GIUSTIZIA PER AMARENA

Il 23 dicembre al via il processo per la sua uccisione

Sulmona, 3 ottobre 2024. L’orsa Amarena, simbolo di convivenza pacifica tra uomo e fauna selvatica, è stata brutalmente uccisa poco più di un anno fa. Nonostante fosse conosciuta per la sua docilità e l’assenza di comportamenti aggressivi, Amarena è stata abbattuta a sangue freddo, lasciando orfani i suoi cuccioli.

Amarena era amata da tutti e spesso si avvicinava ai centri abitati senza rappresentare alcun pericolo, tanto da essere considerata una mascotte dell’Abruzzo. La sua uccisione è stata un atto crudele e ingiustificato, che ora porterà il responsabile, L.A., cacciatore, a rispondere davanti alla giustizia.

La Procura ha deciso di rinviare a giudizio l’uomo accusato di questo terribile gesto. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 23 dicembre al Tribunale di Avezzano.

Secondo gli artt. 544 bis, 61 n.1 c.p., l’imputato è accusato perché esplodendo un colpo di fucile caricato con munizionamento artigianale atto ad arrecare il maggiore danno possibile, ha volontariamente cagionato la morte dell’orsa. Delitto aggravato dall’avere agito con crudeltà correlata all’assenza di valida giustificazione, nonché alla presenza dei cuccioli non ancora autosufficienti con l’intento, dunque, anche all’eliminazione degli stessi in ragione delle loro condizioni di debolezza. Inoltre, secondo gli artt. 703, 62 n.2 c.p. la condotta dell’imputato è ulteriormente aggravata dal fatto che ha esploso un colpo di fucile all’aperto, in un luogo accessibile a terzi e in direzione di luoghi pubblici ed abitati, creando pericolo per la pubblica incolumità.

L’associazione Animalisti Italiani, insieme ad altre associazioni, al Parco Nazionale d’Abruzzo, alla Regione Abruzzo e al Comune di San Benedetto dei Marsi (dove è avvenuta l’uccisione), saranno presenti come parte offesa, per garantire che la verità emerga e che chi ha commesso un simile crimine paghi le conseguenze.

“Questo processo rappresenta una battaglia non solo per Amarena, ma per tutti gli animali selvatici vittime di violenze ingiustificate. Continueremo a lottare affinché la convivenza tra uomo e animali venga preservata e difesa“, conclude il Presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale.




IN RICORDO DEL GIOVANE ALEX ARTENI

Una fiaccolata il  5 ottobre prossimo

Ortona, 2 ottobre 2024.  Una fiaccolata in ricordo del diciottenne Alex Arteni, morto a soli 18 anni a causa di un incidente stradale nel quartiere Fontegrande il 5 settembre 2024. Dopo aver travolto Alex, il pirata della strada è fuggito senza prestare soccorso ed il ragazzo è stato trovato agonizzante alle 3:30 del mattino. Dopo un breve coma, Alex è stato dichiarato morto presso l’Ospedale Civile di Pescara ed i suoi organi donati.

Questa fiaccolata è voluta da un gruppo di mamme rimaste sconvolte da questo tragico evento che vogliono lanciare un messaggio di sensibilizzazione alla popolazione affinché ci si metta alla guida di un veicolo solo e soltanto se si è in uno stato psicofisico adeguato.

Le mamme chiedono anche che le forze dell’ordine possano meglio monitorare le strade per prevenire tali tragici incidenti verificando, soprattutto a tarda ora, la condizione degli automobilisti di passaggio.

PROGRAMMA

ORE 17:00 – Ritrovo presso Piazza San Francesco ad Ortona

ORE 17:30 – Partenza del Corteo che, scortati dalla Polizia Locale di Ortona, percorrerà: Via Cavour, Via Dommarco, Via Massari e Via Beniamino De Ritis. Qui è prevista una breve sosta sul luogo dell’incidente.

ORE 19:00 – Celebrazione di una Messa Vespertina presso la Chiesa di San Gabriele nel quartiere di Fontegrande.




LA RIQUALIFICAZIONE DEL MASSIMO

Supporto del COPE in arrivo fondi PNNR. Finanziati 500.000 euro per un progetto classificato 4° a livello nazionale.

Pescara, 2 ottobre 2024. La Fondazione Pescarabruzzo, grazie al supporto progettuale del Consorzio Punto Europa (COPE), e attraverso la sua controllata Gestioni Culturali Srl, ha ottenuto un finanziamento a fondo perduto di mezzo milione di euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), classificandosi al quarto posto nella graduatoria relativa ai cinema.

Questo contributo sarà destinato ai lavori di efficientamento energetico del Cineteatro Massimo, parte del Circuito Pescara Cityplex della stessa Fondazione. Il progetto, incluso nella Missione 1 del PNRR dedicata all’Innovazione e Cultura 4.0 (M1C3), mira a ridurre i consumi energetici del Cineteatro attraverso interventi di eco-efficienza. Questa iniziativa fa parte di un più ampio impegno per promuovere la sostenibilità delle strutture culturali nel Mezzogiorno. Il finanziamento, reso possibile dal Programma NextGenerationEU, coprirà l’80% del costo dei lavori, mentre la Fondazione Pescarabruzzo finanzierà il restante 20%.

«Questo importante risultato ci permette di proseguire con determinazione nel nostro impegno per la valorizzazione e la sostenibilità delle infrastrutture culturali della nostra città. Un traguardo che assume un significato ancora più rilevante nell’anno in cui celebriamo i vent’anni del progetto Pescara Cityplex, avviato nel 2004 dopo l’acquisizione del Cineteatro Massimo da parte della Fondazione. Un ringraziamento va anche al Consorzio Punto Europa per il prezioso supporto fornito nella stesura della candidatura all’avviso pubblico», ha dichiarato Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo.

Sul rilevante risultato conseguito, Filippo Lucci, Presidente del Consorzio Punto Europa, ha commentato: «Mi rallegro per il grandissimo successo ottenuto da questo progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione del cinema storico di Pescara. È un’ulteriore dimostrazione di come i fondi pubblici, se ben impiegati, possano dare un contributo determinante al rilancio culturale e sociale del nostro territorio. Il Cineteatro Massimo non è solo un luogo fisico e storico, ma un simbolo per la comunità, che con i prossimi lavori di riqualificazione si candida a diventare un esempio di sostenibilità culturale. L’intervento, gestito in connubio con la Fondazione Pescarabruzzo, conferma l’importanza della sinergia tra istituzioni per un futuro più sostenibile e innovativo».




MESE DELL’AFFIDO E DELL’ACCOGLIENZA 2024

Parte l’ottava edizione. Ieri la presentazione del programma, con la testimonianza di una famiglia

Pescara, 2 ottobre 2024. Prende il via l’ottava edizione del Mese dell’Affido e dell’Accoglienza – 2024, promossa dall’assessorato comunale alle Politiche Sociali e per la Famiglia,  guidato da Adelchi Sulpizio,  con la collaborazione della Equipe Territoriale Affido e Adozioni,  del Centro Servizi Famiglie in co-progettazione con i consultori CIF e UCIPEM.

Ieri la presentazione in Comune da parte dell’assessore Sulpizio, del dirigente del Settore Politiche per il  Cittadino Marco Molisani,  della responsabile del Servizio Gestione Politiche Sociali  Piera Antonioli,  delle assistenti sociali Liviana Leone e Teresa Cappiello, della psicologa Asl Claudia Amicone, e da una famiglia affidataria, Marco e Simona Berardi.

“Da otto anni il  Comune si adopera, durante tutto il mese di ottobre, nel promuovere una cultura proattiva di sensibilizzazione della cittadinanza, coinvolgendo le famiglie.  Per noi l’affido è un percorso,  un gesto di amore in cui crediamo,  come Comune.  La cultura dell’accoglienza di minori sarà il perno intorno al quale verteranno tutte le attività che si svolgeranno durante il mese dell’affido”, ha spiegato Sulpizio, illustrando il nutrito programma di iniziative.

Ma cos’è l’affidamento familiare?

L’Istituto giuridico dell’Affido (normato dalla legge n. 184/83 e successive modifiche) è una risposta di aiuto concreto a un minore e alla sua famiglia e consiste nell’accoglienza  temporanea  di  minori  da parte di famiglie con figli, coppie o  single. Le famiglie possono mettersi a disposizione in vari modi attraverso:

– L’affido a tempo pieno o residenziale: quando il minore trascorre con gli affidatari giorno e notte pur mantenendo rapporti periodici con la propria famiglia di origine (nelle modalità stabilite dai Servizi Sociali e dall’Autorità Giudiziaria);

– L’affido tempo diurno o semi-residenziale:  quando il minore trascorre con la famiglia affidataria parte della giornata o della settimana.

– L’affiancamento familiare che ha l’obiettivo di sostenere famiglie che vivono un periodo di difficoltà nella gestione della propria vita quotidiana e nelle relazioni educative con i figli. Ha la peculiarità di porsi in un’ottica di prevenzione  spostando  la centralità dell’intervento dal bambino all’intero nucleo familiare: una famiglia solidale (famiglia affiancante) sostiene ed aiuta un’altra famiglia in temporanea difficoltà (famiglia affiancata), coinvolgendo tutti i componenti di entrambi i nuclei con la supervisione di un Tutor. Questa forma più leggera di aiuto tra famiglie può prevenire situazioni di disagio ben più gravi.

“Il Comune di Pescara – ha ricordato Sulpizio – ha innalzato l’importo del contributo erogato alle famiglie affidatarie impegnate in progetti di affido etero-familiare a tempo pieno. Ad oggi l’importo è pari a mille euro, e si tratta del contributo più alto in Italia”.

“Abbiamo sei figli naturali e ci siamo aperti all’affido undici anni fa, accogliendo un settimo figlio, seguendo quello che è sempre stato il nostro desiderio di aprirci all’affido e all’accoglienza. Inoltre,  siamo stati coinvolti in un progetto di affiancamento familiare ad una mamma sola con un bambino – hanno detto Marco e Simona Berardi di fronte ai rappresentanti dei tanti partner del Comune – È una esperienza bella, che apre gli orizzonti e ci fa crescere continuamente e che portiamo avanti anche grazie alla testimonianza che ci arriva da altre famiglie.  Il nostro desiderio è di sviluppare solidarietà ed empatia, intrecciando vite e relazioni, con il sostegno che ci arriva dai Servizi, che è fondamentale. È un modo per dare una chance di vita ai ragazzi, in un momento così difficile per gli adolescenti. È una esperienza di vita per noi e per i nostri figli che vedono crescere al loro fianco un ragazzo, un fratello, che non è nato con loro. Ed è una esperienza che dovrebbero fare tutti”.

“Le iniziative proposte quest’anno all’interno del Mese dell’Affido e dell’Accoglienza – 2024, tutte interessanti e di notevole contenuto, sono state organizzate e realizzate con il prezioso contributo di importanti realtà associative che collaborano a vario titolo con il Comune di Pescara. Si tratta di un programma ricco di eventi aperti a famiglie, operatori e alla cittadinanza al fine di stimolare la riflessione sui temi dell’accoglienza, promuovere una delle più alte forme di solidarietà umana e sociale e sensibilizzare, pertanto, le persone e le famiglie al tema dell’affidamento familiare e dell’affiancamento familiare”, hanno detto Leone e Cappiello.

Le famiglie e/o i single interessati all’affido possono rivolgersi all’Equipe Territoriale Affido, per essere informati, formati e dare adesione ai progetti di accoglienza. A tal proposito si ricorda che, al termine di questo ricco programma, partirà il corso di informazione/formazione che si terrà nel mese di novembre, in Comune. La rassegna prenderà il via venerdì 4 ottobre con la “Festa delle Famiglie” dedicata a grandi e piccini, presso il parco Villa Sabucchi (in caso di maltempo l’evento si svolgerà al Centro ex Urban in via Tavo, 248). 

Alla realizzazione degli eventi in programma hanno contribuito Regione Abruzzo, ASL, Ordine Assistenti Sociali Consiglio Regionale Abruzzo, Centro Servizi Famiglie, Consultorio CIF, Consultorio UCIPEM, Coop. Orizzonte, Caritas Diocesana,  Biblioteca Regionale F. Di Giampaolo, Ass.ne Famiglie per l’Accoglienza, Ass,ne Stella Del Mare, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Liceo Scientifico G.Galilei, Associazione Il Piccolo Principe, Ass. Diversuguali, Ass. Prossimità alle Istituzioni, la coop. On The Road, Ass. Nati per Leggere, Ass. Pronto Sorriso, e tutte le famiglie  adottive, affidatarie ed affiancanti che quotidianamente con la loro scelta testimoniano la bellezza dell’Accoglienza.

Tutti gli eventi sono gratuiti e facilmente visionabili sulle brochure e sulle locandine realizzate per l’occasione, e sulla pagina dedicata al “Mese dell’Affido e Dell’Accoglienza” sul sito istituzionale del Comune: https://www.comune.pescara.it/page:c_g482:mese.affido.accoglienza




DUE EPISODI TERRIBILI NELLE STESSE ORE

Sostanze contenenti cloro come le comuni plastiche PVC (Poli Vinil Cloruro), che bruciate producono diossine, stabili, perenni, che entrano nei viventi e finiscono bio accumulate nel cibo.  È una questione che avrà conseguenze per sempre.

Pescara, 1° ottobre 2024. Il direttore generale dell’ARTA ha dichiarato che i fumi si diluiscono in 4 o 6 ore. È una risposta semplicistica; sappiamo che  ARTA, col personale e mezzi che ha, può a malapena  e grazie a spirito di responsabilità da volontariato, intervenire su un incendio notturno.  Per due incendi è messa duramente alla prova si ricorda che per economicizzare anni fa fu chiuso e smantellato lo storico Laboratorio di Igiene e Profilassi, poi divenuto Presidio Multizonale di Prevenzione e infine ARTA, al servizio della provincia di Chieti. Una delle province più  estese e popolose d’Italia.

