all’interno del Museo La Civitella, con partenza percorso da Via Ravizza

a cura dell’Associazione Teate Nostra




IL MONDO CHE VA, fresco di stampa il nuovo libro di Goffredo Palmerini

Sarà presentato a L’Aquila il 13 dicembre all’Auditorium ANCE (Via De Gasperi), con il Coro della Portella

L’Aquila, 7 dicembre 2022. – Fresco di stampa “Il mondo che va”, dodicesimo libro di Goffredo Palmerini pubblicato da One Group Edizioni. Il volume sarà presentato in prima assoluta a L’Aquila il 13 dicembre, ore 17:30, presso l’Auditorium ANCE (Viale De Gasperi), per gentile concessione dell’Associazione provinciale Costruttori Edili. Interverranno, oltre all’Autore, Giovanna Chiarilli, giornalista e scrittrice, già autrice per la Rai, Mario Narducci, giornalista e scrittore, Francesca Pompa, presidente One Group. Modererà gli interventi la giornalista Michela Santoro. La presentazione sarà preceduta da un breve concerto del Coro della Portella, diretto dal maestro Vincenzo Vivio, una esibizione augurale per l’imminente Natale nel 40° anniversario del prestigioso gruppo corale aquilano. Il volume reca la Prefazione di Patrizia Tocci.

“[…] Sono davvero grato a Mario e a Patrizia – scrive Goffredo Palmerini nella Nota introduttiva – per aver rilevato nel volume quella continuità di filo rosso che lo riconnette alle storie raccontate nei libri precedenti, quasi un sottile invisibile ordito di sentimenti vissuti, valori etici, antiche tradizioni, culture condivise, affinità elettive e relazioni umane che alimentano il senso profondo di una comunità, che sia aquilana o più latamente italiana, dentro e fuori i confini. Trovo le loro parole, di Mario e Patrizia, davvero intense, incisive. Perfino commoventi. “[…] Un’annotazione sul titolo che Francesca Pompa ha scelto per questo volume “Il mondo che va”. In estrema sintesi esprime il cuore del libro, l’ottimismo dei giorni e degli anni che abbiamo davanti, il desiderio – e la responsabilità – di portare ciascuno il proprio contributo per renderli migliori, la consapevolezza che la qualità del futuro risiede anche nelle nostre mani. Ciò che ci aspetta non è un destino inamovibile, ma è ciò che noi stessi contribuiamo a realizzare, con le azioni e i valori umani ed etici che ispirano la nostra vita. E’ quel richiamo all’amore verso i fratelli, specie i più derelitti e gli ultimi, che Papa Francesco costantemente ci ricorda. Proprio al Santo Padre è dedicato questo libro, per averci egli dato una gioia grande venendo a L’Aquila per la Perdonanza, il 28 agosto scorso, ad aprire la Porta Santa dopo 728 anni da quando Papa Celestino V la istituì. Un dono che Francesco ha voluto rendere ancora più splendente, concedendo un anno straordinario di grazia all’antico giubileo celestiniano per chiunque visiti la Basilica di Santa Maria di Collemaggio fino al 28 agosto 2023. “[…]”

“Il mondo¬ che va – annota Francesca Pompa in quarta di copertina -, un esercizio di delicati equilibri tra il narrante e la vita intorno che diventa racconto nell’accogliere ora questa, ora quell’altra storia. Ora un luogo lontano, ora il territorio di prossimità. Mille voci e altrettanti volti entrano a popolare il puzzle dei tanti argomenti trattati che dilatano gli orizzonti e offrono scenari che aprono cuore e mente, fatti di avventura, meraviglia e tradizioni. Goffredo Palmerini è un cesellatore pieno di acume che con occhi attenti osserva anche il più piccolo particolare di quel “mondo che va” al di là di tutto e nonostante tutto. È la forza trainante che va a doppia distanza “l’Italia di qua” e “l’Italia di là”, oltre confine. In questo girovagare si snodano incontri, incroci, avvenimenti e vicende accompagnate da frammenti di vita collettiva. “Le storie possono aiutarci a capire e a dire chi siamo”, ha scritto Papa Francesco nella giornata mondiale della comunicazione sociale. Senza essere catturati dalla trappola delle spiegazioni, l’arte giornalistica del raccontare aiuta a elaborare, a comprendere e a interpretare il continuo divenire dei nostri giorni. Questo libro è una “casa ospitale”: fa posto a tutte le generazioni, intreccia voci e avvenimenti tra passato e futuro, tra storie di rinascita e di speranza.” Con il consenso dell’editore, qui di seguito si propone la Prefazione di Patrizia Tocci, docente e scrittrice finissima.

***

PREFAZIONE

di

Patrizia Tocci

Goffredo Palmerini fa sempre un passo indietro, quando scrive. Un po’ come quando lo incontri che, prima ti guarda sorridendo e poi ti abbraccia: e in quel sorriso c’è già tutto il “personaggio”. Perché Goffredo è un personaggio antipersonaggio e tutta la sua opera intera lo dimostra. È capace di far parlare gli altri, nei suoi testi, mettendosi da un lato e raccontando, come una voce fuori campo in un bel servizio giornalistico che ti resta a lungo nella memoria. Palmerini fa questo e non solo questo. Lo ha fatto in modo eccellente nei libri precedenti, raccontando ed intercettando le storie di emigrazione degli italiani nel mondo e finendo per diventare un vero ambasciatore dell’Italia fuori d’Italia; raccogliendo testimonianze di avvenimenti culturali locali o internazionali, e momenti importanti per una comunità; tessendo e ritessendo fili tra memorie lontane e realtà contemporanee.

Un mosaico di voci, appunto (bel titolo del penultimo libro, pubblicato nel sempre con edizioni One Group). Siamo di fronte ad uno stile conciso, una scrittura corretta, elegante, lineare; “lo bello stilo che ci ha fatto onore” percorre tutti questi vari brani del libro, diversi per argomento ma legati da un filo rosso spesso e robusto. Molti fili si intrecciano con quelli dei numerosi altri libri che Goffredo ha dato alle stampe negli anni e che hanno avuto sempre ottima accoglienza. Questo nuovo volume “Il mondo che va” contiene un diario di lettura a cuore aperto: preziose schede letterarie a cui Palmerini aggiunge sempre un guizzo personale, dovuto spesso alla conoscenza diretta dell’autore o dell’autrice, alle frequentazioni della sua vita di amministratore pubblico ma anche di uomo di lettere, appassionato e vivace lettore di tanti amici ed amiche che hanno frequentato la poesia e la letteratura.

A questa lunga conoscenza e frequentazione con l’autore, a questa bella stima ed amicizia reciproca, mi piace aggiungere una perla, come a una bella collana: il ricordo personale che riguarda l’esordio, del mio primo libro: Un paese ci vuole, pubblicato per le Edizioni Japadre, nel lontano 1990. Lo presentai per la prima volta sotto le ali di Goffredo e Giosafat Capulli, nella pro loco di Onna (L’Aquila). E fu un momento molto bello. Quante cose sono accadute da allora, quanta vita e quanti libri, quanti incontri, quante storie per entrambi. Eppure, quel filo di amicizia non si è mai spezzato ed eccomi qui a leggere il suo lavoro, a cercare di accompagnarlo con rispetto, svelandone qualità e quantità peculiari.

Il volume ci suggerisce la dimensione pregnante di una vita spesa ad ascoltare gli altri, a leggerli, ad incontrarli per lasciare il segno di questo passaggio proprio in mezzo alle pagine. A volte con una dolcissima forma di pietà per gli amici che non ci sono più; a volte con ethos civile per qualche momento di bellezza, a volte con vicinanza emotiva per qualche premio ricevuto per gli amici: l’autore infatti parla sempre poco di sé, dei suoi premi, delle sue belle e internazionali affermazioni. La stessa delicatezza la avvertiamo nel momento più rivelatore e più caro del libro: la pubblicazione integrale di un piccolo manoscritto, un quaderno del padre Vinicio Palmerini, internato militare in un lager presso Lipsia, durante la Seconda guerra mondiale: il documento è venuto alla luce dopo il terremoto del 2009 che ha segnato per molti di noi uno spartiacque doloroso. L’autore riporta fedelmente le parole del padre scritte a matita; ci fornisce informazioni sul periodo, sulle circostanze ma senza mai esagerare.

C’è pudicizia, delicatezza, timidezza nel presentare queste pagine così vicine alla propria vita; nello stesso tempo c’è tanta fiducia nel lettore da affidarci questa testimonianza così come è, nella sua schiettezza disarmante, dolorosamente bella e cara. Non nego che a questo punto mi sono commossa, anche io. In effetti quelle parole vergate a matita, nate da una storia con la s minuscola che però si innesta perfettamente nella grande Storia, hanno il sapore schietto della testimonianza, di vita vera e vissuta; ci introducono a una delle tante molle segrete di questo libro: il dovere della testimonianza. Ancora una volta la scrittura si trasforma in cronaca emotiva, partecipata: ci riporta a una idea di comunità religiosa e civile che sottende tutto, un grande affresco in cui si mescolano vite e partecipazione per i premi degli altri, dolorosi sentimenti di scomparsa degli amici, la città dell’Aquila con la sua antica Perdonanza, ormai dichiarata patrimonio dell’Unesco. Non a caso il libro è dedicato a Papa Francesco che ha recentemente visitato la città dell’Aquila in piena Perdonanza, lasciando una scia emotiva fortissima e regalando alla città una Perdonanza straordinaria che avrà la durata di un anno.

