CONTRIBUTO AFFITTI

Tra burocrazia e mancanza di risorse

Pescara, 20 ottobre 2023. Mercoledì 13 ottobre il comune di Pescara ha pubblicato il bando per l’assegnazione del contributo statale a sostegno del pagamento del canone di locazione per l’anno 2022 che scade appena domani 23 ottobre, ciò significa che una parte delle circa 300 famiglie che si prevedeva presentasse domanda, avendo avuto a disposizione soltanto 11 giorni quasi certamente non riuscirà a depositarla in tempo insieme con lunga sfilza di documenti richiesti, mentre la parte che vi riuscirà si sarà dovuta scapicollare. Abbiamo chiesto al comune di prorogare il termine fino al 13 novembre, ma ci hanno riferito di doversi necessariamente attenere ai limiti temporali stabiliti dalla regione Abruzzo: limiti incomprensibili che finiscono inesorabilmente per penalizzare le famiglie più vulnerabili residenti a Pescara.

Il contributo affitti in un periodo segnato dall’aumento spropositato dei prezzi di luce e gas, della benzina, dei mutui, del condominio, dei beni alimentari di prima necessità e di tantissimi altri beni e servizi, è di grande importanza per quelle famiglie che, da un lato non riescono a sostenere il peso dell’affitto, dall’altro possiedono redditi troppo alti per accedere alle case popolari, sempre meno numerose poiché vendute per ripianare i deficit delle Ater.

C’è inoltre il timore, se non la certezza, che i soldi destinati alle famiglie non arrivino affatto a causa del mancato finanziamento da parte del governo, una scelta su cui speriamo si possa tornare indietro.

La scelta di non rifinanziare il contributo all’affitto è un atto gravissimo, perché di fatto azzera le politiche della casa in un momento storico, di crescita della povertà, in cui invece andrebbero rafforzate, ampliate, andando a intercettare nuovi bisogni – come quelli dei nuclei sfrattati, degli studenti, delle giovani coppie, dei lavoratori poveri. Parliamo infatti di politiche mirate al soddisfacimento di un bisogno primario, a cui non diamo risposta o la diamo in maniera parziale. Annullare il contributo all’affitto in questo quadro generale, significa di fatto privare il comune di Pescara e i restanti comuni abruzzesi, dell’unico strumento di intervento tempestivo per tamponare l’emergenza abitativa, uno strumento che per le motivazioni storiche e legislative per cui è nato doveva essere invece strutturale.

Il contributo previsto può arrivare fino a 3.100 euro e dipende da due elementi: reddito lordo del nucleo familiare e canone annuo. L’ISTAT calcola in circa 450 euro medi mensili il peso dell’affitto gravante sulle famiglie, che sommati alle spese condominiali lievitate a dismisura, possono finire per assorbire anche il 50% per cento del reddito disponibile dei nuclei famigliari più fragili e provocare un forte aumento della morosità. I pensionati al minimo soli possono impiegare anche il 60-70% della pensione per pagare l’affitto, come pure i lavoratori dipendenti monoreddito con due e più figli: una situazione tragica se associata alla drastica riduzione del potere di acquisto causato dall’elevatissimo tasso di inflazione che ha imperversato nel corso del 2022 e 2023.

Questi dati dicono che le famiglie in affitto residenti nei comuni abruzzesi ad alta tensione abitativa, sono ormai diventate una categoria sociale a se stante: la categoria dei sofferenti. La sofferenza è data dall’affitto che divora buona parte del reddito, costringendo a tirare la cinghia per arrivare a fine mese senza indebitarsi con famigliari, parenti, o peggio. Famiglie che risparmiano su tutto: alimentazione, abbigliamento, riscaldamento, elettricità, telefono, pur di non diventare morose con l’affitto, e che cercano di arrotondare con lavori occasionali in nero.

La regione Abruzzo non può e deve trascurare queste famiglie, ma sollecitare il governo affinché venga rifinanziato il Fondo Sociale Affitti, e impegnarsi a stanziare specifiche risorse nel bilancio regionale.

Alberto Corraro

Segretario interregionale Sicet-Cisl Abruzzo Molise




L’AFFONDO DELLA SINDACA DE ROSA

Solito intervento scomposto e fuori luogo del gruppo Luco Nuova, informarsi meglio evita figuracce

Luco dei Marsi, 20 ottobre 2023. “I rappresentanti dell’aspirante opposizione Luco Nuova non perdono occasione per confermare la propria statura politica e la propria caratura di amministratori. I Consiglieri, sempre più di minoranza, con la ridda di sproloqui su libri spariti, in realtà libri indebitamente prelevati e difatti in questi giorni riconsegnati al Comune, sullo stile (!), sull’uso della nuovissima palestra all’aperto e su presunti bandi mancati, hanno dimostrato ancora una volta di ignorare, o di far finta di ignorare, insieme ai compiti e all’etica propri di una dignitosa Rappresentanza in Consiglio, quanti e quali interventi abbiamo realizzato, negli anni, e continuiamo a realizzare, soprattutto  con l’accesso a bandi di vario tipo”. Così la sindaca di Luco dei Marsi, Marivera De  Rosa, in merito alla nota diffusa nelle scorse ore dal gruppo di minoranza Luco Nuova.

“Opere imponenti, tra cui sono anche gli impianti sportivi, per la maggior parte riportati nella disponibilità dei Cittadini, incluso il campo sportivo comunale, dopo anni di inerzia di chi ci ha preceduti, attraverso lavori di vasta scala, in linea con tutte le norme in materia di sicurezza, accessibilità, risparmio energetico ed efficienza. Inoltre, ai fini dell’ampliamento degli interventi e del miglioramento ulteriore di alcune strutture, abbiamo in corso progettazioni specifiche, proprio per l’ottenimento di finanziamenti di altra misura, necessaria per il tipo di lavori che intendiamo fare, che non avremmo potuto richiedere, come ben sa chi conosce i meccanismi della pubblica amministrazione e della progettazione per l’accesso ai bandi, se avessimo presentato domanda per l’ottenimento dei fondi cui si riferiscono gli ineffabili Consiglieri di minoranza, che bene avrebbero fatto a informarsi meglio prima di lanciarsi in certe dichiarazioni, onde evitare la consueta figuraccia mondiale, e per citare i Nostri suscitando l’ilarità generale, anche al di fuori dei confini del nostro amato paese.

Mi astengo per carità dal soffermarmi su altre spericolate incursioni dei Consiglieri in certi argomenti, e ricordo solo, riguardo alla nuovissima palestra all’aperto che, come è noto, l’uso ne è proibito ai bambini, e che è chiaro a tutti, senza possibilità di interpretazione, a chi è demandato ordinariamente il dovere di vigilanza sui minori. Quanto al resto”, prosegue la Sindaca, “ancora una volta balza agli occhi la tendenza, da parte dei Consiglieri, a dispetto dello spirito fiero e indipendente dei luchesi, alla deferenza nei confronti di certi piccoli personaggi, e in particolare di chi, a dirla generosamente, il nostro territorio lo ha sempre  ignorato…

Una tendenza che va di pari passo con quella a diffondere certi interventi scomposti, tramite tutti i canali, salvo poi imputare a me un certo stile! Cari Consiglieri”, continua la sindaca De Rosa, “L’affronto alla Comunità locale lo fate voi, continuando a disertare ogni appuntamento essenziale per la vita amministrativa, cui a oggi non avete mai fornito un seppur minimo contributo di valore, impegnati solo e sempre, evidentemente mal consigliati, nei vostri sterili tentativi di denigrare me, l’Amministrazione di cui dovreste far parte, ogni opera fatta e in realizzazione, e soprattutto continuando a denigrare questo nostro paese, che confido abbia gli anticorpi rispetto a certa mediocrità. Quanto allo stile”, conclude la Sindaca, “ci mettiamo comodi e vi osserviamo, pronti a prendere nota e buoni esempi, qualora arrivasse qualcosa di diverso rispetto agli imbarazzanti (per voi) numeri nei quali vi siete finora esibiti”.




TRA GLI ABRUZZESI DI OTTAWA, TORONTO, HAMILTON, MONTREAL

Reportage della missione in Canada dall’1 al 16 ottobre: gli eventi, gli incontri, i personaggi, le storie

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 20 ottobre 2023. Ci vuole qualche giorno per riadattarsi alla quotidianità, rientrando da una missione in Canada vissuta tra le comunità abruzzesi. Non per il disagio del fuso orario, né per rientrare nella scala delle misure italiane, così diverse rispetto agli spazi sterminati e agli orizzonti senza confini apparenti d’un paese immenso qual è il Canada, vasto trenta volte l’Italia. Piuttosto è il riordino delle emozioni provate nei giorni trascorsi dal primo ottobre al 16 tra la nostra meravigliosa gente d’Abruzzo che vive in quel grande e civile Paese. Non tutta, in verità, ma almeno quella consistente parte che risiede nelle popolose province dell’Ontario e del Quebec, nelle città di Ottawa, Hamilton, Montreal e nell’area metropolitana di Toronto. Rientrando a L’Aquila, martedì scorso, ho trovato una giornata di sole, quasi calda e il familiare cielo sereno, terso d’azzurro. Un po’ come il cielo di Ottawa, al mio arrivo inizio ottobre, con giornate insolitamente calde che il mio ospite, Nello Scipioni, aquilano di Camarda, ha immaginato essere un anticipo dell’estate Indiana, quella che segue le prime gelate. Proprio a Nello Scipioni, e al suo pressante invito d’un anno fa, devo questa visita in Canada, nella ricorrenza del 50° Anniversario di fondazione del Centro Abruzzese Canadese Inc. di Ottawa, sodalizio di cui è presidente, riconosciuto dal governo canadese e rappresentativo della comunità abruzzese che nella capitale federale conta circa diecimila residenti e diversi club, tra i quali primeggiano per dimensione quelli degli emigrati provenienti da Pretoro e Rapino. La celebrazione del Cinquantenario ha molto impegnato il presidente Scipioni e il Consiglio direttivo nell’organizzazione dell’evento, che ha visto convenire a Ottawa diversi esponenti del mondo associativo abruzzese dell’Ontario e del Quebec, una rappresentanza ufficiale della Regione Abruzzo, guidata dalla Consigliera Sabrina Bocchino, Segretaria dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.

La celebrazione del Cinquantenario, tenutasi con un Gala il 7 ottobre  presso Villa Marconi, è stato un evento memorabile non solo per le presenze da sold out, quanto per la partecipazione delle Autorità e delle Istituzioni canadesi, presenti all’evento con i loro interventi di saluto e i loro messaggi augurali. Alla cerimonia ufficiale, aperta dall’esecuzione degli inni nazionali eseguiti dall’Ottawa Fire Services Band, la banda dei Vigili del Fuoco diretta da Paul Casagrande, tutti hanno sottolineato il valore significativo del Centro Abruzzese Canadese, delle sue attività in campo sociale, ricreativo e culturale, specchio del contributo che la comunità abruzzese ha reso e rende ogni giorno al grande Paese nordamericano. Nel corso della cerimonia, condotta brillantemente da Francesco Di Candia, giornalista e direttore generale di CHIN International, ne hanno dato testimonianza nei loro interventi il Nunzio Apostolico in Canada, S.E. Ivan Jurkovič, che trattenuto da sopravvenuti impegni ha affidato il suo saluto ad un messaggio letto da Enrico Del Castello, il Capo della Cancelleria consolare dell’Ambasciata d’Italia  Sandra Aiello, che ha tenuto a rimarcare le sue origini abruzzesi, il Senatore Tony Loffreda e la Deputata Patricia Lattanzio con i loro apprezzati videomessaggi, la Consigliera Sabrina Bocchino a nome del Consiglio Regionale d’Abruzzo e del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM) di cui è componente, Larry Di Ianni, rappresentante degli Abruzzesi del Canada nel CRAM, Angelo Di Ianni, presidente della Confederazione Abruzzese in Canada, e anche chi scrive, che ha ringraziato la comunità abruzzese per l’onore che rende alla terra d’origine e all’Italia. Sarebbe utile ed opportuno riportare per sintesi gli interventi e i messaggi di saluto, ma per tutti è illuminante il messaggio che il Capo del Governo federale, Justin Trudeau, ha fatto pervenire al Presidente del Centro Abruzzese Canadese Inc. per la ricorrenza del 50° Anniversario di fondazione. Un messaggio di valore straordinario che onora gli Abruzzesi e sottolinea il contributo apportato al Canada, del quale è doveroso dare interamente contezza.

Ho il grande piacere di trasmettere i miei più calorosi saluti in occasione del 50° anniversario del Centro Abruzzese Canadese Inc.

Nel Paese dove la più grande forza è la diversità, i contributi che la comunità abruzzese ha apportato e continua ad apportare ogni giorno sono tutti assolutamente preziosi. Grazie per l’aiuto a fare del Canada il miglior luogo dove vivere al mondo.

In un’epoca dove le voci seminano la divisione, organizzazioni come la vostra, che riuniscono le persone e le incoraggiano a celebrare la loro diversità e ad essere orgogliose della loro eredità culturale, sono più importanti che mai. Perché voi aiutate a far tacere quelle voci.

A tutta la squadra dietro il Centro: grazie per tutto quello che fate. Ti auguro niente di meno che altri 50 anni di continuo successo, crescita e ispirazione.

Voi avete tutta la mia solidarietà e la mia gratitudine.

Justin Trudeau

Con emozione, commosso, il presidente Nello Scipioni ha letto il messaggio del Primo Ministro Trudeau, cui ha rivolto un caloroso ringraziamento. E’ poi seguito il suo intervento a conclusione della cerimonia ufficiale.

Illustri Autorità canadesi, gentili Ospiti dall’Abruzzo, distinti Presidenti ed esponenti delle Associazioni abruzzesi in Canada, cari Soci e simpatizzanti, 

eccomi qui, davanti a voi, con il privilegio di rappresentare il nostro  Centro Abruzzese Canadese Inc. nel 50° Anniversario della sua fondazione, con il suo prezioso bagaglio di storia associativa e culturale, con il suo patrimonio di amicizie, di valori sociali e familiari,  di iniziative di solidarietà, di valorizzazione delle nostre radici e delle più belle tradizioni abruzzesi. Abbiamo con noi, questa sera, 2 dei 10 fondatori nel 1973 del Centro Abruzzese Canadese di Ottawa: il signor Domenico Micucci e il signor Rinaldo Palanza (che prego di alzarsi), mentre altri due fondatori, il signor Antonio Cavalancia e il signor Fernando D’innocenzo, cui mandiamo un caloroso saluto,  si trovano attualmente in Abruzzo. Altri 6 fondatori, purtroppo, sono andati avanti e a loro va il nostro grato pensiero e il nostro affettuoso ricordo.

Desidero qui presentare il Consiglio direttivo che in questi anni di mandato alla Presidenza del Centro mi ha affiancato con passione e impegno in tutte le nostre attività. Desidero qui presentare il Consiglio direttivoche in questi anni del mio mandato di Presidente del Centro mi ha affiancato con passion e impegno in tutte le nostre attività. Rocco Petrella (Vicepresidente), Delio D’Angelo (Tesoriere), Lucia Alloggia (Segretaria), Giovanni Montagnani (Pubbliche relazioni), i consiglieri Lidia Petrella, Giovanni Maiorino, Salvatore Tatta, Giuseppe Schieda, Carmine Mariani, Corrado Zorzo e i revisori Bruno Di Millo e Vincenzo Schieda.In questi 50 anni tutti i Presidenti, insieme ai componenti dei loro Consigli direttivi, che si sono succeduti nell’amministrazione del Centro Abruzzese, hanno operato con lo stesso spirito dei nostri fondatori, applicandosi con generosità e coerenza, con  impegno e  responsabilità, con disponibilità piena nel servizio verso tutta la comunità, italiana e canadese. Siete tutti voi i veri pilastri che sostengono questa straordinaria associazione, con il vostro incessante sostegno, con la partecipazione e l’incoraggiamento, con il vostro continuo affetto.

La vostra presenza qui stasera è testimonianza indiscutibile della forza e dell’unità della comunità abruzzese, parte della numerosa comunità italiana che ha contribuito a rendere grande il Canada, la nostra seconda Patria che ci ha accolto e integrato nella sua società civile, nelle sue Istituzioni, nella sua stessa storia nazionale. Lo spirito che nel 1973 animò i fondatori nel dare vita al Centro Abruzzese Canadese non si è mai spento. Tutto ciò che da loro è stato avviato e scritto, nei valori e nelle opere, non potrà mai essere cancellato. In questo mezzo secolo abbiamo non solo custodito la nostra ricca eredità culturale e il nostro patrimonio abruzzese, ma abbiamo anche aperto le braccia all’accoglienza, indipendentemente dall’origine di ciascuno.

Vogliamo essere davvero grati alle Istituzioni canadesi per come ci hanno accolti quando siamo giunti in questo meraviglioso Paese dalla nostra terra d’Abruzzo. Ma siamo anche orgogliosi di aver saputo dare, ciascuno nelle proprie possibilità, il meglio di noi stessi, rendendo onore all’Italia e alla terra d’Abruzzo dove abbiamo le nostre radici. L’insieme delle nostre culture, italiana e canadese, ha reso più grande il Canada ed ha arricchito la comunità italiana rafforzandoci nei valori del rispetto, dell’amicizia e della armoniosa convivenza in un mondo di Pace. Con questo senso di gratitudine voglio esprimere a ciascuno di voi l’augurio che i prossimi 50 anni siano ancora più prosperi e significativi nel retaggio di quanto abbiamo costruito in questo primo mezzo secolo di storia sociale e culturale del Centro Abruzzese Canadese.

Grazie e buona serata a tutti!

Chiusa la parte ufficiale della cerimonia, la serata ha preso il largo con la cena di gala, la consegna dei doni e riconoscimenti agli ospiti, l’animazione musicale curata dal cantante one man show Perry Canestrari di Montreal, infine il ballo fino a notte inoltrata. Un grande successo formale e sostanziale ha caratterizzato la celebrazione del primo Cinquantenario del Centro Abruzzese Canadese di Ottawa, che porterà impresso nella sua storia l’eccezionale messaggio di apprezzamento dell’opera degli Abruzzesi in Canada con il ringraziamento del Primo Ministro. Se infatti è nell’ordine naturale delle cose che un Capo di Governo talvolta esprima considerazione ed apprezzamento per una comunità nazionale, magari in occasione di speciali ricorrenze, è invece davvero straordinario che giunga un ringraziamento ad una comunità regionale, quella abruzzese, e attraverso essa all’intera comunità italiana. Un privilegio che deve inorgoglire l’Abruzzo e l’Italia. Notevole la copertura stampa dell’evento, attraverso le note di chi scrive, ampiamente raccolte dalla stampa abruzzese, dalle agenzie internazionali e dalla stampa italiana all’estero, e i comunicati dell’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale d’Abruzzo, presente in Canada con il suo direttore, il giornalista Nunzio Maria De Luca. Nel giorno stesso della celebrazione del Cinquantenario CHIN Radio Ottawa ha trasmesso una mia intervista raccolta dal direttore Francesco Di Candia, tutta puntata sull’Abruzzo e sull’Aquila. Non ho mancato, peraltro, d’una visita alla redazione del settimanale L’Ora di Ottawa, con cui collaboro, e Radio Global Italia, accolto da Anna Maria Morrone e Anna Antonelli. Delle due testate è direttore responsabile l’imprenditore abruzzese Angelo Filoso, originario di Pretoro, mecenate ed infaticabile operatore d’iniziative sociali e culturali. Una delle più significativa è la realizzazione, nel giardino antistante il municipio della capitale, dell’Ottawa Fire Fighters Memorial, monumento inaugurato l’11 Settembre 2009 a ricordo dei pompieri caduti in servizio. Ma il sogno di Filoso – e i sogni di Angelo sono sempre destinati a realizzarsi per la sua tenacia – è quello di realizzare un altro Memorial dedicato all’emigrazione abruzzese nel suo paese natale all’ombra della Maiella, destinato ad accogliere targhe con i nomi degli emigrati abruzzesi, a duratura memoria del contributo reso dall’Abruzzo ai Paesi d’emigrazione d’ogni continente.

