INIZIA LA SCHIUSA. Nido di Tartaruga di mare nella Riserva

Un momento unico per la città ed un vanto per la Regione Abruzzo. Foto e Video

Roseto degli Abruzzi, 11 settembre 2023. L’estate 2023 è stata una stagione difficile per la Riserva Borsacchio. Da un lato sono aumentate enormemente le presenze sul lato turistico ma sono emerse tutte le criticità sul lato della tutela ambientale.

A metà luglio un esemplare di Caretta caretta , Tartaruga Marina comunemente , ha scelto di nidificare all’interno della Riserva Borsacchio a Roseto degli Abruzzi. Un evento raro in Abruzzo. Negli ultimi 10 anni è il terzo nido individuato in tutta la Regione, il secondo a Roseto degli Abruzzi dopo il famoso episodio del 2013 che, per molto tempo, è stato il nido individuato più a Nord nell’Adriatico.

Il nido è stato deposto fra la notte del 17 e 18 Luglio 2023 ed i volontari delle Guide del Borsacchio, impegnati ogni giorno in riserva nel cercare di salvare le specie che vivono nell’area protetta, hanno individuato le tracce sulla sabbia grazie alle delimitazioni poste sulla spiaggia per i nidi di fratini e le specie di flora , consentendo così alle tracce di rimanere visibili senza il calpestio dei passati.

Da quel momento si è subito attivato il Centro Studi Cetacei con i volontari specializzati e dal 31/8/2023 sono , con le Guide a supporto, in presidio H24 in prossimità del nido di Tartaruga Marina, per tutelarlo e raccogliere dati importanti.

Uno sforzo incredibile svolto da volontari che per 45 giorni hanno percorso, anche 8 volte al giorno, la Riserva a piedi per informare i passanti e non compromettere il nido e dopo con la presenza in turni H24.

Nella notte fra sabato e domenica scorsa la prima schiusa con 17 esemplari arrivati al mare, poi altre 3 ed infine due schiuse singole per un totale di 22 tartarughe marine arrivate al mare. Il presidio rimane ancora secondo i tempi e le procedure degli esperti del Centro Studi Cetacei per garantire la massima tutela e dar le migliori opportunità di sopravvivenza.

L’auspicio è che dal nido usciranno altre tartarughe a breve. I volontari saranno lì pronti.

Questo nido nella Riserva Borsacchio rappresenta un riscatto, verso lo stallo che vive l’area protetta. È un ulteriore elemento che richiama l’importanza dell’area e il suo valore naturalistico.

Ricordiamo infine che le tartarughe tornano sempre dove sono nate per nidificare quindi, fra circa vent’anni, le piccole che sopravviveranno torneranno su questa riserva che speriamo abbia maggior considerazione da parte degli enti.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




IN VIA MARCONI LA PAURA DI MILANO

di Giancarlo Odoardi

Pescara, 11 settembre 2023. Via Marconi. La percorro spesso, anzi, praticamente sempre, in bici, ed in particolare in direzione nord sud, tenendomi a destra ma all’interno della corsia di marcia dei veicoli; quindi, appena poco più a sinistra di quella riservata ai bus: non saprei dove altro mettermi. E tengo sempre gli occhi attenti alle sagome dei mezzi e le orecchie tese ai rumori. Senonché quando arriva un bus, da destra, non lo vedo e non lo sento, perché ha il motore posteriore.

La sua sagoma prende forma nella coda del mio occhio, mi raggiunge e mi supera quasi, perché alla fermata io recupero. Ma quello riparte e mi risupera, e a me viene spontaneo allontanarmi e spostarmi verso sinistra. Nel frattempo, succede che da dietro arrivino auto che per schivarmi, per il mio improvviso cambio di direzione, si spostino a loro volta a sinistra, invadendo la corsia del bus che viaggia in direzione opposta. Quando percorro questo asse stradale ormai penso sempre a quanto accaduto a Milano pochi giorni fa, come anche altre volte: una distrazione di qualcuno e potrei andare giù …

Pochi giorni fa, sullo stesso tracciato, ho intercettato una famiglia in bici: lui davanti, la mamma dietro e la figlia in mezzo. Andavano verso nord, sulla loro corsia di marcia (dove altro?): un’auto li ha sorpassati, invadendo la corsia del bus.

Alla fine, su quattro corsie, due sembrano fungere da “casse di espansione”!

Insomma, 1.600 metri così sono già difficili e pericolosi da percorrere per gente che ha una certa abilità. Per gli altri, bambini, anziani, potrebbe non esserci che una scelta: evitare questa strada, seppur sostenibile. Diversamente?




PISCINA COMUNALE DEDICATA a Mimmo Romano

Mercoledì prossimo riprenderanno i corsi di nuoto nel prestigioso impianto di Via Fontecchio n.1 a cura dell’Asd Acquazzurra

Atri, 11 settembre 2023.  Mercoledì prossimo, 13 settembre, tornerà a pieno regime l’attività ludica ed agonistica nella piscina comunale di Atri. Un servizio fondamentale per una comunità decisamente vivace come quella atriana che, così, può facilmente fruire di una valida opportunità, di grande valenza sociale e formativa come le discipline natatorie. La gestione è assicurata dall’Asd Acquazzurra che, vanta una solida e lunga esperienza nel settore.

La riapertura corsi di nuoto e di tutte le attività contempla: Nuoto propaganda, Nuoto Agonistico, Nuoto Riabilitativo, Nuoto Libero, Hydrobike, Acquagym, Scuola Nuoto Ragazzi e Adulti. L’iscrizione è GRATUITA per tutti coloro che sottoscriveranno un abbonamento a settembre. Il responsabile tecnico della piscina comunale, prof. Francesco De Petris, apprezzatissimo docente con un grande curriculum di preparatore, allenatore ed istruttore sportivo, non ha dubbi sull’importanza dello sport in acqua.

“Il nuoto – spiega De Petris – da tempo è considerato uno sport completo, adatto ad ogni età, che è in grado di fare lavorare i muscoli senza sforzi eccessivi e che si rivela utile per rendere più elastica la colonna vertebrale e per migliorare la postura. Nuotare regolarmente può offrire numerosi benefici per la nostra salute e per il nostro corpo. Stare in acqua ha tantissimi risvolti psicologici legati al benessere, dalla sensazione di ritorno alla condizione fetale all’ azione massaggiante dell’acqua. Ritagliarsi un po’ di tempo – conclude il prof. De Petris – significa prendersi cura della propria salute”.

Intanto domenica scorsa, alle ore 10, nella struttura che ospita la Piscina Comunale di Atri sita in via Fontecchio 1, c’è stata l’intitolazione dell’impianto natatorio al compianto Domenico Mimmo Romano.

Atleta esemplare è stato sottolineato dai promotori della cerimonia, “come nuotatore prima e pallanuotista dopo. Tra le sue peculiarità una velocità sulle distanze brevi che l’ha posizionato nell’olimpo degli sprinters Acquazzurra. Il Sindaco con l’amministrazione tutta, la famiglia terrena e quella acquatica, la collettività del territorio, lo ricordano con immenso affetto.




EMACS 2023 A PESCARA, MONTESILVANO E FRANCAVILLA

Dal 21 settembre al 1° ottobre, i Campionati Europei Master di Atletica Leggera

Pescara, 11 settembre 2023. Dal 21 settembre al 01 ottobre 2023, a Pescara, Montesilvano e Francavilla al Mare, si svolgeranno i Campionati Europei Master di Atletica Leggera.

Un grandissimo evento organizzato dall’ASD Pescara Runners, che ha richiamato l’attenzione di oltre 6.000 (seimila) iscritti da tutta Europa e anche da altre parti del mondo. La dieci giorni abruzzese, dedicata agli atleti “over 35”, si dividerà nei tre stadi delle città coinvolte: Stadio Adriatico “G. Cornacchia” di Pescara; Stadio “Aldo Mastrangelo” di Montesilvano; Stadio Comunale di Francavilla al Mare. Un appuntamento imperdibili per gli amanti dell’atletica leggera. Saranno circa 30 le discipline che andranno a creare il ricco programma: 100 mt.; 200 mt.; 400 mt.; 800 mt.; 110/100/80 mt.; 400/300/200 mt.; 5000 mt.; 3000 mt.; 2000 mt.; 1500 mt.; 1000 mt.; 4×100 mt.; 4×400 mt.; Salto in alto; Salto con l’asta; Salto in lungo; Salto triplo; Decathlon; Eptathlon; 10km marcia su pista; Lancio del Peso; Lancio del Disco; Lancio del Martello; Lancio del Giavellotto; Pentathlon di lancio; 20km marcia; 10km marcia; Mezza Maratona; Cross; 10km su strada.

 Tutte le informazioni con date e orari delle gare sono disponibili sul sito ufficiale dell’evento https://pescaraemacs2023.it alla sezione: programma gare. Grande soddisfazione da parte del Presidente dell’ASD Pescara Runners, Pietro Nardone: “Siamo enormemente soddisfatti e orgogliosi di portare gli Europei Masters in Abruzzo. Pescara, Montesilvano e Francavilla al Mare, saranno protagoniste di un evento sportivo straordinario. Devo ringraziare il Ministero dello Sport, con il suo Ministro, Andrea Abodi perché ci ha mostrato vicinanza e finanziato parte dell’evento. I ringraziamenti, però, sono anche alla Regione Abruzzo, al Presidente Marco Marsilio e al Presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri, ai tre Comuni e ai loro sindaci. Un sentito e sincero grazie alla FIDAL, a tutti i docenti di Educazione Fisica e ai volontari che si sono messi a disposizione per far muovere una macchina organizzativa enorme. L’Abruzzo, Pescara, Montesilvano e Francavilla al Mare, saranno al centro dell’Europa sportiva per dieci giorni e questo ci rende davvero fieri e felici”.




NUOVO ANNO SCOLASTICO: gli auguri del presidente D’Angelo

Teramo, 11 settembre 2023. Carissimi studentesse e studenti, insegnanti, famiglie, dirigenti e personale scolastico, sono lieto di poter indirizzare a tutta la comunità discente e docente l’augurio di un proficuo e sereno inizio del nuovo anno scolastico.

Come voi, anch’io sono stato studente a Teramo e oggi tocca ai miei figli l’onore e l’onere di sedere sui banchi per attendere alla propria formazione, con l’auspicio – per loro e per voi tutti – di imparare soprattutto a “discernere”, cioè a saper distinguere, a saper conoscere, a saper giudicare e, di conseguenza, a riuscire a vedere chiaro con l’intelletto.

Due questioni di attualità occupano il dibattito pubblico sulla scuola e sulla formazione: per entrambe intendo offrire alcune considerazioni alle coscienze di ciascuno, quale contributo di attenzione al primo e fondamentale pilastro di ciascuna società: la formazione delle giovani generazioni.

IL SENSO DEL DOVERE

Da Caivano a Roma, solo per fare qualche esempio di cronaca, questa estate abbiamo misurato il dilagare della violenza che può sgorgare dal  degrado ambientale di vaste zone laddove i giovani vivono una condizione di solitudine e di miseria morale.

La scuola e la famiglia sono i principali argini al degrado, le istituzioni cui spetta combattere il diffondersi di un sentimento di assenza di qualsivoglia senso del limite.

Il crollo del concetto di autorità ha sovente interrotto la trasmissione dell’educazione al rispetto delle regole e, purtroppo, è emersa una preoccupante latitanza del senso del dovere.

La condivisibile battaglia contro l’autoritarismo, sviluppatasi dagli anni ’60, ha spazzato via nel tempo pure l’autorità dei genitori e quella degli insegnanti.

La successiva stagione dei diritti, di cui il teramano Marco Pannella è stato protagonista assoluto, ha rappresentato un progresso sociale immenso, ma ha lasciato troppo in ombra il concetto di dovere.

L’autorità sopravvive finché esiste l’autorevolezza, ma spetta alla famiglia e alla comunità educante ristabilire un equilibrio fra diritti e doveri, attraverso una collaborazione fra genitori e insegnanti che è andata perduta da quando i genitori hanno interrotto il legame di fiducia attraverso il quale rivestivano di autorità i docenti.