Sfilano, come in una galleria, i ritratti degli amici, le partecipazioni ai tanti premi letterari che continuano ad avere Goffredo tra i nomi eccellenti dei giurati; le riflessioni sui libri appena pubblicati, analisi, ricordi, osservazioni. C’è anche una specie di diario personale, a cuore aperto, in cui Palmerini ricorda amici scomparsi da poco e affida alla pagina e alla scrittura il compito di eternare questi ritratti: aggiunge sempre un dettaglio, una parola, una circostanza, un’espressione sentita per l’amico scomparso che ci fa sentire la vicinanza emotiva, la partecipazione, la tenerezza amicale.

La fede, la solidarietà, l’amicizia sono i valori portanti di questo ultimo libro ma appartengono a tutta l’opera di Goffredo Palmerini: un’etica sociale che trova nella gentilezza e nella reciprocità del riconoscersi la sua radice più lontana. Tutto è degno di storia, da questo punto di vista; anzi, forse, le vite dei singoli riverberano in modo più chiaro mutamenti, rivoluzioni, cambiamenti e motivazioni. E la Storia rimane impigliata in questi bei ritratti che Palmerini tratteggia con mano ferma e penna veloce. Nella sua lunga carriera Goffredo ha scritto tanto, collezionato tanti premi: in contatto con tanta stampa oltreoceano, fa rimbalzare notizie per tante comunità che tessono fili e che continuano a sentirsi, ritrovarsi nei suoi resoconti. Quando Goffredo leggerà la mia prefazione avrà un sorriso imbarazzato e timido sul volto, un gesto senza parole come a schermirsi: “sei stata troppo buona, Patrizia”. No, non sono stata troppo buona: avrei dovuto ancora elencare le tante iniziative, le tante situazioni e le tante presenze brillanti di cui si occupa il volume: tanti fatti che purtroppo potrei soltanto, e a torto, riassumere.

Questo libro, “Il mondo che va”, resta nel suo insieme un bel “documento umano” senza orpelli e mirabolanti aggiunte, fedele agli avvenimenti e alle persone che descrive: da bravo giornalista qual è, Goffredo Palmerini ci prende per mano e ci trascina in uno zibaldone, per varietà di temi, tenuto insieme da una idea di fondo che è ancora quella della fiducia nell’uomo, nella fede dei valori schietti e nella gentilezza. A questo “documento”, a questo libro si volgerà, per il piacere di leggere e di documentarsi, chi vorrà avere conto di questi ultimi anni, difficili e duri, in cui spesso la scrittura è stata conforto e barra dritta per navigazione in acque molto incerte.

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PATRIZIA TOCCI è nata nel 1959 a Verrecchie (AQ). Laureata in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, insegna materie letterarie a Pescara. Studiosa di Eugenio Montale, di Laudomia Bonanni e più in generale del Novecento, i suoi articoli e saggi sono stati pubblicati su numerosi periodici e riviste specializzate. E’ stata presidente dell’Associazione Internazionale di Cultura “Laudomia Bonanni” (sezione “L’Imputata”, L’Aquila). Su Laudomia Bonanni ha scritto numerosi articoli e realizzato nel 2007 il video “Come se il fiore nascesse dalla pietra”. Ha esordito con una raccolta di prose e poesie, Un paese ci vuole (Japadre, L’Aquila 1990); poi, una silloge poetica, Pietra serena (Tabula fati, Chieti 2000); ha pubblicato inoltre La città che voleva volare (Tabula fati, Chieti 2010), libro di racconti interamente dedicato alla città dell’Aquila. Ha curato e pubblicato I gigli della memoria, narrazione collettiva (Tabula fati, Solfanelli 2012. Il libro contiene una postfazione dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz. La prima sezione è costituita da 55 testimonianze sulla notte del terremoto che ha colpito L’Aquila e i paesi limitrofi. Nel 2010, il compositore romano Matteo D’Amico ha composto “6 aprile 2009, una musica per ricordare” su testi di Patrizia e di Thomas Pistoia, scritti all’indomani del terribile sisma che ha colpito l’Aquila e i piccoli centri del cratere. Ha condotto la rubrica “Password” sull’emittente televisiva Tv Uno Donna. Collabora con il quotidiano abruzzese regionale IL CENTRO, con varie rubriche settimanali: Alfabeto dedicata a Dante Alighieri; Carboncino, La Valigia di cartone, Diacromie.

Ha pubblicato il romanzo Nero è il cuore del papavero, con la prefazione di Paolo Rumiz (Tabula fati, Chieti 2017: dedicato al padre che non c’è più ma che continua a vivere nei pensieri e nella scrittura della figlia, tra le luci, gli odori e i profumi di una civiltà contadina che ormai sta scomparendo; un colloquio tra generazioni in cui molti potranno riconoscersi. Con questo libro la scrittrice ha vinto il Premio nazionale di Narrativa “Vittoriano Esposito” come migliore autrice abruzzese; è stata finalista al premio Abruzzese per l’editoria nel 2017; finalista nel concorso festival Controsenso e ha vinto il primo premio nel concorso nazionale “Quel libro nel cassetto”. E’ stata finalista con Menzione speciale per il racconto “Gli Sperduti” al FLA di Pescara 2020. Per la Poesia ha vinto il Premio Marianna Florenzi, per una lettera d’Amore, con la giuria presieduta da Cesare Garboli; il Premio Tagliacozzo e il Premio Libero de Libero. Molti i testi pubblicati in varie antologie: Speciale donna, Racconti dell’Abruzzo e del Molise, Raccontami l’Abruzzo, i Mille Abruzzi, Quando i sogni muoiono all’alba (Tabula fati), I diari della bicicletta (Tabula fati); L’Ammidia a cura di David Ferrante (Tabula fati); Cronache di un tempo senza tempo a cura di Silva Ganzitti Savonitto (Tabula fati); la Gioconda dei poeti, a cura di Dante Marianacci (Edizioni Di Felice). Nel 2019 ha pubblicato Carboncini, sguardi e parole (Tabula fati), con introduzione a cura di Giovanni D’Alessandro. Nel 2021 ha dato alle stampe Alfabeti: le parole di Dante, (Tabula fati). Per questo libro interamente dedicato a Dante e che propone una rilettura originale ed appassionata della Commedia, ha vinto nel 2020 il Premio Internazionale Città del Galateo “A. de Ferrariis” per la saggistica ed è stata finalista al premio per l’Editoria abruzzese. Attualmente collabora con Dj Brahms, per un progetto poetico musicale DIACROMIE che vedrà luce a breve.




SPIRAGLIO POSITIVO per l’Ospedale Bernabeo

La Regione Abruzzo, per il tramite dell’Agenzia Sanitaria Regionale, ha elaborato il nuovo piano degli ospedali con le localizzazioni sul territorio.

Ortona, 6 dicembre 2022. Va subito detto che se il documento supererà il vaglio del tavolo di monitoraggio governativo, Ortona riavrà il suo Ospedale.

Il documento regionale prevede una offerta sanitaria attraverso 16 Ospedali pubblici, oltre ai sette privati, quattro di Secondo livello (L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo), quattro di Primo livello (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto), sei ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero) e due Ospedali di area disagiata con Pronto soccorso (Castel di Sangro ed Atessa).

Le altre strutture esistenti avranno un ruolo di supporto agli Ospedali classificati.

Gli Ospedali di base devono essere dotati del Pronto Soccorso, della Medicina Interna, della Chirurgia Generale, dell’Ortopedia, dell’Anestesia e dei servizi di supporto in rete di guardia attiva, o in regime di pronta disponibilità, sulle 24 ore di radiologia, Laboratorio di Analisi ed Emoteca. Inoltre, gli Ospedali di Base devono essere dotati di letti di “Osservazione Breve Intensiva”.

In sintesi, se il documento sarà recepito a livello nazionale Ortona riavrà il suo Ospedale con tutti i servizi di base, oltre a quelli eccellenti esistenti e che hanno consentito, fino ad oggi, la sopravvivenza del nosocomio.

Una occasione importante per la città! Per questa ragione è auspicabile una mobilitazione delle forze politiche locali e dell’amministrazione comunale a sostegno del documento che la Regione ha prodotto e che nei prossimi giorni sarà esaminato dal tavolo di monitoraggio nazionale.

Tommaso Coletti




IL GUERRIERO DI CAPESTRANO: tra indagini scientifiche e proposte narrative

Incontro sul tema al museo archeologico nazionale d’Abruzzo, Villa Frigerj Biblioteca venerdì 9 dicembre 2022 h 15.00

Chieti, 6 dicembre 2022. L’incontro nasce da un’iniziativa di collaborazione fra istituti e luoghi della cultura diversi per offrire al pubblico una riflessione nuova e aggiornata intorno all’immagine del Guerriero di Capestrano, simbolo dello spirito delle culture italiche anche a livello internazionale. Il Guerriero sarà al centro della presentazione di studi tradizionali e di nuova generazione, che vedono coinvolti la Direzione regionale e l’Università in un progetto comune per approfondire temi e interrogativi ancora aperti.

