CYBEARLY – FORECASTING 2025

Aperte le call per relatori, scuole e sponsor. Ecco le prime novità dell’edizione 2024 dell’evento dedicato alla cyber security

Pescara, 12 febbraio 2024. Si svolgerà il 3 e il 4 ottobre 2024, al Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, la seconda edizione di Cybearly, l’evento di informazione, sensibilizzazione e divulgazione promosso da Cybear e BearIT, con il patrocinio del Comune di Pescara, di Clusit – Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica e di Assintel (Associazione Nazionale delle Imprese ICT). Anche quest’anno, infatti, la manifestazione si svolgerà a ottobre nell’ambito dell’European Cyber Security Month, una campagna di sensibilizzazione dell’ENISA, Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza, che si svolge nel decimo mese dell’anno con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza della sicurezza informatica tra i cittadini europei.

Nonostante manchino ancora diversi mesi all’evento, i promotori sono già a lavoro con l’obiettivo di replicare il successo della sua prima edizione, quando le due giornate di attività, animate da 27 relatori e trasmesse in 16 ore di diretta streaming, sono state seguite da oltre 350 partecipanti dal vivo per ogni sessione e più di un migliaio live da remoto, coinvolgendo professionisti del settore, società, istituzioni, giornalisti e mondo scolastico.

Ed è proprio sul versante delle scuole, che arriva la prima novità del “Cybearly – Forecasting 2025”. La Cyber Security Challenge riservata agli studenti quest’anno verrà ampliata sia dal punto di vista numerico, con sei scuole al posto di quattro, sia dal punto di vista geografico, estendendo la partecipazione a tutto il territorio nazionale. Per consentire ai giovani di ogni regione di sfidarsi introducendo le proprie abilità digitali, Cybear e BearIT hanno lanciato una call rivolta agli istituti superiori che avranno l’occasione di partecipare gratuitamente alla competizione, ideata per educare e orientare i ragazzi alle professioni del futuro, ma vista anche come piattaforma concreta di incontro con professionisti e aziende del settore. La partecipazione è aperta a gruppi di massimo 7 studenti frequentanti il quarto o quinto anno nelle scuole secondarie di secondo grado, in corsi di studio ad indirizzo tecnico o informatico.

Ma quest’anno le autocandidature per diventare protagonisti dell’evento non si limiteranno ai più giovani. Una call, infatti, è riservata anche agli aspiranti relatori che potranno proporsi agli organizzatori con speech che siano originali, formativi e verticali su una tematica del settore cyber security, frutto di ricerca ed esperienza e, soprattutto non promozionali o di natura commerciale. Tutte le candidature saranno ampiamente valutate, dal momento che non consentiranno la partecipazione automatica all’evento.

Una terza call, infine, è quella riservata agli sponsor che avranno a disposizione diverse soluzioni per poter progettare al meglio la propria presenza nel corso della due giorni di manifestazione. Anche in questo caso, le candidature saranno valutate dalla squadra organizzativa.

Tra le novità già in serbo per questa seconda edizione di Cybearly, inoltre, ci sarà una maggiore internazionalizzazione degli speech, con l’individuazione di personaggi che operano oltre i confini nazionali, così come una più consistente presenza di figure professionali femminili che operano nel mondo della cyber security, già ben rappresentate nella prima edizione da Sofia Scozzari (Women for Security) e Tamara Zancan (Business Development & Marketing, Microsoft).

Per maggiori informazioni e per presentare la propria candidatura a una delle tre call (scuole, speaker o sponsor) è possibile visitare il sito Cybearly.com dove c’è ancora l’opportunità di scaricare gratuitamente una copia digitale del Magazine Cybearly dell’edizione precedente a quella che verrà diffusa in concomitanza con l’evento di ottobre prossimo, contenente interviste a professionisti del settore, articoli e anticipazioni sulle nuove tendenze.




L’AMBIENTE CHE CI NUTRE

Grande successo per la conferenza organizzata dall’International Police Association a favore dei ragazzi per parlare di ambiente e nutrizione

Bellante, 12 febbraio 2024. La sala gremita del Palazzo Saliceti nella mattinata del 09 febbraio 2024 per accogliere i numerosi ragazzi delle classi 2^ media dell’Istituto Comprensivo Cardelli di Mosciano /Bellante ,                                                                                                                                           

L’iniziativa, fortemente voluta dall’International Police Association Comitato Locale di Giulianova, con il patrocinio dei Comuni di Bellante e Mosciano Sant’Angelo si inserisce nelle attività di promozione formativa e professionale, trovando nel caso specifico la sua giusta collocazione come tema di approfondimento nell’ambito dei progetti di detto I.C.

L’introduzione dei lavori è stata svolta dal Vicepresidente Nazionale Vicario Alfredo Iasuozzi, che ha portato i saluti del Presidente Nazionale I.P.A. e di tutto l’Esecutivo Centrale.

Prende la parola il Sindaco del Comune di Bellante l’Avv. Giovanni Melchiorre che ringrazia l’IPA nell’aver scelto la sede del Palazzo Saliceti di Ripattoni per svolgere un tema così importante, così pure la Vice Dirigente dell’Istituto Comprensivo Cardelli Prof.ssa Maria Di Cesare che unitamente al Corpo Docente ha preparato i ragazzi ad una serie di specifiche domande da volgere ai relatori. 

A moderare sapientemente l’incontro, con autorevole e prestigiosa presenza, il Dott. Ettore Picardi Procuratore della Repubblica di Teramo, che ha messo prontamente in evidenza la necessità e l’importanza dell’argomento.

Ha fatto quindi seguito l’intervento di un altro relatore di eccezione il Col. Luca Brugnola Comandante dei Carabinieri Forestali di Teramo chiamato in particolare a riferire sulla “sicurezza dai campi alla tavola: i controlli a tutela della salute pubblica”.

Altro importante aspetto è stato presentato dalla esperta relatrice Dott.ssa Marianna Iasuozzi Consulente Nutrizionale che ha messo in evidenza il tema  “dell’Alimentazione Sana la dieta che salva il Pianeta”. A concludere gli interventi è stato il T.V. (CP) Alessio Fiorentino Comandante della Guardia Costiera di Giulianova con la relazione sul  “Mare. Una risorsa da difendere”, dedicando poi spazio al “question time” con numerose domande da parte dei ragazzi, particolarmente interessati agli argomenti trattati dai relatori.

La conferenza si è presentata come tema di grande portata, che richiede pertanto la organizzazione di augurabili nuovi incontri sullo stesso modello, avvenimento che ha incassato il plauso e il giudizio pienamente testimoniato dal pubblico presente, dai tanti colleghi e associati I.P.A. intervenuti, come ha voluto ricordare e ringraziare, anche con un pizzico di orgoglio alla fine di questa intensa e utile mattinata di lavori, il Vicepresidente Vicario I.P.A. Italia Alfredo Iasuozzi. 




LE TRADIZIONI POPOLARI NELLA VALLE DELL’ORTE

[Pubblicato in La Valle dell’Orte. Ambiente, cultura e società, “Quaderni di Abruzzo. Collana di Studi Abruzzesi” diretta da E. Paratore e Marcello Di Giovanni. N° 14 Chieti, Vecchio Faggio Edizioni, 1992; pp.389-394.]

di Franco Cercone

Se diamo uno sguardo agli Usi e costumi abruzzesi di Antonio De Nino[1] ed in genere a tutta la produzione demologica del folklorista peligno, notiamo subito che dei centri della Valle dell’Orte si parla in poche occasioni e la maggior parte delle citazioni, come anche nel Finamore, riguardano Caramanico, annoverata fra i centri abruzzesi in cui ancora radicate appaiono le credenze relative al potere curativo ed apotropaico in genere dei cosiddetti carboni di San Lorenzo[2].

Le motivazioni di questo mancato interesse più che nella particolare posizione geografica della valle dell’Orte e nella sua viabilità, certamente non agevole nel secolo scorso, risiedono probabilmente nella circostanza che i nostri maggiori folkloristi, di fronte al grande patrimonio etnografico regionale da registrare, sono stati indotti necessariamente ad operare delle scelte, influenzate talvolta dagli insistenti appelli che provenivano in tal senso dal Pitrè.