I genitori in molti casi hanno smesso di credere nella funzione educatrice della scuola e hanno svuotato di senso il ruolo del “maestro”, provocando la scomparsa del senso del limite, dal quale ha origine il degrado morale che apre le porte alla disgregazione sociale.

I genitori dovrebbero riflettere sulla pedagogia comportamentale e gli insegnanti dovrebbero uscire dalla rassegnazione che li induce spesso ad abdicare al proprio ruolo, affinché i giovani comprendano e facciano propri i capisaldi della civile convivenza.

IL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE

La seconda questione che mi preme sottolineare è quella della anestetizzazione del merito che produce un livellamento verso il basso dei rendimenti scolastici e, nel lungo periodo, un regresso culturale e sociale.

È un fenomeno acclarato quello dell’abbassamento degli standard didattici, dal quale discende un deficit di qualità intellettuale delle nuove generazioni.

Le cause sono molteplici, ma non può né deve sfuggire che se la preparazione media degli studenti scende costantemente, ciò comporta inevitabilmente un aumento delle disuguaglianze.

Infatti, il merito consente alle fasce economicamente deboli di potersi emancipare, fungendo da ascensore sociale.

È lo stesso articolo 34 della Costituzione a definire il percorso: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.

Se le istituzioni scolastiche vengono aggredite dalla rassegnazione e si sentono assediate dalle famiglie che invocano l’abbassamento costante degli standard didattici, finiscono per cedere ad un meccanismo che provoca il declino della comunità: i ceti meno abbienti necessitano maggiormente di sviluppare competenze, perché attraverso le competenze maturate a scuola avranno gli strumenti per tentare di elevarsi nel lavoro e nella società.

Viceversa, l’appiattimento formativo allarga la forbice fra coloro che hanno i mezzi economici per cavarsela comunque nella vita e coloro che non hanno altre chance se non quelle dello studio e delle competenze maturate da poter spendere sia nel mercato del lavoro e sia nelle istituzioni pubbliche.

Il deficit di preparazione che si produce orizzontalmente laddove proliferi una disattenzione indotta alla qualità della didattica, causa delle conseguenze spiacevoli: chi possiede i mezzi economici sopperisce privatamente, chi non li possiede resta inesorabilmente indietro.

Sento il dovere di esortare tutti a migliorarsi, riflettendo su quanto avviene nella cronaca quotidiana e promuovendo ogni azione positiva che corregga i percorsi ed eviti derive pericolose.

Rinnovo a tutti l’augurio di un anno scolastico foriero di soddisfazioni, perché l’educazione delle giovani generazioni è un obiettivo primario al quale possono e devono contribuire tutte le declinazioni sociali e istituzionali.

Il Presidente della Provincia di Teramo

Camillo D’ANGELO




PRIMO GIORNO DI SCUOLA per l’Istituto Comprensivo Giulianova 2

Il Sindaco Jwan Costantini ed il Vicesindaco Lidia Albani visitano gli istituti del Lido e augurano agli alunni, ai docenti e al personale un sereno anno scolastico. Novità di quest’anno alla Bindi, le classi “tematiche”.

Giulianova, 11 settembre 2023. Primo giorno di attività, questa mattina, per le scuole del Lido. A riaprire i battenti sono stati gli istituti del Comprensivo 2. Domani sarà invece la volta di quelli del Primo Circolo didattico.

A portare i saluti dell’Amministrazione Comunale sono stati, anche quest’anno, il Sindaco Costantini ed il Vicesindaco Lidia Albani, che hanno visitato tutti gli istituti del Lido, alla presenza della dirigente scolastica del Circolo, la dottoressa Angela Pallini.

“La nostra presenza, oggi – sottolinea il Vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione Lidia Albani – vuole essere un segno di incoraggiamento, di ottimismo. Il nostro “buon lavoro” va alle famiglie, agli studenti, ai piccoli delle scuole dell’Infanzia, ai docenti e al personale. Un in bocca al lupo anche ai ragazzi delle Scuole Superiori, tornati oggi sui banchi. Un grazie particolare è per la dirigente Pallini, gli insegnanti e per gli Uffici comunali, che da settimane lavorano al fine di assicurare ai ragazzi spazi e servizi all’altezza”.

Una novità di quest’anno, le “classi tematiche”.

“Grazie ai fondi del Pnrr – spiega Angela Pallini – sono state previste diverse innovazioni relative all’organizzazione didattica. In particolare, per le classi prime e seconde della Scuola Secondaria di primo grado “Bindi” sono stati allestiti spazi “tematici”: un’ aula laboratorio, una per i lavori di gruppo, per le presentazioni, di verifica degli apprendimenti e ascolto, un’aula circle time. Gli alunni, per un maggiore coinvolgimento attivo, le utilizzeranno a rotazione durante la settimana.  Inoltre, è iniziato l’allestimento, che sarà completato nel corso dell’anno,  di altri ambienti dedicati. Previsti, un laboratorio di scienze, un’ aula cinema,  una polifunzionale e di consultazione”

“Gli spazi a disposizione sono comodi e ben attrezzati, in qualche caso anche rinnovati – conferma il Sindaco Costantini – Alla scuola il compito di curare e ben organizzare i contenuti. Siamo certi che anche questo 2023-2024 sarà un anno ricco di fantasia, di ingegno, di voglia di fare. Ai ragazzi, come sempre, la raccomandazione di rispettare le regole e di fidarsi di chi, con la famiglia, opera per la costruzione di una società migliore e per il loro bene”.




LA LETTERA CHE IL PRESIDENTE della Provincia di Chieti

Al mondo della scuola Anno Scolastico 2023-2024

Chieti, 11 settembre 2023

Carissime, carissimi,

è con grande piacere e profonda gratitudine che mi rivolgo a voi in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico.

L’istruzione è il pilastro fondamentale su cui si basa il futuro della nostra bella Provincia e dell’Italia intera. Attraverso il quotidiano instancabile lavoro degli insegnanti e la dedizione degli studenti si coltivano le menti e i cuori che guideranno il nostro Paese verso un futuro luminoso e migliore.

L’anno scolastico che sta per iniziare presenta nuove sfide e nuove opportunità. Abbiamo imparato molto dagli eventi straordinari degli ultimi anni e questa esperienza ci ha resi più forti e più capaci di affrontare gli imprevisti con resilienza e determinazione.

L’Ente che mi onoro di rappresentare è al vostro flanco e segue quotidianamente, attraverso gli uffici preposti e il lavoro di tutti i consiglieri provinciali che ogni giorno si impegnano sul territorio, i nostri 23 Istituti Scolastici Superiori che ospitano circa 16.000 studenti per garantire cosi, nonostante le risorse non siano sempre sufficienti, edifici sicuri e moderni.

L’eccezionale opportunità del PNRR ci ha permesso di investire oltre 33 milioni di euro per adeguare gli edifici scolastici dal punto di vista sismico e dotare gli istituti di nuove pertinenze: le gare per aggiudicare i lavori sono in corso e dovranno essere concluse entro 15 settembre ei lavori consegnati entro il mese di novembre, come da cronoprogramma del PNRR. A tal proposito rappresento che la Provincia, con la sua intera struttura è impegnata nel puntuale rispetto di tutte le scadenze previste per legge.

Abbiamo portato in diverse scuole della Provincia i colori dei murales del progetto Muri Parlanti Talking Walls 3.0, coinvolgendo oltre 100 giovani nella realizzazione delle opere di street art perché anche i muri delle nostre scuole possano raccontare quanta bellezza c’è dentro il mondo della scuola. Intendiamo estendere questo progetto coinvolgendo altri Istituti.

A tutti gli studenti e le studentesse che oggi iniziano un nuovo anno scolastico, voglio mandare un messaggio dal profondo del mio cuore: vivete fino in fondo questi momenti di irripetibile e unica bellezza! Le vostre ambizioni e i vostri sforzi determineranno non solo il vostro successo, ma il progresso della comunità nella quale vivete. Studiate con passione, curiosità e dedizione, non abbiate paura di sognare in grande: “se lo puoi sognare, puoi farlo”, lo diceva un grande sognatore e genio italiano come Enzo Ferrari.

Agli insegnanti e a tutto il personale scolastico non docente, intendo esprimere gratitudine per il costante impegno e per il lavoro inestimabile svolto con gli studenti.

Desidero augurare a tutti un anno scolastico ricco di successi e soddisfazioni. La Provincia di Chieti sarà al vostro fianco in questo entusiasmante percorso educativo.

Con migliori auguri,

Il Presidente Francesco Menna




UN FIUME DI SOLIDARIETÀ

Oltre 2000 persone al corteo degli animalisti italiani in memoria di amarena. Walter Caporale provoca il sindaco assente e chiede una statua in ricordo di mamma orsa.

San Benedetto dei Marsi, 11 settembre 2023. Oggi, le vie del pittoresco borgo di San Benedetto dei Marsi (L’Aquila), sono state pervase da un’ondata di emozioni e determinazione, quando oltre 2000 persone hanno partecipato a un imponente corteo organizzato dall’Associazione Nazionale Animalisti Italiani e dal Partito Animalista Europeo, in memoria dell’orsa Amarena, tragicamente uccisa il 31 agosto scorso da un colpo di fucile.

Mamma orsa lascia soli due cuccioli.

L’evento ha riunito persone provenienti da diverse parti d’Italia per esprimere la loro profonda indignazione e chiedere giustizia per la perdita di questa straordinaria creatura, ma anche maggiore tutela di ogni specie appartenente alla fauna selvatica.

Gli Animalisti Italiani Onlus hanno sventolato le bandiere animaliste con nastro nero, in segno di profondo cordoglio ed esposto cartelli in segno di protesta. Al termine del corteo alcuni attivisti guidati dal Presidente Walter Caporale hanno acceso dei fumogeni di colore rosso, come il sangue versato degli animali innocenti.

Dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “L’uccisione dell’orsa Amarena è un atto di bracconaggio che ha scioccato non solo la comunità locale ma anche l’intero Paese. Tuttavia, questa tragedia è anche il risultato di un’azione sistematica di disinformazione che coinvolge la convivenza tra l’uomo e i grandi carnivori. In questo momento cruciale, è fondamentale che la società si unisca per chiedere pene più severe per coloro che commettono crimini contro gli animali”.

E prosegue: “Ma non è sufficiente punire i colpevoli; dobbiamo anche affrontare le responsabilità di coloro che, all’interno di vari settori, contribuiscono ad alimentare sentimenti di paura e promuovono l’uso del fucile come unica soluzione. Questa preoccupante tendenza è ancora evidente in Trentino, dove il presidente Fugatti ha irresponsabilmente decretato la condanna a morte dell’orsa F36, già radiocollarata. In risposta, Animalisti Italiani Onlus presenterà un ricorso legale per fermare questa illogica decisione”.

Oggi, accanto agli Animalisti Italiani Onlus e al Partito Animalista Europeo, vari esponenti del mondo politico: da Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale del Partito Rifondazione Comunista al Movimento 5 Stelle con il Consigliere Regionale Giorgio Fedele e la Consigliera Regionale Barbara Stella a Maurizio Leonardi Lombardi, Responsabile Nazionale Tutela e Benessere degli Animali del partito Rinascimento di Vittorio Sgarbi. Stride il silenzio di chi governa l’Abruzzo: paura forse di inimicarsi i voti dei cacciatori?

Grande assente: Antonio Cerasani, il Sindaco di San Benedetto dei Marsi a cui Animalisti Italiani si rivolge chiedendo un segno di civiltà per l’orsa.

“L’anno prossimo vogliamo tornare qui per inaugurare una statua in memoria di Amarena” – concludono gli Animalisti. – Mentre ricordiamo Amarena come simbolo dell’importanza della biodiversità, manifestiamo anche per ribadire l’urgente necessità di proteggere il nostro straordinario patrimonio naturale. Dobbiamo impegnarci a promuovere una convivenza pacifica tra l’uomo e la fauna selvatica, adottando politiche che preservino l’equilibrio ecologico e sensibilizzino la società sulla bellezza e l’importanza della natura.

