EVENTI, CIBO E STORIA

Così Città Sant’Angelo attrae il turismo nazionale e internazionale

Città Sant’Angelo, 12 ottobre 2024. Città Sant’Angelo continua ad essere meta apprezzata dai turisti, che siano essi di prossimità, italiani o in arrivo dall’estero. Nonostante la bella stagione sia ormai finita, girando lungo le strade del borgo è facile incontrare ancora visitatori, soprattutto in arrivo dall’estero, con macchina fotografica al collo alla ricerca di uno scatto da tenere come ricordo.

In tal senso, i numeri che arrivano in questi giorni di bilancio confermano le sensazioni. Solo tenendo conto del lavoro svolto dai ragazzi dell’Infopoint, qui si contano centinaia di richieste arrivate da altrettante persone. Oltre 300 nel mese di agosto, ma i numeri crescono se si allarga lo sguardo anche a luglio, giugno e settembre, andando abbondantemente oltre il migliaio.

Numeri che tuttavia non tengono conto dell’importante afflusso registrato in occasione di alcuni degli eventi di punta dell’estate. Si fa riferimento, ad esempio, a Borgo di vino, che nel primo fine settimana di giugno ha visto oltre duemila persone riempire il centro storico durante le tre serate della manifestazione, così come la festa dall’Etna al Gran Sasso di metà luglio, andata avanti per una settimana e che visto l’arrivo di migliaia di visitatori, tutti in coda, con grande pazienza, per assaggiare prodotti abruzzesi e siciliani, immersi tra vicoli caratteristici e palazzi d’epoca, tipici del borgo.

Poi ancora fermento in piazza, festival della birra artigianale di metà agosto, ma anche la sagra dell’uva, con all’interno la festa cantine e cortili andata in scena un mese dopo. Tutti appuntamenti che hanno richiamato l’attenzione di un pubblico variegato, sia in termini di provenienza che di età.

Tra i dati estrapolati proprio dall’Infopoint, infatti, emerge come nel panorama italiano le regioni da dove sono arrivati più turisti sono state il Veneto, la Puglia e la Lombardia, mentre sul fronte estero spicca l’Europa centrale, anche grazie ai collegamenti aerei, con arrivi da Inghilterra, Olanda e Belgio, senza tuttavia disdegnare il turismo oltreoceano, con visitatori statunitensi e canadesi.

“Città Sant’Angelo si conferma meta turistica apprezzata, sia da chi arriva dai centri vicini che da fuori regione o anche dall’estero – commenta il sindaco Matteo Perazzetti – ci sono appuntamenti diventati ormai fissi nel nostro calendario che richiamano l’attenzione di chi viene da fuori, altri in rampa di lancio e altri ancora che stiamo riscoprendo, come accaduto di recente con la sagra dell’uva”.

Sulla questione interviene anche l’Assessore alla Cultura e agli Eventi Rino De Bonis: “Dopo il Covid c’è stata una fisiologica ripresa del turismo, che dobbiamo continuare a coltivare. Anche per questo, archiviata l’estate, stiamo già lavorando per organizzare al meglio il cartellone degli eventi natalizi”.




GIORNATA ECOLOGICA SUL MONTE SALVIANO

Cento giovani a lezione di rispetto dell’ambiente

Avezzano, 12 ottobre 2024. Si è svolta con grande partecipazione la giornata ecologica organizzata da Tekneko, in collaborazione con il Comune di Avezzano e diverse associazioni locali, sul Monte Salviano. L’evento ha visto protagonisti cento giovani studenti di prima media, una classe per ogni istituto comprensivo di Avezzano, che hanno avuto l’opportunità di immergersi nella natura e apprendere importanti lezioni sul rispetto dell’ambiente.

Le attività proposte sono state numerose e coinvolgenti, tanto da offrire ai ragazzi l’occasione di entrare in contatto diretto con il territorio e le sue ricchezze. Gli addetti Tekneko presenti sul Monte Salviano hanno spiegato ai ragazzi il ciclo dei rifiuti e illustrato le buone regole per una corretta raccolta differenziata. I giovani hanno potuto esplorare poi i mezzi di soccorso della Protezione civile di Avezzano, indossare i caschi e comprendere le procedure da seguire in caso di incendio. Grazie a un video curato da Mirco Masciovecchio, i ragazzi hanno scoperto qualcosa in più sulla fauna nella riserva del Salviano. La lezione sulla flora locale, tenuta da Ruffino Sgammotta e Alessio Macerola, ha approfondito ulteriormente le caratteristiche naturali della riserva insegnando ai giovani a contare gli anni di un albero e a riconoscere le specie di flora e fauna presenti.

Non è mancato un momento dedicato agli amici a quattro zampe, con l’associazione ASD 4 Zampe che ha illustrato ai partecipanti come prendersi cura dei cani e il loro ruolo nella vita quotidiana. Al termine della giornata, una merenda offerta da Coop Centro Italia ha ricaricato i ragazzi, mentre la Croce Blu ha garantito la sicurezza per tutta la durata dell’evento.

“Siamo molto soddisfatti della partecipazione e dell’entusiasmo mostrato dai ragazzi”, ha commentato il Presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo, “eventi come questo sono fondamentali per sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente, facendoli diventare cittadini consapevoli e attenti al futuro del nostro pianeta”.

Anche Maria Antonietta Dominici e Alessandro Pierleoni, rispettivamente assessore all’Ambiente e assessore alla Riserva del Salviano, hanno espresso apprezzamento per la giornata: “La riserva del Salviano è un patrimonio naturale da preservare e valorizzare. Grazie a iniziative come questa, possiamo educare i giovani all’importanza della sostenibilità e della protezione dell’ambiente che ci circonda.”




OCCASIONI DI GRAZIA E MISERICORDIA

In preghiera con il mondo della scuola

Teramo, 12 ottobre 2024. Tutta la Chiesa, su invito di papa Francesco, sta vivendo in questo 2024 un Anno della preghiera in preparazione al Giubileo del 2025.

Ormai da diversi mesi la nostra Chiesa locale sta vivendo degli incontri di preghiera legati ai diversi settori della vita civile ed ecclesiale, in ogni Santuario diocesano, che rimarrà poi durante tutto il Giubileo del 2025 la chiesa di riferimento per continuare la preghiera e poter sperimentare occasioni di Grazia e Misericordia.

Il prossimo mercoledì 16 ottobre, alle 20:30 ecco l’invito a unirsi alla preghiera con il mondo delle Scuole, dell’Università e della Comunicazione presso il Santuario di Santa Maria a Mare in Giulianova.

Don Giulio




FRONTIERA AFRICA

Al Via One Health Award

Teramo, 12 ottobre 2024. A impreziosire il primo giorno dell’evento sulla Salute Unica, gli interventi di Heinrich Feldmann, di John Nkengasong, del Cardinale Matteo Maria Zuppi, di Emanuele Parsi e del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.

Ha preso il via questa mattina all’Università di Teramo la terza edizione di One Health Award 2024, “Frontiera Africa”. Ad aprire i lavori un convegno scientifico che ha visto la Lectio magistralis dello statunitense Heinrich Feldmann e gli interventi, tra gli altri, di Francesco Berlingieri della Commissione Europea, Sylvain Brisse e Giovanna Barba-Spaeth dell’Istituto Pasteur di Parigi. A pochi passi di distanza, nell’aula magna, circa 400 studenti delle scuole superiori di Teramo hanno viaggiato idealmente in lungo e in largo per l’Africa attraverso il lungo e appassionato racconto del giornalista e scrittore Giampaolo Musumeci.

La sessione pomeridiana si è aperta con l’inaugurazione ufficiale del DG dell’IZS, Nicola D’Alterio, che ha sottolineato l’importanza della interdisciplinarità per la tutela della Salute Unica: “Il concetto ‘One Health, One Earth’ ci invita a guardare oltre i confini tradizionali delle discipline, perché è ormai chiaro che la salute globale non può essere garantita se non affrontiamo le minacce comuni con un approccio collaborativo. Che si tratti di malattie zoonotiche, di cambiamenti climatici, di resistenza antimicrobica o di inquinamento ambientale, le sfide sono profonde e interconnesse”.

“One Health Award riunisce esperti di diverse discipline, per sottolineare che solo lavorando insieme possiamo creare soluzioni sostenibili e prevenire future crisi globali. Ogni intervento, ogni discussione che ascolteremo ha l’obiettivo di avanzare su questa strada di cooperazione e di reciproco apprendimento” – ha continuato il Direttore Generale dell’Istituto – “Quest’anno il nostro evento è dedicato in particolar modo al continente africano perché, nonostante le secolari esplorazioni del cosiddetto ‘Continente nero’, l’Africa rimane una frontiera o, per usare le parole di Plinio il Vecchio: dall’Africa c’è sempre qualcosa di nuovo”.

L’evento condotto dalla giornalista Rai Giorgia Cardinaletti è proseguito con i saluti istituzionali, tra cui quelli del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato di ritorno dal G7 di Ancona, del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che in una nota ha evidenziato quanto “Questo evento si pone in ideale continuità con il recente G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa, dove l’Africa è stata protagonista insieme all’Italia. È indiscutibile che esista una forte interconnessione tra salute dell’uomo e salute del suolo, delle piante, degli animali e, più in generale, degli ecosistemi. Allo stesso modo è altrettanto evidente come le prospettive di sviluppo per l’Italia e per l’Europa siano strettamente collegate al futuro delle Nazioni africane”.

Particolarmente profonda la testimonianza del Cardinale Matteo Maria Zuppi: “L’Africa è il banco di prova dell’Europa. EurAfrica è una realtà storica e geografica, parlare di EurAfrica significa parlare di casa comune e le indicazioni di Papa Francesco in tal senso sono chiarissime”. – ha sottolineato il Presidente della CEI – “Se l’Europa vuole guardare al futuro non può non mantenere un legame con tutta l’Africa. Il Piano Mattei è un’ottima intuizione e nasce da questa consapevolezza. L’emigrazione è un problema antico, un problema enorme anche per la demografia: pensate che soltanto la Nigeria sarà grande quanto l’Europa. Bisogna comprendere che l’accoglienza non deve essere sempre difensiva, ma anche propulsiva: ad esempio accogliendo la manodopera e qualificarla, garantendo la legalità”.

“La lezione del Covid-19 e le strategie future per affrontare le pandemie in Africa” è stato il tema della prolusione affidata al virologo John Nkengasong, guida dell’USA Global AIDS, mentre nell’Oha Talk con il prof. Vittorio Emanuele Parsi si è parlato delle opportunità e delle necessità della Frontiera Africa.

L’intervento del saggista americano David Quammen, è stato incentrato sul tema della biodiversità: “L’obiettivo del movimento One Health è considerare tutte queste forme di biodiversità – animali selvatici, uomini, piante autoctone, bestiame, virus – e studiarle: questo è il lavoro di One Health, capire come convivono e fornire consigli su cosa succede quando l’uomo interagisce con la biodiversità, quando disturbiamo la biodiversità, e quando vediamo le conseguenze delle nostre azioni” – ha dichiarato Quammen – “L’aspetto positivo di questa sfida è capire, e aiutare gli altri a capire, il vero significato dell’espressione ‘Un mondo, una salute. Una salute, un pianeta’. Ci sono molte Afriche, ma sono tutte interconnesse da quella stessa verità. Quindi facciamola diventare: Un’Africa, un Mondo, una Salute”.

A chiudere la prima giornata di OHA 2024 lo spettacolo “La Nostra Africa” di Giampaolo Musumeci con i musicisti Luca Velotti e Gino Cardamone a raccontare con parole, immagini e note i lati più nascosti di un continente spesso raccontato solo con stereotipi.

L’appuntamento con One Health Award riprende domani, sabato 12 ottobre, sempre all’Unite, a partire dalle ore 10. Aggiornamenti sono disponibili sui canali Facebook, Instagram, Twitter/X, Linkedin e sul sito onehealthaward.it.




LE ATTIVITÀ DEL MAXXI L’AQUILA

Il museo per la XX giornata del contemporaneo

L’Aquila, 11 ottobre 2024.Anche quest’anno il MAXXI L’Aquila partecipa alla Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione promossa da AMACI per raccontare la vitalità dell’arte contemporanea italiana. Sabato 12 ottobre alle ore 12 e alle 17, il museo ha organizzato due visite guidate gratuite per scoprire la mostra Architetture e città nel Corno d’Africa.

Un patrimonio condiviso, a cura di MAXXI Architettura con Andrea Mantovano, ospitata nelle splendide sale barocche di Palazzo Ardinghelli, e il progetto Windows to Look In di Lorenzo Senni a cura di THREES, nella project room del museo. Il numero di posti per ciascuna visita è limitato. Per partecipare è necessaria la prenotazione tramite form online su maxxilaquila.art. Per l’intera giornata di sabato 12 ottobre tutti i visitatori potranno accedere al museo con un biglietto ridotto a 5 euro.

Architetture e città nel Corno d’Africa. Un patrimonio condiviso è una riflessione sul processo di decolonizzazione del patrimonio architettonico in Etiopia, Eritrea e Somalia attraverso lo sguardo contemporaneo di artisti, architetti e studiosi locali e internazionali. Se da un lato i paesi del Corno d’Africa continuano a soffrire, in misura diversa, gli effetti di conflitti mai completamente estinti, dall’altro mostrano grandi energie per costruire il proprio futuro, nella consapevolezza di un passato che li accomuna.

Dalla devastazione di Mogadiscio alla rapidissima trasformazione di Addis Abeba, fino alla consapevole conservazione di Asmara, emergono approcci differenti nei confronti di questo patrimonio architettonico e urbano che, a tutti gli effetti, può essere definito un patrimonio condiviso. La mostra inoltre racconta la corposa eredità dell’attività progettuale italiana, per rileggerla alla luce di nuove conoscenze e sensibilità.