“Tutto il carico di ciò che avviene sulle province Chieti e Pescara grava su quest’ultima, con personale tecnico ridotto allo stremo” ha dichiarato Giovanni Damiani. “Mentre il personale tecnico manca, vediamo che altre professionalità avanzano, come quelle legate al mondo degli avvocati e dei commercialisti. Il nostro territorio è sempre più in disequilibrio, servono strutture tecniche funzionali allo scopo importantissimo del controllo e della prevenzione in campo ambientale”.

Interessante sapere che tutto questo è accaduto a due stabilimenti entrambi non sottoposti alla normativa del caso, la direttiva Seveso, Dlgs 105/2005, che si occupa proprio della sicurezza delle aziende e delle zone circostanti gli stabilimenti che detengono ingenti quantitativi di sostanze pericolose, perché non raggiungono i quantitativi previsti.

Per quanto accaduto ieri ARTA sarà in grado di fare un  monitoraggio protratto nel tempo, delle ricadute a terra di eventuali diossine, furano et similia? Quanto personale altamente specializzato è presente?

Quello che comunque è chiaro è che le informazioni tardano ad arrivare, e mentre scriviamo la città si è svegliata con la nube del secondo incendio senza sapere come comportarsi.

Radici inComune




G.A.S. IN FESTA

Il Gruppo di Acquisto Solidale festeggia i suoi venti anni di attività con una manifestazione pubblica

Vasto, 1° ottobre 2024. L’associazione di promozione sociale “Gruppo di Acquisto Solidale GAS_VASTO” festeggia i suoi venti anni di attività con una manifestazione pubblica dal titolo “G.A.S. IN FESTA: venti anni di consumo critico, agricoltura biologica, ed economia solidale”, prevista per sabato 5 ottobre 2024, in collaborazione con GAS Oltre Confine di San Salvo e Montenero, AnxaGAS Lanciano, Slow Food Abruzzo, Nuova Libreria, La tribù del Sorriso, Consulta Giovanile Vasto, e con il patrocinio del Comune di Vasto.

Tale manifestazione vuole rappresentare un evento di richiamo sul territorio per sensibilizzare sui temi del consumo e produzione sostenibili, sulla promozione della filiera corta e dei metodi biologici di coltivazione in ambito agricolo. L’obiettivo è  portare all’attenzione del più esteso pubblico tematiche che troppo spesso rimangono relegate a cerchie ristrette di cittadini:  alimentazione stagionale e territoriale, recupero e riciclo dei beni, riduzione dei consumi e della produzione dei rifiuti, solidarietà e mutuo aiuto col sostegno ad una rete sociale di comunità.

Per fare questo il GAS Vasto, con i suoi partner, promuove un Mercatino biologico in Piazza Barbacani – tra le ore 9.30 e le 13.00 di sabato 5 ottobre – in cui saranno presenti i fornitori del GAS Vasto e della rete dei GAS frentani, nell’ottica di mettere in luce e sostenere le piccole realtà produttive territoriali con la vendita diretta, ponendo attenzione alla qualità dei prodotti e ad un sistema sostenibile di produzione, dando la possibilità di vedere come funziona un Gruppo di acquisto Solidale. Ci saranno stand informativi e possibilità di degustazione. Per animare la piazza ci sarà il mimo Julien Lambert con delle azioni di teatro di strada, e i Clown de “La tribù dei sorrisi”.

In Piazza Barbacani, alle ore 11.00 presso la Nuova Libreria, ci sarà inoltre un incontro/dibattito con Linda Maggiori, – blogger di “Famiglie rifiuti zero” e “Famiglie senz’auto” e collaboratrice delle riviste Terra Nuova e Altreconomia – che presenterà il suo libro “Questione di futuro. Guida per famiglie eco-logiche!” presso la Nuova Libreria alle ore 11.00, nel contesto del Mercatino biologico.

Nel pomeriggio alle 17.00, presso la Pinacoteca di Palazzo D’Avalos, avrà luogo una importante tavola rotonda dal titolo “I vent’anni del GAS Vasto: Gruppi di Acquisto, Reti di Solidarietà, Consumo critico e Agroecologia nel territorio frentano” , che vedrà intervenire, oltre ai rappresentanti dei GAS e i suoi produttori, Luigi Mastronardi professore dell’Università del Molise, Alessio Massari rappresentante del GAL Maiella Verde, Umberto Cantò rappresentante di Slow Food,  Cornelia Consorte, presidente di Banca Etica Abruzzo, Paolo di Luzio rappresentante di AIAB Molise e Nicoletta Radatta consulente per la formazione alimentare e le Mense scolastiche. I saluti istituzionali saranno portati da Paola Cianci, assessore con delega all’agricoltura e alla scuola. Sarà l’occasione per uno scambio -fra tante realtà del territorio frentano- di esperienze legate alle mense scolastiche a filiera corta, ai biodistretti, ai mercati contadini, al mondo del commercio equo, verso lo sviluppo di nuove progettualità in rete.

La presenza di Linda Maggiori in Abruzzo costituirà un segno dell’unità dei tre Gruppi di Acquisto Solidale della zona frentana (AnxaGAS, GAS Vasto, e GAS Oltre Confine), poiché l’attivista faentina sarà a Lanciano giovedì 3 alle 19.30 presso la Sala video della Chiesa San Francesco a presentare il libro “Vivo senza auto”, una riflessione sui vantaggi economici, ambientali e sociali dello stile di vita car-free, grazie a tanti esempi di città virtuose e testimonianze di famiglie che hanno rinunciato all’auto; venerdì 4 alle ore 18.00 sarà presso il Centro Culturale “Aldo Moro” di San Salvo, per presentare “MAMME RIBELLI- Le Mille battaglie da nord a sud contro l’inquinamento e per la salute di tutti”, un libro importante che dà voce alle donne, e non solo, che da anni si battono per la salute dei territori e per le figlie e i figli di tutte e tutti, contro la devastazione dell’ambiente e l’omertà istituzionale, forti di una profonda solidarietà intergenerazionale.

Per l’alto valore civico ed educativo del libro i tre GAS, in collaborazione con il Comune di Vasto, il Centro “DonnAttiva” e la Consulta Giovanile Vastese, hanno promosso un ulteriore incontro con Linda Maggiori e gli studenti del Polo Liceale Pantini/Pudente, venerdì mattina 4 ottobre alle ore 9.30, presso la sala Aldo Moro. L’incontro sarà introdotto da Paola Cianci, e da Licia Zulli, rappresentante del Centro DonnAttiva.

Una settimana così intensa per le reti di economia solidale abruzzesi si concluderà infine a Bellante, domenica 6 ottobre, con il “Molino Green Fest”, organizzato dal locale GAS del Molino, un appuntamento oramai radicato nel territorio teramano, che prevederà, egualmente come per la festa vastese, un mercatino agricolo e artigianale, con momenti di laboratorio, dibattito e performance.




DALL’INCONSCIO AL REALE, dal reale al simbolico

Mauro Di Berardino, Fabrizio Molinario, Pasquale Ricci. Inaugurazione 5 ottobre 2024 ore 10:30, Museo Costantino Barbella. Fino al 25 ottobre 2024

Chieti, 1° ottobre 2024. Sabato 5 ottobre 2024 dalle ore 10.30, GArt Gallery Modern & Contemporary Art presenta, negli spazi del Museo Costantino Barbella di Chieti, la mostra Dall’inconscio al reale, dal reale al simbolico con le opere di Mauro Di Berardino, Fabrizio Molinario e Pasquale Ricci e accompagnata dai testi critici di Nello Catinello.

L’esposizione si snoda attraverso un percorso che lega i richiami alla classicità delle opere scultoree di Pasquale Ricci ai campionari di miti, storia passata e attuale dei lavori pittorici di Mauro Di Berardino e Fabrizio Molinario. Come scrive Catinello, «Non c’è arte senza anima, non si può dipingere o scolpire senza un moto interiore che con forza più o meno esplosiva spinga l’artista ad esteriorizzare il suo sentire, il suo rapporto con sé stesso, con quanto lo circonda e con quanti si relaziona, volente o nolente. Spinto da questa esigenza, l’artista trova, coscientemente o spesso in modo inconscio, una cifra personale con la quale esprimere tutto quello che dal suo intimo non chiede altro che di erompere.»

«Pasquale Ricci ha scelto il bronzo per le sue opere e naturalmente si tratta di una scelta decisamente impegnativa in quanto richiede una sicura preveggenza dell’opera finale, che molto difficilmente potrà essere manipolata e corretta. […] Nei suoi lavori Ricci si appropria inoltre di una peculiarità, che è quella di non scolpire a tutto tondo, come se questo fosse per lui troppo riduttivo ad un’apparenza, mentre il vuoto lasciato dietro al volto scolpito fa pensare a un mondo che si è liberato, che potrebbe esserci oppure no o che potrebbe essere riempito dal pensiero di chi guarda. […] i volti potrebbero apparire come maschere del teatro arcaico, ma a differenza di quelle non vogliono esprimere i vari stati dell’animo, i volti sono muti, sono fissati in un silenzio che non cerca risposte e non vogliono neanche porre domande, non anelano a un dialogo con chi e quanto li circonda, non nascondono una indifferenza che, assolutamente tipica dei tempi che viviamo, ci riporta quasi brutalmente alla contemporaneità.»

«Il ricorrente turbinio di immagini coltivate nel tempo ha trovato via libera e Mauro Di Berardino, che non poteva non trovare che in Basquiat il suo mentore, ha proiettato sulle superfici usate una sequenza caleidoscopica di immagini, pittogrammi, assunti linguistici, riferimenti letterari, sociali, storici, mitologici, che potrebbe essere infinita se non fosse costretta dal limite spaziale del supporto utilizzato. Detto che il colore, acceso, squillante, sparso nelle più varie gamme tonali e negli accostamenti più arditi, la fa da padrone in tutte le composizioni, una riflessione meditata meritano le frasi, le iscrizioni, le parole, riversate a piene mani nelle opere. […] Siamo al ritorno della simbologia comunicativa dei graffiti rupestri preistorici, che Mauro Di Berardino, arricchendo di un codice linguistico la forza espressionistica delle immagini, fa propria come esigenza primaria e irrinunciabile e riporta inevitabilmente al contemporaneo.»

«Guardiamo i lavori di Fabrizio Molinario e una volta tanto evitiamo la consueta opera di recupero delle origini, della ricerca di riferimenti, degli accostamenti, degli inquadramenti, lasciamo da parte Dubuffet, l’arte “brut” e similari. […] Dopo essersi guardato accuratamente attorno, dopo avere assimilato tutte le componenti della realtà nella quale si è trovato immerso, ha sentito qualcosa erompergli dentro, qualcosa che non poteva rimanere stratificato sotto l’accettazione rassegnata dello stato di fatto, per cui ha preso colori e tavolozza e ha cominciato a dipingere. Colori, certo, soprattutto colori, il colore è gioia, il colore è allegria, il colore è vita, ma soprattutto il colore è libertà, per Molinario il colore è il simbolo di quella libertà che poi trabocca dai suoi lavori.»

PASQUALE RICCI nasce nel 1981 a Castiglione Messer Raimondo, in provincia di Teramo, dove vive e lavora. Ha frequentato l’Istituto d’Arte “Mario Dé Fiori” di Penne (PE), appassionandosi e approfondendo poi tecniche e metodi innovativi e creativi. Le sue opere di maggiore spessore sono realizzate interamente in bronzo, altre opere, seppur di dimensioni maggiori e imponenti, sono create e lavorate con argilla, gesso, cemento e resina. Le sue opere nascono dalla ricerca continua che caratterizzano gli eventi di una vita umana ai suoi frammenti o pezzi di vita che si sgretolano. I tatuaggi incisi sulle opere rappresentano in forma indelebile punti di forza e debolezze che ciascun essere umano può avere.

MAURO DI BERARDINO. Inizia la carriera artistica nel 2012, dopo un’esperienza di premorte che sblocca l’interesse per la pittura, senza alcuna formazione accademica. Il suo approccio è istintivo: riesce a percepire gli squilibri nelle opere e correggerli, creando un’armonia visiva ed emotiva. La sua esperienza nella radiologia ha influenzato profondamente il suo lavoro: le radiografie, strumento scientifico per rivelare ciò che è nascosto nel corpo, si fondono nei dipinti, creando un dialogo tra il visibile e l’invisibile. Con pennellate decise, segni graffiati e simboli, esplora il confine tra corpo e anima, rendendo l’arte un ponte tra scienza e introspezione. Le opere, cariche di simbolismo, invitano lo spettatore a riflettere sul dualismo dell’esistenza, esplorando la tensione tra luce e ombra, realtà e mistero.

FABRIZIO MOLINARIO nasce a Novara nel 1968, dove vive e lavora.Inizia la sua attività pittorica nel 2003. Il fratello, poeta e fotografo, lo introduce negli ambienti e nei salotti artistici della città; comincia così ad esporre le proprie opere nel territorio novarese e, in contemporanea, inizia la sua sperimentazione artistica rifacendosi a diverse correnti. Ha collaborato con Gallerie di Copenaghen e Vienna e attualmente lavora, tra le altre, con la Galleria “Gliacrobati” di Torino, punto di riferimento in Italia per l’arte irregolare, e con la “GArt Gallery” di Pescara. Ha esposto in musei, spazi pubblici e fiere, sia in Italia che all’estero. È un esponente dell’arte irregolare/outsider.