Alcuni allevatori arrivati da tutto il territorio, hanno disturbato con petardi lo svolgimento della manifestazione. Gli Animalisti sono stati scortati dalla polizia al termine dell’evento.

In questa giornata di unità e solidarietà, ci uniamo per onorare la memoria di Amarena e per combattere insieme per un futuro in cui l’amore e il rispetto per gli animali guidino le nostre azioni.




TEX, LA CAVALCATA DEL DESTINO

Un gioiello fumettistico intriso da realtà storica e patos

di Romano Pesavento

Un albo spettacolare, il n. 755 di Tex, “La cavalcata del destino”, epico già nel titolo, sceneggiato da Mauro Boselli, nome storico della Bonelli Editore, e con disegni e copertina del leggendario Claudio Villa, in edicola dal 7 di settembre. I nostri hanno prodotto un piccolo gioiello: atmosfere suggestive, paesaggi superbamente illustrati, disegni precisi, curati, ma, soprattutto, tratti somatici oltremodo espressivi, nella resa delle intense emozioni dei personaggi.

I dialoghi e la vicenda appassionanti e “densi” sono veramente degni delle più coinvolgenti storie western e non solo in ambito fumettistico. Non mancano i riferimenti a vicende storiche realmente accadute, come la guerra batteriologica, vile espediente cui ricorsero i soldati inglesi per sterminare le tribù indiane, e al traumatico passato del nostro eroe Tex.

Particolarmente efficace l’incontro tra il commissario agli affari indiani, nativo americano, Ely Parker, personaggio realmente esistito, e i pards all’interno di un avveniristico, per l’epoca, treno, che suscita nel vecchio gufo “sentimenti” contrastanti: fascinazione per la comodità e un’invincibile diffidenza per la tecnologia moderna.

La colorazione, a cura di Matteo Vattani, impreziosisce le immagini, esaltandone la potenza espressiva in modo calibrato, senza scadere mai nel “circense”, come purtroppo può succedere quando si passa dal tradizionale bianco / nero al colore.

La copertina di Villa con un Tex lanciato al galoppo sotto lo sguardo malinconico di Lilyth promette ancora una volta il trionfo del bene sulla corruzione e la malvagità umana.

La Nemesi, nel finale, sul filo del soprannaturale, placa il desiderio di giustizia che la struttura narrativa ha saputo sapientemente alimentare, striscia dopo striscia, nei lettori. Il malvagio verrà pagato con la sua stessa moneta perché il Karma nel mondo texiano è beffardo e tutt’altro che pigro.




ITALIA FORTE SE CREDE nel futuro dei suoi giovani

… riavvicinandoli alla politica

Gaeta,  10 settembre 2023. “I giovani di Forza Italia che ho visto in questi giorni sono sani, credono nei valori propri della nostra storia e, di conseguenza, credono nel futuro del Paese. Ecco, penso che la classe politica attuale debba combattere con tutte le forze l’antipolitica, un tumore del nostro sistema democratico, e credere sempre più nelle Istituzioni”. Lo ha detto il presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano, intervenendo alla festa nazionale di Forza Italia Giovani ‘Azzurra Libertà, Ritorno ad Everest’ in corso a Gaeta.

“Se governiamo l’Italia vuol dire che pensiamo al futuro dei nostri giovani e dobbiamo approfittare di occasioni come questa per riavvicinarli alla politica, per dimostrare fattivamente che la politica non è negativa, per spronarli ad amare l’Italia e le proprie Istituzioni, i propri simboli. Così generiamo l’idea di un Paese forte, che crede nel proprio futuro” ha concluso Pagano.




RED CARPET per i due influencer abruzzesi

Chiara Verzella e Alessio Dandi alla Mostra del Cinema di Venezia

Venezia, 10 settembre 2023. Ci sono anche due abruzzesi sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia. A sfilare sul tappeto rosso più prestigioso d’Italia, sono stati i due influencer pescaresi, Chiara Verzella e Alessio Dandi.

Le due giovani star del web, che sono una coppia nella vita privata, sono stati invitati alla prima del film “Kobieta Z… (Woman Of)” di Małgorzata Szumowska e Michal Englert. Un palcoscenico prestigioso per entrambi i ragazzi: ”Attraversare quel red carpet, è stata un’emozione unica – commentano i due influencer che, insieme, vantano oltre 2,5mln di follower – ci siamo goduti ogni singolo momento. È stata un’esperienza fiabesca, catapultati in un mondo che abbiamo sempre visto in televisione e che, invece, è diventato realtà”.




IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI. La commedia musicale

L’Anno Accademico volge al termine e come di consueto sale il sipario sul palco dei giovani allievi del Seven Arts Theatre Studio di Avezzano.

Avezzano, 10 settembre 2023. Quest’anno, un classico della letteratura diventa una commedia musicale originale, con l’obiettivo di unire la narrativa per ragazzi al mondo del Musical Theatre.

Con “Il giro del mondo in ottanta giorni” gli artisti in scena danno vita ad una corsa contro il tempo che  spinge i personaggi a riflettere su cosa possa accendere la scintilla della sfida, cosa possa alimentare l’orgoglio personale e le conseguenze che azioni istintive possono sviluppare. Quando si porta in scena uno spettacolo originale il primo elemento su cui focalizzare l’attenzione è la morale che si vuole lasciare al pubblico, a maggior ragione se la platea può essere riempita da bambini e ragazzi. Se anche gli attori, i ballerini e i cantanti sono giovanissimi, la responsabilità aumenta notevolmente.

Il romanzo di J. Verne diventa quindi un’occasione in più per leggere un buon libro in famiglia, che ha permesso ai giovani performer di avere una prima idea sui singoli personaggi, analizzati e modellati poi durante il corso dell’anno accademico. A prescindere dai risultati artistici, uno degli obiettivi che caratterizza lo stile formativo della nostra scuola è la costante ricerca della bellezza… e ci piace pensare che questa sia stata (in parte) raggiunta nel costante miglioramento che i giovani attori hanno dimostrato verso sé stessi, confrontando il proprio modo di essere con quello del proprio personaggio e cercando di prendere il “vero, il buono e il bello” da ambo le parti.

Ne “Il giro del mondo in ottanta giorni” i giovani allievi del Seven Arts si cimenteranno in performance di grande impatto scenico, con un cast di 24 allievi che colorerà e riempirà il palco del Castello Orsini: il pubblico verrà guidato in un viaggio frenetico tra paesi, culture, musiche e danze popolari, con uno stile narrativo ed una regia che rispecchia le caratteristiche del vero Musical Theatre.

Lo spettacolo andrà in scena i prossimi 22 e 23 settembre alle ore 17:00 presso il Castello Orsini Colonna di Avezzano, per la Regia di Marco Verna e le coreografie di Maria Mazan e Marco Verna.

In scena i talenti di: Sara Bracone, Giulia Chicarella, Lorella Ciccarelli, Luigi De Amicis, Alice e Aurora Panunzi, Nicole Roselli, Jacopo Serchia, Miriam Taricone; Dalia e Mirko Carlizza, Sofia Carusi, Ilenia Costa, Giulia Gamarra, Melania D’Ambrosio, Marianna Di Felice, Giulia Maurizi, Libera Stornelli, Nicole Tirabassi, Simone Sardellitti, Gabriel Zanon; Greta Lolli, Chiara Iacoboni e Fiamma Iacutone.I biglietti sono acquistabili in prevendita:

– online al link https://www.diyticket.it/…/il-giro-del-mondo-in-80-giorni;

– Whatsapp al n. 060406;

– Botteghino:

dal 11 al 18 Settembre

Seven Arts Theatre Studio (via XX Settembre 426/D orario 10-13; 15-19);

dal 19 al 23 Settembre

Castello Orsini Colonna (orario 10-13; 15-19).

LA FAMIGLIA ADDAMS. La Musical Comedy di Broadway!

Cosa succede se “il cattivo” diventa buono e il “buono” diventa cattivo? Che cosa è normale e cosa non lo è?

Quanto l’apparenza condiziona il nostro giudizio? Questi i temi del nuovo Musical firmato Seven Arts  theatre Studio, portato in scena dalla classe Teen del corso Musical Theatre a chiusura dell’Anno Accademico 22/23.

Questo travolgente gruppo di giovani talenti si è interrogato spesso su queste tematiche e proporrà delle risposte “spettacolari” i prossimi 22 e 23 Settembre alle ore 21 presso il Castello Orsini colonna di Avezzano.

La fama del soggetto non necessita di presentazione alcuna e dopo il tormentone “Wednesday” proposto da Netflix, la scuola porta ad Avezzano un Musical che ha avuto grande successo in tutto il mondo, con i diritti concessi da Music Theatre International Europe. La versione firmata da Marco Verna è la stessa di Broadway, con tanto di Tip Tap e numeri musicali, tutti rigorosamente dal vivo.

Il pubblico rivivrà le atmosfere cupe di casa Addams in un vortice di battute, brani, coreografie e movimenti scenici che rendono la performance tecnicamente molto complessa, un ingranaggio che deve funzionare alla perfezione, come il vero Musical richiede.

Le coreografie originali sono riproposte dallo stesso Marco Verna, le musiche sono di Andrew Lippa, Il libretto e le liriche di Rick Elice e Marshall Brickman, le scene sono state realizzate da Claudio Salvini e Simone Minighini, i costumi da Seven Arts Theatre Studio, trucco e parrucco è di SGI-Formazione.

In scena i talenti di: Simone Marchionni, Sara De Foglio, Gaia Lusi, Emanuele Bracone, Davide Di Marco, Greta Galdi, Oreste D’Elia, Giulia Falcone, Fiamma Parente, Vincenzo Ferrante, Asia taglieri, Camilla di Bartolomeo, Marilena Giancursio, Giulia Maceroni, Violette Borderon, Chiara Catini, Camilla D’Alfonso, Maya Kawssarani, Francesco Giuseppe Dell’Olio.

La parte tecnica è a cura di Alfredo Diamanti, il disegno luci è di Dino Paoloni.

Un grazie particolare ad Aurora Raglione per aver contribuito attivamente alla produzione di scene e costumi e a Gaia Lusi per la realizzazione grafica del logo originale.

I biglietti sono acquistabili in prevendita:

– online al link https://www.diyticket.it/…/Arte/12962/la-famiglia-addams

– Whatsapp al n. 060406;

– Botteghino:

dal 11 al 18 Settembre

Seven Arts Theatre Studio (via XX Settembre 426/D orario 10-13; 15-19);

dal 19 al 23 Settembre

Castello Orsini Colonna (orario 10-13; 15-19)




EMERGENZA IDRICA PASCOLI

Asbuc Paganica- San Gregorio chiede aiuto economico a Parco Gran Sasso e comune de L’Aquila

L’Aquila, 10 settembre 2023. Un contributo economico per trasportare acqua nei pascoli montani, del Gran Sasso aquilano, e fare così fronte alla  grave emergenza rappresentata dalla crisi idrica che, complice un’estate particolarmente torrida, ha gravemente compromesso i punti di abbeveraggio tradizionalmente utilizzati dagli allevatori.

La richiesta è stata inoltrata dall’amministrazione separata degli usi civici (Asbuc), di Paganica e San Gregorio, in una lettera a firma del presidente Nando Galletti, inviata a Tommaso Navarra, presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e all’assessore del Comune dell’Aquila, Fabrizio Taranta.

I pascoli che stanno subendo la crisi idrica sono quelli dei lotti della Montagna di Paganica, come Faieto, Lago di Pietranzoni, Laghi di Fossa e Fossetta, Vela di Sant’Egidio. L’Asbuc sta già provvedendo con risorse proprie a garantire l’approvvigionamento idrico, trasportando sui pascoli circa 90 metri cubi di acqua.