Windows to Look In di Lorenzo Senni curato da Threes, visitabile fino al 13 ottobre, è uno dei progetti vincitori della dodicesima edizione di Italian Council (2023), programma promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’opera – destinata alla collezione permanente della Fondazione MAXXI e parte di un progetto nato durante un periodo di ricerca che l’artista ha trascorso a Los Angeles con il rinomato fotografo americano John Divola – indaga il concetto di “falsa riflettività”, realizzato attraverso l’uso di una speciale vernice riflettente applicata ai soggetti fotografati. Le opere risultanti creano un complesso dialogo sulla percezione, l’auto-osservazione e la negoziazione dell’identità, invitando lo spettatore a confrontarsi con le tensioni intrinseche tra il vedere e l’essere visti.




L’EMERGENZA ABITATIVA È FUORI CONTROLLO

Sunia e CGIL Regionale lanciano l’allarme

Pescara, 11 ottobre 2024. Sunia e CGIL Regionale lanciano l’allarme sul fenomeno degli sfratti e auspicano politiche per il sostegno all’affitto, il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica e gli incentivi per i canoni di locazione a canone concordato. È Pescara il capoluogo maggiormente esposto al tema del disagio abitativo.

L’emergenza abitativa nella Regione Abruzzo disegna una parabola inarrestabile e rappresenta una vera e propria emergenza. L’allarme che da anni è lanciato dalla CGIL e dal Sunia trova un ulteriore conferma nei dati che recentemente ha reso noto il Ministero dell’Interno.

Complessivamente nel periodo che va dal 2021 (anno in cui viene eliminato il blocco degli sfratti) al 2023 il numero dei provvedimenti di sfratto emessi sono stati 3.434 e gli sfratti eseguiti 1.672. Ben il 90% delle procedure di sfratto riguarda la cosiddetta morosità incolpevole. È noto come il reddito disponibile delle famiglie abruzzesi, per spese legate a canoni di affitto e mutui, viene decurtato di oltre 40%.

Il totale delle famiglie in affitto nella nostra Regione rappresenta il 20% delle  oltre 562mila famiglie residenti: 112mila  nuclei  per un totale di circa 330.000 persone coinvolte  che rappresentano però  il 49% di tutte le famiglie in povertà assoluta.

Stiamo parlando di famiglie per le quali diventa difficile sopportare per es. una spesa improvvisa.

E per le quali sta diventando difficile affrontare le ricadute della crisi energetica e del conseguente rincaro dei costi sia in termini di spese condominiali (aumentate del 40%) che per le utenze domestiche (+35%). Secondo i dati dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica, riscaldare adeguatamente l’abitazione è diventato un lusso per l’8% delle famiglie.

E sono colpite maggiormente le famiglie con figli piccoli e anziani, e il maggior disagio e fragilità si riscontra soprattutto nelle aree interne della Regione e nella provincia di Pescara. L’emergenza abitativa, infatti, a Pescara e provincia è ancora più acuta che nel resto della Regione. Infatti, sia per quanto riguarda i provvedimenti di sfratto emessi (2.352) che    quelli eseguiti  (1.040), nel periodo preso in esame (2021-2023) nella  Provincia di Pescara rappresentano ben oltre il 70% delle procedure. E del resto allarmante che tali numeri per la oltre la metà interessino il Capoluogo adriatico.

Una situazione allarmante che trova impreparati i livelli di governo e delle  istituzioni (in primis Regione Ater e Comuni ) nel dare risposte concrete, mirate ed urgenti. Il disagio abitativo – lancia l’allarme il SUNIA e la CGIL Abruzzo Molise – è aggravato dal fatto che in un momento in cui cresce la povertà, per la stragrande maggioranza di queste famiglie viene meno  il  contributo per l’affitto e  il contributo per la morosità incolpevole.

Senza adeguate risorse per sostenere gli inquilini più fragili la situazione abitativa in Regione rischia di diventare fuori controllo. Va ricordato che nelle due ultime Leggi di Bilancio, il Governo Meloni non ha rifinanziato né il Fondo per l’affitto né il Fondo per la morosità incolpevole, e anche nel recente Piano Strutturale di Bilancio 2025-2029 non c’è nessuna risorsa per tali priorità. Occorre a nostro avviso  dar vita ad un tavolo istituzionale permanente presso la Regione e le rispettive Prefetture,  con il coinvolgimento dei Comuni , dell’Anci  e  delle ATER.

Sono necessarie a nostro avviso misure urgenti come: risorse certe e adeguate a finanziare il Fondo di sostegno per l’affitto e il Fondo per la morosità incolpevole e soprattutto un Piano organico per incrementare l’offerta di edilizia residenziale pubblica attraverso un programma pluriennale e finanziamenti adeguati, finalizzato sia all’incremento del patrimonio esistente che alla riqualificazione del patrimonio non utilizzato. Occorre infine, anche con politiche fiscali e tributarie a livello regionale e comunale, incentivare i contratti di locazione a canone concordato di lunga durata.

Alessandra Tersigni

Segretaria Regionale Cgil Abruzzo Molise

Giuseppe Oleandro

Presidente Regionale Sunia Abruzzo Molise




LA  CULTURA DELLA MORTE

Il governo Marsilio sacrifica la vita dei cervi alla caccia

Roma, 11 ottobre 2024.  L’Associazione Animalisti Italiani condanna senza mezzi termini la drammatica sentenza del Tar Abruzzo che ha avallato la scelta della Giunta Marsilio, intraprendendo una strada di repressione e violenza, piegandosi ad un sistema autoritario e scegliendo di sacrificare la vita dei cervi per servire logiche di potere e interessi venatori. Ora il destino di 469 cervi, di cui 142 cuccioli, è segnato: dal 14 ottobre saranno alla mercé dei fucili dei cacciatori.

Per mesi, Animalisti Italiani insieme alle maggiori associazioni protezioniste ha portato avanti sit-in, richieste di incontro istituzionale, lettere, mail bombing che hanno mobilitato l’opinione pubblica. Oltre 134.000 firme raccolte attraverso una petizione online e 60.000 cittadini hanno scritto personalmente al Presidente Marsilio, implorandolo di fermare questo scempio. Personalità di spicco della cultura e dello spettacolo, si sono unite all’appello per proteggere questi animali. Tuttavia, nessuna pressione civile ha fatto cambiare idea alla Giunta Marsilio, che ha scelto la strada della caccia e del sangue, ignorando la volontà popolare e l’evidenza scientifica.

Anche il TAR, con la sua decisione, non ha sospeso l’attuazione della delibera regionale, lasciando così via libera al massacro. Il rammarico è profondo, poiché la carneficina è ormai imminente e si realizzerà sotto il pretesto, facilmente smontabile di danni agricoli e incidenti stradali imputati ai cervi. Si ricordi in merito che i danni all’agricoltura sono minimi, secondo i dati forniti dal Servizio Territoriale per l’Agricoltura Abruzzo Ovest costituiscono 25.940,73 euro, una cifra irrisoria rispetto ai 16,7 milioni di euro distribuiti attraverso emendamenti nell’ultima Legge di Bilancio regionale. Mentre gli incidenti stradali causati dai cervi rappresentano solo lo 0,2% del totale in Italia.

Con questa decisione, la Regione ha svelato la sua vera priorità: assecondare la sete di sangue dei cacciatori. Anziché proteggere il patrimonio faunistico e promuovere una gestione etica e sostenibile della natura, l’amministrazione Marsilio ha preferito piegarsi alle richieste di chi vede la caccia come un brutale passatempo, incurante delle vite che distrugge e dell’impatto devastante sull’equilibrio ambientale.

“Il governo Marsilio fa prevalere la morte sulla vita – ha dichiarato Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani – in un disprezzo totale per la fauna e per il futuro dell’ambiente. Questo non è altro che un attacco vile alla natura e alla dignità delle creature che popolano i nostri boschi. La Delibera della Giunta Regionale, approvata con cinica indifferenza, autorizza la caccia selettiva di circa 500 cervi nella stagione venatoria 2024-2025, un numero che rappresenta il 10% della popolazione stimata in Abruzzo”.  

                                                                                                                                                                 Nonostante il parere favorevole dell’ISPRA, questo piano d’abbattimento è stato costruito su stime incomplete e sottovalutate, con il chiaro intento di placare le lobbies venatorie e assecondare interessi privati mascherati da necessità di controllo faunistico.

Il cervo è considerato una specie a minor preoccupazione, classificata come LC (Least Concern) secondo la Lista Rossa dei Vertebrati Italiani redatta dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). L’idea che l’abbattimento selettivo possa risolvere conflitti con altre specie o ridurre i danni all’agricoltura è priva di fondamento scientifico.




AL VIA LA COOKING CUP

Gara di vela e di cucina

Pescara, 10 ottobre 2024. L’amore per la vela che si combina con il gusto della buona cucina: è la filosofia della Cooking Cup, classico appuntamento d’ottobre per imbarcazioni d’altura organizzato dal Circolo Nautico Pescara 2018 che quest’anno si svolge domenica 13 e chiude una stagione velica raggiante.

Sono circa trenta gli equipaggi iscritti provenienti soprattutto da Pescara, Giulianova e Ortona che già preparano pentole e fornelli per aggiudicarsi il primo posto in questa regata che premia i migliori piatti cucinati durante la competizione velica ma anche i migliori tempi ottenuti per tagliare il traguardo. Nove miglia di navigazione con partenza dal Marina di Pescara durante i quali è fondamentale il lavoro di cucina sottocoperta per presentare la migliore proposta gastronomica che verrà valutata all’arrivo da una giuria di cinque appassionati della vela, del mare e del gusto tra i quali l’ex campione olimpionico di pallanuoto Marco D’Altrui.

Il punteggio finale sarà determinato dalla somma dei tempi ottenuti nella veleggiata e i voti per il piatto cucinato a bordo. A disposizione degli equipaggi gli ingredienti necessari da usare obbligatoriamente come pasta, pomodori pelati, olio extravergine di oliva, pancetta o guanciale, una varietà di odori e frutti di mare. La giuria dovrà considerare il gusto del piatto confezionato, la difficoltà nell’eseguirlo e la sua presentazione in tavola. La prima imbarcazione classificata overall vince il Trofeo Challenger Cooking Cup Scavolini Store 2024 mentre premio per il miglior cuoco in assoluto è una cena per due presso il Ristorante Caldora di Punta Vallevò.

Dopo il classico briefing alle 9:30 per valutare le condizioni meteomarine lo start della veleggiata culinaria è previsto per le ore 11 di domenica, ma già da sabato la manifestazione è animata da una cena per armatori, equipaggi, soci e amici presso il Ristorante Osea all’interno del porto turistico Marina di Pescara durante la quale verranno estratti numerosi premi per tutti i partecipanti messi in palio tra gli altri da DBS, Casa della Batteria, IMC e gli immancabili L’altroporto e Marzari.

Main sponsor della veleggiata si conferma anche quest’anno l’azienda Scavolini Store che con il suo amore per gli ambienti e soprattutto per le cucine affianca con passione la Cooking Cup. Grande supporto, con la fornitura degli ingredienti per cucinare, è offerto da Pescheria Delfino, Ortofrutta Dante, Coal di Bucchianico, azienda agricola Capponi, Salumificio Marzari e azienda Ciro Flagella.




ONE HEALTH AWARD 2024

Frontiera Africa. Scienza, Fede, istituzioni locali e nazionali insieme per la Salute Unica: il virologo John Nkengasong, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e il Ministro Anna Maria Bernini tra gli ospiti dell’IZS di Teramo a OHA 2024

Teramo, 10 ottobre 2024. L’11 ottobre prende il via One Health Award (OHA) 2024, la terza edizione dell’evento annuale che porterà a Teramo per il terzo anno consecutivo scienziati, decisori politici, rappresentanti di organismi internazionali, divulgatori scientifici e giornalisti per confrontarsi sulla Salute Unica e Globale. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, il 9 ottobre nella sede centrale dell’Istituto, il Direttore Generale dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise, Nicola D’Alterio, ha presentato obiettivi e programma di OHA 2024: tavole rotonde, dibattiti, approfondimenti, talk, incontri con studenti e cittadini per scoprire la “Frontiera Africa”, scelto come tema di quest’anno.

“Il nostro impegno per la rivoluzione One Health One Earth è reale, concreto, quotidiano. Come sapete abbiamo affrontato molte emergenze, dando un contributo determinante al Servizio Sanitario Nazionale, sempre con un approccio multidisciplinare. Conoscete il nostro lavoro nel corso della pandemia di Covid 19, sull’antibiotico-resistenza, nello studio e nel contrasto delle malattie trasmesse da vettori che rappresentano un’emergenza sanitaria, come West Nile Disease e Dengue – ha esordito il DG Nicola D’Alterio rivolgendosi ai giornalisti – Quando si parla di One Health, di integrazione di più discipline a tutela della salute, parliamo anche di medicina preventiva. One Health Award è una componente fondamentale della nostra strategia che mira a comunicare all’opinione pubblica e ai decisori politici l’importanza di lavorare nell’ambito della prevenzione in termini olistici, abbattendo le barriere professionali, culturali e politiche”.

Sulla scelta di mettere l’Africa al centro di OHA 2024, D’Alterio ha ricordato quanto sia necessario e di estrema attualità interrogarsi su un continente sconfinato dove il rapporto tra uomo, animale e ambiente è strettissimo e rappresenta un possibile focolaio di emergenze sanitarie, oltre che un luogo privilegiato per lo studio delle zoonosi. “La centralità dell’Africa l’abbiamo compresa più di 30 anni fa, è nel DNA dell’Istituto la politica di cooperazione internazionale, la capacità di confrontarci con la società multietnica e multiculturale internazionale con un approccio collaborativo e mai concorrenziale. Abbiamo stretto rapporti di cooperazione, collaborazione e assistenza tecnica con gran parte dei Paesi africani, anche in ragione del nostro Centro Studi Malattie Esotiche che dal 1991 è Centro di Referenza Nazionale. Questo ci ha fatto cogliere l’opportunità di lavorare in Africa e di apprendere sul campo”.

“I rapporti di cooperazione con i Paesi africani non sono occasionali, rappresentano un gemellaggio continuo nel tempo, radicato, in alcuni casi stanziale – ha continuato D’Alterio – Con la Namibia, ad esempio, c’è un rapporto consolidato dal 1996 quando iniziarono le prime esperienze di cooperazione per studiare la patogenesi della Pleuropolmonite contagiosa bovina. Nel 2005 abbiamo impiantato un Laboratorio di Virologia a Windhoek. In Namibia sono stato diverse volte e ci tornerò a fine ottobre”.