L’assenza di particolareggiate descrizioni lascia supporre inoltre che si tratti di notizie raccolte di riflesso e prive di quella freschezza che caratterizzano invece le indagini condotte direttamente sul campo.

Una eccezione è costituita forse dalla singolare costumanza in vigore un tempo a Roccacaramanico, paese più noto con il nome di “Rocchetta”, che è diventato nell’immediato dopoguerra il simbolo di quello spopolamento che ha afflitto l’Abruzzo montano.

La costumanza in questione è descritta dal De Nino nel secondo volume dei suoi Usi e costumi. Si tratta di una sacra rappresentazione del Venerdì Santo che possiamo così sintetizzare: dodici farisei, indossanti tuniche di color verde, danno il cambio con cadenza di un’ora ad altri dodici farisei, indossanti tuniche rosse, che fanno la guardia al sepolcro di Cristo, allestito nella chiesa parrocchiale. L’avvicendamento dei ‘verdi’ e dei ‘rossi’ avviene fino al momento della Resurrezione, con la scena dell’impiccagione di Giuda ad un grosso ramo di quercia sistemato vicino l’altare. Al “Gloria in excelsis” i ‘rossi’ cadevano per terra morti e secondo un copione codificato dovevano lasciare il posto ai ‘verdi’ che facevano irruzione in chiesa. Ciò non sempre accadeva e come abbiamo appreso dal Sig. De Iulio Remo, originario di Roccacaramanico e residente da circa 40 anni a Sulmona, fra i due gruppi volavano talvolta pugni e calci. Sicché, non di rado, qualcuno dei ‘rossi’ o dei ‘verdi’, restava talmente pesto a terra da ingenerare il fondato timore che non potesse più rialzarsi per le percosse ricevute non si sa bene da quale dei due gruppi contendenti.

Il mosaico demologico della Valle dell’Orte ci è pervenuto in tal modo frammentario e la mancanza di spinte culturali, anche a livello del cosiddetto fenomeno “nativistico”, ha contribuito a rendere labile ogni ricordo del patrimonio etnografico locale.

Le difficoltà oggettive che si riscontrano nel reperire i tasselli necessari alla ricostruzione di un particolare mosaico, quello del ciclo dell’anno e della vita, non costituiscono tuttavia un impedimento per lo studioso che voglia scrivere una pagina di storia delle comunità della valle dell’Orte, attraverso una seria indagine di carattere folklorico.

Nel corso delle indagini effettuate sul campo è emerso infatti un tema culturale le cui radici sprofondano in epoche lontane. Si tratta di una prassi cultuale legata alla sacralità delle acque e che richiama devoti provenienti dall’Abruzzo e dalle regioni limitrofe.

Per comprenderne meglio l’importanza e la continuità, occorre partire dal fondamentale contributo dato alla storia di Caramanico, e quindi della valle dell’Orte, da una recente indagine linguistica di Marcello de Giovanni, che ha relegato una volta per sempre al mondo delle amene curiosità, la pretesa e purtroppo diffusa derivazione del toponimo Caramanico dal fantomatico monaco Caro [3]. Si tratta invece di un antroponimo franco, Caremannus, che si presenta come ha ben evidenziato il de Giovanni con il suffisso -icus, dunque Caremannicus o anche Caramannicus, e che assume un valore prettamente prediale.

L’antroponimo Caramannus conferma verso l’anno 800 in tutto il territorio teatino e quindi anche nella valle dell’Orte, la presenza di gruppi ex genere Francorum, qui stanziati probabilmente al seguito di missi regi durante l’azione diretta a ricacciare oltre il Sangro e quindi verso sud i Longobardi del principato di Benevento [4]. Il predominio politico-militare franco, se modifica la struttura politica e sociale preesistente, con la sottomissione dei Longobardi ridotti talvolta a servi della gleba ed alle dipendenze anche di monasteri benedettini [5], non produce tuttavia vistosi mutamenti su quel tipo di civiltà definita dal Giammarco “longobardo abruzzese” [6]. E ciò perché, come ha sottolineato il Dumézil, Longobardi e Franchi sono depositari della medesima Weltanschauung germanica per quanto concerne la concezione animistica della natura ed in particolare della sacralità delle acque [7]. Ma la dominazione longobarda ha inciso più a fondo di quella franca ed i toponimi longobardi, nota il Colapietra, sono infatti abbastanza diffusi per motivi militari ed amministrativi [8].

Sicché dopo la conversione al Cristianesimo, il precedente Pantheon acquatico longobardo viene a proiettarsi tutto nella figura di San Michele Arcangelo, o Sant’Angelo, al quale, secondo una tradizione consolidatasi in Italia nei secoli V e VI ad opera soprattutto di ordini religiosi bizantini, “era stato assegnato da Dio l’intervento miracoloso sulle acque, che mediante la sua protezione venivano purificate e difese dal male” [9]. La toponomastica abruzzese e meridionale in genere si arricchisce così di grotte, colli, monti e chiese rupestri, come appunto quella di Caramanico, dedicati al Santo guerriero e testimoniano la presenza fattiva presso di noi di tali popolazioni di stirpe germanica.

Si può dunque ritenere che le acque salutari della valle dell’Orte abbiano fatto sempre parte dell’economia quotidiana di tutti i gruppi sociali che si sono succeduti storicamente in quest’area della Maiella, anche se ai Longobardi, qui attestati in modo capillare soprattutto dal cartario casauriense e dalla toponomastica relativa a Sant’Angelo, va probabilmente riconosciuto il merito di aver codificato la protezione nei confronti delle acque sorgive e proprio in tm settore vitale in cui la religione cristiana non era stata in grado di sostituire le divinità protettrici pagane.

Forse è il frate domenicano Serafino Razzi, noto predicatore del XVI secolo, che ci dà la prima testimonianza del potere curativo delle acque di Caramanico, durante il suo soggiorno nella cittadina nella primavera del 1576. Egli apprende infatti da un frate del convento di San Tommaso che le persone affette da rogna, all’epoca una vera e propria piaga sociale, si recavano alla sorgente La zolfanaia per bere l’acqua che sgorga dalle Grotte di Santa Croce e guarire così da tale terribile malattia [10]. Non v’è nel Razzi alcun cenno della sorgente oggi assai nota con la designazione di Pisciarello, segno evidente che le proprietà di tale acqua non erano ancora note al suo pur dotto informatore, che viveva nel convento di Caramanico. Ma ciò non può meravigliare. Una sorgente infatti “entra nella dimensione sacrale in quanto manifesta una forza guaritrice e costituisce un punto di riferimento, dotata di sicurezza, indispensabile alla psicoeconomia del gruppo” [11], altrimenti, diremmo con Rudolf Otto, essa rientra nel novero delle acque profane.

Il numero delle fonti e delle sorgenti nella valle dell’Orte era certamente superiore a quello odierno e una spia si coglie al riguardo non solo dalla testimonianza del Razzi, allorché sottolinea: “vedemmo nel viaggio, e passammo molti rivi d’acque, et uno fra gli altri detto la Zolfanaia”, ma anche da una sacra leggenda, riferitaci dal nostro informatore, che sa di blasone popolare, perché da sempre, tra paesi limitrofi come appunto Sant’Eufemia e Caramanico, sono esistiti attriti e divergenze.

Secondo gli abitanti di Sant’Eufemia, San Giovanni Battista soleva ripetere che Caramanico galleggiava sulle acque, posta com’è fra l’Orte e l’Orfento, e per tal motivo avrebbe fatto “una brutta fine”. La Madonna però, che aveva attraversato con la Casa Santa di Nazareth tutto l’Adriatico, da Tersatto a Loreto, e che perciò di acque se ne intendeva, ribadiva che Ella non l’avrebbe mai permesso e non a caso, ha sottolineato il mio informatore, la disastrosa frana che ha sconvolto di recente la strada congiungente i due paesi, si è fermata proprio nei pressi dell’antica chiesa dedicata alla Madonna di Loreto e sita alle porte di Caramanico [12].