Nella stessa lettera si chiede anche il parere e il nulla osta favorevole a lavori di manutenzione del lago di Pietranzoni, anch’esso preziosa fonte d’acqua per gli animali al pascolo.

Spiega nella lettera il presidente Galletti: “l’Asbuc che rappresento ha provveduto regolarmente ad assegnare i 350 ettari di superficie eleggibile a pascolo, di proprietà esclusiva dei naturali di Paganica-San Gregorio, ricadenti per intero sul territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per un totale pari a ben 1323,70 Unità di bestiame adulto (Uba), attualmente all’alpeggio”.

Tenuto conto “della crisi idrica che, complice un’estate particolarmente torrida, ha gravemente compromesso i punti di abbeveraggio, e delle più recenti normative in materia di benessere animale” si chiede pertanto, sia all’ente Parco, che al comune dell’Aquila, un aiuto economico finalizzato al trasporto per via emergenziale di un numero imprecisato di metri cubi di  acqua, visto anche che il periodo di monticazione durerà ancora per molto, ovvero sino al 30 ottobre 2023″.

Infine, si coglie l’occasione “per chiedere a tutti gli enti competenti di valutare l’ipotesi di autorizzare l’Asbuc ad eseguire regolari lavori di manutenzione del letto del lago di Pietranzoni e della Vela di Sant’Egidio attualmente diruta, “onde scongiurare future emergenze come quella attualmente in corso, lavori ovviamente compatibili con le normative vigenti in materia di tutela ambientale e di eco compatibilità”




PERMANE LA CHIUSURA del bosco Caracciolo

Il PD regionale e comunale illustra le proposte per la riapertura del polmone verde della città

Penne, 10 settembre 2023. È ormai risaputo quanto la presenza del verde nelle città sia cruciale per la qualità della vita. Proprio per questo, intercettando finanziamenti e fondi come il PNRR, numerosi comuni si stanno avviando alla realizzazione di aree boschive. Dal canto suo, la città di Penne ha la fortuna di poter già disporre di un patrimonio verde di grande rilevanza dal punto di vista naturalistico, ambientale e culturale. Trattasi del bosco Caracciolo, ahinoi chiuso in quanto bisognoso di manutenzione e messa in sicurezza. Analoga sorte tocca alla splendida lecceta di Colleromano nella parte più storica di Penne. Il Partito Democratico stamane intende lanciare una proposta alla politica (Regione e Comune di Penne) e alle associazioni affinché si instauri un dialogo costruttivo e si arrivi quanto prima alla riapertura del bosco Caracciolo, riservandosi di intervenire più in avanti anche su Colleromano.

Dopo le iniziative intraprese negli anni che vanno dal 2000 al 2016, tutto sembra essersi fermato e il Bosco Caracciolo è sparito dall’agenda politica di questa amministrazione. Ricordiamo infatti che con Decreto del Presidente della Regione Abruzzo, n. 20 del 15 febbraio 2016 (Bura n. 9 del 9 marzo 2016), la Regione ha riconosciuto il bosco Caracciolo e la Lecceta di Colleromano come monumenti naturali protetti ai sensi della L.R. 21 giugno 1996, n. 38. Con lo stesso provvedimento il Comune di Penne è stato incaricato di stabilire le modalità di gestione dei due parchi, e di promuovere la conoscenza e la valorizzazione degli stessi, avvalendosi anche delle competenze scientifiche della Riserva regionale “Lago di Penne”.

Dobbiamo tuttavia sottolineare come da quella data (2016), fatta eccezione per sporadiche manifestazioni, il bosco in questione sia rimasto chiuso e interdetto a turisti e cittadini, oltre che privo di qualsiasi manutenzione. 

Il bosco Caracciolo, sito in Lungo Vicolo Catena o dei Nobili, è il polmone verde del centro storico di Penne, un bosco di 2 ettari che, malgrado la sua estensione, rischia di passare inosservato se non si conosce a fondo il comune vestino. Vederlo chiuso, o aperto esclusivamente in occasione di iniziative meritorie, lascia davvero l’amaro in bocca.

Il giardino, progettato nella prima metà del ’700, si snoda su numerosi sentieri che nell’insieme formano un unico percorso. Un ambiente chiuso, quasi ascetico, che evoca un senso di pace e invita alla meditazione, dotato di piccole aree di sosta ornate da statue in terracotta, vasche, fontane, scalette, muretti, sedute e superfici a mosaico, in pietra o cotto. Sulla base di uno studio condotto in passato, può vantare la presenza di ben 41 specie arboree e arbustive, tra cui cedri, allori, siepi di bosso, tassi, palmizi, e ancora specie rare e curiose (Torreya, ars topiaria), viali alberati, un giardino tematico, piante monumentali, essenze tipiche del giardino all’italiana e dell’arte topiaria, e la presenza di uno dei più grandi coleotteri d’Europa:  il cervo volante.

A seguito di vari passaggi di proprietà, il parco ed il palazzo furono acquisiti dalla Comunità Montana Vestina (oggi Comunità Montana Montagna Pescarese) che, in collaborazione con la Cogecstre di Penne, nel 1998 promosse un progetto di recupero e valorizzazione, che rimase tuttavia inattuato a causa della mancanza di fondi.

Nel 2008, constatato l’avanzato stato di degrado del parco, la Sezione di Penne di Italia Nostra organizzò un convegno, supportato dalla presente ricerca e da un video realizzato dal Prof. Antonio D’Angelo, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica. La successiva proposta di recupero e valorizzazione del parco, formulata agli enti competenti, non ottenne però alcun risultato utile. Infine, come ricordato poc’anzi, nel 2016 il parco ha ottenuto il riconoscimento di monumento naturale protetto, a cui però non sono seguite le azioni previste dal suddetto decreto regionale.

Penne oltre che città d’arte ha tutte le carte in regole per diventare città verde, per questo occorre rendere fruibile il bosco Caracciolo e riaprire chiese e palazzi storici. Certo, siamo consapevoli che allo scopo urgono fondi. Non a caso abbiamo proposto una risoluzione in Consiglio regionale per promuovere lo stanziamento di risorse su più annualità. L’obiettivo primario deve essere intanto quello di garantire la messa in sicurezza del bosco sotto la supervisione della Riserva “Lago di Penne”, al fine di giungere quanto prima alla riapertura demandandone la gestione alle associazioni interessate. Lo step successivo prevede infine ulteriori fondi per la progettazione o l’aggiornamento di eventuali progetti esistenti, e ovviamente la realizzazione delle opere necessarie. Nel frattempo, la consigliera Angela Pizzi per il PD vestino presenterà anche una mozione in Consiglio comunale affinché si dia sostegno all’iniziativa regionale e venga istituito un tavolo comunale per ragionare sul futuro del bosco Caracciolo.

Stamane il Circolo del Partito Democratico di Penne e il Consigliere regionale Antonio Blasioli hanno invitato gli operatori dell’informazione proprio sul posto affinché, oltre ai cittadini di Penne, anche tutti gli abruzzesi possano prendere coscienza di questo perdurante disinteresse per un bene storico ambientale così particolare e di come sia necessario un sacrificio, spalmato su più anni, da parte della Regione Abruzzo, in attesa che possa aprirsi qualche ulteriore canale di finanziamento per imprimere un’accelerata a questo fondamentale progetto per il futuro della città.

Il Consigliere Regionale Pd Antonio Blasioli

Il Circolo del Partito Democratico di Penne




AZIONE CRESCE IN ABRUZZO

Il consigliere comunale di Chieti – Barbara Di Roberto passa in azione

Chieti, 10 settembre 2023. “Convinta adesione ad Azione di Carlo Calenda. Un partito che rispecchia appieno il mio modo di fare politica e i valori in cui credo. Azione è il luogo di mobilitazione deII’ltaIia che lavora, produce, studia e fatica. L’ltalia stanca degli scontri inconcludenti tra tifoserie e degli slogan privi di contenuti. Per questo la considero una scelta naturale e coerente con i miei ideali e valori” sono le parole della Consigliera Comunale di Chieti, Barbara Di Roberto.

“Chi mi conosce, e conosce la coerenza di pensiero e anche il cosiddetto coraggio delle azioni che da sempre mi contraddistinguono, poteva presagire che la mia permanenza nel Gruppo misto di Consiglio comunale sarebbe stata del tutto temporanea e, anzi, utile ad una approfondita e serena riflessione, anche personale, sul come e dove e soprattutto insieme a chi continuare nell’esperienza e nell’impegno politico attivo nel nostro territorio: ho sempre affermato, infatti, che la politica necessita di essere fatta non dai singoli, ma di essere e di doversi fare e farsi innanzitutto Comunità, che è gruppo e quindi squadra al servizio dei cittadini che si è chiamati a rappresentare” sottolinea Di Roberto

“L’adesione ad Azione della consigliera comunale di Chieti Barbara Di Roberto irrobustisce un partito che continua nel suo radicamento e nella sua crescita in Provincia di Chieti e in Abruzzo. Barbara Di Roberto è una persona di valore, donna capace e brava amministratrice e noi siamo orgogliosi che Iei abbia scelto di entrare in Azione. Una donna, consigliera del comune capoluogo, che viene a ingrossare le fila degli amministratori abruzzesi che già aderiscono al partito del merito e della buona amministrazione, qual è il partito di Carlo Calenda” sono le parole del Vicesegretario Regionale Giovanni Luciano.

“Continuerò nel mio Iavoro all’interno della maggioranza politica del Sindaco Ferrara” ci tiene a precisare il consigliere.

“Oltre all’ingresso di Barbara Di Roberto, salutiamo con piacere anche il recente ingresso di un giovane consigliere di Roccascalegna, Fiorenzo Zinni, di soli 21 anni a testimonianza della bontà della nostra offerta politica. Entro il mese di novembre prossimo Azione andrà a Congresso e gli ingressi di Barbara e Fiorenzo, che si aggiungono a quelli di molti altri, sono un buon viatico per un’ulteriore crescita di Azione” conclude Luciano.




MARIELLA E MARIO: 50 anni di matrimonio

«Il segreto? Rispetto e pazienza»

Giulianova, 9 settembre 2023. Festa grande per i cinquant’anni di matrimonio di Mario Orsini, già bancario e organizzatore di eventi culturali tra cui il Festival Internazionale di Bande Musicali e Majorettes, e Mariella Calisti, ex direttore di Poste Italia.

“Il talismano della felicità di una vita insieme, secondo Mario e Mariella, un amore che non deve conoscere tramonto, ma soprattutto il rispetto reciproco, tanta pazienza, intelligente collaborazione e il necessario sostegno in ogni momento”.

Per solennizzare l’importante traguardo Mariella e Mario hanno riunito figli, parenti e amici nello stesso giorno e nella stessa parrocchia, la piccola chiesetta SS. Trinità di Case di Trento a Giulianova, dove Don Enzo Manes, Don Bruno e Don Leonardo hanno ribenedetto il vincolo dissertando dottamente sui valori di una sana vita di coppia attingendo e citando le sacre scritture. 

La sapiente regia della cerimonia, affidata ai figli Laura e Guido, è stata impreziosita dall’intervento musicale del Trio Nota Fulgens.

L’importante traguardo è stato infine onorato con una raffinata cena servita sul terrazzo del ristorante Cantine San Flaviano e preparato dagli chef Guido Orsini e Angela De Giovanni.

Brindando con tutti gli ospiti, gli sposi  si sono dati un augurale appuntamento per cambiare l’oro che connota i dieci lustri con il diamante dei 75 anni di vita insieme. Per tutti una sorta di patto con il tempo guardando avanti speranzosi di assicurarsi ancora un posto alla festa.




NUOVI ORIZZONTI DELLA SINISTRA NOS – NOI

Giulianova, 9 settembre 2023. Nella convinzione che sia necessario per restituire alla città un governo in grado di rispondere ai suoi bisogni e a quelli dei giuliesi e che sappia assicurare un futuro di crescita e di sviluppo sostenibile, NOS – NOI propone la condivisione di un manifesto dei valori per un “fronte democratico, progressista, ambientalista e di sinistra”.