Il Direttore Generale dell’Istituto ha ricordato poi SILAB FOR AFRICA, il sistema informativo di supporto all’attività diagnostica di laboratorio, sviluppato e manutenuto dal personale informatico dell’IZS, oggi finanziato dalla FAO, utilizzato da più di 80 Laboratori in 30 Paesi. E ancora ERFAN – Enhancing Research for Africa Network, una rete scientifica sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale, che unisce 19 Paesi partner e 37 istituzioni tra Laboratori veterinari centrali e Facoltà di Veterinaria.

Il programma di OHA 2024 è molto ricco. Si inizia la mattina di venerdì 11 ottobre, all’Università degli Studi di Teramo, con un convegno scientifico accreditato ECM, la Lectio Magistralis di Heinrich Feldmann e l’incontro con le scuole a cura di Giampaolo Musumeci. Nel pomeriggio, dalle 16:00, gli interventi dei rappresentanti delle Istituzioni, a partire dal Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, la testimonianza del Presidente della CEI, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, la prolusione del virologo di fama internazionale John Nkengasong, l’intervento del saggista David Quammen e il talk con il prof. Emanuele Parsi, con la conduzione di Giorgia Cardinaletti. A concludere la prima giornata lo spettacolo “La nostra Africa” con Giampaolo Musumeci sul palco insieme al musicista Luca Velotti e il chitarrista Gino Cardamone.

Sabato 12 ottobre, sempre all’Unite, la tavola rotonda della mattina (ore 10:00) “ERFAN – Networking and One Health”, anticipa la tavola rotonda del pomeriggio (ore 16:00) “One Health Project”. Dalle 17:00 gli OHA Talks con il Ceo dell’American Society for Microbiology Stefano Bertuzzi e con Marco Minniti. Segue il dialogo del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini con la Direttrice dell’Offerta informativa della Rai Monica Maggioni. Chiude la riflessione – compatibilmente con gli impegni stringenti collegati col quadro internazionale – l’intervento del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani. Conclude la serata il momento più atteso, la cerimonia di consegna degli One Health Awards, condotta da Giorgia Cardinaletti.

L’appuntamento finale, su invito, è per domenica 13 ottobre al CIFIV di Colleatterrato Alto (TE): alle ore 11:00 lo speech dell’autore e compositore David Monacchi e le conclusioni dell’evento a cura del DG dell’Istituto Nicola D’Alterio.




SI FESTEGGIANO LE DONNE RURALI

(Ri)prendersi cura del territorio montano. Ad Anversa degli Abruzzi una giornata di festa, musica e confronti organizzata dall’associazione “Donne rurali”

Anversa degli Abruzzi, 10 ottobre 2024. Conoscere e valorizzare i territori montani, le loro attività, le persone che li popolano e se ne prendono cura ogni giorno. Con questo obiettivo, sabato 12 ottobre, si festeggerà ad Anversa degli Abruzzi (provincia de L’Aquila) la giornata internazionale delle donne rurali. L’evento è promosso dall’associazione “Donne rurali” che è nata meno di un anno fa e si compone di 9 donne con provenienze e competenze diverse, ma un unico scopo: creare un progetto di cura per il territorio montano di Anversa degli Abruzzi.

E proprio questo sarà il focus dell’evento che si propone di ampliare lo scambio sociale, culturale e umano su questo tema. Un’iniziativa che prevede anche momenti di festa, musica e attività per bambini.

I partecipanti, infatti, potranno anche prendere parte ad un tour narrato e cantato dal duetto femminile delle “Cantaterre”: una passeggiata nel cuore di Anversa degli Abruzzi, lungo il percorso di scoperta dell’antica fornace, di una delle stalle più belle del paese, dei punti storici di socialità e delle antiche vinerie.

Ad arricchire la giornata sarà anche il mercato artigiano nella piazza principale del paese dove si potranno comprare prodotti tipici dalle aziende e dagli imprenditori locali: dalla lana alle ceramiche, dai formaggi a libri e testi creati a cura di case editrici locali.

Alla giornata parteciperanno amministrazioni comunali, rappresentanti di comunità energetiche all’avanguardia, associazioni culturali e di promozione sociale del territorio montano abruzzese.

La giornata si aprirà con uno scambio di esperienze di cura verso il territorio da parte del Comune di Fontecchio, la Societa’ Cooperativa Il Bosso, l’Associazione Culturale L’Officina del Vento e del progetto Montagne in Movimento di Gagliano Aterno. Si condivideranno le difficoltà incontrate, le opportunità e le risorse trovate nel creare progetti che sposano passato e futuro.

Le nove donne fondatrici di Donne Rurali. Crediti foto: Lorenzo Di Lisio

Anversa degli Abruzzi. Crediti foto: Tiziana Cantelmi




COSTA DEI TRABOCCHI BCC HALF MARATHON

Più di 1.000 atleti ai nastri di partenza della seconda edizione

Atessa, 9 ottobre 2024. La Costa dei Trabocchi – BCC Half Marathon si prepara alla seconda edizione che si correrà domenica 27 ottobre sulla distanza di 21,097 chilometri sulla ciclopedonale Via Verde della Costa dei Trabocchi. Coinvolti i comuni di Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni e Fossacesia. L’evento podistico è stato presentato ieri mattina in Casa BCC ad Atessa dagli organizzatori: dai vertici dei Podisti Frentani e della BCC Abruzzi e Molise. Presenti anche amministratori comunali, provinciali e regionali.

Il comitato organizzatore sta lavorando alacremente per garantire il successo pieno della manifestazione, ereditando la meravigliosa esperienza di un anno fa in cui la Costa dei Trabocchi fu invasa da una moltitudine di podisti (circa 800) da tutta Italia con una ricaduta positiva in termini di indotto per tutte le strutture ricettive del territorio con prenotazioni al completo anche per questa seconda edizione.

Per il fascino che esercita questa manifestazione e per il suo alto valore promozionale, sia a livello sportivo che turistico, continuano ancora a giungere richieste di partecipazione. Per tale ragione gli organizzatori hanno alzato di un centinaio di unità il limite di 1.000 già prestabilito. Il termine ultimo per le iscrizioni è fissato improrogabilmente entro il 23 ottobre alla quota di 35 euro.

Un percorso che attraversa un panorama di rara bellezza: partenza alle 9:00 dal porto di Ortona, si compie il giro di boa alla capitaneria di Porto, si attraversa via Cervana e si percorre verso sud la Via Verde fino a Fossacesia Marina. All’altezza del porto turistico, si ritorna per un breve tratto verso nord fino al parco comunale Baya Verde dove è fissato il traguardo. Per garantire il transito della corsa sulla via Verde, essa sarà interdetta ai ciclisti e ai pedoni nella fascia oraria compresa tra le 8:30 e le 11:30 circa.

Grazie al Liceo Artistico Palizzi di Lanciano è stata realizzata la medaglia da consegnare agli atleti che completeranno la gara come finisher. Una medaglia che simboleggia l’Abruzzo con i suoi simboli iconici: la Presentosa, le montagne, il mare e il trabocco. E sempre dai ragazzi del liceo sono stati realizzati i trofei da assegnare ai primi tre assoluti uomini e donne.

Vincenzo Pachioli, presidente BCC Abruzzi e Molise: “Quello che mi preme sottolineare è che questa non è semplicemente una manifestazione sportiva da noi sostenuta; è una delle molteplici, importanti, attività con cui, di concerto con amministrazioni comunali, enti, associazioni sportive e culturali, la nostra banca sostiene le comunità nei territori nei quali opera. Lo facciamo da 120 anni e continueremo a farlo. Sosteniamo fortemente questa iniziativa che porta a scoprire e a valorizzare una realtà splendida, spettacolare”.

Fabrizio Di Marco, direttore generale Bcc Abruzzi e Molise: “Voglio ricordare com’è nata questa idea della Marathon. Un giorno la presidente dei Podisti Frentani, Paola Zulli, che è avvocato, è venuto da me per una cliente comune. Noi cerchiamo sempre di risolvere le questioni con i nostri clienti, andando loro incontro, cercando di capire i bisogni della persona, chiaramente nei limiti del possibile. In qualche modo trovammo la soluzione per la signora. Poi io ho spiegato a Zulli la mission delle banche di credito cooperativo. Che è sì un’azienda che produce e che ha i suoi utili, ma che questi vengono accantonati al patrimonio per poter sostenere il territorio, con lo sport, con la cultura, aiutando le associazioni. Di qui l’idea della corsa sulla Via Verde, in uno scenario meraviglioso. E’ cominciato un grosso lavoro di squadra. Questo appuntamento vuole essere una spinta alla promozione della Costa dei Trabocchi, dato che gli atleti arrivano da tutta Italia, e al turismo, settore a cui il nostro Abruzzo deve puntare sempre di più, considerando anche l’attuale crisi dell’automotive. Le strutture ricettive della zona sono già state prenotate dai tanti podisti che arriveranno da fuori regione”.

Marianna Apilongo, assessore comunale di Atessa e consigliere della Provincia di Chieti: “Porto i saluti del presidente della Provincia Francesco Menna, assente per motivi di salute oltre a quelli del sindaco Giulio Borrelli impegnato per motivi istituzionali. Io ho avuto occasione di partecipare alla presentazione della medaglia. Che dire, un gioiello unico e particolare nel suo genere. Sicuramente sarà una bellissima manifestazione, da vivere con profonda emozione”.

Vincenzo Menna, consigliere regionale: “L’anno scorso, era la prima edizione della mezza maratona, speravamo che questa manifestazione crescesse e che si arrivasse a quota mille concorrenti. Ci siamo. Si parla anche di superare i 1.000 atleti. E’ un avvenimento importante, che arricchisce il nostro territorio, coinvolgendo quattro Comuni, e lo promuove a livello turistico. E poi c’è lo sport. Lo sport crea unione, collaborazione, è sinonimo di condivisione. E poi valorizza il territorio. Con lo sport si fa rete. Questa è per tutti un’opportunità. Anche la Regione sta investendo sulla Via Verde, una infrastruttura che va ancora completata ma che già costituisce un unicum. Ci saranno in futuro dei collegamenti con essa: stiamo lavorando, anche ad Atessa, per creare una ciclopedonale che dal mare porti verso l’interno. La nostra regione ha bisogno di queste iniziative e di turismo”.

Fabio Caravaggio, sindaco di Rocca San Giovanni: “Il nostro territorio comunale sarà il crocevia agonistico della parte finale della gara dove ci sarà bagarre per le prime posizioni. Noi come amministrazione siamo a favore dello sport che veicola il territorio. Da quando non sono passati più i treni, sulla Via Verde c’erano le pietre e si passeggiava sulla massicciata della ferrovia. Eravamo abbandonati a noi stessi. Oggi no, abbiamo un gioiello da preservare. Per questo chiediamo alle istituzioni di remare nella stessa direzione per garantire il meglio al nostro territorio”.

Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia: “La storia della BCC Abruzzi e Molise di Atessa ci racconta di un sacerdote che ha creato questa banca, per chi non aveva pane e chi era in povertà. Questa banca lavora da allora ad oggi per sviluppare il territorio. La BCC ha una sua funzione sociale, come un po’ tutte le BCC italiane, ma in particolare quella di Atessa, ha sempre svolto un ruolo importante nel dare sostegno a iniziative di questo genere: sportive, culturali, sociali. Mi congratulo, quindi, davvero, col presidente e col direttore: sono pilastri importanti di una ottima banca. Paola Zulli ha una straordinaria capacità organizzativa. Questa manifestazione dà lustro alla Costa dei Trabocchi. Mette insieme 1.000 persone, che transiteranno sulla Via Verde diventando loro stessi ambasciatori di tanta bellezza. C’è anche da dire che noi dobbiamo davvero puntare alle iniziative sportive, dare ad esse un ruolo più importante”.

Paola Zulli, presidente di Podisti Frentani: “A tre settimane iniziamo a pregustare il successo, perché i numeri sono già imponenti per un evento che è solo alla seconda edizione. Abbiamo alzato a quota 1.100 le iscrizioni, perché vogliamo assicurare l’ottima riuscita di tutti quei servizi che sono collaterali alla manifestazione in sé. Un ruolo cruciale lo avrà la Polizia di Stato che ci darà manforte nella sicurezza. Il resto sarà uno spettacolo di sport e del nostro territorio. Tutti rimarranno meravigliati dall’incanto di questa costa e questo grazie a un lavoro di squadra con la BCC Abruzzi e Molise che è parte integrante della nostra macchina organizzativa”.




MADONNA DELLE GRAZIE: IL RESTAURO

Consegnati i lavori del Santuario

Teramo, 9 ottobre 2024. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo ha disposto nella giornata di lunedì la consegna dei lavori di restauro del Santuario della Madonna delle Grazie a Teramo alla ditta appaltatrice, alla presenza dei rappresentanti della Prefettura, del Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e Sardegna e del Rettore del Santuario.

L’intervento, finanziato nel suo complesso da fondi PNRR, si è reso necessario per i danni riportati dall’edificio oggetto di intervento, successivamente al sisma 2016 e si concluderà entro dicembre 2025. I lavori, per un importo pari a 2.059.938,27 euro, riguarderanno principalmente la riparazione del danno da terremoto e il miglioramento sismico, insieme agli interventi di restauro sugli apparati decorativi del Santuario.

L’intervento, frutto di una collaborazione tra Ministero della Cultura e Ministero dell’Interno, a cui il Fondo per gli Edifici di Culto (FEC) afferisce, è simbolo di una buona prassi di interazione tra istituzioni dello Stato a livello centrale e sul territorio, il Ministero della Cultura ha infatti assegnato i fondi PNRR per la sicurezza sismica nei luoghi di culto e restauro del patrimonio culturale, per un totale di circa 240 mln di euro, al fondo FEC. La Soprintendenza ha invece agito sul territorio in qualità di soggetto attuatore per conto del FEC nella gestione dell’appalto e ha incaricato il Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e Sardegna della direzione dei lavori.