Numerosi gli incontri avuti a Casa Abruzzo, la sede di proprietà del Centro Abruzzese Canadese al 705 di Gladstone Avenue, situata nel cuore della Little Italy, la piccola Italia su cui l’indimenticabile Franco Ricci, docente dell’Università di Ottawa scomparso un anno fa, ha scritto il volume Preston Street dove racconta la storia degli emigrati italiani nella capitale canadese. A Casa Abruzzo s’incontrano abruzzesi tenaci, ma anche frequentatori di altre regioni italiane. Frequenti sono le prenotazioni a pranzo o a cena, di singoli o di gruppi. Buoni vini abruzzesi e ottima cucina, curata da Corrado o da Rocco che è anche vicepresidente del Centro. Talvolta si ospitano incontri importanti, che si concludono in conviviali, come di recente con l’On. Patricia Lattanzio e il 16 scorso con il Sen. Tony Loffreda. Il presidente Scipioni, oltre al vice Rocco Petrella, può contare sulla stretta collaborazione del tesoriere Delio D’Angelo, e della segretaria Lucia Alloggia, anche lei originaria di Camarda. Gli altri membri del direttivo si alternano nel servizio al bar o al servizio ai tavoli. Una squadra efficiente. Nello, da buon manager – nella vita lavorativa lo è stato per un importante sindacato edile, dirigendo sedi in Canada e Stati Uniti – conduce il Centro come un’impresa, per questo lo presiede e lo ha presieduto numerose volte. Nella città Scipioni ha ottime relazioni, conosciutissimo ha un’empatia innata e un sapiente uso dell’ironia che ne fa sempre un piacevole interlocutore. Ottawa, città a dimensione umana appena superiore al milione d’abitanti, 40mila d’origine italiana, ha belle architetture – il Parlamento, la Corte Suprema, Château Laurier ed alter – che affacciano sul placido corso fiume Ottawa o sulle sponde del Rideau River. E’ il 9 ottobre e termina la mia permanenza a Ottawa; si va a Toronto, poi ad Hamilton.

Imprevedibile e generoso, Angelo Filoso s’è offerto d’accompagnarmi a Toronto e poi ad Hamilton. Non che a uno come lui manchino cose da fare, con la nutrita schiera di società che dirige. Ma tra le nostre comunità all’estero capitano a volte sorprese come questa verso gli ospiti. Eppure Toronto non è proprio fuori porta, ma Angelo è fatto così. Infatti alle 9 e mezza in punto con la sua Stelvio Alfa Romeo è venuto a prendermi a casa di Nello e Maria, meravigliosi ospiti con i quali ho passato una settimana splendida. Si prende l’autostrada 401 per Toronto, pioviggina, è una giornata uggiosa che tuttavia non influisce sulla piacevolezza della conversazione. Angelo è d’una simpatia travolgente. Il viaggio è un’occasione unica per ammirare i colori dell’autunno. Gli alberi su un lato e l’altro dell’autostrada disegnano una prospettiva trapunta di verde, giallo, ocra, rosso, carminio e marrone, nella cangiante sequela dei boschi lungo il percorso dell’autostrada. Quattro ore e mezza e lo skyline di Toronto appare con la selva vitrea dei grattacieli, coi riflessi del sole tornato frattanto con il sereno. La città ha quasi 3 milioni di abitanti, l’area metropolitana supera i 6 milioni. Nell’area ci sono quasi ottocentomila italiani, 80mila sono abruzzesi. Per evitare il traffico che affluisce alla città Angelo prende una tangenziale nuova di zecca. Arriviamo dopo le due a Vaughan, città a nord di Toronto, cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni fino a 323mila abitanti. Ci accoglie la nostra amica Josie Alonzi, origini abruzzesi a Roccamorice. Josie edita la rivista The Voice 2020, con una particolare attenzione alla comunità italiana. Un buon pranzo veloce a casa sua e un giro per la città, tra belle residenze immerse nel verde e, in una zona esclusiva, molte ville da sogno. Ma anche grattacieli e nuovi svettanti edifici, alcuni in costruzione dalle società di Mario Cortellucci, grande imprenditore abruzzese originario di Teramo, benefattore e mecenate, da meritare l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia conferitagli nel 2007. Passiamo davanti all’ospedale che porta il suo nome, al quale egli destina generose donazioni. Ricordo nei mesi post terremoto dell’Aquila nel 2009 tutto il suo impegno, unito a quello di tanti altri abruzzesi e dell’intera comunità italiana, nel raccogliere aiuti per la ricostruzione della città capoluogo d’Abruzzo, poi destinati all’Ospedale San Salvatore e all’Università dell’Aquila.

L’indomani facciamo un giro in centro, a Toronto, non prima di passare nei vecchi quartieri che furono degli italiani e a Casa Loma, il castello. Interessante poi la visita al Columbus Centre, struttura residenziale per anziani e centro culturale polifunzionale realizzato dalla comunità italiana. Ho possibilità di parlare con il Presidente e Ceo dell’efficiente struttura, Marco DeVuono, dal quale ho avuto riferimenti puntuali sulle attività del Centro. La city di Toronto è un’intensa fioritura di grattacieli. Ma la nostra destinazione sta invece nelle vicinanze, in palazzi prima metà del ‘900, costruiti in mattoni che il tempo attenua nei colori d’origine. Botteghe e piccoli negozi lungo la strada, Johnny Lombardi Street. Su uno dei marciapiedi stelle in marmo grigio con i grandi nomi del cinema, della canzone, dello spettacolo, similmente ma in scala ridotta al Walk of Fame di Hollywood. Sono italiani o d’origine italiana gli artisti: Dean Martin, Giancarlo Giannini, Joe Mantegna, etc. Ma con Angelo e Josie siamo qui per una visita a CHIN International, network radiotelevisivo multiculturale fondato da Johnny Lombardi, imprenditore italo-canadese nato a Toronto nel 1915 da emigrati italiani provenienti da Pisticci in Basilicata. La nostra visita vuole essere un omaggio all’uomo di talento, che da suonatore di tromba è diventato un gigante della comunicazione radiotelevisiva in Canada, trasmettendo programmi in 32 lingue con una notevole influenza culturale nel Paese che del multiculturalismo ha fatto un valore costituzionale. Stimato come un eroe, con una medaglia d’oro al valor militare con la divisa canadese nel secondo conflitto, nel 1966 Lombardi comincia a trasmettere programmi radio plurilingue destinati alle minoranze etniche. La stazione man mano negli anni si consolida, diventando il network oggi conosciuto, con sede centrale a Toronto e un’altra a Ottawa. Nel 2020 CHIN ha aperto una redazione anche a Milano. Scomparso nel 2002, le redini della società sono passate al figlio Leonard (Lenny). Per la comunità italiana CHIN è stata una fonte essenziale di informazione e preservazione della cultura italiana, spesso diventando centro di rilancio di programmi Rai, quando l’azienda di stato italiana non trasmetteva in Canada. Siamo accompagnati in diversi studi nella sede, ma soprattutto siamo ammessi, all’ultimo piano del palazzo, a quello che fu l’ufficio di Johnny Lombardi, pieno di ricordi, riconoscimenti e foto di personaggi che nella vita egli incontrò, accompagnati cortesemente nella visita dalla figlia Theresa. Al termine della visita raggiungiamo, a poca distanza, il monumento bronzeo dedicato a Johnny Lombardi, situato in Piazza Lombardi. Lasciando Toronto riprendiamo la strada verso Hamilton che per un tratto lascia ammirare il lago Ontario.

Arriviamo ad Hamilton alle due pomeridiane del 10 ottobre. Un veloce lunch, poi Angelo e Josie mi accompagnano allo Staybridge Suites, il mio albergo in centro città. Passerà a prendermi Angelo Di Ianni, amico carissimo – già direttore generale delle Scuole pubbliche cattoliche dell’Ontario ed esponente di punta della comunità italiana – per andare a due appuntamenti in agenda. Siamo stati entrambi membri del CRAM, lui molti anni in più dei miei 8. Attualmente suo fratello Larry, eletto dalle associazioni abruzzesi in Canada, è uno dei tre rappresentanti della comunità abruzzese nel CRAM. Larry (Lorenzo) Di Ianni è stato per 8 anni Sindaco di Hamilton, città di 530mila abitanti, primo Sindaco non d’origine anglosassone. Un onore per la comunità italiana. Nella City Hall c’è il suo ritratto tra quelli dei Sindaci che hanno amministrato la città. Confesso che mi ha emozionato vederlo, mentre con lui aspettavo di salutare la Sindaca Andrea Horwath, che avevo conosciuto lo scorso luglio in Abruzzo, a Pratola Peligna. Con Angelo e Larry alle 18 raggiungiamo la sede dell’Ordine dei Figli d’Italia in America (Order Sons of Italy). Entrambi membri del Consiglio di Amministrazione, sono convocati per una riunione alla quale il presidente, eccezionalmente, ammette la mia presenza. L’Ordine realizza numerose attività culturali, solidali e sociali, con particolare attenzione alla formazione dei giovani, con frequenti viaggi in Italia, grazie anche ai proventi derivanti dal consistente patrimonio immobiliare di proprietà. Dopo la riunione si va insieme ad una riunione del Comitato Esecutivo della Federazione Abruzzese di Hamilton, che si tiene nella sede della Sezione Alpini. Mi aspettano, hanno programmato la riunione nel giorno del mio arrivo. E’ davvero una festa l’incontro: saluto il presidente Roberto Ricci, Elda Faiella, Tony Mastracci, Lena Liberale, di cui ho diretta conoscenza. Riconosco Fausto Chiocchio, origini a Cocullo, che conobbi ad Hamilton nel 2001 durante la tournée del Coro della Portella, egli allora Presidente della Sezione Alpini. Ci incontrammo di nuovo a New York per un fortuito caso, alcuni anni fa, alla Parata del Columbus Day, quando la Sezione ANA di Hamilton sfilò nella parata più famosa del mondo. Avevo già raggiunto il Red Carpet e ritornavo a casa del mio ospite quando vidi il vessillo della Sezione di Hamilton e accanto un alpino che mi chiamava per nome. Era lui, Fausto, e ci abbracciammo. Davvero piccolo il mondo!

Porto agli amici della Federazione il mio saluto, richiamo i valori e le bellezze dell’Abruzzo e dell’Aquila, capitale del perdono e della riconciliazione, custode del messaggio di pace di Celestino V, in questi terribili giorni di guerra nel vicino Oriente. Nell’anno dedicato al turismo delle radici, auguro che il 2024 sia occasione di ritorno in Abruzzo a rivedere una regione di suggestiva bellezza e di straordinarie singolarità. Dopo il mio intervento, qualcosa che sinceramente mi tocca nel profondo: il presidente Ricci mi consegna la tessera di Socio onorario della Federazione, Franca La Civita mi porge in omaggio il volume d’arte The Group of Seven and Tom Thomson ed altri doni. Abbiamo quindi condiviso in amicizia una cena conviviale. Porterò nel cuore l’emozione di questa serata. Mercoledì 11 siamo invitati a pranzo da Joe Mancinelli, dirigente di punta del sindacato LiUNA diffuso in Canada e Usa. Suo padre Enrico Mancinelli, partito da Corbellino di Fagnano Alto (L’Aquila), del LiUNA è stata una delle figure più prestigiose ed incisive, per l’eccezionale sua capacità di comporre le vertenze senza ricorso a scioperi, tanto da essere incaricato dalla McMaster University a tenere lezioni in tema di lavoro e relazioni sindacali. Un ambiente suggestivo, Shakespeares, e l’ottima cucina dello Chef Franco accompagnano i sapori del desco. Lo Chef viene a salutarci, sottolineando che dal 1969 gestisce il rinomato ristorante di Hamilton. Joe, conversando con noi – Larry, Angelo e chi scrive -, parla del padre come di un faro incomparabile di talento professionale, innovazione e visione del futuro. Ne ho una prova andando a visitare, insieme a Larry, quella che attualmente è LiUNA Station, un centro culturale e sociale di grande rilievo. Era la stazione ferroviaria di Hamilton, dove da Halifax, sull’Atlantico, arrivavano i treni degli emigrati sbarcati dai bastimenti. La stazione era stata lasciata in abbandono, quando Enrico (Henry) Mancinelli la rilevò, trasformandola nell’attuale struttura d’eccellenza per mostre, concerti, meetings e banchetti. Nella piazza giardino antistante LiUNA Station, accanto al monumento allo scrittore Leonardo Sciascia s’erge la stele sovrastata con il busto bronzeo di Henry Mancinelli e che riporta iscritta la sua biografia.

Giovedì 12 ottobre alle 11 in punto rilascio un’intervista di 20 minuti a CHIN Radio Toronto, per il programma radiofonico L’Eco d’Abruzzo condotto da Ivana Fracasso, giornalista e presidente della Federazione Abruzzese Greater Toronto. Ivana mi fa parlare dell’Abruzzo e della ricostruzione dell’Aquila. Da Hamilton rientro in autobus a Ottawa, dove arrivo alle 20 e passo una bella serata in compagnia di Nello e Maria, Delio, Rocco e Lidia. L’indomani venerdì si va a Montreal. Nello e Maria mi accompagnano a Montreal in macchina all’incontro con Guido Piccone, presidente della Federazione delle Associazioni d’Abruzzo del Quebec e componente del CRAM. E’ il mio ospite a Montreal. L’incontro avviene a Casa Grecque, un buon ristorante dove troviamo Guido e Tina Villani, vicepresidente della Famiglia Abruzzese di Montreal. Sabato 14, presso il Centro municipale Rivière-des-Prairies del Comune di Montreal, c’è l’incontro con gli esponenti delle associazioni abruzzesi, tra cui Maria Pia Sinigagliesi, vicepresidente della Federazione Abruzzese. Presenti all’evento Giovanni Rapanà, Consigliere comunale di Montreal longevo di quattro mandati, e Claudio Palmisano, ingegnere foggiano che ha studiato e si è laureato all’Università dell’Aquila, sposato con Wanda e naturalizzato aquilano fino al terremoto del 2009, quando decise di trasferirsi in Canada, dove viveva la famiglia di Wanda. Insieme a Guido Piccone, Claudio Palmisano fu protagonista nel promuovere l’arrivo a Montreal, nel 2019, della compagnia teatrale amatoriale aquilana La Piccola Brigata, guidata da Franco Narducci, autore attore e regista teatrale. Claudio e Guido trovarono pronta disponibilità nella Console Generale Silvia Costantini e nel direttore dell’Istituto italiano di Cultura Francesco D’Arelli. Lo spettacolo portato in scena dalla Compagnia teatrale aquilana fu un vero successo di pubblico e di critica, come eccellente fu l’accoglienza riservata alla Piccola Brigata.

Significative le attività portate avanti dal sistema associativo abruzzese nell’area di Montreal, per quanto vada riducendosi il numero dei soci e scarsa la partecipazione giovanile, problema che riguarda peraltro le comunità abruzzesi di tutto il mondo. Assommano a 25mila gli Abruzzesi di Montreal, dove invece assume preminenza su tutte le altre presenze regionali il piccolo Molise, con circa 75mila emigrati residenti. Piccone mi fornisce puntuali informazioni sul mondo associativo, ma quel che vado scoprendo su di lui, che di professione fa l’agente immobiliare, attiene particolarmente all’aspetto artistico. Guido Piccone è stato infatti attore cinematografico, nel film Justice without Pity (1991) che egli stesso aveva prodotto, diretto da Michel Laflamme. Esperienze anche di attore teatrale amatoriale. Una persona, Guido, di grande sensibilità artistica. La sua bella casa, in un elegante condominio che guarda il fiume Rivière des Prairies, è un crocevia di amici – Luciano, Domenico, Claudio ed altri – di assoluta simpatia.

Domenica mattina 15 ottobre andiamo alla Piccola Italia, al Café San Simeone, al 39 di rue Dante. Ho appuntamento alle 10 con Anna Campagna, originaria di Barisciano (L’Aquila), emigrata a Montreal nel 1959 con i due fratelli Tito e Vincenzo e la madre Maria Divina per raggiungere il papà Rinaldo, orologiaio e orafo. Tre lauree all’attivo, Anna ebbe un’indimenticabile esperienza lavorativa come insegnante degli Inuit, gli indigeni dei territori artici del Canada, di cui porta un vivido e piacevole ricordo. Rientrata a Montreal, è stata per 27 anni Direttrice generale del Centre Generation Emploi, un’agenzia di preparazione al lavoro per immigrati e minoranze etniche. Con Anna non ci vedevamo dal 2019, quando prima della pandemia ogni anno tornava a Barisciano. Un’amicizia vera che dura da oltre 20 anni, quindi forte il piacere di rivederci. Con lei nell’incontro conosco Anita Maiezza, che opera nella cinematografia. Attualmente sta girando un cortometraggio. Abbiamo quindi parlato di cinema, sull’onda del suo compiacimento per il David di Donatello vinto per il miglior suono da Alessandro Palmerini, mio figlio, con il film Le Otto Montagne. Guido Piccone, conosciuta Anna durante il nostro incontro, la invita a frequentare le attività della Famiglia Abruzzese di Montreal, di cui è presidente.

Alle 10:45 arriva Sonia Cancian, che ho invitata nello stesso luogo per economia di tempo. Conobbi Sonia alcuni anni fa a Torrevecchia Teatina, a pochi chilometri da Chieti, dove a Palazzo Valignani esiste un museo unico al mondo, il Museo della Lettera d’Amore. Ci aveva invitato il direttore artistico Massimo Pamio, per una conferenza sull’emigrazione. Sonia, storica e studiosa del fenomeno migratorio, stava studiando l’emigrazione attraverso la corrispondenza di emigrati con le famiglie e viceversa, sul quale aspetto ha pubblicato pregevoli saggi. Laureata PhD in Storia e Discipline Umanistiche presso la Concordia University, una laurea in Letteratura italiana alla McGill University, con una specializzazione in Francese/Inglese come traduttrice, Sonia Cancian ha avuto esperienze di ricerca e insegnamento alla Zayed University di Dubai, negli Emirati Arabi, e all’Istituto Max Plank di Berlino. Attualmente è docente alla McGill University, prestigioso ateneo di Montreal. Sonia mi ha parlato della sua attività e dei programmi di ricerca in Europa nel prossimo futuro, che le consentirà di tornare qualche volta in Abruzzo. E’ stato un vero piacere rincontrarla ed avere con dedica il suo ultimo libro “With Your Words in My Hands”, pubblicato dalla McGill University. Le ho consegnato, a mia volta, il mio libro “Il mondo che va”.

