LA STORIA BIBLICA DELL’ARCANGELO Raffaele e Tobiolo

Raffaele, dall’ebraico rapha’: guarire, e ‘El: Dio, significa “Dio guarisce”, oppure il “Guaritore Divino”

di Don Marcello Stanzione

IlNuovoArengario.com, 3 agosto 2023. La storia dei Tobia, padre e figlio, contiene la più importante angelofania dell’intera Bibbia, e ruota intorno alla manifestazione dell’Arcangelo Raffaele che aveva assunto il nome e il corpo di un bellissimo giovane di nome Azaria. Alla fine della sua lunga missione l’Arcangelo rivelò la sua identità e il suo nome vero, insieme al vero scopo della sua missione: “Ma Dio mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e Sara tua nuora. Io sono Raffaele, uno dei sette Angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore.

In questa angelofania, San Raffaele rivela sé stesso come guaritore divino non solo di malattie fisiche, la cecità del vecchio Tobia, ma anche di afflizioni spirituali e infestazioni diaboliche, come nel caso di Sara, la giovane moglie di Tobia. Se l’Arcangelo non avesse assunto forma e personalità umane, non sarebbe stato possibile, per lui, fraternizzare in modo così familiare con gli uomini, per molte settimane consecutive, a causa dell’istintiva paura che prova l’uomo in presenza degli spiriti celesti.

Se il padre o il figlio, o entrambi, avessero conosciuto la vera identità dello straniero fin dall’inizio, la missione angelica non sarebbe stata potuta portare a termine nell’incantevole maniera umana in cui in verità fu compiuta. Tuttavia, la forma assunta, nonché il nome e la paternità – “Azaria il figlio del grande Anania” – sono state considerate da alcuni studiosi come una specie di raggiro ed una bugia, ma la perfetta santità degli Angeli si oppone sia all’apparente peccato ed inganno, sia a quella che noi chiamiamo una bugia a fin di bene.

Per compiere la sua missione, era necessario che l’angelo assumesse una forma percettibile all’uomo, una forma umana e un nome umano. In questo caso egli aveva assunto l’identità di un Israelita, un giovane parente di Tobia stesso. Per ordine divino l’Arcangelo doveva agire come rappresentante di quel giovane israelita, Azaria, di cui aveva preso il nome: dunque non si trattava di una bugia quando egli diede il nome della persona che rappresentava in forma umana. La sua vera identità venne rivelata alla fine della sua missione, e qualsiasi idea sbagliata si fosse creata nelle menti delle varie persone che aveva incontrato, fu rimossa completamente ed essi, allora, furono grati all’Arcangelo non solo per i suoi molteplici benefici ma anche per la considerazione avuta nell’assumere con loro la forma umana. Inoltre, l’Arcangelo non nascondeva un nome e una personalità umana e ne dava altre; prendendo il posto di Azaria egli poteva, in tutta verità, chiamare sé stesso Azaria.

La storia dell’Arcangelo Raffaele e dei due Tobia è così bella e istruttiva che la possiamo racchiudere con una semplice frase: essa rivela come gli Angeli agiscono in forma umana; la loro natura angelica, il loro potere, la loro saggezza e la loro santità si manifestano nei vari episodi di questo bellissimo racconto. L’Arcangelo è il delegato di Dio; egli porta a termine il piano di Dio, agendo come strumento della Provvidenza e della Bontà divina.

Il vecchio, caritatevole e pio Tobia è cieco e sente che i suoi giorni sono contati. Egli dà al suo giovane figlio Tobia o Tobiolo delle sante raccomandazioni e gli racconta della somma di danaro che aveva prestato a Gabello, della città di Rage in Media, molti anni prima, e di cui egli possedeva un regolare documento firmato. Egli vuole che suo figlio vada a riprendere tale denaro, ma che prima egli vuole trovare un uomo che lo accompagni nel suo lungo viaggio: “Vai adesso e porta con te qualche uomo fidato, che ti accompagni nel lungo viaggio, e riprendi il denaro, finché sono ancora vivo.”

Mentre accadeva ciò a casa di Tobia, il Cielo stava ascoltando e stava preparando il compagno, “l’uomo fedele” che il giovane Tobia stava cercando.

Il Signore diede, all’Arcangelo Raffaele, l’ordine di apparire in forma di un giovane chiamato Azaria, per accompagnare il giovane Tobia nella terra di Media, e per portare pace e serenità ai due timorosi di Dio, che però avevano famiglie davvero infelici. Appena il giovane uscì fuori dalla sua casa in cerca di un compagno, una mattina, l’Arcangelo Raffaele si fece trovare lì, sulla soglia, ad aspettarlo, nelle vesti di un “bellissimo giovane”. E non sapendo che era un Angelo di Dio, egli lo salutò, e disse: Da dove vieni giovane buon uomo? Ed egli dispose: “Sono uno dei tuoi fratelli israeliti”.

Subito l’Arcangelo informò il giovane Tobia che egli conosceva la strada per arrivare da Gabelo, e che lo conosceva personalmente, essendo stato là parecchie volte, e che conosceva bene tutte quelle strade. Tobia non riusciva a credere ad una tale felice coincidenza. Immediatamente egli prese il suo nuovo amico e compagno di viaggio e si recò dal suo cieco padre.

L’Angelo, che conosceva bene lo scopo di questa missione, implicitamente gliela rivelò nelle sue parole di saluto rivolte al vecchio cieco, quando gli disse: “Possa tu avere molta gioia!” Non conoscendo chi fosse colui che desiderava la sua gioia, il vecchio Tobia rispose: “Che gioia posso ancora avere, mi trovo nell’oscurità, e non vedo la luce del cielo.”

Allora l’Arcangelo Raffaele divenne più chiaro e fece una promessa e una profezia: “Fatti coraggio, Dio (Dio guarisce, era il nome proprio di Raffaele) non tarderà a guarirti”. Egli non poté dire niente di più per non generare sospetto e tradire la sua identità. Il vecchio Tobia intese quelle parole come un’espressione di buon augurio e non fece particolare attenzione ad esse; egli aveva già sentito espressioni simili in passato.

Il suo interesse adesso riguardava il viaggio di suo figlio, ed egli vuole conoscere in quali mani sta mettendo la vita del suo unico figlio e parte della sua fortuna. Sentendo che la giovane guida è Azaria, figlio del grande Anania, egli risponde: “Tu sei di buona discendenza.” Il vecchio Tobia, come successivamente il suo parente Gabelo, afferma di credere nella protezione e nella guida degli angeli custodi. Non sapendo che un Arcangelo sta in verità accompagnando suo figlio, egli dice: “Fate buon viaggio, e Dio sia con voi sul vostro cammino, e il suo angelo vi accompagni.” Se tale circostanza fosse stata nota a lui, sia Tobia che sua moglie avrebbero potuto risparmiarsi tutta la preoccupazione e le notti insonni durante la lunga assenza del loro figlio. Un pensiero, tuttavia, sosteneva la mente del vecchio Tobia durante la sua attesa: “Nostro figlio tornerà in buona salute da noi: quell’uomo che abbiamo mandato con lui lo proteggerà.” Quanto spensierato e felice doveva essere quel viaggio per il giovane Tobia. Viaggiare in compagnia di un Angelo! Egli conosceva così bene la strada. Non aveva mai dubbi riguardo a persone o cose che incontravano per via; sempre attento, mai stanco o assonnato; così dolce e piacevole nella sua conversazione, sempre pieno di rispetto e attenzione. Egli era profondamente spirituale e devoto nelle sue preghiere, puro in tutte le sue parole e azioni. Come erano vere e ispirate le parole del vecchio Tobia quando, confortando sua moglie che piangeva, le diceva: “Io credo che il buon Angelo di Dio lo accompagnerà, riuscirà bene il suo viaggio e tornerà sano e salvo.” Nel testo sacro si legge che, quando il giovane Tobia cominciò il suo viaggio con il suo Angelo accompagnatore, anche il cane li seguì e s’avviò con loro. Tobia era uno delle migliaia di Israeliti che vivevano nella prigionia Babilonese. Alcuni di loro si erano stabiliti nelle province vicine, come la Mesopotamia, l’Assiria e la Media. Era esattamente in quest’ultima provincia della Media che il parente di Tobia, Raguele, viveva con la sua famiglia. Questa non era esattamente la meta del suo viaggio verso Est, ma era qui che Dio e il suo Angelo volevano che lui andasse; anche se suo padre l’aveva mandato a riprendere i suoi soldi da Gabelo nella città di Rage sulle montagne di Ecbatana, in Media. L’Angelo, deviando il suo viaggio, aveva adempiuto più pienamente alla sua missione, portando inaspettata gioia e felicità alle tre famiglie.

Avendo lasciato la sua città natale, la grande città di Ninive, quella mattina, Tobia e la sua guida raggiunsero il fiume Tigri appena scese la sera.

Essi decisero di passare la notte sulle rive del fiume. Qui l’Arcangelo Raffaele cominciò a rivelare conoscenze ed esperienze mediche, nonché a procurare il cibo per quella sera e per il resto del viaggio. Stanco per aver camminato tutta la giornata, il giovane Tobia andò a lavarsi i piedi nell’acqua fredda del fiume, prima di mettersi a riposare. Qui la vista di un mostruoso pesce, che sembrava essere venuto a divorarlo, lo spaventò a tal punto da fargli emettere un grido di aiuto: “Signore, esso mi assale!”. La guida angelica, senza andare in suo aiuto, lo istruì sul da farsi, dandogli indicazioni ed ispirandogli coraggio. Al termine di quel primo giorno, il giovane Tobia non aveva ancora acquisito familiarità con la sua guida, è per questo infatti che egli lo chiama “Signore”. Più tardi lo chiamerà fratello. Quando il mostruoso pesce fu tirato fuori dal fiume, venne sventrato, arrostito e salato. “Getta via gli intestini del pesce”, ordinò l’Angelo, “e metti da parte il fiele, il cuore e il fegato, poiché possono essere utili medicamenti”. Queste, senza dubbio, possono essere sembrate delle ben strane medicine al giovane Tobia ed egli voleva sapere come e quando usarle. Qui comincia a mostrare più confidenza e affetto per la sua guida celeste: “Io ti chiedo, fratello Azaria, che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce”.

L’Angelo spiega le virtù mediche di queste parti del pesce. Dettagli più pratici vengono dati nel momento del loro utilizzo. Il fegato del pesce venne utilizzato come ingrediente materiale per un esorcismo, per liberare la futura moglie di Tobia, Sara, infestata dal demonio dell’impurità; mentre il fiele verrà usato per curare la cecità del vecchio Tobia.

L’Arcangelo Raffaele è stato mandato da Dio per curare e confortare due anime afflitte, il vecchio Tobia e Sara, la giovane figlia di Raguele, vedova di sette mariti, tutti morti la prima notte susseguente il loro matrimonio. Quando venne la notte, al termine di un altro giorno del loro lungo viaggio, il giovane Tobia si rivolse alla sua guida e gli fece la solita domanda: “Dove vuoi che alloggiamo?” Qui comincia la prima parte della missione di Raffaele. Egli deve indurre il giovane Tobia a sposare Sara, la figlia di Raguele, e allo stesso tempo liberarla dall’influenza diabolica.

Si trattava di una faccenda delicata poiché le infauste voci riguardanti questa giovane, che cioè lei fosse stata la causa della morte di sette mariti, avevano raggiunto Ninive e il giovane Tobia stesso sapeva tutto di lei ed era profondamente spaventato dall’idea di unirsi a lei. Alla domanda riguardante il posto dove avrebbero alloggiato per quella notte, Raffaele propone di fermarsi da Raguele, dicendo al giovane Tobia che egli avrebbe dovuto sposare Sara, sua cugina. “Ho sentito,” rispose Tobiolo “che ella è stata data a sette mariti, ed essi sono morti; inoltre ho sentito che un demone li ha uccisi.” Immaginate dunque questo giovane che va a chiedere la mano di una tale donna! L’Arcangelo Raffaele gli disse che il loro matrimonio sarebbe stato davvero felice, benedetto con buona salute e lunga vita, cosicché entrambi avrebbero visto i figli dei loro figli fino alla quinta generazione. Le istruzioni riguardanti la loro unione coniugale, date dall’Arcangelo Raffaele al giovane Tobia in quest’occasione, restano un ideale di perfezione morale per le coppie sposate in ogni tempo.

Preghiera, astinenza ed intenzioni pure dispongono l’anima alle benedizioni del Signore e allontanano tutte le influenze dello spirito maligno. Il giovane Tobia ascoltò attentamente la guida celeste e più tardi mise in atto fedelmente le sue istruzioni, ripetendole dapprima alla sua sposa: “Noi siamo figli dei santi, e non dobbiamo unirci come fanno coloro che non conoscono Dio.” Durante un’intima riunione familiare nella casa di Raguele una battaglia, non raccontata, va avanti nel mondo spirituale. Il giovane Azaria (l’Arcangelo Raffaele) si assenta per un breve tempo dall’assemblea di parenti e amici per portare a termine un’importante compito. Durante questi pochi minuti, Raffaele, in nome e col potere di Dio, “prese il demonio e lo relegò nel deserto dell’alto Egitto”.

Con l’esilio dello spirito del male, Asmodeo, gioia, pace e benedizione entrarono nella casa di Raguele. Avendo portato a termine il suo compito, il giovane Azaria ritornò e riprese posto alla festa di matrimonio, mentre contemplava il volto del Padre che è nel cielo. Il mattino seguente, lasciando Tobia con la sua giovane sposa, egli continua il suo viaggio, accompagnato da quattro servitori e due cammelli. Va da Gabelo e recupera la somma di denaro per conto del vecchio Tobia e, sulla via del ritorno, accompagna lo stesso Gabelo alla festa di matrimonio del suo giovane parente Tobia. L’ultima parte della missione affidata all’Arcangelo Raffaele è la seguente. Avendo portato gioia e felicità a Sara e a tutta la sua famiglia, ora era il momento di portare una simile, se non più grande gioia, al vecchio Tobia ed a sua moglie. Il procedere lento della carovana, che accompagnava la sposa a Ninive, non soddisfaceva l’Arcangelo che conosceva bene le pene e le preoccupazioni del vecchio Tobia: “Fratello Tobia” disse l’Arcangelo, “tu sai in quali condizioni abbiamo lasciato tuo padre. Corriamo avanti prima di tua moglie, e prepariamo la casa, mentre gli altri vengono con tua moglie e con gli animali”.