“Un altro tassello nella ricostruzione 2016 è in via di completamento, dopo un lavoro che ha visto impegnati gli uffici della Soprintendenza e del FEC, per riconsegnare alla pubblica utilità un importante edificio di culto per la città di Teramo. Quello sul Santuario della Madonna delle Grazie è un intervento che fa parte di un più vasto programma del Ministero della Cultura su quest’area, nel centro storico della città capoluogo di provincia”, ha dichiarato l’architetto Cristina Collettini, che ci ha tenuto a ringraziare le istituzioni coinvolte per la sinergia dimostrata nell’attuazione dell’intervento e i tecnici della Soprintendenza per l’impegno e i risultati conseguiti.




XV° CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE CITTÀ DI COLOGNA SPIAGGIA

Ecco i vincitori. Conferito il Premio alla Cultura a Sandro Galantini

Roseto degli Abruzzo, 9 ottobre 2024. Si è svolta domenica 06 ottobre, nella sala convegni del Villaggio “Lido d’Abruzzo di Roseto, la premiazione della 15° edizione del Concorso Letterario Nazionale “Città di Cologna Spiaggia” dell’associazione culturale “Il Faro”. Il concorso, dedicato alla narrativa e alla poesia, è cresciuto ogni anno in prestigio ed ha visto la numerosa partecipazione di scrittori e poeti, provenienti da ogni angolo d’Italia. La manifestazione, oltre alla diffusione dell’amor litterarum, è impegnata nella promozione del territorio e delle sue tradizioni, dalla scelta del luogo in cui ogni anno avviene la presentazione, la bella Roseto, alla selezione di opere della ceramica castellana, quale omaggio agli autori vincitori.

Dopo i saluti dell’amministrazione comunale, nelle figure del Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti e dell’Assessore al Bilancio, Zaira Sottanelli, il Presidente dell’associazione “Il faro” Irene Gallieni, affiancata da Carla Di Bonaventura, ha salutato il pubblico in sala e dato il via alla cerimonia di premiazione, presentata dalla giornalista Azzurra Marcozzi.

Tra i riconoscimenti più importanti del concorso figura, certamente, il Premio alla Cultura che, quest’anno è stato assegnato allo storico, scrittore, saggista e giornalista giuliese Sandro Galantini, per il suo immenso lavoro di ricerca e di diffusione della cultura abruzzese a livello nazionale e non solo.

Si ringraziano tutti gli autori partecipanti a questa edizione, in particolar modo Marcello Tagliente di Roma e Marina Ballerini di Ancona hanno devoluto il loro premio in denaro all’ oratorio della Parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata di Cologna nelle mani del parroco Don Erismann.

 L’associazione ha conferito un Premio fuori concorso al libro “Cologna paese” di Ferdinando Perletta il quale ha devoluto tutto il ricavato della vendita del libro all’AIRC e durante la premiazione è stato consegnato nelle mani della Consigliera Provinciale Maria Concetta Giacobini Fasulo alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti.

Di seguito tutti i vincitori delle varie sezioni e dei premi speciali

Premio Speciale “Rosa d’argento” Comune di Roseto degli Abruzzi al miglior racconto a tema sociale “Suonò la campanella” di Mara Zilio di Vicenza

Premio Speciale La Cupola Azzurra Città di Giulianova Sezione Romanzo storico “Oltre la speranza” di Marcello Camplese di Penne PE

Sezione Libro edito di fiabe – Premio Speciale “Il Sole” Comune di Castelli a una fiaba ambientata in un “Borgo” “Storie di animali che fanno battere il cuore” di Anna Grazia Ruscitti di Raiano AQ

Premio Università degli Studi di Teramo Primo classificato, Sezione narrativa, “L’olivo secolare” di Alessia Di Bonaventura di Morro d’Oro TE; Sezione Romanzo storico Premio Speciale Abruzzo “Il Cammino d’Abruzzo. Storia, luoghi ed emozioni” di Luca Mastrocola di Teramo;

Sezione poesia in Metrica Primo classificato “L’usignolo” di Maria Michela Punzi di Ancona;

Sezione poesia in verso libero Primo classificato “Fino a rubare il tempo all’infinito” di Vittorio Di Ruocco di Pontecagnano SA; Premio Speciale Accademia Alfieri “Dalmazio Masini” 

“La forma delle nuvole” di Alessandro Perugini di Castel del Piano GR; Premio La casa della poesia in Abruzzo Gabriele d’Annunzio; “Celeste spleen” di Rita Stanzione di Roccapiemonte SA; Sezione poesia in vernacolo Primo classificato “Avanzi” di Pier Paolo Buzzacconi di Roma

Premio SpecialeLucio Cancellieri“; “L’ amore de la mamme” di Gabriele Ruggieri Gabriele di Teramo; Premio Dal Vesuvio al Gran Sasso “Corteo di primavera” di Gabriella Giammaria di PE

Sezione Poesia religiosa Primo classificato “Rondò di Natale” di Anna Bonnanzio Anna di Aprilia; Sezione Poesia Breve Primo classificato “Risveglio” di Alberto Pedrazzini di Luzzara RE;

Premio Speciale Il Faro Ferdinando Perletta per il libro “Cologna Paese”; Sezione Racconto breve Primo classificato “Solo Maria” di Rosanna Cavazzi di Busto Arsizio VA; Sezione Libro edito di Poesia Primo classificato “Nei cieli di Odessa” di Marcello Tagliente di Roma; Sezione Poesia giovani Primo classificato “Genesi del contemporaneo” di Sofia Gonfiantini di Empoli FI;

Sezione Libro edito di racconti Primo classificato “Cuore mente mani” di Samanda Pettinari di Montegiorgio (FM); Premio Speciale Città di Roseto degli Abruzzi “Montepagano nei racconti” di Anna Maria Rapagnà di Roseto degli Abruzzi; Sezione Libro edito di fiabe Primo classificato “Pippo il piccolo pipistrello” di Alessia Poliandri di Roseto degli Abruzzi: Sezione Libro edito per ragazzi Primo classificato “La bambina con le infradito” di Francesca Mussoi di Belluno; Sezione Romanzo storico Primo classificato “I superbi” Corrado Occhipinti di Milano; Premio Speciale Giuseppe Devincenzi “ I rintocchi dell’Aprutina” di Davide Falsino di Napoli.




GIORNATE FAI D’AUTUNNO XIII^ edizione

In Abruzzo 30 aperture in 12 borghi e città. Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi: sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024. Visite a contributo libero in 700 luoghi inaccessibili o poco valorizzati in 360 città d’Italia

Abruzzo, 8 ottobre 2024. Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 tornano per la tredicesima edizione le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS. Da Nord a Sud della Penisola 700 luoghi d’arte, storia e natura, insoliti e curiosi, poco conosciuti e valorizzati, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, apriranno al pubblico in 360 città (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it), grazie all’impegno, alla creatività e alla passione di migliaia di volontari del FAI attivi in ogni regione. Partecipare alle Giornate FAI non è solo un’occasione per scoprire e per godersi il patrimonio che ci circonda, ma anche un modo concreto per contribuire alla sua cura e alla sua valorizzazione attraverso la missione del FAI; ad ogni visita si potrà sostenere la missione del FAI con una donazione.

Le Giornate FAI d’Autunno vedono una speciale partecipazione dei giovani volontari del FAI, organizzati nei Gruppi FAI Giovani che, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione e agli “Apprendisti Ciceroni”, con fantasia ed entusiasmo racconteranno l’Italia in due giorni di festa intitolata alla conoscenza del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo del nostro Paese. Un patrimonio che non consiste solo nei grandi monumenti, ma anche in edifici e paesaggi sconosciuti, luoghi che custodiscono culture e tradizioni e che tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per sempre e per tutti, come è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.

“Il bello, la forza, l’originalità delle Giornate FAI d’Autunno consiste proprio nella straordinaria e inaspettata varietà delle scelte, nella sorpresa che sempre si rinnova di ciò che la nostra Rete Territoriale identifica per le aperture; e ancora e soprattutto questo bello sta nella fantasia di una schiera di italiani civili ed energici che si mettono al servizio del Patrimonio comune attraverso il FAI. Questo è il senso più profondo della tredicesima edizione delle Giornate FAI; un grande segnale di ottimismo, di vigore, di fratellanza civile di tanti cittadini – delegati, volontari e Apprendisti Ciceroni – per i loro concittadini” ha dichiarato il Presidente del FAI Marco Magnifico.

Le Giornate FAI d’Autunno sono quindi, con le loro 700 aperture di luoghi solitamente inaccessibili o poco valorizzati in 360 città,  un’occasione unica per conoscere le tante sfaccettature del nostro patrimonio culturale e artistico:  un viaggio che porterà a conoscere palazzi storici, ville, chiese  e collezioni d’arte, ma anche laboratori artigiani, esempi di archeologia industriale e siti produttivi con un programma di itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici, e speciali aperture dedicate alla sostenibilità e alla conoscenza della natura e del paesaggio. Tutto questo è il patrimonio culturale dell’Italia, il nostro patrimonio, che il FAI svela al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento. A chi desideri partecipare verrà suggerito un contributo libero, che andrà a sostegno della missione e dell’attività della Fondazione.

Le Giornate FAI d’Autunno sono organizzate nell’ambito della campagna di raccolta fondi della Fondazione “Ottobre del FAI”, attiva per tutto il mese.

Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). Partecipare alla visita con una donazione significa sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Ogni Iscritto al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potrà beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture dedicate. Sottoscrivere la tessera FAI significa diventare parte di un grande progetto e rappresenta un atto d’amore per l’Italia.

Aperture in ABRUZZO:

Aperture a cura della Delegazione Fai  Chieti

Villamagna (CH)

Borgo Medievale e Palazzi

Aperture a cura del Gruppo Fai  Ortona

Canosa Sannita Palazzo Martucci

Aperture a cura della Delegazione Fai Lanciano

Casoli Il Castello Racconta

Fara San Martino l’acquedotto del Verde – Questo sito fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, beneficiando di fondi europei – PNRR programma infrastrutture idriche.

Il Canyon e Le Pagine Di Pietra

La Cappella e Il Portale Ritrovati

Colle Bandiera e Le Grotte

L’antica Gualchiera, L’acqua e I Pastifici

Le Gole E L’abbazia Di San Martino In Valle

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI VASTO

San Giovanni Lipioni  Borgo Ottocentesco della Scalinata, Fra Valdesi e Cattolici

Il “Majo”, fra Quercia Secolare e Cipressi della Memoria

I Luoghi del Tempo Sospeso

Intorno al Borgo, alla Scoperta delle Mura Medievali

Palazzo Lozzi: 300 Anni di Memorie in uno Scrigno di Pietra

Storie di Medici e Notai a Palazzo “Rossi Tito”

Aperture a cura della Delegazione Fai L’aquila

L’Aquila Oratorio Di San Filippo Neri, Gioiello Del Barocco Aquilano

S. Pietro di Compito: Chiesa Angioina Nel Cuore Della Città

Aperture a cura della Delegazione Fai Marsica

Pietrasecca (comune di Carsoli) Grotte di Pietrasecca, Poggio Cinolfo (comune di Carsoli), Palazzo Coletti e Il Borgo, Tufo di Carsoli, Tufo Basso tra Palazzi Storici, Arte e “Intonaci”

Aperture a cura della Delegazione Fai Sulmona

Sulmona, la Dimora Ritrovata: Palazzo Molina (Pietropaoli-De Scalis), Palazzo Alicandri Ciufelli e la Madonna Che Scappa, Palazzo Corvi-Zazzara e la Maestosa Cappella Gentilizia, Palazzo Corvi-Zazzara e la Sala Dell’aurora, Palazzo Tabassi e l’ Appartamento del Barone (*Solo Iscritti Fai),

Aperture a cura della Delegazione Fai Pescara

Pianella, Pianella Città dell’oro Verde tra arte e cultura, Antica Dimora Lizza, Antico Frantoio D’Annibale, Chiesa di Santa Maria Maggiore,

Aperture a cura della Delegazione Fai Teramo

Serra (comune di Rocca Santa Maria)

Serra. Borgo Fantasma che torna a vivere

Le Giornate FAI d’Autunno 2024 si svolgono in collaborazione con la Commissione europea, da alcuni anni partner delle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di Rappresentanza a Milano, con la quale verrà proposto un itinerario a tema europeo. L’evento si avvale del Patrocinio del Ministero della cultura, del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane e con l’Alto Patrocinio di Regione Abruzzo.

Si ringraziano la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della Protezione Civile, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che hanno concesso l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo. Si ringrazia il Fondo Edifici di Culto per averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà nell’ambito dell’accordo di collaborazione siglato con il Ministero dell’Interno. Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri e alla Croce Rossa Italiana.

Le Giornate FAI d’Autunno 2024 sono rese possibili grazie al fondamentale sostegno di importanti aziende illuminate:

Dolce&Gabbana, la casa di moda che fin dalla sua fondazione riconosce e promuove le eccellenze artigiane italiane e le bellezze artistiche e architettoniche del territorio, di nuovo vicina al FAI in qualità di Partner. Una speciale collaborazione basata sui valori comuni di italianità, cultura, tradizione, educazione e bellezza.

ITA Airways, Main Sponsor per il secondo anno consecutivo, ha scelto di affiancare il FAI per contribuire alla tutela del patrimonio italiano di arte e natura. La sostenibilità, in termini sociali, ambientali e culturali, è parte integrante della strategia della Compagnia aerea nazionale di riferimento.  

Groupama Assicurazioni, tra i principali player del settore assicurativo in Italia, da sempre impegnata nella salvaguardia del nostro patrimonio e già Corporate Golden Donor del FAI, rinnova il suo sostegno all’evento in qualità di Sponsor per il secondo anno. 

Despar, presente in 17 regioni Italiane da oltre sessant’anni con 1424 punti vendita a insegna Despar, Eurospar e Interspar e attenta alle esigenze dei territori in cui è presente, dal 2022 è vicina al FAI e per il secondo anno Sponsor dell’evento.