L’obiettivo è quello di costruire una coalizione ampia, coesa, aperta ed inclusiva, che sia in grado di consentire la partecipazione attiva dei cittadini al governo della città. Per questo e come primo passo, NOS-NOI chiede un incontro fra tutte le forze politiche ed associative che si richiamano ai valori descritti e che segni il primo passo della coalizione.

IL MANIFESTO DEI VALORI

Per un fronte democratico, progressista, ambientalista, di sinistra

L’Italia, l’Abruzzo e Giulianova stanno vivendo ormai da tempo prolungato una profonda crisi sanitaria, economica, occupazionale, sociale e perfino democratica. Una crisi che sta innescando un processo rapidissimo di allargamento preoccupante delle diseguaglianze.

Uno scenario che le destre favoriscono e nel quale trovano sempre più spazio e potere.

Evidente e preoccupante l’obiettivo perseguito dalla destra a trazione Meloni, quello di scardinare l’Unità nazionale, attraverso il progetto dell’autonomia differenziata, e stravolgere l’architettura istituzionale del Paese, mediante la scellerata “riforma”in senso presidenzialista della Costituzione.

L’effetto di tali controriforme sarà la cancellazione dei diritti civili e sociali e con essi lo scardinamento del complesso delle libertà costituzionali e del sistema di protezione sociale.

Ad essere colpite saranno in particolar modo le categorie più deboli!

Questa destra sta provando ad incidere sugli strati più profondi della comunità nazionale, tentando di legittimare comportamenti ed idee che in altri momenti della storia del Paese sarebbero stati immediatamente rigettati come indegni dalla maggioranza degli italiani.

Insomma, è in atto, da parte di questa destra, il tentativo di legittimare un modello di potere e culturale che, nel silenzio e nell’inerzia delle forze democratiche, rischia di affermarsi definitivamente.

Giulianova sta dentro questo inquietante scenario, anzi, ne rappresenta forse l’esempio più calzante.

L’assoluta mancanza di un fronte democratico e progressista ha consentito ad un candidato sindaco “civico” di vincere le elezioni del 2019, carpendo in maniera fraudolenta i voti dei cittadini.

Subito dopo l’insediamento a Palazzo di città, tale candidato sindaco civico si è tolto la maschera ed ha svelato la sua vera natura di uomo della destra più radicale.

La vicenda di Giulianova ha reso evidente che la destra, una volta al governo, posta di fronte alla forza illusoria e fuorviante della sua propaganda, si dimostra incapace di governare e condanna i territori e le comunità amministrate ad un futuro di regressione.

Non solo. L’affermazione della destra sui territori porta con sé anche il tentativo di legittimare un modello culturale che tende ad azzerare i diritti degli ultimi e comprimere le libertà di ciascuno.

Si impone una reazione di tutte le forze progressiste, ambientaliste e di sinistra della città.

Per questo, condividendo la fondata preoccupazione che la destra al potere rappresenta un rischio per l’integrità dell’architettura istituzionale voluta dai costituenti, avvertendo come primaria l’esigenza di difendere ed incentivare il lavoro, la sanità, i diritti sociali, in modo che nessuno resti indietro, i partiti, le associazioni, le forze progressiste, ambientaliste, di sinistra di Giulianova, si impegnano a dar vita ad un’ampia, aperta ed inclusiva, coalizione che sappia

•             offrire alla città ed alla sua comunità di residenti un governo capace di valorizzarne le vocazioni, di rispondere ai crescenti bisogni delle fasce più deboli, di sostenere le attività produttive, di promuovere ed incentivare le idee di innovazione dei giovani, di favore crescita e sviluppo, di realizzare una pianificazione urbanistica volta alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente, di invertire il declino demografico ed economico a cui la sta condannando la destra;

•             affermare i centrali principi costituzionali e proporre modelli di partecipazione democratica, tutti orientati a consentire il coinvolgimento responsabile e decidente dei cittadini al governo della città; che sappia porre fine alla stagione più buia e regressiva della storia di Giulianova.

Il programma di governo per la città sarà in linea con i principi delineati e sarà lo strumento attraverso cui avviare la città e la sua comunità di cittadini verso un presente migliore ed un futuro di crescita.

Il candidato sindaco sarà l’espressione più coerente della coalizione e del suo programma.

Giulianova libera e progressista. Per un rinascimento politico, democratico e di civiltà!




LA VITTORIA DI ALESSANDRO SCIARRETTA: un orgoglio per il Cid’A

Dal Circuito Internazionale d’Abruzzo il campione italiano della categoria Supermoto4.

Ortona, 9 settembre 2023. Si è classificato al primo posto Alessandro Sciarretta, del motoclub Cid’A, nella penultima tappa degli Internazionali d’Italia Supermoto Wossner 2023, che si sono svolti nel circuito di Viterbo e che ha consegnato in anticipo i titoli nelle due categorie principali SM1 Pro e SM4.

Una grande soddisfazione per il giovane pilota che si è allenato nel motoclub del circuito internazionale d’Abruzzo di Ortona con la collaborazione del direttore dell’impianto Nicola Maccaferro.

“Per me e per tutto lo staff del Cid’A è un orgoglio veder raggiungere da un nostro pilota un traguardo così importante. Sono anni che Alessandro si allena da noi, si impegna e questo brillante risultato non può che renderci ancora più consapevoli che il nostro lavoro nel nostro impianto su questi ragazzi è quello giusto svolto con costanza e sacrificio specialmente da parte loro”.

Anche Alessandro Sciarretta è intervenuto dopo la vittoria. “Questa stagione è stata una straordinaria avventura con una striscia di vittorie impressionante: 10 su 12 gare. Non potrei essere più felice e grati per questo risultato. Voglio esprimere un sincero ringraziamento a Gazza racing per il supporto e l’accoglienza dentro questa famiglia che ha reso possibile tutto questo. Un grazie di cuore anche agli sponsor e ai sostenitori”.

Una felicità condivisa, quindi, legata al successo del giovane Sciarretta. Intanto il Cid’A continua a collezionare successi e ad ospitare importanti competizioni. “Stiamo vivendo una stagione di gare importanti e di alto livello”, ha concluso Maccaferro, “il nostro impianto è sempre più punto di riferimento per l’Italia grazie anche alla vittoria all’Europeo di Luca Rizzi”.




LAVORI ANCHE DI NOTTE. Strisce pedonali e segnaletica

L’assessore Rispoli: “Priorità alle aree dove insistono le scuole. Interventi di manutenzione ordinaria anche nei plessi per la riapertura”

Chieti, 9 settembre 2023. Lavori di segnaletica orizzontale in corso sul territorio cittadino. Dal centro storico a Chieti Scalo, si sta provvedendo al consueto potenziamento della segnaletica esistente anche in occasione della riapertura delle scuole.

“Le zone interessate dai lavori che vengono effettuati sia di giorno che col buio – annuncia l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli – sono diverse e concentrate soprattutto dove sono presenti le scuole. La ditta Thermade di Città Sant’Angelo sta operando con il coordinamento della Polizia Municipale, anche di notte, in modo da lavorare con tempi più stretti e in maggiore sicurezza, vista anche l’ampiezza del territorio previsto. I lavori sono partiti da via Arniense, piazza Garibaldi, dove ha sede la scuola Porta S. Anna, piazza Matteotti, via Papa Giovanni XXIII, viale Amendola, via Nicolini, via della Liberazione, via Brigata Maiella e Viale Europa, via Spatocco. Si proseguirà anche a Chieti Scalo, con il potenziamento di strisce pedonali, segnali di stop e tutta la segnaletica inerente pedoni e utenze deboli. In questi giorni si stanno definendo anche i lavori pubblici inerenti alla manutenzione delle scuole, condivisi con le dirigenti e previsti per accogliere i ragazzi per il nuovo inizio dell’anno scolastico”.




BRUNO IERACI, CAMPIONE Italiano Supersport 300

Le congratulazioni del Sindaco Jwan Costantini e dell’ Amministrazione Comunale.

Giulianova, 9 settembre 2023. Con due gare d’anticipo, il motociclista Bruno Ieraci, 23 anni, giuliese, si è laureato nei giorni scorsi Campione Italiano nella categoria Supersport 300. In sella alla sua Kawasaki, punta di diamante del team Prodina, Bruno ha coronato al Mugello una stagione straordinaria. Dieci i podi conquistati e cinque le  vittorie a suo favore,  a cui si aggiungono le due del Mondiale di Misano.




LE PENE PER I MINORI, E POI?

Politicainsieme.com, 9 settembre 2023.  Non c’è dubbio alcuno che da anni cresca la delinquenza giovanile. Mentre è, forse, esagerata l’enfasi con cui si parla delle gang giovanili, è del tutto giustificato preoccuparsi dell’uso che la criminalità organizzata fa di ragazzi sempre più giovani e, persino, dei minori.

Le statistiche ci dicono che nel corso degli ultimi 15 anni il numero dei giovanissimi è minori responsabili di reati, anche gravi, è aumentato del 30 %.

La questione però resta in ogni caso quella se l’inasprimento delle pene, da sola, risolva il problema. Ed anche se sia saggio ed opportuno trattare tutti i minori come se le vicende criminali, o di reato, in cui sono coinvolti fossero tutte uguali. In ogni caso si pone la domanda più generale, in questi giorni avanzata da fior di esperti in fenomeni sociali e psicologici che riguardano giovani e giovanissimi: non rischiamo solo d’intervenire sui sintomi invece che sulle cause più profonde?

In queste ore si fa un gran parlare di educazione. Come se davvero la Scuola, in particolare, e il Paese, in generale, fossero in grado di “educare”. Facciamo sempre finta di non vedere come il grande messaggio che arriva ai nostri giovani, alla fine, è quello dell’apparire invece che dell’essere, del consumismo, invece che dell’uso oculato delle risorse, private e pubbliche.

E in più, cosa andiamo a educare nelle tante periferie, e Papa Francesco è il solo che ne parli costantemente, che abbiamo lasciato crescere dappertutto?

Periferie urbane e umane.

La risposta preventiva e repressiva è indispensabile, ma deve far parte di una ricostruzione del tessuto culturale, sociale ed economico. E a questo, cominci a collaborare da subito la Rai, con la responsabilità da Servizio pubblico, invece di abbandonarsi esclusivamente alle stesse logiche di chi la televisione la fa per esclusivo interesse al profitto.

Se in tante aree del paese, e non solo nel Mezzogiorno, la mentalità e l’attività criminale costituiscono un’apparente valida concorrenza alla scuola e ad una vita normale, non possiamo limitarci al solo provvedimento che pare confermare la vocazione di questo Governo ad inseguire il problema del giorno che più colpisce la pubblica opinione. E, poi, fatto il minimo sindacale, si lascia che tutto torni come prima.




LA PIETRA DELLA VERGOGNA

… e la «zecca»  nella tradizione popolare abruzzese

di Franco Cercone

[Contributo pubblicato in “Misura” (Rassegna Trimestrale di Abruzzesistica Ed. Del Buccio), anno I, n° 3, L’Aquila 1977, pp. 85-92. E in “Lares” anno XLV, n° 1, Firenze 1979, pp. 59-64.]

Quando a Roccaraso e Pescocostanzo si vuol sottolineare che una certa persona versa in cattive condizioni economiche, si dice ancora oggi che essa ha misse lu cule a lu tùmmere (ha messo il sedere sul tomolo).

La parola dialettale tùmmere deriva da tomolo ed indica non solo una misura agraria di superficie, corrispondente a mq. 2.700, ma anche – ed è ciò che in tale sede interessa – una misura di capacità per cereali, soprattutto grano, equivalente a Kg. 44.

Lu tùmmere era di pietra e la sua forma ricorda quella di alcuni antichi mortai dove si tritavano sale e spezie, e che oggi sono assai ricercati per l’arredamento di ambienti rustici o per utilizzarli come soprammobile negli appartamenti moderni. A Roccaraso[1] ed in altri centri abruzzesi – vedremo in seguito quali – esisteva una specie di tùmmere pubblico nel quale veniva misurata la quantità di cereali data in prestito e che all’atto della restituzione doveva essere ancora misurata nello stesso
tùmmere.