LETTERA AI GIOVANI DELLA DIOCESI

Sua Eccellenza Monsignor Lorenzo Leuzzi scrive

Carissimi e carissime,

da pochi giorni per molti di voi è ripresa la vita scolastica e universitaria. Per chi è impegnato nel mondo del lavoro l’attività lavorativa ha fatto seguito ad un tempo, spero sufficiente, di riposo.

È la prima lettera del nuovo anno pastorale 2024-2025 che ci vedrà impegnati nel Giubileo 2025.

Papa Francesco ha scelto come tema giubilare di riflessione la virtù teologale della speranza.

Un tema che non può non essere condiviso pensando ai tanti momenti di sfiducia e di incertezza presenti nella nostra vita personale e comunitaria.

Esiste una prospettiva nuova per sperimentare la speranza?

Non mancano proposte, talvolta anche accattivanti, ma l’insicurezza prevale. Talvolta anche la violenza.

Io vorrei proporvi una via: quella della conoscenza.

La fatica di conoscere non per sentito dire, ma come frutto dell’impegno di verificare.

Verificare!

Un termine poco diffuso, perché richiede l’impegno di non fermarsi all’informazione, ma cercare di capire.

Essere informati non significa essere preparati.

Anche nella vita di studio, o di crescita professionale, non basta ricevere le informazioni.

All’interrogazione e all’esame bisogna rispondere alle domande su ciò che ci è stato proposto nell’insegnamento.

Prendere un buon voto o fare qualche passo di carriera professionale non è male.

Ma il segreto per essere uomini e donne di speranza è nel trovare il tempo per riflettere, per capire ciò che ci è stato insegnato.

La speranza non appartiene ai robot!

Perché per sperare bisogna essere capaci di essere costruttori.

Chi spera conosce e ha la volontà di avviare percorsi, talvolta lunghi, che promuovono la crescita e lo sviluppo della comunità nella quale siamo inseriti.

Il robot non può fare questo!

Il robot può offrire informazioni. Ma la costruzione è il frutto dell’impegno personale di ciascuno di noi.

Conoscere è la via della speranza!

È il dono della virtù teologale della speranza.

Spera chi conosce e scopre che c’è un futuro da costruire!

È il dono di Gesù risorto che cammina con noi.

Non abbiate paura del futuro!

Apriamo insieme il nostro cuore e la nostra mente al dono della virtù teologale della speranza e insieme costruiremo un mondo migliore!

Non basta lamentarsi!

A voi affido le parole di papa Francesco rivolte ai giovani a Rio de Janeiro nel 2013: “Siamo parte della Chiesa, anzi, diventiamo costruttori della Chiesa e protagonisti della storia. Ragazzi e ragazze, per favore: non mettetevi nella coda della storia. Siate protagonisti”.

Sono parole con le quali desidero augurare a tutti voi una creativa e feconda ripresa.

L’utopia distrugge, la speranza costruisce!

Con la mia benedizione.

Vostro,

+ Lorenzo, Vescovo

Incontro delle comunità scolastiche, universitarie e della comunicazione in preparazione del Giubileo 2025 Mercoledì 16 ottobre ore 20:30 presso il Santuario Santa Maria a Mare – Giulianova




IN EMERGENZA ALIMENTARE

Croce Rossa: gli italiani sono sei milioni

PoliticaInsieme.com, 30 settembre 2024. “Sono migliaia le famiglie che vivono ai margini, in una continua lotta contro la povertà. L’impegno delle Volontarie e dei Volontari della Croce Rossa al fianco delle persone vulnerabili non è mai mancato e mai mancherà. Numerose le iniziative svolte quotidianamente dagli oltre 670 Comitati della Cri per rispondere alle necessità alimentari della popolazione, anche attraverso un approccio virtuoso agli sprechi e il coinvolgimento di numerosi donatori”. Così Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, in occasione della Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e sugli sprechi alimentari, si è espresso con l’Adn Kronos.

“Nel nostro Paese, sei milioni di persone vivono in una condizione di povertà alimentare. Solo nel 2023 l’Associazione ha distribuito oltre 454mila pacchi alimentari, erogato più di 456mila pasti e distribuito quasi un milione e duecentomila generi alimentari di prima necessità attraverso le Unità di Strada. Lo scorso anno, la rete di recupero delle eccedenze alimentari è stata potenziata e ha permesso, anche attraverso il progetto Non Buttiamola Via, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, di fornire risposte concrete nella lotta allo spreco alimentare, raggiungendo con oltre 6.000 pacchi alimentari le famiglie indigenti e con circa 4.000 pasti le persone senza dimora.

Le nostre attività sul territorio ci hanno visti inoltre in prima linea nel promuovere l’adozione di buone pratiche a contrasto dello spreco alimentare. Azioni semplici con le quali supportare chi vive in condizioni di difficoltà”.




CHIETI TRIONFA IN CASA

La Vittoria che Fa Sognare

Chieti, 30 settembre 2024. Il Chieti ha finalmente trovato il suo ritmo vincenti tra le mura amiche, piegando il Castelfidardo con un prezioso 1-0 nella gara disputata allo stadio Angelini. Questo successo non è soltanto un risultato, ma una nota fondamentale nella sinfonia di una stagione che si preannuncia entusiasmante. Con questo colpo, i neroverdi si issano al secondo posto in classifica, un traguardo che alimenta il morale e le ambizioni del club.

La partita ha preso vita con un primo tempo vibrante ma avaro di reti. Sotto la guida esperta di mister Ignoffo, il Chieti ha creato diverse opportunità, tra cui un’occasione ghiotta per il capitano Forgione, il cui tentativo però è stato sventato dai difensori avversari. Pur mostrando segni di crescita nel finale della prima frazione, il Castelfidardo non è riuscito a impensierire seriamente la solida difesa del Chieti, ben orchestrata dal portiere Mercorelli.

Nella ripresa, il Chieti ha saputo ribaltare l’andamento del match, mostrando una determinazione inarrestabile. Gli ospiti, che si presentavano principalmente in contropiede, non sono stati capaci di intimidire l’undici neroverde. Un episodio sfortunato ha visto l’infortunio di Balic, tra i nuovi innesti, costretto ad uscire dal campo per dare spazio a Della Quercia.

Il protagonista della partita è stato Gabriele Gibilterra, subentrato dalla panchina e pronto a mettere a segno la rete decisiva che ha sbloccato il match. La sua realizzazione ha scatenato l’entusiasmo della Curva Volpi e tremila tifosi presenti all’Angelini, finalmente in grado di festeggiare un Chieti incisivo e determinato.

Questa vittoria, seppur di misura, e carica di significato, dimostra che la società, con uno strategico mercato, ha costruito una rosa competitiva che può lottare ad alti livelli.

Con questa prestazione convincente, il Chieti si prepara ora ad affrontare un importante appuntamento in trasferta contro la Vigor Senigallia, prima in classifica e distante solo un punto. Questa sfida sarà cruciale per definire il percorso del Chieti in questa stagione e per testimoniare l’inizio di un nuovo corso che i tifosi sognano.

In conclusione, la vittoria contro il Castelfidardo non è solo un passo avanti in classifica, ma una conferma della potenza e della determinazione del Chieti, pronto a lottare con tutte le sue forze per un futuro luminoso.

Dichiarazione post-partita del mister Giovanni Ignoffo: Un gol in quattro partite subito, siamo la miglior difesa, la solidità difensiva è un elemento importante perché alla base ci stanno dei ragazzi che si sacrificano per la causa, i ragazzi dietro si stanno comportando bene, perché non subire gol   ci dà la possibilità come oggi di sbloccare la partita e si è sei costretti a rincorrere. E presto per guardare la classifica però vedere chi ti secondo a -1 dalla vetta pensando dove eravamo un mese fa, e già è già un bel traguardo.

Paolo Chiparo

Foto di Fabio Scarpati




PEPERONCINO PICCANTE SOTTOLIO

di Luciano Pellegrini

Chieti, 29 settembre 2024. L’autunno è una stagione rilassante. Settembre, in particolare, è un mese per provvedere alle provviste invernali. Le conserve SOTTOLIO E SOTTACETO – LE MARMELLATE – I LIQUORI. Per questo motivo, ho preparato i barattoli di PEPERONCINO PICCANTE OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA.

Purtroppo, questo vegetale che si vende in gran quantità in questo mese, causa cambiamento climatico, quest’anno se ne è trovato poco e, la spesa è aumentata. Il PEPERONCINO PICCANTE è la prima medicina naturale e, il SUO regolare consumo, può essere considerato un benefico per la nostra salute.  Per preparare i barattoli, ci vuole pazienza, ma la filiera alimentare, è semplice: occorrono I GUANTI, UN PANNO UMIDO, IL TAGLIERE, IL COLTELLO, LE FORBICI E IL SALE. Mettere i guanti e con un panno umido, pulire i peperoncini da essiccare. Poi, con il coltello, rimuovere il picciolo. Con le forbici tagliare verticalmente i peperoncini. Rimuovere i semi, che insieme al tessuto placentare che li regge e, alle membrane bianche interne, sono un concentrato di capsaicina, (è la sostanza che dà la piccantezza al peperoncino).

La capsaicina è indicata come prevenzione di molte patologie croniche, ed è una buona fonte di vitamina C. Ora, i peperoncini, si possono tagliare a pezzetti e posizionarli in una teglia da forno o vassoio, ricoperti da carta da cucina assorbente. Versare il sale, perché assorbe l’acqua, sistemare il peperoncino piccante in un solo strato e aggiungere altro sale. Mettere il recipiente in un posto molto assolato e, in una settimana, i peperoncini si seccano. Ogni due giorni, però, è meglio girarli. Al tramonto, coprire i peperoncini con uno strofinaccio, per evitare l’umidità.

Ultimo lavoro della filiera alimentare, è mettere nei vasetti il peperoncino secco, con aggiunta di olio extra vergine di oliva e, con un cucchiaio pressarli, così da evitare bolle di aria. Quindi, chiudere con il coperchio ed aspettare di consumarlo. Durante la lavorazione, evitare di toccare telefoni cellulari e altri oggetti, considerando che la capsaicina, viene lasciata in tutte le cose che si toccano. Guai a strofinarsi occhi o mucose. Il latte è considerato il rimedio più efficace per alleviare il senso di bruciore, che invade la bocca, dopo aver mangiato il peperoncino. La caseina del latte è in grado di rimuovere abbastanza rapidamente dal cavo orale, la capsaicina.




SULLA SCIA DEL DAIMON

Seconda edizione dell’evento diffuso con partenza da Fossa

Fossa, 29 settembre 2024. Giunge alla seconda edizione la rassegna degli autori della casa editrice aquilana Daimon, guidata dalla poetessa e giornalista Alessandra Prospero. Sulla scia del daimon quest’anno sarà un evento diffuso: oggi, domenica 29 settembre, si terrà la prima delle due giornate dedicate alla manifestazione presso il Centro Polifunzionale del villaggio di San Lorenzo a Fossa a partire dalle 15:30. La giornata conclusiva si svolgerà invece a fine novembre.

L’evento è stato organizzato da Daimon Edizioni in collaborazione con il collettivo di Poesiafemminilesingolare, la Compagnia dei Poeti dell’Aquila e la Pro Loco di Fossa.

Parteciperanno gli autori: Francesco Cristiano Bignotti, Antonietta Di Paolo, Daniele Funaro, Loredana Ginevra Ianni, Graziano Malogioglio, Roberta Placida, Alessandra Stornelli, Luigi Tiberi, Anna Maria Rita Tinari, Rosanna Narducci, che ha curato anche l’organizzazione dell’evento, Federico Del Monaco, che introdurrà gli autori, e l’editrice Alessandra Prospero.

“L’anno scorso abbiamo vissuto emozioni incredibili durante la prima edizione a Palazzetto dei Nobili, è stata una due giorni ricca di presentazioni, seminari e reading poetici. Abbiamo avuto anche l’onore di poter conoscere Fabio Cantelli Anibaldi, storico ufficio stampa di San Patrignano e autore di Sanpa. Madre amorosa e crudele, nonché della prefazione della silloge La malattia immortale di Germano Innocenti, da noi pubblicata.

Per il 2024 abbiamo previsto un evento diffuso che partisse dal cratere, che ci restituisse le sue vibrazioni, per poi approdare di nuovo nel centro dell’Aquila. La poesia e la letteratura contemporanea non possono e non devono essere avulse dal territorio in cui nascono, anzi, ne possono costituire la linfa e di ciò sono sempre stata convinta – commenta Prospero – Per questo voglio ringraziare la Pro Loco di Fossa che da sempre è sensibile all’argomento in maniera fattiva”.

L’evento è a ingresso libero e terminerà con il reading poetico conclusivo delle 19:30.




LIBERARSI DI INVIDIA E IPOCRISIA

Per fare il bene dei piccoli, dei poveri e degli indifesi

Quando si è al servizio degli altri, specie dei piccoli e indifesi, non si può assolutamente barare. O si serve loro, autenticamente e fattivamente, o si serve se stessi, abusando degli  altri.

di don Rocco D’Ambrosio

Globalitrst.it, 29 settembre 2024. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.

Chiunque, infatti, vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.

Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue» (Mc 9, 38-48 – XXVI TO/B).

Potrebbe suonare strano ad alcuni ma l’invidia è uno dei fattori più distruttivi di famiglie, gruppi e istituzioni; se non è il primo è certamente, in tutti i contesti, tra i primi. Del resto, il primo omicidio (Caino e Abele, Gen 4). L’invidia è una brutta bestia: distrugge persone, famiglie, gruppi e istituzioni più di quanto si creda. Inizia con questa “bestia” il brano odierno. Gesù stoppa Giovanni e gli altri: il bene ha un’unica fonte, che è Dio; chi lo fa è con Lui e con tutti quelli che lo fanno. Senza invidia, senza competizione, senza abusi, senza esclusioni, senza ipocrisia, bisogna riconoscere l’opera di Dio ovunque questa prende forma. Il brano, tuttavia, sembra continuare su altri temi: la ricompensa ai discepoli, lo scandalo verso i piccoli, il salvarsi da ogni occasione di scandali. Ma forse un filo che lega i vari temi c’è.