Tobiolo fu d’accordo e, prendendo con sé il fiele, s’incamminarono con passo veloce, mentre il cane li seguiva. Era giunto il momento di dare le istruzioni finali per l’utilizzo del fiele: “Appena entrerai in casa, benedici il Signore tuo Dio, e ringrazialo, avvicinati a tuo padre e bacialo, e subito cospargi i suoi occhi con il fiele del pesce… Tuo padre vedrà la luce del cielo, e gioirà alla tua vista.” Allo stesso tempo, la madre di Tobiolo stava aspettando suo figlio, seduta, come ogni giorno, sulla cima di una collina, guardando l’orizzonte per intravedere suo figlio e la sua guida. Finalmente, un giorno il cane di Tobiolo, correndo avanti e facendo festa e scodinzolando, portò la felice notizia ai genitori afflitti. Tutti questi elementi umani e terreni si uniscono a quelli celesti in questa bellissima storia di Angeli e di uomini. Tutto si era compiuto come aveva promesso l’Angelo.

Il vecchio Tobia riacquistò la vista. Il cuore del giovane Tobia era gonfio di gratitudine, di amore e di ammirazione per la sua magnifica guida; per i così numerosi e grandi benefici da lui ricevuti. Avendo assistito alla miracolosa guarigione di suo padre, egli non riusciva a trovare le parole adatte per poter esprimere i suoi sentimenti: “Abbiamo ricevuto tanti benefici per mezzo di lui”, disse a suo padre.

Il vecchio Tobia comprese che era Dio che, in realtà, aveva compiuto quei miracoli per mezzo del giovane Azaria, e allora, pieno di riverenza, chiamò la giovane guida, uomo santo: “Cosa posso dare a questo santo uomo, che è venuto con te?”.

Il Signore non permette mai all’uomo di rimanere in errore, a causa del travestimento assunto dai suoi spiriti, in nessuna delle loro apparizioni. Prima o poi la verità è resa manifesta. Per alcune settimane di seguito, l’Arcangelo Raffaele aveva assunto forma e nome umano. Adesso che la sua missione era stata portata felicemente a termine, egli comincia a preparare i suoi due fratelli, padre e figlio, ad una grande sorpresa, la rivelazione della sua vera identità. Nel momento in cui entrambi si avvicinarono umilmente, offrendogli la metà di tutti i loro beni per ripagarlo del suo servizio, il giovane “Azaria” risponde, con una bellissima spiegazione, sul perché Dio li ha così benedetti. Egli riporta alla mente del vecchio Tobia tutte le cose buone che aveva compiute durante la sua vita, la sua carità, la sua grazia, la sua pazienza e tutte le sue preghiere. In questo modo, egli comincia a rivelare sé stesso gradualmente, per non spaventarli con una rivelazione improvvisa. L’enumerazione di tutte quelle buone azioni e dei segreti della coscienza, noti solamente a Dio, è il primo passo nella sua rivelazione; il secondo è l’affermazione: “Il Signore mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e Sara tua nuora dal demonio.”

Il terzo e ultimo passo fu causa di turbamento e paura, ma egli iniziò col confortarli e rassicurarli, con le seguenti parole: “Pace a voi, non temete.” Appena egli disse ciò, il padre e il figlio si prostrarono con la faccia a terra, e, improvvisamente, la forma umana di Azaria si trasformò in quella di un Arcangelo di luce e bellezza, ed egli fece l’ultima rivelazione: “Io sono l’Angelo Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore… quando ero con voi, non era per mia iniziativa ma per la volontà di Dio: lui dovete benedire sempre e cantargli inni.” Come servitore fedele di Dio è questa l’unica ricompensa che egli accetterà. Inoltre, se potevano esserci ancora dei dubbi, in quanto essi l’avevano visto mangiare e bere come ogni altro essere umano, mentre gli Angeli non mangiano e non bevono come fanno gli uomini.

A questo segreto dubbio, egli rispose dicendo: “A voi sembrava di vedermi mangiare, ma io utilizzavo un cibo e una bevanda invisibili, che non potevano essere visti dall’uomo”, preannunciando così il mirabile e miracoloso mistero dell’Eucaristia. Ora che il suo compito era terminato, e adesso che essi sapevano che Dio aveva mandato il suo Angelo per benedirli, era arrivato il tempo per lui di ritornare al cielo: “E’ giunto il tempo che io ritorni verso colui che mi ha mandato; ma voi benedite il Signore e scrivete tutte queste cose che vi sono accadute.” L’Arcangelo riprese la sua forma invisibile e scomparve alla loro vista.

San Raffaele, il Celeste Farmaco di Dio, secondo alcuni esegeti è da ravvisare nell’Angelo che, al tempo di Cristo, nella piscina chiamata Bethsaida, smuoveva le acque. Sotto i cinque portici che circondavano la suindicata piscina, c’era una moltitudine di persone malate, che attendevano l’azione dell’Angelo Raffaele per guarire immediatamente, la prima persona che fosse discesa subito nella piscina: “Un Angelo del Signore in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua. Il primo ad entrarvi, dopo l’agitazione dell’acqua, guariva da qualsiasi malattia fosse affetto” (Gv 5, 4) Per altri esegeti e rabbini ebrei, l’Angelo guaritore non sarebbe Raffaele bensì Michele. Comunque, Il ministero guaritore di San Raffaele può essere constatato nelle miracolose guarigioni che avvengono ancora, ai giorni nostri, in molti santuari in tutto il mondo cristiano.




ARIEL A CASTELLO il festival dannunziano

Torna l’appuntamento che giunge alla nona edizione

Casoli, 3 agosto 2023. Gli appuntamenti saranno il 4, 11 e 18 agosto, tre giornate con cinque appuntamenti in calendario. Il Festival, attraverso una mescolanza di letteratura, immagini, musica e parole proporrà temi quali L’Abruzzo, le donne e l’arte.

La prima giornata vedrà protagonisti la regione Abruzzo e i suoi luoghi più caratteristici e suggestivi con la presentazione del volume fotografico Qui in Abruzzo di Roberta Di Pascasio e Giancarlo Malandra, Paolo De Siena Editore. L’evento sarà arricchito da una mostra fotografica dedicata ai luoghi più suggestivi della regione e tra questi anche Casoli.

Alle ore 21, presso il Cinema Teatro comunale, letture tratte da Cronache Romane di Gabriele d’Annunzio, omaggio ad un Vate inedito, giornalista di cronache mondane in particolar modo per la rivista La Tribuna nel periodo della Belle Époque. Il tutto sarà accompagnato dalle canzoni dei primi decenni del ventesimo secolo a cura del trio Le Sorelle Rossetto.

Il secondo appuntamento vedrà protagoniste due donne abruzzesi, una scrittrice affermata quale Giulia Alberico con la presentazione del volume I Libri sono timidi, alle ore 17:30 presso la villa comunale e una cineasta, Maria Tilli che si sta facendo sempre più strada nel mondo cinematografico. Verrà quindi proiettato il cortometraggio Tutte le cose sono piene di lei alle ore 21 presso il cinema teatro comunale.

Sempre nella stessa serata, L’Abruzzo continua ad essere protagonista, raccontato attraverso gli occhi e l’esperienza di grandi autori europei, raccolti nella collana di libri Comete. Scie d’Abruzzo.

L’ultimo appuntamento sarà dedicato alla presentazione del racconto inedito dell’Avv. Antonino Di Giorgio, L’amico di mio fratello che vinse il Premio Teramo nel 1963. La presenza del testo anche in inglese, testimonia la notorietà dell’autore anche al di fuori dei confini nazionali. L’evento si svolgerà alle ore 21 presso il cinema teatro comunale.




LA STORIA RITROVATA dei pescatori del lago Fucino

Il giovedì letterario delle vacanze luchesi

Luco dei Marsi, 3 agosto 2023. Un completo e misterioso oblio sembra aver cancellato per sempre, con la sparizione del lago Fucino, a opera di Torlonia, la storia, gli usi, le testimonianze e le tracce della vita che lungo le sue sponde, e su di esso, si è per secoli dipanata, quasi che il gorgo che ha catturato e domato le acque, apparentemente annientandole, avesse fatto altrettanto con ogni segno della quotidianità di intere popolazioni.

Popolazioni in particolare di pescatori, alle prese con la miseria del tempo e le difficili circostanze che spesso proprio la natura riservava loro. Di quel tempo, delle vicende connesse al lago, delle tracce ancora presenti di una storia fondante per la Marsica sebbene quasi dimenticata, offre uno straordinario spaccato l’opera “La storia dei pescatori del lago Fucino al tempo dei feudatari”, edizioni Tabula Fati, della dottoressa Stefania Maria Paris, frutto della tenace e minuziosa ricerca dell’Autrice, al centro del Giovedì letterario in programma per oggi, giovedì 3 agosto, alle 18, al convento dei frati cappuccini, centro servizi socioculturali comunale.

All’evento, annoverato nella rassegna estiva “Vacanze luchesi”, parteciperanno, con la dottoressa Paris, il professor Antonino Petrucci e il professor Mario Frigioni, docenti, e Gianni De Rosa, presidente dell’associazione culturale Lucus, organizzatrice dell’evento. Reading e interpretazioni musicali a cura di Domenica Stornelli.

“L’incontro letterario odierno rappresenta un’occasione da non perdere per conoscere un’opera straordinaria che getta luce su un tempo e una storia tanto importanti quanto oggi quasi sconosciuti ai più”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “Tra prosciugamento e grande terremoto, due eventi epocali che hanno cambiato per sempre il corso della storia e fisionomia dei luoghi, con tutto quanto ne è conseguito, sembra essersi persa tanta parte del filo conduttore della nostra storia, nella memoria e nelle testimonianze, e spesso si ha l’impressione di una narrazione frammentaria, incompleta. L’opera di Stefania Maria Paris aggiunge preziosi tasselli e offre notevoli spunti di riflessione e approfondimento, invito tutti a non mancare”.




C’È UN PROBLEMA CULTURALE che la politica non può più ignorare

La dichiarazione di Paolo Sola (M5S) sull’ultima aggressione di matrice omofoba lungo la riviera

Pescara, 3 agosto 2023“L’ennesima aggressione di matrice omofoba dei giorni scorsi conferma che nella nostra città questo problema esiste ed è tale anche per colpa dell’indifferenza di un’amministrazione di centrodestra che continua a negarlo e ad ignorarne i segnali”.

Questo il commento del consigliere comunale M5S Paolo Sola, a margine dell’episodio avvenuto nei giorni scorsi, raccontato proprio dalla presunta vittima, un ragazzo teramano di 35 anni che sarebbe stato aggredito sul lungomare di Pescara dopo aver trascorso una serata gay-friendly in uno stabilimento balneare.

“Se dovesse trovare conferma che, come sembra, protagonisti dell’aggressione sono dei ragazzi giovanissimi, sarebbe grave continuare a negare l’esistenza di un problema che è, innanzitutto, profondamente culturale – prosegue Sola – problema di cui le istituzioni locali dovrebbero farsi carico. Aver svilito e irriso, invece, tutte le proposte degli ultimi anni, dall’istituzione di un garante per i diritti della comunità LGBTQ+ all’inserimento di progetti d’informazione sull’identità di genere e orientamento sessuale negli assi tematici del piano sociale, rappresenta la peggior forma di disinteresse spesso complice di questi episodi. Come gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Pescara torneremo a chiedere a questa amministrazione di farsi carico di iniziative di sensibilizzazione – conclude – e non possiamo che condannare fermamente questa ennesima aggressione ed esprimere tutta la nostra solidarietà al ragazzo colpito”.




CONCERTO AL TRAMONTO di Li Straccapiazz e Domenico Mancini

Le iniziative della Pro Loco

Casalbordino, 3 agosto 2023. Nuovo evento della ricchissima estate della Pro Loco di Casalbordino, patrocinato dal Comune di Casalbordino ed inserito nel cartellone estivo degli eventi dell’assessorato al turismo. Appuntamento domani sera alle ore 19:30 in piazzale Aldo Moro – largo della Madonnina a Casalbordino Lido con il concerto di Domenico Mancini e del gruppo “Li Straccapiazz”. interverranno il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci e il presidente della Pro Loco Nicola Tiberio.

Sul palco si esibiranno Domenico Mancini (violino e fisarmonica), Manuel D’Armi  (Fisarmonica, Zampogna, Organetto e cori) e Valentina Pasi (Percussioni, organetto e cori).

Il concerto è a ingresso gratuito.




SI RIACCENDONO I RIFLETTORI sul Gala della Moda

Alla conduzione Antonella Ciocca, ospiti Marco Baldini, Cecilia Gayle ed Emanuela Tittocchia

Alba Adriatica, 3 agosto 2023.  Tanta attesa per uno degli eventi estivi più partecipati della Riviera Adriatica, un appuntamento ormai tradizionale sul cartellone delle iniziative riconfermate dall’assessore al turismo Paolo Tribuiani. Il Gala della Moda quest’anno giunge alla sua diciassettesima edizione e torna protagonista della stagione estiva con nuove creazioni fashion, musica e spettacolo il prossimo 5 agosto alle ore 21,15. L’evento, organizzato dall’Arcagency Fashion Art presieduta da Emanuele Danesi, con la regia del patron Loris Danesi, stilista dei vip e fashion blogger, porterà in passerella non solo le collezioni moda, ma anche originali performance artistiche e musicali e diverse premiazioni.

<<Il 5 agosto Alba Adriatica accoglierà il gran Gala della Moda, un evento da non perdere, curato nei minimi dettagli dallo stilista Loris Danesi  – ha dichiarato il sindaco di Alba Adriatica Antonietta Casciotti – La musica, la creatività, le luci e l’atmosfera contribuiranno a creare uno spettacolo coinvolgente al quale farà da cornice il numeroso pubblico che sono certa confermerà il suo apprezzamento alla XVII edizione>>. Opinione condivisa anche dall’assessore alla cultura Francesca Di Matteo la quale accoglie favorevolmente questa iniziativa che mira da sempre a valorizzare gli aspetti culturali.

La serata, la cui conduzione è affidata ad Antonella Ciocca, si svolgerà sul Lungomare Marconi Nord, nell’area compresa tra via Battisti e via Turati e avrà come ospiti Emanuela Tittocchia, Marco Baldini, la regina della musica latin Dance Cecilia Gayle, la conduttrice televisiva Federica Peluffo e la scrittrice Alessandra Cecchetti Ermoli. Nel corso della kermesse si alterneranno spettacoli che avranno come protagonisti talenti della Danza e non solo, Michela Toro e Matteo Faricciotti dell’associazione “Entre Dos” di Pescara che si esibiranno in un  appassionante tango, per Dark Butterfly Studio di pole dance ed exotic di San Benedetto del Tronto si esibiranno le artiste Morena Canala e Kinga Mrowiec, inoltre anche in questa edizione interverrà come ospite il Coreografo Roberto Calderini che presenterà una particolare coreografia interpretata dalla professionista Pamela Pettirossi e si esibiranno le ballerine della scuola di formazione e avviamento alla professione Arte Danza Bastia Umbra.