La funzione di questo recipiente era probabilmente quella di costituire un punto fisso di riferimento in una economia regolata spesso dal baratto, ovviando così ai mutevoli regolamenti nell’ambito della compravendita ed al deprezzamento della moneta. Non sempre però chi aveva preso in prestito una certa quantità di cereali, misurata al tùmmere, era in grado di poterla restituire, soprattutto in seguito alla devastazione del raccolto da parte degli agenti atmosferici oppure a causa della siccità.

Il creditore aveva allora due possibilità per rifarsi del danno subito: adire le vie normali della giustizia oppure vendicarsi in un modo alquanto singolare. Egli, infatti, nel giorno e nell’ora comunicati in precedenza al debitore, costringeva quest’ultimo a recarsi nel luogo dove era situato il tùmmere ed a restarvi seduto per un certo tempo con il sedere completamente nudo, esposto così ai motti pungenti o alla commiserazione dei passanti.

Lu tùmmere di Roccaraso è andato distrutto in seguito ai tristi eventi dell’ultimo conflitto mondiale che ha causato la rovina completa dell’antico centro storico, sottoposto a continui bombardamenti. Tuttavia, un esempio di tùmmere ben conservato e forse simile a quello di Roccaraso si ammira ancora oggi a Pacentro (Aq.), in via Madonna delle Grazie. L’imboccatura, come si vede nella foto, è stata turata di recente per impedire che l’acqua vi ristagnasse e gelando d’inverno provocasse danni irreparabili all’importante reperto. Col passar del tempo il tùmmere fu sostituito da una semplice pietra, detta appunto pietra della gogna o della vergogna, un monolito squadrato di cui si hanno esempi a Pescocostanzo (Aq.) e Castilenti (Te.).

A Pescocostanzo la pietra della vergogna è situata ai piedi della scalinata della chiesa di Santa Maria del Colle e nel 1966, come ho appreso dal Signor Giuseppe Cocco di anni 59 (un sarto nativo del luogo), la Pro Loco ha fatto rivivere ai divertiti turisti la scena del tùmmere, che
nella tradizione locale presenta varianti degne di nota. A Pescocostanzo, infatti, chi aveva molti debiti e non poteva pagarli, si recava alla messa grande celebrata di domenica nella suddetta chiesa e dopo la benedizione scendeva frettolosamente per la scalinata, ai cui piedi è situato come si è detto il tùmmere, e calatisi i pantaloni vi restava seduto fino a quando l’ultimo fedele non avesse abbandonato la chiesa. Egli si esponeva pertanto volontariamente alla gogna e da quel momento non aveva più debiti.
I creditori, per antica consuetudine, non potevano più perseguirlo penalmente e né, a detta del mio informatore, è mai avvenuto che qualche povero diavolo, dopo essersi seduto sul tùmmere, abbia ricevuto ancora pressioni da parte dei creditori: una specie di codice d’onore, dunque, rispettato da entrambe le parti.

Con il trascorrere del tempo la pena infamante del tùmmere dovette essere estesa forse ad una serie di altri reati, dato che «a Pescocostanzo, scoperto il ladro di abigeato, si portava in pubblica piazza e, dopo un giudizio sommario, alla presenza di tutto il popolo convocato per tale occasione, si condannava al disprezzo ed alla fustigazione. Poggiato ad uno sgabello in pietra, doveva mostrare il deretano al popolo scoprendosi tra le risate e il disprezzo di tutti; e quindi veniva scudisciato»[2].

Una ulteriore variante a quanto finora si è detto, è rappresentata dal tùmmere di Castilenti, in provincia di Teramo, sul quale ha scritto una gustosa pagina Luigi Braccili: «A Castilenti, un paesino della provincia di Teramo […] esiste ancora oggi una grossa pietra di forma parallelepipeda chiamata tomolo. Oggi la pietra si trova ai piedi di un grosso olmo all’inizio di un viale della circonvallazione del paese, ma un tempo invece era sistemata nella piazzetta al termine di un piano inclinato che porta alla chiesa madre. Lu tòmmele, così infatti veniva chiamata la grossa pietra, serviva per farvi sedere quelli che subivano un fallimento. Era in un certo senso una specie di gogna, un mezzo ingeneroso per esporre al ludibrio coloro che non hanno saputo tener fede agli impegni finanziari.

Ancora oggi nella zona della Vallata del Fino, di uno che è incorso in un fallimento si dice: quello ha messo  il culo a lu … tòmmole. Infatti il tomolo serviva ad un rito assai strano, oggi per fortuna in disuso, che metteva in ridicolo chi appunto doveva dichiarare fallimento. Il rito avveniva nella piazza principale del paese all’uscita della messa grande, all’incirca verso le undici e mezza della
domenica, al cospetto di quasi tutta la popolazione di Castilenti. Il povero fallito doveva denudarsi il deretano … e sedersi più volte sul tomolo gridando ogni volta che si sedeva sulla pietra: tommolo è uno, tommolo è due, tommolo è tre, ecc.

Naturalmente il numero delle sedute dipendeva dall’entità del fallimento. […] Per i commercianti della Vallata del Fino essersi seduti sul tomolo significava aver subito il marchio dell’infamia e difficilmente dopo aver partecipato da protagonisti all’infamante rito sulla piazza di Castilenti riuscivano a riprendersi negli affari. Quando il rito fu proibito, il tomolo fu tolto dalla piazza principale del paese e fu collocato alla periferia come per dimostrare a tutti che la civiltà aveva giustamente epurato una usanza che era medioevale … Nessuno però ha avuto il coraggio di toccare il tomolo. Ancora oggi se qualche ignaro ragazzo vi si va a sedere sopra, subito viene richiamato a gran voce dalla madre come se si fosse seduto sui carboni accesi. Nessuno si siede sul tomolo che rimane sempre
lì come uno strano tabù ».[3]

Anche a Sulmona «nella piazzetta denominata Nunzio Federico Faraglia […] che prima ancora aveva nome Piazza del Pesce, vi era una rossa e spessa lastra di pietra chiamata le staffe. In tempi antichi, forse nel sec. XVI, i debitori cocciuti erano costretti a battere tre volte il denudato deretano su quella pietra ».[4] Così afferma lo storico sulmonese F. Sardi de Letto, il quale aggiunge che nella costruzione della fontana sita a Sulmona in Piazza Garibaldi «quella pietra levigata servì precisamente a farne il bacino».[5] Il particolare è  confermato da un altro scrittore sulmonese, Nicola Grilli, il quale precisa che « Sulmona […] ha molte piazze, tra le quali Piazza Garibaldi, nel Centro della quale vi è una grande e bella fontana […] che non ha alcuna importanza storica, se non si voglia darne una al curioso accidente che tramutò in vasca il gran petròne che fu già della gogna ».[6] Da un punto di vista diacronico è importante rilevare come l’usanza in questione fosse già viva nel Medioevo, epoca in cui la pietra dove avveniva il rito infamante era nota come pietra dello scandalo ».[7]

Lu tùmmere che rappresentava una consuetudine giuridica popolare assai estesa in Abruzzo e forse ancora in vigore all’inizio del secolo scorso, era integrato da altri due istituti giuridici popolari: la zecca e Iu  suldate a castighe.

La zecca, come è noto, è un parassita della pelle di molti vertebrati di cui succhia il sangue. A Cansano (AQ) veniva chiamata zecca la persona, odiata e nello stesso tempo temuta, incaricata dal Comune di riscuotere tasse dai cittadini.[8] Ma anche una persona qualsiasi che vantava un certo credito su un’altra poteva rivolgersi alla zecca, che riceveva in tal caso dal creditore una percentuale sulla somma esatta. Per antica consuetudine sia il Comune che il creditore non potevano inviare la zecca alla
casa del debitore. A costui il debito poteva essere ricordato soltanto per strada. Avveniva allora che la zecca stazionasse sempre per le vie o sulla piazza principale del paese in attesa di vedere il debitore, cui, con due colpetti di mano sulla spalla ricordava il debito da pagare.

La zecca non aveva alcun ritegno. Svolgeva il suo compito anche se il debitore si trovava insieme ad amici o forestieri che venivano così involontariamente messi a conoscenza della triste situazione economica del debitore, con grave danno al buon nome di quest’ultimo. Ma – e la notizia è veramente fantastica – per atavica consuetudine il debitore che non voleva o, più spesso, non poteva estinguere il debito, andava a mettersi alla vista della zecca con le spalle aderenti al muro della casa più vicina
ed in tal caso la zecca non poteva molestarlo. Il muro della casa conferiva dunque al debitore una specie di immunità che nel momento lo rendeva non perseguibile, particolare questo che fa sorgere il sospetto che l’espressione italiana « mettere qualcuno con le spalle al muro », nel senso lato di costringere qualcuno a non muoversi, abbia potuto trarre origine da tale atavica consuetudine giuridica.

Certo è che il mio informatore di Pescocostanzo già citato, cioè Sig. Giuseppe Cocco, mi ha rivelato in presenza di altri vecchi del luogo il motivo per cui i tetti delle case nel centro storico di Pescocostanzo sono  assai sporgenti.

In questa località una persona non poteva essere arrestata se riusciva a raggiungere il muro di una casa, poiché ai gendarmi non era permesso oltrepassare lo spazio intercorrente tra il muro e la verticale abbassata dall’estremità del tetto.

Il perimetro della casa cioè era circondato da uno spazio inviolabile di un metro circa, misura corrispondente appunto a quella della sporgenza del tetto. A Pescocostanzo pertanto – ha aggiunto il mio informatore – vigeva la prassi allorché si costruiva una casa, di far sporgere il più possibile il tetto per aumentare l’area di immunità che era inviolabile ed in tal senso sacra. Sorge qui spontanea una domanda: le moderne immunità parlamentari per fatti commessi in violazione di leggi traggono forse le loro origini da tali consuetudini così lontane da noi nel tempo? È difficile dirlo. Tuttavia, non v’è chi non possa riconoscere che si tratta di un dubbio stimolante e sono certo che altri studiosi si interesseranno di nuovo del problema. È probabile, inoltre, che quel giuoco dei bambini, detto acchiappamure, assai comune in Abruzzo ed altrove, consistente nell’inseguirsi a vicenda e nell’eliminare dal giuoco stesso colui che è stato toccato con le mani da un altro, rappresenti una degradazione della consuetudine giuridica popolare in questione, poiché nel giuoco il bambino che riesce a raggiungere il muro di una casa non può essere toccato con le mani e di conseguenza nemmeno eliminato.

Anche nella provincia di Teramo esistevano una volta le zecche, denominate in tale area pittime; ed in un capitolo dedicato ai tradizionali mestieri abruzzesi L. Braccili ha riservato alle pittime una pagina assai significativa. « Quello della Pittima – osserva il Braccili – è un tipico mestiere abruzzese oggi del tutto scomparso. Accadeva spesso che nei momenti più accesi di una discussione, magari fra amici di una certa importanza attorno ad un tavolo di un bar, si avvicinasse qualcuno che, dopo aver dato un colpetto sulla spalla ad uno degli interlocutori, gli faceva passare di colpo tutto il fervore della discussione. ‘Guarda – diceva la pittima con la più grande naturalezza di questo mondo – il debito che hai contratto con tizio attende ancora di essere pagato e sarebbe ora di saldarlo, non ti pare?’
La pittima aveva così svolto il suo lavoro. Il creditore lo aveva pagato per questo … Qualche volta accadeva che la pittima mentre si faceva premura di avvertire la sua vittima di turno, si vedeva colpito da schiaffi e pugni. […] In questo caso a pagare le spese doveva essere il ‘datore di lavoro’, ossia il creditore.