Il tema dello scandalo irrompe nel discorso di Gesù  con una forza determinante: “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare”. Non ci sono mezzi termini, non c’è nessuna mediazione. Dobbiamo sforzarci sempre di capire il perché di questa rigidità massima di Gesù, molto simile a quella dimostrata con scribi e dottori della legge (cf. Lc 11). Ciò va applicato prima di tutto ai peccati più gravi: pedofilia, corruzione, carrierismo, clericalismo, simonia, abusi di potere, razzismo e omofobia, discriminazioni: bestie molto spesso presenti in diocesi, parrocchie e gruppi; più o meno come nel mondo intero.

Certo non possiamo investigare sulle motivazioni profonde di Gesù nel proferire queste condanne. Possiamo solo interrogare il testo e abbozzare una risposta. Perché tanta durezza? Quando si è al servizio degli altri, specie dei piccoli e indifesi, non si può assolutamente barare. O si serve loro, autenticamente e fattivamente, o si serve se stessi, abusando degli  altri. Ma se si serve stessi, si usano gli altri facendo loro un danno enorme. Quindi nessuna intransigenza verso queste nefandezze; in primis verso i bambini.

Del resto, la stessa logica è usata da Gesù per quanto riguarda il rapporto con sé stessi: “Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala… Se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo… E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via”. Come molti commentatori hanno precisato: non è un invito a mutilare i nostri corpi ma solo a essere intransigenti non solo con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.

E quindi dobbiamo fare il bene nostro, degli altri, soprattutto dei piccoli, dei poveri e degli indifesi. Senza invidia, senza competizione, senza abusi, senza esclusioni, senza ipocrisia. E facendo solo e solamente il bene, capiremo meglio quando e perché Gesù diventa intransigente. E capiremo anche meglio quanto è bello fare il bene così: senza invidia, senza competizione, senza abusi, senza esclusioni, senza ipocrisia. Di queste vergogne – ovviamente parlo di cose gravi e non di piccole e quotidiane debolezze che tutti abbiamo – ce ne sono già tante nel mondo e ritrovarle anche nella Chiesa cattolica, non solo fa molto ribrezzo, ma mette a dura prova la fede di molti.

Questi ipocriti che nascondono in ogni modo le loro nefandezze e hanno il coraggio di presentarsi come (falsi) santerelli, stucchevoli e insopportabili, ce ne sono diversi, tra vescovi, preti, religiose e fedeli laici. Li ha descritti bene Georges Bernanos: “Non smetterò mai di ripetere a questi ipocriti, i quali hanno in bocca soltanto la parola “prestigio”, che la verità non ha bisogno di prestigio; sono piuttosto loro che provano questo bisogno, che hanno questa smania, questo prurito; ma essi non hanno il diritto di soddisfarlo a spese della verità.

È burlarsi amaramente della povera gente parlare da incorruttibili censori ad avverarsi sospettati di tutti i mali di cui soffre la società moderna, e rispondere a coloro che t’interrogano sui tuoi errori: “Sciagurato! Se dicessimo la verità su noi stessi rischieremmo di non poterla dire più agli altri, noi mentiamo dunque nell’interesse della verità stessa. Cosicché più siamo severi con gli altri; più è necessario mostrare indulgenza verso le nostre proprie persone”.

Buffoni! […].

Mi aspetto soltanto che i giovani cristiani francesi facciano, tra loro, una volta per sempre, il giuramento di non mentire mai, nemmeno e soprattutto all’avversario, di non mai mentire, di non mentire con nessun pretesto e meno ancora, possibilmente, con il pretesto di servire prestigi che sono d’altronde compromessi soltanto con la menzogna.

Siamo infatti a questo punto. Non basta più dire “cristiano”. Bisogna dire “cristiano che non mente”, neppure per omissione, cristiano che dà la verità integralmente, che non la dà mutilata.

Che questa seconda cavalleria cominci col salvare l’onore. E poiché la parola stessa ha perso il suo significato, che salvi l’onore dell’Onore. […].

Chiunque è capace di sacrificare la verità agli interessi o al prestigio del credo dei fedeli – cioè di “mentire per il buon motivo” – è un clericale… Un eroe, o un martire, è anzitutto un uomo che non mente…” (Scandale de la vérité, 1939).




CENTO PIAZZE PER L’EQUITÀ E LO SVILUPPO

Paolo Capone, Leader UGL:  A Pescara per riaffermare centralità del lavoro. Al via la mobilitazione dell’UGL il 27 e 28 settembre in tutte le province d’Italia per presentare le proposte del sindacato sulla manovra

Teramo, 28 settembre 2024.  Il Segretario Generale dell’UGL, Paolo Capone ha partecipato, in Piazza del Sacro Cuore a Pescara, alla mobilitazione nazionale dell’UGL “Cento piazze per l’equità e lo sviluppo”, promossa dall’UGL il 27 e 28 settembre in tutte le province d’Italia, per ribadire con forza le proposte del sindacato, tutte indirizzate a valorizzare il carattere sociale della prossima Legge di bilancio che il Governo si appresta a varare e che il Parlamento dovrà approvare entro il 31 dicembre.

Per il Segretario Generale dell’UGL, Paolo Capone: “Il 2025 può e deve essere l’anno della svolta definitiva. Malgrado segnali di ripresa evidenti, persiste la percezione di incertezza in cui si trova l’Italia e che pesa sull’economia e sulle famiglie. Per questo scendiamo in piazza, per chiedere di dare sostegno alle famiglie e ai settori produttivi, valorizzando gli elementi positivi emersi a partire dal 2022, soprattutto in materia di occupazione e di progressivo recupero del potere d’acquisto degli stipendi.

In particolare, l’UGL chiede una nuova politica dei redditi e la rivalutazione delle pensioni, fermare le stragi sul lavoro e sostenere le famiglie e l’occupazione. Per quanto riguarda il sostegno al potere d’acquisto, chiederemo di inserire nella manovra il taglio del cuneo fiscale, la detassazione di welfare aziendale, premi di produttività ed aumenti contrattuali, incentivi alla partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa, la rivalutazione degli assegni pensionistici.

Per sostenere le famiglie, l’adozione del quoziente familiare, sgravi per le assunzioni di giovani, donne e categorie svantaggiate, il sostegno al reddito delle famiglie disagiate, investimenti su scuola, sanità e politiche sociali, anche attraverso i fondi del Pnrr.

Per fermare le stragi sul lavoro, l’utilizzo dell’IA per la sicurezza sul lavoro, l’assunzione di ispettori e il potenziamento dei controlli, la destinazione delle risorse Inail per interventi sulla sicurezza e, infine, maggiore formazione. Ad ottobre, si aprirà il tavolo di confronto con il Governo per discutere della manovra finanziaria e presentare le nostre proposte.

Serve, poi, per immaginare un’Italia proiettata verso il futuro, un Patto per il Lavoro per affrontare le sfide cruciali su politiche industriali, transizione energetica e rilancio del Mezzogiorno. Nessuna richiesta impossibile, ma tutte cose che si possono ottenere con grande senso di responsabilità se il Governo, come siamo certi, saprà ascoltare chi, come noi, vive ogni giorno la realtà del Paese”.




LA CARITÀ INTELLETTUALE

Il Forum Internazionale del Gran Sasso rilancia la sfida

Teramo, 28 settembre 2024. Con la presenza di quasi quattrocento relatori e milleduecento partecipanti alle ventisei sessioni di lavoro, si è conclusa la settima edizione del grande simposio accademico organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri e dall’Università di Teramo. Al centro delle riflessioni, dal 26 al 28 settembre, il tema La carità intellettuale per un nuovo sviluppo dei popoli

Anche nel 2024, per il settimo anno, è tornata la proposta culturale del Forum Internazionale del Gran Sasso. Il Campus Universitario di Teramo ha ospitato per tre giorni ventisei sessioni di lavoro su ogni ambito del sapere, coinvolgendo circa quattrocento relatori e milleduecento iscritti ai diversi panel.

Giovedì 26 settembre la cerimonia inaugurale con gli interventi del Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione dei Popoli, Sua Eccellenza Monsignor Rino Fisichella – «la Chiesa non potrà mai essere nemica della scienza» le sue parole di fronte all’assemblea – e i saluti, tramite un video messaggio, del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, secondo cui «la ricerca scientifica ha una dimensione nuova: fare le cose insieme».

Al termine della cerimonia è stata aperta al pubblico la mostra “Il cielo è di tutti: Allargare gli orizzonti” a cura dei ragazzi con disabilità del laboratorio di pittura della Piccola Opera Charitas.

Nella giornata di ieri, venerdì 27 settembre, sono stati protagonisti, come sempre, il mondo della cooperazione universitaria e internazionale, con la Sesta Conferenza di Partenariato Euro-Africano, e quello della ricerca, con la Notte Europea dei Ricercatori, in occasione della quale è stato presentato nella Sala delle Lauree del polo didattico “S. Spaventa” il volume “La Scienza per la Pace”, nato dall’omonimo meeting del 2023 e frutto anch’esso della collaborazione tra l’Ateneo teramano e la Diocesi aprutina. Presente anche il Vicepresidente della Pontificia Accademia delle Scienze Monsignor Dario Edoardo Viganò. L’appuntamento è stato preceduto da una Santa Messa dei Ricercatori celebrata dal nostro vescovo Monsignor Lorenzo Leuzzi nella Chiesa di San Gabriele dell’Addolorata in Colleparco di Teramo.

Oggi la cerimonia conclusiva moderata dal presidente emerito della Corte costituzionale, nonché presidente del comitato scientifico del Forum, Cesare Mirabelli, con gli interventi del Magnifico Rettore Dino Mastrocola e del Vescovo Lorenzo Leuzzi.

«Ancora una volta il Forum ci ha insegnato a procedere insieme, sia nel metodo che nei contenuti» ha commentato il Rettore Dino Mastrocola. «Le sessioni di lavoro e le sintesi finali ci hanno dimostrato che non si può procedere con la “monodisciplinarietà” e che è fondamentale l’approccio multidisciplinare. Così come è fondamentale, per far sì che la carità intellettuale possa promuovere lo sviluppo dei popoli, partire dal presupposto della ricerca della pace. Una pace intesa non come risposta alla guerra – conclude il Rettore – ma come approccio culturale volto a contrastare ogni idea di conflitto».

Per il Vescovo Lorenzo Leuzzi «il VII Forum internazionale del Gran Sasso è un grande segno di speranza: un profetico inizio del cammino giubilare. Il tema della carità intellettuale ha coinvolto non solo le discipline e ambiti di ricerca, ma il vissuto esistenziale di chi per vocazione e per missione è impegnato nella ricerca e nella didattica. Il cambiamento d’epoca non può essere compreso e servito senza quella forma specifica di carità che è quella intellettuale. È la risposta alla preoccupazione di papa Paolo VI: “il mondo soffre per la mancanza di pensiero”. Dal Forum al territorio: è urgente una nuova presenza culturale nelle comunità locali per aiutare i giovani ad essere protagonisti del proprio tempo. Non può esserci sviluppo dei popoli senza la carità intellettuale. La cooperazione internazionale deve essere sempre più animata dalla cooperazione universitaria. È il messaggio del VI conferenza del partenariato euro-africano.

A proposito di cooperazione internazionale, in particolare con il continente africano, all’assemblea odierna è giunta anche una lettera da parte del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani. «Ringrazio il Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Leuzzi, e il Rettore dell’Università di Teramo, Prof. Mastrocola, per il cortese invito a questa importante occasione di incontro e riflessione su un tema cruciale nell’azione del Governo e rivolgo un saluto cordiale a tutti i presenti» si legge nel messaggio.

«La nostra deve essere un’azione di sistema, nel quadro di una strategia complessiva per l’Africa dove partenariati politici, cooperazione allo sviluppo e collaborazione economica vedano il contributo di tutto il Sistema Italia. Settore pubblico, società civile, religiosi, imprese, università e mondo della ricerca sono le tessere del grande mosaico della nostra politica estera e del rilancio del nostro partenariato con l’Africa».




IL MAMMUT SI METTE IN CAMMINO

Nei paesi dell’aquilano, prime tappe sabato a Scoppito e domenica a Campotosto

L’Aquila, 28 settembre 2024. Uscito dal castello cinquecentesco il 14 settembre, per una passeggiata in centro storico dell’Aquila, nell’ambito del Festival Performative04 del MAXXI L’Aquila, il mammut a grandezza naturale, di cartapesta, legno e ferro, ad evocare e interpretare artisticamente il celebre fossile custodito nel Museo nazionale d’Abruzzo, inizia oggi, sabato 28, e domenica 29 settembre, il suo viaggio nel territorio aquilano, nell’ambito del progetto Terre sonanti, ad attraversare 13 paesi con al seguito performance, rappresentazioni teatrali, laboratori delle scuole, musica e reading, mostre, momenti di festa, convivio e sana socializzazione.

Prima tappa, doverosamente, sarà Scoppito, dove il mammut, quello originale, è tornato alla luce 70 anni fa, Comune capofila del progetto, a seguire domenica lungo le sponde del lago di Campotosto.

A Scoppito, dalle ore 16, con punto di ritrovo in via Madonna della strada 240,  presso l’ex scuola primaria di Foruli, a poca distanza dove il Mammuthus meridionalis “vestinus”, è tornato alla luce nel 1954 in località Madonna della Strada nel comune di Scoppito, all’interno di una cava di argilla utilizzata per la produzione di laterizi, contestualmente alla passeggiata del mammut, ci sarà l’allestimento della mostra fotografica d’epoca cura di Antica Fornace Aps, la restituzione del progetto didattico “Il villaggio Primitivo”, a cura della scuola primaria di Foruli I.c Comenio, le coreografie di danza a cura di Luisa Vivio. E ancora la mostra delle bellissime opere plastiche e locandine realizzate dal Liceo artistico Fulvio Muzi (Iss Bafile), e la rappresentazione teatrale “È revennutu ju mammuth!”, a cura del gruppo teatrale Scuppitu mè, infine rinfresco e buffet.