Si ringrazia Ferrero, storica amica del FAI, che per l’occasione aprirà le porte dello stabilimento produttivo di Alba, solitamente inaccessibile al pubblico, in anteprima per gli iscritti e offrirà le specialità Ferrero Rocher, fresche di produzione, in una selezione di Beni.

Grazie inoltre a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, che ha donato il proprio prodotto per l’iniziativa e presente tra i luoghi visitabili con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE), patrocinato FAI ed esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse qui custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico.

Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana di sensibilizzazione Rai dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 7 al 13 ottobre, come ormai da oltre 10 anni, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai sarà infatti in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay e RaiPlay Sound per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2024 anche attraverso la collaborazione di Rai per la Sostenibilità ESG.

Grazie di cuore a tutti i volontari e ai Delegati della Rete territoriale del FAI – 19 Direzioni Regionali, 133 Delegazioni, 115 Gruppi FAI, 95 Gruppi FAI Giovani e 13 Gruppi FAI Ponte tra culture – e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 9.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Comunicazione FAI Abruzzo e Molise




ALLARME DAI RETTORI DELLE UNIVERSITÀ DI MARCHE, ABRUZZO E UMBRIA

Tagli al FFO e aumento dei costi mettono a rischio la sopravvivenza degli Atenei

L’Aquila, 8 ottobre 2024. I rettori degli otto atenei delle Marche, Abruzzo e Umbria, riuniti nella rete Hamu – Camerino, Chieti e Pescara, L’Aquila, Macerata, Perugia, Politecnica delle Marche, Teramo e Urbino Carlo Bo – lanciano un grido d’allarme: la drastica riduzione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) mina la stabilità del sistema universitario del centro Italia e minaccia il futuro delle comunità locali. Con oltre 41 milioni e 700 mila euro complessivi di perdite per un taglio complessivo di quasi l’8%, le Istituzioni accademiche si trovano a fronteggiare una situazione insostenibile, ulteriormente aggravata dall’aumento costante dei costi. La rimodulazione delle voci di Finanziamento Ordinario che ha visto entrare nel Fondo risorse quali quelle destinate agli adeguamenti ISTAT e agli interventi straordinari di reclutamento di tutto il personale universitario (docente e tecnico amministrativo e bibliotecario), in precedenza finanziate con appositi decreti, ha di fatto dissimulato una riduzione del finanziamento complessivo rispetto all’anno 2023 che, indirettamente, si è rivelata significativamente maggiore di quanto annunciato dal Ministero nel recente decreto di assegnazione.

Particolarmente pesante è l’aumento del 4,8% dei costi del personale docente per adeguamento Istat. Inoltre, la riduzione del FFO comporta un aumento del rapporto tra i costi del personale e il finanziamento stesso, avvicinando pericolosamente il limite dell’80%, oltre il quale le università si trovano in una situazione di squilibrio economico che potrebbe compromettere il loro funzionamento. A fronte delle maggiori assunzioni incoraggiate dal Governo proprio attraverso i piani straordinari di reclutamento, questa soglia, già alta per molti atenei, rischia di essere superata, con conseguenze negative sulla capacità di gestione finanziaria e operativa, al punto di creare gravi difficoltà anche solo per la copertura dei costi del personale già in servizio.

Tra la riduzione del FFO e l’incremento dei costi non riconosciuto, il peso che grava sulle otto Università supera una cifra stimabile intorno ai 50 milioni di euro. In un sistema che nel 2023 vedeva un finanziamento complessivo di circa 500 milioni, questo significa che una fetta significativa delle risorse è stata sottratta, compromettendo la possibilità di continuare a garantire un’istruzione pubblica di qualità.

In un contesto in cui gli atenei online stanno fiorendo, le università statali devono essere sostenute e protette. Esse non sono solo luoghi di formazione e ricerca, ma rappresentano un motore economico e culturale per i territori in cui operano, contribuendo in modo significativo allo sviluppo locale. I rettori chiedono un intervento immediato da parte del governo per ripristinare i fondi necessari a garantire la sopravvivenza delle università e per evitare un collasso del sistema universitario pubblico, che rischierebbe di compromettere il futuro dell’istruzione superiore e della ricerca in Italia.

I Rettori

Graziano Leoni, Università degli Studi di Camerino

Liborio Stuppia, Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara

Edoardo Alesse, Università degli studi dell’Aquila

John Mc Court, Università degli studi di Macerata

Maurizio Oliviero, Università degli Studi di Perugia

Gianluca Gregori, Università Politecnica delle Marche

Dino Mastrocola, Università degli Studi di Teramo

Giorgio Calcagnini, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo




COMITATO DEI SINDACI E DEFICIT SANITÀ

Un’Assemblea più che partecipata, i sindaci della Provincia chiedono un cambio di passo alla Asl e alla Regione. La situazione è preoccupante, serve una soluzione che rimetta i cittadini al centro dell’azione

Atessa, 8 ottobre 2024 – Si è svolto ad Atessa un nuovo incontro promosso dal Comitato ristretto dei sindaci con l’Assemblea dei sindaci dei Comuni della Provincia di Chieti per fare il punto sulla preoccupante situazione della sanità territoriale, alla luce delle proposte di razionalizzazioni presentate dai vertici della Asl 2 alla Regione e non ancora vidimate dal Consiglio regionale. All’assemblea sono stati invitati tutti i sindaci del territorio che hanno risposto a prescindere dall’appartenenza politica, nonché sindacati e consiglieri regionali parte della Commissione regionale Sanità, invitati dal Comitato per un confronto aperto e trasparente sullo stato dei fatti.

“L’assemblea è stata convocata per confrontarci con tutti i colleghi sindaci perché la situazione della sanità provinciale è sempre più preoccupante e perché stiamo già contando le prime conseguenze di una razionalizzazione derivante dal pesante disavanzo della Asl – così il presidente Diego Ferrara e i membri del Comitato ristretto Giulio Borrelli, Massimo Tiberini e Agostino Chieffo, sindaci di Chieti, Atessa, Casoli e Gissi – L’esigenza è quella di un cambio di passo, capace di riportare il cittadino al centro della programmazione e del sistema sanitario territoriale. La riunione ha manifestato la generale preoccupazione per la situazione, a fronte dei dati che derivano proprio dal piano di razionalizzazione, da cui emerge come il disavanzo della Asl 2 sia esploso in maniera esponenziale sotto l’attuale Direzione aziendale, passando da 13,7 milioni di euro a 61/67 milioni di euro, nel periodo che va dal 2019 al 2024; nel 2023 è esplosa anche la spesa per la mobilità passiva, ovvero i soldi che la Regione Abruzzo ha pagato ad altre Regioni per far curare i propri cittadini, ammonta a 138 milioni di euro.

Sottraendo le risorse incassate con la mobilità attiva, pari a 78 milioni, si arriva a un passivo di 60 milioni anche su questo. Pochi giorni fa, come comitato abbiamo chiesto un incontro con l’assessore regionale Verì che ci ha ben chiarito in quel frangente che la Asl di Chieti è quella che in proporzione ha avuto più risorse, rispetto alle altre tre Asl, oltre 750mila euro, contro i 600 e 500 di Pescara, Teramo e L’Aquila. Una cifra notevolmente superiore persino a quanto aveva chiesto la stessa Asl, salvo affermare che era stata sottodimensionata economicamente.

E comunque, dalla lettura fatta Come comitato ristretto nella pubblica presentazione delle reazioni al piano di quest’estate, è risultato che dal Conto Economico, la stima a chiudere al 31.12.2024, risultava pari a circa 45 milioni di euro, che il Direttore Schael definisce strutturale e non più di 34,5 milioni di euro (così come quantificata nella precedente versione del piano del giugno 2024).

Praticamente, come viene confermato nelle recenti audizioni nelle commissioni consiliari congiunte Sanità e Bilancio, l’odierna stima a chiudere al 31.12.2024 è di circa 10,5 milioni superiore a quella della precedente versione del piano stesso, cioè giugno 2024. In sostanza nulla è cambiato in meglio da quando sono emersi i 128 milioni di euro di debiti delle Asl e nulla è successo alla governance che ha prodotto questa situazione. Ma sul territorio e nei presìdi, sono successe molte cose se la soluzione proposta dal Dg è quella di interventi strutturali quali chiusure, accorpamenti dei reparti e blocco dei turn-over.

Di certo, oltre ai 128 milioni di debiti c’è il crollo delle prestazioni sanitarie, scese da 158.000 del 2018 a 137.000 nel 2023 (dati dell’Agenzia Regionale Sanità) con punte di oltre il 46 per cento all’ospedale di Ortona, del 44 per cento a Castel di Sangro, del 35 ad Atessa, del 33 a Sulmona, del 30 a Lanciano, del 26 Vasto, del 21 a Tagliacozzo e Avezzano, del 18 a L’Aquila, del 15 ad Atri, del 10 a Chieti e a seguire gli altri presidi dove non si registrano aumenti. Infatti, l’Abruzzo ha il peggior differenziale d’Italia tra i livelli essenziali di assistenza 2022 rispetto a quelli del 2021: in sostanza la regione è ultima. Già l’analisi del Ministero della Salute è stata impietosa, la classifica generale analizzata poi dalla Fondazione Gimbe ci colloca ultimi e con 30,86 punti in meno rispetto al 2021.

A questi dati vanno aggiunti quelli del pesante disavanzo della mobilità passiva, la cifra più alta degli ultimi 10 anni: quella extra-regionale arriva ai quasi 39 milioni del 2024, di poco più bassa quella infra-regionale, a quota – 38 milioni nel 2024, comunque una crescita esponenziale di entrambe.

Insieme chiediamo un cambio di passo, siamo di fronte a un problema che cresce e che riporterà quasi sicuramente l’Abruzzo verso un nuovo commissariamento della sanità, con il conseguente e possibile tracollo del sistema.

Servono azioni possibili: in primis una idonea e corretta programmazione sanitaria ed economica, con una precisa determinazione delle quote del Fondo sanitario regionale spettanti a ogni Asl, con la determinazione dei tetti di spesa; la creazione di un monitoraggio e controllo di prestazioni richieste e servizi erogati e relativi costi; la creazione di una cabina di regia che non sia un ulteriore onere per la cittadinanza; l’aggiornamento e realizzazione di prontuari terapeutici regionali della spesa farmaceutica; l’immediata e competa trasformazione digitale, perché il processo di digitalizzazione è ancora incompleto; una maggiore attività di prevenzione e promozione della salute sul territorio. Non faremo mancare mai il nostro supporto a un’azione di concreto miglioramento della sanità, siamo pronti a fare la nostra parte a tutela del bene maggiore di cui siamo tutti responsabile: i diritti a una sanità moderna e che funzioni che abbiamo tutti come cittadini abruzzesi.

Un’assemblea che ha permesso un ampio confronto con sindaci e altri soggetti del territorio, che, a prescindere dalla propria appartenenza, ogni giorno si misurano con la realtà, le affermazioni rilasciate dal DG Schael al Tgr regionale mentre tutto ciò avveniva, sono del tutto faziose e prive di fondamento, il tentativo, l’ennesimo, di sminuire il valore dell’incontro più che partecipato, dimostra l’inadeguatezza di questo direttore generale che travisa i dati della realtà”.




GARA DI PESCA ALLA PLASTICA. Un grande successo

I diportisti diventano sentinelle del mare e raccolgono 60 kg di rifiuti

Pescara, 7 ottobre 2024. Quasi 60 chilogrammi di rifiuti tra plastica, polistirolo, reti da pesca, gonfiabili e ingombranti. E dalle acque del fiume Pescara spunta anche un’aspirapolvere. È questo il bilancio della seconda edizione della Gara di pesca alla plastica, l’iniziativa promossa da Assonautica Pescara Chieti, in collaborazione con il porto turistico Marina di Pescara, andata in scena ieri nelle acque del fiume e del mare del capoluogo adriatico. Sono state una trentina le imbarcazioni, tra barche a vela, a motore e gommoni, con i relativi equipaggi composti da adulti e bambini, che dalle 9 alle 12,30 hanno mollato gli ormeggi per andare a “pesca” di rifiuti, in particolare di plastiche, e dare il proprio piccolo grande contributo alla tutela del mare e dei suoi abitanti.

Armati di guanti e guadino, mezzo marinaio, canna da pesca o qualsiasi altro strumento utile per raccogliere i rifiuti, i diportisti e le loro famiglie hanno raccolto bottiglie di plastica, scafette, bicchieri, cime, giocattoli e molto altro. Ad aggiudicarsi il primo premio della competizione, dopo una divertente mattinata di sole, è stato Oberdan Caposano che, a bordo del suo catamarano Fiumare Abruzzo, è riuscito a portare a terra addirittura un grande bancale di legno utilizzato nel settore dei trasporti e un’aspirapolvere. Ma al termine della competizione, tutti gli equipaggi sono stati premiati grazie a una lunga serie di sponsor, proprio per sottolineare il carattere non agonistico e competitivo della manifestazione, quanto piuttosto il suo obiettivo di sensibilizzazione.

L’evento è stato, infatti, patrocinato dal Consiglio regionale dell’Abruzzo, dal Comune di Pescara, dalla Camera di Commercio Chieti Pescara, dalla Guardia Costiera e da Assonautica Italiana, e ha ottenuto il riconoscimento EMD – European Maritime Day 2024, della Commissione Europea come evento di particolare interesse per le iniziative che coinvolgono a livello locale la comunità e ribadiscono l’importanza della protezione dell’ecosistema marino. Un occhio di riguardo alla manifestazione è stato riservato anche dall’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che ha fornito ai partecipanti materiali informativi dedicati proprio ai diportisti.

Lo spirito di collaborazione per un fine nobile come la tutela ambientale e la lotta all’inquinamento e al consumo di plastica è stato sottolineato anche dalla partecipazione delle associazioni ambientali – Legambiente, Wwf, Mare Vivo e Centro Studi Cetacei -, delle associazioni di categoria e dei circoli nautici di Pescara.