L’incontro prevede la partecipazione di specialisti del settore accanto ad autori che si sono cimentati sul tema dei guerrieri nella narrativa contemporanea. Dal rinvenimento del Guerriero e dei guerrieri affini, ai dettagli delle rappresentazioni scultoree e figurate, ai guerrieri onorati nelle sepolture del territorio, alle caratteristiche dell’ambiente e ai suoi riflessi nella conservazione di capolavori simili: sono alcuni dei temi che saranno affrontati nella prima parte dell’incontro. La seconda parte sarà dedicata ai guerrieri nella narrativa e alle immagini di combattenti in epoche storiche diverse così come immaginate dai rispettivi autori. Con l’occasione sarà inoltre proposto, a cura dell’Associazione Nazionale Italia Nostra, un premio per la narrativa dedicato al soggetto del Guerriero.

PROGRAMMA

15.00 Saluti d’apertura

15.10 Valentina Belfiore (DRM Abruzzo): Il sonno del Guerriero. Fra immagine e gestualità nelle sculture arcaiche.

15.30 Vincenzo D’Ercole, Silvano Agostini, Oliva Menozzi (Università G. d’Annunzio): Il progetto ARS: Arte, Archeometria e la falsa storia di un vero Guerriero.

15.50 Luigi Capasso (Museo Universitario): Il Guerriero di Capestrano fra antropologia, paleopatologia

ed arte.

16.10 Francesco Stoppa, Francesca Falcone (Università G. d’Annunzio): Dottorato ‘Earthquake and Environmental Hazard (EEH)’. Mappatura e misurazione del rischio sismico per le collezioni museali e l’edificio di Villa Frigerj a Chieti.

16.30 Discussione

17.00 Intervallo

17.15 Prima dell’opera d’arte Psiconauta. Ologramma dell’artista Vito Bucciarelli

17.30 Massimo Pamio (direttore del Museo della Lettera d’Amore) “Piccolo poema in forma di luoghi. Letture di pagine narrative” – Italia Nostra: Promozione del Premio Nazionale di narrativa “Io sono il Guerriero”.

17.50 Nicola Mastronardi, Il Guerriero immaginato. L’assenza del mito italico.

18.10 Nicola Antonucci, Presentazione del romanzo La chiave dei tre Abruzzi.

18.30 Discussione

19.00 Considerazioni finali

Direzione Regionale Musei Abruzzo

CAAM – Università D’Annunzio

Italia Nostra, Sezione di Chieti




NATALE, torna il giocattolo sospeso

Torna l’iniziativa del giocattolo sospeso dell’Associazione Carrozzine Determinate, in collaborazione con il Bosco Incantato e con SportManiA Montesilvano

Montesilvano, 6 dicembre 2022. Per contribuire al sorriso di tanti bimbi e dei piccoli pazienti dei reparti pediatrici dell’ospedale di Pescara. Anche quest’anno invitiamo tutti a partecipare per mettere in circolo solidarietà e amore, per dimostrare vicinanza autentica a chi sta affrontando un periodo di difficoltà in una fase della vita come quella dell’infanzia in cui gli ostacoli non dovrebbero esistere!

Partecipare è semplice!

È possibile acquistare un dono direttamente in negozio o online visitando la pagina Facebook “il bosco incantato shop Montesilvano” oppure visitando il sito www.ilboscoincantatoshop.it e provvedendo al pagamento del dono con modalità PayPal o bonifico, fino al 20 dicembre e l’associazione si occuperà di distribuirli ai bambini destinatari di questa iniziativa. 

Il Presidente Cav. Claudio Ferrante in veste di Babbo Natale si recherà personalmente a consegnare i doni all’interno dei reparti pediatrici.

Vi aspettiamo numerosi!

Claudio Ferrante

Presidente Associazione Carrozzine Determinate




CHRISTMAS SAILING TOGETHER, vince l’amore per la vela e la solidarietà

Circoli velici di Pescara uniti nello sport per festeggiare il Natale e per donare

Pescara, 5 dicembre 2022. Ben 40 le imbarcazioni d’Altura partecipanti a Pescara alla “Christmas Sailing Togetgher”, la prima edizione dell’iniziativa velica natalizia che vede uniti i due circoli organizzatori CNP2018 e CV La Scuffia con il sostegno dell’assessorato comunale allo Sport. Una veleggiata impegnativa con vento debole sui 5/7 nodi e onda lunga che hanno costretto i naviganti ad usare il meglio delle proprie risorse tattiche di manovra.

Premiati i vincitori delle 3 categorie: nella A vince l’equipaggio di “Celeste 2” degli armatori D’Annunzio e Mori seguiti da “Morgan IV” dell’armatore Fabio Cosentino e da “Movida” di Ivo Petrelli; nella categoria B la spunta “Barbalandra” di Paola Galeota e Ferdinando Ciccozzi che ha preceduto “Blazer” di Luigi Noviello e “Jonathan” di Giancarlo Casuscelli; nella categoria C vince “Brezza” di Pio Cubiotti seguito da “Margot” di Colantonio e da “Masce’” di Roberto Di Nisio. L’imbarcazione “Anassa” della Lega Navale di Ortona, con un equipaggio totalmente femminile a bordo guidato dalla skipper Cristiana Di Luzio, è stata premiata per aver realizzato il miglior addobbo natalizio. Brindisi di buone feste e grande collaborazione tra i due circoli e tra i due presidenti Alessandro Pavone del CNP2018 e Marco Bovani del CV La Scuffia sostenuti dall’assessore allo Sport Patrizia Martelli che ha fortemente creduto nell’iniziativa congiunta, la prima di una serie di eventi velici organizzati in sinergia in programma per il 2023.

Ma quest’anno la nota in più è stata la solidarietà; infatti, il Circolo Nautico Pescara ha voluto aiutare la ricerca con una donazione all’AIRC, l’associazione italiana per la ricerca contro il cancro, e il CV La Scuffia ha coinvolto tutti gli equipaggi della veleggiata natalizia nell’acquisto dei panettoni ADMO per sostenere l’associazione donatori di midollo osseo. Dall’equipaggio di”Anassa” inoltre parte un progetto di avvicinamento delle donne allo sport della vela e anche di solidarietà femminile a partire dalla vicinanza alle donne iraniane (a poppa l’imbarcazione veste uno striscione con i volti di Masha Amini e Hadit Najafi uccise per aver mal indossato il velo) per proseguire l’anno prossimo con il coinvolgimento dell’Ospedale di Ortona e di una serie di associazioni legate alla prevenzione dei tumori al seno e all’utero.




COME AIUTARE Papa Francesco?

Tutti possono collaborare con il Papa con le loro preghiere, parole e azioni

di Claudio De Castro

“E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno su di essa”.

Matteo 16, 18

Il Papa… immaginate per un secondo di essere al suo posto. Ha 85 anni e centinaia di responsabilità sulle sue spalle. È il capo visibile della Chiesa. La sua missione non è semplice. Non importa se è stanco o malato, bisogna motivare milioni di credenti a seguire le orme di Cristo nella santità, nella vita di preghiera, nella fede.

Essere Papa non è affatto facile. Sapevate che in Vaticano la sagrestia della Cappella Sistina ha un nome molto toccante?

Viene chiamata sala le lacrime, perché è molto facile che il nuovo Papa scoppi in pianto per l’emozione e il peso della responsabilità del ruolo che, da quel momento in poi, ricade sulle sue spalle.

Una grande responsabilità

Il nostro Papa vive sicuramente preoccupato per tutto ciò che accade nel mondo. Cerca di trovare ponti di dialogo di fronte al pericolo di una guerra nucleare. Lo colpiscono la mancanza di fede dei credenti, i gravi peccati nella Chiesa, le sofferenze, la pandemia e molto altro…

Ha bisogno di confidare nei suoi consulenti e nelle notizie che gli giungono per prendere decisioni.

Ricordiamo tutti quanto è accaduto in Cile nel 2018, quando è stato male informato o gli sono state nascoste informazioni sensibili in un caso di copertura di abusi sessuali.

Alla fine, ha riconosciuto di aver commesso “gravi errori di valutazione” e ha chiesto perdono ai Cileni.

Nonostante tutto, il Santo Padre sa cose che noi non immaginiamo. Quello stesso anno ha messo in guardia contro l’ingerenza del demonio nella Chiesa, e ha esortato i fedeli a pregare San Michele Arcangelo e la Santa Madre di Dio perché ponesse la Chiesa sotto il suo manto protettore, difendendola “dagli attacchi del maligno, il grande accusatore” e rendendola al contempo “sempre più consapevole delle colpe, degli errori e degli abusi commessi nel presente e nel passato”.

Forza tra le difficoltà

Bisogna riconoscere che il Papa dimostra grande forza nella sua debolezza fisica. Sapete quanti viaggi ha realizzato? Saluta più persone possibile, per ringraziare, consolare, orientare, pregare Dio per quelle persone. Sorride sempre con naturalezza, è spontaneo, anche se il ginocchio gli dà fastidio.