Ad accogliere il mammut ci sarà ovviamente l’amministrazione comunale, a cominciare dal sindaco di Scoppito, Loreto Lombardi, e tutte le associazioni del territorio, che hanno curato in modo esemplare gli eventi che accompagneranno la passeggiata del Mammut.

Domenica 29 settembre dalle ore 13 il mammut raggiungerà Campotosto, e l’appuntamento è a Borgata Isaia, vicino alla trattoria “Il Pescatore”. Prevista l’installazione artistica a bordo lago “Ma che mondo!?”, a cura dell’artigiana tessitrice Assunta Perilli, con laboratorio di tessitura che inizierà sabato 28 alle 15.30 davanti alla bottega di Assunta Perilli a Campotosto.

Sempre domenica, narrazione teatrale dell’attore Alberto Santucci, il laboratorio “Tessendo storie”, a cura di Salima Cure, poesie a braccio con Alessio Runci da Terzone, Francesco Marconi da Cittareale, Berardino Perilli da Campotosto e Pietro de Acutis da Bacugno, organetto e canti di Giuseppe Runci, infine pranzo condiviso.

Il progetto “Terre sonanti – il Mammut”, per l’ideazione e direzione artistica di Silvia Di Gregorio, è finanziato dai fondi Restart, con capofila   il Comune di Scoppito, e vede la collaborazione dell’Università dell’Aquila, del MAXXI L’Aquila, del Teatro stabile d’Abruzzo (Tsa), del Museo nazionale d’Abruzzo (Munda), dell’Accademia di belle arti dell’Aquila (Abaq), con il patrocinio dell’Ufficio speciale della ricostruzione dei comuni del cratere sismico 2009 (Usrc), nonchè con l’adesione di molte altre associazioni e altri 12 comuni dell’Aquilano. L’iniziativa è inserita anche nel cartellone delle attività culturali dell’Università dell’Aquila, e nello specifico del Festival di teatro “Aria”, supportata e sostenuta dall’Incubatore di creatività dell’Ateneo.

La realizzazione del Mammut ha coinvolto oltre 70 persone coordinate dall’artista Massimo Piunti, affiancato dall’artista Marco Rodomonti, nella fase finale di decorazione: un gigante mobile sagomato con il riciclo di un’enorme quantità di carta di giornale, intorno alla struttura portante progettata e montata dallo scenotecnico ed ex capo macchinista del Teatro stabile d’Abruzzo, Ferdinando Tacconi, coadiuvato da Fausto Antonetti.

Queste le successive tappe: sabato 5 ottobre Barisciano, domenica 6 ottobre Poggio Picenze, sabato 12 ottobre Ocre, domenica 13 ottobre Fossa, sabato 19 ottobre Villa Sant’Angelo, domenica 20 ottobre Sant’Eusanio, sabato 26 ottobre San Demetrio ne’ Vestini, domenica 27 ottobre Fagnano. Infine, domenica 3 novembre Fontecchio, sabato 9 novembre Tione degli Abruzzi e domenica 10 novembre Acciano.

INFO PROGETTO “TERRE SONANTI – IL MAMMUT”

Il progetto è sostenuto con fondi Restart – Sviluppo delle potenzialità culturali ai sensi della  Delibera CIPE 10 agosto 2016, n. 49”  filone C annualità 2024 di cui è capofila il Comune di Scoppito, sito di  ritrovamento del Mammut,  e sono partner i Comuni di Acciano, Barisciano, Campotosto, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, San Demetrio Ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione Degli Abruzzi, Villa Sant’Angelo.

Il progetto vede la collaborazione di Univaq, MAXXI L’Aquila , Teatro Stabile D’Abruzzo, Museo Nazionale D’Abruzzo, Accademia di Belle Arti dell’Aquila, dell’Ente Parco Sirente Velino , della “Comunità 24 Luglio”, del centro socio-educativo Punto Luce L’Aquila, del Liceo Artistico Fulvio Muzi (IIS Bafile), degli Istituti Comprensivi scolastici di San Demetrio e Rocca di Mezzo, di Navelli e di Scoppito (plessi di Barisciano, Poggio Picenze, Fontecchio, San Demetrio, Fossa, Scoppito ed Ocre), delle associazioni Libera Pupazzeria Ets, La Kap – casa di arte e natura, di Appstart società cooperativa Onlus, dell’impresa scenotecnica L’Aquila Scena di Cavalletto d’Ocre, dell’impresa Catering 24 Luglio. E’ compreso nel “Festival di teatro Aria” ed è parte delle attività culturali di Ateneo. Gode del patrocinio dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere sismico 2009 (Usrc).




TESTIMONIATE L’AMORE DI GESÙ

Papa Francesco rivolge un appello ai giovani d’Abruzzo e Molise. Un grido unanime per la pace: il messaggio dei giovani alla società

Sulmona, 27 settembre 2024 In occasione della Festa dei Giovani, tenutasi a Campobasso il 22 settembre scorso, Papa Francesco ha inviato un toccante messaggio ai giovani della regione ecclesiastica abruzzese-molisana, invitandoli a essere protagonisti attivi nella costruzione di un mondo più giusto e fraterno, testimoniando l’amore che sperimentano nell’incontro col divino Maestro.

Nel suo messaggio (allegato), il Santo Padre ha sottolineato l’importanza di non arrendersi di fronte alle difficoltà, ma di impegnarsi con coraggio e determinazione nella ricerca di un progetto di vita autentico. Ha inoltre incoraggiato i giovani a coltivare la fede in Gesù, fonte di ispirazione e forza per affrontare le sfide del presente.

“Non chiudetevi in voi stessi, non cercate situazioni comode, non lasciatevi paralizzare dalle difficoltà, ma mettetevi sempre in movimento, alla ricerca del progetto che Dio ha su ciascuno”, ha affermato Francesco.

L’appello del Papa è stato accolto con entusiasmo dai giovani presenti all’evento, che si sono mostrati determinati a fare della pace e della giustizia i pilastri della loro vita.

Mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva e delegato CEAM per i Giovani, ha così commentato il messaggio del Papa: “Le parole del Santo Padre sono una forte spinta per tutti i giovani e non solo. In questo momento storico, segnato da tante sfide e incertezze, è fondamentale ritrovare il senso della speranza e dell’impegno. Papa Francesco ci invita a essere protagonisti attivi nella costruzione di un futuro migliore, fatto di solidarietà, giustizia e pace. La Festa dei Giovani è stata un’occasione preziosa per rafforzare questo nostro impegno e per ribadire che la Chiesa è al fianco dei giovani, pronta ad accompagnarli in questo cammino”.

La Festa dei Giovani è stata un’occasione importante per i giovani di ritrovarsi, condividere esperienze e rafforzare il loro senso di comunità. Durante l’evento, si sono svolte diverse attività, tra cui momenti di preghiera, laboratori e testimonianze.




LA SENSIBILIZZAZIONE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

Prosegue nel teramano con tre nuove panchine d’autore. Madrina degli eventi Emanuela Tittocchia

Teramo, 27 settembre 2024. Secondo gli ultimi dati Istat aggiornati al 2022 le chiamate al numero 1522 da parte di vittime di violenza di genere e stalking nella provincia di Teramo sono state complessivamente 55, poco più della metà rispetto a quelle effettuate nel corso dell’anno precedente (107), una flessione che potrebbe far riflettere anche sull’utilità delle iniziative di sensibilizzazione.

Sulla scia dei diversi eventi che nel mese di settembre sono state organizzate per invitare i cittadini alla riflessione e alla consapevolezza sul tema della parità di genere e della cultura del rispetto, nelle giornate del 1° e del 2 ottobre a Teramo e in due Comuni della provincia saranno allestite nuove panchine d’autore. Si tratta di un progetto che la Arcagency Fashion Art sta portando avanti da alcuni anni con l’installazione nei punti più visibili delle città italiane di panchine con immagini artistiche e con il numero di pubblica utilità messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri per sostenere e aiutare le vittime di violenza di genere e stalking.

Grazie all’associazione il Guscio una panchina sarà installata il 1° ottobre nei giardini Pannella della Provincia di Teramo alle ore 10,30 alla presenza delle personalità istituzionali di tutta la provincia, mentre alle ore 15,30 sarà inaugurata un’ulteriore panchina d’autore in Piazza della Libertà a Roseto degli Abruzzi. Nelle figure realizzate sulle panchine da Sabrina Piccioni è sempre presente l’immagine di una donna, l’utilizzo del colore nero rappresenta l’incubo della violenza che oscura la vita di molte donne mentre il nastro è manifestazione di colore, vita, luce, sogni e rinascita.

Il 2 ottobre alle 10,30 sarà inoltre donata dall’Arcagency Fashion Art e installata ad Alba Adriatica la prima panchina della gentilezza di colore viola nella Villa Comunale alla presenza degli alunni dell’Istituto comprensivo di Alba Adriatica.

La particolarità di questa panchina risiede, oltre che nel colore, anche nell’abile mano dell’artista Sabrina Piccioni e nell’aforisma ideato dallo stilista Loris Danesi: “La Gentilezza… un potere silenzioso che ti cambia. Condividi sorrisi, moltiplica gioia”.

Ad inaugurare le panchine la testimonial di Arcagency che sta veicolando da diversi anni messaggi di sensibilizzazione sul tema: l’attrice Emanuela Tittocchia con la conduttrice Antonella Ciocca. Alle ore 21, nel contempo, sempre nella Villa comunale si terrà l’evento Libri in villa per la presentazione di “Maritain. Educazione integrale per un Umanesimo integrale” scritto da Giancarla Perotti, sempre condotto da Antonella Ciocca con la presenza di Emanuela Tittocchia, del sindaco Antonietta Caciotti e dell’assessore alla cultura Francesca di Matteo.

Già nella prima metà del mese di settembre la galleria del Centro Commerciale Val Vibrata ha ospitato incontri, appuntamenti di sensibilizzazione sulla tematica contro la violenza sulle donne organizzati dall’Arcagency Fashion art in collaborazione con l’associazione il Guscio di Roseto degli Abruzzi e condotti dalla conduttrice Maria Rita Piersanti.

Il primo settembre è stata inaugurata la mostra fotografica “Il filo rosso” con volti di donne vittime di violenze che hanno trovato la forza di rinascere, idea del fotografo Cristian Palmieri. L’8 settembre è stato presentato il libro di Andreina Moretti “Nel guscio della noce”, con dibattiti e approfondimenti sulla tematica, il 15 settembre l’appuntamento “Attraverso i tuoi occhi” è stato dedicato a racconti e testimonianze di donne sopravvissute alle violenze e con un test anonimo per riconoscere le diverse forme di violenze verbali. Il centro commerciale, infine, e l’Arcagency Fashion Art, al termine di questo percorso di sensibilizzazione hanno donato all’associazione il Guscio le due panchine d’autore che verranno istallate.




L’IPOTESI COSA NUOVA non va esclusa a priori

Avvenire ha pubblicato il seguente intervento, che si inserisce nel dibattito sui cattolici e la politica

PoliticaInsieme.com, 26 settembre 2024. Entro in punta di piedi nel dibattito avviato a Trieste nell’ambito della Settimana Sociale dei primi giorni di luglio a proposito del collegamento a rete di alcuni amministratori locali. La domanda aperta da oltre trent’anni è la solita: serve un nuovo partito o è necessario presidiare campi esistenti?

Sono sufficienti per le sfide che stiamo vivendo semplici luoghi di confronto che abbiano come unico scopo quello di affrontare la solitudine dell’impegno?

Sia pure in una diversa prospettiva sottoscrivo per esperienza personale quest’ultimo assunto perché sciogliere il nodo della solitudine consente di rispondere alla domanda tutt’altro che retorica: se non serve un nuovo partito perché non dovrebbe servire un partito nuovo?

Alle elezioni dell’8 e 9 giugno 2024 mi sono candidato alla carica di sindaco del comune di Bellaria Igea Marina, un piccolo comune in provincia di Rimini, per il partito Insieme. Fedele ai principi fondativi del partito che ho contribuito a costituire ho presentato un programma autonomo, alternativo al sistema politico bipolare con la dichiarata prospettiva di non aderire a schieramenti per ideologia o opportunismo.

Ho dichiarato di dialogare con tutti per portare al centro della politica la persona così come la concepisce la Costituzione nel segno di politiche più solidali, eque ed inclusive.

Mi sono presentato agli elettori con un programma focalizzato sull’attuazione dei diritti sociali (casa, lavoro, salute, in particolare) assumendo concreti impegni di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale…” come vuole l’articolo 3 della nostra Costituzione in una realtà, quella riminese, dove la casa in locazione è un miraggio se non sei un turista, il lavoro dignitoso stagionale legato al turismo balneare è pacificamente e, pressoché impunemente, disatteso, e la salute, come del resto anche altrove, è ben tutelata solo se a pagamento.

Ebbene, di fronte a queste evidenti emergenze che colpiscono la popolazione meno abbiente anche i cristiani cattolici, per quello che è il mio osservatorio, si sono dispersi nei vari partiti di destra o di sinistra che suonano un altro spartito dove è scritto più o meno esplicitamente che la casa è un bene da mettere a reddito, il lavoro deve restare subordinato al capitale e gli interessi corporativi è bene che siano ben tutelati.