Quello di buscare pugni e schiaffi dalle vittime delle sue sollecitazioni non era l’unico inconveniente che caratterizzava le prestazioni della pittima. […] Quando entrava in un locale pubblico non erano pochi quelli che gli voltavano le spalle. […] Emarginato dal mondo dell’amicizia spicciola, la pittima si chiudeva in sé stesso e metteva maggior impegno nel suo lavoro aumentando così le reazioni di quelli che dovevano subire le sue costanti sollecitazioni ».[9]

Non meno sorprendente risulta oggi per noi l’altra consuetudine giuridica popolare, cioè lu suldate a castighe che secondo i miei informatori di Cansano, precedentemente citati, era assai comune un tempo nel circondario di Sulmona.

Chi non pagava le fondiarie si vedeva arrivare in casa un ospite particolare e cioè un soldato o gendarme che restava a mangiare e dormire nella casa del debitore fino a quando quest’ultimo non avesse pagato le tasse! La persona timorata cercava ovviamente di impedire in tutti i modi che i paesani scoprissero la presenza del Soldato a castigo, venendo così a conoscenza della sua triste condizione economica. In pratica però qualsiasi rimedio si mostrava vano e subito dopo l’arrivo del soldato, la notizia era già in bocca di tutti.[10]


[1] Informatore: Giuseppe Petrarca, artigiano, di anni 75.

[2]A. d’antonio, Villalago. Storia, leggende, usi, costumi. Pescara, Editrice Italica 1976, p.79. 

[3] L. braccili, Folk Abruzzo, Pescara, Tip. Arte della Stampa 1973, pp. 31-32. Da altra parte si apprende invece che il debitore doveva sedersi nudo sul tommele e gridare « ad alta voce il numero dei tomoli di grano che non poteva soddisfare, alzando e battendo il deretano sulla pietra ogni volta che progrediva nella numerazione ». (In P. D. lupinetti, Castilenti, Lanciano, Cooperativa Editoriale Tipografica 1973, p. 111). Con le stesse modalità la punizione del tùmmere si svolgeva anche a Tagliacozzo. (Cfr. G. gattinara, Storia di Tagliuzzo, Città di Castello, Tipografia S. Lapi 1894, p. 72). Ciò conferma che a Castilenti l’applicazione della pena del tòmmole ai fallimenti rappresenta una evoluzione dell’antica consuetudine giuridica popolare, un tempo diretta a punire un reato ritenuto grave dai contadini, cioè la mancata restituzione del grano avuto in prestito. 

[4] F. sardi de letto, La Città di Sulmona. Impressioni stanche e divagazioni, Sulmona, tip. Labor 1972, p. 154.

[5] Ivi, p. 154.

[6] N. grilli, La Città di Sulmona. Cenni storici, geografici e polìtici, New York, II Carroccio Publishing Co. 1932, p. 22.

[7] L’espressione, in senso metaforico, è già presente nella Bibbia (Isaia, Vili. 14).

[8] Informatori: Luigi Di Giallonardo (anni 75), Luciano Chioda (anni 70) e Francesco  D’Orazio (anni 69), tutti contadini del luogo.

[9] L. braccili, op. cit., p. 56 sgg.

[10] Secondo l’insegnante elementare Rocco Colecchia di Cansano, di anni 66, l’istituto giuridico  del soldato a castigo risalirebbe al periodo borbonico.




ITALIAN MOTOR WEEK e Cultura con Giroborghi

Paglieta si prepara per un’emozionante domenica di motori

Paglieta, 9 settembre 2023. Il Comune di Paglieta   partecipa a “Italian Motor Week” 2023, un eccezionale evento promosso da “Città dei Motori”,  la rete Anci che associa quaranta Comuni del ‘Made in Italy’ del settore. Più di cento gli eventi organizzati in tutta Italia da oggi, sabato 9, a domani, domenica 17 settembre. Il calendario è disponibile su www.cittamotori.it e www.italianmotorweek.it.

Questo evento di portata nazionale celebrerà, valorizzerà e promuoverà il ricco patrimonio di marchi, luoghi, personaggi ed eccellenze del Made in Italy motoristico. L’associazione “Città dei Motori” riunisce Comuni con una vocazione motoristica in vari settori, tra cui la produzione automobilistica, motociclistica e navale, nonché il mondo dell’aerospazio, eventi sportivi legati ai motori e istituzioni culturali come musei, collezioni e archivi.  In occasione di “Italian Motor Week,” Paglieta organizzerà due eventi speciali per gli appassionati dei motori.

1) Raduno di Fiat 500 d’epoca al mattino

Gli amanti delle auto d’epoca potranno godere di un’affascinante esposizione di Fiat 500 d’epoca, un’icona del Made in Italy, durante la mattinata. Sarà un’opportunità imperdibile per ammirare questi gioielli d’epoca e condividere la passione per il design e l’ingegneria automobilistica del passato.

2) Raduno di Moto nel Pomeriggio/Sera

Nel pomeriggio e fino alla sera, Paglieta ospiterà un coinvolgente raduno di moto, un evento che celebra la potenza, l’eleganza e l’adrenalina delle motociclette italiane e straniere. Questo incontro permetterà agli appassionati delle due ruote di condividere esperienze e storie, creando un legame unico tra i partecipanti.

 L’altra iniziativa: Giroborghi , sempre in programma il 17 settembre, che  consentirà ai partecipanti di scoprire il fascino del centro storico di Paglieta e di apprezzare la sua cultura unica. Il programma includerà un’accoglienza presso la sala consiliare alle 9:30, una visita guidata del centro storico alle 10:30 e un aperitivo in Piazza Roma alle 12:00. Il pranzo si terrà presso la sede dell’associazione “Il Boschetto” , alle 13:00. Nel pomeriggio, alle 16:00, è prevista una visita al museo etnografico “Nelli-Polsoni”, seguita da saluti alle 17:30.

Il Sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di partecipare a ‘Italian Motor Week’ e di aprire le porte di Paglieta agli amanti dei motori. Questo evento rappresenta un’occasione straordinaria per celebrare la nostra eredità motoristica e il nostro impegno nel preservare la storia e la cultura legate ai motori”. L’assessore comunale ai Lavori Pubblici , Michele Di Florio, referente di Paglieta per l’organizzazione della manifestazione, ha aggiunto: “Abbiamo lavorato instancabilmente per offrire ai partecipanti un’esperienza indimenticabile. Siamo onorati  di accogliere appassionati delle auto e moto e condividere la nostra passione per i motori.”

Il Sindaco Graziani ha aggiunto: “Giroborghi è invece  un’opportunità straordinaria per esplorare la bellezza e la storia di Paglieta. Invito tutti a partecipare e scoprire i tesori nascosti del nostro borgo.”

Per ulteriori dettagli sull’evento e per partecipare,  si potrà visitare il sito ufficiale di “Italian Motor Week” all’indirizzo https://www.italianmotorweek.it/




TIRRENO ADRIATICO 2024

Dalla montagna al mare – andata e ritorno

Teramo, 9 settembre 2023. I sindaci dei 18 comuni interessati dal passaggio delle due tappe della Tirreno – Adriatico 2024 si sono incontrati nella Sala Consiglio di via Milli con il delegato di RCS, Luigi Di Giosia, il presidente del Consorzio BIM, Marco Di Nicola, il presidente del GAL Gran Sasso Laga, Carlo Matone, ed il consigliere Luca Lattanzi.

Due tappe che portano il grande ciclismo internazionale sul territorio provinciale teramano, la prima con partenza in Umbria ed arrivo a Giulianova e la seconda da Torricella Sicura a Valle Castellana: la nostra Provincia avrà quindi la possibilità di mostrare le sue bellezze storiche, paesaggistiche e culturali ad una platea di circa 180 milioni di spettatori, grazie alla trasmissione dell’evento in diretta in 193 paesi di tutto il mondo.

“Occasioni come queste devono essere captate per favorire la promozione dei nostri territori, a livello non solo nazionale ma anche internazionale”, dichiara il presidente D’Angelo. “La Tirreno – Adriatico rappresenta una vetrina prestigiosa non solo per la nostra provincia, ma anche per l’intera regione. Ringrazio sin da ora gli organizzatori e tutti gli amministratori che, con lungimiranza, si sono resi disponibili a supportare l’intera attività organizzativa. Questo è solo il primo di una serie di appuntamenti che vedranno coinvolti, volta per volta, tutti i comuni della provincia, ognuno dei quali potrà esprimere al meglio le proprie potenzialità” dichiara il presidente Camillo D’Angelo a conclusione dell’incontro.




GIUSTIZIA PER AMARENA e per tutti gli animali selvatici

Domenica 10 settembre dalle ore 15 manifestazione di Animalisti Italiani, PAE e decine di associazioni, cittadini e partiti

San Benedetto dei Marsi, 9 settembre 2023.  A seguito del cruento gesto compiuto da un cittadino residente in San Benedetto dei Marsi (AQ) responsabile di avere ucciso l’orsa Amarena a colpi di fucile, Animalisti Italiani Onlus in sinergia con il Partito Animalista Europeo, con la partecipazione delle associazioni di protezione e di volontariato animalista nazionali, hanno organizzato una manifestazione di condanna dell’efferato.

Gli attivisti dell’Associazione Animalisti Italiani esprimeranno il loro lutto per l’orsa amarena sventolando le bandiere animaliste con nastro nero, in segno di profondo cordoglio.

“La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini, come ci insegnano Ovidio e le ricerche di FBI in America e del CNR”  dichiara l’Abruzzese doc Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani Onlus, uno degli organizzatori della protesta insieme al PAE (Partito Animalista Europeo).

Caporale è stato per dieci anni Deputato Regionale in Abruzzo e Presidente della Commissione per le Politiche Europee. Insieme a Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale del Partito Rifondazione Comunista, che sarà presente alla Manifestazione a San Benedetto dei Marsi, ha lottato e difeso il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise da cacciatori, speculatori e cementificatori. “ Non meravigliamoci della recrudescenza di violenze nei confronti delle donne e dei più deboli in Italia, – prosegue Caporale – la crudeltà inizia sui più deboli – gli animali – e si sposta poi agli altri deboli della società: donne ed immigrati, anziani, gay e disabili. Noi chiediamo al Parlamento di adeguare l’Italia agli altri Paesi Europei e di prevedere la galera per chi uccide o maltratta animali. L’assassino di Amarena è a piede libero, in America o in Gran Bretagna sarebbe già in prigione. Senza la certezza della pena ed un loro aumento, i crimini contro le donne, gli animali, gli immigrati continueranno senza sosta. Rivolgiamo un accorato appello al Governo e al Parlamento affinché calendarizzino al più presto le modifiche alla Legge 189 sugli animali. Sono particolarmente felice di avere al mio fianco l’onorevole Maurizio Acerbo, con il quale ho combattuto per anni – con successo – per difendere la fauna e la flora del nostro meraviglioso Abruzzo. Ed accolgo con favore l’adesione del Movimento 5 Stelle, il Consigliere Regionale Giorgio Fedele e la Consigliera Regionale Barbara Stella. Stride il silenzio di chi governa l’Abruzzo: paura forse di inimicarsi i voti dei cacciatori?”

“Il modello abruzzese è considerato eccellenza nella capacità di armonizzare i territori antropizzati con la biodiversità e gli ecosistemi garantendo la tutela degli animali, principio assicurato da garanzia costituzionale nella recente modifica dell’art. 9. Modello di buone pratiche che auspichiamo possa essere presto esportato su tutto il territorio nazionale e non certamente scalfito dal recedente accadimento relativo all’uccisione volontaria, ingiustificata e non necessaria dell’orsa Amarena. Episodio stigmatizzato dalle massime cariche istituzionali a partire dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il direttore del Parco nazionale d’Abruzzo Luciano Sammarone ed il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano. – dichiarano gli organizzatori – È prevista la mobilitazione di centinaia di cittadini provenienti da ogni parte d’Italia, oltre ogni più rosea previsione, le nostre linee telefoniche sono congestionate. Abbiamo invitato alla partecipazione le già menzionate cariche istituzionali, la presenza dello Stato rappresenterebbe un segnale di grande civiltà e sensibilità“.




DANZA DEL VENTRE delle Principesse del Deserto

All’omar Kayyam di Pescara

Pescara, 8 settembre 2023. Sabato sera 9 settembre 2023, si terrà  presso l’Omar Kayyam, sito  in Corso Manthoné, in uno degli ambienti più caratteristici di Pescara Vecchia, lo spettacolo delle danzatrici del ventre le Principesse del Deserto: Sarà Nevoso, Maria D’Addario, Tania Russi, Donatella Fabbiani e  Elisabetta Scataglini.

A tal proposito, ha commentato Elisabetta Scataglini: “Recentemente abbiamo dato vita ad un gruppo di danza del ventre che cerca di essere il più possibile armonioso, variegato, variopinto e colorato. Ci teniamo a farci conoscere – ha spiegato la Scataglini – siamo cinque danzatrici del ventre unite dalla stessa passione e voglia di danzare su musiche orientali e sensuali, ma soprattutto unite dallo stesso entusiasmo e grinta, dallo stesso coraggio e dose di sana follia.

Per l’evento all’Omar Kayyam del 9 settembre a sera abbiamo preparato una coreografia speciale realizzata da noi stesse in sole quattro lezioni”.

Per l’occasione il locale ha preparato un menù persiano per gli ospiti della serata che verranno a vedere le Principesse del Deserto ballare la danza del ventre.




IL CORSO SI TINGE DI … BICI

Pescara, 8 settembre 2023. In concomitanza con i lavori di riqualificazione del tratto ammalorato di C. V. Emanuele, da via Genova e C.so Umberto, sono stati avviati i lavori di realizzazione per l’intero asse viario, di una doppia corsia ciclabile monodirezionale, lato monte e lato mare. In attesa della fine dei lavori, compresi di segnaletica orizzontale e verticale, proviamo a fare qualche considerazione di cui è ovviamente chiaro l’impianto generale.

Si tratta di corsie ciclabili non riservate, cioè senza linea gialla continua ma linea bianca discontinua, destinate comunque in modo esclusivo al transito ai mezzi a due ruote (bici e monopattini), ma valicabili da altri mezzi, come le auto, per usufruire delle aree sosta.

La norma del codice della strada di riferimento, elaborata durante il periodo della COVID, venne introdotta anche per agevolare la mobilità ciclistica individuale, cioè meno soggetta a rischio di contagio, almeno rispetto a quella del trasporto bus o automobilistico privato. Ma anche, per certi versi, per contrastare il massiccio ricorso alle auto con un solo passeggero a bordo. Una scelta purtroppo valida ieri come anche oggi, perché il tasso di occupazione di un’auto è poco superiore a 1, e al contempo l’auto occupa tantissimo territorio, quando è in movimento e soprattutto da ferma.

Ancorché quindi legate ad una misura di emergenza, poi sedimentata nel codice della strada, al comma 12-bis dell’art. 3 (definizioni stradali e di traffico), dette corsie ciclabili  costituiscono a nostro avviso un presidio della strada molto prezioso per l’utenza debole a due ruote. A prescindere dalle corsie, le bici, e i monopattini, transitavano e transitano già su questa via, ma in modalità incerta e pericolosa, quasi “soccombente”.  

Ad oggi viene riconosciuto loro uno spazio riservato, anzi che esclude tutti gli altri, se non per attraversamenti, come recita chiaramente la norma. Addirittura, il rischio di incidente per l’apertura incauta dello sportello di un’auto potrebbe anche venir meno per la presenza,  sull’asse viario interessato, di un franco stradale neutro, tra il parcheggio e la pista, denominato proprio “door lane”, cioè “corsia dello sportello”!

Uno delle più malsane abitudini degli automobilisti è parcheggiare in seconda fila: in tal caso,  da oggi su questa strada significherà parcheggiare su una corsia ciclabile. È una pratica vietata e oggi la presenza di una corsia “scritta per terra”, oltre che sulla carta, rende più rivendicabile quello spazio. Inoltre, gli automobilisti adesso “vedono”  meglio la ripartizione del territorio viario: ciò costituisce un segno informativo e formativo per tutti.

Rivolgiamo pertanto il nostro plauso all’Amministrazione, e all’assessorato di riferimento, per questa chiara scelta di campo, che speriamo resti tale nel corso del tempo. E a proposito di tempo il nostro auspicio è che subentri e si consolidi l’abitudine alla scelta e al rispetto anche quando le linee, per usura, diventeranno più blande e meno riconoscibili. Lì si misurerà il grado di consapevolezza e maturità degli utenti della strada di Pescara.




LA RICONSEGNA DEL POLITTICO Restaurato

Incoronazione della Vergine di Jacobello del Fiore Cattedrale di Santa Maria Assunta. Martedì 12/09 ore 10:30

Teramo, 8 settembre 2023. Martedì 12 settembre 2023 alle ore 10:30 nella Basilica Cattedrale di Teramo si terrà la riconsegna del Polittico dell’Incoronazione della Vergine di Jacobello del Fiore a conclusione del Restauro, alla presenza del nostro Vescovo, del Ministro della Cultura, del Commissario per la ricostruzione, della Soprintendente Regionale e di numerose altre autorità.

Il Polittico sarà visitabile tutti i giorni negli orari di apertura della Cattedrale di Teramo (ore 8:00 – 12:30 e ore 16:00 – 19:30) e che le visite saranno sospese durante le funzioni liturgiche. Per organizzare al meglio la visita di gruppi o scolaresche è bene prendere contatti direttamente con il parroco, don Adamo Varanesi (338.8100562 – a.varanesi@gmail.com)




BOSCO, ACQUA DI SORGENTE, RUMORE DEL TORRENTE

Continuando la temperatura elevata, afosa e calda, ho scelto il sentiero E1 (Valle Riparossa – Lago dell’Orso), procedendo lungo la carrareccia, per raggiungere la PIANA DI RAPINO (1000 m). Il territorio si trova nel Parco Nazionale della Maiella. Per arrivarci bisogna percorrere la (SS 263), per Rapino CH. Si procede per Bocca di Valle CH e, dopo circa 2,5 Km, (attenzione al segnale), si entra sulla strada a destra, che è molto sconnessa, ripida e termina in uno spiazzo a (670 m).

Si parcheggia la vettura, si tralascia l’indicazione per Forcatura e, si inizia a camminare. NESSUNA PERSONA! Ho camminato lungo il torrente Acquafredda, che scorre nella Valle omonima, all’ombra della fitta faggeta e accompagnato dal cinguettio gioioso dei volatili. Si arriva nei pressi dei ruderi dell’Abbazia di San Salvatore di Rapino, (850 m), (difficile da riconoscere), fondato nell’VIII secolo a.C. dai Benedettini di Montecassino.

Questa località è ancora ricordata come, “cunvèndë maièllë”, (Eremo Maiella). Il torrente dell’Acquafredda è una sorgente importante del territorio di Rapino, che nasce a circa 1700 m, nei pressi di Fonte Carlese, (1725 m), per poi confluire nel fiume Foro, a Fara Filiorum Petri – CH. Seguitando a camminare immerso in questa bellezza di una natura ancora non sfruttata, sono arrivato a Fonte Matteo, (975 m) facendo una ripida salita. Ho abbandonato il bosco e sono arrivato ad un altopiano prativo, di origine carsica, (1010 m), dove termina il sentiero Riparossa – Lago dell’Orso.

Questa località viene chiamata anche: Piana di Rapino o Piana delle Felci, piànë dë li fuvëcìërë, perché questa pianta, nasce nelle zone umide. Certamente era una zona coltivata, dove le persone, con duro lavoro, hanno separato i sassi dalla terra rossa, per renderla fertile.

Si notano terrazzamenti e cumuli di sassi. Visibile una costruzione di pietre a secco (tholos) ed un rifugio per i pastori. Si attraversa una lunga radura e, camminando su un comodo sentiero fra saliscendi e alberi da frutto, (Melo, Ciliegio, Noce, Melograno), si arriva alla fonte Pagliarone (950 m), con un’area da Pic Nic. Qui si gode un bel panorama sulla costa e i paesi vicini.

Tornando indietro e rilassandomi, ho colto un soffione (è il frutto del tarassaco). È una palla lanuginosa di semi leggeri, che soffiando volano, come le bolle di sapone. Alcuni si sono attaccati sul mio viso sudato. Mi ricorda un gioco che facevo quando ero piccolo.

Sono così arrivato alla macchina non convinto di tornare a casa. Una escursione dove si ritrova la storia, la flora, la fauna, il silenzio, l’ambiente.

N.B. Da ricerche nel mio archivio fotografico, la fonte in LOCALITA’ PAGLIARONE, era nominata FONTE PRETORO, anno 2007. Questa frase ora non c’è più.

Distanza 9 km A/R

Durata 4 ore senza soste

Dislivello +/- 400 metri

Difficoltà E

Luciano Pellegrini




ECCO IL CAMPETTO DELLA VILLA COMUNALE

Riconsegnato alla città. L’Amministrazione: “Un’opera di tutti e per tutti, nata grazie a un’attiva sinergia istituzionale”

Chieti, 8 settembre 2023. Il campetto sportivo della Villa Comunale torna ufficialmente alla città. Un’opera realizzata dall’Amministrazione comunale con fondi regionali, la struttura, utilizzabile per calcetto e basket, rinasce dopo anni di abbandono. Stamane il taglio del nastro a cui sono stati invitati Consiglio comunale, Giunta e rappresentanze istituzionali, nel pomeriggio la prima iniziativa con l’Asd Chieti Basket e la presentazione della prima squadra del Chieti Basket 1974, con il comico Federico Perrotta.

“Quella di oggi è una giornata bella e importante per la nostra città, riconsegniamo un’opera che è di tutti e di cui tutti, a partire dal Comune, arrivando a cittadini e avventori, devono avere cura – così il sindaco Diego Ferrara con gli assessori ai Lavori pubblici e Sport Stefano Rispoli e Manuel Pantalone – Si tratta di una piccola opera, attesa, però da dieci anni, per questo abbiamo voluto riconsegnarla alla città utilizzandola subito, con una giornata di animazione a cui seguiranno tante altre iniziative, perché sarà ora alle realtà associative di Chieti animarla.

Un traguardo che è arrivato grazie a un efficace gioco di squadra che ha unito Comune e Regione, facendo funzionare una filiera rimasta ferma per troppo tempo, costringendo quest’area storica e identitaria, che ha ospitato anche stelle nazionali e internazionali del basket, a un infelice e immeritato abbandono. Un sentito grazie, dunque, a tutti i motori di questa rinascita, resa possibile da un intervento di riqualificazione dell’ammontare di 216 mila euro, eseguito dalla Cooperativa edilizia Roccamontepiano, che ha ristrutturato le quinte teatrali e la Cogesa, che invece ha lavorato sul campetto a entrambe e a tutte le maestranze arrivi il nostro grazie. L’impianto ospita basket e calcetto e oggi viene recuperato anche il palco naturale, in modo che possa essere utilizzato anche per altro tipo di intrattenimento.

Si tratta di una struttura aperta, per il momento, che ha delle precise regole affidate alla città e a cui daremo maggiore evidenza, accompagnandole anche con un maggiore controllo: nel campo non si entra con bici, pattini, monopattini e scarpette da calcio con tacchetti, perché il manto del campo si può rovinare; accesso agli animali, ma con guinzaglio per la sicurezza e il decoro di un’area dove tutti devono essere accolti. Con i fondi che ci ha dato la Regione siamo riusciti a realizzare il miglior progetto possibile, con gli uffici stiamo cercando altre risorse per aggiungere servizi e dotare l’area di una videosorveglianza in modo da dargli una maggiore tutela da vandalismo e danneggiamenti. Le condizioni dell’Ente dal punto di vista economico e finanziario non consentono altro, ma vogliamo considerare questa riconsegna anche come un atto di fiducia: l’opera è di tutti e come tale, ognuno ne sarà tutore, insieme al Comune”.