Lo avete notato? Qualsiasi cosa faccia, ci saranno sempre persone che lo criticheranno o che snatureranno le sue parole.

A volte dimentichiamo queste parole della Bibbia rivolte da Gesù a San Pietro e che riguardano anche i Papi successivi:

“Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli” .

(Matteo 16, 19)

Uniti al Papa

Ci sono difficoltà nella Chiesa? È innegabile. Alcuni chiedono a Papa Francesco di rimediare a tutto ciò che succede. E noi?

Come credenti, possiamo e dobbiamo collaborare con il Papa, aiutarlo con le nostre preghiere, parole e azioni.

Noi, ad Aleteia, come milioni di cattolici in tutto il mondo, siamo con papa Francesco. È il Vicario di Cristo.

Dobbiamo pregare per lui anziché puntargli il dito contro. Ci conviene, perché le sue decisioni in qualche modo riguardano tutti noi.

Invece di criticare, oggi pregate con fervore Dio per papa Francesco, perché lo Spirito Santo lo illumini e possa guidare con saggezza la Chiesa.

Mentre alcuni cattolici attaccano il Papa, uno youtuber protestante, Cameron Bertuzzi, si è appena convertito al cattolicesimo.

Dopo molte riflessioni e un periodo di studio approfondito del cristianesimo, è arrivato alla conclusione per cui “il papato è vero”.

Di recente, ho letto che nel mondo c’è più di un miliardo di cattolici. Immaginate tutti loro a pregare ogni giorno per il nostro buon Papa Francesco, l’unità della Chiesa, i sacerdoti, la Chiesa, la conversione dei peccatori e le anime benedette del Purgatorio. Il mondo e la nostra Chiesa sarebbero completamente diversi.

Volete pregare oggi per il nostro buon Papa Francesco? Ha bisogno di noi, del nostro affetto, di preghiere e voci di incoraggiamento.

Caro lettore… grazie per la tua fedeltà alla Chiesa!

Dio ti benedica!

Pubblicato il 04/12/22 su https://it.aleteia.org/2022/12/04/come-aiutare-papa-francesco/




BRAVA SIECO,  3-1 al Tuscania

La vittoria consolida il secondo posto in classifica

Ortona, 4 dicembre 2022. Una gara bella ed entusiasmante quella disputata dalle due squadre oggi in campo. Ortona e Tuscania si affrontavano per un duello che metteva in palio il secondo posto del girone. La Sieco aveva bisogno dei tre punti per mantenere a distanze le altre pretendenti mentre i laziali volevano acciuffare gli ortonesi sul gradino d’argento. Qualunque fosse stato il risultato finale, la gara è stata davvero piacevole e ricca di colpi di scena. Un primo set extra large terminato ai vantaggi con il punteggio di 35-37 a favore di Tuscania ma che entrambe le formazioni avrebbero potuto chiudere ben prima. Strepitose le prestazioni di Bertoli per Ortona e Corradi per Tuscania. Il loro duello si è concluso alla pari: venticinque punti per entrambi.

Ferrato, saranno sette punti per lui alla fine, gestisce bene gli attacchi spaziando in ogni dove e trovando sempre pronte le bocche da fuoco. Poco importava se si fosse trattato di attacchi al centro, pipe, o il classico attacco di banda, l’attacco avrebbe messo a dura prova la difesa ospite. Marshall è onnipresente e con la sua esperienza funge da faro e da porto sicuro per i suoi compagni. L’italo-cubano a quarantatré anni salta, colpisce e difende da ogni posizione alternando la forza bruta ad eleganti colpi d’esperienza. Non si limita al compitino neanche Benedicenti che salva almeno un paio di palle estremamente complicate permettendo tra l’altro anche una ricostruzione efficace e di tutt’altro livello rispetto alle precedenti gare. Bulfon è un diesel più la gara va avanti più entra in partita. Sebbene non abbia a referto un vero e proprio ace nel terzo set prende a martellare dai nove metri facendo saltare del tutto le opzioni d’attacco dei laziali.

Grande prestazione anche per la coppia di centrali Iorno/Arienti: è proprio da questo reparto che arrivano quindici punti per gli impavidi. E se Iorno si ferma a cinque, Arienti ne fa 10, compresi quattro muri. L’unica pecca che la Sieco non è riuscita a debellare questa sera sono gli errori al servizio. Diciotto sono tanti. Tuttavia, anche gli avversari sono scivolati su questo fondamentale (diciassette errori dai nove metri per Tuscania) ma è un lato ruvido che gli Impavidi devono continuare a limare nelle sessioni di allenamento.

La prossima partita sarà un turno infrasettimanale. Mercoledì alle ore 18.00 Ortona affronterà la trasferta a Sabaudia, che arriva da una netta sconfitta in quel di Catania. Tre a zero per i siculi che continuano la loro fuga solitaria in testa alla classifica. Sabaudia rimane quindi invischiata nella parte bassa della classifica. Guai però ad abbassare la guardia e guai a pensare che si possa continuare a giocare bene con il minimo sforzo.

Coach Nunzio Lanci: «È stata una partita giocata bene. Soprattutto nel primo set le due squadre hanno giocato una pallavolo ad altissimi livelli e sempre in perfetto equilibrio. Bravi noi a non farci demoralizzare dopo aver perso un set così lungo ed incerto ma siamo rimasti attaccati al match perché volevamo portare a casa a tutti i costi i tre punti. Bravissimi ragazzi perché sono riusciti a rimanere calmi e a fare le cose giuste così da mettere sotto pressione l’avversario. Sicuramente questa vittoria ci permette di rimanere al secondo posto e diventa importantissimo cercare di vincere a Sabaudia mercoledì e poi anche contro Bari»

La gara in pillole

Ortona parte sulle ali dell’entusiasmo e grazie anche a qualche errore al servizio di troppo da parte di Tuscania, scappa avanti. Poi arriva la solita dormita che permette ai laziali di rifarsi sotto e addirittura conquistare un punto break quando siamo alla metà della prima frazione di gioco. La lotta prosegue serrata e a fine set si va ai vantaggi. Entrambe le squadre hanno la loro occasione per chiudere, ma alla fine la chiudono gli ospiti con l’insolito punteggio di 35-37.

Nel Secondo set, tranne che per una piccola défaillance iniziale è la SIECO a condurre i giochi nella prima parte del parziale. Il gioco di Tuscania si fa falloso e nello stesso tempo gli ortonesi aumentano l’efficienza del servizio e della ricezione. Tanto basta per staccare gli avversari ed avviarsi verso un finale che si prospetta tranquillo e di gestione.

Tuscania entra più agguerrita nel terzo set e prendono subito un rassicurante vantaggio. La Sieco sbaglia troppo al servizio ma nonostante questo riesce ad acciuffare i laziali sul sette pari. L’atteggiamento di Ortona è quello giusto. Tuscania non riesce a contrastare gli adriatici tanto che coach Passaro mischia le carte in campo ma ormai Ortona è avanti di otto punti. Ortona gioca bene e il vantaggio non può che aumentare.

Un quarto set che parte più equilibrato ma la Sieco riesce a dare qualcosa in più degli avversari. Bulfon trova una maggiore continuità ed un servizio più efficace. La squadra di coach Lanci si ritrova quindi avanti riuscendo a giocare con maggiore tranquillità. Ferrato ha l’imbarazzo della scelta, qualunque terminale offensivo chiami in causa, questi risponderà bene. Ortona è troppo confidente e si rilassa permettendo agli avversari una incredibile rimonta a fine set. La Sieco, però mantiene il sangue freddo e grazie ad un Bertoli inarrestabile e ad un pungente Ferrato dai nove metri riesce a chiudere set e partita.

PRIMO SET. La Sieco scende in campo con il palleggiatore Ferrato e l’opposto Bulfon. Schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli mentre al centro Arienti e Iorno. Libero Benedicenti. Gli ospiti rispondono con Leoni Palleggiatore e Onwuelo opposto. Festi e aprile i centrali con Corradi e Menchetti schiacciatori. Libero Sorgente.

Il primo punto è della Sieco che approfitta di un’invasione ospite. Fuori l’attacco di Onwuelo 4-2. Ancora out l’attacco di Tuscania 5-2. Stavolta è Bulfon ad attaccare fuori 6-4. Festi sbaglia il suo turno al servizio 8-5. Marshall va di potenza dalla seconda linea 9-5. Fischiata invasione a Ferrato 9-6. Bulfon sfonda il muro e la palla schizza fuori 13-8. Ottimo break ospite che con il muro registrato raggiunge Ortona sul 12 pari. Out il servizio di Bulfon 14-15. Muro di Arienti 16-15. Bulfon prova la fucilata in parallelo e conquista il punto del 18-17. Bertoli trova uno stop a muro 18-19 e time out per Nunzio Lanci. Marshall chiude la porta a Onwuelo 21-20. Ace di Bertoli 22-20. Bertoli trova la classica palletta in pipe 23-21. Onwuelo regala la prima palla set ad Ortona sbagliando il servizio 24-23. Annullata la palla set si va ai vantaggi 24-24. Ace di Corrado 24-25. Errore di Festi che mira al muro, ma il muro non c’è. La palla si spegne fuori 26-25. Arienti al centro 27-26. Marshall con la pipe del 28-27. Tocco da biliardo di Bertoli 29-28. Invasione di Marshall 30-30. La Pipe di Festi va a segno 31-32. Bulfon annulla 32-32. Stavolta fa tutto Marshall per il 33-33. Invasione Ortona 33-34. Bulfon non ci arriva e il suo muro termina fuori 35-36. Alla fine, Bulfon viene murato e il set si chiude con il punteggio di 35-37

SECONDO SET. Male la ricostruzione Ortonese e Tuscania ne approfitta per il primo punto 0-1. Invasione fischiata agli ospiti 3-1. Muro di Arienti 4-2. Il muro di Ortona non tiene, 5-4. Bertoli trasforma in oro una pallaccia arrivata da Ferrato. Come se non bastasse va al servizio e fa ACE 10-7. Muro di Arienti 11-7. Onwuelo riesce ad avere la meglio sul muro ortonese 14-10. Buon momento degli ospiti, Bulfon sbaglia una ricezione e Tuscania contrattacca 13-15. Invasione fischiata a Leoni 13-17. Mani e fuori ad opera di Bertoli 14-18. Arienti attacca al centro 14-20. Quando gli avversari si fanno pericolosi, sul 17-20 Coach Lanci chiama tempo. Iorno serve troppo lungo 19-22. L’arbitro fischia una spinta a Festi 24-19. Bulfon tira forte e Ferrato può contrattare chiudendo il set.

TERZO SET. Primo punto per gli avversari raggiunti subito dopo dall’attacco di Arienti al centro 1-1. La pipe di Bertoli è vittima del muro di Tuscania 1-3. Bulfon prova a far ripartire la Sieco 3-6. Bertolo trova un pertugio tra le mani del muro 6-7. Fondamentale recupero di Benedicenti che favorisce l’arrivo del 7-7. Un ace di Bertoli che confonde la ricezione 10-8. Fuori il servizio di Sacripanti 11-9. Muro di Arienti 13-9. Marshall fermato dal muro 13-11. Stavolta il cubano mira alla mano esterna del muro 14-11. Ace sporco di Bulfon 15-11. Batte ancora forte Bulfon e la ricezione è necessariamente lunga. La palla arriva nella zona di competenza di Arienti che fa 16-11. Fuori l’attacco di Festi 17-11. Muro solitario di Ferrato 18-11. Alla fine, Bulfon sbaglia il servizio ma è anche merito suo se Tuscania non è riuscita a giocare 20-12. Invasione di Stamegna 21-12. Tocca il muro sulla botta di Onwuelo 22-13. Ancora ace di Ferrato 24-14. Brutta palla di Licitra che regala il primo punto ad Ortona.

QUARTO SET. Il primo punto è di Ortona. Il Libero Sorgente tenta il recupero facendo strike con i cartelloni pubblicitari e la telecamera del videocheck. Per fortuna non si fa male 1-0. Marshall forza una palla arrivata sporca ma il tentativo è fallimentare 2-3. Muro di Arienti 4-3. Potente la schiacciata di Bertoli, il muro non tiene e la palla va fuori 5-4. Ferrato la gioca di prima 6-5. Fuori l’attacco di Onwuelo 7-5. Sacripanti schiaccia sull’asticella 8-5. La diagonale di Bulfon è ottima 9-6. Muro di Ferrato 13-9. Fuori il servizio di Festi 16-12. Fuori anche la Pipe di Tuscania 17-12. Mani e fuori di Bertoli 19-13. L’ace di Cipolloni vale il 17-20 per Tuscania che approfitta di un attimo di relax dei padroni di casa. Fuori il servizio di Onwuelo 18-22. Corrado ha buon gioco e con la sua Pipe elude il muro 22-20. Bertoli allenta la pressione 23-21. Ancora Bertoli regala alla Sieco il Match-point 24-22. Lo stesso Bertoli intercetta una palla di ritorno dopo il bolide di Ferrato al servizio e la gara si tinge di bianco azzurro.

SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA – Maury’s Com Cavi Tuscania 3-1 (35-37 /25-19 /25-14 /25-22)

Sieco Service Impavida Ortona: Vindice (L) n.e, Ceccoli, Bertoli 25, Benedicenti (L) 54% pos – 39% perf, Iorno 5, Marshall 13, Di Tullio n.e., Bulfon 15, Arienti 10, Ferrato 7, Pollicino n.e., Palmigiani n.e., E.Lanci n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Maury’s Com Cavi Tuscania: Stamegna 1, Leoni 2, Festi 3, Ruffo, Cipolloni, Sorgente (L) 73% pos – 47% perf, Sacripanti 8, Corrado 25, Aprile 3, Onwuelo 24, Licitra, Borzacconi n.e.

Durata Set: 45’, 29’, 26’, 30’

Durata Complessiva: 2h 10’

Muri Punto: Ortona 11 / Tuscania 8

Aces: Ortona 4 / Tuscania 4

Battute Errate: Ortona 18 / Tuscania 17

% Attacco: Ortona 54% / Tuscania 41%

% Difesa:  Ortona Pos 50% – perf 34% / Tuscania 64% pos  – perf 46%

Arbitri: Gasparro Mariano e Pasciari Luigi




ELHAM HAMEDI, UNA VOCE DI LIBERTÀ IN IRAN, nell’arte e nella poesia

Annotazioni sulla poetica e sulla pittura dell’artista di Shiraz, ambasciatrice di pace nel mondo

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 4 dicembre 2022. Le notizie di quanto sta accadendo in Iran accompagnano la lettura della silloge “Un colpo alla testa, era uno zaqboor” di Elham Hamedi, un volume di 40 liriche, pubblicato in questo mese di novembre da Terra d’ulivi Edizioni. Le poesie, in lingua inglese, sono state tradotte in italiano da Fernanda Ferraresso e nel testo pubblicate in entrambe le lingue. Queste modeste annotazioni non hanno la pretesa d’essere una riflessione critica sulla poetica di Elham Hamedi, che sfuggirebbe dalle mie competenze. L’autrice ha una rara sensibilità e una feconda espressione lirica, che ti prende l’anima. Profonda è l’emozione mentre mi immergo in queste liriche.

Questa è una guerra/ tra il sangue nero della mia penna/ e il bianco sospetto di questa carta/ Questa è una guerra/ attraverso le mie lacrime rosse/ che erutta/ dai muri feriti/ attraverso il mio rossetto/ che è rotolato/ nel suolo la voce silenziosa di una donna/ nel rossetto rosso./ Questa è una guerra/ attraverso la pelle spaccata di una donna/ chi si alza impotente./ La sua faccia schiaffeggiata abbandonata a terra/ è un’ombra frammentata che se ne va. (Ombra in frammenti)

Non esiste mezzo più portentoso dei versi, per aprirci le porte dell’anima, perché la Poesia è distillato della voce dell’anima per antonomasia. Rompe barriere, la Poesia, frantuma confini, si libra eterea conquistando orizzonti inusitati, confida le aspirazioni più autentiche, le gioie più profonde, le ansie, i dolori, le passioni e i desideri più reconditi, ma che hanno valore universale. Ci affranca dai rumori del mondo, ci restituisce la dimensione umana, nella sua nudità e nella sua purezza. Se non esistesse la Poesia, ci mancherebbe quella voce dell’anima che muove le corde della sensibilità umana, rivelandoci l’essenza stessa del tratto di strada che ad ognuno spetta nella storia dell’umanità.  La poetica di Elham Hamedi arriva diritta al cuore, è un urlo lancinante di dolore, di inquietudine, di sofferenza interiore. E’ un grido di libertà alto e potente. In questo volumetto ancora fresco di stampa Elham Hamedi ci sono versi intensi e sanguinanti, c’è tutto il dolore dell’anima, c’è l’intima rivolta contro la violenza, contro la brutalità e la sopraffazione.

Mi ribellerò/ romperò/ tutte le leggi della convivenza con la natura inanimata/ mi ribellerò/ con le stesse imperfette braccia e gambe/ con le stesse implicazioni invertite dell’essere non essere/ nausea di essere/ e masticando costantemente la non esistenza/ mi ribellerò/ catturerò l’anima umana/ da questa palude permanente. (Nausea di essere)

E’ una rivolta morale di una donna che sfocia in una poetica senza eufemismi, netta, trasparente, icastica. Vi traspare un dolore che accomuna tutta quella parte di umanità che ripudia l’oppressione e la cecità umana, oscurata dai pregiudizi e dalla mostruosità del pensiero.

È vietato il sole sulla nostra pelle/ e le ombre delle galassie passano facilmente dalla mia bocca scura./ Senza sorpresa o shock può congelare il nostro corpo./ Senza che la cella segreta turbi la mia mente/ la lama del vento mi ha trasformato in due metà del purgatorio. Dante, ma dove stai a testa in giù nella Via Lattea?/ Come l’inferno succhia l’ombra e il suo silenzio?/ I melograni insanguinati scoppiano nel Giardino dell’Eden/ e le scintille di fuoco/ tra le ceneri delle parole/ giustificano la follia delle mie mani impotenti/ per crocifiggere l’intera mia anima./ Dove sei Dante? Hidden Paradise ha molto dolore./ Il paradiso è gravido di mille feti ignoranti./ L’inferno dietro il punto interrogativo/ ha inghiottito tutte le fiamme./ Dove sei Dante?/ Beatrice per un rossetto nero/ è stata lapidata. (Paradiso nascosto)

Raffinata e colta, la sua espressione poetica s’interroga sulle questioni fondamentali, sul senso dell’esistenza umana e sulla sofferenza. Entra nelle profondità del suo essere, ma non s’estrania dall’ambiente in cui vive. Queste le emozioni immediate ad una lettura ancora non ben distillata dei versi di Elham Hamedi. E però il suo grido è già entrato nel profondo.

Angeli di terre lontane!

Dio ha fatto i tuoi capelli d’oro?

I miei capelli sono stati giustiziati oggi

Si riversava sulle spalle nude di un albero

Angeli di terre lontane!

I miei capelli non possono essere la corona del mio corpo?

I capelli sulla mia testa non appartenevano a questo corpo ferito fin dall’inizio della creazione?

Angeli con i capelli biondi!

I miei capelli avrebbero potuto essere di un colore diverso

Angeli dai capelli d’oro delle terre libere!

I miei capelli sono diventati scuri durante una dittatura!

Angeli di terre lontane!

Lascia i tuoi capelli al vento oggi in memoria dei miei capelli morti

Nella mia terra i venti sono stanchi

I miei capelli sono stati giustiziati oggi

E gli uccelli non possono cantare sulle spalle degli alberi accanto al cadavere dei miei capelli

Una ciocca di capelli nella mia terra è un anello della morte sul collo di una donna.

(Questi non sono capelli. 19 settembre 2022)

Le sue liriche trovano una perfetta sinestesia con la sua pittura intensa, con le istallazioni. Elham Hamedi è una grande artista, con una cifra del tutto originale. Le sue tele raccontano frammenti umani in un insieme di cose e oggetti inanimati. Denso e pastoso il tratto, decisi i colori ma senza vivezze eccessive, quasi sconfinanti nel campo informale. Elham Hamedi è nata nel 1967 a Shiraz, in Iran. È un’artista multimediale, pittrice e poetessa, curatrice internazionale E’ membro permanente dell’Iranian Visual Arts Scientific Association. Laureata in Ricerca in Arti alla Yazd University, si è poi laureata in Radiologia presso l’Università di Shiraz. È designer della rivista letteraria e artistica “Aghrabeh”. Alcuni dei suoi dipinti e installazioni sono stati ispirati da frammenti di organi umani e dalle loro interazioni con oggetti inanimati. Nei suoi dipinti cerca di stabilire una connessione tra pittura e argomenti medici legati al corpo. Questa relazione intertestuale è associata a temi psicoanalitici. Infatti la psicoanalisi è considerata come il collegamento tra le due aree della formazione di Hamedi, cioè Arte e Medicina. L’artista ha tenuto diverse mostre personali e collettive, in Iran e all’estero. La sua collezione di dipinti è stata recensita nel 2018 da quattro critici iraniani su “Sokhan”, rivista di Cultura e Arte. I suoi lavori sono stati recensiti anche da Rocco Zani, critico italiano, su “WordNews” 2021. Attualmente Hamedi sta collaborando al progetto di Maurizio Esposito sulla rivista Dialogo. Alcune sue poesie sono state pubblicate in italiano su “Transiti Poetici” di Giuseppe Vetromile. Le sue poesie sono state presentate da Fernanda Ferraresso e Paolo Polvani e pubblicate in prestigiose riviste e siti web italiani. Tra queste la rivista letteraria internazionale Forma Fluens, la rivista letteraria Frequenze Poetiche, le riviste Art Magazine e Dialogue Magazine, l’Agenda Poetica 2022, Il no. 52 della collana “I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano” è interamente dedicato a Elham Hamedi.

Fernanda Ferraresso così scrive, tra l’altro, in una nota critica sull’arte poetica e pittorica di Elham Hamedi: “[…]Visualizzare e dare forma a ciò che sfugge, che è aereo, volatile e volubile, ma pervade e intride la materia, è ciò che le opere di Elham Hamedi, sia quelle pittoriche, che quelle letterarie in poesia, cercano di fare, come inchiodando un attimo preciso, che lo sguardo profondo ha colto, senza confondersi con il tempo  in cui si vorrebbe trovare il senso per sintetizzarlo in un solo significato. Tutto resta sospeso. Nel movimento del frammento, afferrato nell’istantanea si coglie l’attimo, l’attimo prima che evolva. […] Hamedi spiega le sue opere, che vanno sotto il titolo di Fragment – Frammenti e afferma che ciò che si vede non è una frattura esposta soltanto, quanto piuttosto ciò che ne consegue, in un recupero dei pezzi, di un corpo scomposto, collocando le parti di cui si forma quasi in un mosaico, in un diverso assemblaggio da cui ciò che si palesa è un dire fermo, inciso in ogni sua parte: “Sono memoria e resto ferma anche se tagliata, sbranata e trascendo il corpo per farmi memoria di tutti”. In una composizione solo sua, si fa strumento in cui il singolo si mostra come un coeso abito abitato, anche se corpo in quel caos di parti, testa orecchio piede, sembra voler ingrandire e gridare una affermazione forte. E’ un grande orecchio, un ascolto profondo e labirintico, la vita è l’attimo in cui la percezione interpreta la frantumazione ricomponendola attraverso repertori sonori, tendinee tessiture, intime correnti oscure, scrivendo le sue perle in quell’oceano di caos e caso da cui tutti e tutto discendiamo e in cui camminiamo, attraverso  immagini che non è dato vedere agli altri e sono intime, segrete, sono le perle dentro la conchiglia di chi le ospita in sentieri marini, abissi, dove camminiamo con piedi azzurri quasi con passi danzanti, in punta di piedi. […]

Stare alla frontiera dell’immagine quanto del sentire – annota infine Fernanda Ferraresso – sembra essere per Hamedi il luogo in cui più profondamente guardare, nel territorio di un sé consapevole di ogni mancanza, di ogni distanza, di quelle voci che non smetteranno mai di farsi sentire e abitare la carne, configurando sillabari di incredulità e attenzione acuta, forte proprio di quel sapersi riscrivere, ritessendo in continuo quell’uomo-donna-tutto e niente, contemporaneamente. Incombente vita e morte sono la residenza, in una distanza in cui spazio è quel nuotare affogare e riaffiorare, rifiorire, ferire, lacerati da una forza che è sempre la passione con cui la vita ci prende e noi le rispondiamo, ciascuno dalla propria terra, in cui il sisma dell’esistere non è mai rassegnazione.”

“La poesia riesce sempre a trovare spiragli e vie inaspettate – scrive il poeta e critico letterario Giuseppe Vetromile -, per cantare al mondo intero il senso dell’esistenza così come viene percepito dall’autore, in termini di materialità e corporeità ma anche e forse soprattutto in termini spirituali e psichici. Il panorama e il tempo che fluisce ineluttabile, sono elementi che suggeriscono riflessioni, che incitano domande alle quali il poeta tenta di dare le proprie risposte o motivazioni d’essere. La visione del mondo, fisica o anche psicologica, sociale, religiosa, spirituale, viene elaborata dal poeta, il quale poi costruisce, o meglio ricostruisce, questa visione dotandola di luci, suoni, prospettive, speranze, dolori e anche speranze, in un quadro complesso, articolato e delicato, unico nel suo genere perché è unica e originale la visione filtrata dall’autore. In questa prospettiva si colloca il mondo poetico dell’iraniana Elham Hamedi, artista a tutto tondo, la quale ci offre una visione particolarmente elaborata della sua realtà, che oltre ad aderire pienamente alla situazione storica contingente, assume sicuramente una validità considerevole anche in ambito antropologico e psicologico generale.

La sua poesia, infatti, si frammenta e si ricostruisce continuamente, e come i tasselli di un puzzle gigantesco, raggiunge la compattazione del quadro solo al termine, quando l’azione propositiva dei suoi versi afferma e conferma l’idea generatrice, il suo progetto poetante. E così, Elham Hamedi costruisce il suo mondo poetico riempendolo di figure simboliche apparentemente inanimate, come strade, grattacieli, manichini, vetrine, terre e pietre, ma anche utilizza parti del corpo che, staccate, indipendenti, acquistano vita propria, soffrono, si dolgono, cercano orizzonti di libertà e di affrancamento dalle costrizioni di una quotidianità derelitta e opprimente. […] Una poesia dunque dai contenuti fortemente simbolici e metaforici – conclude Vetromile –, che si snoda attraverso visioni e storie frammentate, colme però di una umanità dolorante e desiderosa di aperture, di sbocchi liberatori, come di un ruscello che impetuosamente cerca di raggiungere il mare. La poesia è un modo di dire le cose del mondo e della storia, un modo onesto e sincero, che offra spunti di riflessione e che raggiunga direttamente il cuore e l’anima dell’altro, coinvolgendolo e suggerendogli realtà altre, diverse dalle proprie, e per questo la poesia è “ponte” tra culture diverse, tra visioni del mondo diverse. E la poesia di Elham Hamedi è anche tutto questo!”

Prendo qualche lacerto da una bella recensione di Paolo Polvani sulla poetica di Elham Hamedi. “Il corpo è il paradigma attorno al quale s’incardina il discorso poetico di Elham Hamedi – scrive tra l’altro Polvani –. Un corpo a volte evocato nella sua interezza, più spesso sezionato, frammentato, ridotto a dettaglio. Una volontà indagatrice riscontrabile anche nell’ opera pittorica, di sapore espressionista, dove il colore è assimilabile a un grido e i frammenti del corpo si offrono illuminati da una luce viva. Radicarsi nella realtà, spostarsi nello spazio, liberare le energie creative, rapportarsi al presente e confrontarsi con quello che c’è, tutto questo è in strettissima relazione con il corpo, avviene in funzione e grazie al corpo. […] So che la lingua iraniana possiede raffinatezze dolcissime e infinite sfumature di suoni, e che sicuramente nei passaggi dalla lingua originale all’inglese e infine all’italiano va persa purtroppo la musica dentro la quale la poesia è stata generata.  Contiamo però che Elham nella sua gentilezza ci faccia dono di una lettura e che questa lettura possa circolare tra chi avrà il piacere di passeggiare dentro i suoi versi. Resta comunque una poesia intensa, ricca di improvvisi bagliori e coloratissima – tutta la mia presenza blu -, con rimandi all’opera pittorica, altrettanta interessante e avvincente. Una poesia che parla dell’incompiutezza e della difficoltà di accettare il presente, e tuttavia felicemente, pervicacemente aggrappata alla necessità della creazione: – ma la parola è qui,/ ubriaca e spericolata/ nella sicurezza delle mie labbra -.

Elham Hamedi è stata selezionata per la partecipazione alla Biennale d’Arte Contemporanea della Murgia, svoltosi a Palazzo Lanfranchi, una delle sedi dei Musei Nazionali di Matera E’ stata tra i 167 artisti provenienti da Italia, Svizzera, Turchia, Germania, Giappone, Russia, Estonia, Ucraina, Francia, Grecia, Cina, Bulgaria, Spagna, India, Iran, Lituania, Canada, Stati Uniti, Argentina, Australia. Più artisti insieme, in una fusione virtuosa di antico e moderno e un comune denominatore: onorare le vittime di tutte le stragi e farsi costruttori di pace. Un connubio di linguaggi diversi e complessi, specchio della globalizzazione attuale sempre più presente anche nelle nuove tendenze artistiche. Hamedi ha partecipato inoltre alla Mostra “Green Image Joseph Beuys 100” presso la Pinacoteca Civica di Palazzo Moncada a Caltanissetta. Nel 2022 Elham Hamedi ha partecipato alla IXX Esposizione Internazionale d’Arte – AamA, co-ospitata da otto musei: Musée de Portimao (Portogallo), L’Entrepôt Galerie d’art (Principato di Monaco), Contemporary Art Museum and Art Center Bitola (Macedonia del Nord), ‏Kyungpook National University Art Museum,  Bukgu – Daegu (Corea del Sud), El Castillo Museo de Monteagudo de las Vicarias (Spagna), Cang Art Museum, Hangzhou (Cina), Villa Biancardi, Zorlesco (Italia).

In campo letterario Elham Hamedi è stata una delle poetesse selezionate per partecipare a Procida al First International Iside IX Edition – Literary Arts 2021, ed è una delle vincitrici del Premio International 2022 “Women For Culture and For Peace”. E’ inoltre membro esecutivo della Writers Capital International Foundation. È Ambasciatrice dell’IFCH, Ambasciatrice di Pace e membro del Consiglio di Amministrazione del Poetry and Literature World Vision. Hamedi è tra gli autori della casa editrice Les Flâneurs Edizioni, collana “Icons”, nella serie Poetry diretta dal poeta Alessandro Cannavale e presente in diverse antologie di poeti (in Italia, Albania, Belgio). Nel 2022 le sono stati conferiti il Premio internazionale “Le Nove Muse”, a Venezia, e a Montecatini Terme il Premio internazionale “Il Canto di Dafne”, prestigiosi concorsi letterari di cui è presidente Marina Pratici, poetessa insigne e saggista, e presidente internazionale è Hafez Haidar, candidato al Premio Nobel per la Pace e per la Letteratura.




LA   LG UMBYRACING SBANCA BISCEGLIE. Violato 1-3 il parquet della Sportilia

Sesta vittoria consecutiva e terzo posto in solitudine

Teramo, 4 dicembre 2022. Come previsto alla vigilia, la LG UmbyRacing Teramo stupisce e vince anche a Bisceglie con la Sportilia 1-3 e conquista la sesta vittoria consecutiva che permette alla squadra biancorossa di issarsi in solitudine al terzo posto della classifica. Una gara dai due volti e vietata ai malati di cuore.

Questo perché la squadra di Marcela Corzo ha regalato il primo set alle avversarie, non giocando come su standard abituali. La reazione c’è stata, una reazione di forza di carattere di squadra, che ha permesso alla Futura di ottenere l’intera posta in palio, anche con qualche sofferenza di troppo. Il primo parziale vede le padrone di casa sempre comandare portandosi avanti 6-5, 13-7, 19-15, 22-19 fino al 25-20 in 24 minuti.

Nel secondo set è sempre la Sportilia a gestire la gara, ma la Futura c’è dimostrando voglia di stupire ancora. Il primo vantaggio biancorosso arriva sul 9-10, ma si resta in equilibrio fino al 18-18, con le pugliesi avanti addirittura 21-19. Sull’orlo del precipizio, le biancorosse tirano fuori l’orgoglio nascosto nel primo set. Impattano 22-22 e poi piazzano un tre a zero che permette di andare sull’1-1, 22-25 in 28 minuti.

Nella terza frazione scappa ancora Bisceglie, ma è un fuoco di paglia perché Teramo è avanti 11-12. Mantiene ed allunga il vantaggio la squadra di Corzo fino al 15-22, 17-24 per chiudere 19-25 in 26 minuti. Ultima frazione al cardiopalmo, con le biancorosse avanti 4-10, 9-14, 11-17. Bisceglie non molla e si arriva sul 18-22. Poi la Futura decide di mettere fine all’incontro: va sul 20-23, 20-24, 21-24, chiudendo 21-25. L’importante era vincere, ottenere i tre punti e la sesta vittoria consecutiva. La Futura alza la voce, le ragazze biancorosse lanciano un messaggio al campionato e a chi le aveva date ormai fuori dai giochi.

SPORTILIA BISCEGLIE     1

Luzzi, Nazzarini, Bellapianta 18, De Nicolò 18, Losciale A. 2, Piarulli, Massaro, Roselli, Lo Passo 1, Losciale P. 8, Di Reta 7, Gentile, Mastropasqua. All. Nuzzi.

LG UMBYRACING TERAMO 3

Peroni, Ragnoli 2, Cipriani 9, Di Diego 3, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 14, D’Egidio, Mazzagatti 6, Di Carlo 15, Di Sabatino, Ventura, Lestini 23. All. Corzo.

Arbitri: Filomeno (Massafra), Monteleone (Carosino).

Parziali: 25-20, 22-25, 19-25, 21-25.

Patrizio Visentin




LE STRANE TEORIE SULL’IMMORTALITÀ dei cristiani avventisti

L’avventismo è un sottoinsieme di Chiese e gruppi religiosi che si professano cristiani e si rifanno al mondo protestante. Ma attenti ai loro messaggi: sono distorti e anticattolici

di don Marcello Stanzione

Secondo gli avventisti, al ritorno di Cristo, alla fine dei tempi, avrà luogo anche la prima risurrezione. I giusti risorgeranno e riceveranno l’immortalità; attualmente i giusti si troverebbero in uno stato di incoscienza e di sonno. Gli avventisti sostengono che è vero che nella Bibbia il termine anima ricorre centinaia di volte, ma essi dicono che non si parla mai di anima immortale.

I giusti risorti

Per questa dottrina, diffusa in tutto il mondo per un totale di circa 100mila seguaci, i giusti risorti e quelli ancora vivi verranno portati in cielo insieme con Cristo, per una durata di mille anni, in cui essi eserciteranno il giudizio sugli empi. Alla fine di questo periodo di mille anni scenderà dal cielo la nuova Gerusalemme con i giusti, ma Satana avrà di nuovo campo libero, egli sedurrà ancora una volta i cattivi e lotterà contro i giusti.

Lo sterminio di Satana

La guerra terminerà con lo sterminio di Satana e dei suoi seguaci attraverso il fuoco. Non ci sarà l’inferno eterno: ai giusti Dio riserverà come dimora la nuova creazione in Cristo: la terra paradisiaca. Come Cattolici sappiamo che la negazione dell’immortalità dell’anima è un errore che si ripete nella storia, anche se rivestito di una patina culturale diversa. Nel caso degli avventisti, è stranamente una patina che afferma di essere non razionalista, ma addirittura biblica.

Un elemento sensibile e uno spirituale

La Chiesa Cattolica afferma che l’essere umano è stato creato da Dio come coronamento della sua opera, come si può ben comprendere da Genesi 1 e 2. L’uomo, nella sua unità personale è il risultato di un elemento sensibile, il corpo, e di un elemento spirituale, l’anima. L’anima è la fonte e la radice di quelle attività che l’uomo manifesta come suo modo specifico di essere creato: intelligenza, libertà e volontà.

L’anima immortale

Dal fatto che l’anima sia sostanza spirituale ne consegue il fatto che essa è immortale. Questa proprietà dell’anima può essere rilevata dalla ragione con una riflessione sulle sue capacità come il volere, l’essere libero e l’intendere. Inoltre, questa immortalità è attestata anche dalla Sacra Scrittura, con quelle modalità culturali che sono proprie dell’Ebraismo.

La contraddizione della Bibbia

La Chiesa insegna che l’affermazione della presenza di questa sostanza spirituale non contraddice la concezione biblica dell’uomo, in quanto non si viene a professare quel dualismo anima-corpo che la Chiesa Cattolica non ha mai accettato. Infatti, è proprio in forza dell’anima che il corpo diventa un corpo personale o spirito incarnato. Come possono stare insieme questi due elementi? Un esempio, banale forse, può essere quello dell’energia elettrica e del filo di rame. Il filo ha valore in quanto è percorso dall’energia che si esprime nella luce.

Non ci sono Inferno, Paradiso e Purgatorio

Gli avventisti sostengono che la credenza nell’immortalità dell’anima è presa dalla filosofia ellenistica; per essi non esiste escatologia intermedia, cioè Inferno, Paradiso e Purgatorio, ma i morti risorgeranno alla fine del mondo al giudizio finale del Signore. In realtà le cose non stanno così.

San Luca smentisce gli avventisti

Ciò è dimostrabile tramite la citazione di alcuni versetti biblici. San Luca ci ha conservato le parole che Gesù morente disse al buon ladrone. Questi aveva rivolto a Gesù una preghiera: “Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose Gesù: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso” (Lc 23,42-43). Con questa chiara risposta Gesù assicura che quella preghiera veniva esaudita in quello stesso giorno; subito dopo la morte essi sarebbero stati felici in un nuovo stato di vita: il Paradiso. Gv 11,1-27 ci riporta la risurrezione di Lazzaro.

La risposta di Maria a Gesù

Marta piangeva la morte del fratello, quando Gesù interviene dicendo: “Tuo fratello risorgerà” (Gv 11,23). Poiché Marta, che era giudea, era abituata all’idea della risurrezione futura, risponde prontamente a Gesù: “Io so che mio fratello risorgerà nell’ultimo giorno” (Gv 11,24). Ma Gesù rettifica quella idea errata e le dice: “Io sono la Risurrezione e la Vita. Chi crede in me, anche se muore vivrà, anzi chi vive e crede in me non morirà mai” (Gv 11,26). Gesù è la vita, ora, al presente.

Gesù e Marta

Afferma inoltre Gesù: “Chiunque vive e crede in me non morirà mai. Credi tu questo?” (Gv 11,26). Che cosa chiede Gesù a Marta? Un atto di fede non nella futura risurrezione in cui Marta già credeva, ma le chiede di accettare una nuova rivelazione che essa non riesce a capire. Quella donna è comunque sicura che Gesù le dica la verità: “Sì, o Signore, io credo che tu sei Cristo, il Figlio di Dio che deve venire in questo mondo” (Gv 11,27).

La risurrezione di Lazzaro

Che cosa è quindi questa nuova verità? Lazzaro, fratello di Marta, che ha creduto nel Figlio di Dio, non è morto. Resuscitandolo, Gesù dà la prova che le sue parole sono verità e vita. Ricordiamo ancora che in Apocalisse 20,4-5 s. Giovanni parla di una prima risurrezione per “quanti non avevano adorato la bestia e la statua”.

La vita eterna

Risurrezione vuol dire passaggio già avvenuta dalla morte alla vita. Si tratta evidentemente di una risurrezione spirituale, distinta da quella del corpo che avverrà alla fine dei tempi. Tutti costoro hanno già la vita eterna e la conservano dopo la morte fisica. Per essi non ha più potere la seconda morte, ossia l’essere separati da Dio dopo il Giudizio finale.

pubblicato il 02/12/22

https://it.aleteia.org/2022/12/02/le-strane-teorie-sullimmortalita-dei-cristiani-avventisti/



VIOLENZA STRADALE. Ancora una volta basta con la violenza stradale

La morte di Davide Rebellin ha colpito tutti ed il suo atroce destino speriamo serva a far prendere coscienza a tutti coloro che guidano un mezzo a motore che hanno uno strumento di morte tra le mani.

Pescara, 3 dicembre 2022. Abbiamo parlato più volte della scelta di violenza che si fa quando si guida senza usare prudenza, senza rispettare il Codice della Strada, senza rispettare le altre persone che usano la strada.

Il povero Davide, come altri campioni di ciclismo che hanno pagato con la vita la propria passione ed il proprio lavoro (vedi Michele Scarponi, tra gli altri), fa più notizia degli altri morti uccisi sulla strada: nel 2021 l’ISTAT ha rilevato 221 morti sulla bicicletta investiti da un mezzo a motore e nel 2022 i dati stimati saranno peggiori.

L’infografica dell’ente di statistica, corredata con i dati del primo semestre 2022, è davvero terribile: una guerra causata dalla distrazione (leggi uso del cellulare nella maggior parte dei casi), l’alta velocità e le mancate precedenze.

Il 73,1% delle quasi 152.000 collisioni stradali del 2021 sono avvenute nei centri urbani: come si nota dalla figura Pescara ha un indice di mortalità importante ma tra i più bassi tra le città prese in considerazione, ma L’Aquila mette ancor di più i brividi.

Scongiurare tutte queste vittime è indice di civiltà, prima di tutto, e sarebbe semplice se solo si adottassero politiche certamente repressive, ma ancor di più se cambiassimo modo di spostarci usando i piedi, le biciclette, gli autobus, i treni e tutte le forme di sharing mobility disponibili.

Oltretutto è assolutamente necessario cambiare le strutture delle strade che spesso invitano alla velocità favorendo ogni genere di sopruso nei confronti dell’utenza vulnerabile della strada.

Rivendichiamo anche qui l’eliminazione delle disuguaglianze ed una maggiore democrazia della strada che è di tutti, non solo delle automobili.

Safety in numbers si dice: la salvezza è nei numeri, a significare che più biciclette circolano e più sicurezza c’è nelle strade. La tabella seguente parla chiaro.

Finiamo di piangere morti inutili che sembrano essere il costo dovuto della nostra insipienza.

Dal vocabolario Treccani: insipiènza s. f. [dal lat. insipientia; v. insipiente]. – Ignoranza, stoltezza intellettuale o morale, ottusità di spirito: *l’i. si accompagna spesso all’arroganza; per la loro i., non si accorgono di vivere nell’errore.*

La bicicletta è la soluzione energetica e la soluzione climatica, due grandi sfide non più rimandabili.

#scelgolabici

Dice Alessandro Tursi, presidente nazionale FIAB: “Nonostante i recenti progressi, il Paese stenta ancora a riconoscere nella bicicletta una soluzione chiave per superare queste due sfide. Una mobilità più efficiente, come quella basata sul pedale, è la migliore risposta per contribuire a ridurre il rischio di razionamento energetico e sarà sempre più indispensabile per l’abbandono delle fonti fossili, unica via per affrontare con successo la crisi climatica”.

Diventare socio FIAB significa sostenere l’unica realtà in Italia che, grazie all’impegno di FIAB Pescarabici e delle altre 190 associazioni e sezioni locali e dei quasi 20.000 soci, è attiva ogni giorno, da quasi 35 anni, nella promozione della bicicletta per una mobilità rispettosa dell’ambiente, della salute e della sicurezza di tutti e per un turismo sostenibile che favorisca le economie locali.

FIAB è diventata, negli anni, il principale interlocutore di enti e amministrazioni locali sull’importante tema della mobilità sostenibile ed è presente da anni a tutti i tavoli ministeriali sull’argomento nonché su quelli degli enti locali come regioni e comuni.

L’invito ad iscriversi a FIAB è rivolto a chi ha cuore la salute delle persone e dell’ambiente e a tutti coloro che hanno scoperto come la bicicletta sia, davvero, uno strumento di pace, accessibile a tutti, economico e sostenibile.

Aderire è possibile e anche vantaggioso.

Chi diventa socio FIAB beneficia dall’assicurazione RC Bici valida in tutta Europa, che copre i danni causati circolando in bicicletta. Riservato ai tesserati anche l’accesso privilegiato alle centinaia di escursioni, bici-viaggi e iniziative promosse dalle associazioni FIAB; sconti e agevolazioni in realtà convenzionate tra cui la rete degli Albergabici.it di FIAB; l’abbonamento alla rivista BC (il magazine cartaceo che tratta di ciclismo urbano, ambiente e cicloturismo) al prezzo speciale di 6 € per tutto l’anno.

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