Per questo ritengo che i cristiani cattolici, presenti ovunque ma inefficaci dappertutto, per usare una felice espressione utilizzata a suo tempo da Dario Antiseri sul Corriere della Sera, devono trovare il coraggio di suonare un altro spartito, con una orchestra (leggi partito) nuova, non cattolica anche se di cattolici, autonoma e laica, perciò aperta a credenti e non credenti, per avere la forza dei numeri necessari ad attuare quella buona politica a cui ci richiama la Costituzione come la “Fratelli tutti”.

D’altra parte, come si può pensare di iniettare forti dosi di cultura politica che si richiami al personalismo in un sistema politico tarato sulla cultura dell’individualismo, senza la mediazione di un partito nuovo che incorpori i principi e i valori della Costituzione repubblicana e della Dottrina sociale della Chiesa, traducendoli in concreti progetti?

Primo Fonti




FORUM INTERNAZIONALE DEL GRAN SASSO

Settima Edizione: La carità intellettuale per un nuovo sviluppo dei popoli. Università degli Studi di Teramo, 26 settembre – 28 settembre 2024 Campus Universitario “Aurelio Saliceti”

Teramo, 26 settembre 2024. Torna per il settimo anno consecutivo il grande simposio accademico organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri e dall’Università degli Studi di Teramo insieme ai Centri di Ricerca abruzzesi e italiani. Con 380 relatori dall’Italia e dall’estero suddivisi in 26 sessioni di lavoro parallele su altrettanti ambiti disciplinari, il Forum del Gran Sasso 2024 indagherà il tema della Carità intellettuale per un nuovo sviluppo dei popoli, dal 26 al 28 settembre nelle aule del Campus Universitario teramano.

«In continuità con il Forum dello scorso anno, il tema scelto propone alle comunità accademiche e scientifiche di aprire nuovi orizzonti non solo di collaborazione, ma di inserimento delle proprie attività di ricerca nel contesto contemporaneo» dichiara il Vescovo Lorenzo Leuzzi. «La prospettiva della carità intellettuale – prosegue il presule – interpella innanzitutto la vocazione e la missione del ricercatore e sollecita il superamento di una finalità puramente intra accademica per aprirla alle nuove attese del cambiamento d’epoca: lo sviluppo dei popoli. È il passaggio da una cooperazione internazionale puramente funzionale ad una conoscenza della realtà storica necessaria per lo stesso sviluppo della scienza. La carità intellettuale è la via per rilanciare il metodo scientifico e per promuovere la crescita culturale dei popoli. Le diverse discipline accademiche e le realtà socioculturali di riferimento coinvolte nelle sessioni di studio e di confronto – conclude Monsignor Leuzzi – saranno il tessuto base da cui partire per una nuova cultura dello sviluppo dei popoli animata dalla carità intellettuale».

Alla vigilia dell’evento il Magnifico Rettore Dino Mastrocola dichiara:

«Anche quest’anno il Forum rappresenta una grande occasione di confronto e riflessione multidisciplinare. L’Università, luogo di saperi, conoscenze e ricerche, rappresenta un nodo strategico per sostenere e accompagnare lo sviluppo culturale dei popoli. L’intuizione, diversi anni fa, di istituire all’interno del Forum un Partenariato Euro Africano, ha suscitato un grande interesse e la cooperazione per lo sviluppo è oggi in primo piano nell’agenda politica nazionale ed europea»

Alla cerimonia inaugurale di giovedì 26 ottobre alle ore 16.00 nell’Aula Magna Benedetto Croce dell’Università di Teramo sarà presente S. E. Mons. Rino Fisichella, Arcivescovo Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione dei popoli, e interverrà con un video messaggio il Ministro dell’Istruzione e della Ricerca Anna Maria Bernini.

Nella giornata di venerdì 27 settembre, spazio alla cooperazione internazionale con la Sesta Conferenza di Partenariato Euro Africano. Nella serata dello stesso giorno si celebrerà invece la Notte Europea dei Ricercatori, in occasione della quale il Vescovo Lorenzo Leuzzi presiederà una Santa Messa per i ricercatori nella chiesa di San Gabriele dell’Addolorata in Colleparco alle ore 19.15. A seguire saranno presentati, nella Sala delle Lauree del Polo Didattico “S. Spaventa” dell’Università di Teramo, gli Atti del II Meeting Internazionale “La Scienza per la Pace”, alla presenza del Vicepresidente della Pontificia Accademia delle Scienze, Monsignor Dario Edoardo Viganò.

Nel mattino di sabato 28 settembre la Cerimonia conclusiva nell’Aula Magna dell’Università di Teramo, moderata dal presidente del Comitato Scientifico del Forum, il Professore Cesare Mirabelli, con gli interventi del nostro vescovo e del Magnifico Rettore Dino Mastrocola.




IL FUTURO È FERMO ALLA FERMATA DEL BUS!

L’Unione degli Universitari di Teramo si prepara a far sentire la propria voce aderendo alla mobilitazione regionale e nazionale

Teramo, 26 settembre 2024. Con l’inizio del nuovo anno accademico sono riemersi i soliti problemi, aggravati però da nuovi ostacoli: le studentesse e gli studenti sono stati schiacciati dall’ennesima batosta economica, rappresentata dall’aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale, a cui si aggiungerà quello del trasporto regionale su rotaia a partire dall’inizio del 2025, con conseguenze pesantissime anche per le loro famiglie.

Non possiamo più tollerare che questi costi, già insostenibili, aumentino ulteriormente, gravando sempre più sulle spalle di chi già è costretto a fronteggiare l’aumento del costo della vita e la perdita di potere d’acquisto. Come Unione degli Universitari abbiamo alzato la voce e continueremo a farlo con ancora più forza, chiedendo un trasporto pubblico che sia sostenibile e che tenda gradualmente alla gratuità del servizio: il primo passo dovrà essere l’introduzione di un abbonamento a costi agevolati per gli universitari e del biglietto unico a Teramo come in tutta la Regione, una richiesta ripetutamente avanzata al governo regionale negli anni passati, tutt’ora rimasta inascoltata.

Ma la nostra battaglia non si ferma qui.

Anche sul piano nazionale si accendono i riflettori su questioni cruciali: all’emergenza dei trasporti e al sottofinanziamento delle borse di studio, si aggiunge la piaga del cosiddetto “decreto Sicurezza”, che di sicurezza ha ben poco e che sembra a prima vista più un “decreto Repressione”, dal momento che introduce misure da regime contro manifestazioni pacifiche (con pene fino a due anni di carcere), aggravanti per chi protesta contro opere pubbliche come il ponte sullo stretto o il TAV, restrizioni per l’acquisto di SIM per i migranti e il divieto di vendita della cannabis light.

E non finisce qui: questo Governo ha deciso di penalizzare ulteriormente la dimensione universitaria con nuovi tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario, dopo la già importante riduzione subita rispetto allo scorso anno.

Non resteremo fermi a guardare: saremo nelle aule e nelle piazze, pronti a far sentire la nostra voce ad un governo regionale e nazionale sordo alle esigenze degli studenti.

Unione degli Universitari di Teramo




NESSUNO È MAI SOLO CON UN LIBRO IN MANO

Bookcrossing: cabine telefoniche che diventano librerie

Collecorvino, 25 settembre 2024. “Nessuno è mai solo con un libro in mano”: questa massima di Roberto Roversi è solo una delle tante che adornano le cabine telefoniche in disuso che il Comune di Collecorvino guidato dal Sindaco Paolo D’Amico, ha voluto recuperare e rendere  secondo la filosofia universale del bookcrossing, ossia il movimento per lo scambio di libri, vere e proprie librerie “all’aperto”.

Le cabine intatte, chiuse, con regolari scaffali e protette in caso di maltempo, presentano all’interno libri organizzati secondo una logica: in basso per i più piccoli ed in alto per i più grandi. La prima cabina è stata presentata al pubblico ieri, domenica 22 settembre, e si trova presso il Parco comunale di Congiunti, luoghi che si presta bene anche ad una lettura in relax.

“I miei due interessi ossia creatività e lettura mi hanno portato a combinare le due cose e fonderle in questo semplice ma importante progetto che vogliamo proporre alla nostra comunità” – spiega l’Assessore alla Cultura, Moira D’Agostino.

“Chiunque può prendere un libro in questa biblioteca e può depositarne altri, è una forma di empatia oltre che uno stimolo soprattutto per i più piccoli che abbiamo già visto avvicinarsi a questa prima cabina collocata nel parco con grande curiosità”- continua l’Assessore.

Non solo cultura, dunque, ma c’è anche un messaggio dietro questo progetto che spinge ad una forma di riciclo intelligente, “ci auguriamo che i nostri cittadini ne facciano buon uso, ma soprattutto che abbiano cura di questo piccolo gioiello letterario che per noi diventa anche una forma di recupero: quelle cabine che un tempo ci concedevano di comunicare telefonicamente, oggi ci concedono di comunicare culturalmente”- conclude la D’Agostino.

A breve verrà presentata al pubblico anche la seconda cabina. News al tag @comunedicollecorvino.




PER LA VITA DEI LAVORATORI E DEL PAESE

Automotive: il 18 ottobre incrociamo le braccia

Roma, 25 settembre 2024. Ci siamo: sciopero nazionale unitario in Stellantis e nell’automotive con una manifestazione a Roma il 18 ottobre. È un fatto già di per sé storico, motivato dalla necessità di un intervento dell’Unione Europea, del Governo italiano e delle imprese a partire da Stellantis, viste le scelte fallimentari di Roma, di Bruxelles e delle multinazionali. È il momento dell’unione, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, scioperiamo per difendere il lavoro e il nostro futuro. L’Europa, il Governo e Stellantis devono dare risposte. A Bruxelles e a Roma chiediamo un pacchetto straordinario di risorse per sostenere la transizione del settore attraverso investimenti in ricerca, sviluppo, progettazione, ammortizzatori sociali, formazione, riduzione dell’orario di lavoro, batterie e infrastrutture di ricarica. Questi investimenti pubblici devono vedere la partecipazione dei privati e dovranno essere concessi esclusivamente alle aziende che garantiscono l’occupazione e il futuro degli stabilimenti. Questa è la politica industriale che chiediamo a Bruxelles e a Roma. Dobbiamo impedire che gli errori delle multinazionali e le speculazioni finanziarie siano scaricati sui lavoratori in termini di occupazione, salario e diritti. La strada verso la transizione ecologica deve essere fatta con i lavoratori senza impossibili retromarce, perché in crisi non sono solo le auto elettriche ma tutti i tipi di propulsione. Lavoro per tutti a emissioni zero.

Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil




FUSIONE TRA CREDITFIDI E CONFIDI SYSTEMA!

Operazione di incorporazione di 4 confidi: raggiunte oltre 93mila imprese socie e rafforzato il presidio nel Centro Italia

Chieti, 25 settembre 2024. Fusione per incorporazione di Creditfidi, il consorzio fidi di Confartigianato Chieti L’Aquila, in Confidi Systema!, intermediario finanziario attivo nel sostenere le Pmi nei propri processi di crescita. L’operazione rientra nell’ambito di una maxifusione tra cinque confidi che decorrerà dal primo ottobre 2024. Grazie a 22.842 nuovi soci, la base associativa di Confidi Systema! sale a oltre 93.000 imprese, con un incremento dello stock complessivo delle garanzie rilasciate di circa 15,3 milioni di euro. Inoltre, grazie al coinvolgimento di Creditfidi, nasce la Nuova Area Territoriale Centro Italia di Confidi Systema!.

Oltre al consorzio fidi di Confartigianato Chieti L’Aquila, sono state oggetto di fusione per incorporazione anche Cooperativa Artigiana di Garanzia di Lecco, Cooperativa Artigiana di Garanzia di Brescia e Sinvest società cooperativa (ad oggi in liquidazione). L’operazione rientra nel Piano Strategico “SMART” di Confidi Systema! relativo al triennio 2023-2025 e punta a rafforzare la massa critica delle entità partecipanti alla fusione, da un lato migliorando la diversificazione territoriale e dimensionale delle garanzie rilasciate e dall’altro permettendo di ampliare il perimetro delle imprese associate a cui proporre la propria gamma di prodotti: garanzia, finanza diretta e assistenza consulenziale in ambito finanziario e di sostenibilità.

L’operazione di fusione rafforza il presidio territoriale di Confidi Systema! e aggrega i confidi operanti in Lombardia, nelle province di Lecco, Brescia e Milano, e in Abruzzo, in particolare nella provincia di Chieti. La comune volontà è favorire il finanziamento dei Soci da parte di banche e altri soggetti operanti nel settore finanziario attraverso l’attività di garanzia collettiva dei fidi, ampliando le opportunità a cui le imprese possono accedere per supportare i propri progetti di crescita e sviluppo.

“Come prima cosa voglio ringraziare profondamente i Soci di Creditfidi, Cooperativa Artigiana di Garanzia di Lecco, Cooperativa Artigiana di Garanzia di Brescia e Sinvest e i loro Presidenti per aver creduto in questo progetto raggiungendo oggi questo significativo risultato. Da imprenditore impegnato da tanti anni nel mondo dei confidi sono consapevole che le nuove sfide che ci attendono sul mercato possono essere colte solo unendo le forze – ha dichiarato Davide Galli, presidente di Confidi Systema! – Con questa operazione diamo continuità all’obiettivo di essere sempre più vicini al mondo delle imprese offrendo prodotti nuovi, rafforzando il presidio territoriale, e garantendo maggiore forza contrattuale e robusti processi operativi. Inoltre, grazie al coinvolgimento di Creditfidi, nasce la Nuova Area Territoriale Centro Italia, che consentirà nuove esperienze di servizio sul territorio con le imprese, le banche e le istituzioni”.