«È stata una grande festa di sensibilizzazione e di partecipazione a quello che è uno dei problemi più importante dell’inquinamento marino che è la plastica», commenta il presidente di Assonautica Pescara Chieti, Francesco Di Filippo. «Abbiamo realizzato l’evento in collaborazione con il Marina di Pescara che si sta ponendo come esempio di sostenibilità in Italia. Il riconoscimento della Commissione europea, i tanti patrocini nazionali e regionali e la grande partecipazione delle associazioni e dei diportisti, ci conferma il valore dell’iniziativa che sicuramente sarà replicata nei prossimi anni».

«Una bellissima iniziativa di Assonautica», evidenzia il sindaco di Pescara, Carlo Masci. «Dobbiamo insegnare a tutti che la plastica è davvero dannosa. È un problema culturale e queste iniziative servono tantissimo perché dobbiamo abituare le persone a capire che la plastica deve essere bandita completamente perché sta invadendo i nostri mari e le nostre spiagge. È giunto il momento di eliminarla per vivere in un mondo più sostenibile e a misura d’uomo». 




CAMPIONATO ITALIANO DI SURFCASTING

Giulianova, Tortoreto e Alba Adriatica dal 9 al 12 ottobre

Teramo, 7 ottobre 2024. Lungo gli arenili di Giulianova, Tortoreto e Alba Adriatica dal 9 al 12 ottobre 2024, si svolgerà il Campionato italiano individuale maschile di “surfcasting” 2024 con 220 atleti provenienti dalle sezioni provinciali di tutta Italia.

Si tratta di una delle manifestazioni più importanti della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) che per la prima volta si svolgerà sulla costa teramana. Al termine dei quattro giorni di gara sarà proclamato il campione italiano e saranno selezionati gli atleti che faranno parte del Club Azzurro e che, successivamente, parteciperanno alla selezione della Nazionale per i Campionati del mondo nel 2025.

Il “surfcasting” è una tecnica di pesca che si svolge dalla spiaggia. Grazie ad adeguate attrezzature è possibile raggiungere, con il lancio, distanze anche superiori ai 130 mt per insidiare un ampio ventaglio di specie ittiche del sottocosta.

Le gare di pesca a “surfcasting” sono “no kill”. I pesci, una volta pescati, vengono identificati nella specie e misurati dagli ispettori di sponda. I dati sono rilevati su apposite schede che poi verranno elaborate dai giudici federali per determinare i punteggi totalizzati dai concorrenti. Subito dopo, i pesci vengono rimessi in mare.

Tra atleti, giudici di sponda, tecnici ed accompagnatori, la presenza prevista nella settimana dal 7 al 13 di ottobre sul litorale teramano sarà di oltre 500 persone.

La Federazione nazionale ha affidato l’organizzazione dell’evento al Comitato provinciale FIPSAS di Teramo che si avvarrà di un pool di associazioni locali (Asd Tecnolenza Adriatica, Pescatori Mare Adriatico, Martina Alba, il Vecchio e il Mare) con capofila la Asd Teramo Spinning.

L’accreditamento dei concorrenti e la presentazione ufficiale della manifestazione sono previsti nella mattina del 9 ottobre al Kursaal di Giulianova, con la partecipazione di autorità sportive, civili e militari.

Alla logistica dell’incontro prenderanno parte attiva anche gli studenti dell’indirizzo sportivo dell’Istituto Comprensivo 1 di Giulianova, mascotte della giornata.

All’evento di apertura interverranno, tra gli altri, il Vicepresidente nazionale delle Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee Antonio Gigli, il Presidente regionale della Federazione Mario Cacciatore, il responsabile di settore nazionale David Girardi e il presidente del comitato Fipsas Teramo Aurelio Del Governatore.

La premiazione finale, con la proclamazione del campione italiano di “surfcasting” 2024, si svolgerà il pomeriggio del 12 ottobre presso il Lido Caprice di Giulianova.




WALKING MARATHON DEI BRIGANTI

Prima Edizione della. Un Tuffo nella natura e nella storia

Sante Marie, 7 ottobre 2024. Domenica Sante Marie ospiterà la prima edizione della “Walking Marathon dei Briganti”, un evento sportivo e culturale che si snoda tra storia, tradizioni e la rigogliosa natura del borgo abruzzese. Organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica Parks Trail La Brigantessa in occasione della giornata nazionale dei Borghi Autentici d’Italia, la maratona sarà una camminata di circa 21 chilometri lungo il suggestivo Sentiero Corradino. I primi cento iscritti riceveranno in omaggio una t-shirt esclusiva dell’evento.

La giornata inizierà domenica alle 8.30 con il raduno dei partecipanti in piazza Aldo Moro e la partenza alle 9. Il percorso offre un’immersione nelle bellezze naturali del territorio, ideale per riscoprire il fascino del borgo di Sante Marie e della sua storia legata ai briganti.

La “Walking Marathon dei Briganti” non è solo un evento sportivo, ma un’occasione per esplorare e vivere a fondo le tradizioni locali, riscoprendo la storia e la cultura di uno dei borghi autentici d’Italia.

Al rientro si potrà partecipare al “Pranzo del Brigante”, a cura della Pro Loco di Sante Marie. Alle 14:30: Visita ai murales e al Museo del Brigantaggio e delle Radio d’Epoca e a seguire proiezione del cortometraggio “Cammino dei Briganti e inclusivi” presso la Sala Don Beniamino Vitale, seguita da un dibattito con il sindaco Berardinetti, Mirko Cipollone di Appennini For All, Vincenzo Paciotti, Aurelio Michelangeli e Sergio Rozzi, presentazione del libro “Montagna da Vivere” di Gianfranco Totani e proiezione del filmato di Rossella Frozza “Un albero che danza per quattro stagioni” presso la Sala Don Beniamino Vitale.

Il pomeriggio sarà accompagnato dalle note del gruppo musicale Jan Soldiers.




GIUSTIZIA RIPARATIVA

Sen. Fina (PD): “Governo della repressione dimentica la rieducazione sociale”

Roma, 6 ottobre 2024. Mentre ogni giorno raccogliamo il disagio del sovraffollamento delle carceri il Governo dimentica l’istituto della Giustizia riparativa – così dichiara il Senatore del Partito democratico Michele Fina – con la riforma Cartabia nel 2022 è stata introdotta una disciplina organica della giustizia riparativa, che nel caso di reati perseguibili a querela di parte comporta l’estinzione del reato per remissione tacita di querela ovvero una riduzione di pena ai sensi dell’articolo 62, n. 6, del codice penale, e comunque una valutazione positiva rispetto ai parametri di commisurazione della pena ai sensi degli articoli 133 e 58 del codice penale.

Su questo tema con il collega Senatore Bazzoli ho presentato una specifica interrogazione al Ministro della Giustizia per chiedere conto della effettiva applicazione della normativa e dei ritardi che operatori e utenti denunciano. In particolare, le carenze nell’applicazione della legge traggono origine dalla mancata implementazione dei centri per la giustizia riparativa e dei mediatori esperti per la rappresentanza della vittima surrogata.

La risposta del Ministero non è affatto soddisfacente, limitandosi ad una pedissequa descrizione degli adempimenti burocratici propedeutici all’attivazione dei servizi connessi all’Istituto. Quello che invece manca è un’autentica ed efficace volontà politica che faccia della giustizia riparativa una svolta culturale nell’azione di Governo, nonché una vera risposta alle difficoltà dei tribunali, in particolare per i reati intrafamiliari, per i quali una risposta solo repressiva è inadeguata.

Il Governo dismetta l’approccio pan-penalistico e punitivo, valorizzando istituti come quello della giustizia riparativa, deflattivo del carico di lavoro dei tribunali e più adeguato all’effettivo valore rieducativo della pena previsto dalla Costituzione.




NO JAZZ. OMAGGIO A NATALINO OTTO

Fidanza Jazz Combo, disponibile il nuovo album tributo al re dello swing italiano in occasione del 55° dalla sua scomparsa

Milano, 65 ottobre 2024. Da venerdì 4 ottobre è disponibile in formato fisico e in tutti i digital stores No Jazz. Omaggio a Natalino Otto, nuova e sentita operazione discografica a cura del Fidanza Jazz Combo. La data di uscita è un ulteriore omaggio, coincidendo con il 55° anniversario dalla morte di Natalino Otto, avvenuta nel 1969. Quindici brani scelti tra i più e meno noti, a firma di Natalino Otto, che ripercorrono la sua gloriosa carriera di cantante, indiscusso iniziatore e protagonista dello Swing in Italia.

Il nuovo album: No Jazz. Omaggio A Natalino Otto

Quando i fratelli Gershwin scrivevano la storia del Jazz, cosa succedeva in Italia? Una profonda ricerca potrebbe donarvi grandi emozioni e sorprese. Si arriverà ben presto a conoscere la storia di un ragazzino genovese di nome Natale Codognotto che nel 1932, a soli vent’anni, si imbarcò sul transatlantico Conte di Savoia come assistente del batterista di bordo nella rotta tra Genova e New York, attraversando l’Oceano Atlantico per ben 34 volte in un continuo e swingante scambio culturale, giorno dopo giorno alimentato dalla sua curiosità. Sbarcato definitivamente a Genova nel 1935, portò da noi il germe dello Swing continuando a suonare come batterista e, grazie ad un’assorbita esperienza, iniziò a cantare. Nel 1937 ebbe il primo incontro con Gorni Kramer, in quegli anni la personalità più attiva del Jazz italiano, che contribuì al debutto ufficiale di Natalino Otto con la prima incisione: Biriei, scritta dallo stesso Natalino. Iniziò ben presto un percorso ad ostacoli proprio in quelli che erano anni di fermento e grandi evoluzioni per la canzone italiana. Tra il ’41 e il ‘45 la musica Swing e Jazz nel nostro Paese venne censurata in tutti i modi dalle imposizioni all’Eiar, l’Ente Radiofonico di Stato, che non permetteva l’emissione di canzoni di derivazione americana, definendola barbara antimusica negra. Natalino Otto non smise mai di incidere e di cantare e solo quando l’EIAR divenne RAI, alla fine del 1944 fu spesso invitato per concerti e trasmissioni radiofoniche. Con la fine della guerra arrivò finalmente anche l’attenzione di giornali e riviste e nel 1949 venne ufficialmente scritturato dalla RAI per poi proseguire la sua brillante carriera di cantante, autore e editore, grande e poliedrico artista italiano.

Fabio Fidanza a proposito del nuovo album dichiara: «Ad un certo punto mi chiesi chi fossero i nostri Frank Sinatra, Count Basie, Nat King Cole, Duke Ellington. E la ricerca mi portò presto a scoprire Natalino Otto, Gorni Kramer, Pippo Barzizza e gli altri pionieri dello Swing in Italia. Quando ho ascoltato per la prima volta i brani di Natalino Otto mi è parso di ripercorrere una strada nota: forse non ne avevo una memoria nitida, ma quei pezzi mi erano familiari. Li avevo forse ascoltati da piccolo, e certamente toccavano dei tasti della mia storia musicale, segnando la direzione della mia ricerca artistica.».

Il repertorio di Natalino Otto è vastissimo: in questo disco si alternano brani ormai parte della cultura popolare italiana, come Op Op Trotta Cavallino, Mamma Voglio Anch’io La Fidanzata, Ho Un Sassolino Nella Scarpa ad opere meno note, come Benvenuto Mister Swing o Perdoni Signor Bach, che sono autentiche perle di Swing nostrano. Non mancano brani che portano la firma di Otto, come Che Ritmo, Senti Che Ritmo e Non Ti Posso Dar Che Baci.

Il disco è suonato in duo e in diretta, nello spirito dell’epoca, giocando con i suoni della voce che imita i fiati, a creare l’impasto di una piccolissima orchestra.

LINK PER L’ASCOLTO

CHI È IL FIDANZA JAZZ COMBO

Il Fidanza Jazz Combo nasce dalla ricerca di Fabio Fidanza (voce, chitarra e fiati vocali) e Dario Di Giammartino (batteria) sulla contaminazione tra la musica italiana e lo swing americano. Il repertorio si snoda tra i classici italiani degli anni 1920-1950, da Natalino Otto, al Quartetto Cetra, in contrappunto alle canzoni americane dell’epoca, tra George Gershwin e Nat King Cole. Nei loro concerti si inseriscono i anche numerosi brani originali, scritti nello stile dell’epoca d’oro dello swing. Questa rispettosa tela musicale del combo abruzzese crea immediatamente un rapporto speciale con il pubblico presente, grazie all’esplorazione di un repertorio quasi sconosciuto della nostra eredità musicale, ma immediatamente riconoscibile anche nel racconto, farcito di umorismo, del rapporto musicale tra Italia e Stati Uniti.

LINKS:

Web: www.fidanzajazzcombo.com

Instagram: www.instagram.com/fidanzajazzcombo

YouTube: www.youtube.com/@fidanzajazzcombo




BORSE DI STUDIO AI MERITEVOLI

Impegno e successo: premiati gli studenti

Paglieta, 6 ottobre 2024. Sabato scorso, presso la Sala Consiliare del Comune di Paglieta, si è svolta la cerimonia di assegnazione delle borse di studio comunali per l’anno scolastico 2023/2024. Alla presenza del Sindaco Ernesto Graziani, dell’Assessore all’Istruzione Marisa Aquilante e dell’Assessore alla Cultura Sandra Cirigliano, sono stati premiati gli studenti che si sono distinti per meriti scolastici.

Durante l’evento, il Sindaco Graziani ha voluto sottolineare l’importanza di questo riconoscimento, affermando: «Non stiamo solo premiando l’impegno individuale, ma stiamo investendo nel futuro del nostro paese. Ogni giovane che oggi riceve questo riconoscimento rappresenta un passo avanti per la crescita culturale e sociale di Paglieta. La vostra dedizione e il vostro talento ci ricordano che l’istruzione è la chiave per un domani più luminoso, per voi e per tutti noi».

Beneficiari delle Borse di Studio:

Scuola Secondaria di Primo Grado

Gli studenti che hanno ricevuto un premio di 150 euro ciascuno sono:

Cordone Federica, Di Nella Andrea, Di Noro Asia, Di Giulio Riccardo Leo, Ambagi Aurora e Salvatore Alessia Anna.