Con l’obiettivo di valorizzare, come ogni anno, la creatività dei giovani talenti che vogliono avvicinarsi al settore della moda, sfileranno gli abiti realizzati dai designer dell’Istituto Moda Burgo di Pescara, la moda junior con Baby Blu di Alba Adriatica, le collezioni da cerimonia di Nessie Boutique, le collezioni sposa di Loris Danesi,  le collezioni eye-wear di Alba Visione e di Zest Bags and luxury di Alba Adriatica.

Come ogni anno, anche questa edizione sposa la solidarietà: saranno infatti raccolti fondi dai volontari della Croce Rossa Italiana Comitato di Giulianova.

Il make-up degli ospiti e dei performer sarà curato dalla Make up artist Lisa Angelone, mentre le acconciature saranno affidate alla creatività di Barbara Rabottini. Gli allestimenti floreali sono a cura di “Un’idea in più” mentre la direzione artistica della sfilata  è di  Francesco Rastelli, con la preziosa collaborazione del Floor Assistant Franco Prunotto, la voce ufficiale dell’evento é affidata a Radio Linea.




MUSICA BANDISTICA, SINFONICA, LITURGICA per le celebrazioni civili dal 1860 al 1931

All’Archivio di Stato dell’Aquila un’interessante mostra documentaria

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 3 agosto 2023. L’Italia è un paese straordinario, con incommensurabili ricchezze artistiche, architettoniche, archeologiche, culturali e paesaggistiche che lo rendono unico al mondo. A queste ricchezze si aggiunge un patrimonio immenso di opere d’arte, libri e documenti conservati in musei, biblioteche e archivi presenti in ogni angolo del paese, cespiti rilevanti della cultura nazionale conosciuti e frequentati dagli addetti ai lavori, che tuttavia sfuggono spesso alla conoscenza d’una buona parte degli italiani. Eppure, tanta ricchezza d’incomparabili meraviglie artistiche, culturali e paesaggistiche, insieme alla preziosa rete di presidii di conservazione libraria e documentaristica, fanno dell’Italia la nazione che può vantare il primato di possedere quasi due terzi dell’intero patrimonio artistico e culturale del pianeta. Un patrimonio sul quale si potrebbe certamente realizzare, con accorte politiche di valorizzazione e promozione, una solida e duratura prospettiva di crescita economica per il paese e nuovo lavoro per le presenti e future generazioni. L’investimento in cultura dovrebbe diventare la prelazione primaria per qualunque governo che abbia un orizzonte di ampio respiro, non infastidito dall’assillo della quotidianità effimera. Queste sintetiche considerazioni d’ordine generale sono utili per richiamare la straordinaria dotazione documentaria che offre la rete degli Archivi di Stato in Italia, la preziosità dei fondi che essi conservano: un inimmaginabile giacimento di documenti della nostra storia millenaria.

È però dell’Archivio di Stato dell’Aquila che ora intendiamo parlare, per darne qualche informazione. Soprattutto per sottolineare l’interesse dei documenti conservati, non solo per specifici fini di ricerca, ma per la fruizione culturale aperta ai cittadini. Un invito, dunque, agli aquilani della città capoluogo e della provincia, a visitare la sede centrale dell’Archivio presso l’area industriale di Bazzano-Paganica, in attesa di poter rientrare nel centro storico della città negli ambienti che gli saranno destinati, dopo il restauro dai danni del sisma, nell’ex distretto militare accanto alla Basilica di San Bernardino, come pure le sedi di Avezzano e Sulmona.

L’Archivio di Stato dell’Aquila trae origine dal Regio decreto del 22 ottobre 1812 di Gioacchino Murat che prescriveva la costituzione, presso ciascuna Intendenza, di un Archivio provinciale destinato a deposito delle carte pubbliche prodotte nel territorio della Provincia: sia di quelle degli antichi tribunali e delle autorità provinciali antecedenti al nuovo sistema amministrativo del Regno, sia di quelle prodotte dai nuovi tribunali e dalle amministrazioni di nuova istituzione, includendo gli atti degli ordini religiosi soppressi in tutto il Regno di Napoli durante il decennio francese con norme del 13 febbraio 1807 e del 7 agosto 1809.

Attualmente conserva, nella sede dell’Aquila e nelle Sezioni di Sulmona e Avezzano, fondi archivistici le cui carte coprono il periodo dal XII al XX secolo. La documentazione conservata è stata prodotta dalle istituzioni preunitarie e da quelle statali post-unitarie comprese, in genere, nel territorio della provincia. Si conservano, inoltre, archivi di enti pubblici, di famiglie, di persone, di associazioni e di altri organismi privati che rivestono un interesse storico particolarmente importante. Dagli elenchi dei fondi archivistici di ciascun Istituto, raggiungibili attraverso il sito web dell’Archivio di Stato dell’Aquila, è possibile accedere agli strumenti di ricerca attualmente disponibili in formato digitale e il cui numero viene progressivamente incrementato.

L’Archivio di Stato dell’Aquila, oltre alla ordinaria attività dell’istituto, ha negli anni offerto notevoli spunti d’interesse con numerose esposizioni documentarie e mostre tematiche di particolare pregio. In questo periodo due sono le mostre allestite nei suoi locali: una mostra documentaria allestita in sinergia con il FAI – Delegazione di L’Aquila, che racconta due luoghi della Seconda Guerra Mondiale, l’Aeroporto militare di Bagno e l’Officina Carte Valori della Banca d’Italia, bombardata l’8 dicembre 1943, e un’altra interessante mostra documentaria sulle celebrazioni civili tenutesi dal 1860 al 1931. È di questa mostra, in particolare, che oggi s’intende parlare, nel rappresentarne gli aspetti singolari che meritano di essere apprezzati, come pure per stimolare la curiosità e l’interesse degli Aquilani a visitarla. La singolarità della mostra si evince già dal titolo: “Musica bandistica, sinfonica, liturgica per le Celebrazioni civili dal 1860 al 1931”. Seguiamola, per il momento, attraverso la sua descrizione, mentre resta l’invito a riservargli appena possibile una visita per poter apprezzare direttamente l’interessante sequenza dei documenti originali in esposizione.

Alcuni richiami storici sono ora necessari. Con atto normativo del sabaudo Regno di Sardegna (legge 17 marzo 1861) fu proclamato il Regno d’Italia, del quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia. Con legge 5 maggio 1861 n. 7 fu istituito l’Anniversario dell’Unità d’Italia, festa nazionale, con ricorrenza la prima domenica di giugno di ogni anno. Il 1861 fu un anno denso di celebrazioni: non solo la festa nazionale, con la denominazione di Festa dello Statuto, a richiamare lo Statuto Albertino che era assunto a costituzione del Regno d’Italia, ma anche l’anniversario dell’ingresso di Garibaldi a Napoli (7 settembre 1860), della resa di Gaeta (13 febbraio 1861), e del Plebiscito nel Regno delle Due Sicilie (21 ottobre 1860).

Dalle carte dell’Archivio del Comune dell’Aquila emerge il fervore celebrativo che caratterizza la città nel primo anno del Regno d’Italia. La notizia dell’istituzione di una “Festa nazionale commemorativa dell’Unità d’Italia e dello Statuto del Regno” fu diramata dal Ministero dell’Interno con circolare del 6 maggio 1861 indirizzata a “Sindaci, Gonfalonieri e Autorità comunali del Regno”. Nella circolare sono date istruzioni sulle modalità con cui si svolgeranno le celebrazioni, che dovranno includere una messa accompagnata dal canto dell’inno ambrosiano, rassegna di truppe stanziali e della Guardia nazionale, distribuzione dei premi qualora sia istituito un tiro a segno, pubbliche mostre di belle arti e di industrie ed esercizi letterari e drammatici, beneficenza ai più poveri “affinché la ricordanza del Re e della patria si associ alla consolazione dei poveri e degli afflitti”, illuminazione degli edifici pubblici. Si raccomanda inoltre “che si cessi da qualunque altra Festa ricordante antiche divisioni municipali, trionfi di parte, o vittorie parziali che non tornarono che a danno della intera Nazione”.

Pur confidando nell’adesione di vescovi e parroci, considerando la congiuntura politica con lo Stato pontificio, si dà indicazione di rispettare scrupolosamente i sentimenti della coscienza del clero che non intenda aderire. La posizione del clero è ben manifesta nella lettera al Sindaco dell’Arcidiacono della Cattedrale, don Luigi Manieri, con cui si declina la richiesta che il Capitolo della Cattedrale celebri nel giorno del 2 giugno una funzione religiosa con canto dell’inno ambrosiano, citando la disposizione del vescovo che “proibisce di celebrare funzioni sacre per qualsivoglia motivo politico in tutte le chiese della città dichiarando sospesi a divinis ipso facto non solo il celebrante ma ancora gli altri assistenti alla funzione”. Le funzioni religiose furono pertanto celebrate, anche negli anni successivi al 1861, da cappellani della Guardia Nazionale o del 26° Reggimento Fanteria. La festa si svolgeva, dunque, con la celebrazione del rito religioso nella Chiesa di San Bernardino. Un’orchestra con un organico descritto nel dettaglio nei documenti dell’anno 1861 accompagnava in chiesa e nel Teatro San Salvatore il canto del Te Deum e del Tantum Ergo, cantato dal maestro di cappella Domenico Michelangeli fino al 1864, sostituito da Luigi Trionfi dal 1865.

Eventi ricorrenti erano la rassegna delle truppe, l’illuminazione della città, l’assegnazione di vestiario a bambini e bambine delle scuole elementari, il gioco della tombola, annunciato con avviso pubblico in cui si dava indicazione degli esercizi dove acquistare le cartelle e del luogo dell’estrazione, il “balcone della famiglia Jacopucci in Piazza Grande soprapposto al Corpo di Guardia Nazionale” (1862), “Piazza Duomo del dappresso all’Ufficio dell’Assessore Municipale” (1867). In occasione della celebrazione del 1867 furono eseguite nella Piazza del Duomo dalle Bande Musicali Le cinque giornate di Milano e la Marcia con cori del Maestro Errico De Bernardi, diretti dal Capo-Musica del 44° Reggimento Fanteria Luigi Massari, e La presa di Sebastopoli del Maestro Domenico Gatti, diretta dal Capo-Musica della Guardia Nazionale Gaspare Salini.

Nello stesso anno 1861 furono celebrate le tappe che portarono alla proclamazione del Regno d’Italia: l’ingresso di Garibaldi a Napoli e la resa di Gaeta. Per solennizzare la Resa di Gaeta, avvenuta il 13 febbraio 1861, il 16 febbraio dello stesso anno fu cantato il Te Deum nella chiesa di San Bernardino e furono illuminati edifici pubblici e privati al suono della Banda cittadina. Le celebrazioni dell’ingresso di Garibaldi a Napoli, avvenuto il 7 settembre 1860, furono svolte con il canto di un inno in onore a Garibaldi, che ha visto nuovamente protagonisti il Maestro Michelangeli e il Capo-Banda Salini, con esecuzioni per le strade della banda musicale e con l’illuminazione serale della città. Per l’Anniversario del Plebiscito, da celebrarsi il 21 ottobre 1861, nonostante le esigue disponibilità finanziarie del Comune, fu inserito nel programma la partecipazione di una banda musicale.

Nel 1894 la città celebrò il sesto Centenario dall’incoronazione di Celestino V a papa con un programma musicale che prevedeva “musica alla Palestrina” diretta dal Maestro Scotti e concerto di bande musicali cittadine e forestiere. L’evento di maggior rilievo dovette essere l’esecuzione nel Teatro Comunale della “grandiosa opera Carmen”, diretta dal Maestro Francesco Cesarini, “con gli esimi artisti Italia Giorgio e Cav. Giuseppe Russitano”. I festeggiamenti prevedevano il gioco della tombola, corsa di vetture a premio, corsa di cavalli e velocipedi, fuochi pirotecnici, volo di globi aerostatici oltre a distribuzione del pane ai poveri e vendita a sorte degli oggetti donati dalle “gentili Signore aquilane” a scopo di beneficenza. Le solenni funzioni religiose furono presiedute dall’Arcivescovo dell’Aquila Mons. Francesco Paolo Carrano, dall’Arcivescovo di Trani Domenico Marinangeli e dall’Arcivescovo di Benevento e marchese di Rende, il cardinale Siciliani. Non mancò il 28 agosto la consueta esposizione delle reliquie fatta dal cardinale De Rende assistito dai Vescovi, dal Capitolo e Clero e dal Seminario.

Tra il 1920 e il 1931 le celebrazioni più importanti furono il Cinquantenario della Breccia di Porta Pia, 20 settembre 1870, e la proclamazione dell’annessione di Fiume il 16 marzo 1924. Per il cinquantenario dal 20 settembre la città mandò a Roma una delegazione con il labaro. Quanto alle celebrazioni che si dovettero svolgere all’Aquila, è documentata quella del 1931 in cui fu illuminata la città e furono accese due lampade sotto i portici davanti alla Chiesa della Concezione “per il servizio del concerto musicale”. Per la solennità civile dell’annessione di Fiume, istituita da Benito Mussolini, fu prescritto dallo stesso in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri, oltre all’esposizione della bandiera nazionale negli uffici ed enti pubblici, all’illuminazione degli stessi edifici pubblici, all’organizzazione di cortei e comizi, “che siano tenuti concerti musicali etc ove est possibile, prendendo opportuni accordi con autorità militari”, indicazione ripresa dal Prefetto Chatelain che prescrive che “ove in Codesto Comune via sia una banda privata o comunale, siano tenuti concerti musicali”.

Per il largo pubblico talvolta le mostre documentarie sono più efficaci di uno specifico Saggio. L’immediatezza del messaggio che proviene dal documento esposto, la sua icasticità, la curiosità che viene soddisfatta dall’accorta concatenazione dei documenti in esposizione sono il considerevole risultato delle Mostre allestite negli anni dall’Archivio di Stato dell’Aquila. Chi scrive ha trovato rilevanti motivi di apprezzamento e di valore specie dopo il terremoto del 6 aprile 2009, allorquando il significativo contributo dell’Archivio di Stato è risultato essenziale nella ricostruzione della memoria collettiva degli Aquilani, nell’aiuto profondo a richiamare i segni distintivi dell’identità civica. Sono stati anni ricchi di impegno e di iniziative, da parte dell’Archivio di Stato, di cui mai saremo grati a sufficienza per l’opera messa in campo. Per concludere, rivolgiamo due domande alla dr. Marta Vittorini, direttrice dell’Archivio di Stato dell’Aquila.

Quali attività sono in previsione per i prossimi mesi?

L’Archivio di Stato intende adempiere al ruolo istituzionale di promozione e valorizzazione del patrimonio documentario con mostre tematiche e con la presentazione delle numerose e importanti ricerche che sono il frutto del lavoro degli studiosi ma anche della dedizione e della competenza degli archivisti di sala studio. Il patrimonio archivistico è a pieno titolo bene culturale e in quanto tale deve essere fruito dai cittadini al pari del patrimonio architettonico, archeologico e artistico. Per questo cerchiamo di proporre temi che rispondano a esigenze conoscitive provenienti da tutta la provincia, dalla città dell’Aquila ma anche dai comuni più piccoli e da quelli della provincia di Rieti, un tempo facenti parte dell’Abruzzo Ulteriore Secondo e della provincia dell’Aquila.

Il ritorno delle attività nel cuore della città, nei locali dell’ex Distretto militare accanto alla Basilica di San Bernardino, quali opportunità genera e quali potenzialità consente all’Archivio di Stato di dispiegare, specie riguardo Mostre tematiche ed esposizioni didattiche possibili grazie al cospicuo patrimonio documentario dell’Istituto?

La sede dell’ex Distretto militare è assolutamente idonea a ospitare l’Archivio di Stato quanto a estensione dei depositi e a disponibilità di locali per la consultazione e per le esposizioni documentarie. L’Archivio di Stato potrà acquisire i versamenti degli uffici periferici dello Stato rendendoli disponibili per la ricerca storica e offrire adeguati spazi per la fruizione del patrimonio documentario. La collocazione in centro storico renderà la sede più agevolmente raggiungibile favorendo gli studiosi provenienti da fuori provincia e dall’estero e inserirà l’Archivio di Stato all’interno di un polo culturale costituito dalla Facoltà di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila, dalla Biblioteca Salvatore Tommasi, che tornerà nella sua sede storica, dalla Deputazione Abruzzese di Storia Patria e dalla Fondazione De Marchis che, ricordiamo, detiene una biblioteca specializzata in arte contemporanea.




FOTOGRAFIA E CINEMA

Un fine settimana all’insegna della fotografia e del cinema nella natura

Civitella Alfedena, 3 marzo 2023. Un fine settimana interessante con mostre fotografiche, proiezioni e filmati è quello che propone il piccolo borgo di Civitella Alfedena immerso nel verde del Parco d’Abruzzo, articolando diversi incontri di attività culturali legate alla fotografia e al cinema.

Si inizia sabato 5 agosto alle ore 17:30 con l’inaugurazione presso il Museo del lupo della mostra fotografica multimediale collettiva Confini dei laboratori di Cult Fiaf 122 e 149 dell’Abruzzo e Molise, organizzata con il patrocinio del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) e FIA F (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).

L’esposizione che resterà visitabile presso il Museo fino al 27 di agosto esprime le diverse anime dei numerosi autori partecipanti con lavori sul tema confini, che spaziano dalla foto singola al portfolio. A seguire sempre la sera di sabato alle ore 21:30 presso il Centro Culturale, si svolgerà la serata di premiazione del concorso fotografico nazionale Civitella, che da dodici anni presenta nel paese del Parco il meglio della fotografia italiana amatoriale.

Il concorso organizzato dal Cine Foto Club Parco d’Abruzzo con il patrocinio comune di Civitella Alfedena, della FIAF, del PNALM e dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, ha sempre espresso una spiccata vocazione nazionale, con la partecipazione di autori oggi considerati artisti anche sulla scena della fotografia internazionale.

Inoltre, ha offerto spazio anche a molti giovani innovativi, aprendosi così anche all’ultima generazione della fotografia. All’interno della premiazione, che sarà trasmessa in diretta su Facebook da Radio Parco, è previsto lo slideshow finale di tutte le opere premiate nelle tre sezioni del concorso: libero, paesaggio e portfolio. A chiudere domenica 6 agosto alle ore 21:30 presso il Centro Culturale ci sarà la proiezione del docufilm Ogni volta che il lupo, di Marco Andreini fotografo naturalista e film maker.

Lo stesso regista presenterà il suo lavoro uscito nel 2022 e che ha vinto il primo premio in assoluto al “Gran Paradiso Film Festival ed è stato acquistato da Arte-France. Accanto a queste iniziative molte interessanti, c’è la possibilità inoltre di belle escursioni in natura presso la Camosciara, la Val di Rose e il Lago.




IMPOSTE E TARIFFE sì del Consiglio alla delibera

L’Amministrazione: “Si fotografa la situazione attuale in vista del Bilancio stabilmente riequilibrato. Tributi già al massimo, il costo dei servizi a domanda individuale per ora non cambia”

Chieti, 3 agosto 2023. Sì del Consiglio alla delibera che conferma le tariffe delle imposte, tasse locali e tariffe per i servizi produttivi. Un atto di verifica delle entrate, conseguente alla dichiarazione dello stato di dissesto. Il provvedimento è passato con i voti della maggioranza, la minoranza ha abbandonato l’aula.

“Si tratta di una vera e propria verifica delle entrate proprie che a seguito della dichiarazione di dissesto, in ottemperanza all’articolo 251 del TUEL, una sorta di ricognizione finalizzata a reperire risorse per il risanamento dell’Ente – spiega l’assessore al Bilancio, Tiziana Della Penna – Con il provvedimento passato oggi in Consiglio, al netto della ricognizione fatta da tutti i Settori comunali, si prende atto che le imposte di natura tributaria sono già al massimo e dunque l’Amministrazione non effettuerà mutamenti in sede di redazione del bilancio stabilmente riequilibrato.

Si fa il punto anche sulla copertura dei costi di gestione che riguardano le tariffe relative ai servizi a domanda individuale e siccome risulta assicurata per oltre il 36 per cento la quota di copertura dei costi, percentuale minima stabilita dalla normativa per i Comuni in dissesto, al momento non si ritiene di modificare alcun importo. Questa ricognizione è semplicemente una verifica dello stato di fatto, l’auspicio è che tutto resti così e che non ci sia bisogno di rimodulare le tariffe con il bilancio che l’Ente sta elaborando e che dovrà essere sottoposto al vaglio degli organismi anche ministeriali previsti dalla procedura di dissesto. Come Amministrazione ce la metteremo tutta per costruire un percorso sostenibile anche sulle entrate per i servizi produttivi, auspicando che la situazione cristallizzata dalla delibera approvata oggi resti tale”.




CAMBIA IL VOLTO DEL POLO UNIVAQ di via Vetoio, a Coppito

Presentato il progetto di riqualificazione del polo UnivAQ

L’Aquila, 3 agosto 2023. Questa mattina, a Palazzo Camponeschi, sede del rettorato, è stato presentato il progetto di riqualificazione – il cui progetto di fattibilità tecnico-economica è stato approvato sabato scorso dal consiglio comunale – destinato a dare una nuova veste allo storico insediamento costruito tra la seconda metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, che attualmente ospita i dipartimenti a cui afferiscono i corsi di laurea e i laboratori di ingegneria, matematica, informatica, fisica, scienze ambientali e scienze motorie. 

I dettagli sono stati illustrati in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il rettore UnivAQ Edoardo Alesse; il prorettore con delega all’Edilizia e direttore del DICEAA (dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura e ambientale), prof. Pierluigi De Berardinis; l’assessore comunale all’Urbanistica, Francesco De Santis; l’ingegnera Luisa Capannolo, responsabile dell’area Programmazione e gestione edilizia UnivAQ.

Il masterplan è un progetto organico che si articola però in sei interventi distinti:

1) la realizzazione di una nuova piazza, che sorgerà tra gli attuali edifici “Renato Ricamo” (Coppito 1)  e Alan Turing (Coppito 0), e di un nuovo parcheggio interrato di 3 piani con 450 posti auto, che invece troverà spazio nel piazzale adiacente il padiglione Alan Turing;

2) la costruzione di una passerella pedonale che connetterà, a scavalco di via Vetoio, il polo di Coppito con l’edificio Paride Stefanini, ossia con il blocco UnivAQ adiacente l’ospedale S. Salvatore che ospita i corsi di laurea di medicina, odontoiatria, professioni sanitarie e psicologia;

3) lo sviluppo di nuove aree verdi;

4) una copertura con pannelli fotovoltaici integrati che connetterà gli edifici Renato Ricamo (Coppito 1) e Angelo Camillo De Meis (Coppito 2);

5) il ripristino dell’edificio ex Crab (Consorzio di ricerche applicate alle biotecnologie), attualmente incompiuto e abbandonato, che sarà riqualificato mediante l’uso di moduli assemblabili e che diventerà un polo di 1600 mq destinato alla ricerca;

6) la realizzazione, al posto delle strutture provvisorie sorte dopo il terremoto alle spalle dell’edificio Alan Turing, di un nuovo centro di innovazione da 22 mila mq, in cui avranno sede aule, laboratori, sale studio e altri spazi destinati alla ricerca e alla didattica. 

Oltre a tutto ciò, il progetto prevede anche una riconfigurazione della viabilità, con una nuova strada che connetterà il polo UnivAQ con la SP33 passando nelle immediate vicinanze dell’attuale comando regionale dei vigili del fuoco; una nuova “zona 30” lungo via Vetoio e una pista polifunzionale ciclo-pedonale che arriverà fino agli impianti di Centi Colella e all’ex Reiss Romoli, sulla statale 17, a ridosso il fiume Aterno. Sono tre interventi, questi ultimi, inseriti anche nel Pums.

Complessivamente, per la realizzazione dell’intero progetto, è stata stimata una spesa totale di circa 40 milioni di euro. Tuttavia, ciascuno dei sei interventi descritti avrà una linea di finanziamento differente. Per l’edificio ex Crab, per esempio, le coperture arriveranno da una delibera Cipe del 2017 mentre per il parcheggio multipiano è stato chiesto un finanziamento al MUR, il ministero dell’Università e della Ricerca. La copertura tra gli edifici di Coppito 1 e 2, invece, sarà finanziata attraverso un partenariato pubblico-privato. Per i restanti lavori, in primis quelli per il nuovo centro  di innovazione, la piazza e la passerella pedonale, UnivAQ intende utilizzare risorse del proprio bilancio.




DA SCHIRATO A LE RADICI DEI LUPI

Ecco la mostra fotografica di Appignani sulle bellezze di Pretoro

Pretoro, 3 agosto 2023. Uno dei Borghi più belli d’Italia sta per inaugurare la mostra di Roberto Appignani, residente a Pescara ma originario di Terni, dal titolo Le radici dei lupi che sarà visitabile dal 5 agosto al 20 agosto presso il Museo dell’Arte Nicola D’Innocenzo.

La mostra è organizzata dal Comune di Pretoro e l’apertura giornaliera sarà gestita dalla Proloco; ospite di punta dell’inaugurazione prevista per sabato 5 agosto alle ore 18 alla presenza dell’autore, sarà il fotoreporter di caratura internazionale Stefano Schirato; interverranno inoltre il sindaco Diego Giangiulli, il vicesindaco e assessore alla Cultura Fabrizio Fanciulli, il presidente della Proloco Nando Sciubba.

“Sin da ragazzo mi sono dedicato alla fotografia sia naturalistica che paesaggistica – spiega Appignani –  ma le mie foto alla fine si potevano assimilare a una foto cartolina,  cosa questa che mi lasciava molto insoddisfatto. Per cui ho abbandonato la fotografia per diversi anni e nel 2018  ho deciso di iscrivermi ad un corso di Reportage & Storytelling organizzato dalla scuola  MOOD Photography diretta dal fotoreporter Stefano Schirato al fine di  migliorare la mia  tecnica fotografica. Da allora la fotografia è diventata una ragione di vita”.

La sua formazione prosegue in modo costante e successivamente ancora lo stesso Schirato propone ad Appignani di fare una storia fotografica su un comune dell’hinterland abruzzese fra due proposte: la scelta cade su Pretoro, poiché da assiduo frequentatore delle montagne abruzzesi ne conosce le caratteristiche.

“Da qui – conclude l’autore – è nata l’idea di che mi ha portato alla presentazione del mio lavoro al Comune e alla realizzazione di questa mostra fotografica. Fotografo quasi esclusivamente in bianco e nero in quanto ritengo che se i colori sono importanti, per me solo la fotografia in bianco e nero riesce a trasmettere forza ed emozioni che una  foto a colori difficilmente può dare”.




AMBIENT’ARTI arti e attività a San Vincenzo VR e Balsorano

Ultimi eventi nella Valle Roveto, all’insegna di arte, folklore e natura. 5-6-7 e 10 agosto a Balsorano. 5-6-8 e 9 a San Vincenzo Valle Roveto e Roccavivi

Balsorano, 3 agosto 2023. Ultimi appuntamenti con il cartellone di Ambient’arti nella valle del Liri. A San Vincenzo Valle Roveto e Balsorano l’estate profuma di festa. Tra arte, intrattenimento ed escursioni montane, emerge un programma ricco e variegato che valorizza le diverse sfaccettature di una terra profondamente legata alla natura e alle proprie tradizioni.

Balsorano attende entusiasta le Serate d’estate, organizzate in collaborazione con l’amministrazione e la Pro Loco locale, al via il prossimo 5 agosto con l’escursione alla Grotta di Sant’Angelo, oltre i 900 metri sul vallone omonimo. Una volta raggiunto il santuario, i partecipanti saranno coinvolti in tre diverse iniziative. Alle ore 21,30 il convegno alla presenza di Ernesto Di Renzo, Fratelli in grotta. Seguirà Arte in grotta, il salotto artistico con l’illustrazione dell’affresco del 1500 raffigurante la Madonna dello Spirito Santo a cura di Luigi Rossi. Infine, a tarda sera, i Canti in grotta, con le note delle più conosciute melodie tradizionali mariane.

Alle 21 del 7 agosto, sullo sfondo del Parco della Rimembranza, la rappresentazione teatrale Nemici come prima, commedia dai toni comici a cura di Gianni Clementi, con Claudio Caldarini, Adriana Pignatelli, Vitalba d’Adamo, Marco Tullio Amedei e Perla Del Gobbo. La manifestazione si concluderà quindi la sera del 10 agosto, complici la notte di San Lorenzo e il cielo stellato. Torna infatti nel borgo di Balsorano Vecchio, ai piedi del Castello Piccolomini,  l’atteso scenario di festa di Calici e musica sotto le stelle. Uno degli eventi più seguiti dell’intera Marsica, dedicato all’enogastronomia del territorio e alla condivisione di una serata speciale, ricca di fascino e romanticismo.

San Vincenzo Valle Roveto sposa invece l’arte di scena, con una proposta teatrale versatile. Nell’ambito della Rassegna Teatrando in Comune, un doppio appuntamento culturale inedito, ad ingresso gratuito, finanziato da AmbientArti in collaborazione con il Comune di San Vincenzo Valle Roveto e con le Pro Loco di San Vincenzo capoluogo, San Vincenzo Vecchio e Roccavivi. Il 5 e il 6 agosto gli attori saranno attesi nella centrale Piazza San Rocco e nella sede della Pro Loco, rispettivamente con le rappresentazioni teatrali M’accompagno da me, con la partecipazione di Michele La Ginestra e la regia di Roberto Ciufoli, e I matti di Dio – La vera storia del Messia d’Abruzzo, regia di Ariele Vincenti con Federico Perrotta, Massimiliano Elia, Giacomo Rasetti e Andrea D’Andreagiovanni.

Tutt’altro copione a Roccavivi in occasione della kermesse Vicoli di Teatro – La Tazzarola… d’acqua, scritto da Nadia Colone, abitante del borgo. Vicoli di storia, tradizioni, colori. Vicoli di festa, scena di racconti secolari, sopravvissuti al tempo e alle circostanze, considerati un patrimonio prezioso che non deve essere disperso. Un momento di incontro che richiama alla memoria aneddoti e situazioni del passato, ambientati lungo le affascinanti viottole del borgo. L’evento, ideato e curato dall’attore e regista Ariele Vincenti, metterà in mostra il borgo rovetano rivelando, con ironia e passionalità, la suggestiva quotidianità del paese. I dialoghi saranno interpretati da undici cittadini del posto, pronti a cimentarsi in uno storytelling dialettale dai toni accoglienti e veraci.

“Le litigate tra le comari da un balcone all’altro che attiravano tutto il paese per la loro simpatica teatralità, il lavaggio dei panni al vecchio fontanile, il ritorno dal baratto degli uomini che, dopo giorni di cammino portavano il sale nel paese e venivano accolti come delle divinità. Questo e tanto altro si racconta in quello che è a tutti gli effetti una rappresentazione itinerante”, ha commentato il regista Ariele Vincenti.

La manifestazione è pensata per essere fruita dalla più ampia platea locale e turistica. Propone infatti tre diversi spettacoli, alle 19, alle 20 e alle 21 di martedì 8 e mercoledì 9 agosto. Infine, in concomitanza dello svolgimento delle rappresentazioni itineranti, saranno inaugurati gli stand enogastronomici che consentiranno la degustazione di prodotti e primizie locali.

Tutti gli eventi in programma beneficiano dei contributi nell’ambito dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), gestiti dal GAL Marsica, e sono attuati dalla DMC Marsica. Il programma completo degli appuntamenti di “Ambient’arti – arti e attività a San Vincenzo VR e Balsorano” è pubblicato su www.dmcmarsica.it e www.galmarsica.it, sui siti dei Comuni e dei Partner e sulle relative pagine social.




L’HISTOIRE DU SOLDAT il teatro ambulante di Igor Stravinskij

Commistione di prosa musica e danza. Sabatino Servilio direttore. Luigi Tontoranelli  narratore. Maria Cristina Gianbruno  traduzione, drammaturgia e regia. Presso il Chiostro ex Convento dei Minori Osservanti giovedì 3 agosto ore 21:30. Ensemble del Conservatorio Alfredo Casella. Andrea Petricca violino, Marco Lepidi contrabbasso, Luca Giuliani clarinetto, Eleonora Pagnoncelli fagotto, Giuseppe Iacobucci tromba. Mattia Zamunaro trombone, Luigi Cipollone percussioni

Pacentro, 3 agosto 2023. Quarto appuntamento per Voci&Voci Festival oggi, giovedì 3 agosto, ore 21:30 nel Chiostro dell’ex Convento dei Minori Osservanti: in scena L’histoire du soldat, il teatro ambulante di Igor Stravinskij, commistione di prosa musica e danza, presentato dall’Ensemble Casella sotto la direzione del M° Sabatino Servilio, voce narrante di Luigi Tontoranelli nella traduzione, drammaturgia e regia di MariaCristina Gianbruno. 

Esecutori dell’Ensemble del Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila sono: Andrea Petricca al violino, Marco Lepidi al contrabbasso, Luca Giuliani al clarinetto, Eleonora Pagnoncelli al fagotto, Giuseppe Iacobucci alla tromba, Mattia Zamunaro al trombone e Luigi Cipollone alle percussioni.

Un gruppo di giovani musicisti del Conservatorio per l’opera che è considerata uno dei capolavori

del celebre compositore e direttore d’orchestra Igor Stravisnkij: “L’histoire du soldat”, uno spettacolo semplice, quasi “da baraccone”, scritto durante la Prima guerra mondiale su una favola russa di Afanasiev in cui un diavolo decide di prendersi gioco di un soldato disertore sottraendogli il suo violino. Eppure, questa “opera da camera”, nonostante il tema fondamentalmente triste, con delle venature di agghiacciante sarcasmo, presentata la prima volta al Teatro di Losanna nel settembre 1918, diventerà una delle sue opere più eseguite e rappresentate in ogni parte del mondo e in ogni lingua conosciuta.

Come nasce “L’histoire du soldat” Durante la Prima Guerra Mondiale Stravinskij si era trasferito in Svizzera, ma con lo scoppio della Rivoluzione russa rimase tagliato fuori dal suo paese e privo di risorse. Fu così che, come racconta lo stesso Stravinskij, con I suoi amici, anch’essi in ristrettezze, Ansermet (direttore della prima esecuzione) e Ramuz (autore del testo), nacque l’idea di cercare di guadagnarsi da vivere creando una specie di teatrino ambulante  che doveva essere facilmente trasportabile da una località all’altra, villaggi compresi. Trovarono anche il finanziatore dell’impresa: un industriale e clarinettista dilettante.

Stravinskij  ideò un concentrato di orchestra che comprendeva sette esecutori che  dovevano essere  da un lato della scena, bene in vista per il pubblico, mentre dall’atro lato c’era un piccolo podio per il narratore. L’argomento fu tratto dalla raccolta di racconti russi  che il maestro Stravinskij aveva portato con sé dalla Russia.

È la storia di un soldato che vende il suo violino al diavolo ricevendo in cambio un libro che risponde a tutte le domande. Il soldato passa tre giorni con il diavolo ma in realtà i tre giorni sono tre anni. Tornato al suo villaggio nessuno lo riconosce più, neanche la fidanzata e la madre. Il soldato cerca allora la consolazione nei beni materiali che il magico libro gli permette di procurarsi. Ma la ricchezza non gli dà la felicità. Il soldato allora straccia il libro e ricomincia una vita di avventure. Un giorno apprende che la figlia del re è malata. Chi la guarirà l’avrà in sposa. Il soldato si reca nella capitale per tentare la sorte, ma incontra il diavolo che sta andando a corte per lo stesso scopo e porta con se il violino del soldato. I due giocano a carte. Il soldato perde tutto, ma riacquista il violino. Con il suono del suo violino  guarisce la principessa e la sposa. Il diavolo giura vendetta non appena il soldato varcherà i confini del regno. Vinto dalla nostalgia, il soldato tenta il viaggio verso il paese natio, ma il diavolo lo prende e se lo porta via, sotto gli occhi della principessa sposa disperata.

 Il festival, ideato e diretto da Guido Galterio, è realizzato in collaborazione con il Comune di Pacentro, la Camerata Musicale Sulmonese, l’Associazione Euterpe, Coro Maschile Majella e grazie al lungimirante atto di mecenatismo della professoressa Edvige Coleman Agostinelli  e  William Coleman III, dovuto all’amore per la propria terra.




GIULIANOVA OSPITA PIERA AMENDOLA

Scrittrice, archivista, documentarista, presenterà questo pomeriggio alle 18, in sala Buozzi, “Padri e Padrini delle logge invisibili. Alliata, Gran Maestro di rispetto”

Giulianova, 3 agosto 2023. Piera Amendola è a Giulianova. Questo pomeriggio alle 18, in sala Buozzi, presenterà il suo libro “Padri e Padrini delle logge invisibili. Alliata, Gran Maestro di rispetto” (Castelvecchi, 2022). L’incontro, promosso dalla Procura della Repubblica di Teramo con il Patrocinio del Comune di Giulianova, è un’occasione preziosa per approfondire l’ universo occulto della massoneria italiana e dell’inquietante trama di interessi e poteri a lei connessa.

Piera Amendola, nipote del filosofo, giornalista e politico Giovanni Amendola,  figura emblematica dell’antifascismo liberale, è stata per molti anni documentarista della Camera dei deputati. Ha rivestito il ruolo di responsabile dell’archivio della Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2 dal 1981 al 1988. La presidente della Commissione, l’onorevole Tina Anselmi, di cui divenne stretta collaboratrice, le affidò l’incarico di curare la pubblicazione di tutti gli atti dell’inchiesta, 122 volumi oggi consultabili in rete grazie al Centro di Documentazione “Archivio Flamigni”.

Piera Amendola è stata anche responsabile dell’archivio degli atti giudiziari dell’Alto Commissariato per la lotta alla mafia e collaboratrice della Commissione di inchiesta sulle stragi e il terrorismo in Italia. Ha diretto, durante l’ XI legislatura,  l’archivio della Commissione parlamentare antimafia presieduta dall’ onorevole Luciano Violante. È stata inoltre consulente delle Procure della Repubblica di Palermo, Napoli, Aosta, Brescia e Perugia. Attualmente è membro del direttivo dell’ Archivio Flamigni e consulente   delle parti civili nel processo sulla strage alla stazione di Bologna, di cui oggi ricorre il 43esimo, tragico anniversario.




A TUTELA DEL TERRITORIO e dei suoi abitanti

Antonio Scaparrotta sul rischio idrogeologico in Abruzzo. Servono pratiche di gestione sostenibile del territorio per garantire alla regione un futuro più sicuro e più resiliente

L’Abruzzo, con le sue bellezze e le sue tante positive peculiarità che la rendono una regione unica nel suo genere, è purtroppo costretta a convivere con un pericolo costante: il rischio idrogeologico. Si tratta, come noto, di quella tipologia di rischio che riguarda tutti gli effetti causati da maltempo e condizioni climatiche avverse, agevolati da carenze di prevenzione e opere dell’uomo che ne ampliano gli effetti potenzialmente devastanti.

Si pensi, parlando del territorio italiano, ad esempio a frane e alluvioni, come quella non tanto remota nel tempo di Ischia e dell’alluvione di Sarno del 5 maggio 1998. La prevenzione e la cura di tutti gli aspetti del rischio idrogeologico in Abruzzo, regione bellissima grazie ai suoi paesaggi pittoreschi, al ricco patrimonio culturale e alle vivaci comunità, è uno dei cavalli di battaglia dell’attività di Antonio Scaparrotta, Dirigente Provinciale di Azione che da tempo studia il fenomeno.

“Le caratteristiche geologiche uniche della regione, combinate con le attività antropiche, rappresentano una minaccia significativa per l’ambiente, le infrastrutture e la sicurezza dei suoi abitanti”, le parole di Scaparrotta, che ha analizzato in primis la geologia dell’Abruzzo, assai variegata grazie alla presenza di montagne, colline e pianure costiere. La geologia sottostante è costituita da un mix di rocce sedimentarie, metamorfiche e vulcaniche, che creano un complesso sistema idrogeologico, con un aumento del rischio grazie a forti precipitazioni, soprattutto durante i mesi autunnali e invernali.

I terreni ripidi e le cattive pratiche di gestione del territorio portano al deflusso superficiale, causando erosione e aumentando la probabilità di inondazioni. Inoltre, la combinazione di attività tettonica ed erosione del suolo, come detto indotta dalle precipitazioni, spesso innesca frane, portando minacce significative alle infrastrutture, alle comunità e all’agricoltura.

Come se non bastasse, l’eccessiva estrazione delle acque sotterranee per scopi agricoli, industriali e domestici può portare a un abbassamento delle falde acquifere, causando cedimenti del terreno e danneggiando l’ecosistema. Tutto questo, unito all’urbanizzazione non pianificata, alla deforestazione e ai cambiamenti nell’uso del suolo, interrompono i sistemi di drenaggio naturale, esacerbando inondazioni ed erosione. In Abruzzo è pieno di esempi in tal senso. Ed i potenziali rischi colpiscono tutti. Recente è il caso delle scuole del Comprensivo 2 di Chieti, interessate dal provvedimento di chiusura emesso dal Comune a fine maggio preso a fronte di una disposizione della Protezione Civile nazionale per via dell’andamento del dissesto idrogeologico nella zona in cui i plessi sono ubicati.

Nel Paese del giorno dopo, come è spesso definito l’Italia che non è mai ila Nazione della prevenzione ma dell’emergenza, i rischi idrogeologici hanno conseguenze di vasta portata: minaccia alla vita in primis, che resta sempre l’aspetto prioritario, ma anche e alla proprietà, danni alle infrastrutture, perdite agricole e degrado ambientale. E il nostro Abruzzo non fa eccezione nel panorama italiano.

“Per affrontare efficacemente i rischi idrogeologici, l’Abruzzo deve implementare diverse strategie di mitigazione e preparazione”, analizza Scaparrotta, “puntando su sistemi di allerta precoce, grazie a previsioni meteorologiche avanzate e al monitoraggio in tempo reale delle precipitazioni e dei livelli dei fiumi per consentire un’evacuazione tempestiva e misure di risposta alle emergenze. Serve inoltre puntare su una gestione sostenibile del territorio, incoraggiando pratiche di uso responsabile dello stesso, di rimboschimento e di conservazione del suolo che aiutano a prevenire l’erosione e a mitigare i rischi di frane. Sono dunque fondamentali le misure di controllo delle inondazioni. C’è poi l’aspetto della gestione delle acque sotterranee, da sempre trascurato ma di grande importanza: l’implementazione di pratiche sostenibili di estrazione delle acque sotterranee garantisce infatti la disponibilità delle risorse idriche senza esaurire le falde acquifere”.

Come fondamentale corollario di queste attività da realizzare, c’è anche la sensibilizzazione e l’educazione del pubblico sui rischi idrogeologici, da attuare promuovendo la partecipazione della comunità a queste tematiche.

“Il rischio idrogeologico rappresenta una sfida considerevole per l’Abruzzo”, chiude Antonio Scaparrotta, “perché da sempre rappresenta una concreta e pericolosa minaccia sia l’ambiente sia per il benessere dei suoi abitanti. L’ambiente geologico unico della nostra regione richiede un approccio proattivo e multidimensionale per mitigare efficacemente questi rischi. Bisogna il prima possibile adottare pratiche di gestione sostenibile del territorio, investendo in sistemi di allerta precoce e promuovendo la consapevolezza pubblica. L’Abruzzo può e deve proteggere le sue bellezze naturali, le infrastrutture e le comunità dalle potenziali conseguenze dei rischi idrogeologici. L’auspicio è che, attraverso gli sforzi di collaborazione tra autorità governative, scienziati e cittadini, l’Abruzzo possa aprire la strada a un futuro più sicuro e più resiliente”




ONEFLAG progetto di Arte Pubblica

Installazioni urbane e performance a cura di Marcella Russo dal 4 luglio al 30 agosto 2023

Teramo, 2 agosto 2023. Attirare lo sguardo e l’attenzione del pubblico su tematiche e aspetti che riguardano la società contemporanea è l’obiettivo di OneFlag, il progetto d’arte pubblica che inaugura il 4 luglio 2023 a Teramo. L’intento è di creare un’iniziativa che testimoni attraverso l’arte, il processo di creazione di un obiettivo comune, sotto il quale, riconoscersi e superare i confini e le barriere culturali.

La curatrice Marcella Russo ha invitato sette artisti: Bianco-Valente, Iginio De Luca, Giovanni Gaggia, Andrea Nacciarriti, Agnese Purgatorio, Fabrizio Sannicandro, Giuseppe Stampone/Maria Crispal che nella loro ricerca praticano una politica di inclusione culturale e sociale,  tema centrale del progetto.

OneFlag si colloca nell’ambito della manifestazione sportiva Interamnia World Cup, che si terrà a Teramo dal 9 al 15 luglio 2023. L’evento, un torneo giovanile internazionale di pallamano, nato nel 1973,  che festeggia quest’anno la 50ma edizione nel nome dei più alti ideali e valori dello sport, dello scambio culturale, dell’inclusione sociale, ha ospitato nel corso degli anni oltre 200 mila partecipanti tra atleti, tecnici, dirigenti ed arbitri di 152 nazioni, oltre 4.000 città del mondo, più di 20.000 squadre di club.

Nel 1989 l’U.N.I.C.E.F. grazie all’Interamnia World Cup, ha conferito a Teramo il titolo di Città aperta al mondo per la promozione nell’ambito socioculturale e sportivo dei valori della cooperazione, della pace, della solidarietà e dell’integrazione, senza nessuna preclusione di razza e religione, avendo consentito tra l’altro, la contemporanea partecipazione di nazioni in conflitto tra loro. Nel 2014 Amnesty International ha conferito al torneo il riconoscimento di “Difensore dei Diritti Umani. Oneflag è  anche il nome dell’opera realizzata dall’artista Fabrizio Sannicandro per la cinquantesima edizione di Interamnia World Cup.

Questa prima edizione organizzata dall’Associazione Culturale Grand Hotel prevede  la realizzazione di installazioni urbane e azioni performative nella città di Teramo dal 9 al 30 agosto 2023. 
Gli artisti coinvolti hanno realizzato delle bandiere, opere site_specific, che saranno collocate nello spazio urbano del corso principale di Teramo.

Le BANDIERE esprimono la ricerca di ogni artista, considerando una delle tematiche più importanti del nostro tempo: creare una coscienza collettiva che superi i confini di ciascuna nazione per sottolineare un sentimento di appartenenza collettiva.

Le opere ambientali non saranno l’unica attrattiva del progetto che, infatti, prevede la performance di Giovanni Gaggia. “The colours of changement” è sia il titolo della bandiera che della performance che l’artista realizzerà giovedì 13 luglio nella Piazza Martiri della Libertà (Campo centrale) di Teramo alle 5.39, l’ora esatta del sorgere del sole che diviene simbolo e auspicio.

Nello sport la palla è la posta in gioco e ognuno cerca di portare la propria capacità al massimo grado giocando con la palla. OneFlag porta il messaggio dell’arte: “l’altro non è un nemico ma l’amico necessario per il gioco della vita”.

Il progetto ha il patrocinio della Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comune di Teramo.

Scheda Tecnica

Titolo: OneFlag

Artisti: Bianco-Valente, Iginio De Luca, Giovanni Gaggia, Andrea Nacciarriti, Agnese Purgatorio, Fabrizio Sannicandro, Giuseppe Stampone/Maria Crispal.

A cura di: Marcella Russo

Date: Dal 4 luglio al 30 agosto 2023

Luogo: bandiere in Corso Vincenzo Cerulli di Teramo

Performance di Giovanni Gaggia  Piazza Martiri della Libertà (Campo centrale) di Teramo alle 5.39.

Organizzazione e Coordinamento generale: Associazione culturale Grand Hotel in collaborazione con Fabrizio Sannicandro

Documentazione video e foto: Michele Alberto Sereni e Natascia Giulivi




L’ULTIMO MIGLIO STRADALE casello A14 – SS16 – Porto

Dichiarazione del presidente della provincia su apertura cantiere

Ortona, 2 agosto 2023. Il Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna è intervenuto questa mattina alla cerimonia di apertura del cantiere dell’ultimo miglio stradale di collegamento tra casello A14 di Ortona, strada statale 16 Adriatica e porto regionale di Ortona.

L’intervento consiste nella realizzazione di due rotonde collegate da una bretella di tipo extraurbano di 1.879 metri, con carreggiata di 10,50 metri di larghezza con limiti di velocità tra i 60 e i 100km/h.

Oggi celebriamo l’apertura del cantiere che andrà a realizzare l’ultimo miglio e quindi a completare il progetto di collegamento tra casello A14, SS16 Adriatica e porto di Ortona avviato nel 2007 dalla Provincia di Chieti. Va a conclusione un’opera di fondamentale importanza rimasta ferma per diversi anni, per cui sono stati investiti oltre dieci milioni di euro e che vede la luce grazie alla determinazione degli uffici della Provincia di Chieti, della nostra amministrazione ed in particolare del Consigliere provinciale Radica, del sindaco di Ortona … e del commissario Zes Abruzzo …

Si ricorda che l’infrastruttura strategica per la crescita e lo sviluppo del più importante scalo marittimo abruzzese è stata ideata, progettata, finanziata ed appaltata dall’Amministrazione provinciale di Chieti nel 2007, presidenza Tommaso Coletti.

Insieme abbiamo finalmente dato l’impulso decisivo per mettere in cantiere il completamento dei lavori con 1.200.000 euro di fondi regionali assegnati alla Provincia di Chieti e ulteriori risorse statali per 2.400.000 euro gestite dalla Zes. La nuova bretella di collegamento tra casello A14 e SS16 rappresenta un obiettivo strategico per il sistema della mobilità a servizio del Porto Regionale di Ortona, la cui importanza è definita dalle 1,2 milioni di tonnellate di merci scambiate nel 2022 e dalle imprese di livello internazionale che qui operano.

Questa è un’opera di interesse comune per gli enti coinvolti che hanno indossato la maglia della nazionale per lavorare uniti nel raggiungere questo obiettivo straordinariamente importante per i cittadini e le imprese non solo del territorio della Provincia di Chieti, ma dell’intera regione Abruzzo.

I presenti alla cerimonia




TORNA IL MEMORIAL Fernando Ranalli

Seconda edizione della gara di ciclismo per Giovanissimi e promozionali al Parco fluviale Augusto Daolio

Sulmona, 2 agosto 2023. Si svolgerà domenica 6 agosto, dalle ore 15.30, al Parco fluviale “Augusto Daolio” di Sulmona (L’Aquila) la seconda edizione del Memorial Fernando Ranalli, gara ciclistica fuoristrada (gara XCO) per giovanissimi e categorie promozionali.

La manifestazione sportiva è organizzata dall’Asd Pavind Bike Team di Sulmona con il Patrocinio del Comune di Sulmona in collaborazione con l’Assessorato dallo sport della città di Sulmona.

La gara è dedicata a Fernando Ranalli, cittadino sulmonese e per tanti anni presidente provinciale del comitato provinciale L’Aquila della Federazione Ciclistica Italiana. Fernando Ranalli, nel corso della sua attività dirigenziale, si è molto impegnato per la divulgazione del ciclismo tra i ragazzi. Anche grazie al suo operato si deve la crescita agonistica di campioni del territorio aquilano come Alessandra D’Ettorre, David Solari, Venanzio De Panfilis.

Al 2° Memorial Fernando Ranalli parteciperanno numerose scuole di ciclismo e le società che promuovono l’uso della bicicletta tra i bambini, provenienti da tutto l’Abruzzo e anche da fuori regione.

La manifestazione sarà l’occasione per promuovere l’utilizzo del Parco fluviale “Augusto Daolio” per attività sportive in favore dei ragazzi.

“Sarà una giornata per esprimere “Grazie” a Fernando dalla città di Sulmona e da parte di tutto l’Abruzzo per quanto ha fatto e per quanto ha dato al ciclismo abruzzese e nazionale”, afferma Giovanni Salerno presidente della Pavind Bike Team, “Voglio rivolgere un saluto particolare voglio rivolgere ad Antonietta, la moglie. È proprio vero il detto che dietro ad un grande uomo c’è sempre la mano di una grande donna”.

Anche quest’anno, al quinto anno di attività, la Pavind Bike Team si sta impegnando molto nella promozione del ciclismo giovanile, attraverso la propria Scuola di Ciclismo, con iniziative ed eventi promozionali, gare regionali e nazionali. Attività che ha portato il sodalizio sulmonese a diventare, con 58 tesserati, la prima società ciclistica della provincia dell’Aquila (dati al 31 luglio 2023).

La Pavind Bike Team è molto attiva anche, in collaborazione con altre associazioni sportive e sociali, nonché con le amministrazioni comunali, in eventi e attività che favoriscano l’inclusione sociale attraverso lo Sport. L’evento più recente, dopo il laboratorio di giornalismo, le uscite sul gommone e la passeggiata al fiabosco, è stato “Urban Town, Bici in piazza e giochi popolari” a Pratola Peligna che ha visto la partecipazione di circa cento bambini e bambini, iniziativa che rientra nel progetto “+sport+divertimento+inclusione” che ha ottenuto il patrocinio e il finanziamento di “Sport e Salute”. Con la capofila Pavind Bike Team hanno collaborato l’associazione Gymnopedie e il Centro Diurno per l’Autismo di Pratola Peligna.

Il programma del 2°Memorial Ranalli

ore 15.30 Ratifica tessere

ore 16.30 Riunione tecnica

17.00 Partenze Promozionali

A seguire tutte le altre categorie




LA BIODIVERSITÀ DEL PARCO Gran Sasso Monti della Laga

Mostra di Fotografia Naturalistica venerdì 4 Agosto, ore 18

Pietracamela, 2 agosto 2023.  Con questa esposizione fotografica, si celebra l’incanto e la meraviglia del mondo naturale, attraverso lo sguardo del fotografo Roberto Mazzagatti.

L’evento è organizzato dal Comune, con il patrocinio del Parco, in collaborazione con l’Arca, società specializzata in documentari naturalistici, e con Cogecstre Edizioni.

Questa mostra, unica nel suo genere per il territorio, offre ai visitatori l’opportunità di conoscere la bellezza incontaminata della flora, della fauna e dei paesaggi che il parco offre.

Fotografie che raccontano storie di resistenza, di armonia e di delicate interconnessioni tra tutte le forme di vita.

La mostra si propone di sensibilizzare la comunità tutta sulla salvaguardia dell’ambiente e di promuovere una maggiore consapevolezza sulle tematiche legate alla biodiversità e al cambiamento climatico.

L’inaugurazione ufficiale si terrà venerdì 4 Agosto 2023, alle ore 18, presso la Sala Consiliare  del Comune di Pietracamela.




NAIADI: BANDO DESERTO per la gestione dell’impianto

Metafora del fallimento del Centrodestra abruzzese

di Marinella Sclocco

Pescara, 2 agosto 2023. Ricordiamo tutti le roboanti affermazioni in campagna elettorale del trio Marsilio, Sospiri, Masci sulle Naiadi seguite dall’altrettanto roboante  inaugurazione.

Dopo quattro anni di amministrazione regionale e comunale di centro destra di roboante resta solo il tonfo. Una struttura praticamente dismessa, insicura, con lavoratori e famiglie sul piede di guerra, senza stipendio costretti a lavorare in una struttura dove manica persino elettricità. Avevano promesso un futuro roseo,  oggi quella che abbiamo davanti è una realtà imbarazzante. Mi chiedo dove sono andate a finire le dichiarazioni del sindaco Masci che proponeva di far gestire direttamente la struttura  al Comune. Mi chiedo se quelle dichiarazioni pagavano il prezzo dell’esaltazione della campagna elettorale di un sindaco che non aveva, e non ha, la minima idea di quello che significa gestire una struttura del genere per un comune che, tra l’altro, ha le casse traballanti come il nostro.

Mi chiedo cosa ne sarà della struttura a fine anno e cioè a perfezionamento del bando, viste le condizioni attuali già disastrose.

Di una cosa sono certa: il centro destra non sa cosa significa avere visione e capire come creare opportunità per la città.

È ormai una evidenza che ogni project financing che il trio introduce va deserto perché assurdo e  non sostenibile: ricordiamo i bandi andati a vuoto per realizzare il progetto sull’area di risulta con la pista da sci o per la ristrutturazione del primo piano del mercato muzii. Ora il deserto è arrivato anche alle Naiadi. Che vergogna.




SOLO PIANO recital di Maria Gabriella Castiglione

Presso la Chiesa suggestiva di Sant’Agostino 3 agosto 2023alle ore 21

Tortoreto, 2 agosto 2023. Ascolteremo un percorso musicale intenso, suggestivo e singolare come lei sa fare da anni coinvolgendo spettatori di tutte le età, interpretando musiche di autori classici come Bach, Chopin, Rachmaninov ai moderni come Piazzolla, Sakamoto, Glass, Nyman, Hisaishi, Tiersen, con una intensità che rapisce l’anima ed il cuore. Tecnicamente Maria Gabriella, dotata di poliedricità e forza, ma intimamente di rara commozione, quasi a voler conoscere ogni singolo spettatore, percorrendo , attraverso le note vibranti, il cuore di ognuno.

Lei si autodefinisce Artista Indipendente perche fuori da tutte le convenzioni , dalla politica, dai sistemi, ma guidata da uno spirito ribelle ma austero, severo ma anarchico, libera da tutto e tutti. La sua solitudine interiore l’ha sempre portata a crescere nello studio per cercare di evolversi lontana dalle mode di ogni genere, le sue contraddizioni indicano lo spirito artistico che la contraddistingue da sempre, cavalcando centinaia di palchi da tantissimi anni.

Laureata al Conservatorio di Pescara, ha inciso numerosi CD e direttore artistico del festival Musicarte nel Parco a Pescara da 25 anni, insegnante infallibile amata dai suoi allievi, riesce a captare ogni momento in ogni nota, seppur di autori di epoche diverse, ma legati magistralmente da un filo sottile che , solo al termine del concerto lo spettatore sa cogliere , direi un pugno nello stomaco.

Maria Gabriella Castiglione, pluripremiata (6 medaglie d’oro e targa d’argento) anche dalla Presidenza della repubblica, si esprime anche attraverso la pittura e scrittura, e come lei dice, sceglie l’arte come sopravvivenza e modus vivendi in un mondo ormai disumanizzato in cui molti tradiscono anche mentendo a se stessi ma la musica è l’unica via per non mentire e ritornare ad amare, perché coinvolge tutti i sensi , la mente e l’evoluzione culturale e umanistica in cui tutti ne abbiamo bisogno. Penso che chi ha modo di conoscerla ed ascoltarla non può dimenticarla mai. È lei. Maria Gabriella Castiglione. Una delle pochissime pianiste soliste in Abruzzo, sicuramente la più profonda e richiesta.




CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Domenica 6 agosto la quinta edizione della vogata

Giulianova, 2 agosto 2023. Presentata al Circolo Nautico V. Migliori di Giulianova la quinta edizione di “Remiamo insieme contro la violenza sulle donne”, vogata non competitiva organizzata dalla Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Teramo, dall’Associazione “Uomini, Donne e Eroi del mare” e dalle Commissioni per le Pari Opportunità dei comuni costieri.

L’evento si svolgerà il 6 agosto alle ore 10:00 contemporaneamente nei 7 comuni della costa teramana, da Martinsicuro a Silvi, per sensibilizzare ed informare sui servizi offerti dal Centro Antiviolenza “La Fenice”, da “Casa Maia” e da tutti gli sportelli presenti sul territorio che si occupano di supportare le donne vittime di violenza, e per dire tutti insieme “NO” alla violenza nelle sue molteplici forme.

Presenti alla conferenza stampa la presidente della CPO provinciale Amelide Francia, il consigliere provinciale Luca Lattanzi, il comandante della Capitaneria di Porto Alessio Fiorentino, la vicesindaca del comune di Giulianova Lidia Albani, Gabriele Fioravante Palestini dell’associazione “Uomini, donne e eroi del mare”, la vice presidente della CPO provinciale Angela Mascia e la componente della CPO provinciale Cinzia Mattiucci, Marilena Andreani presidente della CPO del comune di Giulianova, Anna D’Amario presidente della CPO di Pineto, Isabel Marchegiani assessore del comune di Martinsicuro, la vicepresidente della CPO di Roseto degli Abruzzi, Anna Sorgentone, Andrea Bonfini e Pietro Campanaro rispettivamente consigliere e segretario del Circolo Nautico “Migliori”, la presidente del Rotary Club di Teramo Gabriella Lucidi Pressanti, l’assessore del comune di Alba Adriatica, e Dolores Cimini consigliera del comune di Tortoreto.

Testimonial della manifestazione Mariapia Marinelli, dirigente della divisione anticrimine della Questura di Teramo, la “super-poliziotta” esempio di Donna che ha dedicato la vita a combattere la violenza, supportando le donne vittime di violenza.

La presidente della CPO provinciale, Amelide Francia: “Una battaglia di civiltà che tutti abbiamo il dovere di portare avanti per poter contrastare la violenza sulle donne che non accenna ad arrestarsi. Uniti possiamo, ma dobbiamo continuare le attività di sensibilizzazione ed informazione come questo importante evento che, domenica, ci vedrà tutti uniti per un fine comune: dire con forza “NO” ad ogni forma di violenza”.

Questi i punti di partenza e di arrivo:

  • 🔸 Martinsicuro ~ partenza: Ecomuseo del mare e della pesca · arrivo: Eden Gala 2.0
  • 🔸 Alba Adriatica ~ partenza: Circolo Nautico
  • 🔸 Tortoreto ~ partenza: Nautica Massetti andata e ritorno
  • 🔸 Giulianova ~ partenza: Novavita Beach/Don Juan andata e ritorno
  • 🔸 Roseto degli Abruzzi ~ partenza: Circolo Velico “Azzurra” · arrivo: Lido “La Lucciola”
  • 🔸 Pineto ~ partenza: Associazione Circolo Nautico “Amici del Mare” · arrivo: Hapimag
  • 🔸 Silvi ~ partenza: Le Dune andata e ritorno.



L’APOLOGIA DELLA LUCE nelle tele di Patrizia

Mostra dell’artista abruzzese Patrizia D’Andrea a Villa Filiani

Pineto, 2 agosto 2023. Dal 5 all’11 agosto 2023 presso i locali di Villa Filiani di Pineto, l’artista Patrizia D’Andrea terrà una mostra personale riassuntiva del suo prestigioso percorso che l’ha posta all’attenzione di un grosso pubblico e soprattutto di importanti personaggi della critica, quali Vittorio Sgarbi, Carlo Fabrizio Carli, Cosimo Savastano.

A curare l’esposizione sono stati chiamati due critici della nostra regione tra i più qualificati: Leo Strozzieri, noto studioso del Futurismo a suo tempo allievo di Rosario Assunto, e Marialuisa De Santis presidente del Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova. L’inaugurazione, alla presenza delle autorità tra cui il sindaco di Villa Celiera Domenico Vespa e il sindaco di Pineto Robert Verrocchio, sarà arricchita musicalmente dalla voce del soprano Chiara Tarquini, accompagnata al pianoforte dal maestro pianista Raffaele di Berto. Presenterà i vari relatori la presidente dell’Associazione editori Abruzzesi  Elena Costa. Ai visitatori verrà donato il catalogo della mostra.

Leo Strozzieri, critico d’arte: “Che dire di questa mostra e soprattutto dell’evoluzione stilistica dell’artista ritenuta ormai una delle voci più autorevoli dell’arte al femminile nel nostro paese?

Innanzitutto, va evidenziato come ci sia in queste opere una perfetta interazione delle due linee di ricerca che si sono sviluppate in tutto il ‘900 ed ancora nei primi due decenni del nuovo millennio, ovvero quella iconica o se si preferisce un termine più comprensibile la linea figurativa e quella astratta con particolare riferimento all’informale. In Patrizia c’è coabitazione e rapporto di buon vicinato della figura per lo più femminile dotata di una vena di tristezza esistenziale con scenari informali talora materici ma sempre dotati di un accentuato lirismo e spiritualità.

Sorprendente poi, e questa è la cifra portante della grandezza dell’autrice, è la disseminazione sulle superfici della luce mediterranea che sappiamo essere stato sempre anche nel passato il grande cruccio di tutti i grandi a cominciare da Giotto, per non parlare i Caravaggio.

Nel respiro luministico sempre altamente gioioso e direi quasi ludico, non è forse facile intravedere una visione sanfrancescana della vita ed ancor più della natura, nostra casa comune da custodire preziosamente e tramandare ai posteri come papa Bergoglio ci ha raccomandato con la sua mirabile enciclica Laudato sì?

Patrizia D’Andrea è nata a Penne ma vive ed opera a Pineto dove ha il suo atelier. La pittrice abruzzese ha esposto in importanti città italiane ed estere vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali.




I LOVE ABRUZZO VALORIZZA il pastore abruzzese maremmano

Ecco la nuova creazione del maestro Montaldi

Barisciano, 2 agosto 2023. È da sempre uno dei simboli dell’Abruzzo. Amico fedele e guida vigile per le montagne dell’intera regione. Il consiglio regionale nel 2016 lo ha riconosciuto come “unico e inconfondibile, parte integrante del proprio patrimonio culturale”. Anche il maestro orafo Giuliano Montaldi, che da sempre creare monili ispirati alla storia e alla tradizione abruzzese, lo ha voluto nella sua collezione I love Abruzzo. Stiamo parlando del pastore maremmano abruzzese presente in moltissimi dipinti e scatti che ritraggono le vette abruzzesi a capo delle greggi e al fianco dei pastori.

“Ho basato la mia collezione sul patrimonio culturale materiale e immateriale dell’Abruzzo – ha commentato il maestro Montaldi – proprio per questo accanto alla Presentosa o all’orso marsicano ho voluto che ci fosse anche il pastore maremmano abruzzese, uno dei simboli d’eccellenza della nostra regione. Si tratta non solo di un aspetto affettivo ma anche di un aspetto culturale che mi ha permesso di aggiungere un tassello in più alla mia collezione”.

L’ultima creazione della collezione I love Abruzzo verrà presentata giovedì alle 21 nella sala consiliare del Comune di Barisciano in piazza Trieste. Parteciperanno, oltre al maestro orafo Montaldi, il primo cittadino Fabrizio D’Alessandro, il sottosegretario Luigi D’Eramo, il vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, e la consigliera Stefania Pezzopane.

“Sarà l’occasione ancora una volta di affrontare insieme il tema della valorizzazione delle nostre eccellenze”, ha concluso Montaldi “che passano anche per esemplari come appunto il pastore maremmano abruzzese. Sono elementi cardini della nostra storia e della nostra quotidianità che vanno tutelati in primis e poi fatti conoscere nella nostra regione e nell’Italia intera”.




LA GIORNATA DEL PERDONO tra  arte, cielo e terra

Concerto dell’Apeiron Quartet

Luco dei Marsi, 2 agosto 2023. Un tuffo nell’arte, nella spiritualità dei luoghi e nella bellezza quello proposto dall’Amministrazione comunale di Luco dei Marsi per domani, mercoledì 2 agosto, Giornata del Perdono di francescana origine che, come da tradizione rinverdita negli ultimi anni, vedrà le porte del convento dei cappuccini aperte ai visitatori fino a sera e la grande  musica sotto le stelle della selva a cura, in questa edizione, dell’Apeiron Quartet.

La speciale ricorrenza sarà onorata con il concerto a tema Je répars à zéro – Omaggio a Edith Piaf, con la straordinaria voce Antonella Gentile nella formazione con Tonio Vitagliani, vibrafono; Nunzio Cleofe, fisarmonica; Emilio Morgante, contrabbasso; Francesco Vitagliani, batteria. Il concerto, annoverato nella rassegna estiva Vacanze luchesi, è in programma per le 21, tra il piazzale retrostante al convento e la selva dei frati; a conclusione dell’evento si terrà un brindisi di saluto all’aperto. La cinquecentesca chiesetta di San Sebastiano sarà aperta per la Santa messa delle 8, mentre il convento potrà essere visitato dalle 9.30 fino a chiusura della manifestazione serale.

“Il 2 agosto per noi luchesi, da sempre, è la giornata dei Perdùni, una ricorrenza che per decenni ha visto intere famiglie e grandi comitive ritrovarsi nella selva dei frati,  per trascorrervi, dopo la funzione religiosa, la giornata insieme. L’iniziativa che da qualche anno, nel rispetto dello spirito della Giornata e dei luoghi, incardiniamo al convento e nell’area della selva, è pensata proprio nell’ambito dell’opera di rigenerazione di quegli elementi che sono parte preziosa della nostra memoria storica collettiva, come di rivitalizzazione dei fermenti sociali e culturali, alla quale continuiamo a lavorare – spiega la sindaca Marivera De Rosa – É un evento che negli anni ci ha donato esperienze che sono rimaste tra le memorie più belle della stagione estiva, un’occasione straordinaria per immergersi nelle incantevoli atmosfere del luogo e nello speciale connubio tra arte, spiritualità e natura, rigenerante per tutti i partecipanti, come anche per scoprire, o riscoprire, la maestosità del patrimonio naturale e storico-architettonico dell’area. Tutti sono invitati a partecipare”.




L’AMORE PER IL PROSSIMO. Angeli del Mare FISA

 Da Pescara alle Tremiti una squadra di qualità

 Pescara, 2 agosto 2023. Ultimi giorni di luglio infuocati dalle richieste di soccorso, molti i salvataggi e le azioni di soccorso effettuate dagli Angeli del Mare Fisa, una squadra di grande professionalità, diretto da Marco Schiavone e Carmen Padalino, formato a Pescara ma presente su gran parte del territorio nazionale, tra cui le Isole Tremiti. La F.I.S.A. (Federazione Italiana Salvamento Acquatico) esprime grande stima per il gruppo di soccorritori acquatici pescarese.

Di seguito alcune testimonianze dell’ultim’ora.

Fabricio Kinstler, FISA Angeli del Mare: “Ho effettuato un salvataggio alle Isole Tremiti in veste di Soccorritore Acquatico Angeli del Mare Fisa. Stavo per fare una prevenzione dopo mangiato e vedo che una persona in acqua che alza la mano. Mi accorgo che trascinava un’anziana donna in acqua. Vado veloce e con l’aiuto di un altro bagnino, l’abbiamo portata fuori dall’acqua. Ho sentito che gorgogliava quando respirava e aveva difficoltà a respirare. Abbiamo chiamato il servizio di emergenza. Molte persone pensano che non sia necessario chiamare il servizio d’emergenza, di fatti è in molti casi urgente. Si avvicina un medico che era in vacanza e riforniamo l’anziana signora di ossigeno finché non arriva l’ambulanza e viene portata via d’urgenza dalla guardia medica per cure migliori. Successivamente mi dicono che la signora sta bene, grazie ai medici e alla pronta azione del pronto soccorso. Tutto questo è avvenuto a soli 20 metri dalla sabbia, la signora (76 anni) si era immersa e ha inghiottito una grande quantità d’acqua. Il pericolo non è sempre in profondità.”

Lorenzo Fratini, FISA Angeli del Mare: “Ho effettuato un salvataggio a Pescara allo stabilimento balneare il Pepito, in veste di Soccorritore Acquatico Angeli del Mare Fisa. Dalla battigia ho avvistato un bambino che si stava allontanando a nuoto verso le boe, perciò, per assisterlo al meglio e per dargli maggior attenzione trattandosi di un bambino sono uscito con il pattino per avvicinarmi il più possibile a lui. Dopo un po’, mentre tentava di ritornare a riva, per via di una corrente di risacca, mi sono accorto che il bambino nuotava ma non riusciva ad avanzare in direzione della battigia così, appena ha richiesto aiuto, subito l’ho messo in sicurezza portandolo sul pattino. Col pattino l’ho portato sulla battigia sano e salvo.”

Marco schiavone, presidente Angeli del Mare Fisa: “Come Angeli del Mare abbiamo avviato questa preziosa collaborazione con la F.I.S.A (Federazione Italiana Salvamento Acquatico) che ci permette di formare i giovani soccorritori con un livello di professionalità altissimo. Inoltre, chiediamo ai nostri collaboratori di metterci passione e cuore. Il mare è bello, ma è anche continuamente una possibile minaccia per i bagnanti, soprattutto gli anziani e i bambini. I nostri soccorritori sono addestrati non solo alle tecniche di salvamento, di nuoto, di primo soccorso. Ma soprattutto a prevenire o meglio osservare e cercare di informare i bagnanti sui possibili pericoli del mare. Insieme a Carmen Padalino, mia socia, ringraziamo il Presidente della F.I.S.A. Raffaele Perrotta per la preparazione dei Soccorritori Acquatici FISA e per la loro professionalità.”




I DUE CAPOLAVORI Neo Edizioni di Peppe Millanta

Castel di Sangro, 2 agosto 2023. È prevista una tappa particolare per lo scrittore abruzzese Peppe Millanta, fondatore della Scuola Macondo di Pescara impegnato nel tour di presentazioni del suo ultimo romanzo e che il 4 agosto alle ore 18:30 sarà al Museo Civico Aufidenate a Castel di Sangro, comune di residenza della Neo Edizioni con cui lo stesso autore ha visto esplodere il suo successo come scrittore.

Sarà l’editore Francesco Coscioni a dialogare con l’autore che presenterà entrambi i suoi romanzi targati Neo, ossia Vinpeel degli Orizzonti ed il più recente sprequel, così è stato definito Cronache da Dinterbild, uscito lo scorso 31 maggio. Non mancherà l’amata chitarra Frida con cui l’autore fa sognare il suo pubblico.

Il pluripremiato romanzo d’esordio dello scrittore abruzzese Peppe Millanta, Vinpeel degli orizzonti pubblicato nel 2018, vincitore del Premio John Fante Opera Prima 2018 ha raggiunto importanti traguardi dai colori internazionali attestati dalle traduzioni in Romania, Francia e Cile e Argentina: proprio nell’ultimo fine settimana Millanta è tornato a presentare il nuovo romanzo lì dove tutto è iniziato a Torricella Peligna ospite di Giovanna Di Lello per il John Fante Festival ’23. Vinpeel è un romanzo che ha fatto sorridere ma anche sognare e rimanda a quel giovane protagonista che alberga nell’animo e che, si sposta oltre i confini d’Italia (grazie al suo successo) ed è pronto a trasportare in un vortice di emozioni altri lettori; non viene meno il desiderio innato di andare oltre ciò che è dato conoscere.

Vinpeel, dopo anni dalla sua uscita, continua a volar dritto, verso nuovi traguardi, proprio come quelle mongolfiere che caratterizzano la copertina del romanzo in lingua madre: esse, infatti, volteggiando in un cielo verde  promettono un’esperienza che va oltre la realtà, che si spinge verso una linea di confine fra cielo e terra dove si può essere liberi di volare tra le nuvole, come in un sogno, appunto.

In Cronache da Dinterbild ci si può immergere, invece, nello straordinario mondo offerto dallo spin-off del luminoso romanzo Vinpeel degli orizzonti, con le ironiche, surreali, mirabolanti storie dei personaggi che hanno popolato il mondo di Vinpeel, prima che ci scivolassero dentro. La scrittura di Peppe Millanta diverte e incanta, gioca col lettore anche con quanto lasciato in sospeso nel romanzo precedente Vinpeel degli orizzonti, appunto.

Nel villaggio di Dinterbild non c’è più nessuno. Sono rimasti soltanto Ned e il signor Biton. Aspettano che il mare porti le conchiglie giuste. Sono le conchiglie che dentro hanno le storie di tutti gli amici che hanno deciso di partire verso l’Altrove. Ned ha un piano, folle, l’unico possibile: vuole usarle per costruire qualcosa. In una cornice narrativa fatta di dialoghi, maree, attese e speranze, le pagine si popolano dei racconti custoditi dal mare. Sono teneri, divertenti, dolorosi, parlano di occasioni perdute, di attimi di felicità scivolati tra le dita, di coincidenze misteriose che segnano i destini. E mentre le storie spuntano dalle pagine, gli unici due abitanti lavorano al loro progetto, capiscono di non essere soli, e che Dinterbild è un crocicchio di esistenze. Non gli resta che scoprire come e se riusciranno a lasciare il misterioso villaggio.




MAXXI L’AQUILA SEMPRE APERTO AD AGOSTO

Con la mostra Marisa Merz Shilpa Gupta visibileinvisibile e il focus In Ceramica. Visite guidate domenica 6, 13, 27 agosto alle 17

L’Aquila, 1° agosto 2023. Da domani, mercoledì 2 Agosto, a domenica 3 Settembre il MAXXI L’Aquila sarà aperto ogni giorno dalle 11 alle 19 per accogliere gli aquilani rimasti in città e i tanti turisti che, come nelle estati precedenti, sceglieranno il capoluogo abruzzese come meta di vacanza o per una gita.

I visitatori potranno scoprire la mostra Marisa Merz Shilpa Gupta visibileinvisibile, curata da Bartolomeo Pietromarchi e Fanny Borel, che mette in dialogo, attraverso circa 50 opere, due indiscusse protagoniste dell’arte contemporanea: Marisa Merz (Torino, 1926 – 2019) – unica rappresentante femminile dell’Arte Povera e riferimento della scena artistica italiana dalla fine degli anni Sessanta, Leone d’oro alla carriera nel 2013 – e Shilpa Gupta, nata nel 1976 a Mumbai dove vive e lavora, è una delle artiste più importanti della sua generazione a livello internazionale, con presenze in molte delle più prestigiose manifestazioni e musei nel mondo. Nelle Sale di Palazzo Ardinghelli conversano, attraverso i loro lavori due mondi, tra Oriente e Occidente, due storie, tra generazioni diverse, sui temi del visibile e dell’invisibile, dell’immagine e della parola, del politico e del filosofico.

Nella Project room invece si potrà visitare In Ceramica a cura di Alessandro Cocchieri, con opere di Alberto Garutti, Felice Levini, Donatella Spaziani, H. H. Lim e Gino Sabatini Odoardi. Il Focus propone una riflessione sull’utilizzo della ceramica come media nell’espressione artistica contemporanea e ne analizza l’approccio da parte di artisti contemporanei che normalmente esprimono la loro poetica utilizzando altri mezzi e materiali.

In programma lungo tutto il mese visite guidate alle mostre e a Palazzo Ardinghelli: domenica 6, 13 e 27 agosto alle 17. Costo €5 oltre all’acquisto del biglietto di ingresso ridotto al Museo. Partecipazione su prenotazione all’indirizzo www. maxxilaquila.art o fino a esaurimento posti.

Altre iniziative, a seguire, per il periodo della Perdonanza.




L’ULTIMO GRAN BALLO DELLA ROMA PONTIFICIA

Ritratti e Storie Familiari della Nobiltà dell’Ottocento

Roma, 1° agosto 2023. Il Ballo Borghese del 1866 fu un grande affresco storico, culturale e sociale dell’élite della seconda metà dell’Ottocento. Le storie familiari, le passioni politiche, gli amori, gli interessi economici e culturali dei maggiori esponenti della Nobiltà Romana che vi parteciparono avvolti in magnifici costumi sono al centro del nuovo libro di Andrea Cotticelli “L’ultimo gran ballo della Roma Pontificia”, edito da Palombi Editori, uscito in questi giorni in tutta Italia.

Nella seconda metà dell’Ottocento la stagione mondana della Roma Pontificia aveva il suo apice nel periodo del Carnevale Romano. La sera del 7 febbraio 1866 il Principe Marcantonio V Borghese e sua moglie Teresa organizzarono negli splendidi saloni di Palazzo Borghese nei pressi del Porto di Ripetta l’ultimo grande Ballo in Costume della Roma Pontificia, passato alla storia per la rilevanza dei numerosi esponenti della Nobiltà che vi presero parte e per la profusione di lusso ed eleganza, che segnò il culmine del potere e della sfarzosa mondanità dell’ultimo decennio del Papa-Re.

Gli invitati al Ballo Borghese indossavano tutti magnifici costumi, l’uno più sorprendente dell’altro sia per i riferimenti storici che per estrosità, studiati nei minimi particolari a cominciare dalla raffinatezza delle stoffe, dalla ricchezza dei gioielli e dalla ricercatezza delle acconciature. Tutti i partecipanti avevano alle spalle un glorioso passato plurisecolare e offrivano un completo spaccato dell’alta società romana, italiana e del gotha internazionale. L’elenco degli aristocratici era ovviamente dominato dalla presenza dei rappresentanti della Nobiltà Romana, che nel corso del Risorgimento si era divisa al suo interno in due distinte fazioni: la Nera fedele al Papa-Re e la Bianca favorevole all’Unità d’Italia sotto lo scettro di Casa Savoia.

Nonostante i profondi contrasti ideologici, quella sera al Ballo Borghese partecipò tutta la Nobiltà Romana, quasi a dimostrare che finché a Roma ci fosse stato il Papa-Re nulla sarebbe mutato nelle consuete abitudini della classe aristocratica, incurante delle nubi minacciose che si stavano addensando sulla Città Eterna, ambita dal Regno d’Italia per farne la sua capitale a coronamento dell’unità nazionale.

Il Ballo Borghese fa da sfondo e da filo conduttore alle storie personali e familiari di venti tra i maggiori esponenti della Nobiltà Romana presenti quella sera. Partendo dai padroni di casa vengono narrate le passioni politiche, gli amori, gli interessi economici e culturali, senza tralasciare la storia plurisecolare delle casate e l’imponenza delle dimore nobiliari, dei Neri: Borghese, Orsini, Barberini, Aldobrandini, Massimo Lancellotti, Sacchetti, Theodoli e Patrizi Naro Montoro; e dei Bianchi: Colonna, Odescalchi, Sforza Cesarini, Lavaggi, Marescalchi, Pallavicini, Boncompagni Ludovisi, Carpegna Falconieri Gabrielli, Lovatelli, Savorgnan di Brazzà, Doria Pamphilj Landi e Cavazzi della Somaglia.

Con la Breccia di Porta Pia e l’arrivo dei Savoia a Roma, divenuta la capitale del Regno d’Italia, molti dei protagonisti del Ballo Borghese, non avrebbero più avuto occasione di riunirsi in simili eventi, perché la Nobiltà Nera, per protesta contro gli usurpatori sabaudi e per incrollabile fedeltà al Papa “prigioniero” in Vaticano, si estraniò completamente dalla vita pubblica italiana, mentre la Nobiltà Bianca vi prese parte attiva. E così il Ballo Borghese del 1866 resta un grande affresco storico, culturale e sociale dell’élite della seconda metà dell’Ottocento, apice del lusso e del potere romano ma allo stesso tempo canto del cigno della Roma Pontificia.   

Andrea Cotticelli, L’ultimo gran ballo della Roma Pontificia. Ritratti e Storie Familiari della Nobiltà dell’Ottocento, Palombi Editori, Roma, 2023. Prefazione di Irene Fosi. Con il Patrocinio di: Istituto Nazionale di Studi Romani, Società Tarquiniense d’Arte e Storia, Corpo della Nobiltà Italiana, Collegio Araldico, Libro d’Oro srl.   




SPETTACOLO INDECOROSO nel cuore della città

Vocazione turistica ma degrado nel proprio Centro Urbano

di Federconsumatori Abruzzo – Adoc – Adiconsum

Pescara, 1° agosto 2023. Non esitiamo nel definire sconvolgente la condizione del Terminal Bus Extraurbano. È sotto gli occhi di tutti la situazione in quella parte del sito, di proprietà del Comune, adiacente la vecchia Stazione ferroviaria, dove partono e arrivano gli autobus extraurbani di Pescara:

  • assenza di ogni tipo di segnaletica verticale ed orizzontale su tutto il piazzale adibito a terminal bus;
  • assenza di segnaletica rispetto agli Stalli di partenza e di arrivo;
  • assenza di cartellonistica relativa alle indicazioni delle linee di destinazione e, quindi, risulta quasi impossibile per i viaggiatori trovare da quale punto parta il bus di proprio interesse;
  • assenza di piazzole/salvagente per la salita e la discesa dei passeggeri;
  • assenza di coperture idonee a riparare tutti i passeggeri in attesa, in caso di intemperie;
  • mancato rispetto da parte dei veicoli privati e dei bus privati del divieto di accesso all’area adibita a terminal bus.

Oramai, da troppo tempo, tale capolinea di Pescara versa in condizioni di vero e proprio degrado, con un rimpallo di responsabilità tra il Comune di Pescara e la Tua; le promesse effettuate sui mezzi di informazione, con opere faraoniche, vengono, immancabilmente, smentite nel tempo.

Il costo per riqualificare il Terminal Bus, ne siamo certi, è veramente irrisorio, per dare un segnale di vicinanza alle persone. Gli utenti finali, ovvero i turisti, le lavoratrici ed i lavoratori pendolari, i pensionati, gli studenti, i giovani e, quindi, tutti i viaggiatori sono, al dir poco, vessati ed umiliati, invece di essere incoraggiati ad utilizzare i mezzi pubblici, in una fase storica nella quale occorre un enorme mutamento della mentalità da parte di tutti. Appare, al contrario, che chi amministra il servizio pubblico abbia interesse ad evitare che i cittadini possano utilizzare i vettori alternativi al mezzo privato.

La valorizzazione del trasporto pubblico, con tutto quello che può comportare nei vari ambiti, si realizza anche con un benessere collettivo e con delle informazioni adeguate al servizio offerto.

Tale scempio è anche un’offesa verso tutti i cittadini.