LE BANCHE, LA RESPONSABILITÀ SOCIALE E IL POPOLARISMO

PolicaInsieme.com, 24 settembre 2024.  Uno dei campi qualificanti, e di intervento concreto, del popolarismo europeo, già a partire dalla seconda metà dell’800, in particolare in Germania, fu quello della creazione delle Cooperative, di piccole banche locali e, poi, delle Casse di risparmio che concepivano una presenza bancaria e finanziaria caratterizzata da una giustificazione sociale e di mutuo soccorso.

Questo avvenne anche in Italia. E spiega la nascita e lo sviluppo, in taluni casi dell’enorme rilievo, di entità economiche espressione del mondo cattolico che, però, con l’innamoramento per il “gigantismo bancario” sono state portate alla pressoché totale distruzione con quel grande patrimonio rappresentato da banche di medie  e piccole dimensioni di grande prossimità con la realtà locale, a partire dalla piccola impresa. La stessa sorte è recentemente toccata nel campo assicurativo alla Cattolica che, praticamente, non esiste più nei termini in cui era stata pensata e costruita nei decenni da diocesi e dal popolo cattolico del Veneto.

Una distruzione resa possibile anche dalla cecità di talune realtà ecclesiali, in taluni casi, proprietarie di banche, assicurazioni ed altro, o che sono finite vittime della logica del “capitalismo rampante” che ha smarrito per strada l’eticità della responsabilità sociale. Resta nella memoria il vero e proprio scontro che l’allora Patriarca di Venezia, Albino Luciani, ebbe con mons Marchinkus, a capo dello Ior, intenzionato a smantellare il sistema delle banche cattoliche venete.

Siamo dinanzi ad una delle più grandi sconfitte del popolarismo in Italia in una grande battaglia che fu, assieme, economica, sociale e “politica”. E questo costituisce sicuramente uno di quei tasselli che spiegano perché, a differenza dell’Italia, in Germania e nella Baviera restino grandi partiti popolari s’ispirazione cristiana.

Ai nostri giorni, la questione della tassazione degli extraprofitti delle banche e degli istituti finanziari, cui vanno aggiunte le assicurazioni e molte grandi società fornitrici di servizi, quelle cioè che hanno accumulato negli anni scorsi sproporzionate ricchezze aggiuntive,  richiama la questione di una visione popolare dell’economia e della finanza.

E purtroppo dobbiamo assistere al paradosso che, mentre alcuni settori di destra provano a rimettere sul tavolo la questione della tassazione degli extraprofitti, si oppone proprio un partito come Forza Italia, parte italiana del Partito popolare europeo. E all’insegna dell’ipotesi alternativa di una sorta di qualche “convincimento” garbato da introdurre perché qualcuno dei piani alti di quelle banche e di quelle società si decida a versare qualcosa nelle Casse dello Stato, altrimenti non in grado di far pensare se non a qualche bonus e “mancetta” da destinare ai gruppi sociali più disagiati.

Casse degli italiani che, negli ultimi vent’anni, ma anche prima, di esplosione delle bolle speculative, cattivi investimenti, vere e proprie truffe combinate a danni dei risparmiatori, sono dovute intervenire a colpi di tanti miliardi per salvare istituti di ogni dimensione dal collasso. E, intanto, i loro grandi azionisti scoprivano che il “pubblico” va bene quando devono prendere, ma quando devono dare, sia pure molto poco, si appellano al mercato.

Agli amici di Forza Italia, in considerazione delle condizioni del Paese, dobbiamo dire con chiarezza che non vediamo il loro popolarismo. Tutto al più di quel “conservatorismo compassionevole” proprio della vecchia tradizione del Partito repubblicano americano che ha trovato nel giovane Bush l’ultimo esponente. Un conservatorismo compassionevole che, però, ha mostrato tutta la sua volatilità per lasciare campo a ben altre vocazioni economiche e politiche del “trumpismo” il quale, non a caso, viene sostenuto da molti del “nuovi ricchi”… quelli degli extraprofitti.




VENTICINQUE ANNI DI FOTOGRAFIA

Danilo Balducci: Di sali d’argento e pixel a cura di Antonio Di Cecco

Inaugurazione 13 settembre 2024 ore 18. Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre – Palazzo Cappa Cappelli. Fino al 29 settembre 2024

L’Aquila, 24 settembre 2024.  Venerdì 13 settembre 2024 alle ore 18.00, presso la sede della Fondazione de Marchis, al primo piano di Palazzo Cappa Cappelli, la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre è lieta di ospitare la mostra Di sali d’argento e pixel. Venticinque anni di fotografia di Danilo Balducci, a cura di Antonio Di Cecco.

In mostra una selezione degli ultimi lavori di Balducci, i quali conducono lo spettatore a scambiare quasi uno sguardo con i soggetti delle opere: le immagini mostrano non solo quello che è davanti all’obiettivo ma restituiscono la sensibilità e la volontà di cercare un dialogo e diventare parte delle storie che l’artista vuole raccontare.

Infatti, come scrive il curatore, Antonio Di Cecco: «Di sali d’argento e pixel, di questi elementi sono composte le fotografie. I sali sono microscopici cristalli di argento sensibili alla luce che, mescolati con la gelatina e poi spalmati sulla pellicola – un sottile nastro di materiale trasparente – permettono di registrare le immagini fotografiche. I pixel del sensore della macchina fotografica digitale invece sono elementi in grado di convertire la luce di una immagine ottica in un segnale elettrico. Lo sa bene Danilo Balducci che da 25 anni lascia passare la luce all’interno degli obiettivi delle sue macchine fotografiche, quel che resta nei suoi occhi e nella macchina fotografica sono memorie a volte fatte di un severo bianco e nero, altre di vividi colori.

Quello del fotografo è un lavoro paziente, il lavoro di chi è sempre alla ricerca della luce giusta. Forse il fotografo, come i sali d’argento e i pixel, è sensibile alla luce ma altrettanto sensibile alle storie che decide di raccontare. Balducci, attraverso il linguaggio del reportage, dal 1998 continua a raccontare storie e luoghi lontani metaforicamente e materialmente dalla nostra quotidianità. […] Un archivio di fotografie che continua a crescere nel tempo, un insieme di lavori accomunati dal medesimo soggetto: l’essere umano. Balducci è sì dietro l’obiettivo ma sceglie di essere vicino, riesce a scambiare lo sguardo con i soggetti che rappresenta nelle immagini e invita lo spettatore a fare altrettanto, a cercare vicinanza e non distanza. Il suo è un mosaico di vicende, gesti e azioni che documentano e diventano, al contempo, memoria collettiva.»

All’interno del percorso espositivo sarà allestito uno spazio che richiama l‘ambiente della camera oscura e che vedrà per il giorno del vernissage l’intervento e la presenza di Stefano Schirato di Leica Akademie Italy: un’occasione per immergersi nel mondo della fotografia e comprenderne tecniche e tecnologie. Inoltre la mostra è inserita nel progetto SHARPER – Notte Europea dei Ricercatori 2024 finanziato dalla Commissione Europea (GA 101162370): per l’occasione il 27 settembre 2024 è prevista un’apertura straordinaria dalle ore 10.00 alle ore 22.00 mentre dalle 10.00 alle 13.00 l’artista e il curatore attendono gli studenti e le studentesse dei vari Istituti Scolastici (su prenotazione) per la visita dell’esposizione e per una dimostrazione delle varie fasi dello sviluppo fotografico all’interno dell’ambiente allestito quale camera oscura.

Il progetto è parte del programma degli eventi della 730° Perdonanza Celestiniana e si avvale del patrocinio del Comune de L’Aquila – L’Aquila Capitale della Cultura 2026. La Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre viene istituita a L’Aquila nel 2004 allo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio documentario e librario raccolto dal professor Giorgio de Marchis nel corso della sua carriera di storico dell’arte. Manifesti, locandine, inviti e brossure sono solo alcuni esempi delle tipologie documentarie che caratterizzano l’archivio composto da quasi 200.000 pezzi. Cataloghi di mostre, monografie e saggi, che popolano la biblioteca, contribuiscono a restituire l’immagine di un periodo denso di cambiamenti non solo a livello sociale ma anche storico-artistico, quale gli anni Sessanta e Settanta in Europa. Dal 2018 abita gli spazi del primo piano del Palazzo Cappa Cappelli che apre costantemente per eventi, mostre e collaborazioni con artisti ed enti.

BIOGRAFIA

Danilo Balducci, nato a L’Aquila nel 1971, è sempre stato affascinato dalla fotografia e dal potere comunicativo delle immagini. Reportage e fotografia sociale sono i suoi interessi principali. Diplomato presso l’Istituto Superiore di Fotografia e comunicazione integrata di Roma è professionista dal 1998. Docente di fotografia e reportage presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. Fornisce regolarmente immagini ad agenzie fotografiche italiane ed estere.

Le sue immagini e le sue storie sono state pubblicate su giornali e riviste nazionali ed internazionali: Time, Life, Denver Post, Internazionale, Der Spiegel, Daily News, L’Espresso, Repubblica, Panorama. Vincitore di diversi premi, nel 2002 è vincitore del primo premio Carla Mastropietro per il fotogiornalismo; nel 2005 vincitore del Premio per la pace e per la libertà ad Atri (TE); nel 2008 ha ricevuto 2 Bronze award dall’Orvieto International Photography Awards (sezioni reportage e portraits) e vari premi nazionali e internazionali; nel marzo 2009 vince il B.O.P. 2009 (Best of Photojournalism) indetto dalla NPPA (National Press Photographer Association) negli USA classificandosi terzo nella categoria “Non Traditional Photojournalism Publishing”. Un’immagine del terremoto in Abruzzo è inserita da LIFE Magazine tra le Pictures of the Year 2009. Nel 2015 è Absolute Winner nella categoria “People” al FIIPA (Fiof Italy International Photography Awards) e si classifica secondo nella stessa categoria. Riceve inoltre cinque Honorable Mention nelle categorie “Reportage”, “Portraits” e “People”. Nel 2016 è 1° classificato al MIFA (Moscow International Foto Awards) Categoria Edit e 2° classificato (Merit of Excellence) all’International Color Awards. Nel 2017 è fotografo dell’anno al concorso Spider award.




SEMPLIFICAZIONE EDILIZIA

Montesilvano all’avanguardia: grande successo per il convegno Salva Casa

Montesilvano, 24 settembre 2024. È stato un grandissimo successo il convegno Salva Casa organizzato lo scorso venerdì dall’Amministrazione Comunale di Montesilvano. L’evento, che ha visto la partecipazione di oltre cento tra tecnici comunali ed esterni, ha rappresentato un momento di confronto fondamentale per approfondire le novità introdotte dal recente decreto sulle semplificazioni edilizie.

Grazie all’impegno del Dirigente del Settore Pianificazione e Gestione Territoriale, l’architetto Domenico Fineo, e dei relatori Salvatore Bacco Componente del Comitato Scientifico UNITEL Area Edilizia e Urbanistica e di Raffaele Di Marcello, Presidente Regione Abruzzo UNITEL nonché Direttore Rivista UNITEL, è stato approfondito il testo normativo del DL 69/2024 convertito dalla L. n.105/2024, affrontando le tematiche del cosiddetto stato legittimo, l’agibilità sanante, il nuovo accertamento di conformità (sanatorie edilizie), la determinazione delle sanzioni e le tolleranze edilizie. Il convegno,  il primo organizzato in Italia dall’amministrazione comunale, ha offerto un’analisi approfondita delle nuove disposizioni normative, evidenziando sia le opportunità che le sfide legate alla loro applicazione.

“Il Salva Casa non è un semplice condono edilizio, ma uno strumento che mira a semplificare e razionalizzare le procedure, garantendo maggiore certezza del diritto ai cittadini” ha dichiarato il sindaco Ottavio De Martinis che ha preso parte all’evento. “Con questo convegno abbiamo dimostrato che Montesilvano è all’avanguardia nella gestione della complessa normativa edilizia e che siamo determinati a fornire ai nostri cittadini e ai professionisti tutti gli strumenti necessari per affrontare le sfide della semplificazione edilizia e urbanistica”.

La numerosa partecipazione ha confermato l’importanza di questi temi per la comunità e ha dimostrato l’impegno dell’Amministrazione Comunale nel favorire un dialogo costruttivo tra pubblico e privato.




OVIDIO RUNNING NUMERI DA RECORD

Settima edizione. Oltre un migliaio i partecipanti alla passeggiata sportiva. Elevatissimo il livello tecnico della competitiva con la vittoria di Stefano Massimi, dell’Atletica Vomano

Sulmona, 23 settembre 2024. Una grande momento di sport e di cultura. Un momento di festa per tutta la città. Si è conclusa ieri sera la settima edizione di Ovidio Running, l’evento sportivo dedicato al poeta latino, organizzato dall’Istituto d’Istruzione Superiore Ovidio – Istituto G. Vico e GP Runners Sulmona, in collaborazione con Ecos Europe di Valerio Di Tommaso, beneficiari del Progetto Europeo SCORE (Strategy and Capacity Building of Ovidio Running In EU) cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ERASMUS+.

E anche quest’anno l’appuntamento si è confermato all’altezza delle aspettative: sono stati più di mille i partecipanti ai veri momenti della manifestazione, dalle gare per i bambini, alla competizione sportiva per i podisti professionisti e non riconosciuta dalla FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) fino alla passeggiata storica nel cuore della città.

Ovidio Running è infatti ormai diventato un evento imperdibile, non solo per i runners, ma anche per tutti coloro che vogliono vivere una giornata diversa, unendo alla passeggiata sportiva la possibilità di godere delle bellezze del centro storico della città ovidiana.