Scuola Secondaria di Secondo Grado

Gli studenti che hanno ricevuto un premio di 250 euro ciascuno sono:

Di Noro Sasha, Luca Elsa, Conese Matteo, Di Noro Edea, Ranieri Valeria e Fortunato Denise.

L’assessore all’Istruzione Marisa Aquilante ha dichiarato: «Questi giovani ci ricordano che il talento e la dedizione nascono spesso da piccoli gesti quotidiani. Ogni traguardo raggiunto  oggi non è solo frutto del loro impegno personale, ma anche del sostegno che hanno ricevuto dalle loro famiglie, dai loro insegnanti e da una comunità che crede nel valore dell’istruzione. Il nostro obiettivo è continuare a costruire un ambiente in cui ogni studente possa realizzare le proprie potenzialità».

L’assessore alla Cultura Sandra Cirigliano ha aggiunto: «La cultura è il motore che alimenta il progresso sociale e civile. Gli studenti che premiamo oggi rappresentano non solo il futuro del nostro paese, ma anche il presente, perché con il loro impegno contribuiscono già a migliorare la nostra società. Il loro successo è un segno che il lavoro di squadra tra scuola, famiglie e istituzioni sta dando frutti importanti».

La cerimonia, che ha avuto luogo nella sala consiliare, è stata un momento di grande soddisfazione per gli studenti e le loro famiglie, confermando l’impegno del Comune nel supportare e valorizzare il merito e l’eccellenza scolastica.




IN UN GRANDE SUPERMERCATO DELLA FEDE

Perché bisogna contrastare il rischio che la fede cattolica possa essere ridotta ad una ideologia

Globalist.it, 5 ottobre 2024. Il Vangelo odierno: In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».

Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque, l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro, infatti, appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro (Mc 10, 2-16 – XXVII TO/B).

Le domande dei farisei, a Gesù, sono per metterlo alla prova, caso abbastanza classico. La risposta di Gesù inizia con un riferimento alla durezza del cuore. Ma di che si tratta? Sembra riferirsi a quell’indurirsi di cuore e mente da parte di alcuni farisei, scribi e dottori della legge che avevano tradito lo spirito originario del rapporto con Dio e l’avevano ridotto a prescrizioni e norme che loro stessi non muovevano neppure con un dito (Lc 11, 46).

L’atteggiamento della durezza di cuore e le conseguenze negative per la fede e la prassi religiosa non sono solo caratteristiche di alcuni settori ebraici. Sono, invece, tipici di tutte le religioni. In Italia è parecchio diffuso anche tra alcuni cattolici. Credo che il punto di partenza sia l’aver preso coscienza che la società italiana non sia più cristianamente ispirata, in termini di costumi, idee, atteggiamenti personali e sociali, leggi e prassi politiche. Non siamo più negli anni ’50, caratterizzati da una cultura con i suoi blocchi monolitici (cattolici, comunisti, liberali), con una sensibile presenza cattolica, che dava alla fede molto visibilità sociale e politica.

Se l’Italia è scristianizzata – o secolarizzata o senza fede, o come dir si voglia – ovviamente non si può non tenerne conto: siamo servi del Vangelo e siamo inviati ad incarnarlo nei vari contesti umani, conoscendo e condividendo le gioie e le speranze (GS, 1) delle realtà in cui sono inseriti. Tuttavia, ho diversi dubbi su alcuni stili di evangelizzazione. In alcuni settori ecclesiali, nelle scelte di diversi pastori e laici, si privilegia uno stile di affermazione forte di alcuni temi. In alcuni casi si ha l’impressione che più l’affermazione è forte – dal punto di vista contenutistico e mediatico – tanto più si crede di aver successo. Per affermazione forte intendo un modo di concepire, vivere e trasmettere la fede segnato da alcune caratteristiche, che, pur in tempi e luoghi diversi, si ripetono come delle costanti.

Mi riferisco a:

– un modo dogmatico, e molto sicuro di sé, con cui sono annunciati i principi morali di bioetica, morale sessuale e familiare (gli altri temi, specie sociali, politici ed economici,  sono trascurati o appositamente dimenticati);

l’attenzione eccessiva alla loro diffusione mediatica (specie televisiva);

– la scarsa disponibilità al confronto e al dialogo con chi la pensa diversamente, dentro e fuori la Chiesa cattolica;

– il far coincidere in maniera assoluta l’adesione a Cristo con la fedeltà a questi principi;

– il non ammettere nessuna legge di gradualità e crescita: devi prendere e accettare tutto e subito.

Alcune volte sembra di stare in un grande supermercato della fede: non esistono più le persone, ma solo i prodotti, in questo caso (alcuni) principi morali, da prendere e portar via, subito, senza discutere. Rapidità, convenienza e qualità del prodotto fanno tutt’uno. O ci credi o sei contro. O sei dentro o fuori. E il tema del matrimonio è uno di questi, nonostante gli inviti della Amoris Laetitia al discernimento e alla gradualità pastorale.

Queste caratteristiche, insieme ad altre minori, a mio modesto avviso, stanno portando la fede cattolica, specie in Italia e in Europa, ad essere ridotta a una ideologia. Per ideologia intendo un sapere compatto, indiscutibile, proprietà esclusiva di un gruppo di illuminati, che va imposto, che è distintivo della propria identità proprio perché viene accettato in toto e senza discutere – non molto diverso dal nefasto credere, obbedire e combattere di fascista memoria; che non permette domande e non tollera dubbi o sottolineature diverse; che mortifica la ricerca intellettuale in schemi rigidi e sterili (si pensi all’attuale situazione della ricerca filosofica e teologia nei nostri ambienti). “Se si parla di Dio – scriveva Carlo Maria Martini – occorre farlo con serietà. Altrimenti è meglio non avere il suo nome sulle labbra”.




#DOMENICALMUSEO

Torna domani, domenica 6 ottobre. L’entrata gratuita

l’Aquila, 5 ottobre 2024. Il 6 ottobre si rinnova l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.

MuNDA: è possibile visitare la mostra appena inaugurata Tra forma e figura. Fulvio Muzi e la sperimentazione pittorica negli anni Sessanta a cura di Federica Zalabra e Paolo Muzi. Fino all’8 dicembre.

Protagonista della scena artistica e culturale abruzzese del Novecento la mostra omaggia il pittore a quarant’anni dalla sua scomparsa. L’esposizione è incentrata su tre dipinti delle collezioni del Museo in dialogo con  opere e documenti inediti concessi dalla famiglia dell’artista.

Sono inoltre appena tornate, dopo un accurato restauro eseguito da Giovanni Gualdani, le opere:

– Maestro di Fossa, Presentazione al tempio, sec. XIV, dipinto su tavola                                                                         

– Giacomo da Campli, Madonna in trono adorante con il Bambino, sec. XV seconda metà, dipinto su tavola

– Bernardino di Cola del Merlo e Sebastiano di Cola da Casentino, Madonna in trono con il Bambino, San Michele Arcangelo, Arcangelo Gabriele, San Bonaventura, San Sebastiano, angelo con corona in mano, angeli musicanti, Cristo tra apostoli e angeli, ultimo quarto del XV sec. (post 1487), dipinto su tavola

Castello Cinquecentesco: apertura del Mammut  dalle 9 alle 19:00 ultima entrata ore 18:30

Parco Archeologico di Amiternum aperto dalle 8:30 alle 13:30




UN ALTRO MONDO È POSSIBILE!

Coordinamento NO G7 PESCARA

Pescara, 4 ottobre 2024. Pescara si prepara ad ospitare il G7 ministeriale sullo Sviluppo che si terrà il 24 e il 25 ottobre. I cosiddetti “Grandi della terra” rappresentati dai ministri di settore in carica dei paesi ricchi del blocco occidentale del mondo (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America) organizzano un vertice intergovernativo che sulla carta si presenta come un forum basato sul dialogo e il coordinamento in materia economica e finanziaria, aiuto allo sviluppo e contributo alla pace e alla sicurezza globali.

Ben sappiamo come invece le politiche di questi Paesi abbiano prodotto effetti sistematicamente devastanti per l’economia mondiale e il futuro di gran parte dei popoli del nostro pianeta, perpetuando continue crisi umanitarie, guerre e immani disastri ambientali. Come denunciato già a Genova nel 2001 il G7, allora allargato a Putin ancora considerato un alleato, tende a delegittimare l’Onu e ad affermare una logica antistorica di dominio unipolare degli Stati Uniti e del nord del pianeta, in linea con le esigenze delle grandi multinazionali e del capitale finanziario, che oggi più che mai ci portano verso uno stato di guerra permanente.

Il G7 sarà l’ennesima kermesse blindata, pagata con i soldi dei contribuenti per propagandare l’immagine di una cooperazione internazionale che sarà tutt’altro che solidale e risolutiva nei confronti dell’immane negazione dei diritti sociali e umani cui tutti stiamo assistendo.

NOI, forze sociali, sindacali, culturali e politiche che ci riconosciamo nella Costituzione nata dalla Resistenza, poniamo l’impellente e doveroso richiamo a manifestare il nostro dissenso nei confronti di un G7 che, tra le tematiche dei lavori, prevede la discussione del nuovo piano coloniale italiano, infelicemente chiamato “Mattei”. Un G7 i cui Stati aderenti continuano a far finta di lottare contro i cambiamenti climatici, avversando anche la sovranità alimentare, a incrementare l’economia di guerra attraverso l’aumento delle spese militari, alimentando conflitti sia in Ucraina che in Palestina. Il calcolo del solo riarmo a livello mondiale nell’immediato ammonta a 10.000 miliardi di dollari e la Nato ed i ministri europei iniziano addirittura a prospettare un possibile ritorno alla leva obbligatoria. Il rifiuto della preparazione alla guerra è la condizione preliminare per costruire la pace.

Denunciamo la complicità nel genocidio nella Striscia di Gaza ed in Cisgiordania, non giustificabile per nessun motivo nemmeno con la pur deplorevole detenzione di ostaggi israeliani che Netanyahu sacrifica con la più totale indifferenza per la loro sopravvivenza.

La nostra opposizione a questo sistema è netta quanto il nostro impegno nello sviluppo di un progetto politico alternativo che esca dall’impianto strategico sistemico e che si fondi sulla relazione umana, sulla giustizia sociale e sull’autentico rispetto dell’ambiente e della diversità.

Con i soldi dei contribuenti (450mila euro) quella che si sta organizzando è una vera propria passerella: 1.500 forze dell’ordine verranno mobilitate per difendere questa casta di potenti, una intera città a soqquadro come se non bastassero i problemi creati da una amministrazione inefficace, confusa e Zone Rosse, cene di gala, passeggiate trionfali in centro città, conferenze stampa vaghe, abbellite da qualche iniziativa culturale di contorno. Nulla a che fare con la risoluzione dei temi che dicono verranno affrontati come è successo negli altri G7 ministeriali!

In risposta al G7 vogliamo organizzare iniziative di carattere territoriale e nazionale che diano modo alla popolazione abruzzese di cogliere criticamente il significato del concetto di “sviluppo” e del Piano Mattei. L’intento è quello di sottrarci alla spettacolarizzazione e alla strumentalizzazione mediatica del nostro dissenso evitando l’attacco alla zona rossa e contestazioni simili, che finirebbero per produrre anche una minore partecipazione.

Siamo invece per organizzare, oltre alle azioni informative e di approfondimento che stiamo definendo, anche una manifestazione contro la guerra economica, sociale e militare, in solidarietà con i disertori, i diseredati, gli oppressi e gli sfruttati di tutto il mondo, come i palestinesi, i curdi, i sudanesi.

Chiediamo il blocco dell’invio di armi ai paesi belligeranti, a partire da Israele e Ucraina. Chiediamo il taglio degli investimenti statali in spese militari in favore del netto incremento della spesa pubblica. Esigiamo la fine della militarizzazione della società e della scuola. Ci opponiamo con forza alla stretta repressiva del DDL 1660 che oltre ad essere pericolosamente liberticida dimostra una totale irresponsabilità nei confronti delle urgenze e dei bisogni reali nazionali e planetari. Lavoriamo insieme per costruire una economia di pace, per la piena attuazione della nostra Costituzione.

A partire dalla adesione alle indicazioni di questo documento invitiamo tutte le forze sociali, politiche, culturali e religiose a partecipare a queste iniziative e ad altre che si vogliano aggiungere al calendario attraverso il Coordinamento NOG7Pescara.

UN ALTRO MONDO È POSSIBILE!

Coordinamento Disarmare la pace, disertare la guerra!

Cgil Abruzzo Molise

Cgil Pescara

Anpi Pescara

Rifondazione Comunista

Per il Clima, Fuori dal fossile!

Foro H2O

Cobas Abruzzo

Radici in comune




PROBABILE CASO DI DENGUE

Su un paziente che ha trascorso parte del periodo viremico al Pronto soccorso. Asl e Comune procedono con la disinfestazione straordinaria. Sindaco e assessore Stella: “Azione precauzionale”

Chieti, 4 ottobre 2024 – Nella mattinata di oggi il sindaco Diego Ferrara, su sollecitazione del Dipartimento di Prevenzione della Asl ha firmato un’ordinanza che attiva un’ampia e approfondita azione di prevenzione e di disinfestazione per un probabile caso di Dengue registrato in un paziente transitato per il Pronto soccorso del Ss. Annunziata di Chieti durante il periodo viremico.

“L’ordinanza è a scopo precauzionale e non fa altro che attivare le misure previste per il controllo dei vettori, su tutto il territorio cittadino e in un’area entro i 300 metri dal Pronto soccorso, dove è transitato il paziente poi rivelatosi affetto dal virus e come da piano nazionale – riferiscono il sindaco Diego Ferrara e l’assessore alla Sanità Fabio Stella – L’episodio di cui ci arriva notizia dalla Asl relativamente all’ospedale clinicizzato è occasione per proporre un piano di disinfestazione generale di adulticidi, larvicidi e ricerca ed eliminazione dei focolai larvali per tre giorni consecutivi in aree pubbliche e private, con l’esclusione di aree di competenza della Asl Lanciano Vasto Chieti, nel raggio di 300 metri dal pronto soccorso.