Dopo questi incontri, con Guido raggiungiamo Saint Esprit, un paesino in aperta campagna dove gli Abruzzesi hanno realizzato l’Oratorio di San Gabriele, che da maggio a settembre diventa punto d’incontro, di socialità e spiritualità per la comunità abruzzese, che in quella chiesa venera il Santo Patrono dell’Abruzzo. Vi troviamo in festosa accoglienza Nino, emigrato teramano, e sua moglie Angela, impegnati in piccole manutenzioni. Il 16, ultimo giorno della mia visita in Canada, saluto Guido Piccone ringraziandolo dell’ospitalità premurosa e incontro Arturo Tridico, editore e direttore della rivista La Voce, da 40 anni pubblicata a Montreal e diffusa in tutto il Canada. Arturo, calabrese e amico vero, era già venuto in aeroporto a salutarmi al mio arrivo, il primo ottobre. Abbiamo passato alcune ore insieme, prima di prendere il mio volo Air Canada per Roma. Abbiamo parlato della rivista, di cui sono da anni collaboratore, e quali prospettive si possono osare per il futuro, per rendere sempre più elevato il servizio d’informazione alla comunità italiana in Canada. Non resta che esprimere gratitudine per come la comunità italiana in Canada rende onore all’Italia!




DELEGAZIONE GIORDANA IN VISITA ALL’UNIVERSITÀ

Teramo, 20 ottobre 2023. La visita di ieri all’Università di Teramo è stata una delle tappe del viaggio studi che una delegazione di rappresentanti del governo e del mondo imprenditoriale della Giordania, coordinata dalla FAO, sta svolgendo in Italia, con il preciso obiettivo di rafforzare i legami tra le produzioni agricole locali e le pratiche agrituristiche.

Il progetto – che si avvale della partecipazione dei rappresentanti dei Ministeri dell’Agricoltura e del Turismo giordano, delle associazioni di categoria nel settore del turismo, della ristorazione e dei produttori agricoli, della Società per la conservazione della natura e delle aziende agrituristiche – intende sostenere lo scambio di know-how e delle migliori pratiche tra i Paesi del Mediterraneo meridionale e orientale. Tre le filiere identificate come centrali: quelle dell’olio d’oliva, dei latticini e del melograno, soprattutto per il loro potenziale sviluppo nel settore dell’ospitalità gastronomica.

L’Università di Teramo è stata selezionata in quanto contact point europeo di un network internazionale di ricerca (IRENA) proprio sui temi dell’agriturismo.

Ad accogliere la delegazione, accompagnata da Giuseppe Orefice – fondatore di Agrigiochiamo, partner italiano del progetto – e da Margherita Rizzuto – founder e project manager della società AgriCulturaLab – sono stati Paola Pittia, delegata del Rettore all’internazionalizzazione, Rita Salvatore, docente del Corso di laurea in Turismo sostenibile, ed Emilio Chiodo, docente del Corso di laurea magistrale in Food Science and Technology. Sono stati esposti i contenuti degli attuali percorsi di ricerca all’interno del network e presentati i nuovi Corsi di studi centrati sulla sostenibilità e i progetti che l’Ateneo teramano sta portando avanti sull’internazionalizzazione.




PREMIO CELOMMI 2023 Terza Biennale Internazionale di Incisione e Scultura

Cerimonia di premiazione venerdì 20 ottobre 2023 ore 10:30 Aula Magna Convitto Nazionale “M. Delfico”, Piazza Dante

Teramo, 20 ottobre 2023. Si svolgerà oggi, venerdì 20 ottobre 2023 alle ore 10:30, presso l’Aula Magna del Convitto Nazionale Melchiorre Delfico di Teramo, la Cerimonia di Premiazione della Terza Biennale Internazionale di Incisione e Scultura – PREMIO CELOMMI 2023, organizzata dalla Fondazione Pasquale Celommi E.T.S. e dall’I.I.S. “Delfico-Montauti” di Teramo, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Teramo. Alla Cerimonia di Premiazione seguirà l’inaugurazione della mostra allestita presso il Castello Della Monica, in via del Castello – Teramo.

La terza Biennale Internazionale di Incisione e Scultura ha coinvolto oltre cento artisti di fama internazionale, provenienti dai cinque continenti. Più di 250 le opere presentate, testimonianza di un’arte incisoria e scultorea rivelata attraverso tecniche e linguaggi artistici diversi, espressione però di matrici comuni o simili. I Paesi rappresentati sono: Argentina, Australia, Austria, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Canada, Cina, Finlandia, Francia, Israele, Italia, Macedonia, Messico, Montenegro, Polonia, Repubblica del Sudafrica, Romania, Taiwan.

Il tema proposto è la riflessione sui versi 70-71 del primo Canto del Paradiso, “Trasumanar significar per verba / non si porìa”, che esprimono il concetto di ineffabilità rappresentativa e la difficoltà di rendere con mezzi umani l’esperienza della “transumanazione”, ovvero l’andare oltre i limiti umani e il superamento delle facoltà naturali. Incisori e scultori hanno tratto spunto dai versi danteschi, coniugando tradizione e innovazione, esperienza e suggestioni inedite, a testimonianza di un’arte universale e veicolatrice di molteplici sguardi. La Biennale si compone di varie sezioni: Incisione formato libero, Incisione con formato 200×200 mm, Scultura e Scultura multisensoriale. La sezione di Incisione 200×200 e quella di Scultura multisensoriale, sono due novità della terza edizione. La sezione di Scultura multisensoriale, in particolare, nasce con lo scopo di promuovere un’arte accessibile e inclusiva, in grado di parlare a tutti poiché fruibile attraverso l’esperienza tattile.

Le incisioni inviate dagli artisti partecipanti sono state selezionate da un’attenta giuria, guidata dal critico d’arte Emidio Di Carlo e formata dal Maestro d’arte, docente e artista Michele De Santis, i professori Massimiliano Donatiello e Luigi La Bella e la dottoressa Vincenza Capulli. Le sculture e le incisioni vincitrici, menzionate e selezionate dalla giuria saranno pubblicate in un Catalogo, accompagnate dalle riflessioni del critico Emidio Di Carlo ed esposte nella Mostra. L’evento è stato realizzato con il patrocinio e il sostegno della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, della Città di Teramo, della Fondazione Tercas, del BiM, dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dei Comuni di Castelli, Nereto e Roseto degli Abruzzi.

La Mostra della III Biennale Internazionale di Incisione e Scultura, a ingresso libero, resterà aperta fino al 28 ottobre 2023 con i seguenti orari:

Da martedì a venerdì ore 09:00 – 13:00

Da giovedì a domenica ore 16:00 – 19:00

Domenica ore 10:00 – 13:00




GLOCAL ART. DIALOGHI SULL’ARTE CONTEMPORANEA IN ABRUZZO

Al MAXXI L’Aquila cinque incontri sull’arte in Abruzzo. Primo appuntamento oggi alle ore 17:30. Curatela e gallerie d’arte: quali prospettive per i nuovi spazi espositivi indipendenti con Christian Ciampoli, Alessandro Di Massimo e Claudia Petraroli Ingresso libero fino a esaurimento posti

L’Aquila, 20 Ottobre 2023. Qual è il ruolo dell’arte e della cultura in Abruzzo? Quali strategie sono necessarie per attivare processi di innovazione culturale attraverso l’arte contemporanea? Come aprire canali di comunicazione e scambio anche a livello nazionale e internazionale? Sono alcune delle domande alle quali offre possibili risposte Glocal Art. Dialoghi sull’arte contemporanea in Abruzzo, nuovo programma di approfondimento all’interno del public program del MAXXI L’Aquila al via venerdì 20 ottobre alle 17.30 presso la Sala polifunzionale del museo con ingresso libero fino a esaurimento posti.

Cinque appuntamenti, a cura dell’Associazione Harp in collaborazione con la Fondazione MAXXI, durante i quali artisti, ricercatori, curatori, comunicatori e animatori culturali illustrano come il volto della regione sia in trasformazione in ambito artistico, individuando connessioni da attivare a livello territoriale e opportunità che possono nascere nel settore. Un’occasione di incontro a servizio del territorio per costruire un network di professionisti e collegare insieme le esperienze più innovative e creative.

Per il primo appuntamento, Curatela e gallerie d’arte: quali prospettive per i nuovi spazi espositivi indipendenti, sono in dialogo Christian Ciampoli di 16 Civico, un “progetto d’arte che nasce in uno spazio temporaneo situato ai confini della città di Pescara, al piano terra di una palazzina degli anni Cinquanta dove si alternano progetti artistici, spesso inediti ed ospitati in mostre e istallazioni site specific”, e Alessandro Di Massimo che con Claudia Petraroli a Teramo gestisce Celeste, progetto curatoriale di arte contemporanea che nasce in un contesto periferico coinvolgendo una rosa di artiste e artisti nazionali e internazionali.

A partire dal racconto e dal confronto di queste due esperienze, l’incontro illustra come il mondo dell’arte contemporanea in Abruzzo sia in fase di riorganizzazione e di ridefinizione anche attraverso gli spazi indipendenti, sempre più presidi culturali che nascono in zone periferiche e marginali dove promuovere linguaggi innovativi in un contesto al di fuori dei sistemi convenzionali. Si tratta di luoghi in continua trasformazione, ideati e gestiti da artisti in dialogo con altri artisti nazionali e internazionali in una ricerca di significati ed esperienze lontani dallo star system. L’incontro sarà introdotto da Valeria Pica, presidente dell’Associazione Harp.

Il secondo appuntamento Comunicare l’arte: sfide e possibilità nella comunicazione dell’arte contemporanea con Giovanna Dello Iacono della Fondazione Aria e Miriam Di Francesco della rivista Il Segno è in programma per venerdì 10 novembre.  Alessandro Crociata, direttore dell’Osservatorio Culturale Urbano dell’Aquila, anima il talk del 17 novembre dal titolo Misurare il successo della cultura: guadagno economico o impatto sul territorio mentre Cecilia Canziani, curatrice indipendente, storica dell’arte e docente dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, il 24 novembre propone un incontro dal titolo Di cosa parliamo quando parliamo di arte contemporanea?

Il 15 dicembre chiude il ciclo di incontri Pier Luigi Sacco, docente di Politica Economica all’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, con una riflessione sulle trasformazioni in atto nel settore culturale Dal paradigma della competitività al paradigma della partecipazione: come cambia il mondo della cultura.




STAND REGINA DI MIELE

L’apicoltura Tieri vince il concorso e lancia un messaggio di speranza e responsabilità alle generazioni future

Tornareccio, 19 settembre 2023 – L’apicoltura Tieri di Tornareccio si aggiudica il primo posto del concorso “Stand Regina di Miele” 2023. Con 93 voti, su 542 totali, lo spazio espositivo ha conquistato il pubblico di votanti che lo ha scelto per bellezza, originalità e contestualità. Il premio consiste nella gratuità dello stand per la prossima edizione di Regina di Miele.

Queste le dichiarazioni dei vincitori che hanno partecipato il 23 e 24 settembre all’evento dedicato al miele che si tiene ogni anno a Tornareccio: “Come ci insegnano le nostre api, insieme tutto prende forma, è proprio così che nasce ogni anno uno spazio che accoglie alla scoperta del mondo delle api e invita a scoprire ciò che la natura ci dona. Da sempre e ogni anno di Regina di Miele è dalla natura che ogni dettaglio prende spunto e diventa sostenibile.

Ogni elemento è parte del nostro lavoro , fa parte del quotidiano della vita di apicoltori. Un’arnia diventa espositore, un vasetto diventa luce e la natura accoglie alla biodiversità. Quest’anno abbiamo allestito anche un angolo dedicato alla condivisione, dove scrivere una lettera collettiva per le generazioni future, un racconto corale che ci apre alle speranze e alle responsabilità verso la nostra madre terra. Tante idee per una sola filosofia: il miele è un universo di esperienze, sensazioni e cultura, è Natura.

Ringraziamo tutte le persone che sono riuscite a cogliere il vero senso della nostra idea: clienti, turisti, amici, curiosi, viaggiatori, golosi e chi semplicemente ha fatto parte in qualsiasi modo di questa Regina di Miele insieme a noi. Abbiamo deciso che questo premio verrà utilizzato per un progetto per le generazioni future che scoprirete presto”.

Nell’attesa della consegna ufficiale dell’attestato da parte dell’amministrazione comunale all’azienda vincitrice del concorso, il sindaco Nicola Iannone afferma: “A nome di tutta l’amministrazione comunale e degli organizzatori della rassegna, mi complimento con l’apicoltura Tieri per questo bel risultato raggiunto. Lavorare con costanza, dedizione e passione è una caratteristica fondamentale per il successo ed è una componente che da sempre contraddistingue il mondo degli apicoltori di Tornareccio. Le aziende di apicoltura presenti sul nostro territorio sono essenziali per la buona riuscita di Regina di Miele e fanno parte della ricchezza inestimabile del nostro paese”.

“L’idea dell’Apicoltura Tieri di lanciare un messaggio alle nuove generazioni ci è piaciuta molto – aggiunge – è segno di speranza, continuità e attenzione per la natura”.

Barbara Del fallo




UN ALTRO TITOLO PER FRANCESCO LENOCI

Ambasciatore della cultura sammarchese e garganica nel mondo

di Franco Presicci

San Marco in Lamis, 19 ottobre 2023. Un altro titolo per Francesco Lenoci: ambasciatore della cultura sammarchese e garganica nel mondo. San Marco in Lamis, cittadina che arieggia poco distante da San Giovanni Rotondo, dove visse san Pio e troneggia il Santuario di San Matteo, vanta abitanti che si sono sempre distinti per la loro laboriosità e per l’attaccamento alla loro terra. Una volta popolata da abili artigiani del ferro e del legno, famosi e apprezzati ovunque. In questo paese Francesco Lenoci è tornato spesso, coltivando tra l’altro una solida amicizia con il preside Raffaele Cera e manifestando il suo amore per il dialetto, tutti i dialetti, e la sua passione per la Puglia, dove in molte città e piccoli centri ha tenuto conferenze, dibattiti, su costumi, storia, architetture, tradizioni, valori di ogni genere, dalla sartoria alla ceramica al cibo.

Personalità eclettica, Lenoci. Nato a Martina Franca, dove torna spesso, non soltanto d’estate, a respirare l’aria purissima, a bere il sole, a inebriarsi dello splendore magico che la sua “culla” possiede: laurea a Siena, servizio militare a Cagliari, docenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ufficio e residenza nel capoluogo lombardo, in piazza Diaz, nella Terrazza Martini. Lenoci è persona dinamica, coltissima, ricca di interessi non soltanto intellettuali. È una specie di vagabondo della cultura, di viaggiatore mai stanco di prendere treni, aerei, taxi, per raggiungere luoghi anche lontani: oggi all’Aquila per un incontro con lo scrittore migratore Goffredo Palmerini (non c’è angolo del mondo che non conosca, come risulta anche dai libri che scrive).

Francesco Lenoci conosce bene L’Aquila, la sua bellezza, i suoi respiri, le sue ferite. E ci è tornato, quando ha potuto. Non un atterraggio e via. Lo stesso a Verona, per prendere la parola a un’iniziativa messa in opera dall’amico fotografo Cataldo Albano, per poi visitare la città e rendere omaggio ai suoi monumenti. Qualche volta io l’ho seguito: a Grottaglie, ad ascoltare il suo racconto dei manufatti in terracotta; a Massafra, a vedere le opere messe in piedi dal poliedrico Peppino Montanaro, come la vigna a onde e la galleria di ulivi, una magnificenza da Guinness dei primati. Ogni volta che l’ho accompagnato mi sono sentito arricchito, incontrando persone, ascoltando discorsi, partecipando a cene di beneficenza, oggi per costruire un ospedale in Kenya, domani una scuola. 

Una sera eravamo invitati da Dely Giuliani Gatti e da suo marito membro del Rotary Club in un ristorante di Merate. Andando in auto ed essendo incerto della strada, accesi il navigatore. Dopo un’ora di viaggio ci trovammo in campagna, al buio. “Ci siamo persi, Francesco”. Lui voltò lo sguardo a destra e disse: “Il locale è lì, poco più avanti, vedo delle luci”. Lui parlò di economia e il presidente di un istituto di credito commentò: “Quando parla Lenoci lo capiscono tutti, anche quando s’inoltra in argomenti difficili”. Capii anch’io, che di quella materia non capisco una mazza. Lui a volte ricorre anche alle fiabe per spiegare un concetto, rendendolo accessibile. Apprezzai molto le pietanze che ci vennero servite. Il casaro Fragnelli della città dei trulli, arrivato apposta, fece le mozzarelle sotto gli occhi degli ospiti.

A Santa Maria di Leuca, parlò alla presenza di vescovi, sacerdoti e intellettuali, studiosi di don Tonino Bello. Prima mi portò nella sua casa, ad Alessano, poi sulla sua tomba. Del prelato don Tonino, di cui è in corso il processo per la beatificazione, è molto devoto. Legge i suoi scritti, assimila i suoi insegnamenti. Lo legge, lo studia, lo prende ad esempio. Don Tonino fa parte della sua vita e del suo cuore. A furia di sentirlo parlare di questa figura eccellente, anch’io ho cominciato a prendere in mano gli scritti del vescovo di Alessano, che a Santa Maria di Leuca, quella sera di alcuni anni fa, venne ricordato da molti testimoni, anche laici, che lo avevano conosciuto e amato. Folto il pubblico, tra cui mamme con bambini. Qualcuno riferì che a Santa Maria di Leuca, definita una sorta di conca che dolcemente scende al mare, don Tonino arrivava anche a nuoto partendo da Novaglie, un borgo di pescatori incastrato tra pareti gigantesche. Lo rivedo in fotografia, don Tonino, con quel suo sorriso comunicativo che conquista. Nella sua casa di Alessano puntai l’obiettivo sul suo letto, sui suoi libri e colsi Lenoci in atteggiamento di preghiera.

C’è un paese o città della Puglia che questo docente sempre in movimento non abbia toccato? Non credo. Al Castello Aragonese di Taranto è stato ripetutamente per parlare di una mostra fotografica di Albano su Matera e poi di una su Taranto dello stesso maestro dell’obiettivo. Quando ebbe lo scapolare nella Chiesa del Carmine a Martina mi telefonò commosso. Commosso lo vidi alla funzione in chiesa per la morte della mamma, Maria. A un certo punto del suo breve discorso urlò “Te lo prometto mamma”, emozionando la folla assiepata dal presbiterio al portale. Si commuove quando parla del papà Martino, scomparso anche lui. Uomo molto generoso, di pochissime parole. Comunicava spesso con lo sguardo. Mi raccontava, Francesco, che le sue giacche personali non avevano più bottoni e ogni volta che doveva uscire faceva infuriare la moglie. Motivo? Era un maestro nell’arte dell’ago e del filo, e se confezionando un vestito non aveva un bottone giusto lo toglieva da un suo capospalla, in attesa di potersi rifornire. 