La conferma è arrivata dal numero dei partecipanti: ben oltre il migliaio. In tanti, tantissimi hanno raccolto l’invito a partecipare, al punto che molti non sono riusciti ad iscriversi, ma hanno avuto comunque la possibilità di partecipare alla passeggiata senza pettorale. Ad accogliere tutti i partecipanti in piazza Garibaldi, non solo gli organizzatori, ma anche associazioni sportive e culturali del territorio e la Giostra Cavalleresca, con il gruppo tecnico di musici e sbandieratori del Borgo San Panfilo.

«Il confronto e la condivisione di esperienze e sinergie si confermano, dunque, anche quest’anno il punto di forza di una manifestazione che ha saputo guadagnarsi un posto di rilevo nel panorama europeo», ha commentato il Dirigente scolastico, Caterina Fantauzzi, «riuscendo a coniugare un grande momento di sport, con importanti momenti culturali e di confronto con il mondo dell’associazionismo e della scuola, a livello internazionale»

A coordinare la manifestazione per l’IIS Ovidio è stato un gruppo di lavoro coordinato dalle professoresse Carolina Lettieri ed Emanuela Cosentino, referente del Progetto Erasmus Score, e Antonella Zarrillo, Alessandro Bencivenga, Graziano Litigante, Anne Silla, Mariateresa Sciarra. La manifestazione sportiva è stata aperta dai bambini, che non si sono risparmiati, con tutta la loro grinta e il loro entusiasmo, nelle diverse gare per fasce di età lungo l’anello di piazza Garibaldi. Premi e gadget per loro e tanti bellissimi sorrisi. Poi è stata la volta della competitiva di 9,9 chilometri con gli atleti in gara, impegnati a ripetere per tre volte un circuito cittadino.

Dal punto di vista tecnico, l’edizione 2024 ha raggiunto performance importanti, come dimostra il cronometro, i primi dieci atleti classificati hanno completato il percorso in meno di 33 minuti e 10 secondi su un tracciato cittadino non privo di difficoltà.  La gara è stata caratterizzata fin dai primi chilometri da un acceso duello tra Daniel D’Onofrio, atleta della Polizia di Stato e vincitore delle ultime due edizioni, e Stefano Massimi, dell’Atletica Vomano. Il testa a testa tra i due è stato l’elemento centrale della corsa, tenendo il pubblico con il fiato sospeso fino agli ultimi metri. Stefano Massimi ha però dimostrato di essere in una forma eccezionale: con una volata finale impressionante, ha tagliato il traguardo in 29 minuti e 16 secondi, un tempo che sottolinea non solo la sua superiorità ma anche la qualità del livello competitivo della gara. A completare il podio è stato Lorenzo Dell’Orefice, atleta della U.S. Aterno Pescara, che ha chiuso la gara in 30 minuti e 52 secondi. Il resto della Top Ten ha visto prestazioni altrettanto brillanti, con Domenico Liberatore della Podistica Solidarietà, al quarto posto, e Fiorenzo Mariani dell’A.s.d. Tocco Runner al quinto. Seguono Samuel Borracino e Nunzio Gabriele di Passologico, mentre Riccardo Di Lizio ha conquistato il nono posto.

 Chiudono la classifica dei primi dieci Francesco Cacciatore, anch’egli di Passologico, e Tmirat Del Prete della Polisportiva Tethys Chieti. Questi risultati sono stati possibili grazie all’impegno e alla passione della Runners Sulmona con il presidente Oreste di Sanza e il vice Luca Ciaccio, che, insieme a tutti i tesserati, con la loro passione per la corsa e l’amore per la propria città lavorano tutti i giorni sull’evento affinché Sulmona reciti un ruolo di primo piano nel movimento running regionale.

Dopo la gara, è stato dato il via alla camminata sportiva, alla quale ha preso parte anche il sindaco della città, Gianfranco Di Piero, che, prima della partenza ha salutato tutti i presenti e ringraziato gli organizzatori per aver regalato anche quest’anno una manifestazione tanto attesa, quanto partecipata. Tanto partecipata e condivisa da essere diventata un modello per l’Europa: Ovidio Running viene ora replicato nelle città di Costanza e di Loutraki/Corinto, legate alla figura del poeta sulmonese. Tra gli ospiti della manifestazione di ieri c’erano, infatti, anche le delegazioni dell’Università Ovidius di Costanza, della scuola Homo Educans di Loutraki, e Sport Camp Grecia. A chiusura della serata l’arrivo dei tedofori di Peace Run Italia, protagonisti della Fiaccolata della Pace, promossa dalla Robert F. Kennedy Human Right Italia e da Colors of Peace.

Dopo una ricca giornata di sport, il sipario è sceso su piazza Garibaldi per alzarsi all’Auditorium dell’Annunziata dove è andato in scena Storia tragicomica del Guascone innamorato, per la regia di Mario Massari. Lo spettacolo, momento conclusivo del corso di alfabetizzazione teatrale a favore degli ospiti del Centro Diurno Psichiatrico Giuliana Fapore di Sulmona, è stato promosso dal Teatro Maria Caniglia e parte del Progetto Teatro Immaginario che vede in partnership Meta Aps, l’Istituto d’Istruzione Superiore Ovidio – Istituto G.B. Vico, Ecos Europe e il Dipartimento di Salute Mentale ASL1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila. In scena, insieme agli utenti del centro diurno, anche gli studenti del polo liceale Ovidio.

Sulmona, con la sua storia millenaria e le sue tradizioni, ha offerto un palcoscenico d’eccezione per gli atleti e per tutti i partecipanti all’evento, che hanno potuto godere di un percorso unico, tra monumenti storici e paesaggi montani. L’appuntamento è ora per la prossima edizione, con l’obiettivo di continuare a crescere come fatto nel corso degli anni.

Annalisa Civitareale




LA STORIA DEL TERAMANO GIOVANNI PAOLONE

L’omaggio dell’Ambasciata di Germania in Italia. L’ex soldato ed ex deportato IMI, nativo di Cermignano, oggi è residente a Penna Sant’Andrea

Giulianova, 23 settembre 2024. Mentre nell’Aula della Camera è stata votata all’unanimità (19 settembre 2024), con 256 sì, all’istituzione del 20 settembre quale giornata degli internati militari italiani nei campi di concentramento tedeschi, l’Ambasciata di Germania in Italia ha dedicato un post sui social alla vicenda dell’ex soldato ed ex deportato Giovanni Paolone.

L’ex deportato, grazie al lavoro del ricercatore storico Walter De Berardinis, ha ricevuto la Medaglia d’onore di bronzo per l’internamento e l’incontro, nel 2023, con il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

Oggi Paolone, nativo di Cermignano, all’età di 102 anni, vive serenamente insieme al figlio Domenico in Contrada Castellaro di Penna Sant’Andrea. L’omaggio dell’Ambasciata tedesca chiude il cerchio ad altri encomi ricevuti da Paolone: il Diploma della Libertà (1943-45), delle due campagne di guerra (1940-43 e 1943-45), l’attestato di conferimento della Croce di Guerra e la Medaglia d’Onore per la deportazione nei lager nazisti (27 gennaio 2023). La stessa Ambasciata, il 19 aprile scorso, sempre attraverso un post, aveva menzionato De Berardinis per le importanti ricerche sugli IMI teramani.

Scheda di Giovanni Paolone. Nato a Cermignano il 24 giugno 1922. Il 2 febbraio 1942, dopo che aveva già tre fratelli (erano 7 figli) al fronte, parte in guerra con il 73° reggimento fanteria Lombardia a Trieste e successivamente, dopo aver frequentato il corso di armaiolo, viene distaccato al 52° reggimento fanteria nell’area al confine orientale con il CLVII battaglione mitraglieri “Novara” – 2° Divisione di fanteria “Sforzesca” (dislocata in Venezia Giulia nella zona tra Divaccia, Fola, Sesana, Villa del Nevoso lungo la linea di confine italo-jugoslavo).

Dopo le vicende dell’8 settembre 1943, viene catturato dai tedeschi a Trieste e internato nello Stammlager II-D a Stargard, in Pomerania in territorio polacco vicino alla città di Stettino. Durante la sua prigionia, con il numero 101-306, condivisa anche con canadesi e americani, lavorò  nei campi e fabbriche tedesche.

La salvezza arrivò l’11 aprile 1945, quando gli alleati aprirono i cancelli del lager e fu rimpatriato solo nell’estate dello stesso anno. Aveva passato due anni in un lager nazista. Nel 2022 l’incontro fortuito con Walter De Berardinis che si è attivato per le relative onorificenze e riconoscimenti istituzionali nazionali.




OCCORRE UN’UMILTÀ CORAGGIOSA

Per essere sé stessi e custodire una sana moralità

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 22 settembre 2024. L’umiltà consiste precisamente nell’essere quello che realmente sei davanti a Dio, e poiché non ci sono due persone uguali, se hai l’umiltà di essere te stesso non sarai simile a nessun altro in tutto l’universo.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.

Giunsero a Cafarnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».

E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». (Mc 9, 30-37 – XXV TO/B).

E chi di noi non vuol essere “grande”? “Grande” in tutti i sensi, o almeno in qualcuno di essi. Forse tutti vogliamo essere grandi, almeno per un momento. Ma forse c’è qualcuno che si salva ed è naturalmente umile e non vuole essere grande. Forse lo è diventato umile, piccolo, ma anche lui – forse – in qualche momento ha sognato e desiderato di essere grande. Anche gli apostoli: “per la strada avevano discusso tra loro chi fosse più grande”. Forse anche Francesco d’Assisi lo ha desiderato, ma poi è diventato piccolo tra i piccoli.

Sentirsi e/o voler essere i primi è un sentimento così naturale, quasi istintivo. Si chiama connaturale orgoglio o superbia: “niente di nuovo sotto il sole” (Qoelet 1, 9). Nel brano evangelico la discussione sui “diritti di grandezza” segue un annuncio importante: Gesù va verso Gerusalemme per subire la passione e morte, e poi risorgere. MI ha sempre incuriosito la domanda: è stato questo annuncio sconvolgente a generare la discussione sul più grande? Oppure altro? Non lo sapremo mai…

Anche se non possiamo rispondere a queste domande, certamente possiamo affermare che il Signore Gesù propone un modello di vita che non è quello discusso dai discepoli: il suo stile umile e mite non ha niente a che fare con la superbia e il gareggiare per essere primi. E i passi evangelici sono così tanti da dimostrare il tutto come una verità di fede: chi segue Gesù lo deve imitare nella sua umiltà e capacità di essere “l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”.

Gesù, “essendo di natura divina” (Fil 2) si è fatto umile, ultimo. Era nella sua natura spogliarsi della grandezza, farsi ultimo. Per noi no. Non è nella nostra natura, che è l’esatto opposto. È solo un frutto di un lungo e faticoso cammino, è pura autoeducazione (per gli adulti) ed educazione dei piccoli e dei giovani. Una rude fatica.

Nella vita basta poco per lasciarsi andare, montarsi la testa, cercare i primi posti e disinteressarsi degli altri. Nella Chiesa cattolica, parlo di quella italiana soprattutto, negli ultimi decenni, ci siamo lasciati andare parecchio, con l’aggravante di tanta falsa umiltà che nasconde una superba ricerca di titoli e nomine di ogni tipo, da parte sia di pastori che di fedeli laici. Ma anche il mondo attorno a noi non è da meno.TV e social sono, spesso, l’esposizione universale della superbia, vanità, vanagloria e spocchia di molti. A volte non si sa se ridere o piangere.

Il pubblicizzare sé stessi, il self promoting, direbbe un mio amico statunitense, è ormai uno sport nazionale: i social sono pieni di foto del piatto che ho preparato (il più gustoso al mondo), del commento sociale o politico che ho diffuso (il più saggio del globo), la foto di mio figlio (il più bello del mondo) e così via. Ma c’è ancora qualcuno che dice “si per grazia di Dio so fare questo anche se ho ancora molto da imparare…”? No, tutt’altro: siamo circondati da grandi genitori, grandi divi, grandi cuochi, grandi politici, grandi calciatori, grandi scienziati, grandi giornalisti, grandi politici…Se non chi parla, certamente i miei figli o amici o conoscenti. Perché, secondo qualcuno, si diventa grandi anche per “contatto” o conoscenza di grandi, veri o presunti tali. Uno spettacolo molto spesso ridicolo quanto stucchevole. Meno male che il Padre eterno ci vuole veramente bene e non ci manda tutti a quel paese per i quintali di superbia e spocchia che spargiamo nel mondo.   

Sull’umiltà ha scritto Thomas Merton, un grande maestro del ‘900, in uno dei più bei libri di vita spirituale che abbia mai letto, “Semi di contemplazione” (Garzanti). Ne riporto solo alcuni spunti “l’umiltà consiste precisamente nell’essere quello che realmente sei davanti a Dio, e poiché non ci sono due persone uguali, se hai l’umiltà di essere te stesso non sarai simile a nessun altro in tutto l’universo. (…).

L’uomo umile prende quanto nel mondo lo aiuta a trovare Dio e lascia da parte il resto.

Egli è in grado di comprendere chiaramente che ciò che è utile per lui può essere inutile per chiunque altro e che ciò che aiuta gli altri a diventare santi lo può rovinare. Ecco perché l’umiltà ingenera un profondo raffinamento dello spirito, una pace, un tatto e un buon senso senza i quali non può esservi sana moralità.

Non è umiltà insistere nell’essere qualcosa che non sei. E come dire che sai meglio di Dio chi sei e chi devi essere. Come puoi aspettarti di giungere alla meta del tuo viaggio se prendi la strada che conduce al paese di un altro? Come puoi aspettarti di raggiungere la tua propria perfezione conducendo la vita di un altro? La sua santità non sarà mai la tua; tu devi avere l’umiltà di costruire la tua propria salvezza in una tenebra dove sei assolutamente solo…

Così occorre un’umiltà eroica per essere sé stessi, per essere soltanto l’uomo, o l’artista, che Dio ha inteso tu fossi”.