A tutta la cittadinanza, privati cittadini, amministratori condominiali, operatori commerciali, gestori di attività produttive e in generale a tutti coloro che ne hanno l’effettiva disponibilità di abitazioni o aree aperte anche inutilizzate, chiediamo di permettere l’accesso degli addetti alla disinfestazione per effettuazione di trattamenti per tre giorni consecutivi e comprendendo sia aree pubbliche sia aree private, con l’esclusione delle aree di competenza della ASL di Chieti. In queste zone assicureremo immediatamente un’accurata disinfestazione, come abbiamo già fatto su tutto il territorio cittadino dopo l’allarme casi nella nostra regione.

Quindi, oltre alle raccomandazioni legate alle operazioni di disinfestazione, durante il trattamento tenere finestre e porte chiuse, tutela degli animali domestici, copertura di ortaggi e frutti esposti, dopo il trattamento si invita la comunità ad attendere 15 giorni prima del consumo di frutta e verdura dal territorio, pulire suppellettili e giochi per bambini esposti al trattamento, igiene delle mani e utilizzo dei guanti nelle operazioni citate.

In questi giorni, inoltre il Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo, in collaborazione con l’istituto zooprofilattico di Teramo e la Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti, ha rilasciato un’informativa per sensibilizzare la popolazione riguardo la Dengue e fornire indicazioni utili per prevenire la diffusione del virus. Ci uniamo a quanto la Asl sottolinea nell’informativa sui casi che, sebbene non esista un trattamento antivirale specifico per la Dengue, nella maggior parte dei casi i sintomi somigliano a quelli dell’influenza e solo i pazienti con condizioni preesistenti critiche possono sviluppare complicazioni”.




FOCUS ISRAELE-PALESTINA

Il medio-oriente tra storia, politica e informazione. Chieti, Aula Magna di Lettere, 7 ottobre 2024  ore 16:00

Chieti, 4 ottobre 2024. Una proposta di approfondimento culturale e di impegno civile è alla base del Focus Israele-Palestina, che vedrà il primo di tre incontri, quello sul tema “Il medio-oriente tra storia, politica e informazione”, in programma il prossimo 7 ottobre, alle ore 16:00, presso l’Aula magna di Lettere nel Campus di Chieti. Dopo i saluti istituzionali del Rettore, Liborio Stuppia, l’incontro vedrà gli interventi dei professori Elvira Diana, Paola Pizzo e Stefano Trinchese. Ideato e proposto dal Direttore del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze sociali (DILASs), Stefano Trinchese, è organizzato dalla professoressa Paola Pizzo, docente Storia dei Paesi Islamici presso lo stesso Dipartimento.

Il progetto, oltre che del patrocinio della Scuola Superiore “G. d’Annunzio” nonché collaborazione di “RUniPACE” e del Dottorato di interesse nazionale in “Peace studies”, si avvale della importante consulenza del Comitato scientifico, che vede la presenza del Rettore della “d’Annunzio”, Liborio Stuppia, e del Prorettore Vicario, Carmine Catenacci, oltre che degli stessi proponenti ed organizzatori, i professori Trinchese e Pizzo. Il Focus prevede altri due incontri: il 6 novembre, quello sul “Processo di pace Israelo-Palestinese da Oslo ad oggi” ed il 29 novembre quello su “Israele e Palestina domande e risposte di diritto internazionale”.

“Questo ciclo di seminari – spiega il professore Stefano Trinchese, Direttore del DILASs – vuole avvicinarci alla storia sia di quella che è un’area di fondamentale importanza nel quadro geopolitico sua anche delle popolazioni che sono direttamente interessate dalle vicende che in quei territori si susseguono da decenni, sarebbe più corretto dire da secoli.

Il Focus che abbiamo voluto organizzare proprio per conoscere meglio determinati fenomeni – prosegue il professor Trinchese – si rivolge al vasto pubblico dei nostri studenti e a quanti sono coinvolti nelle attuali dinamiche che sconvolgono Israele e Palestina, per proporre chiavi di lettura credibili e motivate di vicende drammatiche e complesse che non sempre trovano spiegazioni lucide nei mass-media e nella comune opinione.

Analisti e studiosi della rete di relazioni e conflitti che sconvolgono il Medio Oriente non solo oggi, ma da almeno settant’anni, – conclude il professor Stefano Trinchese – forniranno al riguardo tesi e proposte di studio, perché non è schierandosi da una parte o dall’altra delle componenti in conflitto che si comprendono o si elaborano le questioni delicate e drammatiche del presente, ma studiandone e comprendendone le ragioni profonde del passato e le radici intersecate nella storia”.

Maurizio Adezio




FUTURO E TRADIZIONE

Innovazione audace è il Programma 2025 del Polo del Made in Italy

San Giovanni Teatino, 3 ottobre 2024. Il Polo d’Innovazione del Made in Italy ha approvato, nei tempi e termini previsti dalla normativa regionale, il programma d’innovazione per il 2025 per certi versi, rivoluzionario. Il piano d’azione presentato alla Regione Abruzzo è il frutto di una serie di incontri con le imprese aggregate al Polo a cura dei dipartimenti (Edilizia, Energia, Economia sociale, Digitale, Artigianato e Internazionalizzazione) nei quali il polo è articolato e contiene una serie di punti che vanno dalla promozione e al sostegno imprenditoriale regionale, al potenziamento dei temi relativi allo sviluppo tecnologico, sostenibile e sociale di altri. 

Alla proposta visionaria di tutto ciò che di futuristico si può fare, si affianca ciò che lega lo sguardo, i piedi e il cuore al sentimento di appartenenza, alle tradizioni e alla propria terra.

Innovazione Audace” di dannunziana memoria, che proietta verso un florido avvenire e scende sempre più in profondità con le radici, arriva al centro, rafforza un sentimento e dà la giusta spinta agli uomini e alle donne del fare. Gli obiettivi sono quelli della trasformazione tecnologica e innovazione sostenibile, dell’internazionalizzazione, dello sviluppo delle competenze, del supporto alle PMI, del networking, della cooperazione e dell’innovazione di processo. È presente un focus sulle tecnologie emergenti e, tra esse, sull’intelligenza artificiale: IA, con inversione di posto delle vocali (rispetto all’AI), per sottolineare l’italianità nella pronuncia di questa sigla, tanto discussa e tanto utilizzata, anche abusata, ma che può e deve diventare un’alleata.

“Siamo abruzzesi e per questo anche molto romantici. Il legame con le tradizioni, i luoghi, i pensieri e le radici ci appartiene, ci coinvolge a tal punto che non riusciamo a separarcene, pur essendo molto attenti alle sfide che il futuro ci pone davanti. L’indivisibilità di pensiero e azione, la visione forse un po’ nostalgica ma proiettata all’avvenire fiorente, luminoso, ci fa emozionare. Questa nostra missione la sentiamo e la vogliamo sentire senza dimenticare la storia, per questo l’abbiamo fusa con un’idea che sembrerebbe obsoleta ma che in realtà, ha tutte le qualità per essere definita  pionieristica” le parole del Presidente Polo del Made in Italy Angelo D’Ottavio.




ILLUSTRI FIGLI D’ABRUZZO IN AUSTRALIA

L’omaggio a Tony Fini e Joe Delle Donne. Consegnati i riconoscimenti nell’ambito del progetto Dalla culla al mondo

Casoli, 3 ottobre 2024. Momenti di commozione in occasione del riconoscimento consegnato a Tony Fini e Joe Delle Donne, due emigrati italiani in Australia, originari rispettivamente di Casoli e Fresagrandinaria che, nonostante la lontananza, hanno sempre conservato un fortissimo legame con la terra d’origine. La cerimonia, che si è tenuta al Castello ducale, è stata organizzata nell’ambito del progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici”   finanziato da Next Generation Eu nell’ambito delle risorse del PNRR, attuato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero e realizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Palazzo Tilli.  Accompagnati da familiari e amici Fini e Delle Donne hanno ricevuto dal sindaco Massimo Tiberini e da Antonella Allegrino, responsabile del progetto, due attestati in cui sono state riportate frasi di gratitudine per essere “custodi delle radici italiane e insigni esponenti dell’abruzzesità nel mondo”.

Toni Fini, 93 anni, è un affermatissimo imprenditore nel settore dell’edilizia e dell’agricoltura mentre Joe Delle Donne, ottantenne, è stato amministratore pubblico per 40 anni a Canning. Hanno lasciato l’Italia per andare in cerca di fortuna da giovanissimi e sono riusciti a costruire una carriera professionale con sacrificio e impegno, senza mai dimenticare le proprie origini. Alla cerimonia hanno preso parte anche l’assessore comunale Domenico De Petra, Alessio Monaco, consigliere regionale e membro del Cram Abruzzo, Costanza Cavaliere, dirigente scolastica dell’Istituto “Algeri Marino” e cittadini.

“Casoli è il centro dell’Universo – ha affermato Fini – Perché? Perché ci sono nato io.  Mio nonno, quando avevo 12 anni, mi chiese cosa fosse importante nella vita. I soldi, risposi.  Mi diede un ceffone che mi fece girare la testa dall’altra parte. Mi spiegò che bisognava avere la salute e l’esperienza. Sono stato fortunato perché li ho avuti entrambi insieme al successo”.

Ho speso metà della mia vita a tutelare la comunità a cui appartengo facendo il sindaco, il vicesindaco e il consigliere  – ha sottolineato Joe Delle Donne –  Mi sono ritirato dalla politica quando è venuta a mancare mia figlia, ma mi chiamano ancora per ogni problema della città”.

Vogliamo onorare questi amici tornati nella propria terra  – ha dichiarato Tiberini – Sono due persone che bisogna guardare con rispetto e ammirazione e ascoltare  per gli  insegnamenti che riescono a darci.  Fanno sempre sentire la loro presenza e l’attaccamento al paese d’origine. Tony Fini, ogni volta che torna in Italia, si confronta con me per dirmi cosa si deve fare per migliorare Casoli. Joe Delle Donne, insieme al nostro compianto primo cittadino Sergio De Luca, è stato artefice di un gemellaggio con la città di Canning”.

“Fini e Delle Donne sono due illustri figli dell’Abruzzo – ha aggiunto Antonella Allegrino – Le loro sono storie che insegnano quanto siano importanti lo spirito di sacrificio, la perseveranza, l’impegno e il senso di appartenenza alla comunità in cui si è nati.  Nonostante la lontananza, conservano un legame fortissimo con il paese d’origine dove, ogni volta che tornano, trovano l’affetto dei familiari e degli amici e l’abbraccio dei compaesani”.

Tony Fini e Joe Delle Donne racconteranno la loro storia anche in occasione del laboratorio sulla storia dell’emigrazione, che si terrà sabato 5 ottobre, all’Istituto “Algeri Marino”, dalle 9 alle 11, nell’ambito del progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici”. Nello stesso orario si svolgerà un laboratorio sulla conoscenza del dialetto che vedrà la partecipazione di Tina Castelnuovo e Mariella De Francesco sul tema “Alla scoperta della cultura e delle tradizioni della nostra gente”. I laboratori sono aperti alla cittadinanza.

Il progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici” rientra tra quelli finanziati per la realizzazione di iniziative culturali in favore degli italo-discendenti nel “2024-Anno delle radici italiane “”. Le attività in programma, che si concluderanno ad ottobre in occasione della Festa di Santa Reparata, sono state ideate per rafforzare il legame con le comunità dei casolani all’estero e permettere loro di ritrovare il luogo d’origine. Sono eventi culturali, artistici, musicali ed enogastronomici che verranno realizzati per rendere ancora più solida la rete di contatti costanti e di ritorni nel borgo. 




GIUSTIZIA PER AMARENA

Il 23 dicembre al via il processo per la sua uccisione

Sulmona, 3 ottobre 2024. L’orsa Amarena, simbolo di convivenza pacifica tra uomo e fauna selvatica, è stata brutalmente uccisa poco più di un anno fa. Nonostante fosse conosciuta per la sua docilità e l’assenza di comportamenti aggressivi, Amarena è stata abbattuta a sangue freddo, lasciando orfani i suoi cuccioli.

Amarena era amata da tutti e spesso si avvicinava ai centri abitati senza rappresentare alcun pericolo, tanto da essere considerata una mascotte dell’Abruzzo. La sua uccisione è stata un atto crudele e ingiustificato, che ora porterà il responsabile, L.A., cacciatore, a rispondere davanti alla giustizia.

La Procura ha deciso di rinviare a giudizio l’uomo accusato di questo terribile gesto. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 23 dicembre al Tribunale di Avezzano.

Secondo gli artt. 544 bis, 61 n.1 c.p., l’imputato è accusato perché esplodendo un colpo di fucile caricato con munizionamento artigianale atto ad arrecare il maggiore danno possibile, ha volontariamente cagionato la morte dell’orsa. Delitto aggravato dall’avere agito con crudeltà correlata all’assenza di valida giustificazione, nonché alla presenza dei cuccioli non ancora autosufficienti con l’intento, dunque, anche all’eliminazione degli stessi in ragione delle loro condizioni di debolezza. Inoltre, secondo gli artt. 703, 62 n.2 c.p. la condotta dell’imputato è ulteriormente aggravata dal fatto che ha esploso un colpo di fucile all’aperto, in un luogo accessibile a terzi e in direzione di luoghi pubblici ed abitati, creando pericolo per la pubblica incolumità.

L’associazione Animalisti Italiani, insieme ad altre associazioni, al Parco Nazionale d’Abruzzo, alla Regione Abruzzo e al Comune di San Benedetto dei Marsi (dove è avvenuta l’uccisione), saranno presenti come parte offesa, per garantire che la verità emerga e che chi ha commesso un simile crimine paghi le conseguenze.

“Questo processo rappresenta una battaglia non solo per Amarena, ma per tutti gli animali selvatici vittime di violenze ingiustificate. Continueremo a lottare affinché la convivenza tra uomo e animali venga preservata e difesa“, conclude il Presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale.