PMI PROTAGONISTE DELL’ECONOMIA

Di fronte alle sfide del digitale, è la crescita sostenibile il sentiero da seguire.

Pescara, 12 luglio 2024. Imprenditori, manager, professionisti, rappresentanti delle amministrazioni pubbliche e della società civile hanno partecipato numerosi ieri 11 luglio 2024 all’evento di Piccola Industria Confindustria Abruzzo “Insieme per l’Abruzzo – Crescere nella sostenibilità: Patto Imprese/Territorio per uno sviluppo armonico” nella sala Eden di Ortona, ascoltando gli interventi di esperti di assoluto rilievo in rappresentanza di imprese e istituzioni.

“Oggi è quanto mai necessario promuovere, soprattutto tra le Pmi, una cultura dell’innovazione affinché possano cogliere tutte le opportunità e possano mettersi al riparo anche da tutti i rischi a cui la rivoluzione digitale le espone – ha dichiarato il presidente della Piccola Industria di Confindustria Giovanni Baroni – Le Pmi svolgono un ruolo da protagoniste, costituiscono oltre il 90% del mercato in Europa, in Italia rappresentano un valore aggiunto del 65,1% e danno lavoro al 76,2% degli occupati. Se non saliranno a bordo del treno dell’innovazione rimarranno indietro e rischieranno di scomparire. Dobbiamo lavorare sulle filiere affinché le piccole aziende siano inserite in ecosistemi virtuosi capaci di trainarle. Le Pmi abruzzesi hanno dimostrato di saper rispondere con entusiasmo alla sfida digitale, in particole quella dell’intelligenza artificiale, e questa regione è diventata leader nell’open data. Dobbiamo procedere spediti su questo sentiero di crescita”.

Il Presidente Giuseppe Ranalli, promotore dell’evento, ha sottolineato: “Le PMI si confermano la principale ossatura del sistema produttivo nazionale e regionale ma anche il comparto produttivo che va sostenuto maggiormente in questo passaggio sulle nuove politiche industriali, di processi, di riorganizzazione digitale, di industria 5.0 e politica green. Essendo la Regione verde d’Europa, conserviamo un elevato grado di formazione delle giovani generazioni, aziende che investono in ricerca e innovazione, competenze professionali con previsioni di quote di mercato in aumento per molti nostri prodotti. Ma la fuga di cervelli ci colpisce duramente, dobbiamo recuperare i giovani che scelgono di andare all’estero. Un depauperamento per le imprese abruzzesi e la loro competitività sul mercato. Dobbiamo sviluppare l’attrattività dei nostri luoghi di lavoro, con azioni di welfare con una gestione diversa delle ns. Risorse Umane. Ascoltare di più i nostri collaboratori, aprirsi al dialogo, raccogliere le loro idee. Rendere i nostri luoghi di lavoro più inclusivi, green e soprattutto ancora più sicuri ed accoglienti perché il mondo del lavoro è cambiato, le esigenze dei nostri collaboratori sono diverse rispetto al passato.”

Silvano Pagliuca – Presidente Confindustria Abruzzo e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico ha aggiunto: “È fondamentale che le piccole e medie imprese (PMI) del nostro territorio, competenti e innovative, all’interno della filiera automobilistica, comprendano la direzione delle forze macroeconomiche e geostrategiche che stanno ridefinendo il mondo. Come nel passato, quando il motore a scoppio ha rivoluzionato il settore, oggi le rivoluzioni tecnologiche sono ancora più rapide e dirompenti. Accettiamo queste sfide e le opportunità che ne derivano. Aziende come  Blockbuster hnnoa pagato il prezzo per non aver adeguato la loro strategia all’innovazione. Il CEO Microsoft Steve Balmer dichiarò: “L’Iphone? Non ha nemmeno una tastiera”.

Il CEO Twenty Century Fox Darryl Zanuck: “La televisione non durerà più di 6 mesi, la gente si stancherà presto di guardare una scatola ogni sera.” Dobbiamo imparare da questi esempi e rimanere agili, pronti a cogliere le opportunità offerte dalla transizione verso l’elettrificazione e la mobilità sostenibile. Le filiere devono sostenere i capi filiera internazionali, collaborando per creare un ecosistema competitivo e resiliente. In questo contesto, Tesla sta avendo un impatto simile a quello che Apple ebbe nell’industria telefonica, e dobbiamo essere pronti a seguire questa direzione.”

“La sostenibilità per le imprese deve essere vissuta come uno stimolo continuo per migliorare i processi e aumentare la competitività nei propri mercati di riferimento.” Ha dichiarato Mario Zanetti, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Economia del Mare, Presidente Confitarma e AD Costa Crociere. ” La Blue Economy ha già accettato da molti anni questa sfida, ma ha bisogno del supporto delle Istituzioni affinché vengano create le migliori condizioni e forniti gli aiuti anche economici per favorire l’innovazione e la conseguente adozione delle soluzioni più avanzate ed efficaci. Solo grazie all’impegno di tutti gli attori coinvolti, la Blue Economy potrà continuare a generare valore condiviso e far crescere il tessuto economico a livello nazionale e territoriale”

Durante lo svolgimento dei lavori, focus sul settore turistico con Daniele Kihlgren – A.D. Sextantio che, in collegamento da remoto, ha parlato del recupero del patrimonio storico minore da Santo Stefano di Sessanio ai Sassi di Matera.

Inclusione e leadership femminile nei piani di sostenibilità aziendali sono stati illustrati da Simona De Giorgio – Director, IS Delivery Management di Aptar, che ha condiviso le best practice realizzate dalla multinazionale anche sul nostro territorio.

L’Abruzzo e la competitività industriale e turistica sono stati al centro di una tavola rotonda con Antonio Forlini Direttore Institutional & Public Affairs Amadori Spa, Tiziana Magnacca – Assessore Regionale Attività Produttive Abruzzo, Graziano Marcovecchio – Presidente Pilkington Italia Spa, e Antonella Ballone – Presidente CCIAA Gran Sasso D’Italia.

Di Abruzzo come Regione europea dell’innovazione hanno parlato inoltre Pasquale Casillo – Presidente BdM Banca, Marco Marsilio – Presidente Regione Abruzzo e Aldo Patriciello – Deputato Parlamento Europeo.

Sono intervenuti anche Gianluca Braga – Commissario Prefettizio Comune di Ortona, Salvatore Minervino – Segretario Generale Autorità di Sistema Portuale Mare Adriatico Centrale, Valentina De Gregorio Porta– per l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Chieti.

Ha moderato i lavori Nino Germano, giornalista.




I 100 ANNI DEL CIRCUITO DI PESCARA

Poche ore e le celebrazioni ufficiali per i “100 anni del Circuito di Pescara” entreranno nel vivo 

Pescara, 11 luglio 2024. Tutto è pronto, gli organizzatori dell’Old Motors Club d’Abruzzo con in testa il Presidente Fabio Di Pasquale, Il Comune di Pescara e la  Regione sono pronti a dare avvio alla due giorni motoristica celebrativa. Domani, venerdì giungeranno a Pescara i parenti dei grandi Campioni che hanno partecipato al leggendario Circuito di Pescara. Tra questi i figli di Manuel Fangio e Stirling Moss, Juan Cito Fangio ed Elliot Moss, la moglie di Lorenzo Bandini, i nipoti di Varzi, di Biondetti di Villoresi, di Fagioli, di Luigi Spinozzi e di Rudolf Caracciola, il figlio di Pirocchi ed il cugino di Nuvolari. Presenti anche un rappresentante della FIVA ed il Presidente dell’Asi Alberto Scuro, oltre all’ex pilota di Formula 1 Jarno Trulli.

Sabato mattina è prevista la visita alla Mostra fotografica presso la  Sala D’Annunzio dell’Aurum  “La Coppa Acerbo. Motori, consenso e modernità” curata dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Abruzzo e del Molise. A seguire, in tarda mattinata, i familiari dei piloti insieme ai rappresentanti Istituzionali si recheranno a Spoltore presso il monumento alla Coppa Acerbo dove verrà scoperta la targa in memoria dei cento anni. L’attenzione si sposterà quindi alla serata.

Alle 19:30 in Piazza della Rinascita a Pescara, dove verranno esposte per la gioia degli appassionati  8 vetture che hanno corso nelle varie edizioni del Circuito di Pescara dal 1924 al ‘61, si inizierà con l’annullo filatelico su una cartolina appositamente realizzata da Poste Italiane in ricordo dell’evento. Saranno presenti la Famiglia Romeo proprietaria della Coppa Acerbo ed il Responsabile filatelia di Poste Italiane Giovanni Machetti. Alle 21, con diretta tv su Rete8,  verrà proiettato il cortometraggio dedicato ai 100 anni della corsa pescarese e successivamente la giornalista Claudia Peroni racconterà la storia del Circuito di Pescara, che con i suoi  25,579 chilometri è ancora oggi il più lungo del mondo tra i tracciati di F1.

Sempre sabato  in mattinata, presso l’Aurum prenderà il via il Ferrari Tribute con la partecipazione di numerose vetture iconiche del Cavallino ed organizzato dal Ferrari Club Italia. Le Ferrari percorreranno il famoso tracciato ed un tour  paesaggistico sulle colline pescaresi per poi fare rientro in Piazza della Rinascita.  Sarà presente anche il Presidente Vincenzo Gibiino su Ferrari GTO che ritirerà il premio dedicato ad Enzo Ferrari e che lo consegnerà poi a Piero Ferrari.   




TOLLO WINE FESTIVAL

Al via l’evento dedicato ai vini di Tollo e della Tullum Docg

Tollo, 11 luglio 2024. Venerdì 19 luglio il centro storico di Tollo ospiterà l’evento dedicato alle eccellenze locali, mentre la giornalista Adua Villa condurrà un wine show dedicato ai vini della denominazione

Il Consorzio Tullum Docg sarà il protagonista del Tollo Wine Festival, evento enogastronomico dedicato alle tipicità enoiche locali in programma venerdì 19 luglio nelle principali vie del centro storico di Tollo. La prima edizione della manifestazione rappresenterà un’occasione per gli enoappassionati per scoprire e approfondire i vini del territorio tollese e della Tullum Docg, tra le più piccole denominazioni d’origine italiane.

L’evento aprirà ufficialmente alle ore 18:00, con il convegno in programma in Piazza Caduti di Nassirya Evoluzione dei mercati del vino e cambiamento climatico, dove interverranno Angelo Radica, Sindaco di Tollo e Presidente dell’Associazione Città del Vino, Alessandro Nicodemi, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Gianni Pasquale, Presidente di Assoenologi Abruzzo-Molise, l’agronomo Maurizio Odoardi e Ombretta Mercurio, Vicepresidente dell’Ordine degli Agronomi.

A partire dalle 19:30 si apriranno i banchi d’assaggio, dove i partecipanti potranno degustare le diverse etichette delle aziende vitivinicole che operano all’interno del Comune di Tollo – Cantina Tollo, Feudo Antico, Vigneti Radica e Società Cooperativa Agricola Coltivatori Diretti Tollo – e i vini Tullum Docg nell’area dedicata a questi ultimi, mentre gli stand gastronomici offriranno deliziosi abbinamenti selezionati. Alle 19.30, inoltre, la giornalista Adua Villa condurrà un wine show dedicato esclusivamente alla Tullum Docg, un viaggio alla scoperta delle espressioni tipiche della denominazione, dove Montepulciano, Passerina e Pecorino hanno trovato la loro dimora ideale.

“L’idea del Tollo Wine Festival nasce dalla volontà di celebrare il nostro patrimonio enoico e di promuovere le eccellenze del nostro territorio – dichiara Pantaleone Verna, Presidente del Consorzio Tullum Docg –. Con questa manifestazione desideriamo far conoscere la nostra denominazione, un luogo magico sospeso tra il mare Adriatico e la Majella dove da secoli nascono vini unici, come dimostrano i resti della villa rustica e i dolia di epoca romana rinvenuti nella località di San Pietro”.

La serata sarà ulteriormente arricchita dall’esibizione del gruppo The Palmina’s, che proporrà il meglio della musica anni ’50 e ’60, e dal dj set di Gianluca Galeazzo, creando un’atmosfera coinvolgente e festosa che unisce vino, cibo e musica in un’esperienza unica.

Il Tollo Wine Festival è organizzato in collaborazione con il Comune e la Pro Loco Tolle Me APS di Tollo, il Consorzio Tullum Docg, Cantina Tollo, Feudo Antico, Vigneti Radica e la Cooperativa Agricola Coltivatori Diretti di Tollo. Il costo d’ingresso alla manifestazione è pari a 15 euro e comprende il carnet con tre degustazioni e il kit con sacca e calice.




LA BATTAGLIA DI TAGLIACOZZO

Proiezione del film nell’ambito di EstArte Maglianese 2024

Magliano de’ Marsi, 11 luglio 2024. L’Amministrazione Comunale di Magliano de’ Marsi, nell’ambito del cartellone delle manifestazioni estive “Est’Arte Maglianese 2024”, annuncia la proiezione del film “La Battaglia di Tagliacozzo” a cura di Raffaello Di Domenico, che si terrà oggi, giovedì 11 luglio, presso il suggestivo Giardino della Lettura.

L’evento, che inizierà alle ore 21:30, rappresenta un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di storia e cinema. Il documentario storico sullo scontro dei Piani Palentini narra gli eventi della storica battaglia del 1268, offrendo uno spaccato avvincente della nostra eredità culturale.  La proiezione si svolgerà all’aperto, nel pittoresco Giardino della Lettura, un luogo che aggiunge un tocco di magia all’evento.




ACCORDI LETTERARI SOTTO LE STELLE

Arpa e parole si uniscono per il primo appuntamento della rassegna Musica e Parole nel Borgo a Montesilvano Colle

Montesilvano, 11 luglio 2024. La prima edizione della rassegna letteraria “Musica e Parole nel Borgo” prenderà il via questa sera, con inizio alle ore 21:30, nella splendida cornice di Montesilvano Colle, per celebrare la sinergia tra letteratura e musica. L’iniziativa, promossa dal Comune di Montesilvano e curata dall’Associazione Pro Loco Monti Silvani in collaborazione con l’Associazione per la Libera Cultura in Abruzzo, mira a promuovere l’impegno culturale di autori locali e nazionali, valorizzando il territorio e la sua storia.

Il primo dei cinque appuntamenti in programma prevede la presentazione di due opere di rilievo: “Cronache dal lontano immenso” di Antonio Di Loreto, è un romanzo storico sulla vicenda degli abruzzesi che andarono a costruire la ferrovia Transiberiana, che sarà presentato dall’autore stesso insieme a Riccardo Condò, editore del romanzo. La discussione sarà moderata dalla giornalista Franca Terra.

“Donne Pioniere” di Anna Maria Pierdomenico, una raccolta di settanta storie vere, è un volume a metà tra un saggio e un vero e proprio prontuario delle figure femminili che hanno fatto la storia. Opera Finalista Sez. A Saggistica del Premio dell’Editoria Abruzzese 2021. Parteciperà con l’autrice, Paola Sardella, Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Montesilvano. La discussione sarà moderata dallo scrittore e giornalista Andrea La Rovere.

A impreziosire la serata, le melodie dell’arpista Mari Lena, che con la sua musica arricchirà l’atmosfera della rassegna.




SCREENING MAMMOGRAFICO

Il camper della Asl per i controlli gratuiti dal 15 al 19 luglio

Roseto degli Abruzzi, 11 luglio 2024. Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione di prevenzione del tumore al seno, la Asl di Teramo, con il supporto dell’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi, ha organizzato cinque giorni di controlli gratuiti sul territorio di Roseto degli Abruzzi.

Per questo motivo, da lunedì prossimo 15 luglio fino a venerdì prossimo 19 luglio, il camper mobile messo a disposizione per l’esecuzione di mammografie da screening stazionerà in piazza della Repubblica dalle ore 8:30 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 17.

Per sottoporsi allo screening gratuito, riservato alle donne dai 50 ai 69 anni di età e per il quale non serve l’impegnativa, è necessario prenotarsi al numero verde 800 – 210002 o contattando l’Help Desk della Asl di Teramo.

“Lo screening mammografico rappresenta un pilastro fondamentale nella lotta contro il cancro al seno, una delle neoplasie più diffuse tra le donne – affermano la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti e la Consigliera con delega alle Pari Opportunità Toriella Iezzi – Consapevoli dell’importanza di questo strumento di prevenzione, come Amministrazione Comunale abbiamo dato il nostro pieno supporto all’Azienda Sanitaria di Teramo per questa importante campagna che, ancora una volta, nell’arco di pochi mesi si svolgerà sul nostro territorio. Invitiamo, quindi, tutte le donne rosetane che rientrano nel range d’età indicato a contattare la Asl per sottoporsi a questo importante esame”.




I CONCERTI DI EUTERPE

Entra nel vivo la XXVIII edizione della rassegna di musica antica

Calascio 11 luglio 2024. Sabato 13 luglio 2024 alle ore 19, entra nel vivo la XXVIII edizione della rassegna di musica antica “I CONCERTI DI EUTERPE” nella chiesa di San Leonardo a Calascio. Il concerto dal titolo Sento ch’el cuor me manca vedrà protagonista la musica dei salotti ottocenteschi con l’esecuzione di brani vocali e strumentali di alcuni fra gli autori più importanti del tempo.

Nel corso dell’Ottocento, i salotti borghesi divennero centri culturali, ospitando esibizioni di artisti celebri come Mauro Giuliani e Niccolò Paganini. Giuliani, rinomato chitarrista, incantava con composizioni eleganti e virtuosistiche, mentre Paganini, violinista rivoluzionario, affascinava con il suo stile unico e spettacolare ed entrambi contribuirono a definire l’atmosfera musicale dell’epoca. Gli interpreti di questo viaggio nella musica romantica saranno Maria Antonietta Cignitti, soprano, Gabriele Pro, violino e Antonio Pro chitarra dell’800. Il terzo appuntamento della manifestazione si terrà a Salle, in provincia di Pescara, lunedì 15 luglio 2024 alle ore 21:15 presso il Museo delle Corde Armoniche.

L’ensemble Aquila Altera e Giuseppe Tomei, voce recitante, con l’introduzione di Angelo De Nicola, terranno, in prima assoluta, lo spettacolo teatrale e musicale dedicato al beato Roberto da Salle, discepolo di Celestino V. La rassegna continuerà fino al 18 agosto nei borghi di Barete, Barisciano, Ocre, Santo Stefano di Sessanio.

Ecco il calendario dei prossimi appuntamenti:

Salle (PE) – lunedì 15 luglio ore 21.15

Chiesa di San Salvatore

ROBERTO SE FACE CHIAMARE

Roberto da Salle il discepolo di Celestino

Introduce Angelo De Nicola

Giuseppe Tomei, voce recitante

Aquila Altera ensemble

Barisciano (AQ) – sabato 20 luglio ore 21

Chiesa Madonna del Buon Consiglio

ALA GUERRA ALA GUERRA

a suon di frottole

Dulcedo Ardens

Marta Rook, voce

Tommaso Tarsi, liuto

Ocre (AQ) – martedì 6 agosto ore 21

Monastero di Santo Spirito

LAUDAR VOLLIO PER AMORE

Francesco raccontato

con le parole e la musica del suo tempo

Luca Serani, voce recitante

Aquila Altera ensemble

S. Stefano di Sessanio (AQ)  – sabato 10 agosto ore 19

Piazzetta via della Chiesa

À DEUX VIOLES

 Amalia Ottone e Marco Ottone, viole da gamba

Barete (AQ) – domenica 18 agosto ore 17.30

Cortile palazzo Cionni

ALTAS ONDAS

Incontri e racconti lungo le vie del Medioevo

Le Cantrici di Euterpe

Aquila Altera ensemble




RICORDANDO FABIO COCCO

Le lotte sindacali per i diritti, la dignità e la sicurezza nel lavoro

Pescara, 11 luglio 2024. Sabato 13 luglio 2024 alle ore 10:00 presso la sala assemblee della sede USB Pescara via G. Mezzanotte 42 ricorderemo il nostro grande compagno di lotta.

A circa un mese dalla scomparsa, USB ricorda Fabio Cocco nella sua azione sindacale a tutela dei diritti, della sicurezza, della salute e della dignità nel mondo del lavoro.

Il suo operato ha permesso alla Federazione USB Abruzzo e Molise una costante ed importante crescita attraverso la lotta e l’impegno, portato avanti con dedizione e serietà.

La strada che ha contribuito ad intraprendere e il lavoro svolto è un lascito che l’USB continuerà a percorrere, anche per non disperdere gli insegnamenti di un integerrimo sindacalista e di un Grande Uomo.

All’incontro parteciperanno:

– Fabiana Di Pierro e Pamela Cocco

– Dirigenti USB Nazionale del lavoro privato e del Confederale

– Dirigenti USB della Federazione Abruzzo e Molise

– I lavoratori.

Unione Sindacale di Base

Federazione Abruzzo e Molise




QUALE FUTURO PER RAGAZZI E ADULTI AUTISTICI?

La riforma della rete ospedaliera e dei servizi territoriali

Pescara, 11 luglio 2024. Le risposte alle otto domande proposte da Autismo Abruzzo ai candidati alle ultime elezioni hanno dato indicazioni abbastanza chiare ma, ad oggi, non vediamo alcuna strategia da parte della regione per la soluzione delle criticità segnalate.

La necessità di assicurare la copertura del disavanzo delle Asl e le difficoltà nella presa in carico per le persone collocate in lista di attesa mettono in evidenza le difficoltà del sistema regionale.

Il budget stabilito dalla delibera di Giunta regionale n. 107 del dicembre 2022 con la quale si stabiliva il fabbisogno triennale (2022-2024) dei vari setting non rispetta il diritto alle cure di tutti i ragazzi collocati in lista d’attesa. Questa delibera, pur essendo stata emendata in tre occasioni, non è mai stata revisionata sulla base dell’effettivo fabbisogno ma semplicemente si basa sugli importi di spesa documentati per l’anno 2021. Allo stesso modo, le attività residenziali previste come budget dalla delibera 807 del dicembre 2022 e definite come setting dalla delibera 360 del 2019, prevedono soltanto 30 posti letto. Il fabbisogno stimato è naturalmente di gran lunga superiore ma la regione sembra al momento non affrontare questa grave criticità.

Quale sarà il futuro dei nostri figli e di noi famiglie? Una volta completato il percorso riabilitativo all’interno di strutture accreditate, quale sarà il destino di queste persone?

Ad oggi non abbiamo alcuna risposta e invitiamo pertanto la Regione Abruzzo a porre in urgente connessione sanità e sociale e auspichiamo che la V Commissione Sanità e Sociale e la Commissione Vigilanza possano avviare con urgenza un confronto costruttivo volto a individuare l’effettivo fabbisogno, le eventuali soluzioni e gli interventi che in urgenza devono essere attuati per garantire il diritto alle persone autistiche.

L’integrazione sociosanitaria è, non solo secondo il nostro parere, l’unico strumento in grado di fornire soluzioni diffuse sul territorio abruzzese e calate su misura alle necessità di ragazzi e adulti. Partendo dalle proficue esperienze esistenti nella provincia dell’Aquila, con i Centri per l’autismo Casa Di Michele all’Aquila e Pratola Peligna ma anche con la positiva esperienza della Casa del Sole di Città Sant’Angelo, si può dare l’avvio formale ad un’integrazione sociosanitaria per dare una risposta in tempi brevi e a costi sicuramente più sostenibili delle quote previste per i posti letto.

Infine, chiudiamo questo comunicato con una notizia positiva e una ulteriore riflessione: abbiamo appreso con soddisfazione dell’avvio del servizio di “odontoiatria sociale“ presso l’Ospedale Renzetti di Lanciano, grazie al Team del Reparto di Odontostomatologia condotto dal dott. Gianni Di Girolamo.

Il presidente Marsilio ha dato notizia di questo importante intervento e speriamo che la stessa attenzione possa essere assicurata ai pazienti non collaboranti che dal gennaio 2019 attendono l’attuazione nella nostra regione delle linee guida per la salute orale per pazienti non collaboranti. Ad oggi in Abruzzo, non esiste alcuna possibilità di agire in tempi rapidi per la salute orale di persone autistiche. Non è previsto il re-impianto per pazienti non collaboranti che, da adulti, sono tutti condannati a restare senza dentatura. Una fredda lista di attesa, lunga di mesi, accoglie gli utenti non collaboranti.

Tante le eccellenze in questo campo nella nostra Regione che negli anni hanno offerto un servizio di grande qualità, ma ad oggi prive di strumenti adeguati e senza le sedute necessarie di sale chirurgiche (per intervenire su persone non collaboranti occorre la sedazione totale).




IL GIRO D’ITALIA WOMEN

Ecco il percorso cambia la viabilità per l’ottava tappa della 35esima edizione dedicata alle donne

Pescara, 11 luglio 2024. Domenica, 14 luglio, partirà da Pescara l’ottava tappa del 35esimo Giro d’Italia women 2024, organizzato da Rcs che ancora una volta ha scelto il capoluogo adriatico per un appuntamento sportivo di rilievo. La tappa in questione, che si concluderà a L’Aquila, avrà come punto di partenza piazza della Rinascita/via Nicola Fabrizi. Il via è in programma alle ore 10.45. In vista della competizione, si sono svolte alcune riunioni in Comune e gli uffici stanno predisponendo una ordinanza per disciplinare la viabilità, annunciano il sindaco Carlo Masci e l’ex consigliere comunale Armando Foschi, che ha partecipato a tutti gli incontri.

In attesa che venga pubblicata l’ordinanza Foschi fa sapere che la carovana attraverserà via Nicola Fabrizi, via Venezia, via Chieti, piazza Martiri Dalmati e Giuliani, via De Gasperi e il sottopasso ferroviario, via Ferrari, via del Circuito fino a Villa Raspa di Spoltore dove ci sarà il chilometro zero. Su tutto il percorso sarà istituito il divieto di sosta e di fermata dalle ore 6 di domenica, fino al passaggio della carovana.

Sempre da domenica mattina alle 6 scatteranno i divieti di sosta e fermata con rimozione forzata in via Regina Margherita, da via de Amicis fino a piazza della Rinascita, fino al momento della partenza, per ospitare le ammiraglie. I pullman delle squadre saranno sistemati nel terminal bus mentre i pullman della Tua saranno collocati su Corso Vittorio (lato nord) e i bus di linea extraurbani partiranno dall’area antistante l’Imago Museum, in corso Vittorio Emanuele. I mezzi al seguito del Giro troveranno posto nella zona dell’antistadio. Il divieto di transito lungo il percorso sarà gestito dalle forze dell’ordine e dalla polizia locale, a partire da un’ora prima del passaggio della carovana.

I dettagli saranno forniti anche attraverso il volantinaggio, per informare i cittadini.

Ancora una volta Pescara è stata scelta come luogo per una gara ciclistica di altissimo livello, qual è il giro d’Italia – dicono Masci e Foschi ricordando che a maggio 2022 c’è stata la partenza da Pescara del Giro d’Italia – a maggio dell’anno scorso qui si è tenuta la presentazione del Giro e Pescara ha ospitato un traguardo volante. E sempre il capoluogo adriatico è stato scelto per il Giro d’Abruzzo. Ci saranno dei disagi, domenica, ma siamo certi che i pescaresi saranno comprensivi, considerata l’importanza di questo appuntamento a livello promozionale“. La gara, infatti, potrà essere seguita in eurovisione: oltre alla diretta su Rai sport, la competizione ciclistica potrà essere seguita su Discovery plus e su Eurosport.




MILAREPA

Liliana Cavani, ritorno sul Gran Sasso

L’Aquila, 11 luglio 2024. È un ritorno a casa quello che Liliana Cavani compierà sabato 13 luglio per presenziare alla proiezione in anteprima assoluta della versione restaurata del suo MILAREPA (1974); è sul Gran Sasso, infatti, che la regista di Carpi ha girato questo film sul maestro yogi ed anche FRANCESCO, il film del 1988 con Mickey Rourke.

La proiezione avrà luogo nel piccolo Teatro “Francesco Giuliani” di Castel del Monte, borgo montano incastonato all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga a quota 1350 metri sul livello del mare, e aprirà la decima edizione del Festival del Gran Sasso, manifestazione che conferma la sua vocazione a promuovere la montagna più alta e più bella dell’Appennino attraverso la cultura, gli incontri, l’arte, le attività all’aria aperta e soprattutto il coinvolgimento dei territori e delle comunità locali.

E sarà proprio la comunità di Castel del Monte ad accogliere la grande cineasta con le proprie associazioni in attività per rendere il borgo vivo e ospitale; proprio per l’occasione, infatti, saranno organizzate passeggiate nelle strade, nelle piazze e nei musei, sarà preparata una degustazione dei prodotti più tipici di Castel del Monte e del Gran Sasso e, soprattutto, sarà presentata in anteprima La notte delle Streghe, tradizionale spettacolo teatrale che rievoca vecchi miti e leggende del territorio che raccontano di streghe e magia e proprio in questo ricollegandosi alla pellicola della Cavani: magia nera e magia bianca, bene e male, tradizioni e suggestioni, tanto negli antichi testi orientali quanto nella tradizione orale dei paesi appenninici con storie di magia raccontate ed anche vissute direttamente fino a pochi decenni or sono.

Oltre alla comunità castellana Liliana Cavani sarà accolta anche dal direttore artistico del Festival del Gran Sasso Federico Vittorini e dal presidente della Abruzzo Film Commission, nonché storico del Cinema, Piercesare Stagni con i quali al termine della proiezione si intratterrà a ricordare le esperienze vissute sul Gran Sasso per la realizzazione dei suoi film e ripercorrere la propria filmografia e la propria carriera cinematografica, proprio nel 2023 omaggiata anche dal Festival di Venezia con il prestigioso Leone d’Oro alla Carriera.

Per Liliana Cavani sarà anche l’occasione per godere di una visita dei luoghi più suggestivi del Gran Sasso, anche attraverso gli eventi del Festival del Gran Sasso che si succederanno i giorni 13 e 14 luglio e poi fino alla conclusione del 21 luglio, attraverso i Comuni di Castel del Monte, L’Aquila, Navelli e Santo Stefano di Sessanio.




LEONARDO IL MITO DEL RINASCIMENTO

Arriva il colossal Teatrale

Lanciano, 11 luglio 2024. Dopo il successo internazionale la Nestor Theater Company di Kevin Arduini arriva a Lanciano in Piazza D’armi il 12 luglio ore 21:00, con il grande spettacolo sulla vita del genio del Rinascimento che tanto sta facendo parlare la stampa nazionale.

Uno spettacolo di danza, canto, recitazione e musica dal vivo in nome della storia del grande Leonardo da Vinci. Il rapporto misterioso con la madre Caterina, i costumi sfarzosi, l’ambientazione di un Rinascimento meraviglioso, onirico ed immaginifico.

Nel cast anche tre artiste abruzzesi : il soprano e musicista Bibiana Carusi e le danzatrici Chiara dell’Omo , Erika Zilli, Enrica Cornacchia.




TORNA IL BEER FESTIVAL

Pronta a partire la terza edizione della festa della Birra Artigianale, dal 18 al 21 luglio

San Demetrio ne’ Vestini, 11 luglio 2024. Dal 18 al 21 luglio 2024, dopo il successo dei primi due anni, parte la III edizione del San Demetrio Ne’ Vestini Beer Festival, la Festa della Birra Artigianale. Nel nuovo Parco della musica “Lamberto Sollazzi” sito in Via Madonna dei Raccomandati, una ottima e vasta scelta di birre artigianali accoglierà centinaia di avventori che dalle prime ore serali saranno intrattenuti per tutta la durata dell’evento da tanta musica live con gruppi di grande livello artistico per poi proseguire e finire con vari dj set.

Nella serata di venerdì 19 ci sarà anche “l’ AperiYoga” a cura di Ilde Mastrangeli, in collaborazione con Fly Factory e 1cona associazione.

Una grande varietà di birre artigianali confermerà la proposta di alta qualità degli scorsi anni: si passerà dalle  classiche lager, pils, weisse, a fresche blanche, ipa, apa, stout, arrivando a birre più corpose in stile belga, con un occhio di riguardo anche per le gluten free.

L’esperienza degustativa sarà arricchita anche da birre aquilane che completeranno la proposta insieme ad altre scelte del territorio abruzzese, italiano ed europeo.

L’Associazione Culturale “Looppolo” – con il patrocinio della Fondazione Cappelli e del Comune di San Demetrio Ne’ Vestini – renderà di anno in anno l’evento più ricco e vicino ai sapori della terra aquilana che in questa edizione presenterà un’offerta culinaria a km 0, con stand locali come San Pio Carni e Farina del Mio Sacco.

Dunque il 18, 19, 20, 21 luglio 2024 il Beer Festival vi aspetta a San Demetrio Ne’ Vestini!




RIAPRE IL PARCO BADEN POWELL

Chiusura decisa dal sindaco e dall’assessore dopo l’omicidio

Pescara, 10 luglio 2024. Il parco Baden Powell di via Raffaello è stato riaperto oggi dal Comune di Pescara. La chiusura era stata decisa dal sindaco Carlo Masci e dall’assessore uscente Gianni Santilli dopo l’omicidio avvenuto alle spalle del parco, in un’area di proprietà di Rfi: all’indomani del tragico fatto di sangue, quella zona era diventata meta di un andirivieni di persone curiose.

L’area è tornata fruibile al pubblico da stamani. Anche stamani, come avvenuto nei giorni scorsi, il sindaco ha avuto un colloquio telefonico con i rappresentanti di Rfi ribandendo la richiesta di trasformare l’area dove Christopher ha perso la vita in uno spazio per i giovani, dove praticare sport.

E anche in questa occasione Masci ha registrato l’assoluta disponibilità di Rfi a muoversi in questa direzione. Dinanzi al parco, annuncia il primo cittadino, sarà posizionata una targa in ricordo di Christopher.




SCRITTI VARI SULLA TERRA DI ROCCARASO

“E Roccarase lu paese elette, pe’ la bellezze porte unore e vante, dòmene lu munne da distante e de lu munne è lu vere tette”[1]

di Franco Cercone

[Pubblicazione a cura di Franco Cercone, Scritti vari sulla terra di Roccaraso, La Moderna, 1976 Sulmona]

Dopo la fondamentale opera dell’Ill. Prof. Francesco Sabatini, «La Regione degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo. Roccaraso Pescocostanzo» [Roccaraso 1960, a c. dell’Azienda Soggiorno e Turismo], più nulla resta da dire sulle vicende storiche di Roccaraso.

Scopo del presente quaderno è pertanto quello di offrire ai Cittadini di Roccaraso una rassegna degli scritti più significativi inerenti a personaggi e vicende di questa Terra, scritti che ho disposto solo per comodità in ordine cronologico.

Fra i personaggi che hanno dato maggior lustro a Roccaraso, spicca particolarmente la figura di Vincenzo Giuliani, medico e storico di fama, per lungo tempo restato, e non solo a Roccaraso, dove nacque nel 1737, un «illustre dimenticato».

Vincenzo Giuliani, afferma il Pansa in uno scritto inserito nel presente lavoro, è “un nome quasi ignorato nella repubblica delle lettere, ma non per questo inferiore a qualsivoglia altro del suo tempo. E la causa dell’oblio è da ricercarsi… nella grande modestia del nostro autore, che lasciò quasi tutte le sue opere manoscritte… “.

Come Salvatore Tommasi, anche Vincenzo Giuliani va annoverato fra gli spiriti eletti che hanno dato lustro a Roccaraso.

Sarebbe auspicabile pertanto che gli Amministratori riflettessero un po’ di più sulle glorie della loro Terra e dedicassero al Giuliani almeno una via, cosa che in verità il sindaco di Roccaraso, Prof. Oreste Petrarca ha promesso di fare. Una decisione in tal senso potrebbe costituire il primo passo verso la rinascita di tutte quelle attività culturali che attualmente a Roccaraso languono.

La distruzione del paese in seguito ai tristi eventi della seconda guerra mondiale ha rappresentato anche la distruzione di un modello culturale che individuava Roccaraso centrale non solo nei confronti dei centri limitrofi ma anche regionali.

La ricostruzione, avvenuta sotto lo stimolo del turismo, non è stata accompagnata dalla benefica azione diretta alla salvaguardia di quei valori culturali di cui la storia e il folklore roccolano erano pur ricchi ed il vuoto venutosi così a creare è stato di conseguenza riempito dall’azione acculturante del turismo romano e soprattutto napoletano.

Se è vero che il passato non torna, è anche vero che le sorti del futuro si determinano dal presente e pertanto molto può ancora essere fatto.

In tal senso è auspicabile a Roccaraso l’istituzione di un Centro Servizi Culturali e soprattutto di una biblioteca ben strutturata, in cui una sezione di Storia Patria avrebbe una benefica azione stimolante, soprattutto nei confronti dei giovani, ai quali essenzialmente è rivolto questo messaggio.

Dicembre 1976, Franco Cercone. 

VISITA DEL VESCOVO LANDOLFO (11 agosto 1316) ED ORIGINI DI ROCCARASO.

 [G. Celidonio, “La diocesi di Valva e Sulmona” Vol. III, Casalbordino 1911]

 «Ben presto il Vescovo Valvense entrò in possesso di S. Maria di Cinquemiglia e suoi beni, perché Landolfo, successore di Federigo, nel 1316, vi sta come in casa sua, e vi esercita piena giurisdizione episcopale: lo che riprova davvantaggio l’autenticità del bove surriferito.

Si rivela ciò dalla pergamena seguente, importante non solo per la storia di detto Monistero, ma anco pel limitrofo Roccaraso. L’origine di questa borgata si volle nientemeno assegnarla ad un pronipote di Noè!

Invece essa sorse pei monaci di Cinquemiglia, come già la Rocca di tal nome ed altri casali; ed a Santa Maria di Cinquemiglia fu sempre soggetta quale figlia alla madre.

Universitas et clerum Rocce de Rasino et Ecclesie seu cappelle loci ejusdem malienissimis retro temporibus et ad ipsius Rocce primerio statu (fin dall’origine sua).

Vi era però un grave inconveniente per questa sudditanza, cioè i bambini da battezzare ed i cadaveri da seppellire, che dovevano portarsi a S. Maria anco d’inverno, e per un tragitto di più di tre miglia. I Monaci, tenaci dei loro diritti, forse non vollero rimediarvi. Lo fece il Vescovo Landolfo nella santa visita del 1316 [2].

E fu il più bel frutto dell’aggregazione. Ricorda il documento la patruanza e l’offerta del pardino, la Chiesa di San Nicola, i suoi preti (… Dp. Perronus ac Dp. Nicolaus ed il Sindaco… Thomas de Gazaria [3] , qui alias dicitur Laydus Syndicus Universitatis Rocce de Rasino) ».

PRETI CHE VIVEVANO A RQCCARASO NEL 1356.

 [G. Celidonio, “Una visita pastorale nella diocesi Valvense, fatta nel 1356”; in «Rassegna Abruzzese di Storia ed Arte», diretta da G. Pansa, e P. Piccirilli; an. III, 1899, n. 8, Casalbordino.]

“In Rocca de Rasino sunt infrascripti Clerici: Dopnus Amícus; Dp. Alexander, Dp. Petrus; Dp. Oddo qui habent Ecc.: m. Sanctorum Nicolai et Ypoliti, que curam habet animarum et pre: a. eccl. San: Ypoliti eget reparatione. Dp. Amícus nescivit Articulos fidei intime.

Dixit qd: ipse et Dp. Alexander emit et vendat animalia.

Dp: Petrus nescivit Articulos fidei, et  Alexander nescivit dicere de operibus caritatis.

Solverunt pro procuratione tareni quattuor”.

COGNOMI DI RQCCARASO (ROCCA RASOLI) NEL 1447.

[N. F. Faraglia, «La numerazione dei fuochi nelle terre della Valle del Sangro fatta nel 1447», in “Rassegna Abruzzese di Storia ed Arte”, diretta da G. Pansa e P. Piccirilli. Casalbordino, an. II 1898, nn. 5-6; De Arcangelis Editore. Manca il numero dei fuochi e delle anime.]

Antonij – Barrelli – Baliste – Colecti – Gemme – Gentilis – Marchoni – Melucij – Roberti – Sachi – Spacucij – Vetuli.

PASSAGGIO Dl FRA’ SERAFINO RAZZI A ROCCARASO (Sec. XVI).

[Serafino Razzi, «Viaggi in Abruzzo», Inedito del sec. XVI, a cura di Benedetto Carderi. Japadre Editore, L’Aqui1a, pag. 224 segg.]

“Il Martedì a’ 28 di Maggio, ci stemmo in Castel di Sangro accarezzati da quei nostri padri.

Visitai dopo il Vespro il Signor Lionardo Pietra, Auditore generale dell’Ill.ma Marchesa di Pescara, e del Vasto, e ci mandò la sera a presentare.

Il Mercoledì a’ 29 dissi la messa per la b.m. del p. fr. Ieronimo Arrighi, detto il cappuccino, nostro Toscano, che qui morendo Vicario del Abruzzi, fu sepolto.

E dopo passato il fiume Sangro, e lasciataci la Rocca delle cinque miglia alla destra, salimmo, co’ molto sudore, sopra asprissime montagne fino attanto che arrivammo al nominato piano delle cinquemiglia, e cotanto pericoloso nello inverno, e ne i tempi cattivi.

E’ questa una vallata piana di cinque miglia, onde ha ricavato il nome, serrata e cinta fra altissimi colli, in cima di una alta montagna, di larghezza in certi luoghi di un miglio, et in alcuni di meno, onde tien forma di un catino vuoto.

E serrandovisi dentro ne i tempi cattivi le nevi, le piogge, e i venti, co’ tanta furia, impeto, e forza si vanno per quella avvolgendo, che ciascheduno anno, ci restano soffocate molte persone.

Et una volta, come scrive Monsignor Paolo Giovio, nel tempo delle guerre di Napoli, ci perirono gran numero di soldati (circiter 300 milites periere).

Ci furono già, edificati cinque Torrioni, per ogni miglio uno, acciocché in quelli, trovassero ne i cattivi tempi, i viandanti da ricoverarsi.

E perciò ancora furono edificate due Terre all’entrata di essa valle, acciò il prudente viandante, veggendo turbato il tempo possa in quelle fermare, e non si metterà a pericolo [4].

Nel tempo però dell’estate, no’ è pericolosa, anzi dilettevole assai essendo tutta piana fresca, e piena di praterie, se già non occorresse qulche horribile temporale.

Arrivati noi al principio ci fermammo al primo Torrione, a una tavernella che ci tengono la estate a bere un poco. Et ecco che vedemmo arrivare un drappello di montanine donzelle, le quali, per mio avviso, andavano per fasci di legna a una vicina selva, dalla più prossima Terra venendo. E scese che furono nel detto piano, così scalze come erano, e di panni leggieri vestite, si presono per mano, et in ballo tondo danzarono per buona pezza, sopra di quelle tenere, e fresche praterie, veggenti noi alquanto da lontano, per la strada militare, e diritta caminando, i loro destri, leggieri e spensierati salti.

Alla fine poscia del piano predetto per iscendere a Solmona trovammo la Terra di Rocca scura, e fatta la spiacevole china, e lasciatoci Pettorano, Terra maggiore alla sinistra e camminando sempre lungo freschissimi ruscelli e canali d’acque giungemmo al XVIII miglio in Sulmona, ove ci rattennero quei nostri padri Toscani riformatori, quasi co’ santa violenza quattro giorni appresso di loro”.

ANTICHISSIME ORIGNI D ROCCA DEL RASINO.

[G. Vincenzo Ciarlanti, «Memorie Historiche del Sannio», pag. 43 segg., Isernia 1644.]

“Pietro Leone Casella, De Primis Italiae Colonis, dice molto più in poche parole, che par bene addurle:

Carantios legimus, et Caracenos pro C. Ranty, et C. Razenui, vel Rasiny populi apud nos. Itaq. Caraceni, qui fecundum incolunt Atram ad Orientem et Razeny; quorum locus adhuc servat nomen Razinium, non iniucunda in campi planicie iuxta Aequos, qui sè a fratibus segregantes ad Meridiem ultra Rasinios reclusi sunt. Et media est inter Cominium vallem, et Coman urbem ad Septentrionem qua ipsa diruta est.

Dalla qual autorità appare che da C. Rantio, o C. Rasinio, il nome de’ Carantij, o Caraceni sortissero questi Popoli, i quali stavano in mezzo alla Valle di Cominio, e di Como.

Città hora distrutta: e anche al presente vi si conserva il nome di Rasino, poiché vi è un torrente chiamato con detto nome e una terra a quello vicina detta la ROCCA DEL RASINO;

È DI NON POCO ORNAMENTO ED HONORE A I DETTI LUOGHI, IL SAPER UNA SI’ ANTICA MEMORIA, ANZI UN SI’ ANTICHISSIMO PRINCIPIO DI TALE LORO NATIONE; mentre si vede in Beroso ove tratta di Nino terzo Bè di Babilonia, che Giano, cioè Noè, impose il cognome di RAZENUI alla posterità di Crano, e Crana sono i suoi nipoti, che fu nell’anno 268 dopo il diluvio, e da questa poi, o dai suoi discendenti, fu dato il nome a questa Regione”.

MICHELE TORCIA E LE SUE ANNOTAZIONI SU ROCCARASO.

In una famosa opera scritta alla fine del sec. XVIII, un acuto letterato napoletano, Michele Torcia, dava alle stampe il suo «Saggio Itinerario Nazionale Pel Paese de’ Peligni fatto nel 1792». Da esso stralciamo alcuni passi, anche se brevi, inerenti a Roccaraso. In tale Saggio il Torcia parla spesso di Vincenzo Giuliani, le cui opere costituivano anche per i più dotti, un punto costante di riferimento. Si ha l’impressione, ed il Torcia lo conferma, che molti studiosi dell’epoca abbiano attinto non poco materiale, dai manoscritti del Giuliani per stilare opere di carattere storico ed archeologico.

Pag. 3 segg. del Saggio: “D. Vincenzo Giuliani, mio amico e dotto medico di Rocca Erasino o Raso, in uno elaborato manoscritto sul Piano di Cinque Miglia annette all’Argatone non solo tutto il gruppo del moderno Chiarano, ma tutti i grossi lobi di monti coi rispettivi colli, valli, e piani, che sono compresi nei pecorosi tenimenti di Revisondoli, Rocca Valle-Oscura e Pescocostanzo.

Egli deve avere i suoi lumi istorici per appoggiar tale opinione, ma non gli ha enunciati nel suo manoscritto se pur mal non mi rammento. Se ne potrà interrogare il lodato professore”.

Pag. 21: “A Sulmona dà capo il quarto lato ancor più noto e di gran lunga più celebre nelle antiche istorie per le gesta de’nostri popoli di Corfinio e Sulmona già detta, e per le opere de’ loro Poeti Ovidio e Silio; nel Piano di Cinque Miglia per cui si deve passare, (la strada) costeggia il moderno Argatone sotto l’industre e culta popolazione di Roccaraso…”.

Pag. 116: “Il lungo viale di belli ontani che ornava l’erbosa piana tra Roccaraso e Pescocostanzo non ne conserva neppure il nome…”.

ROCCA DEL RÀSO NEL «DIZIONARIO» DEL GIUSTINIANI.

[L. Giustiniani, «Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli, sub voce Rocca del Raso»; Napoli 1797.]

“Terra in Abruzzo citeriore, in diocesi di Sulmona.

Con errore dicesi da taluno essere nella provincia dell’Aquila. In tutte le situazioni del Regno l’ho pure sempre ritrovata appellata Rocca del Raso, e non già Roccarasa.

È situata in luogo montuoso, di aria buona, e gli abitanti ascendono a circa 1300.

Essi sono addetti alla pastorizia, essendovi ottimi pascoli. Vi è una fabbrica di pannilana e una tintoria.

Nel 1532 fu tassata per fuochi 68, nel 1545 per 63, nel 1561 per 127, nel 1595 per 150, nel 1648 per 161, nel 1669 per 124.

Questa Terra fu infeudata all’uso longobardo.

Nel 1617 si trova l’assenso della libera vendita fatta da Ottavio Caraffa, marchese di Sanlucido a Donato Giovanni Marchisano della parte di Rocca del Raso, che possedeva jure Langobardorum. In oggi si possiede dalla famiglia Caracciolo de” Principi di Santobono”. 

LE NOZZE ANTICIPATE.

[A. De Nino, «Usi Abruzzesi››, Vol. I pagg. 196-97; Firenze 1879]

“Alcune bande musicali giravano per le vie dell’alpigno Roccaraso, poichè si celebrava la festa del Santo di Montpellier [San Rocco]. Ma, con tutta la festa, alcuni padri di famiglia se ne fuggivano nei paesi vicini; indovinate perché? per non fare la cavalcata.

Gli altri che si rassegnavano a subirne il sacrificio, vestivano di gala le loro bambine; mentre i parenti dalla parte loro approntavano un asino con la bardatura e con le corone di campanelli e di nastri e di fiori.

L’asino co’ suoi parenti o, per meglio dire, co’suoi padroni, si ferma innanzi a una casa. Tutti chiamano il tale di tale, il padre di famiglia che deve fare la cavalcata; e anche l’asino chiama, solfeggiando a modo suo. Il padre di famiglia esce, e reca in braccio una pomposa bambinella.

Appena monta sull’asino, la turba grida: – Salute e figli maschi! – E questo grido si ripete più volte mentre si fa il giro del paese, e si tormenta la docile bestia scotendo la briglia e tirandogli la coda. Il padre con la sua bambina scende sempre alle case dei parenti, dove si ferma un poco per ricevere confetture o rosolio o pizze e vino. E poi di nuovo: – Salute e figli maschi! –  Ed ecco dunque come in Roccaraso è trattato un povero marito, a cui la moglie, dentro quell’anno, regalò una figlia femmina.

È scherno o non è piuttosto una festa nuziale anticipata?

Io non credo che sia uno scherno.

Finito il giro di un padre, tocca all’altro. E, con tutti questi giri, la festa di San Rocco diviene più allegra e, starei a dire, più solenne. Fecero dunque bene quegli altri padri di famiglia a svignarsela. Ma che! il giorno dopo, come essi tornarono al paese, i parenti ripresero l’asino, e costrinsero i fuggitivi a fare il giro delle nozze anticipate”.

NOTIZIE SUI CAPITOLI FEUDALI E MUNICIPALI DI ROCCARASO.

[Antonio De Nino, in «Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti», Teramo, 1892, fasc. V.]

Al compianto amico Giuseppe Andrea Angeloni per indelebili benemerenze abruzzesi.

L’On. Barone Angeloni in vita aveva mostrato volere di pubblicare a sue spese i Capitoli di Roccaraso e di farli illustrare al Cav. De Nino, ma n’è stato impedito da morte. Speriamo che il figlio del compianto Barone, degno erede delle virtù paterne, voglia compiere il disegno del padre.

G. PANNELLA

Nell’Archivio Municipale di Roccaraso, si conservano parecchi esemplari di Capitoli e Concessioni, meritevoli di qualche studio sì per la storia del paese e sì per la legislazione nazionale dei secoli XVI e XVII. La maggior parte sono manoscritti in pergamena.

Il più antico di questi mss. s’intitola << Capitoli, grazie e concessioni conceduti alla Rocca del Raso dalla Marchesa di Pescara Donna Isabella Gonzaga, ai 2 di febbraio 1576 >>.

Vi ha delle disposizioni molto larghe pei vassalli. Eccone alcune, per atto di esempio:

“I capitanei et ufficiali non possono per qualsivoglia causa carcerare cittadino alcuno a ceppi o ferri ne a prigionie criminali se non nelle cause che importano pena de morte naturale o civile.  Per debiti civili… ancora che fossero obbliganze penes acta… li cittadini di detta terra non possono essere carcerati sotto chiave, se non fossero persone solite da fugire dalla corte. Occorrendo farsi querela de iniuria contra alcuno, et revocandose la querela per lo querelante fra vintiquattro hore dopo che la querela serrà intimata al querelato li Cap.ei et officiali non possano procedere ne farsi pagare decreto ne atto alc. – Occorrendo farsi querela de parole o atti iniurosi, purché  non se venga ad effusione de sangue, non essendoce remissione de parte, non se possa pigliare più de pena che un docato.  L’officiale de le castella… non possa ne debbia, per qualsivoglia causa, purché non importi pena di morte naturale o civile o mutilazione di membro, estrahere cittadino alcuno da la Rocca, etiam che fosse incorsi in qualsivoglia altra pena, ma in la detta Rocca debbia quelli astrengere et ministrare Iustitia. Piacciali ordinare che nel dì di Santo Hippolito, (patrono del paese) San Giovanni ed altre feste principali observate in detta terra, non se possa per persona alcuna giocare a rociole, picciole o grosse, ne tirare con scoppette a palii per l’abitato de detta terra per evitare l’inconvenienti et dicasi (brutti casi o disgrazie) che potessero sortire, et chi ce giocasse incorra in una onza d’oro de pena”.

Segue poi la conferma dei capitoli medesimi, fatta da Don Alfonso D’Avalos di Aquino, Marchese di Vasto, nel 2 agosto 1598; e poi altre conferme, fra cui quella di Don Francesco Antonio Sanità, in questa forma:

“Ego D.s Franciscus Sanitas adpresens Gubernator Terre Rocce Rasoli, et cum iuramento promitto observare et observarvi facere retroscritta capitula iusta eorem seriem continentiam et tenorem, etc. Iusta solitum etc. Rocce Rasoli die 24 Augusti 1663 Sanitas Gubernator”.

Dopo il 1663, viene la conferma fatta da Carlo De Letto, Capitano Governatore.

E prima ancora, cioè verso il 1640 v’è la conferma di Scipione Tabassi:

“Scipio Tabasius Civitatis Sulmonis ad presens Gubernator dicte Terre Rocce Rasoli retroscritta capitula promisit observare servari conforma dum modo sint. etc. Tabasius Gubernator [5]”.

Gli stessi Capitoli, anche in pergamena, hanno la seguente intestazione: << D. Marino Caracciolo Principe di Santo Buono, Duca di Castel di Sangro, Marchese di Bucchianico, Conte di Schiavi, Santo Vito et Capracotta e Signore della Baronia di Monte Ferrante et delle Terre D’Agnone, Ripa Teatina, Casal in Contrada, Guardia Grele e Rocca del Raso die primo mensis ottobris 1672>>.

Le variazioni e le aggiunte sono insignificanti. In ultimo c’è la firma del Principe di San Buono.

Nel terzo esemplare, in pergamena, furono aggiunti molti capitoli. Curiosa questa disposizione, che, cioè, il predicatore quaresimale doveva eleggersi dalla Università, tra Cappuccini o Riformati, da hora per sempre. Curiosa quest’altra:

“Item si supplica che quello il quale desse un pugnio in presenza di qualsivoglia persona ed apparesse livore e non sangue sia tenuto alla pena di carlini cinque e chi cavasse sangue con pugni senz’arme sia tenuto alla pena del doppio e chi con arme, alla pena dettata dalle Leggi e costituzioni del Regno”.

Dunque lo Stato si occupava soltanto delle ferite fatte con arma!

Per la tutela della proprietà, vi era la pena di ducati sei, a carico di chi rimoveva i termini dalle terre. I danni negli orti erano puniti con la multa di celle quattro per ciascheduna volta.

Si provvedeva altresì alla igiene e alla decenza: chi gettava immondizia nelli fossi della Terra, punivasi pure con la pena di celle quattro; celle quattro, contro il padrone di un maiale che non fosse tenuto chiuso ed andando per la Terra; celle quattro per pena a chi buttava immondizie innanzi la casa del vicino.  I forestieri non potevano esercitare la loro arte dentro la Terra, ma fuora di essa, al burgo. Sicché, nel 1600, Roccaraso aveva già il suo borgo che costituiva quasi tutto l’attuale paese.

L’ultima pagina, dove comincia il rescritto del feudatario, è lacera. Non si sa dunque la data precisa: ma siamo ancora alla fine del secolo XVII.

Senza data sono anche due altri esemplari di somiglianti Capitoli. Senza data, una copia di Capitoli preparati per la debita approvazione, col seguente indirizzo: << Al M. Ill.re Sig. Gio: Thomaso Marchesano Bar.ne della R: del Raso >>. –

Altri Capitoli, seguiti da bandi, sono del novembre 1623; e un’altra copia simile porta la data del 1717.

Oltre i Capitoli fondamentali tra il Comune e il Signore del feudo, ve n’erano altri esclusivamente municipali. Nello stesso Archivio si conservano pure dei «Capitoli e patti della osservanza che devano l’Obligati dell’Università della Rocca del Raso restaurati da me Gio: Battista Florino Cancelliere l’anno M:D:L: XXXVII».

Tali Capitoli, scritti altresì in pergamena, si riferiscono a diversi ceti di terrazzani. Lascio in disparte quelli dell’Esattore; giacché, come a me pare, hanno maggiore interesse gli altri relativi al Macello.

Diamone un saggio:

<<Item vole essa Università che a chi resterà detto Macello habbia da esercitare e fare la carne in detta terra, e darne a sufficienza a tutti i cittadini habitanti e comoranti, e facendo il contrario incorra nella pena di carlini dieci volta per volta.

-Che debbia fare due agnelli il giorno, uno la matina, e uno la sera, occorrendo per malati o soldati o altra occorrenza sia tenuto quanto ne bisognano: “Item vole essa Università che detto Macellaro habbia da fare la carne lo sabbato la sera a buon’hora acciò che la domenica matina non si perda la messa, e facendo il contrario incorra nella pena di carlini cinque volta per volta”.

-Vole essa Università che in suo nome li Sindaci e Governo in suo nome promettano (permettano) a detto macellaro che avanzandoli carne il giovedì per non perderla ne possa mandare uno rotolo per casa dove parerà ad esso macellaro, e quello che avendo detta carne la debba ricevere e pagarla a detto macellaro e non volendo ricevere detta carne sia tenuto a pagare il detto rotolo e non altrimenti.

-Che detto macellaro non possa tagliare carne di pecora, agnello e castrato che siano negri di nessuna maniera contravvenendo incorra nella pena di carlini trenta>>.

Quest’ultima comminazione di pena si può spiegare con la grande importanza che si dava un tempo agli ovini di manto nero, della cui lana si servivano i fabbricanti di tessuto per cocolle fratine e ancora oggi si servono i montanari dell’Abruzzo per far calze e manti e mantelli, senza bisogno

di tintura artificiale.

Nei medesimi capitoli si parla della baccina mopa, vaccina muta, vale a dire di quelle vaccine che hanno acqua nel cervello e ammutoliscono.

Anche ai nostri giorni, a donna che, senza molte parole, opera male, si dà il nome di gatta mopa.

I capitoli delli cellarii contengono ricordi di usi che fanno meditare. I cantinieri andavano soggetti a varie multe. Anche di questi un piccolo cenno:

<< Che il detto obbligato debbia tenere vasi netti puliti e vendere vino ad una candella sola; fenita che sarà una debbia mettere mano alla altra, e facendosi contrario incorra nella pena di carlini dieci ogni volta.  -Che il detto obbligato debbia tenere un vino buono cotto e crudo per li malati ed altro necessario, facendo il contrario incorra nella pena di carlini cinque. -Che debbia portare vino in buon recipiente et in caso che portasse vino guasto… o si trovasse che fosse di male odore cioè di legnia o sapore di olio per difetto di otri, sia tenuto il Sindico o Capitano subito sturarlo e buttarlo per terra senza pagare cosa alcuna.

-Che detto vino non lo possa vendere ne intricarsi homo, ma ci debbia tenere una femina e vendere detto vino, e contravvenendo incorra nella pena di ducati due ogni volta.

-Che la femina che vende detto vino debbia assistere di continuo, dalla matina che sponta il sole per insino la sera a due ore di notte e facendo il contrario incorra nella pena di carlini cinque >>.

Una disposizione, piuttosto singolare per topografia si trova nei Capitoli del seminato: “Che detto gualano habbia da rompere il gelo l’inverno allo Rasino per comodità dello abbeverare ogni volta sarà necessario”.

Il Ràsino o Ràscino è un ruscello che tocca le radici del colle, sopra di cui sorge Roccaraso, che prima fu detto perciò Rocca del Rascino e poi Rocca del Raso e attualmente Roccaraso, secondo la odierna denominazione.

I sigilli municipali ricordano la stessa origine.

In uno del 1530, vi sono tre torri e, attorno, la leggenda Rocca Rasoli. In un altro del 1683, appiè delle tre torri, fluisce un ruscello e intorno: Universitas terre Rocce Rasini.

UN ILLUSTRE DIMENTICATO – VINCENZO GIULIANI – DI ROCCARASO E LE SUE OPERE MANOSCRITTE

[Giovanni Pansa, in «Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti», Teramo 1893, fasc. VI.]

Far rivivere dalla tomba e togliere all’oblio quei nobili ingegni che per ingiuria di tempo o per incuria degli uomini sono rimasti fino ad oggi ignorati, mi sembra non soltanto carità di patria, ma dovere imprescindibile di gratitudine.

Per dottrina ed erudizione chiarissimo fra gli eruditi del secolo passato, non deve passare in perfetto silenzio lo abruzzese Vincenzo Giuliani, medico ed archeologo di cui mi piace rinnovare la memoria in queste pagine, tanto più che di lui a mala pena il nome solo ci è pervenuto, nome quasi ignorato nella repubblica delle lettere, ma non per questo inferiore a qualsivoglia altro del suo tempo.

E la causa dell’oblìo è da ricercarsi, secondo me, nella grande modestia del nostro autore, che lasciò quasi tutte le sue opere manoscritte, ritenendole indegne della stampa.

Esempio rarissimo al mondo d’oggi, specialmente per una certa genia d’impostori e sfruttatori ridicoli della fama, che usano buttare in aria i propri cenci e passare per grandi uomini col facile sussidio dell’altrui imbecillità!

Del nostro Giuliani si può dire, con Orazio, come degli eroi greci:

Vixere fortes . . .

. .  .  ignotique longa

Nocte, carent quia vate sacro [6].

Dal brevissimo ricordo che ne fece il Soria[7] , il quale dovette essergli amico, si apprende che il nostro autore nacque a Roccaraso, paese della diocesi di Sulmona, nel 1737.

Esercito, più per genio che per bisogno, la professione di medico nella provincia di Capitanata, ove dimorò lungo tempo, e principale suo studio furono fisica sperimentale e l’osservazione dei morbi ai quali più specialmente andavano soggette quelle popolazioni.

Siffatta applicazione non gli tolse, peraltro, l’agio di dedicarsi agli studi archeologici per dare alle stampe una storia di Vieste, città litorale, poco distante dal monte Gargano, col titolo di “Memorie storiche, politiche, ecclesiastiche della città di Vieste” [Napoli, 1768; in 4°].

Quantunque l’autore dichiari di averla scritta in provincia e senza occasione, per conseguenza, di poter consultare libri, l’opera è dottissima e di sommo interesse.

Essa è preceduta da un saggio di storia naturale di quelle contrade, con la descrizione del clima, delle piante medicinali che crescono nei dintorni del Gargano, degl’insetti che spesso infestano quei luoghi, e con la notizia, in fine, di altri prodotti naturali ed artificiali.

L’autore sostiene che Vieste sia di origine greca, sorta dalle rovine di Apeneste, ricordata da Tolomeo, e che poscia divenisse colonia romana, fra quelle che Frontino accenna in generale di essere state dedotte circa montem Garganum.

Ne’ suoi giudizi si mostra scrupoloso indagatore; studia ed analizza con particolare minuzia tutti i frammenti di anticaglie trovate in quei luoghi, ricerca ed osserva documenti di vario genere, statuti civili, memorie ecclesiastiche, dei vescovi delle chiese ecc.… e procede nel racconto delle vicende di Vieste fino all’anno 1554 quando, dopo la ristaurazione dalle rovine cagionatele dal corsaro Dragut, fu dall’Imperatore Carlo V incorporata al regio demanio.

Si può affermare che questa sia l’unica opera messa a stampa dal Giuliani.

Una lunghissima epistola da lui diretta allo storico Grimaldi, trovasi inserita nel To. III. Ep. 2, p. 166 e seg. degli «Annali civili del Regno» di questo scrittore, e tratta con assai acume e profondità di dottrina della storia dell’antica Corfinio, metropoli dei Sanniti.

Questa lettera fu certamente scritta ad istanza del Grimaldi, che forse non seppe trovare altri più atto del Giuliani alla ricerca di quelle notizie.

Qualche giudizio errato o non esatto, come osserva il De Stephanis, fu dal Giuliani stesso modificato nelle opere che in appresso compose e lasciò manoscritte.

Queste, a dir vero, sono parecchie e tutte di somma importanza, perché il De Stephanis, ricercatore fino e giudizioso, che le ebbe per le mani, poté ricavarne non lieve profitto[8] .

Innanzi tutto il Torcia[9]  ricorda un lavoro inedito del nostro autore, col titolo di «Memoria storica del Piano di Cinque Miglia».

Del manoscritto di questo lavoro, oggidì perduto, ch’io mi sappia, nessun altro ha parlato, compreso lo stesso Giuseppe Liberatore che scrisse e stampò un’operetta sull’identico soggetto[10]

I manoscritti consultati dal De Stephanis sono i seguenti:

  1. “Storia dei Peligni”. Quest’opera constar dovea di due o più libri e volumi, come appare nelle citazioni del De Stephanis.
  2. “Vita di Antonio Caldora”. Coll’autorità di varii documenti e di forti ragioni storiche dimostra il Giuliani che il figlio del celebre condottiero, Giacomo, nacque a Pacentro, paese poco distante da Sulmona.
  3. “Annali della città di Sulmona”. Da quanto ne cita il De Stephanis si apprende che il nostro autore aveva sagacemente percontate le carte dei nostri archivi pubblici e privati, a scopo di ricavarne notizie preziosissime.

Ho fatto somme diligenze per rintracciare i tre ricordati manoscritti, recandomi anche sui luoghi abitati dall’autore, ma senza risultato. Il De Stephanis, oggi nonagenario, per quanta lucidezza di mente tuttora conservi, non seppe dirmene nulla.

Dobbiamo, dunque, ritenere che abbiano subita la identica sorte di molti altri oggidì inutilmente ricercati: quella del tabaccaio o del pizzicagnolo!

È fatalità, non c’è dubbio, e fa stringere il cuore il pensare che le fatiche di un sì bell’ingegno, come il Giuliani, abbiano concorso a favorire le altrui abbiette speculazioni, ma è più doloroso il dover constatare che nei nostri paesi continui ancora il basso ed obrobbrioso mercato dei libri e di degeneri nipoti[11] .

Oltre ad una «Storia naturale della Capitanata» promessa e non più data alle stampe, il Soria ricorda un’opera parimenti inedita del nostro autore, col titolo di «Storia dell’antica Petilia» o “Petelia”, città che al pari di Eliopoli, Eraclea ed altre della Magna Grecia, ebbe situazione in diversi luoghi.

La Petilia dei Bruzi ricordata da Livio, Virgilio e Plutarco e Frontino, viene situata dal Barrio, dal Ferrari, dal Baudrand e da altri in Policastro di Calabria, sebbene l’Ostenio e l’Orlandi la vogliono posta dov’è oggi Strongoli, in base ad un’antica iscrizione riferita dal Grutero, dal Gualtieri e da altri. Della Petilia ricordata come città capitale dei Lucani da Diodoro Siculo e Strabone vien designata l’ubicazione dal Barone Antonini sulla montagna della Stella del Cilento, e dal Troili tra i fiumi Bradano e Basento, nella parte opposta della Lucania.

Il Giuliani trovò un’altra Petilia negli Abruzzi, nelle vicinanze della terra di Pacentro, presso Sulmona, e raccolse in quei luoghi moltissime iscrizioni Petiliane.

Ma anche di questo manoscritto disgraziatamente non esiste traccia. Accennerò, in ultimo, ad un’erudita lettera del nostro autore inserita in un volume manoscritto di memorie sull’antichità di Pacentro, custodito presso di me e di cui diedi notizia nella “Bibliografia storica degli Abruzzi”

(n. LVIII).

Questa lettera scritta in Roccaraso, ai 14 aprile del 1781, ad istanza del giureconsulto Pasquale Larocca, contiene varie notizie di Pacentro, delle chiese e monasteri ivi esistenti e particolarmente del monistero della SS. Trinità e di S. Quirico in Fignano, soggetto al dominio dei monaci di Casauria.

Tali notizie ho potuto raccogliere intorno al Giuliani.

Sono poche, ma bastano a dare un’idea esatta della dottrina e profonda erudizione di lui. Vegga altri di completarle e di restituire alla repubblica delle lettere più integra che sia possibile la bella figura d’un personaggio per quanto benemerito della coltura patria, altrettanto sconosciuto e ingratamente dimenticato!

Sulmona, Maggio 1893.  –   G. PANSA

GITA IN AUTOMOILE A ROCCARASO. È L’ANNO 1909!

[A. Tortoreto, «Attraverso gli Abruzzi in automobile», pag. 58 segg; Roma 1909.]

Diamo un ultimo sguardo alla valle del Sangro; le cime dei monti appaiono leggere, aeree nel sole che tramonta: si profilano le une dietro le altre, sino alle ultime, quelle del Molise.

Un’ultima volata e siamo a Roccaraso: fa freddo!

È Roccaraso la prima stazione climatica abruzzese: su questa giogaia dell’Appennino, dove nel cuore di luglio vediamo gli uomini girare avvolti in pesanti mantelli e le donne vestite di lana greve, sono sorti come per incanto due, tre bellissimi alberghi che accolgono, nella stagione buona, i villeggianti.

A due passi dal paese, corre vittoriosa la vaporiera: le passeggiate di montagna sono suggestive: un’escursione al prossimo, famoso Piano delle Cinque-Miglia è quanto di più incantevole si possa desiderare; e l’aria fine, frizzante pone, grazie a Dio, un appetito!… Figuratevi che anche ne sentiamo gli stimoli, noi che da due giorni non facciamo che mangiare, tanto che l’amico Montani giustamente nota: << Si marcia con una velocità media di trenta chilometri all’ora, o, per essere più esatti, di venti pasti al giorno, tra grandi e piccoli! >>.

Anche qui accoglienze entusiastiche, cordiali; pranziamo nella sala maggiore dell’Albergo Maiella; poi a tarda notte, ci ritiriamo nelle linde camerette preparate per noi nei diversi alberghi e benediciamo le soffici coperte imbottite che proteggono dal freddo dei milleduecento metri sul livello del mare.

Alle sei – un’alba serena radiosa come ne ho viste poche – sotto i nostri alloggi sibila il fischio implacabile del duce della nostra carovana: pronti! Le nostre già fremono impazienti di riprendere la corsa. Una capatina in paese: c’è da vedere una interessante torre, alla cima della quale hanno, da poco, posto un orologio; la parte antica, chiusa nella rocca, e gli avanzi di un teatro che il Prof. Cena scova, rimontano al seicento.

Il che proverebbe che anche anticamente Roccaraso fu tenuta in pregio quale residenza estiva.

IL TEÀTRO DI ROCCARASO.

[C. Ricci, «Il teatro di Roccaraso», «Rassegna d’arte degli Abruzzi e del Molise», pag. 2 segg.; Roma 1912, n. 1].

Entriamo in Roccaraso dalla parte di ponente e percorriamo in salita la strada principale, fiancheggiata di case, in parte con scale esterne, alcune con balconi di ferro battuto sul fare pescolano, interrotte spesso da vicoli pittoreschi.

In fondo troviamo la spianata o piazza che costituisce il punto più importante del paese; a sinistra la chiesa principale; di fronte la Terra Vecchia o castello in cui s’entra per un arco aperto ai piedi di un’altra torre fornita di modiglioni e con lo stemma dei Caracciolo; a destra la chiesetta dei Morti e, tra minori case, il teatro: tutto, sparso su diverse linee e in vario e pittoresco ondeggiamento di terreno, con larghe aperture che lasciano vedere da un lato monte Tocco e il suo bosco; dall’altro, la Valle del Sangro con lungi il cono di Montemiglio.

Ora, chi direbbe che quel teatro è uno dei più antichi d’ltalia e che risale, nientemeno, al 1698? All’esterno, sotto il cornicione formato con file di coppi riuniti e sovrapposti, in una fascia di pietra che gira nella facciata e nel fianco volto a tramontana, si legge in belle lettere questa iscrizione:

DEO OPTIMO MAXIMO THEATRUM HOC PRAELUCET A FUNDAMENTIS ERECTUM AD ANIMORUM SOLATIUM AC IUVENTUTIS PROFECTUM AD PROPRIAE SOBOLIS COMMODIDATEM A PERILLUSTRI BARONE S. IOHANNIS DE MONTEMILIO DONATO BERARDINO ANGELONE NEC NON ET AB AGATHA ROSARIA FLORINI EIUS UXORE DIGNISSIMA QUORUM MAGNANIMITATEM SIC MUNDO POSTERIS SUISQUE FAMILIARIBUS MONSTRARE CURAVERUNT.

A.D; MENSIS OCTOBRIS 1698.

Dunque Donato Berardino Angeloni barone di Montemiglio e sua moglie Agata Rosaria Florini lo edificarono dalle fondamenta, in quell’anno, a sollazzo delle anime, a profitto della gioventù, a comodità della propria famiglia e invocato il nome di Dio confessarono che di tanta magnanimità s’aspettavano eterna gratitudine dai posteri.

Ahimè, mette male a frutto le sue azioni e i suoi sentimenti colui che li affida alla riconoscenza dei posteri! I posteri lasciarono andare tutto in malora; e solo la solidità delle mura corrispose alla volontà di Donato Berardino e Agata Rosaria.

Pareti sgretolate, selciati rimossi, gradini sgangherati, imposte rotte e cadenti, cortile invaso da animali e da cumuli di legna tagliata, stanze del primo piano ridotte a dimora privata, chiusa e abbrunata dal fumo, volte screpolate, vetri rotti… mio Dio, ottimo e massimo, che ruina, che sfacelo, che abbandono! Guai se i coniugi Angeloni vedessero dal mondo di là uno spettacolo simile, essi che il loro amore dell’arte e al paese, con quel teatro “mundo posteris suisque familiaribus manstrare curaverunt”. Solo il piano più alto dell’edificio ha conservato la prima destinazione, e serve ancora da teatro, senza però i vecchi banchi e i vecchi scenari e i vecchi palchi, compreso il palcoscenico che da ponente è passato a levante! Io però veggo ancora, rianimo ancora l’abbandonata fabbrica, con le antiche persone, o, meglio, coi loro fantasmi. Veggo salire da Sulmona e dalle parti di Napoli le compagnie comiche col loro carro d’attrezzi e di costumi. È il carro di Tespi del Capitan Fracassa o il carro che descrive Filippo Pananti nel Poeta di teatro!

Tutto il paese accorre. Il carro entra fragoroso nella vasta androna in fondo al cortile. Poi la compagnia si sbanda per gli alloggi, si rifocilla e riposa in fretta. Alla sera il teatro è invaso dalla folla.

Pulcinella trionfa. Ma non è forse questo il sollazzo degli animi, il profitto dei giovani, la commodità della sobole, voluta o desiderata da Donato Berardino e da Agata Rosaria.

Nell’idea di costoro l’edificio sorse su tutto come un’accademia, come un luogo di ritrovo dei cittadini migliori. L’inverno lassù è interminabile; la neve altissima rende impraticabile la campagna. Dunque, conviene trovare modo di rendere meno noiosa la prigionia radunandosi in molti a piacevoli conversazioni e a divertimenti ragionevoli. Così pensano i due Angeloni; e poiché il luogo adatto manca, lo costruiscono.

Nelle stanze del primo piano, al lume dei ceri e più del ceppo che arde nei grandi camini, si recitano sonetti, s’ascoltano elogi, s’improvvisano rime o discussioni, e.… magari, mentre si balla dai giovani, si giuoca al tarocco dai vecchi.

Poi nelle occasioni solenni o meglio quando il freddo si rannicchia alle calde ventate d’aprile, si passa di sopra nel teatro vero e proprio, e giovani e vecchi si uniscono a recitar commedie, tragedie, melodrammi. Roba da filodrammatici, capisco, ma, in quei piccoli paesi segregati dal mondo e spesso sepolti sotto enormi coltroni di neve, più utile, più tollerabile, più ragionevole (allora come oggi) che nelle città grandi dove i filodrammatici rappresentano una delle forme più gravi della “deficienza mentale”. Quindi, io penso che i due Angeloni, nel loro tempo, facessero cosa assai rigguardevole; e mi rallegro che la facessero con tanta serietà e solidità da consentire, ora, al Municipio di Roccaraso e al Ministero della Istruzione di mettersi d’accordo nel salvare l’interessante edificio, ciò che presto avverrà essendosi compiuti gli studi e raccolti i denari. E vorrei pure che qualche studioso abruzzese raccogliesse quanta più storia è possibile intorno ai munificenti coniugi costruttori. I loro nomi appaiono lassù in altri monumenti e in molte carte. Si leggono, ad esempio, in un altare dell’Assunta di Roccaraso, e si sa che Agata Rosaria confermò un lascito, nel 1688, alla stessa chiesa.

A Quarto San Giovanni, a mezza costa dal monte, sorgeva un villaggio in mezzo al quale stava una cappella dedicata al Battista. Un terribile terremoto, uno di quei terremoti che paiono voler mostrare la lo ro forza scuotendo immense catene di monti, nel dicembre del 1456 rovinò tutto.

Il paese fu schiacciato e nessuno pensò a ricostruirlo. Solo nel 1694 il barone Donato Berardino rialzò la cappella consacrata nel giugno dell’anno seguente. Prima che degli Angeloni, Quarto San Giovanni era stato dei Florini; poi era passato ad Agata dopo una fiera morìa che aveva decimato

tutto il napoletano e la famiglia di lei. Così, quando Donato Berardino la sposò, il luogo divenne suo. Egli però ne raccolse dolori mortali per certe liti che dovette sostenere volendo salvare quel feudo mercè il quale aveva titolo di barone. Un Giambattista Florini competitore, nel 1709 s’abboccò con lui e col figlio Lorenzo. <<Ambedue costoro – dice una cronaca inedita – rammentandosi la stretta parentela, lo pregarono voler cedere il feudo promettendogli in compenso mille pecore. Giambattista non volle affatto accondiscendere a tante premure, dicendo che se aveva ragione sul feudo, voleva vedersela, e che in caso contrario non pretendeva niente. Allora Donato Berardino andò a consulta a Sulmona, da dove ritornato, ordinò in sua casa che smorzassero i lumi e chiudessero le porte, perché egli non era più barone, essendogli stato detto dagli avvocati di Sulmona che aveva torto. Fu tale il di lui cordoglio per detta consulta avuta in Sulmona, che subito infermatosi fra cinque giorni se ne morì. Nel breve tempo della sua malattia non voleva munirsi di sacramento, ma dopo molte preghiere dei suoi domestici finalmente s’indusse a prenderli; e il di lui figlio Lorenzo, in ringraziamento a Dio, per detta grazia al di lui padre concessa, andò per il pavimento della casa colla lingua per terra>>.

Agata Rosaria sopravvisse al marito circa dieci anni e morì il 22 maggio 1718 lasciando parecchi figli e parecchie figlie tra le quali almeno due monache. Come è facile comprendere, fra tante angosce, sin d’allora le sorti del teatro dovettero languire.

L’AMPHIDROMIA.

[Giovanni Pansa “In Abruzzo. Saggi di etnografia comparata” – Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti, Teramo, 1915, fasc. XI.]

 

In molti paesi (può dirsi in quasi tutto l’Abruzzo) usano altri curiosi comparatici battesimali. Vi è il cosidetto comparatico a passare e consiste in questo:

«Si reca il neonato alla chiesa e dalla madre viene posato sull’altare, generalmente dal lato dell’Epistola. Una delle aspiranti comari, dopo alcune giaculatorie, abbraccia il bambino e lo passa ad una compagna che per lo stesso scopo aspetta al lato opposto dell’altare. Costei depone il bambino nella parte del Vangelo e, dopo altre giaculatorie, lo riabbraccia e lo ripassa alla comare

di prima. Ciò si esegue tre volte: e dopo tale esercizio le donne acquistano il diritto di chiamarsi fra loro comari. Se si tratta di un maschio, l’operazione è affidata agli uomini.

Molto più singolare è l’usanza di Roccaraso in occasione della nascita di una figlia femmina.

Nella ricorrenza di S. Rocco, ai 15 di agosto, il padre della piccina deve compiere insieme alla neonata (e non può esimersene per qualsivoglia motivo) entrambi vestiti di gala e coperti di bende e di nastri, un giro attorno al paese, a cavallo d’un asino bardato ed infettucciato, dando alla popolazione uno spettacolo di anticipato carnevale. Il giro rituale attorno all’ara domestica o all’altare è qui rappresentato da quello attorno al piccolo centro abitato: ma la connessità del rito con l’amphidromia ateniese non è meno evidente».

I NOMI DI BATTESIMO NELL’ABRUZZO

[Antonio De Nino. In “Tradizioni popolari abruzzesi. Scritti inediti e rari” a cura di Bruno Mosca. L. U. Japadre Ed., L’Aqui1a 1970, vol. 1, pag. 201.]

<< Vero e arcivero. Roccaraso, uno dei più montani paesi dell’Abruzzo, è singolarissimo nell’uso dei nomi propri di persona.

La storia antica e la medioevale, per questo, è messa a sacco: anzi si va al disopra della storia; si spigola anche nei campi scarmigliati della più romantica immaginazione.

Non c’è quasi famiglia, dove non si riscontra qualche bizzarria di nomi. Qua Carlina, Desiderata, Edvige, Egiziana, Ester, Pulcheria; là Clodoveo, Arsenio, Comincio, Epimenio, Peligrano, Solino.

E poi questi altri più strani di tutti: Acrina, Amata, Aristea, Aristilla, Beata e Beatina, Carina, Cherubina, Donnina, Erina, Ergomina, Ezilda, Ledoina, Lescalda, Macrina, ecc.

Dunque, o madri o padri o spose o sposi, fate un viaggetto nell’Abruzzo, onorate di una vostra visita Roccaraso, se volete farvi una buona provvista di nomi bizzarri e di…salute.

E come no, se l’aria di Roccaraso fa ravvivare i morti?

Badate però che, anche quando arde in cielo la canicola, bisogna tenere sul letto una massiccia coltre!>>.

TERRA BRUCIATA: ROCCARASO.

[Da «Abruzzo anno zero», di M. Masci; II Ed., pag. 278 segg., Pescara 1960]

«Ora bisognerà inventare Roccaraso, dissero i roccolani al loro rientro nella dolce selletta ai piedi del rudero del castello, contemplando il luogo cosparso di calcinacci e di macerie dove sorgeva il loro paese. Roccaraso era scomparsa.

Ebbe cognizione per primo Kesserling dell’importanza strategica della zona quando in un sopralluogo personale ordinò di fortificare a difesa Roccaraso come posizione chiave dominante sulla vallata del Sangro. Da quel momento anche Roccaraso fu considerata “terra da bruciare”.

Per prima cosa fu tolta di mezzo la pineta; trentamila pini furono usati per cospargere di puntelli tutto il Piano delle Cinque Miglia allo scopo d’impedire l’atterraggio degli aerei nemici; poi furono fatti saltare il ponte e la ferrovia, e quindi tutto l’abitato. I roccolani si sbandarono: in Puglia, nel Fucino, in Italia Settentrionale.

Ma la prima vittima la fece uno spezzonamento inglese: un bambino di Napoli, Claudio Mori, ch’era villeggiante con la sua bambinaia. Poi fu la volta degli altri villeggianti o sfollati, e Roccaraso n’era piena, come per tradizione: in casa Ferretti erano ospiti il Marchese di Santa Lilia e la duchessa Anna Diaz, moglie del figlio del Maresciallo; questi ospiti illustri avevano portato da Napoli, sperando di salvarli, insieme al principe D’Avalos, ai Baroni Angeloni, rilevanti quantitativi d’argenteria familiare; furono costretti a seppellire ogni ricchezza, per non trovarla mai più. Il Duca di Santa Lilia fu catturato dai tedeschi nella prima retata insieme al giovane Giuseppe e portato a Rivisondoli per lavori di fortificazioni; altri che riuscirono a sfuggire alla cattura s’arrampicarono sul piano dell’Aremogna con le loro robe donde, alcuni, si arrischiarono a passare il fronte.

I tedeschi sistemarono sul costone a lato est che domina la vallata un reparto di fucilieri e due batterie semoventi che disseminavano ininterrottamente di bombe la vallata, provocando un fastidio enorme ai reparti dell’ottava armata.

Il 24 novembre le truppe canadesi conquistarono la collina di Castel di Sangro e da quel momento si esasperarono e dissanguarono i vani attacchi e irruzioni contro lo sperone difeso dai tedeschi rimasti soli in Roccaraso, dopo l’esodo della popolazione.

In dicembre la neve si ammonticchiò sulle macerie di quella ch’era stata la più fiorente stazione climatica montana dell’Abruzzo aquilano e la selletta di Roccaraso sembrò assumere l’aspetto uniforme del paesaggio circostante: un dolce declivio della zona delle Cinque Miglia; qualche rudere che spuntava dal mantello bianco sembrava lanciare in alto un grido di nostalgia e di dolore. Nel gennaio un’accanita battaglia ed un’ostinata resistenza della retroguardia tedesca sull’Arazecca e sullo sperone di Roccacinquemiglia stabilizzarono il fronte per cinque mesi in quella zona; ma il passo di Roccaraso non fu potuto conquistare se non dopo il 4 giugno, quando tutto il fronte con la caduta di Roma cedette e i tedeschi abbandonarono la linea Gustav. Quando i primi roccolani tornarono, trovarono l’assurdo e scoprirono il vuoto: il paese non c’era più: bisognava ricostruirlo da capo, cioè inventarlo».


[1] A. Ambrosini, Impressioni di viaggio sull’autoservizio g.t. Circuito della Maiella, Chieti 1930.

[2] Fino al 1316, dunque, gli abitanti di Roccaraso erano costretti a recarsi a Roccacinquemiglia per battezzare i bambini e per seppellire i morti.

[3] Per quanto mi risulta, questo Thomas de Gazaria è il primo Sindaco di Roccaraso che si conosca. Non sarebbe vanità dedicargli una sala nel Comune di Roccaraso, appena esso avrà, ovviamente, la sua stabile dimora.

[4] Cioè Roccaraso e la borgata distrutta nei pressi della «MADONNA DEL CASALE».

[5] Dall’egregio amico, Barone Domenico Tabassi, decano dei cultori di storia patria in Sulmona, ho la seguente nota illustrativa di questo Governatore di Roccaraso: «Scipione Tabassi fu uomo d’armi. La sua ricca armatura di metallo, intarsiata di puro oro, si conservava fino ad alcuni anni indietro dal Signor Franco Tabassi, suo discendente. Fu vincitore in una delle Giostre, che a’ suoi tempi, si tenevano in Sulmona”. È anche ricordato in una lapide che sta tuttora innanzi l’altare maggiore della Chiesa della Maddalena (San Francesco della Scarpa) in Sulmona, nell’anno 1649.

[6]  “Carm.“, Lib. IV, Od. IX.

[7] “Memor. Stor. crit.” degli Storic. Napolet., I, 306.

[8] V. Monografia di Pacentro e Pettorano nel “Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato”, Vol. XVI, p. 70-88 e 95-102.

[9] Analisi ragionata dei libri nuovi”, marzo 1793. Napoli, 1793, p. 89. Id. “Saggio itinerante nel Paese dei Peligni”, Napoli 1793, p. 4.

[10] “Ragionamento topografico istorico fisic. ietro sul Piano di Cinquemiglia” ecc., Napoli, 1789.

[11] Potrei citare esempi a josa dello sperpero che anche oggi seguita a farsi dei libri e manoscritti, che vediamo ogni tanto gettati per le botteghe dei tabaccai e dei pizzicagnoli. Per restringermi a quanto m’è accaduto recentemente, ricorderò il seguente fatto: Fui avvertito da un amico che da mesi e mesi giacevano in una delle nostre tabaccherie due volumi manoscritti di memorie Sulmonesi del dotto giureconsulto Pasquale Larocca di Pacentro, e per quanto l’avviso mi parve ritardato, mi precipitai (è il termine adatto) in quella bottega colla speranza di salvare, se non tutto, almeno i resti del prezioso manoscritto. L’opera distruttrice, era già al suo termine; e da un pezzo. È doloroso, indegno, abominevole e reca stupore il pensare che esistano persone ignoranti le quali per coprire la propria vergogna, non esitano a manomettere libri e cimeli preziosi, vendendoli a nulla, mentre v’ha chi li comprerebbe a prezzo della più sviscerata affezione! Non comprendo come il rossore non s’imprima sulla fronte di questi vandali avvezzi a distruggere così ferocemente il patrimonio delle proprie tradizioni domestiche.




INIZIATO IL RESTAURO DEL CORALE N. 4

Il prezioso manoscritto del Cinquecento della Biblioteca S. Tommasi dell’Aquila  contiene miniature di grande valore e unicità

L’Aquila, 10 luglio 2024. Ha preso il via il restauro di uno degli antichi volumi appartenenti al prezioso Fondo di 31 messali miniati provenienti dai conventi di S. Bernardino, Santa Maria di Collemaggio e Sant’Angelo d’Ocre, conservati nella Biblioteca “S. Tommasi” dell’Aquila.

Si tratta di manoscritti di grande valore che hanno bisogno di cure e attenzioni particolari per la loro conservazione e valorizzazione. Proprio per preservare questo patrimonio librario unico, sono stati avviati i lavori di restauro di uno degli antichi volumi, da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Abruzzo e del Molise diretta dalla dott.ssa Giuseppina Rigatuso con la supervisione della responsabile della Biblioteca “S. Tommasi” dell’Aquila, la dott.ssa Alessandra Lucantonio.

Il progetto, che rientra nell’ambito del programma “Tutela beni librari non statali 2024”, è finanziato dalla Direzione Generale Biblioteche e Diritto D’Autore diretto dalla dott.ssa Paola Passarelli del Ministero della Cultura.

Gli esperti di restauro del libro si occuperanno, per il momento, del Corale n. 4, un manoscritto degli inizi del XVI secolo che reca al suo interno miniature dal valore inestimabile. Richiamando l’appuntamento del Capoluogo d’Abruzzo con la Cultura, la Soprintendente Giuseppina Rigatuso ha dichiarato: “Nel 2026 L’Aquila sarà la Capitale italiana della Cultura. Questo è simbolicamente il punto da cui ripartire per dare al sistema bibliotecario regionale lo slancio di cui ha bisogno in questo momento. L’intervento sui messali della Biblioteca S. Tommasi è un primo importante intervento verso questa direzione”.

L’assessore con delega ai Beni e alle Attività culturali della Regione Abruzzo, Roberto Santangelo, ha sottolineato: “I poli bibliotecari abruzzesi sono depositari di una ricchezza libraria unica che racconta la storia delle nostre città, dei piccoli borghi arroccati sulle alture; ci mostra il nostro mondo come era un tempo e ci invita a riflettere sulle origini del territorio al quale apparteniamo. L’assessorato regionale ai Beni e alle attività culturali accoglie con piacere le iniziative di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale perché significa garantire alle future generazioni la trasmissione della nostra identità. Il restauro del manoscritto conservato presso la storica biblioteca aquilana assume così una grandissima importanza, perché non bisogna rischiare di perdere le grandi opportunità con la conoscenza”. Giuseppina Rigatuso Roberto Santangelo




IL RICORDO DI ALFONSINA STRADA

Giro d’Italia women 2024. Le celebrazioni del Soroptimist International club

Chieti, 10 luglio 2024. In occasione del passaggio in Abruzzo del Giro d’Italia femminile 2024, nella mattinata dell’11 luglio, dalle ore 11:00, sulla Strada per Blockhaus, in Località Mammarosa, Comune di Pretoro, al termine di una cerimonia in ricordo di Alfonsina Strada, prima ciclista donna a competere in gare maschili come il Giro di Lombardia e il Giro d’Italia, alla presenza di numerose Autorità locali, verrà apposta una targa commemorativa, realizzata quale Interclub Soroptimist Abruzzo.

Il Blockhaus, la salita più alta del Giro d’Italia Women, è denominata “Cima Alfonsina Strada”, in memoria della ciclista che nel 1924 prese parte al Giro d’Italia maschile. A cent’anni dalla sua impresa, i Club Soroptimist International abruzzesi (L’Aquila, Chieti, Pescara, Sulmona e Teramo), celebrano Alfonsina, esempio di emancipazione femminile e pioniera della parificazione tra sport maschile e femminile.

L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito del più ampio Progetto Nazionale “Donne & Sport”, intende promuovere i temi legati alla parità fra sport maschile e femminile e sostenere l’attività sportiva femminile.

Il successivo 12 luglio la presidente del Soroptimist International Club di Chieti, Gabriella Di Girolamo, sarà presente all’arrivo della tappa di Chieti per testimoniare, con un intervento dedicato, l’impegno del Club di Chieti sul tema della parità di genere nello sport.




PESCARA JAZZ 2024 SECONDA GIORNATA

Giovedì 11 luglio 2024 ore 21:15 Arena del Porto Turistico

Pescara, 10 luglio 2024. Secondo appuntamento, giovedì 11 luglio, all’ Arena del Porto Turistico – Marina di Pescara per la 52° edizione del Pescara Jazz, con la direzione artistica del M° Angelo Valori e organizzato dall’Ente Manifestazioni Pescaresi, un doppio appuntamento, in una serata che vedrà come leader due chitarristi. in apertura, Franco Finucci Special Quartet con ospite Rosario Giuliani e a seguire Fabio Mariani Fusion Project.

Franco Finucci con il suo Special Quartet con ospite Rosario Giuliani, presenterà “Taleia”. Taleia” è il disco della maturità per Franco Finucci, chitarrista tra i più raffinati del panorama nazionale. Le composizioni originali del chitarrista si avvalgono di una scrittura singolare, dagli slanci improvvisativi spiazzanti e al contempo avvincenti. A supporto del leader il sostegno maturo e sempre efficace del pianoforte di Marco Di Battista, con cui il chitarrista condivide da tempo un percorso artistico di grande spessore creativo, e la ritmica esperta e solida formata da Luca Bulgarelli, al contrabbasso e Sasha Mashin, alla batteria. La scrittura e il suono si misurano con le tante strade “inglobate” oggi dal jazz, come ad esempio i sapori sudamericani o i richiami cinematografici. La capacità di affrontare tanto la dimensione acustica – introspettiva, intimista e perché no, malinconica – e la concezione più esplosiva, sostenuta e tirata di brani “elettrici. Ospite speciale del quartetto in questo concerto, Rosario Giuliani, il cui talento artistico è ormai ampiamente riconosciuto da anni: virtuosismo, energia e lirismo sono le caratteristiche principali.

Tenacia, talento, una profonda passione per la musica tutta ed una grande tecnica hanno condotto Rosario alla ribalta della scena europea ed internazionale, facendo parlare la critica di lui come di una vera e propria rivelazione.I toni entusiastici e trionfali usati dalla stampa per definire le caratteristiche di Giuliani derivano proprio dalle peculiarità del suono che sa produrre: con disinvoltura riesce a trarre dai suoi sassofoni un fraseggio fluido, allacciandosi con naturalezza ai grandi sassofonisti della storia del jazz. Il musicista, pur ispirandosi a dei modelli, colpisce proprio per la sua originalità quasi istintiva, che è facilmente identificabile non solo nell’approccio con gli strumenti, ma anche nella composizione delle partiture.

Fabio Mariani, icona della Generazione Fusion degli anni ’80/90.Chitarrista e performer a cavallo dal Jazz al pop ha lavorato per decenni alternando lapropria attività tra produzioni pop e jazz.Ha collaborato con: Bruno Martino, Fausto Leali, Ivan Graziani, Teresa De Sio, Pino Daniele, Claudio Baglioni, Renato Zero, Mia Martini, Gigi Proietti e tanti altri. Il concerto si basa sulle composizioni originali del Leader che spiccano per le melodie ricche e sinuose, con suoni e ritmi equidistanti dal jazz e dal pop.

Decine di CD al suo attivo a partire dal 1988 con Digital Connection, Gate 32, Nadi, My Kind of Blue, Estasi, Senza Parole, On my hands, Jazz Made In Italy. Discografia che vede la collaborazione di tanti musicisti italiani e internazionali: Jeff Berlin, Danny Gottlieb, Danilo Rea, Pino Jodice, Andrea Beneventano, Ettore Gentile, Maurizio Giammarco, Martin Jacobsen, Roberto Gatto, Claudio Mastracci, Massimo Moriconi, Luca Pirozzi, Giorgio Rosciglione, Michel Rosciglione, Bob Masala e tanti altri. Dal vivo si è esibito anche con grandi chitarristi come: Bireli Lagrene, Francesco Buzzurro, Adam Palma, Osvaldo Lo Jacono, Matteo Mancuso, Vincenzo Mancuso, Roberto Fabbri, Juan Lorenzo, Gigi Cifarelli, Antonio Onorato

BIGLIETTERIE E INFO POINT: Lungomare C. Colombo n. 122 Botteghino: dalle 17:00 alle 20:00 (esclusa la domenica) e la sera dei concerti fino alle ore 22:00 Circuito di biglietteria: CiaoTickets; www.ciaotickets.com Per informazioni: 342.9549562

FRANCO FINUCCI SPECIAL QUARTET

 feat. ROSARIO GIULIANI

Franco Finucci, chitarra

Rosario Giuliani, sax contralto

Marco Di Battista, pianoforte

Luca Bulgarelli, contrabbasso

Sasha Mashin, batteria

a seguire

FABIO MARIANI FUSION PROJECT

Fabio Mariani, chitarra

 Toni Fidanza, pianoforte

Maurizio Rolli, basso elettrico

Luca Di Muzio batteria




LE CONTRADE DEL VINO DI LORETO APRUTINO

Il volume di Gabriele Valentini verrà presentato il prossimo 26 luglio in un convegno che si svolgerà al Teatro Luigi De Deo. Ad organizzare l’evento, i Custodes Laureti e il Gal Terre Pescaresi

Loreto Aprutino, 10 luglio 24. È tutto pronto per la presentazione del volume “Le contrade del vino di Loreto Aprutino”. Il libro scritto da Gabriele Valentini, ricercatore presso l’Università di Bologna, sarà al centro di un dibattito che avrà luogo al Teatro Luigi De Deo il prossimo 26 luglio alle 9.30. Promotori dell’evento i Custodes Laureti e il Gal Terre Pescaresi.

I Custodi sono una rete d’impresa di produttori di Loreto Aprutino che hanno l’obiettivo di tutelare e valorizzare il loro territorio in un modo nuovo e coeso, tra loro ci sono le cantine: Amorotti, Ciavolich, De Fermo, Talamonti, Torre de Beati e Valentini.

È nel 2020 che nasce la sinergia con il Gal Terre Pescaresi quando i Custodes, nell’ambito del PSL 2014-2020 attuato dal GAL, si fanno promotori della nascita della Comunità di Prodotto e Territorio “In Vino Lauretum” comunità che ha unito numerosi attori verso la definizione di una strategia condivisa di valorizzazione del territorio. Nel 2023 una rinnovata collaborazione tra i Custodes ed il Gal ha dato forma al libro.

“Le Contrade del Vino di Loreto Aprutino” rappresenta un primo censimento del territorio da un punto di vista viticolo in un’ottica di creazione di valore globale, che permetta di comunicare tanto un vino ed il suo terroir quanto il loro radicamento nella storia della comunità.

I lavori si apriranno con i saluti istituzionali di Chiara Ciavolich, presidente di Custodes Laureti, Renato Mariotti, sindaco di Loreto Aprutino e Gianluca Buccella, presidente del Gal Terre Pescaresi. Al convegno moderato dalla giornalista Jennifer Di Vincenzo parteciperanno: Armando Castagno, critico enoico e scrittore, Gabriele Valentini, autore del libro, Piero Di Carlo, professore di Fisica dell’atmosfera e climatologia dell’Università di Chieti-Pescara, Dino Mastrocola, rettore dell’Università degli Studi di Teramo.

Il programma proseguirà anche nel tardo pomeriggio. Alle 19 prenderà il via l’evento Triticum Laureti presso Pollinaria, uno spettacolo Teatrale Paolo dei lupi a cura di Francesca Camilla D’Amico. Gli ospiti potranno degustare i vini dei Custodes e alcuni piatti della gastronomia di Loreto Aprutino. Alle 22 ci sarà il concerto del cantautore abruzzese Setak.

“Dalla sua fondazione, Custodes Laureti – ha detto Chiara Ciavolich, presidente dei Custodes Laureti – sta dimostrando una dedizione incrollabile alla protezione e valorizzazione di Loreto Aprutino. Ogni progetto, battaglia e iniziativa, è riuscito a rafforzare il legame tra la comunità e il suo territorio. L’unione dei produttori, che hanno la comune caratteristica di essere tutte aziende familiari a vocazione agricola e storico culturale, è solida e si fonda sulla condivisa consapevolezza di essere su questa terra solo di passaggio e di avere il dovere morale di lasciarla alle nuove generazioni in una forma migliore di quella ricevuta”.

“Siamo molto soddisfatti – ha concluso il presidente del Gal Terre Pescaresi Gianluca Buccella – di questo progetto che da due anni portiamo avanti con i Custodes Laureti e che oggi si concretizza con la realizzazione di questo libro molto importante per la storia vitivinicola della comunità di Loreto Aprutino”.




FESTIVAL ROCKY MARCIANO

VIII edizione del Premio Storie di Sport, ecco i nomi dei finalisti

Ripa Teatina, 10 luglio 2024.

Il 19 luglio a Ripa Teatina (CH) dalle ore 21.00, a piazza dell’Antico Convento Francescano, ci sarà la cerimonia di premiazione del vincitore del Concorso letterario “Storie di sport”, giunto all’ottava edizione all’interno del Festival Rocky Marciano coordinato da Gianluca Palladinetti, con la Direzione artistica di Dario Ricci e che invece festeggia la sua XX edizione.

Prima di conoscere il nome del vincitore del Premio, nella stessa location, ci sarà una piacevole conversazione con due personaggi di rilievo noti nel mondo dello sport per motivi differenti ma entrambi autori: Emanuele Blandamura, campione europeo di pugilato con il libro “Su e giù dal ring” e Marino Bartoletti, scrittore giornalista conduttore e autore televisivo con “Il ritorno degli dei”.

Il Premio, che ha visto lo scorso anno trionfare una donna per il secondo anno consecutivo, nello specifico la siciliana quarantatreenne di Modica (RG) Laura Migliore, web copywriter con “Lame” è organizzato dalla Scuola Macondo di Pescara con il contributo del Comune di Ripa Teatina ed anche quest’anno vedrà presenziare l’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Luciani affiancato dal vicesindaco e assessore allo Sport, Marco Ricciuti. La manifestazione gode inoltre, del patrocinio della Regione Abruzzo e CONI Abruzzo.

La Giuria è composta da: Francesca Chiappa (Hacca Edizioni); Francesco Coscioni (Neo Edizioni); Valerio Valentini (Readerforblind); Raffaele Riba (editor e scrittore); Lorenza Stroppa (Ediciclo Editore); Roberto Di Pietro (Agente Letterario Edelweiss); Athos Zontini (scrittore e scout per la rivista Achab); Paolo Primavera (Edicola Ediciones).

“Il Premio Letterario Storie di Sport è diventato un appuntamento ormai storico nel calendario delle attività della Scuola Macondo. Ogni anno il Premio cresce, dando la possibilità alla segreteria di conoscere autori da tutta Italia e di leggere le loro storie. Anche quest’anno i racconti hanno toccato le tematiche più varie, narrando tutte le tipologie di sport con personaggi di finzione o campioni e atleti esistenti. Un ringraziamento va agli autori per aver partecipato così numerosi, ma un grande grazie va espresso al Comune di Ripa Teatina che continua a credere nel Premio e all’organizzazione del Festival Rocky Marciano, sempre impeccabile” – interviene Sara Caramanico della segreteria del Premio. 

Come spiega Enrico Saquella: “Ciò che ci lega al Rocky Marciano è da individuare proprio nelle origini della mia famiglia che è di Ripa Teatina, e dunque perché non valorizzare il territorio che ha contribuito in qualche modo alla creazione della nostra realtà imprenditoriale? Nel nostro ufficio conserviamo con cura una lettera che prova che Rocky Marciano bevesse Caffè Saquella. A chi ci chiede cosa hanno in comune Saquella e Rocky Marciano siamo fieri di rispondere: Ripa Teatina!”.

I finalisti sono: Massimiliano Ciccone di Chieti con Uno sport per disabili; Jacopo Ferri di Roma con La linea di partenza; di Roma anche Andrea Meccia con Acqua e sale e Mimmo Muolo con Il Colombiano; Pietro Rainero – La lastra di ghiaccio di Acqui Terme (Alessandria).

I vincitori delle Borse di Studio messe in palio dalla Scuola Macondo invece sono: Rosa Anna Buonomo con Il destino ha molta fantasia di Montesilvano (Pescara) e Miska Ruggieri con Baggino, mon amour de L’Aquila.




RELIVE ABRUZZO FESTIVAL

Arriva la quarta edizione del festival itinerante e multidisciplinare della provincia di Chieti

Chieti, 10 luglio 2024. Dal 12 Luglio all’8 Agosto andrà in scena la quarta edizione di ReLive Abruzzo Festival, festival diffuso e multidisciplinare estivo della Provincia di Chieti, organizzato dall’Associazione PICSAT per la direzione artistica di Gianmaria Tantimonaco, produttore artistico abruzzese.

Per questa nuova edizione di festival, nato nel 2021 a Lanciano ed ora cresciuto in partecipazione e offerta, sono previsti concerti ad opera di artisti abruzzesi o con progetti legati al territorio, visite guidate per scoprire il patrimonio storico-architettonico, degustazioni ed esposizione di prodotti enogastronomici locali e laboratori a tema per scoprire le tradizioni e le peculiarità abruzzesi. I Comuni partecipanti saranno quest’anno Rocca San Giovanni, San Salvo, Frisa e Sant’Apollinare.

Il fitto calendario di eventi, presentato stamattina alla presenza di Gianmaria Tantimonaco, Fabio Caravaggio e Carmelita Caravaggio del Comune di Rocca San Giovanni e dell’Assessore Daniele D’Amario per la Regione Abruzzo, vedrà coinvolta Rocca San Giovanni il 12 Luglio ed il 19 Luglio rispettivamente con un tour del borgo e la sera il concerto del Saint Louis International Jazz Ensemble (organico di giovani artisti provenienti da tutta Europa) e l’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona che rivisiteranno in chiave jazz e sperimentale il repertorio del Maestro Francesco Paolo Tosti, e la settimana successiva con la presentazione del libro “Dai Trabocchi alla Loira” di Orlando Bellisario, opera che celebra il gemellaggio tra il comune e Chaingy (Francia); San Salvo ospiterà due giorni di eventi presso Piazza San Vitale con l’apertura del Parco Archeologico del Quadrilatero e due concerti-spettacolo incentrati sul legame storico che la Regione ha con l’Argentina (spettacolo musica-danza-proiezione “Vestido De Dora” di Maximiliano Manzo, vincitore del Premio Flaiano 2022, il 18 Luglio) e l’America (Abruzzo Stelle e Strisce di Walter Gaeta al piano, Ada Flocco alla voce e Camillo Chiarieri come voce narrante, il 25 Luglio); a Frisa il primo giorno di evento prevede il talk “Valorizzare e Comunicare il Territorio”, dedicato alla discussione sulle sfide turistiche e di sviluppo territoriale del territorio di riferimento, con ospiti Italea Abruzzo per un approfondimento sul fenomeno del Turismo delle Radici, la DMC Terre del Sangro Aventino e la rivista D’Abruzzo con la presentazione del libro fotografico “Attimi D’Abruzzo” e l’esposizione di tele fotografiche presso il Palazzo Caccianini (20 Luglio).

Per il secondo giorno di attività è previsto il ReLive show dell’Orchestra Popolare del Saltarello (super gruppo comprensivo di più di 10 tra ballerini e musicisti diretti dal Maestro Danilo di Paolonicola, attualmente in tour con Max Gazzè) anticipato da laboratori di danza popolare ad opera dell’Interamnia World Music (3 Agosto); infine a Sant’Apollinare un tour del borgo cittadino con degustazione finale (21 Luglio) e l’ultimo evento dell’edizione, con il concerto della Compagnia Tradizionale Val D’Abruzzo di Rosario, Argentina, che per festeggiare i suoi 60 anni di attività duetterà tra balli e canti insieme a due cori locali, il Folk San Leonardo e i Cantori del Golfo di Vasto.

Durante tutti gli eventi sarà possibile conoscere e degustare prodotti tipici abruzzesi. Tutti gli eventi sono gratuiti. Per prenotazioni ed informazioni aggiuntive è possibile chiamare il 388 3492484, contattare la direzione artistica alla mail info@reliveabruzzo.com o visitare il sito www.reliveabruzzo.it, le pagine FB e IG di ReLive Abruzzo e PICSAT.

Il festival vive quest’anno del finanziamento del Ministero degli Affari Esteri a valere sul progetto “2024-Anno del Turismo delle Radici”, della Regione Abruzzo, dei Comuni ospitanti e di sponsor privati. Gli eventi sono realizzati altresì con una fitta rete di collaboratori come i già citati D’Abruzzo e la DMC Terre del Sangro Aventino; Archeclub, Pallenium, Italia Nostra del Vastese e CSA Parsifal (Centro Sperimentale di Archeologia) per la realizzazione di visite guidate nei borghi dei Comuni ospitanti; Istituto Nazionale Tostiano e Saint Louis College of Music per il concerto inaugurale del 12 Luglio; di attività commerciali locali come Il Portico, La Cascina, Osteria del Carcere, La Vinarte, Iannamico 1888, Agrumato, Contento Liquori, Tartufo di Quadri, La Fabbrica di Bocconotto, Fratelli Antico e Senza Anallergic Food Store per la degustazione e l’esposizione di prodotti locali ed infine il supporto come media partner di Radio Delta 1 (radio ufficiale), Litografia Botolini e VideoCittà.

Tutto è pronto per una nuova edizione di ReLive Abruzzo Festival: la rassegna itinerante e diffusa che ci porta alla scoperta rinnovata del nostro amato territorio. Non mancate!




BANDI E OPPORTUNITÀ PER IL TERZO SETTORE

L’importanza dell’associazionismo e della cooperazione per lo sviluppo del territorio

Pescara, 10 Luglio 2024. Oggi pomeriggio alle ore 17.00 si terrà l’evento dal titolo “L’importanza dell’associazionismo e della cooperazione per lo sviluppo del territorio. Bandi e opportunità per il Terzo Settore”, organizzato dalla Fondazione Tercas ed il Consorzio Punto Europa, in collaborazione il CSV Abruzzo, nel solco delle attività promosse dalla Fondazione a favore delle Associazioni e degli altri Enti del Terzo Settore del territorio teramano per il rafforzamento delle competenze necessarie per la partecipazione e gestione di bandi e progetti.

L’incontro verterà sul tema della cooperazione e sviluppo, anche in vista del prossimo appuntamento del G7 a Pescara e sulle opportunità di finanziamento regionale, nazionale, europeo e sui fondi del PNRR.




UN VIAGGIO NELLA VITA E NELL’ARTE DI UN MAESTRO CONTEMPORANEO

Fondazione Pescarabruzzo inaugura l’Archivio d’artista dedicato a Sandro Visca. Venerdì 12 luglio 2024, ore 18:00 presso il CLAP Museum in Via Nicola Fabrizi, n.194

Pescara, 10 Luglio 2024. La Fondazione Pescarabruzzo è lieta di annunciare l’inaugurazione dell’Archivio d’artista dedicato a Sandro Visca, un evento imperdibile che celebra uno dei maestri contemporanei di origini abruzzesi tra i più innovativi. L’evento si terrà venerdì 12 luglio 2024, ore 18:00, presso il CLAP Museum in Via Nicola Fabrizi, n.194 – Pescara.

Dopo la mostra “Visca Carte Inedite 1961-2019”, la presentazione al Cineteatro Massimo del documentario “VISCA” (che ripercorre la sua intera attività artistica), per la regia di Andrea Carella  e la più recente presentazione di “ASPARAGUS / Cartella Limited 2021 di Sandro Visca” ospitata alla Maison des Arts, la Fondazione rende ancora omaggio al Maestro con uno spazio a lui dedicato in via permanente, a disposizione anche di studiosi e visitatori che vogliono approfondire la sua originale esperienza.

Il progetto di realizzare un Archivio d’artista a Pescara, annesso al CLAP Museum, dedicandolo ad uno dei docenti più influenti nella formazione di Andrea Pazienza, ospitato nello stesso Polo culturale, si inserisce come un ulteriore tassello nella rete museale e dei centri studi promossi dalla Pescarabruzzo. Gli spazi dell’Archivio si distribuiscono in più sezioni, dedicate rispettivamente ai quadri, alle sculture, agli arazzi e ai disegni, tutte opere affidate definitivamente alla Fondazione. L’Archivio è dotato di innovativi espositori e di tecnologie avanzate, composte da speciale tecnoilluminazione, monitor, schermi, proiettori e touch screen. L’intera donazione è, infatti, digitalizzata e accessibile su vari supporti. Vi si ospita anche una raccolta bio-bibliografica di documenti, materiali digitali e una biblioteca storico-artistica sul contemporaneo.

Sandro Visca, aquilano di nascita e pescarese d’adozione dal 1968, ha saputo imporsi attraverso la ricerca continua di un linguaggio personale e con un’attenzione costante ai problemi del mondo nel tempo a lui coevo. La sua carriera, con circa sessant’anni di instancabile lavoro, è stata sempre segnata da un piglio estroso, antiretorico, irriverente e a tratti onirico. Nell’Archivio ci si potrà immergere nell’universo delle sue opere più rappresentative, tra cui la celebre performance “Un cuore rosso sul Gran Sasso”, i teatrini, le “pupazze” e gli arazzi cuciti.

L’inaugurazione sarà un momento emozionante e di riflessione, per scoprire l’intima natura dell’arte del Maestro e la sua straordinaria capacità seduttiva nascosta nelle trame del suo lavoro, proprio come le intriganti trame degli affascinanti tessuti di tante sue opere.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, del Sindaco di Pescara, Carlo Masci, e della Soprintendente Archivistica e Bibliografica dell’Abruzzo e del Molise, Giuseppina Rigatuso, interverrà la storica e critica d’arte, Rita Olivieri. Sarà presente l’artista.

Ingresso libero all’evento fino a esaurimento posti. Seguirà una visita guidata e contingentata all’Archivio. Dal giorno successivo all’inaugurazione, lo stesso sarà visitabile prenotando tramite i contatti del CLAP Museum (tel. 085 445 1750, e-mail: info@clapmuseum.it).




KAIRÓS: NASCE UNA NUOVA COLLANA

Guide e manuali per le arti performative diretta dall’ortonese Dario Iubatti, fondatore della Compagnia Teatrale novezerosei e ideatore del Festival del Mare, e Marco Bosio

Ortona, 10 Luglio 2024. Kairós. «Il momento giusto o opportuno in cui qualcosa di speciale accade». La nuova collana della casa editrice Graphe.it  prende il nome da Kairós delle arti, spazio artistico ideato e gestito dall’attore Dario Iubatti con la sua Compagnia Teatrale NoveZeroSei.  Sono qui raccolte le pubblicazioni a cura dei docenti di Kairós e dei professionisti del mondo dello spettacolo (attori, doppiatori, registi, drammaturghi) sotto forma di quaderni, manuali, guide e agili saggi, utili sia agli operatori del settore sia ai lettori curiosi di apprendere i “segreti” delle arti performative. La direzione della collana è affidata a Dario Iubatti, mentre Marco Bosio cura la direzione artistica. La collana prevede due uscite annue: a marzo e ad agosto (a eccezione del primo titolo che uscirà a luglio 2024).

Il primo titolo della nuova collana è un’esplorazione approfondita della pronuncia italiana, dai suoi principi storici alle sfide della comunicazione moderna, con esercizi pratici per una dizione impeccabile, perché tra un avvocato che parla bene e uno che sa parlare solo in dialetto, voi da chi vi fareste difendere?

DARIO IUBATTI

PARLARE BENE. Appunti di dizione di un autore.

Prefazione di Luca Mannocci

Pagine 128, 10 euro in libreria dal 26 luglio 2024

Graphe.it edizioni

La storia di quella che nel linguaggio comune chiamiamo “pronuncia” è variegata. Molti di noi, tuttavia, oggi non fanno troppo caso – e invece dovrebbero! – alla distinzione fra pésca e pèsca, a meno che non studino recitazione teatrale. Proprio a costoro si rivolge il saggio, ma il destinatario ideale rientra in realtà in un ventaglio ben più ampio: le situazioni professionali e ricreative in cui dobbiamo utilizzare la voce e, di conseguenza, scegliere come pronunciare le parole sono numerose e talvolta determinanti per le nostre vite.

DARIO IUBATTI,  nato a Ortona, diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, ha lavorato con vari registi Fa parte della compagnia Marche Teatro, ma lavora assiduamente con il Teatro Stabile di Torino ed è impegnato con il Teatro Stabile di Napoli. Ha recitato anche in alcuni film e fiction come Il grande sogno, Martin Eden, Il commissario Ricciardi 2, Il Boemo. Nel 2021 ha fondato la Compagnia Teatrale NoveZeroSei a Ortona (Chieti) che oltre a produrre spettacoli si occupa di alta formazione attoriale. Nel 2023 dà via al Festival del Mare, di cui è anche direttore artistico.




PROGETTO TEATRO KNÀ

Associazione culturale Knà. Rassegna teatrale 2023/2024

Giulianova, 9 luglio 2024. Domenica 7 luglio si è conclusa la Rassegna di fine laboratorio teatrale Knà 2023/2024, nella Sala Polifunzionale “I Pioppi” a Giulianova, con lo spettacolo teatrale “Teste tonde teste a punta, ovvero ricco e ricco van d’accordo” degli allievi del “Progetto Teatro Knà Adulti”, liberamente ispirato all’opera omonima di Bertold Brecht.

Come ogni anno tutti gli allievi dei vari corsi di teatro divisi per fasce di età, dai cinque anni in su, hanno concluso il percorso laboratoriale con una restituzione al pubblico di quanto  elaborato, creato e consolidato durante mesi (da ottobre a giugno) di esercizi propedeutici, training, studi dei personaggi, dizione e consolidamento dei rapporti interpersonali.

Tutto è finalizzato ad una messa in scena che rispecchia l’indole del gruppo, il suo equilibrio nella sua eterogeneità, la sua capacità creativa e comunicativa.

Quest’anno gli spettacoli hanno trattato tematiche impegnative e leggere, ma sempre con un occhio di riguardo a tematiche sensibili alle discriminazioni di ogni tipo, all’ambiente, alle relazioni interpersonali.

“Amleto in canovaccio”, portato in scena il primo luglio dal gruppo dei ragazzi delle scuole medie, è stato uno spettacolo esilarante, ispirato, oltre che a William Shakespeare, all’opera di Aldo Nicolaj, “Amleto in salsa piccante”. La tragedia di Amleto vista dal punto di vista degli addetti all’arte culinaria, chef, camerieri e inservienti, nella cucina del castello di Kronborg, con tanto di fantasma, intrecci amorosi e finale tragico, ma alleggerito dalla sapiente ironia degli attori, di una disinvoltura e bravura invidiabili.

“Marionette senza fili” è invece il titolo dello spettacolo scritto da Knà, andato in scena martedì 2 e mercoledì 3 luglio da due gruppi di attori delle scuole primarie. Un gruppo di marionette magiche va in eredità ai nipoti del loro marionettista, i quali, insensibili e ambiziosi di beni materiali, decidono di svenderle. Ma redarguiti dalle marionette stesse durante il loro ennesimo litigio, comprendono l’importanza della cultura e del rispetto reciproco e la ricerca della felicità con “una terra felice e onesta…dove nessuno ha un filo in testa. Una terra senza padroni, né quelli brutti né quelli buoni.
Questa terra, ancora non c’è, la faremo io e te
!”.

“Pene d’Amor Perdute” è invece lo spettacolo che magistralmente hanno portato in scena gli allievi del gruppo della fascia di età dai quindici ai diciotto anni o poco più, venerdì 5 luglio. Sembrava di tornare indietro nel tempo per l’immedesimazione totale da parte di queste giovani attrici e giovani attori che hanno traghettato gli spettatori attraverso pene d’amore, inganni, feste, danze e un lieto fine non scontato in cui si parla “…di una lezione di vita e lealtà. Per quanto mi riguarda, ho imparato che non posso esigere l’amore di nessuno. Posso solo dar loro buone ragioni per apprezzarmi ed aspettare che la vita faccia il resto”. Applausi a scena aperte.

“Teste tonde teste a punta, ovvero ricco e ricco van d’accordo” ha chiuso la rassegna con attori adulti, sempre pronti e bravissimi a mettersi in gioco, anche con una tematica così drammatica come quella di quest’opera di Bertold Brecht che tratta la discriminazione razziale come pretesto per allontanare l’attenzione del popolo dai problemi economici. La pièce teatrale è ambientata in un paese lontano, inventato, Yahoo, lasciato dietro l’angolo apposta per non sentirne troppo l’odore di somiglianza, imbarazzante somiglianza con cose che accadono a pochi passi da noi, se non addirittura qui. Il gioco è l’antico gioco di ombre e luci che attirano lo sguardo in un altro punto della scena, mentre davanti agli occhi si consuma la tragedia dell’uomo nella sua completa stoltezza.

Le attrici e gli attori provano a divertirci ma si arrendono alla caduta, inevitabile caduta che l’uomo acconcia per i propri simili, e che nemmeno più chiama come tali. Gli spettatori hanno avuto la sensazione di esser venuti per nulla, e che tanto si sapeva già come sarebbe andata a finire. Ma sono rimasti immobili, comunque, non era affar loro ma degli attori invertire la storia. Anche in questa occasione applausi a scena aperta, alternati da continui pugni nello stomaco.

Il “Progetto Teatro Knà”, è il titolo del laboratorio che ogni anno gli educatori teatrali Giuliana Cianci e Francescomaria Di Bonaventura propongono a chi desidera provare a “giocare” col teatro, dando l’opportunità ad esibirsi non solo in occasione della rappresentazione finale, ma anche durante il percorso in performance teatrali dedicate, come per esempio la rassegna dal titolo “Magna” che, durante il periodo natalizio, porta in scena, ironicamente in modo sferzante ed ironico, le caratteristiche peggiori del nostro essere “degustatori’ italici, disposti alla ribellione per un’acciuga mancante in un fiore di zucca”.

Successivamente, nel periodo a cavallo del 7 gennaio, si va in scena in ambientazioni suggestive come Santuari o Cripte, coinvolgendo tutti gli allievi di ogni fascia di età, con la performance teatrale scritta da Knà dal titolo “HAOHS”, dedicata alla Giornata della Memoria, per non dimenticare la Shoah.

Spettacoli itineranti per le vie dei borghi antichi, ultimo tra tutti “Universo Calvino”, in occasione del “Maggio dei Libri”. O ancora, sempre in occasione di quest’ultimo appuntamento annuale o “Io Leggo Perché”, alcuni allievi sono coinvolti ogni anno per delle letture teatrali a tema nelle scuole di ogni ordine e grado (nelle quali Knà svolge laboratori teatrali in orari curricolari), per la felicità dei bambini, gli spettatori più esigenti!




LE TARIFFE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Aumento: solo un modo per far pagare agli abruzzesi una nuova tassa

Pescara, 10 luglio 2024. Le associazioni dei consumatori Adoc Abruzzo, Federconsumatori Abruzzo, Acu Abruzzo ed altre, esprimono assoluto disappunto sui contenuti del provvedimento riguardante l’adeguamento delle tariffe del trasporto pubblico locale su gomma al tasso di inflazione, che la giunta regionale, con delibera n. 374 del 26.06.204, ha disposto, ai sensi della L.R. 40 del 23/07/1991.

“È solo un modo per far pagare ai cittadini abruzzesi una nuova tassa. Lo si denota anche dall’immediata entrata in vigore delle nuove tariffe autorizzate il 1° luglio –  spiegano le associazioni dei consumatori – È stata ignorata l’esistenza di un tavolo permanente e di un protocollo di intesa tra Regione, associazioni a tutela dei consumatori e utenti e soggetti gestori dei servizi di trasporto pubblico locale su ferro e gomma. Gli aumenti, a danno dei consumatori, lavoratrici e lavoratori, studenti e pensionati,  non sono congrui ai servizi (non è stato possibile determinare il raggiungimento di qualità e sostenibilità), disincentivano l’utilizzo dei mezzi pubblici (a favore di autolinee private ed auto proprie ove possibile), penalizzano le categorie sociali svantaggiate (c’è confusione sulla soglia Isee fissata inferiore a quella determinata per la carta di libera circolazione)  o comunque i maggiori fruitori dei servizi che sono alla base della catena sociale stessa. Anche l’annuncio del rinnovo del parco macchine sembra essere solo un modo per giustificare aumenti non congrui. Si dissolve così la coesione territoriale tra corse dei treni soppresse, alta velocità sfumata e agevolazioni inconsistenti”.

“È stato richiesto un incontro urgente dalle associazioni dei consumatori ai soggetti interessati – aggiungono – Il protocollo sulla mobilità sostenibile, sottoscritto dalle associazioni dei consumatori, rimane l’obiettivo fondamentale e primario. E cioè rendere l’offerta di trasporto più efficiente, attraverso l’integrazione dei servizi e la razionalizzazione dei programmi di esercizio, con eliminazione delle sovrapposizioni, riorganizzando servizi di adduzione e potenziamento rispetto alle principali direttrici regionali, come previsto dall’articolo n. 1, comma 8 della L. R. n. 26 del 19 agosto 2016. E poi uniformare il prezzo dei titoli di viaggio ferroviari a quelli dei servizi automobilistici come previsto dalla citata legge regionale n. 26/2016; garantire un miglioramento della qualità dei servizi automobilistici e ferroviari integrati offerti ed una più adeguata tutela del cittadino – utente; garantire l’esercizio del diritto alla mobilità dei cittadini abruzzesi, tenuto conto delle peculiarità socio demografiche e morfologiche del territorio servito, delle esigenze di collegamento e di unitarietà gestionale tra diverse aree della regione; valorizzare le efficienze e la maggiore flessibilità organizzativa e programmatoria derivante dalla gestione integrata sotto il profilo della modalità di trasporto (ferro/gomma). Adoc Abruzzo, Federconsumatori Abruzzo, Acu e altre associazioni dei consumatori manifesteranno contro tale provvedimento iniquo”.




L’ATOMS’ CHIETI BATTE LA CAPOLISTA FIORENTINA

Conclude il campionato di serie B al secondo posto

Chieti, 9 luglio 2024. Vittoria bella e sofferta contro la capolista Fiorentina e Campionato nazionale di serie B chiuso al secondo posto: questi gli ingredienti dell’ultima gara casalinga dell’Atoms’ Chieti, che allunga la serie positiva di 11 vittorie e 3 sconfitte, in attesa dell’ultima gara di domenica 14 luglio.

Nel doppio incontro giocato sul diamante di Tollo (ormai da due anni sede fissa delle gare casalinghe del Chieti) l’Atoms’ affrontava la Fiorentina prima della classe: alle toscane bastava una vittoria per conquistare la matematica promozione ai playoff. Vittoria che arriva già in gara 1, quando la corazzata Firenze, guidata dalle veterane ex giocatrici di A1 e A2, mette in cassaforte il risultato già nelle prime riprese, chiudendo poi la partita sul 12-2.

Tutta altra storia gara 2. L’Atoms’ scende in campo concentrato e determinato a portare a casa il risultato, davanti al proprio pubblico. Sul monte di lancio le lanciatrici Giulia D’Aviero (18 anni), Giorgia Di Santo e Anna Salvatore, tengono a bada le esperte mazze toscane, concedendo appena 3 punti in 7 riprese. Nel ruolino d’attacco è ancora la Di Santo che sfodera un’ottima prestazione con tre 3 valide (2 doppi, 1 singolo), seguita da Capitanio (1 doppio, 1 singolo) e D’Aviero (1 doppio).

Alla fine della settima ripresa il risultato è bloccato sul 3-3: si decide tutto all’extra inning, dove una bunt e una volata di sacrificio di Salvatore, per il Chieti, portano a casa il definitivo punto del sorpasso. Finisce 4-3 con l’Atoms’ che blinda il definitivo secondo posto in campionato.

Domenica prossima (14 luglio, ore 11) ultima gara della stagione, sul campo di Caserta, contro il Fisciano Softball.




RICONOSCIMENTO FIAB

La bandiera gialla della ciclabilità  fa tappa in Abruzzo

Fossacesia, 9 luglio 2024. Il riconoscimento della FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – quest’anno assegnato a 179 Comuni, verrà consegnato venerdì alle Amministrazioni abruzzesi.

179 Comuni, che comprendono circa il 20% della popolazione italiana, tra cui molti capoluoghi di provincia e grandi città come Roma, Torino e Milano. Sono questi, in sintesi, i numeri dell’edizione 2024 di ComuniCiclabili, il riconoscimento nato con l’obiettivo di stimolare le amministrazioni locali nello sviluppo di politiche di mobilità ciclistica.

La FIAB, accompagnandole in un virtuoso percorso, attribuisce a ogni territorio un punteggio da 1 a 5, assegnato sulla base di un’analisi oggettiva dei molteplici aspetti che interagiscono con la bicicletta quale mezzo di trasporto sostenibile. Quattro le aree di valutazione: mobilità urbana (ciclabili urbane/ infrastrutture, moderazione traffico e velocità), governance (politiche di mobilità urbana e servizi), comunicazione & promozione,  cicloturismo.

In Abruzzo la consegna di attestati e bandiere gialle avverrà nel corso di una cerimonia che si terrà venerdì 12 luglio, alle 18, presso il Parco dei Priori (Viale San Giovanni in Venere) a Fossacesia, Comune entrato quest’anno nella famiglia dei ComuniCiclabili.

L’occasione della  consegna delle bandiere ComuniCiclabili alle amministrazioni già parte della rete sarà anche l’occasione per presentare il network e i suoi vantaggi ai Comuni che intendono entrare nella prossima edizione.

Diciannove i Comuni abruzzesi che, quest’anno, riceveranno il riconoscimento e, nel corso della cerimonia, si sveleranno i passi avanti fatti e gli elementi da migliorare. Unica nota “stonata” l’assenza del Comune di Avezzano che, avendo messo in atto azioni non compatibili con l’implementazione della mobilità ciclistica, è stato, pur con rammarico da parte di FIAB, estromesso dalla rete.




PROSSIMAMENTE NEI NEGOZI DI BICI

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le usa

Pescara, 9 luglio 2024. Agli scenari già esplorati nella precedente edizione del 2023, si aggiunge ora quello dedicato al mondo della manutenzione o della integrazione funzionale delle biciclette.

Obiettivo è indagare sul grado di attenzione che coloro che si spostano in bici rivolgono al proprio mezzo, obbligati per un guasto o per scelta manutentiva, e quale sia indicativamente la propensione economica all’attività di ripristino funzionale ovvero di controllo o revisione.

Una ricognizione in tal senso consentirebbe anche di riflettere sulla qualità del parco bici circolante in una città ma anche delle strade percorse dalle stesse per provare a desumere, dalle testimonianze, quanto queste possano essere considerate agevoli o meno rispetto, ad esempio, ad un uso prevalentemente automobilistico.

Proveremo a lanciare questa ricognizione in alcuni negozi della città. I risultati saranno visibili direttamente su una dashboard del sito.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor




UN MONDO DI STORIE

La Scuola Macondo al fianco di giovani svantaggiati. Ecco il laboratorio di scrittura e ambientalismo con il sostegno della Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 9 luglio 2024. Si chiama “Un mondo di storie” il laboratorio di scrittura ed ambientalismo ideato dalla Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara grazie alla Dottoressa Elisa Quinto che sarà realizzato grazie al contributo della Fondazione Pescarabruzzo che intende contrastare la povertà culturale fornendo i mezzi economici per un approfondimento pomeridiano.

Il progetto intende favorire lo sviluppo della sensibilità artistica, delle competenze relative alle narrazioni e a quelle relative al lavoro di ricerca e studio della letteratura e di tematiche ambientali attraverso un percorso di apprendimento della Scrittura Creativa rivolto ad adolescenti e giovani adulti in condizioni di svantaggio economico;  si tratta di un progetto pensato per 10 studenti tra i 17 e i 25 anni ai quali l’APS Macondo intende devolvere borse di studio complete che coprano quindi l’intero svolgimento del percorso didattico.

L’obiettivo è quello di stimolare lo studente all’apprendimento degli aspetti più significativi delle arti narrative, sviluppando competenze creative e artistiche oltre a quelle relative allo studio delle fonti e al lavoro di ricerca filologica ma a monte c’è anche un altro fine ossia quello di favorire la socializzazione che è alla base del lavoro di squadra, integrazione e dibattito, nascita e sviluppo di una vera e propria squadra.

Il percorso di studio della durata di 4 mesi circa prevede una formazione sia frontale che laboratoriale da svolgersi entro l’anno 2024 e affidata a professionisti ed esperti del settore le lezioni che si svolgeranno con cadenza settimanale per tutti i mesi di corso: sono 24 lezioni della durata di due ore ciascuna da svolgersi presso la sede dell’APS Macondo in via C. De Cesaris 36 a Pescara. L’orario e i giorni di svolgimento del corso saranno decisi sulla base delle esigenze dei borsisti così da garantire un momento di scambio e di crescita, di creatività e libertà lontano dagli studi ordinari che con loro non entri in conflitto.  Il progetto didattico prevede: nove lezioni di teoria (Scrittura Creativa), cinque lezioni dedicate a cinque grandi autori che hanno parlato di tematiche ambientali sia in forma di narrazione che in forma di saggio (J.R.R. Tolkien – José Saramago – Jonathan Safran Foer – Oliver Sacks – Henry David Thoreau) necessarie anche come invito alla lettura; dieci lezioni di laboratorio con scrittura di un racconto su tematiche ambientali o legate al territorio per la realizzazione di una piccola raccolta e scrittura di contenuti per la realizzazione di pillole video dedicate a grandi autori (non necessariamente quelli studiati in classe, ma a scelta degli studenti) che hanno parlato di ambientalismo. 

Con questo progetto si vuole sensibilizzare anche alla tutela dell’ambiente e del territorio attraverso lo studio di alcuni autori che hanno avuto al centro della loro produzione proprio la tematica ambientale e l’importanza del rispetto della natura.

Le competenze acquisite durante il corso sono indispensabili nella vita professionale e quotidiana: sviluppo del senso critico e analisi della realtà sono alla base della ricerca messa in pratica dall’attività proposta, grazie anche al buon uso dei social e del public speaking.

Il laboratorio, inoltre, si propone l’obiettivo di dare l’opportunità di fruire e partecipare attivamente ad un progetto culturale a soggetti che altrimenti sarebbero impossibilitati a farlo e che per il tramite di questa esperienza possono acquisire degli strumenti atti ad essere usati per il proprio riscatto sociale e come stimolo all’affermazione della propria identità.