L’ho conosciuto, Martino. Sono stato anche a casa sua. Molto credente come la moglie, riservato, amabile. Una sera a una manifestazione organizzata dall’avvocato Elio Greco, presidente della Fondazione Nuove Proposte, Francesco ricevette un premio, uno dei tanti. Martino era seduto vicino a me. Non ebbe alcuna espressione, ma capii che era contento, orgoglioso di quel figlio, come il figlio era orgoglioso di lui. Francesco Lenoci è “Patriae Decus” di Martina Franca dal 2002. Il suo nome non è nella lista di marmo incassata in una parete all’ingresso del municipio: non c’è più spazio, la sostituiranno.

Intanto Francesco Lenoci riprende i suoi giri culturali, le sue conferenze qua e là. Quando torna a casa riprende il suo lavoro e presenta libri interessanti: l’ultimo il libro fotografico di Enzo Rocca e Alberto Scibona, “Milano storie minime” (la strada è vita, la vita è teatro, la strada è teatro). È sua la bellissima prefazione all’interessante volume “Quella nevicata del ’56 in Valle d’Itria” di Maria Carmela Ricci e ha pubblicato trentasette volumi di finanza aziendale, ragioneria e revisione. Insomma, un intellettuale dalla cultura classica ed economica che sente il bisogno di comunicare il suo sapere e di apprendere, di vedere cose nuove, di scoprire ciò che non appare, di descrivere, scolpire luoghi, personaggi, di assorbire atmosfere, individuare modi di vivere, visitare città, paesi. E come docente? Quello non sta a me giudicare. So comunque che le sue lezioni sono seguitissime e che i suoi studenti lo amano. Alla serata a Martina dedicata alla presentazione del libro “Quella nevicata del ’56 in Valle d’Itria” è arrivato da San Marco in Lamis con dieci minuti di ritardo e la conduttrice ha detto: “Come promesso, all’arrivo del professore, avremmo dato inizio alla serata”. Tutto testimoniato da “Teletrullo”, che a suo tempo lo ha intervistato.

A San Marco in Lamis lo hanno accolto festosamente. E lui: “Ho avuto la fortuna di conoscere il Preside Raffaele Cera 15 anni fa, il 29 marzo 2008, a Milano.  Riesco ad essere così preciso, perché quello fu un giorno speciale: festeggiammo a Milano, presso l’Istituto dei Ciechi, i primi 30 di vita delle Edizioni del Rosone, con un convegno dal titolo “La Puglia con la Capitanata a Milano: occasioni letterarie, enogastronomiche, economiche”. Per il combinarsi delle combinazioni, ieri pomeriggio, al mio arrivo a San Marco in Lamis, la prima cosa che ho visto è stato l’Arco di Antonio Pio Saracino, con la targa che riporta le parole di Joseph Tusiani: “Qui rinasco e dico all’Aure: O mistero di gloria/ dove nascere è bello/ io sono nato”.

Subito dopo Lenoci ha ricordato l’incontro con Tusiani il 30 settembre 2010 presso il Teatro del Giannone a San Marco in Lamis. “Stamattina il Preside Raffaele Cera mi ha portato a vedere “Il Sentiero dell’Anima” di Filippo Pirro, che sua moglie Anna e i figli portano commendevolmente avanti. Ebbene, per il combinarsi delle combinazioni, lì c’è un percorso dedicato a Giacomo Leopardi…”. E si è avviato alla conclusione citando don Tonino e la sua definizione di cultura: “Impegno, servizio ad altri, promozione umana come il riconoscimento della persona libera, dignitosa e responsabile. Cultura è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento di orientamento, alimento di vita.” Parole di un profeta.




AL VIA LA SERIE A

Amicacci Abruzzo pronta a difendere lo scudetto

Giulianova, 19 ottobre 2023.  Scatta sabato la stagione 2023/2024 della Serie A di basket in carrozzina, che vedrà la Deco Metalferro Amicacci Abruzzo ai nastri di partenza con lo scudetto cucito sul petto. La squadra guidata da coach Carlo Di Giusto è chiamata a difendere il titolo di Campione d’Italia conquistato nella passata stagione al termine di una memorabile serie finale contro la Briantea Cantù.

Tante le novità a cominciare dal ritorno nella massima serie dalla storica società romana del Santa Lucia, neopromossa insieme alla Boys Taranto, mentre ha rinunciato a sorpresa il Padova Millennium, dopo il quinto posto della passata stagione.

Anche a livello di trasferimenti ci sono state operazioni importanti, come i grandi ritorni dell’argentino Adolfo Damian Berdun a Cantù e del polacco Piotr Luszynski a Porto Torres. I canturini si sono ulteriormente rinforzati con gli arrivi di grandi giocatori di livello internazionale come il campione stutunitense Steve Serio, la tedesca Patzwald, l’argentino Ruggeri e la britannica Carrigill, a puntellare un roster che può contare ancora sul nucleo italiano guidato da Carossino e De Maggi. L’altra big Kos Santo Stefano ha salutato gli azzurri Enrico Ghione e Dodò Miceli, accasatesi rispettivamente a Sassari e a Bergamo, ma piazza in entrata il colpo De Miranda, con l’esperto brasiliano che lascia la Dinamo Lab. La squadra marchigiana resta una delle favorite al titolo con la conferma dei nazionali azzurri Giaretti, Bedzeti e Tanghe.

Immutata la formula del campionato, suddiviso in due gironi rispettivamente da sei e cinque squadre, con l’Amicacci inserita nel girone B insieme a Sassari, Firenze, Treviso e Taranto, mentre nel girone A sono state sorteggiate Cantù, Santo Stefano, Reggio Calabria, Bergamo e Porto Torres. La qualificazione ai play-off scudetto è garantita alle prime quattro qualificate al termine della regular season.

La Deco Metalferro ha confermato molti dei punti fermi del roster della passata stagione, culminata con la conquista del primo storico scudetto e della Supercoppa Italiana, da Shay Barbibay a Matteo Cavagnini, da Gabriel Benvenuto a Galliano Marchionni. Hanno purtroppo lasciato Giulianova elementi importanti come l’israeliano Vigoda e la canadese Hawtin, mentre sono giunti in riva all’Adriatico giovani talenti internazionali come il britannico Conn Nagle e l’australiano Jaylen Brown. Sarà fondamentale l’apporto del confermato Marco Stupenengo e di Joel Boganelli, classe 2006 già nel giro della nazionale azzurra, proveniente da Firenze.

Si comincia tra le mura amiche del PalaCastrum di Giulianova contro la Menarini Volpi Rosse Firenze, sabato 21 ottobre alle ore 16, prima giornata di regular season, con il programma del Girone B completato dalla sfida tra Taranto e Treviso, mentre la Dinamo Lab Sassari osserverà un turno di riposo.

Sarà un esordio insidioso, con i fiorentini di coach Castellucci che potranno contare sul talento emergente dei nuovi innesti Lorenzo Bassoli, protagonista con Cantù nella passta stagione, Mattia Scandolaro e Salim Chakir, oltre all’esperienza dei nazionali olandesi Camilo van Trijp e Jitske Visser.

L’avvio della stagione italiana del basket in carrozzina sarà molto intenso, con le prime cinque giornate concentrate tra ottobre e novembre, oltre all’appuntamento della Supercoppa Italiana, che il 19 novembre metterà di fronte a Giulianova la squadra di coach Di Giusto alla Kos Santo Stefano, vincitrice della Coppa Italia 2023.

ROSTER 2023/2024

0 – Jaylen Brown  AUS  (2004)

4 – Conn Nagle  GBR  (2001)

5 – Gabriel Benvenuto  ITA  (2001)

8 – Galliano Marchionni (C)  ITA  (1981)

9 – Giulia Blasiotti  ITA  (2003)

10 – Luigi Topo  ITA  (2007)

11 – Francesco Minella  ITA  (1983)

12 – Matteo Cavagnini  ITA  (1974)

21 – Marco Stupenengo  ITA  (1988)

24 – Ibrahim Mandjam  POR  (2001)

27 – Joel Boganelli  ITA  (2006)

44 – Francesco Greco Brakus  ITA  (2001)

50 – Shay Barbibay  ISR  (1996)

Coach – Carlo Di Giusto  ITA

Ass. Coach – Ozcan Gemi  ITA/TUR

Ass. Coach – Andrea Accorsi  ITA

Stefano D’Andreagiovanni – Area Comunicazione Amicacci Abruzzo / Foto: Daniele Capone




NOTE D’AUTUNNO

27 ottobre 2023 ore 11 Palestra comunale

Castellafiume, 19 ottobre 2023.  Fervono i preparativi per la conferenza stampa di presentazione della Rassegna Cameristica Note d’Autunno che si svolgerà il giorno 27 ottobre 2023 alle ore 11, presso la palestra comunale di Castellafiume.

Giunto alla sua terza edizione, il festival Note d’Autunno, quest’anno prodotto da Gabbianella Events, e dal suo illuminato manager Gianluigi Osteri, si articolerà in tre giornate, 3,4 e 5 novembre 2023, e vedrà coinvolti ben quattro comuni dell’Abruzzo montano: Castellafiume, Canistro, Morino e Civita D’Antino.

Previsto per questa nuova edizione della rassegna un calendario ricco di appuntamenti con una fitta programmazione che vedrà la fusione di musica e natura, comprendendo, infatti, passeggiate volte alla scoperta dei borghi ospitanti e concerti di musica colta con musicisti provenienti da tutta Italia. L’Associazione Culturale Maxima Entropia, che opera in questo territorio e con questo scopo dal 2011, persegue in tal modo la sua mission: divulgare eventi culturali e musicali.

“Il mio desiderio è quello di raggiungere il maggior numero possibile di spettatori, includendo nel progetto artistico quei comuni e quella parte della città troppo spesso esclusi dalla quasi totalità della programmazione culturale o d’intrattenimento e creare un luogo d’incontro fra musicisti di diverse generazioni, nazionalità e provenienze, così da dare il via ad un intenso scambio culturale che possa presto portare alla nascita di una nuova forma di turismo, occasione di crescita non solo della Marsica ma dell’Abruzzo intero”, dichiara Claudia Scatena, pianista originaria di Capistrello e direttore artistico del Festival.

Ho accolto con grande entusiasmo la proposta di Claudia Scatena a aderire a questa bella iniziativa, per la quale confidiamo in una nutrita partecipazione di spettatori. Il comune di Castellafiume è sempre pronto ad ospitare eventi artistici di rilievo, come testimonia la collaborazione ormai consolidata con l’Associazione Culturale Maxima Entropia” racconta entusiasta Giuseppina Perozzi, sindaca di Castellafiume, comune capofila della rete dei comuni partecipanti.

Durante la conferenza stampa saranno presenti la direttrice artistica Scatena, il manager partenopeo di Gabbianella Events Gianluigi Osteri ed i sindaci dei comuni coinvolti: oltre a Giuseppina Perozzi, interverranno il sindaco di Canistro, Gianmaria Vitale, Sara Cicchinelli sindaca di Civita D’Antino, il sindaco di Morino, Roberto D’Amico, e la direttrice della Riserva Zompo lo Schioppo Rita Rufo.

Presenti Claudia Scatena Direttore artistica “Note d’Autunno” Diego Giuliano e Iolanda Schioppi manager Gabbianella Events Giuseppina Perozzi sindaca di Castellafiume Gianmaria Vitale sindaco di Canistro Sara Cicchinelli sindaca di Civita D’Antino, Roberto D’Amico sindaco di Morino, Rita Rufo direttrice della Riserva Zompo lo Schioppo.




NON ARRENDERTI MAI

di fra Emiliano Antenucci

Non stancarti di fare il bene.

Non scoraggiarti nel pregare ed amare sempre.

La gente, alle volte, è strana e ignorante, cioè ignora le tue lacrime, i tuoi sacrifici, le tue sofferenze, le tue umiliazioni e i tuoi sforzi nell’agire con purezza di intenzione per piacere solo al Signore.

Dio, invece, non è ignorante della tua vita, anzi conosce tutto di te, dal grembo materno fino alle profondità del tuo cuore. Ti ama, ti accetta e ti accoglie come sei, nella tua unicità e originalità.

Sentiti Amato dall’Eterno che è sempre fedele, sarà questo intramontabile Amore che ti darà la forza di amare e di andare sempre avanti. Amen




LA 49A STAGIONE DELL’ISA ALL’AQUILA

Sabato 21 ottobre inaugurano Jacopo Sipari di Pescasseroli e Giuseppe Albanese

L’Aquila 19 ottobre 2023. Tutto pronto per il concerto di inaugurazione della quarantanovesima stagione dei concerti dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese all’Aquila, in programma sabato 21 ottobre alle 18, al Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”. L’Orchestra sarà diretta dall’aquilano Jacopo Sipari Di Pescasseroli per la prima volta sul podio dell’ISA dopo la nomina a direttore musicale dell’ente.

Il programma scelto per l’occasione dal Direttore Artistico dell’ISA, Ettore Pellegrino, è dunque quello delle grandi occasioni con due delle più celebri pagine del repertorio sinfonico di tutti i tempi: la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal Nuovo Mondo” op. 95 di Antonin Dvořák e il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaminov con la parte solista affidata ad una star internazionale: Giuseppe Albanese, uno dei più celebri pianisti della sua generazione, già vincitore del prestigioso Premio Venezia, nel 1997, Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano e “Vendome Prize”. Invitato per recital e concerti con orchestra dalle più autorevoli ribalte internazionali, incide per Deutsche Grammophon, la più autorevole casa discografica nel campo della musica classica.

Dice Jacopo Sipari Di Pescasseroli: “Sono profondamente onorato di dirigere l’inaugurazione dell’ISA con questo magnifico programma. Rach 2 è il mio concerto per pianoforte preferito e tornare a dirigerlo con Giuseppe Albanese, a cui mi lega un’amicizia fraterna di lunga data, amplifica la mia gioia. Inutile dire che il Concerto “Dal nuovo mondo” di Dvořák completa un programma che fa dell’emozione il suo grande leitmotiv. Questo concerto ha poi un sapore particolare perché lo dirigo da direttore musicale di un’orchestra a cui mi legano sentimenti fortissimi e con cui mi sento davvero a casa. Sono davvero tanto felice”.

Un programma, dunque, capace di emozionare, con due pagine iconiche del sinfonismo, entrambe amatissime fin dalla prima esecuzione. Celebre per la bellezza del suo tema, l’imponenza dei ritmi e l’incredibile varietà di colori che la caratterizzano dall’inizio alla fine, la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal Nuovo Mondo” op. 95, è l’ultima e più famosa sinfonia del compositore boemo, composta durante il suo soggiorno a New York verso la fine dell’800 e arrivata fino sulla Luna nel 1969 con la missione Apollo 11 quando Neil Armstrong la portò con sé. Un successo costante, quello di questa sinfonia che accoglie suggestioni musicali e culturali proprie del “nuovo mondo” e richiama la freschezza dai canti neri e delle melodie degli indiani d’America filtrati e sviluppati con una sensibilità tutta europea e resi attraverso una felicissima orchestrazione evocando anche sentimento di nostalgia per la propria terra lontana.

Una sorte molto felice fin dalla prima esecuzione, avvenuta a Mosca nell’Ottobre del 1901 con il compositore stesso come solista, anche per il Concerto n. 2 in do minore per pianoforte e orchestra di Rachmaninov a cui l’ISA rende così omaggio a 150 anni dalla nascita e a 80 dalla morte. Prima opera matura del musicista russo, è per lui l’opera con cui si riabilita dopo una profondissima crisi compositiva e personale durata un paio di anni. Amato per la sua profonda espressività, per l’impegno evidente che richiede al pianista senza ridursi mai a puro virtuosismo, è fra le pagine classiche più utilizzate nel cinema.

La campagna abbonamenti dell’ISA continua in prevendita online sul circuito CiaoTickets (https://www.ciaotickets.com/it/istituzione-sinfonica-abruzzese) e nelle rivendite autorizzate (all’Aquila: Infopoint in Piazza Battaglione Alpini e Agenzia Welcome Aq in Via Cimino).




OMAGGIO A MARIO GIUSTI

A 30 anni dalla scomparsa. Ensemble a plettro M.Giusti Special guest Carlo Aonzo Teatro Comunale “Maria Caniglia” Domenica 22 ottobre ore 17:30

 Sulmona, 19 ottobre 2023. Per il secondo appuntamento della stagione la Camerata Musicale Sulmonese propone un Omaggio a Mario Giusti, musicista e compositore abruzzese, a 30 anni dalla scomparsa.

Sul palco del Teatro Caniglia, domenica 22 ottobre alle ore 17.30, l’Ensemble a Plettro M. Giusti in formazione di cinque mandolini ( Fabio Giudice, Paola Ruffini, Francesco Mammola, Lino Giusti e Domenico Di Luzio), due mandole (Fabio Menditto, Antonio Arpino), chitarra (Vincenzo Guglielmi) e contrabbasso (Valter Matticoli), con la partecipazione speciale del M° Carlo Aonzo, una delle eccellenze mandolinistiche in Italia.

Verranno eseguite per l’occasione  le composizioni più conosciute dell’autore e musicista abruzzese come: “Un mandolino fra le stelle” o “Strimpellata”, “Incanto”, “Polca del fuoco” e “Valzer serenata”. 12 brani in tutto, composti tra gli anni ‘50 e ’70.

Nativo  dell’ Aquila e sulmonese di adozione, Mario Giusti, musicista autodidatta, è considerato il più noto mandolinista abruzzese già alla fine degli anni ‘30 e, successivamente, uno dei migliori in ambito nazionale. Come compositore firma 119 brani per chitarra, mandolino e per cori folcloristici. Ha dedicato a Sulmona molti brani del suo vasto repertorio, alcuni legati ad eventi importanti della città come l’inaugurazione del Ponte Capograssi o il nuovo campanile della Parrocchia di S.Giovanni Evangelista.

Con passione si è anche dedicato alla formazione di giovani allievi in mandolino e soprattutto chitarra. Per questo, in occasione del concerto-anniversario, venerdì e sabato nel foyer del Teatro Caniglia si svolgerà anche una masterclass tenuta dal M° Carlo Aonzo, a cui partecipano dieci studenti provenienti da Napoli, Bari, Bologna, Ferrara, Siena Roma, ma anche dalla Puglia e dal Molise. La masterclass si conclude con un saggio Sabato 21 alle ore 18.30.

Carlo Aonzo, nato a Savona, è senza dubbio una delle eccellenze mandolinistiche del territorio nazionale. Figlio d’arte, concertista e ricercatore di fama internazionale è fondatore dell’Accademia Internazionale Italiana di Mandolino. Musicista estremamente versatile,  può passare dalla musica barocca allo swing fino a uno stile ancora più moderno.  Ampia è la sua discografia e numerosi i concerti da solista, con il suo trio e con orchestre italiane e straniere. È autore de  “L’Italia dei mille Mandolini”, una serie di documentari che raccontano le storie del mandolino in tutte le regioni.  Docente presso i Conservatori di Ferrara e Bari,  tiene seminari e masterclass itineranti per l’Italia e nel mondo.

L’Ensemble Mario Giusti si avvale della collaborazione dei Maestri dei Conservatori di L’Aquila e Napoli, Fabio Giudice,  Fabio Menditto e Francesco Mammola. 

Partecipa al programma “L’Aquila Mandolin Festival” (2015) presso il Conservatorio de L’Aquila (per uno studio di tre autori abruzzesi, fra  cui Mario Giusti).

Nel 2017 si esibisce con la Mozart Mandolin Orchestra di Osaka al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma.  

Nel 2018 e 2019 è ospite di “Notte Romantica” a Pescocostanzo per i Borghi più belli d’Italia. Nell’ambito della collaborazione tra Conservatorio A.Casella di L’Aquila e la Camerata Musicale Sulmonese, tiene lezioni-concerto nelle scuole del territorio della provincia.    

Programma

Un Mandolino Fra Le Stelle (1955) Solo

Polca Del Fuoco  (1954)                Chitarra e Mandolino

Valzer Serenata 30.10.60 (1960) Chitarra, Mandolino E Contrabbasso

Cielo Sereno (1975) Chitarra, 2 Mandolini e Contrabbasso

Ensemble

Fantasia D’autunno (1952  Riv. 1978)

Marcia Sinfonica (1955 Riv.1978)

Odor Di Rose

Bimbe Belle  (1954)

Incanto (anni 60, inizi 70)

Comino Dei Prati (1956 Riv.1969)

Strimpellata (anni 50)

Marcia Caratteristica (1969)

PROSSIMI APPUNTAMENTI

GIOVANI ARTISTI  Giovedì 2 novembre Foyer Teatro

ORCHESTRA FILARMONICA PUGLIESE domenica 5 novembre

Shiran Wang pianoforte – Gaetano Di Bacco sassofono

Gudni Emilsson direttore




RIFLETTORI ACCESI SUGLI ANIMALI: torna Quattrozampexpo

Il 21 e il 22 ottobre al porto turistico di Pescara appuntamento imperdibile per i pet lovers

Pescara, 19 ottobre 2023. Conto alla rovescia per la manifestazione più attesa dagli amanti degli animali del Centro Sud Italia. Torna sabato 21 e domenica 22 ottobre 2023, al porto turistico Marina di Pescara, la Fiera Quattrozampexpo. L’appuntamento annuale che promuove l’animal-cultura, incentivando il benessere degli amici a quattro zampe e le azioni dei pelosetti, rappresenta un’occasione unica di incontro e confronto tra i professionisti del settore e gli appassionati di cani, gatti e ogni altra tipologia di animale. Due giornate in cui sarà possibile fare un tuffo nel mondo del pet e conoscere tutte le novità del momento: dal cibo agli accessori, dalla cura al divertimento, senza dimenticare la formazione. L’evento, giunto alla sua sesta edizione, è ideato e curato dall’associazione Vae Victis aps, patrocinato dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo e realizzato in collaborazione con il Comune di Pescara. Saranno, inoltre, presenti le principali associazioni animaliste del territorio per promuovere la lotta al randagismo, le adozioni dei meticci e per fornire utili consigli a chi ha scelto di condividere la propria vita con un amico a quattro zampe. Main partner dell’evento è Monge.

L’edizione 2023 della fiera anche quest’anno vedrà il padiglione del Marina di Pescara animarsi con stand e tanti momenti ludici e formativi rivolti a grandi e piccini. Oltre ad apprendere utili nozioni, i pet lovers avranno anche la possibilità di mettersi in gioco con alcuni contest particolarmente amati dai partecipanti. Tornano anche quest’anno, infatti, i concorsi The Best Cat e The Best Dog. Il primo, in programma sabato 21 ottobre dalle 10 alle 12, vedrà i felini di ogni razza, ma anche meticci, sfilare davanti a una giuria composta da pet lovers adulti e bambini che decreteranno i vincitori delle categorie: Best in show, Best in variety, Best cucciolo, Aristo-gatto, Pelosone e Tale e quale. Domenica 22 ottobre, dalle 15.30 alle 18.30, sarà invece la volta della mostra canina amatoriale, durante la quale i pelosi partecipanti si contenderanno i titoli di: Best in show large size, Best in show small size, Pelosone, Baby handler, Tale e quale e Outsider. Le iscrizioni ai due concorsi saranno aperte fino al giorno stesso dell’evento, per una partecipazione massima di 100 gatti e 100 cani. Per entrambi i concorsi, la giuria “popolare mista” sarà composta da 5 pet lovers (ma non esperti) selezionati tra i rappresentanti delle principali aziende presenti nella kermesse Quattrozampexpo e tra i visitatori dell’evento fieristico, sia senior che junior (bambini dai 3 ai 12 anni).

La grande novità di quest’anno, invece, sarà rappresentata dalla mostra-racconto “Pet love story”, un’occasione per emozionarsi e divertirsi con gli storytelling di chi ha scelto un animale come migliore amico, in programma domenica dalle 10 alle 12. Dopo il racconto della storia da parte di un adulto, se in famiglia ci sono bambini sfileranno insieme al loro pet. Anche in questo caso una giuria selezionerà e premierà la storia più emozionante. «Abbiamo deciso di dar vita a un palcoscenico di emozioni in cui raccontare storie uniche di amicizia a quattro zampe tra i pelosetti e i loro proprietari», evidenzia la presidente dell’associazione Vae Victis, Silvia Di Silvio. «Le migliori storie dei meticci più affettuosi saranno protagoniste di una passerella emozionante, in un evento che mette il mondo animale e umano a confronto per promuovere l’immagine degli animali come compagni di vita, con una loro identità e dignità da rispettare, con il fine di valorizzare progetti di recupero, sostentamento e affidamento dei cani randagi, attività di educazione canina e pet therapy».

Non mancheranno poi le esibizioni a cura dei gruppi cinofili di tutte le forze dell’ordine dai carabinieri alla polizia, passando per la guardia di finanza e la polizia penitenziaria. I cani “in divisa” daranno ancora una volta prova di tutta la loro intelligenza nella ricerca di droga, polvere da sparo, denaro, persone scomparse e tanto altro, dimostrando anche la loro fedeltà e il loro fondamentale supporto ai propri accompagnatori. Protagonisti della fiera saranno anche i cani addestrati per il salvataggio in mare e quelli dedicati alla pet therapy, attività di fondamentale importanza nell’assistenza e nel supporto di persone con difficoltà, ma anche di bambini e anziani. Così come saranno presenti educatori cinofili che forniranno preziosi consigli per migliorare il rapporto con il proprio amico a quattro zampe.  

Quattrozampexpo sarà aperta sabato 21 e domenica 22 ottobre dalle 9 alle 20. Con una piccola donazione all’ingresso, i partecipanti sosterranno l’animal-cultura e Quattrozampexpo. Per tutti gli amici pelosetti, la fiera è pet friendly. Per consultare il regolamento di accesso alla fiera con animali e il programma completo o per iscrizioni: quattrozampexpo.it.




OSMOCI NEL CIRCUITO DELLA GDO

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le guida

Pescara, 19 ottobre 2023. OSMOCI, l’Osservatorio sulla Mobilità Ciclistica, ospite di NATURASI, con il tagliando affisso nella bacheca del punto vendita presente lungo Via Tiburtina. Il ruolo delle aziende della Grande Distribuzione Organizzata, la cosiddetta GDO, nel quadro della diffusione del traffico urbano, prevalentemente automobilistico, non è da sottovalutare e può dare un contributo strategico al miglioramento della mobilità urbana. Si tratta in effetti di 37 punti vendita presenti in un territorio non particolarmente esteso (solo 33 kmq); ma nonostante questa la rete commerciale sia ulteriormente resa fitta da un circuito minore di negozi, si ha la sensazione che il mezzo più usato per raggiungere le diverse destinazioni sia l’auto. Ne è testimonianza l’organizzazione dello spazio riservato ai parcheggi, oltremodo resi obbligatori da una normativa nazionale forse datata, che risale infatti al secolo scorso, e che andrebbe rivista in quanto legata a parametri funzionali oggi evidentemente non più attuali, anzi forse critici, e quindi da aggiornare.

ATTENZIONE – Nella home page del sito www.osmoci.it è presente la dashboard del flusso in valore assoluto ed in tempo reale dei questionari compilati e una timeline che ne illustra l’andamento nel tempo.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi.

Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB. Segui OSMOCI sul canale Telegram: https://t.me/OSMOCI

Giancarlo Odoardi

Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor




LA STAGIONE DI PROSA 2023/24 del Teatro Caniglia

Apre il sipario con Uomo e Galantuomo di Eduardo De Filippo

Sulmona, 19 ottobre 2023. A far accendere le luci sul palco del Teatro Maria Caniglia domenica 29 ottobre alle ore 18.00 sarà lo spettacolo di Eduardo De Filippo Uomo e Galantuomo, cui spetta il compito di inaugurare la Stagione di Prosa 2023/24 promossa da Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona.

Uomo e Galantuomo, una delle commedie più celebri del genio eduardiano, con un meccanismo comico straordinario narra la storia di una compagnia di attori comici d’infimo ordine, che vivono di stenti, scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare, le cui vite andranno a scontrarsi con altri personaggi dando vita a scene comiche irresistibili, che però aprono squarci su tematiche che portano alla riflessione: il pirandelliano umorismo come sentimento del contrario conduce il pubblico a ridere fino ad arrivare al punto, una volta cadute tutte le maschere dei gentiluomini, in cui non rimane che interrogarsi sull’ipocrisia dell’uomo, sul suo voler apparire piuttosto che essere, sulla necessità della società di fingere pur di mantenere status e immagine.

Sul palco del Caniglia, ad interpretare questo gioiello teatrale prodotto da GITIESSE Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses, vedremo Geppy Gleijeses allievo di Eduardo, Lorenzo Gleijeses, allievo prediletto di Eugenio Barba, Ernesto Mahieux, David di Donatello e al loro fianco Antonella Cioli, Ciro Capano, Gino Curcione, Roberta Lucca, Gregorio Maria De Paola , Irene Grasso, Salvatore Felaco, Brunella De Feudis; a dirigere il gruppo di valentissimi attori Armando Pugliese, tra i più grandi registi italiani.

«Inaugurare la stagione di prosa 2023/2024 con “Uomo e Galantuomo” rappresenta un’occasione perfetta per condividere con la comunità un profondo sentimento di gratitudine, che, come Meta Aps, desideriamo rivolgere a tutto il pubblico del Caniglia. In questo straordinario allestimento, si manifesta un amore sincero per la parola, per la rappresentazione e per la cultura teatrale. Questo spettacolo ci spingerà a riflettere sulla tendenza della società e degli esseri umani a privilegiare l’apparenza rispetto all’autenticità.» dichiara il direttore artistico della stagione di prosa Patrizio Maria D’Artista, che prosegue «La grandissima risposta avuta durante la sottoscrizione degli abbonamenti, l’ampia partecipazione di aziende e singoli individui che hanno generosamente donato posti a studenti e categorie svantaggiate dimostra che questa Città è caratterizzata da un profondo senso di solidarietà. Indipendentemente dalle differenze sociali, si tratta di una comunità che nutre un sincero interesse e affetto per il teatro e la cultura. Questa stagione si preannuncia come un momento straordinario in cui tutti noi ci uniremo nel teatro, un luogo autentico e aperto a tutti.»

Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com.




TRIONFO POETICO PER BRUNO MONTEFALCONE

1° Posto al prestigioso Premio Montefiore 2023; tra i premiati al 41° Giorgio La Pira; altri 5 riconoscimenti e uscita del suo nuovo libro. Quinta raccolta poetica premiata durante l’anno per il poeta e scrittore lancianese

Lanciano, 19 ottobre 2023. Sono cinque le Raccolte poetiche premiate durante l’anno per il poeta e scrittore Bruno Montefalcone, originario di Lanciano. Risultato raro e difficile per qualunque scrittore, ma che l’Autore frentano è riuscito a raggiungere con talento e impegno. È proprio con la sua ultima Silloge poetica inedita dal titolo “La bambina di Auschwitz” che Bruno Montefalcone ha ottenuto il 1° Posto al 13° Premio Letterario Internazionale “Montefiore” 2023, indetto dall’Associazione Culturale Pegasus Cattolica.

Il prestigioso Premio, considerato uno dei grandi premi italiani, è presieduto dallo scrittore e critico letterario Roberto Sarra e vede ogni anno la partecipazione di 1.700 autori dall’Italia e dall’Estero. Gli illustri e qualificati Giurati che compongono la giuria tecnica di qualità sono: Francesca Rossetti, Jacqueline Monica Magi, Maria Rizzi,  Daniela Quieti, Lisa Bernardini, Paolo Montanari e Rina Gambini.

Grande onore per lo scrittore lancianese che è stato premiato nella regione dell’Emilia-Romagna, sabato 14 ottobre 2023 a Montefiore Conca – uno dei borghi più belli d’Europa e patrimonio dell’Unesco – alle ore 15 presso il Teatro Malatesta, alla presenza delle Autorità politiche, dei Letterati, Critici e personaggi della cultura e dello spettacolo, tra i quali anche il famoso compositore e direttore d’orchestra, il Maestro Vince Tempera.

L’Autore frentano è stato premiato con una Targa di pregio e ha vinto la pubblicazione gratuita della sua Silloge poetica con la Pegasus Edition. La Raccolta, che verte sul tema della Shoah, si focalizza sui momenti cruciali di quella tragica pagina storica: dalla deportazione degli ebrei nel campo di sterminio di Auschwitz fino al giorno della Liberazione, ovvero all’agognata pace raggiunta dai prigionieri sopravvissuti. Le poesie descrivono l’angoscia, il dolore, le difficoltà, i sogni e le speranze degli internati. Nella Silloge è presente una breve ed emozionante storia della bambina ebrea di nome Ester. L’Autore abruzzese, alquanto onorato ed emozionato, ha espresso delle considerazioni in merito alla sua Silloge poetica. Ha poi parlato dell’importanza della Memoria e della Pace, ringraziando gli Organizzatori e la Giuria per l’importante Riconoscimento ottenuto.

Altro prestigioso Premio per Bruno Montefalcone: dopo una lunga selezione di opere di numerosi partecipanti, l’autore è rientrato nella rosa dei soli sei premiati della sezione Poesia del prestigioso 41° Premio Letterario Internazionale “Giorgio La Pira” 2023 con la sua singola poesia inedita “La voce buia”. Il suddetto Premio, indetto dal Centro Studi “G. Donati” e presieduto da Francesco Niccolai, porta avanti da anni e con intenso impegno la promozione, attraverso il riconoscimento artistico, di valori umanistici, quali: la pace, la cultura e la solidarietà.

Montefalcone sarà premiato a Pistoia il giorno 28 ottobre 2023, alle ore 15:30, presso la Sala della Fondazione Caript in Via De’ Rossi.

In questo 2023, l’Autore di Lanciano ha portato a casa ulteriori cinque importanti Riconoscimenti, superando così i 30 Premi ricevuti nella sua carriera letteraria.

Di seguito, i cinque premi ottenuti: medaglia a Tredozio al VII Premio Letterario Nazionale “Maria Virginia Fabroni” 2023; finalista al XV Premio Internazionale “Il Federiciano” – Città di Augusta – Il paese della poesia; menzione di merito al IV Premio Internazionale “La panchina dei Versi” 2023; menzione di merito al XX Premio Internazionale “Tra un fiore colto e l’altro donato – Poesie d’Amore” 2023; finalista al X Premio Accademico Internazionale d’Arte e Letteratura Apollo dionisiaco Roma 2023.

Si intitola “Il segreto della vita” l’ultimo Libro di Poesia Edito dell’Autore abruzzese pubblicato da Il Convivio Editore che è stato premiato al IX Premio Letterario “Pietro Carrera” 2023. Il Libro è acquistabile in tutte le Librerie online e in quelle fisiche.

Il poeta e scrittore Bruno Montefalcone è nato a Lanciano nel 1982. Ha esordito nel mondo della Letteratura a 24 anni con la sua prima pubblicazione dal titolo Ombre e luci.

Ha ottenuto più di 30 premi, tra cui i primi posti, in prestigiosi Concorsi Letterari Nazionali ed Internazionali, tra cui: 1° Posto al XIII Premio Letterario Internazionale Montefiore 2023; 1° Posto ex aequo al Premio Letterario Nazionale La Ginestra di Firenze 2023, cinquina Rosa dei vincitori al Premio Internazionale Salvatore Quasimodo 2023, Premio Speciale della Giuria al XXIX Premio Internazionale di Poesia Ossi di seppia 2023, premiato al Premio Internazionale di Poesia e Prosa Pier Paolo Pasolini 2022/’23 nell’ambito del Pasolini Festival di Ciampino, premiato al XXXXI Premio Internazionale Giorgio La Pira 2023, premiato al XXXVIII Premio Firenze 2021 allo storico Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, 1° Premio Speciale Poesia: Oscar Europeo d’Arte e Letteratura – I Grandi maestri contemporanei 2012, 1° Premio al Concorso Nazionale d’Arte e Letteratura – Colori del Lago di Bolsena 2012, 1° Premio Speciale Poesia alla XXVII Edizione del Premio Omaggio al Carnevale di Viareggio 2013, solo per citarne alcuni.

Il 05 dicembre 2022 ha ottenuto l’onorificenza da parte dell’Amministrazione Comunale di Lanciano. L’autore lancianese è stato premiato dal Sindaco Avv. Filippo Paolini e dall’Assessore Prof.ssa Graziella di Campli presso la Sala Consiliare del Comune di Lanciano.

Ha pubblicato i Libri di Poesia: Ombre e luci, Il Filo (2007); Tu sei Amore, Il Filo (2008); L’anima che ama, Gruppo Albatros (2010); Sotto gli occhi del cielo, Gruppo Albatros (2013); Il segreto della vita, Il Convivio Editore (2023). Inoltre alcune sue poesie sono state inserite in prestigiose e note Antologie Nazionali ed Internazionali, quali: Pensieri D’Autore – XV e XVI Edizione (2012 e 2013); Le parole per dirlo, mamma (2012); Il Cantavita (2012); Solo le farfalle sono libere (2022); Premio Internazionale Città di Viterbo (2022); Premio Letterario Nazionale Costa Edizioni – Seconda Edizione (2022); XXIX Premio Ossi di seppia (2023); VIII Premio Internazionale Salvatore Quasimodo (2023); La Ginestra di Firenze (2023); Premio Stromboli – L’Isola dei Poeti (2023); XV Premio Internazionale Il Federiciano (2023); IV Premio Internazionale La panchina dei Versi 2023 (Edizione 2024); XX Concorso Tra un fiore colto e l’altro donato – Poesie d’Amore 2023 (Edizione 2024).

Le sue Opere sono state esposte alle Fiere Nazionali del libro di Roma e di Pisa e a quelle Internazionali di Torino, America e Francoforte. L’autore infine ha partecipato a varie trasmissioni radiofoniche e televisive.   




REPORT VIABILITÀ

Pescara, 19 ottobre 2023. La rappresentanza aziendale FAISA – CISAL della TUA S.p.A. di Pescara unitamente alle rappresentanze FILT-CGIL, UILTRASPORTI e FIT-CISL, Sono state ricevute presso la sala giunta del comune di Pescara dall’assessore alla mobilità, viabilità e trasporti avv. Luigi Albore Mascia, con la partecipazione del Ten. Col. Giorgio Mancinelli della Polizia Locale e dell’Ing. Francesca De Stefanis per la TUA S.p.A. per il secondo incontro sulle criticità della rete viaria pescarese rispetto al trasporto pubblico locale.

Le tematiche, riportate nel report in allegato e già rese note, riguardano la sicurezza e la fruibilità delle infrastrutture viarie comunali da parte dei mezzi pubblici e dell’utenza, con particolar riguardo all’utenza in sedia a rotelle.

Sussistono gravissimi problemi di sicurezza in particolar modo nei passaggi all’interno delle rotatorie di viale Marconi e se non fosse per l’estrema attenzione che adottano gli autisti del TPL nell’attraversarle vi sarebbero probabilmente decine di incidenti al giorno.

Vi è anche un enorme problema con le dimensioni delle banchine di fermata lungo la corsia preferenziale nord di viale Marconi. Esse, larghe appena 115cm. Non sono assolutamente sufficienti a garantire l’incarrozzamento degli utenti su sedia a rotelle nella sicurezza degli studenti che negli orari di uscita delle scuole le affollano finendo per invadere la corsia stessa.

In poche parole, viale Marconi, allo stato attuale non soddisfa nessun requisito di sicurezza e di efficienza nel suo utilizzo da parte dei mezzi pubblici!

Questi assieme a parecchi altri problemi di sicurezza e utilizzo delle infrastrutture viarie sono stati messi all’attenzione dell’Assessore Albore Mascia, il quale però ritiene occorrano almeno un paio di mesi per poter discuterne fattivamente e presentarci un verbale con delle risposte.

Chiederemo subito un incontro in azienda per agire là dove possiamo e rendere l’esercizio del trasporto pubblico di linea più sicuro per noi, per l’utenza e per gli automobilisti e motociclisti che si trovano a dividere le strade urbane con noi.

Se però non otterremo risposte concrete non attenderemo oltre e chiederemo un incontro urgente con il prefetto perché riteniamo che la sicurezza delle strade e di chi si trova a percorrerle non possa essere più messa in secondo piano!

Filippo Tassinari               

FAISA – CISAL                   

PESCARA                                           




DA ABBATEGGIO A VENEZIA … passando per Toronto

Gianleonardo Neglia realizza il suo sogno da dirigente sportivo nel Venezia FC

Abbateggio, 19 ottobre 2023. L’ascesa professionale di Gianleonardo Neglia è un successo che l’intera comunità di Abbateggio condivide con enorme orgoglio!

Gianleonardo, nato e cresciuto a Toronto, è figlio della nostra referente degli Abbateggiani nel mondo, Rosanna Di Pierdomenico e nipote dell’indimenticato Giovanni Di Pierdomenico e Carmela Di Pierdomenico.

Laurea in Global Sport Management, master alla Football Business Academy, dopo aver lavorato nei Blue Jays per alcuni anni, è approdato in Italia, dove, dallo scorso agosto, è Assistant Sporting Director del Venezia FC ! Come dirigente nell’area sportiva della società lagunare, assieme al direttore sportivo Filippo Antonelli e al direttore tecnico Cristian Molinaro, si occupa soprattutto di calciomercato e dei giocatori che la società di calcio ha dato in prestito.

“Sono certo che Gianleonardo, direttore sportivo competente e attento, saprà distinguersi per passione, talento e competenza, strutturando validi organici e mettendo giocatori e allenatore nelle condizioni di esprimersi al meglio. Il nostro compaesano italo canadese è uno degli esempi vincenti di validi italiani all’estero che scelgono di trasferirsi in Italia per ampliare le proprie opportunità di crescita e di realizzazione e ottengono il meritato successo”.

Forza Gianleonardo, Abbateggio tifa per te!

Antonio Di Marco

Presidente, Associazione “I Borghi più Belli d’Italia in Abruzzo e Molise”




NUOVE TECNOLOGIE

formazione per PMI promossa dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia. Primo corso online sulle opportunità digitali nel settore dell’artigianato.

L’Aquila, 19 ottobre 2023 – Al via i primi 4 eventi formativi sulle nuove tecnologie destinati ad imprenditori, professionisti e associazioni di categoria promossi dal Punto impresa digitale della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia.

Si parte oggi, 19 ottobre, alle 15:00, con il webinar “Gli effetti della trasformazione digitale nell’artigianato” a cura del docente Mauro Lasagni, consulente ICT. Il corso online è gratuito e punta ad illustrare le tecnologie più adatte per fare innovazione nelle imprese artigianali e per definire strategie aziendali coerenti con le tendenze tecnologiche.

Seguiranno altri corsi online destinati ai seguenti comparti:

•             “Agricoltura 4.0” il 25 ottobre, ore 15.00, docente Ciro Gardi, agronomo;

•             “Turismo 4.0” il 7 novembre, ore 15.00, docente Maurizio Goetz, destination manager;

•             “Edilizia 4.0” il 15 novembre, ore 14:00, docenti Michele Pio Parracino, esperto di automazione industriale, e Alessandra Frascaroli, innovation manager.

Oltre ad un webinar trasversale dedicato alla cybersecurity, in fase di definizione.

Il ciclo di eventi formativi è finanziato nell’ambito del progetto PID 2023-2025 e realizzato in collaborazione con l’Agenzia per lo Sviluppo, azienda speciale della Camera Gran Sasso, e con DINTEC, il consorzio per l’innovazione tecnologica del sistema camerale. 

La partecipazione ai corsi è gratuita. Per registrarsi e scaricare il programma visita il sito: https://agenziasviluppoaq.eu/corsi/




CUOCHI DI BORDO

 Un progetto di aria food alla scoperta di un Abruzzo differente

Alba Adriatica, 19 ottobre 2023. Si è concluso lunedì il tour di tre giorni nella parte nord dell’Abruzzo che ha visto la presentazione del progetto di Aria Food “Cuochi di bordo” che mette al centro la valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità artistiche ed enogastronomiche meno conosciute

 “Aria Food è pronta ad accogliere i progetti che vogliono valorizzare l’Abruzzo in tutte le sue sfumature, sociali, culturali, artistiche e gastronomiche”. Con questo intento Valerio Di Mattia, presidente di Aria Food, ha concluso il tour di tre giorni alla scoperta del nord dell’Abruzzo. Sono stati giorni intensi alla volta di un territorio inedito e tutto da scoprire. Negli anni questa associazione, nata nel 2013, ha ritenuto importante sviluppare la cooperazione tra settore enogastronomico e comparti produttivi rurali e marittimi.

“Cuoco di Bordo – ha spiegato Valerio Di Mattia, ristoratore e presidente di Aria Food – è un nuovo progetto di Aria, un piccolo diario personale fatto di incontri, annotazioni, relazioni e riflessioni trascritte dal nostro cuoco. Il materiale raccolto in questi giorni ha raccontato in maniera semplice la complessità di un territorio antico e ancora poco conosciuto ai molti”.

Il tour è stato raccontato in tre capitoli: Ruralità, Mare e Cives intesa come bagaglio culturale della comunità formato dai diversi contributi dei cittadini. Il tour ha alternato momenti aperti al pubblico e altri riservati agli addetti ai lavori e ai giornalisti. Tra gli obiettivi anche quello di mettere in rete gli operatori e creare dei pacchetti turistici che raccontino un Abruzzo differente e autentico.

Prima tappa con il tema “La nobiltà dell’agricoltura in Val Vibrata Tortoreto e Corropoli”, gli ospiti hanno visitato il borgo di Tortoreto accompagnati da Luciano Verdone, professore di Filosofia e guida turistica. Tra le cose più affascinanti, la Domus Romana Le Muracche a Tortoreto raccontata dal gruppo archeologico del Medio Adriatico. È intervenuto anche il sindaco di Tortoreto Domenico Piccioni con il Comune partner del tour. Il gruppo si è poi spostato a Corropoli, un tempo chiamata Ripoli, dove è stato portato alla luce un villaggio del periodo neolitico. Nel 2011 la ricerca archeologica è tornata a indagare il famoso villaggio neolitico di Ripoli, uno tra i siti più importanti d’Italia tanto da dare il nome alla Cultura di Ripoli grazie anche alle sue ceramiche.

A seguire il racconto del prof. Gabriele Di Francesco, sociologo all’Università di Chieti che davanti alla chiesa di Santa Scolastica ha illustrato una storia abruzzese fatta di simboli e riti del mondo rurale. Il pranzo, a cura dello chef Lorenzo Ferretti, si è svolto al Palazzo della Montagnola a Corropoli, qui il prof. Mauro Serafini, ordinario di Nutrizione Umana all’Università di Teramo, ha raccontato lo Sdijuno abruzzese, ovvero la dieta dei centenari. “In Abruzzo – ha spiegato il prof. Serafini – c’è un istituto che studia la longevità. I vostri avi in passato usavano fare lo Sdijuno, questa colazione salata rinforzata ma oggi sono tre le variabili che aiutano ad allungare la vita: dieta, attività fisica e attività cognitiva”.

Nel pomeriggio gli ospiti si sono recati a Terra di Ea, una splendida realtà agricola a Tortoreto. Qui accoglienza, agricoltura, didattica, cibo sano, cultura e convivialità si fondono in uno spazio ideale. A dare il benvenuto al gruppo e ad accompagnarlo durante tutti i tre giorni, Walter D’Ambrosio, socio e figura leader de I Colori del Sole, l’associazione che gestisce le attività di Terra di Ea.

Nel pane ci sono tre mestieri, – ha detto Walter D’Ambrosio – che uniscono il nostro mondo, chi coltiva il grano, chi trasforma la farina e chi fa il pane, è importante tornare a dare valore a questi mestieri”. Presente anche Roberto Agostini del Molino Agostini. A Terra di Ea si è svolta MONDOPANE, la rappresentazione teatrale a cura di Teatro Bradamante, un emozionante spettacolo aperto al pubblico sul pane dall’antichità ai giorni nostri a cura di Francesca Camilla D’Amico con le musiche di Sebastian Giovannucci.

La sera si è svolta la cena dal titolo “Identità rurale, dall’intimità domestica allo stato sociale” che ha visto in degustazione i piatti della cucina popolare dimenticati in abbinamento a cinque annate del leggendario Montepulciano d’Abruzzo dell’Azienda Valentini: 2001, 2006, 2012, 2013 e 2015.

Un autentico viaggio mosso dalla matrice più identitaria fino ad arrivare a quella più intima nei propri ricordi dei piatti dimenticati. Le pietanze della tradizione povera sono state cucinate da Terra di Ea e dal ristorante Zunica 1880, presenti per quest’ultimo, il patron Daniele Zunica e il suo chef Frederik Lasso, accostati ad un vino mitico quello creato dalla famiglia Valentini dal 1650. Sono intervenuti alla serata: il prof Leonardo Seghetti, Claudio D’Archivio dell’Accademia della Cucina Italiana, delegazione di Teramo, Massimo Di Cintio, giornalista enogastronomico e il professor Mauro Serafini.

Il secondo giorno il gruppo si è diretto alla scoperta di Martinsicuro e Alba Adriatica; prima tappa alla volta della visita della Torre di Carlo V, raccontata dall’Arch. Pasquale Tucci, poi la visita guidata all’Ecomuseo del mare dove sono state illustrate agli ospiti tutte le tecniche della piccola pesca dall’associazione Martinpescatori. Il pranzo si è svolto presso l’elegante Osteria dei Maltagliati a Torano Nuovo, qui lo chef Maicol Capriotti e la responsabile di sala Federica Brandimarte, entrambi giovanissimi, hanno preparato una degustazione sulla tradizione della salatura e dell’antica conservazione del pescato collegata alle antiche vie Salarie che tagliano da est a ovest le colline abruzzesi verso Roma.

Nel pomeriggio della domenica, si è svolto un convegno a Villa Flajani ad Alba Adriatica dal tema “Pesca, sostenibilità e turismo contemporaneo” con uno sguardo a quelle che sono le prospettive locali ma anche nazionali di un settore spesso trascurato e vincolato da normative troppo stringenti.

Dopo i saluti della sindaca di Alba Adriatica Antonietta Casciotti e del sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Umberto D’Annuntiis, sono intervenuti al convegno: il presidente di Aria Food Valerio Di Mattia, il presidente Flag Costa Blu Nino Bertoni, il professore Ordinario di Diritto Internazionale nella facoltà Turismo sostenibile presso l’Università degli Studi di Teramo Pietro Gargiulo, il giornalista e docente di Economia del Turismo e del Territorio Antonio Attorre, il dirigente Economia ittica Regione Abruzzo e organismo intermedio per a.d.g. feampa 21-17 Francesco Di Filippo e il componente della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia Giammarco Giovannelli. Un convegno che ha messo al centro considerazioni e riflessioni differenti sull’economa del mare con idee e progetti che mirino al rispetto e alla tutela dell’ecosistema marino partendo dal pescato fino ad arrivare al ristoratore.

La cena è si è svolta a Il Palmizio, ristorante guidato da 30 anni da Valerio Di Mattia e dalla moglie Yelena Kovalyova che lavorano da sempre solo il pesce dell’Adriatico, un punto di riferimento per chi vuole degustare il vero pescato locale. Durante la cena, Valerio ha invitato i suoi ospiti, in maniera giocosa, a provare a capire quali pesci nei piatti da lui proposti esisteranno tra 7 anni.

L’ultimo giorno il tour si è spostato a Giulianova, la città con lo sguardo sui Balcani. Prima tappa al Porto per poi dirigersi alla Chiesa di Santa Maria del Mare, poi il gruppo è salito a Giulianova alta per ammirare la città rinascimentale e in varie forme gli artisti che la rappresentano: il musicista Gaetano Braga e gli artisti Raffaello Pagliacetti e Venanzo Crocetti.

Il pranzo si è svolto presso il ristorante Aprudìa guidato dall’eclettico chef Enzo Di Pasquale che ha visto una degustazione con piatti dai sapori decisi e sorprendenti che rievocano un viaggio immaginario tra i Balcani e il Gran Sasso. La fine del pranzo è stata accompagnata dalla genziana dell’azienda Scuppoz Liquori di Campovalano.

“Come operatori siamo sempre portati a valutare le cose in maniera selettiva e specifica concentrandoci su ciò che ci riguarda  direttamente – ha detto Valerio Di Mattia – Lo sguardo del viaggiatore invece percepisce l’insieme delle cose senza dividere il paesaggio. Ecco, il nostro Cuoco di Bordo vuole riacquisire l’unità dello sguardo e rimettere insieme un territorio poco noto e spesso frammentato. Da qui la necessità di fare rete e di unire i tanti punti di forza presenti sulla nostra area di azione”.

“Ci tengo a ringraziare – ha concluso il presidente di Aria Food – tutti coloro che hanno sostenuto questo tour. Sono stati tre giorni intensi, ricchi di incontri, luoghi e persone interessanti, tutte unite dallo stesso scopo, quello di valorizzare questo territorio in tutte le sue sfumature, specie quelle meno blasonate. Aria Food è oggi un’associazione di progetto, siamo vogliosi di lavorare sul prossimo con concretezza e passione”.

L’evento, che ha visto i saluti di tutti gli amministratori locali, è stato patrocinato dai comuni di Giulianova, Tortoreto, Alba Adriatica, Martinsicuro e Corropoli e realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, Confesercenti Teramo, Confcommercio Teramo, Gal Terreverdi Teramane e Flag Costa Blu.




I SINDACI UNISCONO L’ABRUZZO

Assemblea regionale con Antonio Decaro Presidente nazionale Anci – 20 Ottobre

Teramo, 19 ottobre 2023.  I Sindaci uniscono l’Abruzzo. I comuni protagonisti nel PNRR, nella digitalizzazione, nella valorizzazione del territorio. Parco della Scienza Via De Benedictis Teramo venerdì 20 ottobre 2023 alle ore 15:30.

Programma

Relazione introduttiva Gianguido D’Alberto – Presidente ANCI Abruzzo – Sindaco di Teramo

Presiede Rocco Micucci – Vicepresidente Anci Abruzzo – Sindaco di Rapino

Saluti

Pierluigi Biondi Sindaco di L’Aquila, Diego Ferrara Sindaco di Chieti, Carlo Masci Sindaco di Pescara, Angelo Caruso Vicepresidente nazionale UPI, Sindaco di Castel di Sangro, Vincenzo D’Ercole Coordinatore Anci Giovani Abruzzo, Sindaco di Castiglione Messer Raimondo.

Comunicazioni

• Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nel sostegno alla crescita del territorio e agli investimenti pubblici

Cristian Virgili Resp. Relazioni Business Centro Italia e Tommaso Latronico Relazioni Business Centro Italia

• Oltre il 2026: come il PNRR può supportare la rivoluzione digitale nei comuni abruzzesi

Alberto Giaccari Presidenza Consiglio dei Ministri – Dipartimento Trasformazione Digitale Esperto PNRR – Coordinatore Area Sud-Est

ore 18 Conclusioni ANTONIO DECARO Presidente nazionale ANCI – Sindaco di Bari




IL FESTIVAL DELLA PSICOLOGIA

Approda per la prima volta nella città di Chieti

Chieti, 18 ottobre 2023.Il Festival della Psicologia, organizzato da AltraPsicologia Abruzzo, arriva finalmente a Chieti in collaborazione con l’associazione Erga Omnes.

“Il Festival – dichiara Cinzia D’Amico, psicologa e coordinatrice di AltraPsicologia Abruzzo – ha l’obiettivo di diffondere la cultura psicologica e di sensibilizzare la popolazione sulle tematiche inerenti il benessere, individuale e sociale, attraverso appuntamenti e incontri pubblici in collaborazione con diversi attori presenti sul territorio. La manifestazione si svilupperà durante tutto il mese di novembre, toccando le quattro province abruzzesi”.

Un programma ricco di incontri nella tappa teatina, quattro di questi esclusivamente per bambini attraverso dei laboratori dedicati interamente a loro.

Gli incontri sono tenuti da psicologi e psicoterapeuti che tratteranno varie tematiche, mettendo a disposizione il loro tempo e le loro competenze: Dott.ssa Roberta Schiazza, Dott.ssa Ortensia Posa, Dott.ssa Zaira Lazzari, Dott.ssa Monica Isabella Ventura, Dott.ssa Sonia Chisena, Dott.ssa Doriana Leprotti, Dott.ssa Erilda Kola, Dott.ssa Bice Parlapiano, Dott.ssa Fabiana Bolognese, Dott. Laerte Vetrugno, Dott. Pasquale Elia.

L’appuntamento è per sabato 11 novembre, dalle ore 9 con i saluti istituzionali, in via Monte Grappa n. 176 a Chieti Scalo, presso l’ex Centro Sociale San Martino.

L’ingresso è GRATUITO e aperto a tutti, per una questione logistica e organizzativa è richiesta la prenotazione.

“Grazie alla collega Cinzia e a tutto lo staff di AltraPsicologia Abruzzo – dichiara Pasquale Elia, psicologo e presidente di Erga Omnes, – siamo riusciti a portare questa importante iniziativa anche a Chieti. Inoltre, ringrazio gli psicologi, alcuni di loro sono stati anche colleghi di Università, che hanno subito accettato di mettere a disposizione la loro professionalità e la loro forte passione che rimarca l’impegno completo verso la nostra amata psicologia, a sostegno della cittadinanza”.

L’evento di Chieti è patrocinato dall’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo, dalla Regione Abruzzo, dal Comune di Chieti, dall’Ufficio Scolastico Regionale, dalla Provincia di Chieti, dall’Università degli Studi G. d’Annunzio, dall’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari, dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, dal CSV (Centro Servizi per il Volontariato) Abruzzo, dall’Informagiovani.

La comunicazione sarà curata dalla web radio Teate On Air.

PROGRAMMA:

Ore 9:00 Accoglienza partecipanti

Ore 9:15 Saluti istituzionali

Ore 9:30 – 11:00 “Calmare la mente: tecniche di rilassamento per gestire lo stress e l’ansia” – Dott.ssa Roberta Schiazza

Ore 10:00 – 11: 15 “La stanza dei giochi: laboratori psicoeducativi per bambini in età prescolare” (bambini 3-5 anni) – Dott.ssa Ortensia Posa

Ore 11: 00 – 12:00 “Introduzione alla mindful eating: e tu che rapporto hai con il cibo?” – Dott.ssa Zaira Lazzari

Ore 11:30 – 12:30 “Abruzzo a scuola d’Emergenza” – Dott.ssa Monica Isabella Ventura

Ore 12:00 – 13:00 “DSA, una Difficoltá da Superare Assieme: potenziare divertendosi” (bambini 6-9 anni) – Dott.ssa Sonia Chisena

Ore 13:00 – 14:30 Pausa pranzo

Ore 14:30 – 16:00 “Analisi funzionale e coping power: cos’è e a cosa serve” – Dott.ssa Doriana Leprotti e Dott.ssa Erilda Kola

Ore 14:30 – 15:30 “Musica e movimento. Lo strumento musicale per esplorare le proprie emozioni e il proprio corpo” (bambini 5-10 anni) – Dott.ssa Zaira Lazzari

Ore 15:30 – 17:00 “Com’è andata oggi? Incontro di gruppo tra operatori delle professioni sanitarie” – Dott.ssa Bice Parlapiano

Ore 16:00 – 17:30 “Bullismo e cyberbullismo. Vittime, spettatori e bulli: la prevenzione che passa per la regolazione emotiva e il perspective taking” – Dott.ssa Fabiana Bolognese

Ore 17:00 – 18:00 “Qual è il tuo colore preferito? Laboratorio creativo manuale di gruppo per bambini” (6-8 anni)- Dott.ssa Bice Parlapiano

Ore 17:30 – 18:30 “Il compagno adulto, un tutor personale per l’inclusione per i giovani adulti con neurodiversità” – Dott. Laerte Vetrugno

18:30 – 19:30 “Una bussola per orientarsi nel mondo del lavoro” – Dott. Pasquale Elia




TORNA IL GRUPPO DI LETTURA

La Scuola Macondo parte con Cynthia Rimsky

Pescara, 18 ottobre 2023. A grande richiesta torna l’appuntamento con il ‘Gruppo di Lettura’ della Scuola Macondo che cambia giorno rispetto alla scorsa edizione e ci sarà di martedì, sempre alle ore 19.

Si parte il 24 ottobre con  Cynthia Rimsky ed il romanzo “Yomurì” (Edicola ediciones), al fianco della scrittrice ci sarà anche l’editore Paolo Primavera.

Queste sono le date ed i titoli scelti per l’attività:

             14 novembre – Ada D’Adamo, “Come d’aria” (Elliot), per Ada D’adamo interverrà l’editrice Loretta Santini;

             19 dicembre – Laura Pugno con “Melusina” (Hacca),  interviene con lei l’editrice Francesca Chiappa;

             16 gennaio ’24 – Peppe Millanta con “Cronache da Dinterbild” (Neo), con lui interviene Francesco Coscioni;-

             13 febbraio ’24 – Valeria Tron con “L’equilibrio delle lucciole” (Salani);

             -19 marzo ’24 – David Valentini con “Tutto ciò che poteva rompersi” (Accento);

             16 aprile ’24 – Maddalena Fingerle con “Lingua Madre” (Italo Svevo).

Come spiega Elisa Quinto che gestisce la Scuola Macondo: “Questa è la terza edizione del Gruppo di lettura Macondo e siamo molto orgogliosi di ricominciare, come di consueto, con un’autrice pubblicata in Italia da Edicola Edicones: Cynthia Rimsky e il suo romanzo Yomurí. Abbiamo organizzato un calendario che vuole dare spazio anche alle voci femminili della letteratura e quindi proseguiremo con Loretta Santini in rappresentanza di Ada D’Adamo, Laura Pugno, Valeria Tron, Maddalena Fingerle. Il gruppo delle amiche è sempre più nutrito: non solo molte autrici ma anche molte editrici”.

La ‘mission’ di quest’attività non cambia, infatti al centro c’è sempre il desiderio di condividere momenti di alta cultura, riflessioni, e le novità letterarie: “Quest’anno inoltre – prosegue la Quinto – non leggeremo solo romanzi ma anche una raccolta di racconti, quella di David Valentini, così da dare spazio anche ad un genere che a noi piace moltissimo. Ci sarà anche l’incontro con il nostro fondatore, Peppe Millanta, che è quello che ci emoziona di più in questa edizione. Siamo certi di aver messo su un calendario nutrito, tra case editrici grandi e indipendenti, tra generi diversi, autori e autrici conclamati ed esordienti, e che sarà un’edizione ricca di storie e di incontri”.

Le librerie coinvolte sono: Libreria Mondadori di Pescara, Libreria Ubik di Pescara, Libreria Mondadori di Francavilla al Mare (CH).

Per partecipare o ricevere il link, è necessario contattare la Scuola al 370.3525381, o via mail a scuolamacondo@gmail.com; sui social @scuolamacondopescara.




IL CULTO DI SAN FRANCESCO D’ASSISI

La Tradizione Popolare Abruzzese

[PUBBLICATO IN “RIVISTA ABRUZZESE” A. XXXVI, N 2 LANCIANO 1983 -Pgg. 151-155]

di Franco Cercone

«Tra Firenze e Roma – afferma il Sabatier nella sua notissima Vita di San Francesco d’Assisi – sarebbe difficile camminare mezza giornata per le montagne, senza incontrare, sulle cime, capanne che portino il suo nome»[1].

Numerosi sono infatti i toponimi, soprattutto in Umbria, che ricordano il passaggio o la dimora del Poverello in quelle contrade.

Alla ricchezza delle testimonianze che si riferiscono ad una vasta area dell’Italia centrale, fa riscontro tuttavia per l’Abruzzo una modesta mole di riferimenti, che concernono non solo la toponomastica, ma anche il patrimonio della nostra letteratura orale, soprattutto leggende sacre e canti
popolari religiosi inerenti alla vita ed alle opere del Santo.

Questa circostanza, a nostro avviso, non è casuale, ma va ricollegata a quei cosiddetti «fattori di non rielaborazione popolare» di cui tenteremo, in tale sede, di individuarne i motivi.

Va sottolineato comunque, che l’epicentro cultuale sembra manifestarsi in Abruzzo lungo una direttrice i cui riferimenti geografici sono costituiti da Carsoli, Celano, Castelvecchio e Sulmona. Questa direzione ovest-est appare in stretta relazione con i due viaggi compiuti da San Francesco
nelle nostre contrade, in un periodo compreso approssimativamente fra gli anni 1215-1226, ma al riguardo non lievi sono le incertezze fra gli studiosi e biografi del Serafico.

Il Santo, in pratica, segue un tratto dell’antica via Valeria, allorché, secondo alcune fonti, conclusosi a Roma il Concilio Ecumenico Lateranense nel novembre del 1215, si dirige a Celano. Fermatosi a Carsoli, presso l’eremo di Santa Maria, sito sul colle Vezziano, S. Francesco vi avrebbe
fondato un convento dove, per la sua presenza, accorrevano di continuo folle di fedeli, e per sottrarsi ad esse, narra una leggenda registrata da diversi storici, il Santo è costretto a rinchiudersi in una cella da dove, attraverso una graticcia di ferro, parlava con la gente ed ascoltava le loro suppliche[2].

Questo episodio della vita del Santo, tramandatesi di generazione in generazione, deve aver subito notevoli varianti anche sotto il profilo geografico, poiché in una di queste, registrata dal Degli Abbati nel secolo scorso, San Francesco non proveniva da Roma ma da Greccio: «Vedete sulla collina a destra del convento? – afferma questo Autore – Lo fondò San Francesco di Assisi, quando da Greccio venne e qui ristette. Tuttora vedesi la finestruccia con la grata di ferro, attraverso la quale egli parlava alle genti che venivano a lui»[3].

Sembra che nello stesso inverno del 1215, il Santo lasciasse Carsoli per raggiungere Celano. A questo viaggio si ricollega il noto episodio del mantello, che, secondo San Tommaso da Celano, il Serafico avrebbe ricevuto da un cittadino di Tivoli. Il racconto è il seguente: San Francesco incontra per strada una vecchietta che chiedeva l’elemosina. Non avendo altro da offrire, egli si priva del panno che indossava e lo regala alla povera donna, pensando che a causa del freddo il dono le sarebbe riuscito gradito. Dopo un po’ di tempo però, la vecchietta raggiunge di nuovo il Poverello e lo informa che il panno avuto in regalo non era sufficiente per confezionare un mantello. Al che San Francesco invita uno dei suoi seguaci a privarsi anche lui del panno ed a donarlo alla donna[4].

A parte questi episodi, fra cui spicca anche quello sulla mamma del Santo, raccolto e pubblicato dal Finamore nel 1901[5], è interessante la sacra leggenda pubblicata dal Pansa nel 1927, nel secondo volume di “Miti, Leggende e Superstizioni dell’Abruzzo”. Notevole è la circostanza che le informatrici del demologo sulmonese sono in questo caso due donne di Castelvecchio Subequo, di cui egli riporta anche i nomi. «San Francesco – si legge nella leggenda raccolta dal Pansa – dimorava a Castelvecchio Subequo, nel convento da lui fondato, e godeva fama di grande predicatore.

Una volta fu chiamato a Celano… e la sua parola vi destò il più grande entusiasmo. Era signore di quella Terra un certo barone Leggerone, un soggetto assai cattivo, il quale non credeva a Dio e ai Santi e perseguitava crudelmente i terrazzani. La moglie (…del barone) avendo saputo dell’arrivo di San Francesco, ebbe l’ispirazione d’invitarlo a palazzo e gli suggerì anche l’idea di convertire il marito. San Francesco accettò l’invito… Mentre fervevano i preparativi del pranzo… fu notato con meraviglia che mancava la frutta. Si mandarono allora per la campagna tutti i servi del palazzo, a fine di ricercarla, ma non fu possibile. Una forte siccità aveva quell’anno distrutti i raccolti… Non fu questa però la sola o la peggiore disavventura di quel giorno. Mentre si allestiva il banchetto, un bellissimo bambino, unico erede del barone… andò per disgrazia a cadere in un caldaio d’acqua bollente e vi perì… La festa tanto sfarzosamente preparata, si convertì in funerale. Ma San Francesco, che assisteva a quello spettacolo, non si scompose affatto e rivolte le pupille al cielo, si inginocchiò e parlò. Poi alzatosi, andò difilato ad un armadio, ch’era addossato alla parete, l’aprì e… chi si vide? In piedi e sorridente, il figliuolo del barone faceva bella mostra di sé, sostenendo con le mani un vassoio di legno sul quale spiccavano tre bellissime arancie… »[6].

La presenza di San Francesco a Castelvecchio Subequo è attestata, secondo la tradizione popolare, da un’altra sacra leggenda raccolta dal De Nino e relativa alla mula del Santo. Il Serafico, come si apprende da questa, dimorando nel convento di Castelvecchio, «aveva ordinato alla sua mula di andare ogni giorno a fare la questua nel paese. La povera bestia obbediva ed ogni qualvolta faceva ritorno al convento, picchiava sulla terra col piede per farsi aprire dal frate portinaio. Miracolosamente fino ad oggi, si è conservata l’impronta di uno dei ferri della mula di San Francesco ed è sormontata da una croce»[7].

Alcune leggende, inoltre, come avviene di frequente in casi simili, dovevano essere sorte intorno alla reliquia del sangue delle stimmate di San Francesco, conservata appunto nel convento di Castelvecchio. Secondo una testimonianza dell’Antinori, tale sangue si scioglieva ogni 17 settembre, nella ricorrenza della festa del Serafico.

Nella sacra leggenda raccolta dal Pansa, si è visto poi come il figlio del barone Leggerone (così la tradizione ha trasformato il nome di Ruggierone, conte di Celano), ritornasse in vita grazie all’intercessione di San Francesco con tre arancie poste su un vassoio. Pare infatti che il Santo avesse
una particolare predilezione per gli alberi di arancio ed il De Simone ci dice in particolare che la cappella di San Francesco a Lecce sia sorta proprio nel punto dove il Serafico «dormì sulla nuda terra e dove piantò uno degli aranci, che vissero per secoli»[8].  La volta e le pareti del coro del monastero di San Francesco a Sulmona, erano state affrescate nella metà del 400 da Andrea da Lecce (Magistro Andrea pictore di Lictio), come risulta da un documento pubblicato dal Piccirilli, il quale sottolinea che «ogni parete dell’abside era spartita… in tre riquadri, ciascuno dei quali mostrava un fatto della vita del Santo»[9]. Tali affreschi sono andati purtroppo perduti e non sappiamo se contenessero qualche riferimento alla singolare debolezza, chiamiamola così, del Serafico nei confronti dell’arancio,
tema del resto che è assente anche negli affreschi del convento di Castelvecchio.

Ora, malgrado le ricerche effettuate e dirette ad ampliare il patrimonio della nostra letteratura orale intorno a San Francesco, non sono stati ottenuti quei risultati che si attendevano. Da quella meravigliosa e preziosa biblioteca, che è appunto la memoria dei nostri vecchi, sembra scomparso il più bel libro che si riferisce alla rielaborazione popolare dell’opera e della figura del Poverello d’Assisi. In qualche caso, inoltre, ci siamo trovati di fronte ad un singolare fenomeno di rigetto, come dimostra una leggenda raccolta dal De Nino e pubblicata nel IV volume dei suoi Usi e costumi abruzzesi. In essa infatti vi si narra l’episodio che abbiamo visto in precedenza e relativo al bambino morto nel caldaio d’acqua bollente. Ma in questo caso, e ciò è significativo, ad operare il miracolo non è San
Francesco, bensì Sant’Antonio da Padova[10]. E poiché nel mondo popolare non esistono a nostro avviso visioni frammentarie della realtà, né i cosiddetti «prelogismi» applicati come categorie innate ad altre culture, il demologo difficilmente resiste all’impulso di dare un ordine ai pur sparsi tasselli che formano l’apparente «non senso» di tale mosaico comportamentale.

Francesco, in sostanza, il santo della povertà evangelica e della rinunzia ai beni materiali, si presenta come latore di un messaggio che scarse possibilità aveva di essere recepito dalle «plebi rustiche» delle nostre campagne, da tempo avvezze a lottare contro una natura ostile, espressa già nel periodo italico in chiave mitica e sovrastrutturale dal culto per Ercole.

E questa natura è fatta essenzialmente di rischi, cui il pastore ed il contadino sono periodicamente esposti nel ciclo dell’anno e della vita.

Come comprendere, dunque, il disprezzo del Santo per il denaro oppure il castigo imposto dal Serafico ad un suo discepolo, che aveva raccolto alcune monete da terra, quando queste potevano servire all’acquisto di una pur piccola manciata di sementi?[11] Si spiega allora una credenza assai comune in Castelvecchio Subequo, secondo la quale – come mi hanno rivelato molte informatrici[12]  sognare San Francesco d’Assisi equivale ad un brutto presagio per la famiglia, porta sfortuna!

Non di messaggi, dunque, che ricordassero ai poveri la loro povertà, ma di aiuti extra umani che li garantissero dalle tensioni del ciclo preposto alla produzione dei beni essenziali, hanno bisogno gli umili strati sociali, i quali, spesso in modo sincretico, rielaborano un «pantheon» di potenti divinità preposte alla salvaguardia delle messi, della moria del bestiame, alla protezione dei beni dal fuoco e dalle acque, fino alla salute delle mamme che allattano, poiché spesso i bimbi non avevano altro di cui sfamarsi se non il latte materno.

Ecco allora stagliarsi sull’orizzonte delle nostre comunità figure possenti di santi, come S. Antonio Abate, che protegge il bestiame, S. Agata, che assiste le puerpere, S. Nicola, che protegge il pastore transumante ed assicura il pane alla famiglia, S. Donato, che protegge dall’epilessia, un male sociale originato nelle nostre contrade dal consumo non ozioso del vino, essendo una sostanza zuccherina e  quindi energetica, di cui il contadino può facilmente disporre durante i faticosi lavori sui campi.

San Francesco si allontana così da questo mondo, in parte del tutto scomparso, che non respira se non povertà, sfumando lentamente sull’orizzonte delle società rurali abruzzesi, ed al suo posto subentrano altri Santi, come S. Domenico di Cocullo, più idonei a dare una risposta ai corposi problemi quotidiani, non privi di drammaticità, che le popolazioni umili si trovano ad affrontare. Il messaggio del Serafico non è, tuttavia, del tutto scomparso, poiché in un mondo, come il nostro, in cui si fa «footing» per smaltire le calorie eccessive della società consumistica, v’è gente, nel cosiddetto «Terzo Mondo», che non fa movimenti per non consumare quelle poche energie superstiti e che garantiscono una misera esistenza.

Franco Cercone


[1] P. Sabatier, Vita di San Francesco d’Assisi, p. 235 sgg.; Roma, Loescher & C.,1886.

[2] N. Papini, La storia di S. Francesco d’Assisi, vol. I, p. 87; Foligno, Tommasini Ed., 1825.

[3] L. Degli Abbati, Da Roma a Sulmona. Guida storico-artistica delle regioni attraversate dalla nuova -ferrovia, p. 83; Roma 1888.

[4] Cfr. al riguardo la “Vita Seconda di San Francesco d’Assisi”, del Beato Tommaso da Celano, in Fonti Francescane, vol.I, LIII, p. 623 sgg.; Assisi, a cura del Movimento Francescano, 1977.

[5] Cfr. G. Finamore, La mamma di San Francesco, in «Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti», 1° Supplemento, p. 79, Teramo 1901.

[6] G. Pansa, Miti, leggende e superstizioni dell’Abruzzo, voi. II, pp. 239- 40; Sulmona 1927.

[7]  Cfr. G. Pansa, ivi, vol. I, pp. 142-43.

[8]  L. G. De Simone, Intorno a Maestro Andrea pittore, in «Rassegna Abruzzese di Storia ed Arte», n. 7, 1899, p. 66, Casalbordino 1899.

[9] P. Piccirilli, La chiesa di S. Francesco di Sulmona e il pittore Andrea di Lecce, in «Rassegna Abruzzese di Storia ed Arte», n. 4, 1898, p. 38; Casalbordino 1898.

[10] Cfr. A. De Nino, Usi e costumi abruzzesi, vol. IV, p. 171 sgg.; Firenze 1877.

[11] Cfr. Fonti Francescane, cit., I, p. 606 sgg.

[12] Citiamo per tutte la Signora Francesca Incani, insegnante, di anni 43, cui esprimiamo il nostro più vivo ringraziamento.




LUCO DEI MARSI ACCOGLIE la Delegazione di Stains

La sindaca De Rosa: “Lavorare a ciò che unisce”

Luco dei Marsi, 18 ottobre 2023. Un incontro ricco di significato e di emozioni, per rinnovare e rinsaldare storici legami e tracciare le linee di nuove iniziative congiunte, sotto il segno della fraterna amicizia tra Comunità.

É quello che si è tenuto a Luco dei Marsi durante lo scorso fine settimana, e che ha visto la presenza della Delegazione ufficiale di Stains, cittadina francese di circa 40mila abitanti, nel dipartimento della Senna-Saint-Denis, a breve distanza da Parigi, con la quale il Comune fucense ha attivo un gemellaggio oggi ventennale. Un accordo di cooperazione nato, in modo peculiare, dallo sport, su impulso del sindaco del tempo, il professor Orante Venti, e che ha visto negli anni diverse attività di scambio tra i centri gemellati.

 Proprio a Stains, tra l’altro, è presente una via dedicata a Luco dei Marsi. La Delegazione, composta dal sindaco Azzédine Taïbi, le vicesindache Nedjar Zaiha e Najia Amzal, con i Consiglieri Claude Agnoly, Céline Mirambeau e Karim Zeggar, insieme al Direttore Generale dei Servizi, Faouzy Guellil, e la capo Segreteria del Sindaco, Cyldia Polipheme, è stata accolta dalla Delegazione luchese guidata dalla sindaca Marivera De Rosa, che ha poi accompagnato gli Ospiti in una visita alle ricchezze del territorio luchese, con la partecipazione del professor Giuseppe Grossi, ad Aielli, ricevuti dal sindaco Enzo Di Natale, che ha guidato il gruppo in un breve tour dei luoghi più significativi del paese, e al castello di Ortucchio, dove sono stati salutati dal sindaco Raffaele Favoriti.

La Delegazione francese è stata ospitata nella Casa dell’Amicizia dove, in un clima conviviale e di grande calore, si sono ritrovati i protagonisti della nascita del gemellaggio e le persone che nel tempo hanno preso parte alle diverse iniziative realizzate nell’ambito degli accordi di cooperazione. Nella sala consiliare del Comune luchese, il Sindaco di Stains e la Sindaca di Luco dei Marsi si sono soffermati in particolare sui temi della solidarietà, dell’amicizia tra i popoli, della crescita socioculturale che può fiorire solo nello sforzo congiunto verso la pace, nel riconoscimento e nella tutela dei diritti fondamentali per tutti e nel ripudio di ciò che divide e genera sfruttamento, emarginazione, povertà, disparità.

“É stato un incontro prezioso, in cui abbiamo potuto vivificare il ventennale legame di amicizia che lega le nostre Municipalità, ritrovando con piacere valenti Amministratori e cari amici, e conoscendo i nuovi Rappresentanti cittadini, con cui abbiamo avviato una prima bozza di nuove attività di scambio. Ciò che unisce, che accomuna, nella costruzione dei nostri piccoli e grandi tasselli per la pace, la fraternità, la conoscenza e il rispetto reciproci, sono sempre preziosi, e oggi più che mai”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “Confidiamo che questi legami siano sempre più saldi e sempre più portino buoni frutti di crescita e solidale vicinanza tra le Comunità”.




PREMIO INTERNAZIONALE L’AQUILA BPER Banca Laudomia Bonanni

Alfonso Brezmes, poeta e artista visivo spagnolo è l’ospite d’onore della XXII edizione

L’Aquila, 18 ottobre 2023. Il nome è stato annunciato nel corso della conferenza stampa, svoltasi stamane nella sala assemblee di Bper Banca all’Aquila, nell’ambito della presentazione del programma di eventi della XXII edizione del Premio.

Alla conferenza erano presenti: Giuseppe Marco Litta, Responsabile Direzione Territoriale Centro-Est BPER Banca; Stefania Pezzopane, Presidente della Giuria; Roberto Santangelo, Vicepresidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo; Ersilia Lancia, Assessore al Turimo e Promozione  Immagine della Città del Comune dell’Aquila, Fabrizio Marinelli, Presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Carispaq e Giuliano Tomassi, Segretario del Premio. 

Programma XXII Premio internazionale L’Aquila BPER Banca intitolato a Laudomia Bonanni:

31 ottobre ore 10.30 Riunione con la Giuria degli Studenti. Sala assemblee di BPER Banca L’Aquila corso Vittorio Emanuele II, L’Aquila

10 novembre ore 11 Incontro con la stampa dell’Ospite d’onore. Sala assemblee di BPER Banca all’Aquila corso Vittorio Emanuele II, L’Aquila

10 novembre ore 16 Premiazione sezione riservata ai detenuti. Casa Circondariale ss80 Preturo, L’Aquila

11 novembre ore 11 Cerimonia finale di premiazione. Auditorium del Parco del Castello, L’Aquila con la presenza dell’Ospite d’onore e degli autori finalisti

“BPER Banca sostiene da tempo il Premio Bonanni, dedicato alla figura di una donna aquilana entrata nel novero delle più grandi letterate del Novecento, nella ferma convinzione che la cultura sia veicolo di crescita e sviluppo di un territorio. Ancor più nella città dell’Aquila, per vocazione centro caratterizzato da variegate proposte culturali, di cui il Premio Bonanni rappresenta una delle forme più alte. L’elevata qualità degli ospiti internazionali, il cartellone di assoluto spessore e l’interesse che la manifestazione suscita a livello nazionale confermano la capacità di BPER, in sinergia con il Comitato organizzatore e le istituzioni locali, di promuovere la diffusione della cultura e di leggere e interpretare positivamente la realtà in cui opera. Nel solco della rinascita identitaria e culturale della città dell’Aquila”, ha dichiarato Giuseppe Marco Litta, Responsabile BPER Banca direzione territoriale Centro-Est.

Per l’On. Stefania Pezzopane, Presidente della Giuria del Premio: “Siamo arrivati a questa XXII edizione con un programma davvero molto ricco e con il coinvolgimento di ulteriori importanti istituzioni, tra cui l’UnivAq con la prima edizione della borsa di studio “Laudomia Bonanni”. Un grande poeta spagnolo Alfonso Brezmes sarà l’ospite d’onore.

La poesia spagnola vive un momento felice ed abbiamo voluto avere con noi la voce più autorevole. Quest’ anno abbiamo la novità importante della riapertura della sezione detenuti che gode del patrocinio del Ministero della Giustizia e che ci vedrà portare la poesia internazionale nel carcere attenzionato dalle cronache per la presenza di Messina Denaro.

E poi i giovani delle scuole superiori che partecipano con le poesie e nella scelta del vincitore finale. Un ringraziamento speciale a BPER Banca che da sempre sostiene ed opera nel progetto culturale. Come vanno ringraziati tutti gli altri enti, quest’anno in particolare esprimo un particolare apprezzamento per il Consiglio Regionale che interviene con un significativo apporto. Al segretario generale del Premio ed alla Giuria un grazie affettuoso”.

Roberto Santangelo, Vicepresidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, ha così commentato: “Finalmente, in questa edizione, torna protagonista il Consiglio Regionale d’Abruzzo. Crediamo che tutte le Istituzioni locali e il Consiglio Regionale che è la casa di tutti gli Abruzzesi, debbano farsi promotori di inziative di questo spessore.

Tra l’altro il nostro capoluogo di regione ha una straordinaria vocazione naturale per la cultura e noi Istituzioni, tutte insieme, vogliamo sostenere una comunità diversa che si fondi su di essa. Per noi, concludendo, è motivo di orgoglio essere rientrati a pieno titolo nell’organizzazione di questo Premio e proseguiremo anche nel futuro intrecciando di nuovo ulteriori e nuovi rapporti”.

Ersilia Lancia, Assessore al Turismo e Promozione Immagine della Città del Comune dell’Aquila, ha aggiunto: “Porto i saluti del Presidente onorario del Premio, ovvero il Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. Oggi, intervengo come Assessore alle Pari Opportunità perché la figura di Laudomia Bonanni è una figura aquilana, di emancipazione; è una storia di identità e di futuro che fan ben sperare. E poi, guarda anche all’immagine della Città. È un premio che parla diversamente dall’Aquila, oltre L’Aquila”.

Il Presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Carispaq, Fabrizio Marinelli, ha dichiarato: “Anche l’edizione 2023 del Premio Letterario Internazionale L’Aquila BPER Banca, intitolato ad una grande scrittrice aquilana come Laudomia Bonanni, conferma l’alto livello raggiunto da un’iniziativa che da oltre venti anni porta in città poeti di caratura internazionale. La Fondazione Carispaq è al fianco degli organizzatori di una manifestazione che ha il merito di avvicinare il grande pubblico, ma anche gli emarginati e i fragili, ad un genere letterario spesso dimenticato come la poesia”.

Giuliano Tomassi, Segretario del Premio, ha concluso: “Sono ventidue anni di lavoro molto intenso e ogni volta al termine della manifestazione si ricomincia per l’anno successivo. Temevamo, quest’anno, che il Carcere che negli anni ha subito diversi stop dovuti al covid e presenze di detenuti particolari, non potesse partecipare a queto Premio. 

L’appuntamento nel Carcere, infatti, è uno dei più toccanti, non solo perché si svolge dentro una casa circondariale ma anche per l’ascolto dei detenuti che ogni anno ci offrono i loro lavori improntati spesso sul tema della libertà. Un ringraziamento particolare va al dr. Litta, Responsabile Direzione Territoriale Centro-Est BPER Banca ma anche al Comune, al Consiglio Regionale e alla Fondazione Carispaq perché questa sinergia che si va consolidando sottolinea, ancora una volta, quella che è la vocazione culturale del nostro territorio”.

Al termine della conferenza stampa, sono stati letti i messaggi inviati dal Magnifico Rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, assente per una concomitanza istituzionale e del Presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri.

Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Edoardo Alesse, si è così espresso: “Sono felice della collaborazione tra l’Università dell’Aquila e il Premio internazionale di Letteratura L’Aquila BPER Banca per questa borsa di studio perché, rappresentando un legame forte tra l’Università e le iniziative culturali del territorio, contribuisce radicalmente alla crescita dell’Ateneo.

Il premio che giunge quest’anno alla XXII edizione, ha infatti coinvolto negli anni grandissimi nomi della poesia internazionale tra i quali, Evgenuj Evtusenko, Edoardo Sanguineti, Yang Lian è Ilya Kaminsky. Il Premio, quest’anno, torna nelle Carceri, con la sezione dedicata alla poesia dei detenuti, un gesto simbolico in una situazione politica internazionale che richiede inclusione  e apertura mentale, strumenti indispensabili per superare le differenze e i conflitti. La cultura è il mezzo per unire le popolazioni e la poesia è l’essenza della letteratura che parla al cuore.

Auguro buon lavoro al Premio; ci vedremo senz’altro per la cerimonia finale il prossimo 11 novembre”.

Il Presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri, ha infine dichiarato: “La Fondazione Carispaq ha sostenuto questo Premio fin dalla sua prima edizione per l’alto valore culturale che rappresenta per il nostro territorio. Un’ iniziativa che da ventidue anni porta in città alcuni tra i più grandi poeti della scena internazionale contribuendo così a diffondere e a far conoscere la poesia come mezzo per la crescita delle nostre Comunità”.




SCAMBIO LINGUISTICO CULTURALE

Tra il “Milli” di Teramo ed il “Franz-Meyers-Gymnasium” di Mönchengladbach

Teramo, 18 ottobre 2023. Fino al 23 ottobre le studentesse e gli studenti del liceo ginnasio di Mönchengladbach saranno in visita nella nostra provincia in un progetto di scambio linguistico – culturale promosso dal “Milli” di Teramo.

Questa mattina la visita nella sala consiglio di via Milli con gli insegnanti dei due licei, accompagnati dalla dirigente Manuela Divisi, dove sono stati accolti dal presidente D’Angelo.

“In questa settimana avranno l’opportunità di conoscere meglio la provincia di Teramo, quindi le sue bellezze naturalistiche, dalla costa alla montagna passando per la collina, le sue peculiarità enogastronomiche, con la possibilità in questo periodo di degustare l’olio ed il vino di stagione. Ringrazio la dirigente, la prof.ssa Manuela Divisi, per aver avviato questo importante progetto di scambio interculturale”, così il presidente D’Angelo a margine della visita.

All’incontro ha partecipato anche la vice-sindaca del Comune di Teramo, Stefania Di Padova: “un bellissimo e positivo momento di confronto e condivisione per i nostri ragazzi, un’esperienza di cui faranno sicuramente tesoro”.




VERITÀ E VANITÀ, LE IDENTITÀ MULTIPLE

Viviana castiglioni in mostra. La personale dell’artista dal 21 ottobre al 23 dicembre a Ceravento

Pescara, 18 ottobre 2023. Due concetti, quello di verità e quello di vanità, fusi e scardinati allo stesso tempo: da un lato lo specchio, simbolo di verità, dall’altro la sua proprietà riflettente, che diventa la personificazione della vanità. Il tutto per far sì che l’osservatore “incarni” un soggetto dalle identità multiple. È proprio “Identità multiple” il titolo della mostra personale dell’artista Viviana Castiglioni, che sarà ospitata a Ceravento dal 21 ottobre al 23 dicembre. L’area di condivisione dell’arte e spazio culturale pescarese apre così la sua programmazione autunnale, con una mostra a cura di Ivan D’Alberto, direttore di Art Agency, consulenze per l’arte.

L’appuntamento inaugurale si svolgerà sabato 21 ottobre, alle ore 18:00, alla presenza di Viviana Castiglioni. Successivamente la mostra sarà visitabile il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle ore 17:00 alle ore 19:00, il venerdì e il sabato su appuntamento.

In mostra 21 opere realizzate negli ultimi tre anni dall’artista, di origini sarde, ma residente da tempo a Milano. I lavori sono eseguiti ad olio, in acrilico e in tecnica mista su tavola intelata. L’osservatore, che grazie agli ‘specchi pittorici’ scopre la sua immagine e diventa protagonista della narrazione, viene accompagnato da alcuni brani musicali contemporanei, legati ad un’area geografica molto cara all’artista: la Sardegna. Gli estratti diventano così traghettatori in una dimensione pirandelliana dove l’individuo è uno, nessuno e centomila.

“Viviana Castiglioni colloca la sua visione estetica nell’assonanza terminologica veritas – vanitas – scrive nel suo testo critico Ivan D’Alberto – I suoi lavori sono proposti come superfici riflettenti; sono ‘specchi pittorici’ attraverso i quali l’osservatore scopre la sua immagine, il suo volto. Il simbolo di veritas, lo ‘specchio’, per via della sua proprietà riflettente diventa la personificazione della vanitas. Nell’opera di quest’artista i concetti di verità e vanità sono fusi e scardinati allo stesso tempo, in questo modo l’osservatore è artista e l’artista è osservatore. Viviana Castiglioni ‘apre le porte’ del suo mondo e il fruitore, entrandovi, diventa, nella narrazione pittorica, un soggetto dalle identità multiple”.

Per informazioni è possibile scrivere a info@ceravento.it o contattare il numero 393.9523628.

VIVIANA CASTIGLIONI

Viviana Castiglioni nasce a Cagliari nel 1977 e dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Artistico statale di Cagliari si trasferisce nella città di Milano. Dopo anni di pausa nell’anno 2015 avverte l’esigenza di esprimersi e ricercare il proprio stile attraverso l’arte. La sua fase di ricerca ha inizio con la bicromia su tela e prosegue con scatti fotografici attraverso Polaroid che verranno utilizzati come mezzo e ispirazione per riprodurre alcune delle opere qui esposte. Attraverso questo strumento l’artista mette a fuoco l’esigenza di utilizzare il colore, elemento dominante in questa nuova fase di ricerca.

CERAVENTO

Ceravento è un innovativo spazio di condivisione arte ideato da Loris Maccarone. Da sempre amante e fruitore di mostre, eventi e fiere d’arte, Maccarone, con la nuova struttura, ha portato a compimento il suo progetto di realizzare uno spazio indipendente dove poter ospitare eventi artistici e workshop. Uno spazio per la città, per la creatività. Un contenitore di idee e di progetti. La sua ambizione è quella di poter creare progetti artistici che nascano e prendano forma dal coinvolgimento degli artisti stessi in una condivisione di idee e visioni.




MEN. DUE UOMINI. Stefano Labbia

Due uomini. Una casa. Un omicidio appena consumatosi. Una ragazza che aleggia come uno spirito tra di loro. Alice come una sorta di grillo parlante che comunica con noi e ci / si domanda: com’è possibile di tanta violenza, di tanta follia quotidiana? Ma la verità sul caso di omicidio in scena sarà consumata lentamente. Al pari della presa di coscienza del pubblico sulla follia criminale di questi anni 2000.

Terzo spettacolo teatrale scritto dal Labbia, figlio degli anni convulsi e feroci in cui è stato firmato. Brutalità, incoscienza, menzogne ed un incredibile e malato egoismo. C’è speranza di cambiare le cose?

Note dell’autore

Non si tratta di giudicare. Un autore che si rispetti non può farlo. Può semmai esprimere il suo punto di vista su ciò che lo circonda. Ecco in questo caso “Men – Due uomini” ci trascina dritti giù

all’inferno: tra «fuoco e fiamme» come dice la protagonista femminile di questo spettacolo. Mi interessava indagare e sondare l’animo umano: cosa pensa chi uccide, chi toglie la vita ad un’altra

persona? Com’è possibile che ciò accada con così tanta facilità, quotidianamente quasi, nel nostro paese e nel mondo intero? E cosa pensa l’opinione pubblica al riguardo, cosa ne pensiamo noi,

vittime e potenziali tali, che quest’ondata di violenza la subiamo, chi più chi meno, sulla propria pelle? Senza svelare il finale che secondo me avrà un impatto importante – almeno è ciò che spero –

sulle vostre vite, vi dico che l’emergenza c’è sempre stata. In sostanza… non siamo diventati ciechi. Lo siamo sempre stati. L’unico modo per fermare quest’ondata pericolosa di violenza però è la certezza della pena per chi compie queste atrocità. Siamo vicini. Molto vicini ad ottenerla. Manca poco. Veramente poco.

Stefano Labbia

Alice

“Questo non è un mondo pieno di meraviglie… ma di orrore!”

SCHEDA DEL LIBRO:

Titolo: Men. Due uomini.

Autore: Stefano Labbia

Genere: Teatro

Anno: 2023

Editore: Amazon

Pagine: 55

Copertina: Stefano Labbia

Link per l’acquisto diretto: https://www.amazon.it/dp/B0BRZ2WQLB/