L’aspetto terapeutico di alcune sorgenti di Caramanico e della valle dell’Orte viene integrato da un singolare potere galattogeno attribuito alla fonte di Sant’Eufemia, che sorge a circa 300 metri dall’omonimo centro, un tempo tutto occupato nella pastorizia transumante, come ricorda appunto il Razzi [13]. Il culto stesso di S. Eufemia sarebbe stato trapiantato in paese, di cui è protettore S. Bartolomeo, dai pastori calabresi che, d’estate, conducevano le loro greggia ai pascoli della Maiella[14]. Non sappiamo come Santa Eufemia, che aveva subito nel 303 il martirio del rogo in Calcedonia (la

Scena è ricordata in una nota pala del Mantegna conservata nel Museo Nazionale di Napoli) sia diventata, a detta del mio informatore, Santa Eufemia della Calabria, e soprattutto non sappiamo come la Santa abbia acquisito l’importante protettorato galattogeno. Il dato più interessante è costituito comunque dalla continuità del culto fino ai nostri giorni, perché ancora oggi le donne d’Abruzzo si recano a questa fonte per attingere l’acqua che fa aumentare il latte al seno materno ed eliminare addirittura la sterilità. Il mio informatore riferisce anche che le abluzioni, necessariamente segrete, di tale acqua al seno, ha il potere, come l’acqua di S. Scolastica e di S. Agata, di scongiurare quel terribile male che è appunto il tumore.

Il latte del seno materno costituisce ancora oggi un bene insostituibile, sicché possiamo immaginare come esso dovesse essere prezioso in passato, quando era difficile reperire nei ceti umili una nutrice e non esistevano i surrogati offerti dalla medicina moderna. La condizione della donna era qui come altrove disperata: poiché i mariti passavano la maggior parte dell’anno in Puglia, a lei spettava il compito di accudire i figli, lavorare i campi e di recarsi a legnare sui monti, dai quali tornavano nelle condizioni che sono state fissate mirabilmente dal Patini nel notissimo quadro dal titolo “Bestie da soma”.

La fonte di Sant’Eufemia, sulla quale troneggiava sempre in passato una piccola statua, risultante, a causa dei frequenti furti votivi, di fattezze antiche continuamente diverse, rientra pertanto nel quadro delle cosiddette fonti lattaie, ma offre nello stesso tempo una variante di notevole interesse demologico. Ancora oggi, infatti, i pastori, e non solo quelli locali, ricorrono all’acqua di tale sorgente che viene somministrata devotamente alle mucche, al fine di far loro aumentare il latte. Si tratta di una pratica votiva che non è dato riscontrare nel culto di Sant’Agata o Santa Scolastica, anch’esse note per il loro protettorato galattogeno. Questa pratica votiva è certamente antichissima e si è tramandata di generazione in generazione presso i gruppi sociali che si sono succeduti storicamente lungo le aspre balze dell’Orte. Pratica antica ed anche diffusa, perché essa è ricordata persino in una preghiera dell’Avesta-Yasna che fissa l’equiparazione dell’acqua salutare al latte: Alle acque – esordisce il sacerdote orante – offriamo intanto questo sacrificio, all’acqua della rugiada, dei torrenti, della pioggia, delle sorgenti. Veniamo a rendervi onore o acque che penetrate ogni cosa, o liquido che ti spandi in tutto il corpo dell’uomo, noi ti invochiamo o latte [15].

Sicché mentre le fonti minerali e le terme di varia natura mantengono la loro forza con il suffragio di affermazioni scientifiche e spesso asettiche, le fonti dotate tradizionalmente di poteri curativi assolvono a funzioni che sono psico-liberatorie e coinvolgono nel loro potere galattogeno e rassicurante ogni aspetto dell’economia del gruppo. La sorgente acquista in tal modo anche un valore sacrale, che manca alla moderna industria delle acque minerali.

Le acque della valle dall’Orte ci offrono così una importante pagina che può essere ancora oggi letta contemporaneamente in modo sincronico e diacronico. In una fase della odierna civiltà che segni il passaggio dalla antica sacralità delle acque alla dissacrazione delle acque, come dimostrano appunto i dissesti idrogeologici dei nostri tempi, le acque dell’Orte offrono il destro per stilare una pagina di storia che finora non era stata ancora scritta e ci ricordano un capitolo di quell’importante poema epico che è appunto la storia delle genti d’Abruzzo.


[1] Si tratta come è noto di sei volumi pubblicati in un arco di tempo compreso tra il 1879 ed il 1897 a Firenze per i tipi dell’editore G. Barbera. Ad essi vanno aggiunti altri due volumi, comprendenti scritti inediti e rari del De Nino, pubblicati

a cura di B. Mosca con il titolo di Tradizioni popolari abruzzesi (L’Aquila 1972). Di un certo interesse risulta sotto il profilo storico-artistico il saggio del De Nino dal titolo Escursione artistica nel bacino dell’Orte, “Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti”, fasc. IX e X, Teramo 1896. Altrettanto scarne appaiono le notizie di carattere archeologico e relative ai centri dell’Orte. Cfr. A. DE NINO, Indice delle scoperte archeologiche comunicate alla R. Accademia dei Lincei, edite nelle ‘Notizie degli Scavi’, Sulmona 1906, sec. edizione.

[2] Cfr. A. DE NINO, Usi Abruzzesi, vol. I, p. 58, Firenze 1879; G. PANSA, Miti, leggende e superstizioni dell’Abruzzo, vol.I, p. 204 sgg., Sulmona 1924. Dal Finamore si apprende una interessante notizia a proposito dei carboni del ceppo di Natale, che venivano conservati e riaccesi quando nascevano i bachi da seta, al fine di “farli crescere forti ed immuni da malattie”; cfr. G. FINAMORE, Credenze, usi e costumi abruzzesi, in “Archivio delle tradizioni popolari”, a cura di P. Pitrè, vol. IX, p. 155, Palermo 1890.

[3] M. DE GIOVANNI, Tracce franche nella Valle dell’Orte: il toponimo Caramanico, in Abruzzo. Rivista dell’Istituto di Studi Abruzzesi, genn. 1985-dicembe 1990 p.419 sgg., Chieti 1990. Il volume raccoglie una serie di scritti offerti ad Ettore Paratore ottuagenario.

[4] Cfr. M. DE GIOVANNI, ivi, p. 430.

[5] Cfr. al riguardo G. CELIDONIO, La Diocesi di Valva e Sulmona, vol. III, p. 143, Casalbordino 1911; AA.VV., Homines de Carapellas. Storia e archeologia della Baronia di Carapelle, Bullettino della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, L’Aquila 1988; Chronicon Vulturnense del monaco Giovanni, a cura di V. FEDERICI, vol. I, p. 194 sgg., Roma 1925.

[6] E. GIAMMARCO, Storia della cultura e della letteratura abruzzese, Roma 1969.

[7] G. DUMEZIL, Les dieux des Germains, p. 70 sgg., Parigi, Hachette, 1959.

[8] R. COLAPIETRA, Abruzzo. Un profilo storico, p. 42, Lanciano 1977.

[9] V. DINI, Il potere delle antiche madri. Fecondità e culti delle acque nella cultura subalterna toscana, p. 133, Torino 1980.

[10] S. RAZZI, Viaggi in Abruzzo a cura di B. Carderi, p. 116, L’Aquila 1968.

[11] V. DINI, op. cit., p. 11.

[12] Secondo l’Alberico tale chiesa, per voto della famiglia Salerni, sarebbe stata edificata nel 1611. Essa è tuttavia più antica ed è citata dal Razzi che la visitò nel 1576. Cfr. R. ALBERICO, Caramanico Terme. Guida storico-turistica, p. 32, Pescara 1962; S. RAZZI, op. cit., p. 117. La Madonna della tradizione riferita è tuttavia l’Assunta, venerata nella chiesa di S. Maria Maggiore.

[13] S. RAZZI, op. cit., p. 119.

[14] Sulla presenza, poco nota, dei pastori transumanti calabresi in Abruzzo, cfr. W KADEN, Wandertage in Italien, p. 349 sgg., Stoccarda 1874.

[15] V. DINI, op. cit., p. 13.




GIORNATA NAZIONALE DEL R.U.P.

Intervista al presidente avv. Daniele Ricciardi

Roma, 12 febbraio 2024. Si è tenuta l’11 febbraio 2024 la prima edizione della Giornata Nazionale del Responsabile Unico del Progetto promossa da ASSORUP. Nel 1994, con la legge n. 109 veniva riformato il settore degli appalti di lavori introducendo il ruolo del Responsabile Unico del Procedimento, poi trasformato in Progetto con il Codice dei contratti pubblici del 2023.

Perché ASSORUP ha deciso di introdurre questa ricorrenza?

Negli ultimi trent’anni il RUP ha portato il peso di tutti gli appalti nel nostro paese. Soltanto nel 2023 si sono spesi 409 miliardi di euro in contratti di forniture, servizi e lavori. All’interno delle Stazioni Appaltanti operano i RUP il cui impegno molto spesso non è adeguatamente riconosciuto. Abbiamo quindi ritenuto di introdurre una festa in cui i responsabili unici possano essi per primi maturare una consapevolezza del ruolo strategico che hanno per lo Stato. In ogni scuola, in ogni comune, in ogni ente pubblico, nei ministeri, nelle società che gestiscono servizi, ovunque nel settore pubblico è presente un RUP che merita la doverosa attenzione. L’11 febbraio è da oggi il giorno dedicato al RUP, sia per la nostra Associazione sia per le amministrazioni in cui operano, sia per la politica che deve impegnarsi nel suo riconoscimento. Da oggi anche i RUP hanno la loro festa, in cui identificarsi.

Come si è svolta questa prima edizione della Giornata Nazionale?

Come ogni prima volta c’è sempre una grande emozione e la necessità di superare qualche difficoltà. Ricorrendo di domenica, peraltro nella settimana di carnevale, molti sono stati costretti a rinunciare alla presenza in persona. La manifestazione è stata un successo se pensiamo che lo scorso anno ASSORUP, in questo periodo, registrava qualche decina di associato, mentre oggi si avvia verso 650 iscritti, presenti in circa 100 province italiane. I diversi gruppi regionali, coordinati dagli ambasciatori e dai promotori locali, hanno organizzato pranzi, aperitivi e momenti ludici per poi collegarsi per un saluto comune.

La giornata ha visto la presenza anche di ospiti speciali?

Durante il collegamento abbiamo avuto il piacere di ospitare il Presidente ZOOPLUS, l’associazione degli esperti in appalti pubblici della Bulgaria. Yordan Haladjov nel suo intervento, molto apprezzato, ha presentato l’esperienza bulgara e auspicato la costruzione di una rete internazionale, alla quale ASSORUP sta lavorando dalllo scorso anno con contatti in altri Paesi della UE. In tutti i paesi membri deve esserci la consapevolezza che il RUP, ruolo formalmente esistente solo in Italia, o in generale chi opera negli approvvigionamenti o nella realizzazione di servizi e infrastrutture merita tutela anche a livello europeo. E’ un tema che toccherà anche l’ormai prossima campagna elettorale. Il RUP ha diritti e doveri che devono essere universalmente riconosciuti.

A tal proposito, il momento più significativo è stata l’adozione del Manifesto del RUP. Di cosa si tratta?

È stato un momento solenne di grande condivisione. I rappresentanti collegati dall’Umbria, dalla Sicilia, dal Piemonte, dalla Calabria, dalla Toscana, dalla Lombardia, dal Friuli-Venezia Giulia, dalla Liguria e dal Lazio hanno recitato i contenuti del Manifesto, redatto su proposta del prof. ing. Giovanni Rizzari. I diritti ed i doveri del RUP diventeranno un punto saldo per tutti coloro che decideranno di partecipare ad ASSORUP. Non intendiamo, per ora, introdurre un rito di giuramento anche se riteniamo che la cancellazione di tale momento solenne non abbia fatto bene alla pubblica amministrazione. I sedici diritti e doveri rappresentano per ASSORUP il modo in cui intendiamo approcciare alla gestione dei contratti, un settore strategico che ha raggiunto un peso pari quasi al 20% del prodotto interno lordo. La prossima Giornata Nazionale partirà da questo documento che tutti i presenti sparsi per la Nazione hanno firmato.

Quali sono i prossimi appuntamenti di ASSORUP?

È sufficiente collegarsi al nostro sito per prendere atto che l’attività di ASSORUP è incessante grazie agli stimoli che stanno arrivando dagli Ambasciatori, che sicuramente hanno trovato nuovi importanti innesti grazie alla Giornata del RUP. Anche l’Ufficio Studi consente di organizzare eventi online e sta concretamente supportando le Stazioni Appaltanti italiane, visti i quesiti che quotidianamente riceviamo su temi delicati come gli incentivi e le responsabilità del RUP. Durante il 2024 consolideremo il nostro ruolo di riferimento per le Istituzioni con cui siamo in costante dialogo (ANAC, MIT, SNA per citare le principali) e con il territorio (sono già programmate conferenze in Abruzzo, Sicilia, Lazio, Toscana, Umbria). Per noi è fondamentale metterci all’ascolto dei RUP, indipendentemente che siano associati. Continueremo ad offrire formazione gratuita e specialistica attraverso il nostro TRAINING VIRTUALE al quale diverse Stazioni Appaltanti stanno aderendo per formare il personale coinvolto in appalti. La giornata dell’11 febbraio 2024 rimarrà nella storia di ASSORUP e non solo.




AL PALASCAPRIANO PASSA FASANO 0-3

Teramo, 12 febbraio 2024. L’Adriatica Press Futura Teramo viene fermata in casa dal Fasano. Le pugliesi si sono imposte per 3-0 nel Palascapriano, giocando una buona pallavolo. Nel primo set il match è stato combattuto, visto che le ospiti  hanno ottenuto il primo parziale ai vantaggi imponendosi 25-27 in 30 minuti. Nella seconda frazione è stato sempre Fasano avanti nel punteggio, seconda frazione chiusa 19-25 in 28 minuti. Il terzo parziale ha visto la squadra ospite controllare la partita , mettendo al sicuro il risultato con il 12-25 finale in 21 minuti. Ora le biancorosse avranno due trasferte consecutive. La prima sabato prossimo a Santa Teresa di Riva (Messina), la seconda il derby di Altino. Oggi  Joselyn D’Egidio compie gli anni: auguri al nostro centrale.

ADRIATICA PRESS FUTURA TERAMO   0: Vendramini 1, Ragnoli 6, Poli 8, Di Diego 1, La Brecciosa, Costantini 10, Patriarca, D’Egidio, Mazzagatti 3, Fanelli 1, Capulli, Ventura, Lestini 14. All. Collavini.

PANTALEO IL PODIO FASANO 3: Antonaci 1, Di Diego V., Fatticcioni, Negro 5, Marsengo 10, Barbolini 4, Albano, Martilotti 14, Soleti 6.

PARZIALI: 27-27; 19-25; 12-25.

ARBITRI: Moira Mercuri di Fermo e Mirco Totò di Grottazzolina.




VERGOGNOSO

Israele, con il suo ambasciatore, si lamenta definendo vergognoso il palco di San Remo

Torrevecchia Teatina, 11 febbraio 2024. “Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”. Così in un post su X l’ambasciatore di Israele a Roma, Alon Bar …

Tanta vergogna davvero nel mondo, magari anche per il palco citato che non può sottrarsi sicuramente all’ipocrisia, ma vergogna per tutti partendo dall’alto, ovviamente. Chi ha più responsabilità cominci.

Vergogna, dunque, per questo mondo ipocrita dove tutti diffondono odio e provocazioni usando ogni sorta di strumento, ma la profonda vergogna, inutile discuterci sopra, parte proprio dal mondo perverso dei poteri, dei denari, delle armi, delle guerre, del sangue e della morte.

Da quel mondo di cui anche l’ambasciatore d’Israele in Italia si fa portavoce dovrebbero giungere i migliori esempi di vergogna, ma nulla di tutto ciò: solo prosopopea e tanta superiorità inutile, ovviamente.

Iniziamo dall’alto se si vuole dare un esempio; un bell’atto di vergogna è in attesa da molto tempo dagli autori degli scempi, dei macelli e delle porcherie più squallide nel mondo, ma nulla, anzi da loro, se non arrivano sfruttamenti, bombe, morte e distruzione, ecco pervenire dettati, ordini, minacce ed offese d’ogni forma, anche per il lontano mondo dell’effimero, del superfluo e delle canzonette.

Un potere che non ammette nemmeno l’esistenza di un lontano pensiero se non allineato.

Fin quando non si è direttamente interessati, però, tutti indifferenti; ma i tempi sembrano offrire un indirizzo chiaro d’impegno comune e diffuso per la sana convivenza, per la libertà, per la Verità. Rispondere non è un obbligo ma un consiglio per difendere almeno qualcosa di quello che è rimasto.
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ADN Kronos, 11 febbraio 2024. Sanremo, ambasciatore Israele contro Festival: “Vergognoso”
“Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”. Così in un post su X l’ambasciatore di Israele a Roma, Alon Bar … https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/sanremo-ambasciatore-israele-contro-festival-vergognoso_7fdaGOhrRykpVLdb5ng7g3#Echobox=1707649893




LIBERACI DAL MALIGNO

Un libro del demonologo Marcello Stanzione

di Cosimo Cicalese

DentroSalerno.it, 11 Febbraio 2024. L’editrice veneta Ancilla, per la quaresima del 2024 in preparazione alla Santa Pasqua, ha appena stampato il libro di don Marcello Stanzione Liberaci dal maligno. Don Stanzione non è un esorcista ma un angelologo e un demonologo di fama internazionale.

A lato degli Angeli fedeli e buoni appaiono, nella Rivelazione biblica, gli Angeli decaduti. Il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 74 afferma che Satana e gli altri demoni, di cui parlano la sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa, da angeli creati buoni da Dio si sono trasformati in malvagi, perché con libera e irrevocabile scelta, hanno rifiutato Dio e il suo Regno. Come i primi, essi ci sono soprattutto noti dai loro interventi nel nostro mondo umano; i dati, benché non eclatanti, sono comunque sufficienti per illuminare la loro fisionomia e, di conseguenza, la loro azione nefasta sul genere umano. Le diverse religioni, da quelle più antiche a quelle più recenti, hanno, quasi tutte, affermato l’esistenza di esseri cattivi, ma è nella Rivelazione cristiana ch’essi si mostrano sotto il loro vero aspetto.

Fin dal Paradiso terrestre (Gn.3) il demonio sotto le sembianze di serpente s’infila seduttore, bugiardo ed omicida (Ap.12, 9; Gv.8, 44); forse per lo scrupolo di custodire il loro rigido monoteismo, gli autori ebrei dell’Antico Testamento non lo pongono che raramente in scena; la sua azione comunque si precisa, a poco a poco, sempre odiosa, ma incapace di superare i limiti tracciati da Dio (Gb.1, 2).

Bisogna aspettare il Nuovo Testamento perché il suo volto si sveli completamente nella lotta che si scatena. Cristo, Figlio di Dio, viene a gettare fuori il Principe delle tenebre (Gv.12, 31), distruggere l’impero che Belzebù ha stabilito nel mondo e sull’umanità con i suoi accoliti del male (Lc.11, 14-22). Il libro contiene in appendice due interviste inedite a don Marcello Stanzione e alla fine il testo è completato da una raccolta di preghiere di liberazione della migliore tradizione cattolica.




BASTA CON L’ALLARGAMENTO DEI PARCHI IN ABRUZZO

Francesco Verì, Presidente dell’associazione Italcaccia di Pescara: “così la gestione della fauna diventa difficile”

Pescara, 11 febbraio 2024. No all’allargamento dei confini dei parchi in Abruzzo. È quello che chiede l’Italcaccia al massimo esecutivo regionale per evitare un pericoloso restringimento del territorio idoneo all’esercizio venatorio che è di pregiudizio al controllo di specie come cinghiali e lupi che, oggi, vivono stabilmente dentro paesi e città di ogni latitudine e dimensioni.

“Storicamente la caccia, come attività ricreativa per il tempo libero”, dice Francesco Verì, Presidente dell’associazione Italcaccia di Pescara, “è stata a lungo un fenomeno marginale e riservato alle classi abbienti e privilegiate. È solo con il miglioramento delle condizioni economiche generali che l’attività venatoria è diventata un fenomeno anche popolare. Il bisogno di “ritorno alla natura” dell’uomo contemporaneo, in un primo tempo, viene realizzato nel modo più diretto, cioè riscoprendo la sua natura di predatore.

“Successivamente, a mano a mano che il fenomeno dell’urbanizzazione è avanzato”, prosegue Verì, “il rapporto con la natura è diventato sempre più indiretto e idealizzato e la caccia ha cominciato a perdere fascino e attrattiva, fino a essere identificata spesso come un’attività violenta e in contrasto con la conservazione dell’ambiente.

In Italia e, soprattutto in Abruzzo, si è registrato una forte diminuzione dei cacciatori e, per questo, le associazioni venatorie stanno diventando sempre più attente ai problemi ambientali, soprattutto nelle aree agricole.

I cacciatori abruzzesi”, incalza Verì, “si trovano costretti a dover esercitare l’attività venatoria a ridosso di centri abitati, centri commerciali, strade poiché sono state create zone di rispetto e vincolo venatorio come ZRV, ZRC e aree cinofile regionali con una grande estensione che vanno a ridurre sempre più il territorio messo a disposizione per l’esercizio venatorio.

“Altro tasto dolente sono i confini dei parchi”, spiega Verì, “dove ormai l’Abruzzo è considerato il polmone verde dell’Europa. La gestione della fauna all’interno dei parchi non è adeguatamente controllata e, spesso, diventano rifugio e luogo di riproduzione per cinghiali, caprioli, cervi e lupi.

Ormai, come noto, il contenimento delle specie cinghiale e lupo in Abruzzo è un problema diffuso in quanto la loro presenza è talmente massiccia anche nei centri urbani.

L’associazione Italcaccia chiede a gran voce alla Regione Abruzzo e a tutte le forze politiche, una maggiore sensibilizzazione al problema attuale, che vede da una parte un restringimento del territorio idoneo all’esercizio venatorio e, dall’altra, una adeguata perimetrazione dei Parchi riducendo i confini e tabellando in modo adeguato tutto il perimetro, al fine di consentire al cacciatore di praticare l’attività venatoria, arrecando un grande vantaggio alla comunità, come il contenimento soprattutto delle specie cinghiale.

“Occorre far comprendere all’opinione pubblica”, conclude Verì, “che la caccia è e sarà sempre di più un’attività volta ad un uso sostenibile delle risorse faunistiche, basata su dati scientifici e a mantenere i migliori equilibri possibili anche in relazione alla salvaguardia delle attività agricole e silvo-pastorali oggi minacciate anche dalla sovrabbondanza delle specie ungulati. Allo stesso tempo la formazione ecologica del cacciatore dovrà diventare sempre più importante”.




LA MANUTENZIONE DEL VERDE

Question time ancora in attesa di risposte

Pescara, 11 febbraio 2024. Al question time del 28 dicembre scorso, in cui si chiedeva a Codesta Amministrazione comunale di conoscere l’entità e la destinazione d’uso della biomassa vegetale, comunque asportata, proveniente dalle varie attività di gestione del verde pubblico, è stato risposto che la “manutenzione del verde viene eseguita attraverso l’ausilio di numerosi operatori acquisiti in economia diretta, con Società partecipate o attraverso specifici affidamenti (giardinieri interni, soc. Ambiente e Multiservice, operatori economici terzi) che hanno tempi e modalità di esecuzione definiti e distinti”. A ciò si aggiungeva che “I dati richiesti richiederebbero un aggravio di elaborazioni e tempi abnormi per la pubblica amministrazione” (cfr Answer del Palazzo).

A tale nota ho fatto riscontro segnalando l’obbligo di ogni Ente locale ad attenersi, in sede di appalto pubblico, a quanto previsto in modo indifferibile dal vigente Codice degli Appalti verdi (GPP) che rimanda, per le modalità operative, all’adozione ed applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).

Detto argomento è stato oggetto di un secondo question time a cui si è riscontrato, in occasione del Consiglio Comunale del 29 gennaio scorso, con un rinvio in quanto il quesito è stato ritenuto complesso e quindi meritevole di una valutazione più elaborata e attenta.

Il motivo dei question time sta nella preoccupazione che fino ad oggi quanto imposto da Codice appalti (GPP) e dai CAM sia stato e continui ad essere disatteso.

Nel frattempo, si nota che l’attività oggetto delle richieste di chiarimento, riscontrata in diverse zone della città, sia condotta nelle modalità usuali, in quanto non sufficientemente evidenti e palesi fatti che dovrebbero indurre ad una diversa valutazione.

In particolare, si fa riferimento agli interventi in corso sia all’interno della Riserva Dannunziana, con tronchi in attesa di essere rimossi dall’attuale zona di accatastamento, oltre che stradali, di potature se non di vera rimozione di alberature ovvero di masse vegetali di rilievo che sembra siano stoccati in piattaforme di smaltimento presenti nei Comuni di Picciano e Roseto, per una destinazione finale non nota.

Che però, proprio in base alle norme richiamate, Codice appalti GPP e CAM, dovrebbe invece essere assolutamente conosciuta dall’Ente appaltante, quindi dal Comune, che addirittura ne deve chiedere riscontro ai soggetti incaricati, adottando le idonee procedure di verifica.

Per le norme poste in evidenza, si può far riferimento al question time in sospeso ai cui si attende di ricevere riscontro.

Giancarlo Odoardi – Direttore Ri-media.net




PERCORSI TURISTICI

25 mila euro riqualificazione turista

Casalincontrada, 11 febbraio 2024. Finanziato un importante progetto di riqualificazione turista presentato dall’Amministrazione comunale di Casalincontrada a giugno 2023.

La comunicazione ufficiale arrivata da parte del G.A.L. Maiella Verde, l’8 febbraio 2024, informa della concessione di circa 25 mila euro messi a disposizione dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Abruzzo 2014/2022. L’intervento prevede l’allestimento di un itinerario che riconnette varie aree del territorio comunale con attrezzature fitness e cartellonistica di riferimento.

Il progetto prevede il ripristino di un antico tracciato di strada comunale in zona “Malandra Vecchia”, l’antica fontana ubicata all’inizio della strada Via San Marco, il parco pubblico dell’ex mattatoio, la pista ciclabile di Via Giardino, la piazza pubblica in contrada Sant’Ilio antistante la Chiesa della Madonna di Fatima.

Il percorso consentirà di riscoprire il patrimonio culturale-storico-ambientale del paese, ripensando la relazione tra “paese” e “natura”, spazi pieni e vuoti e grazie alle associazioni del territorio diventerà un “corridoio verde” attrattivo per turisti e visitatori.




L’AMICACCI ESPUGNA REGGIO CALABRIA

Ipoteca la semifinale

Giulianova, 11 febbraio 2024. Ottimo inizio di Play-off Scudetto della Deco Metalferro Amicacci Abruzzo, che batte nettamente su Reggio Calabria nella gara di andata dei quarti di finale. Sul parquet del PalaCalafiore la squadra abruzzese prevale con il punteggio di 51-69, garantendosi un margine rassicurante da difendere tra due settimane (24 febbraio) a Giulianova.

Il primo quarto vede il predominio dell’Amicacci, che si portano avanti trovando due ottimi canestri sugli scarichi di Boganelli e Cavagnini, per poi allungare realizzando in contropiede con Brown e Cavagnini (2-14).

I reggini fanno fatica a scardinare la difesa ospite anche nelle fasi iniziali del secondo periodo, con la squadra allenata da coach Di Giusto che scappa via agevolmente grazie alle giocate offensive di Barbibay, Stupenengo e Brown. La Farmacia Pellicanò ferma la serie negativa di errori al tiro con una tripla del polacco Pietrzyk ma gli ospiti danno un ulteriore strappo con le solite prodezze di Shay Barbibay, conservando il ventello di vantaggio all’intervallo (11-34).

Il terzo quarto è all’insegna dell’equilibrio con l’Amicacci che concede qualcosa a livello difensivo ma continua a trovare la via del canestro affidandosi all’immenso talento del duo Barbibay-Brown (25-50).

Meno brillante l’ultimo periodo di gioco con Reggio Calabria che si sblocca a livello realizzativo e riesce a ridurre parzialmente il distacco, trascinata in attacco da Sripirom ed Ivanov. L’Amicacci non si scompone e trova canestri da un Jaylen Brown immarcabile, mantenendo comunque un vantaggio importante in visita del match di ritorno al PalaCastrum (69-51).

Tabellino

Farmacia Pellicanò BiC Reggio Calabria: Pietrzyk 9, Liki 1, Beltrame, Ivanov 16, Mutalib, Fikov 2, Da Costa 2, D’Anna 4, De Horta 2, Billi 4, Sripirom 11. All. Cugliandro.

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Brown 24 (5ast, 9reb), Nagle, Benvenuto, Marchionni, Blasiotti, Topo, Cavagnini 8 (7reb), Stupenengo 8 (8ast), Mandjam, Boganelli 4, Greco Brakus 2, Barbibay 22 (5ast, 6reb). All. Di Giusto.

Serie A – Quarti di Finale Play-off Scudetto

Gara di andata (10/02)

Crich PDM Treviso – UnipolSai Briantea84 Cantù 37-77

Special Bergamo Sport Montello – Banco di Sardegna Sassari 48-60

Farmacia Pellicanò Reggio Calabria – Deco Metalferro Amicacci 51-69

Menarini Volpi Rosse Firenze – Santo Stefano Kos Group 46-69

Gara di ritorno (24/02)

UnipolSai Briantea84 Cantù – Crich PDM Treviso (ore 20)

Banco di Sardegna Sassari – Special Bergamo Sport Montello (ore 13.30)

Deco Metalferro Amicacci – Farmacia Pellicanò Reggio Calabria (ore 14.30)

Santo Stefano Kos Group – Menarini Volpi Rosse Firenze (ore 15.30)

Stefano D’Andreagiovanni – Area Comunicazione Amicacci Abruzzo / Foto: Reggio Calabria BiC




LA POESIA DI VINCENZO FILIPPONE THAULERO

Salotto culturale

Teramo, 10 febbraio 2024. Non è perduto il segno è il quarto volume dell’Opera omnia di Vincenzo Filippone-Thaulero, con il quale inizia la pubblicazione degli scritti inediti. La prima parte è costituita in gran parte da sonetti che Filippone-Thaulero aveva rivisto e sistemato in forma definitiva prima della sua prematura scomparsa. Nella seconda parte, vengono pubblicate le poesie giovanili, i testi teatrali e le prove narrative del nostro Autore. Questi scritti possono essere collocati in un arco temporale che va dal 1945 agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso.

«Personalità intensamente religiosa, innamorato di Dio, avendo di Lui una sicurezza sconcertante, cercava nel concreto, nel reale della società, fra gli uomini e nella creatività incessante di strutture, pensieri, conflitti anche sociali, i segni di questa presenza divina». Gabriele De Rosa

«Per superare la difficoltà in cui Scheler restò impigliato, Vincenzo Filippone-Thaulero fa appello a un «Darsi semplice e reale», su cui la comunità dovrebbe fondarsi, non già saltando a pie’ pari le strutture concettuali e politiche del convivere ma subordinandole interamente al principio». Vittorio Mathieu

«Lo animava un ragionato distacco che, per paradossale che possa sembrare, era la misura del suo impegno, del suo modo di concepire la vita dello studioso e del docente. Fulvio Tessitore La poesia esprime quella verità di vita che la filosofia arriva a conoscere solamente in parte: la poesia di Filippone-Thaulero è così l’inveramento del suo impegno e della sua ricerca speculativa, nel senso in cui Heidegger ritiene che l’essere «si svela nel linguaggio autentico della Poesia». Mario D’Addio




UCCISA LA PICCOLA HIND

Se siamo ancora uomini questi fatti non possono lasciare indifferenti

Torrevecchia Teatina, 10 febbraio 2024. L’uccisione di questa bambina ci lascia ancora senza parole. Uccisa da uomini adulti armati fino ai denti per il gusto di uccidere e per i soliti giochi di denaro e potere perverso in quelle terre infernali.

Chiaramente siamo di fronte a esseri senza capacità di ragione; esseri bestiali rimasti al giurassico con bastoni, randelli e clave in mano per risolvere ogni cosa. Strumenti che oggi si trasformano in armi infernali e che non lasciano scampo nemmeno alla più piccola, innocente, indifesa e minuscola bambina.

Non sono solo crimini questi, sono cose che vanno oltre, ma molto oltre.

Uno squallido macello in quelle terre per il gusto ed il gioco di un potere perverso e diabolico senza fine.

Possiamo rimanere senza parole ma diffondere almeno il disgusto per queste cose aiuta comunque l’attuale ragione umana a prenderne coscienza; aiuta a rimuovere quella sorta di profonda indolenza che impone inezia e frivolezze d’ogni genere, origine d’ogni nostro male.  

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Gaza, 10 febbraio 2024. Uccisa la piccola Hind. Dall’auto fra i cadaveri «Il carro armato è accanto a me. Si sta muovendo. Verrai a prendermi? Ho tanta paura». Hanno fatto il giro del mondo le ultime parole di Hind Rajab, 6 anni, nell’audio della telefonata registrata dagli operatori della Mezzaluna Rossa e diffusa dalla BBBC

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/gaza-morta-la-piccola-hind-implorava-venite-a-prendermi




FRENTAUTO EXPERIENCE 2024

Il programma della convention su mobilità e automotive. Venerdì 16 febbraio allo stabilimento Stellantis di Atessa

Atessa, 10 febbraio 2024 – Tour guidato all’interno dello stabilimento Stellantis e tavola rotonda sulle tematiche della mobilità: saranno questi i punti salienti del ricco programma dell’evento “Frentauto Experience 2024” che si terrà nel noto stabilimento dell’automotive di Atessa, venerdì 16 febbraio.

L’iniziativa, organizzata da Frentauto Spa, leader nel settore automobilistico, è aperta a tutte le realtà aziendali del territorio e ha come obiettivo quello di esplorare le tecnologie del domani e l’evoluzione del comparto delle auto, sottolineando l’importanza di sinergie tra i diversi attori del settore e della condivisione di idee e progetti. 

Nella mattinata, dalle 10.00 alle 13.00, ci sarà la visita guidata allo stabilimento Stellantis di Atessa per toccare con mano il processo di produzione del Fiat Ducato. A seguire, dalle 13.00 alle 14.30, colazione di lavoro. Mentre nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 18.00, si discuterà con esperti del settore e ospiti di mobilità, di futuro dell’automotive e di nuove tecnologie. Ad aprire la tavola rotonda, moderata da Giampiero Luviè, head of business development della BtheOne Automotive, sarà l’intervento del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. Poi venti professionisti tratteranno interessanti temi legati alla mobilità. Nello specifico si parlerà di industria dell’automotive e futuro dell’elettrico in Abruzzo con Daniele D’Amario, assessore alle Attività produttive della Regione Abruzzo, Gennaro Strever, presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara, e Nicola Campitelli, assessore regionale all’Urbanistica.

A seguire il presidente regionale Aniac, Tommaso Rutolo, insieme all’ europarlamentare on. Aldo Patriciello e a Emilio Nasuti del Gruppo Neuromed, illustrerà il  rapporto tra dealer, territorio e aziende, mentre Ermando Bozza dello Studio Bozza e associati parlerà di consulenza finanziaria automotive per le aziende.

Si discuterà di implicazioni legali e normative legate all’evoluzione della mobilità sostenibile con l’avv. Mauro Razzotti (Patrocinante in Cassazione) in rappresentanza dell’Ordine degli Avvocati di Vasto e Lanciano, di start up nell’automotive con Piergiorgio Molino di Inno- Valley Labs e di Metaverso con l’intervento di Harald Santer, managing director sales Wurth.

Nella seconda parte della convention la parola passerà ai vertici Frentauto che relazioneranno sui seguenti argomenti: l’ottimizzazione della gestione delle flotte aziendali e ruolo del mobility manager a cura del sales manager Frentauto Ettore Monaco, con la partecipazione di Giuseppe Di Marco di Legambiente Abruzzo, che approfondirà il tema dell’ecosostenibilità; il noleggio a lungo temine by Horizon Automotive e  le nuove frontiere del noleggio a lungo termine per le aziende con Matteo Baggio,  digital marketing ed e-commerce manager Horizon Automotive, Matteo Sarnataro, head of marketplace Horizon Automotive, e Andrea Pumilia, product manager Horizon Automotive; la rete service sul territorio nazionale con Elona Durici, head of product development & operation Horizon Automotive; la service experience e tutte le novità dei servizi di officina dedicati esclusivamente alle aziende con il service manager & B2B manager Frentauto, Enrico Bevilacqua. La chiusura dell’evento sarà affidata  all’ing. Paolo Accastello, plant general manager Stellantis Atessa, e all’amministratore delegato di Frentauto, Alberto Rolli. La convention, ribadiscono gli organizzatori: “È l’arena in cui si crea il cambiamento, è un’enorme opportunità per immergersi in un mondo di innovazione e diventare protagonisti di questa rivoluzione”




LA SVELTINA DI FINE LEGISLATURA MARSILIO

Trasformare la Costa dei Trabocchi nella “casta” dei Trabocchi

Chieti, 10 febbraio 2024. Paolucci su Consiglio regionale: “Con la sveltina di fine legislatura Marsilio ha trasformato la Costa dei Trabocchi nella casta dei Trabocchi. Una volta al governo della Regione sarà uno dei primi provvedimenti che cancelleremo” .

Abbiamo detto un forte no alla privatizzazione della Costa dei Trabocchi contenuta nell’emendamento approvato oggi in aula con 18 voti della maggioranza e con i nostri voti contrari, perché è una scelta assurda e dannosa, sia per l’ambiente e sia per la comunità e il commercio della zona.

Una sveltina calata dall’alto a un mese dal voto e rinviata all’ultimo Consiglio utile della legislatura, senza aver sentito prima né la Provincia di Chieti, che ha cambiato le sorti della zona con la via Verde, né i sindaci che sono presìdi sul territorio, né le associazioni di categoria che avrebbero potuto fermare la speculazione che l’emendamento comporterà, peraltro anche in controtendenza, perché non è possibile nessuna verifica sull’effettiva apertura degli esercizi commerciali, in quanto le leggi europee e nazionali sulla libera concorrenza non lo permettono più.

Da Costa a casta dei trabocchi, questo il passo fatto oggi da Marsilio e il centrodestra e le conseguenze, come al solito, le pagheranno gli abruzzesi”, duro il commento del capogruppo Pd Silvio Paolucci sull’approvazione del provvedimento.

“Tanto urgente era questo emendamento per deturpare la Costa dei trabocchi che si è dovuto riconvocare il Consiglio regionale, nonostante l’ultima seduta fosse quella di fine gennaio – incalza Paolucci – Non contenti di quello che hanno fatto alla riserva del Borsacchio, hanno promosso un’altra azione vergognosa, che di fatto rende aggirabili non soltanto le leggi urbanistiche e sull’ambiente, ma anche quelle sul commercio. Un’azione tanto necessaria a questo Governo regionale, da rimanere sordo anche alle osservazioni del presidente della Provincia, Menna, a quelle delle associazioni del commercio e agli appelli delle tante associazioni che da sempre si occupano della tutela ambientale di quella zona e che ne hanno promosso lo sviluppo sostenibile insieme alle istituzioni.

Concorrenza sleale agli operatori del commercio, non rispetto delle leggi urbanistiche, deturpazione dell’ambiente: questa è la scelta fatta dalla maggioranza di centrodestra con l’emendamento di oggi, approvato nonostante pure gli accertamenti attivati dalla procura di Lanciano sulla norma. Per noi resta una scelta sbagliata, che con Luciano D’Amico presidente cancelleremo subito dando voce alla mobilitazione del territorio e promuovendo un nuovo senso civico che nei cinque anni di Marsilio non abbiamo visto all’opera”.

“Intervento in aula a difesa del nostro territorio, della nostra Costa dei Trabocchi contro una Giunta arrogante che vuole”privatizzare un bene che è e sempre sarà degli abruzzesi” Silvio Paolucci

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ANELLO PER PISCHIOLI ED ARA DEI PRETI

Chieti, 10 febbraio 2024. Dal parcheggio delle vetture nella località BALZOLO DI PENNAPIEDIMONTE CH (689 m), nel Parco Nazionale della Maiella, ho preso la strada in cemento che porta al serbatoio dell’acquedotto. Dopo circa 600 metri, ad una curva sulla sinistra, ho abbandonato la strada in cemento ed ho iniziato a camminare su una sterrata, a destra. Con questa sterrata (che in un tratto diventa ripida e si procede su una placca di roccia), in circa 30 minuti, sono arrivato a (850 m), ad una segnaletica per il rifugio Pischioli. Mi ha incuriosito e fatto riflettere il tempo proposto … 20 minuti, (circa 300 metri di dislivello), per arrivare al rifugio Pischioli, (1135 m).

Per raggiungerlo a piedi, è più credibile che un medio escursionista, impiega circa 45 minuti. Non essendo questo sentiero compreso nel catasto dei sentieri, (ma era un sentiero pastorale), non ci sono indicazioni con bandierine, ma solo tanti OMINI DI PIETRA, realizzati da qualche prudente escursionista. Il sentiero è godibile, passa nella zona lu ceràscë e il toponimo, descrive la parola ceraso “ciliegio”.

Infatti, questa zona era piena di questi alberi da frutto. C’è una abitazione, ora rudere, con molte incisioni, sicuramente non rupestri, ma sarebbe interessante conoscere la spiegazione dei simboli. L’area è ancora terrazzata, significa che anticamente era coltivata e adibitala. Alla fine di questo sentiero pastorale, si esce dalla fitta faggeta su un terrazzo panoramico, con una piccola collinetta di sassi. Penso che è la testimonianza, della faticosa vita agricola dei residenti, che bonificavano il terreno per le coltivazioni.

Si incrocia il sentiero del parco G1, in località LA CROCE (1055 m). C’è un’altra indicazione … fai da te… su pietra, per raggiungere la grotta Fratanallo.  Ancora mezz’ora di saliscendi e si arriva al rifugio Pischioli, (1135 m), una costruzione tipica di pietra a secco, all’interno di uno sgrottamento ed in ottima posizione panoramica. La località è nota come “li pischjùlë”, un diminutivo di “pischie”, (sono le rocce alte e appuntite).

Il panorama spazia verso alcune vette della Maiella, il lago di Casoli CH e il mare. Si continua il sentiero per arrivare all’Ara dei Preti, (1206 m), così chiamata perché i monaci benedettini, che alloggiavano nel X secolo all’abbazia di Santa Maria, lungo il corso del torrente Avella, ci coltivavano il grano, che poi portavano alla grotta Fratanallo, (una piccola dipendenza del monastero, utilizzata sia come zona eremitica e sia per il ricovero delle greggi per il pascolo).

Ora, la voglia era di proseguire per la GROTTA CAVALIERA, ma devo tornare indietro, per chiudere l’anello ed arrivare alla località BALZOLO (689 m). In discesa procedo lungo il sentiero del Parco G1. NON È STATA UNA BUONA IDEA, perché il sentiero, superata la località LA CROCE, diventa ripido, molto scivoloso per il brecciolino e per alcuni piccoli salti, dove devi fare attenzione a non cadere.

Inoltre, la discesa è assolata e su placca. Tuttavia, sul sentiero, ci sono dei terrazzi dove prendere fiato e molto panoramici, sulla valle del torrente Avella, la parete Nord della rocciosa Cima Murelle (2596 m), le gobbe di Seva romana. Bisogna fare attenzione nell’affacciarsi, specialmente dal terrazzo dopo il serbatoio dell’acqua, perché c’è un salto di circa 50 metri, che arriva sulla carrareccia sottostante.

È un anello interessante per il silenzio, il panorama, i sentieri pastorali, la storia, la leggenda.

Tempo di percorrenza A/R: 4 ore senza soste

Difficoltà: E/EE IN DISCESA

Distanza: A/R 8 km

Dislivello: S/D 550 m

Luciano Pellegrini




PONTE SULLA SP 133 NEL COMUNE DI PENNADOMO

Viabilità: via alla progettazione

Chieti, 10 febbraio 2024. La Provincia di Chieti ha sottoscritto il contratto per i servizi tecnici di ingegneria e architettura destinati alla progettazione del ponte che sarà costruito sulla SP 133 “Torricella Peligna-Villa Santa Maria” al km 6+066 nel territorio del comune di Pennadomo.

La firma del contratto per i servizi tecnici è un passaggio fondamentale per la costruzione del ponte che andrà a ristabilire definitivamente la piena transitabilità della SP 133, interrotta da oltre 50 anni nei pressi dell’abitato del comune di Pennadomo a causa di un importante movimento franoso. Il ponte consentirà di bypassare la frana in atto nell’area, ristabilendo così il collegamento della SP 133 da e per la SS 652 fondovalle Sangro in direzione comune di Villa Santa Maria.

Il contratto prevede la realizzazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, la progettazione definitiva ed esecutiva, nonché il coordinamento della sicurezza sia in fase di progettazione che durante l’esecuzione dei lavori che riguarderanno il ponte. Ad aggiudicarsi la progettazione del ponte attraverso la procedura aperta basata sul criterio di qualità-prezzo è stata la Sud Ovest Engineering Srl di Cagliari, con un’offerta di 148.366 euro, a cui vanno aggiunti gli oneri previdenziali e l’IVA per un importo complessivo di 188.000 euro.

La costruzione del ponte lungo la SP 133 è prevista nel programma “D.M. n. 225/2021 Ponti Annualità 2021-2023 – Distretto 4” della Provincia di Chieti, con fondi complessivamente pari a 3.950.000 euro: l’intervento ha l’obiettivo di ristabilire e garantire definitivamente la piena transitabilità della strada per i cittadini delle aree interne interessate.

La Provincia di Chieti, rappresentata dal segretario generale Antonella Marra e dal dirigente del settore Viabilità Paola Campitelli ha sottoscritto mercoledì il contratto con i rappresentanti della Sud Ovest Engineering di Cagliari, Tiziana Callus e Andrea Lostia. Soddisfazione è stata espressa dai presenti, tra cui il consigliere provinciale Arturo Scopino e il sindaco di Pennadomo Nicola Frattura, per il passo ulteriore verso la realizzazione di un’infrastruttura cruciale per il territorio del medio Sangro-Aventino, inserita nella programmazione del piano ponti 2021-2029 della Provincia di Chieti.




COSTRUIRE LUOGHI MIGLIORI

Chieti, 10 febbraio 2024. Lunedì 12 febbraio 2024 alle ore 15:30 presso la sala consiliare della Provincia di Chieti, in Corso Marrucino 97, insieme al Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016, Sen. Avv. Guido Castelli, incontro per parlare e confrontarci sull’opportunità di costruire luoghi migliori.

Carla Di Biase




LA TUTELA DEL LAVORO AGRICOLO E DELLE TRADIZIONI LOCALI

Paolo Salutari, Candidato della Lega alle Regionali, Esprime solidarietà manifestazione agricoltori Roma e fa un Appello Urgente e Propone Soluzioni Concrete

Sulmona, 10 febbraio 2024.– In un momento di grande determinazione, gli agricoltori abruzzesi si uniscono ai loro colleghi provenienti da diverse regioni d’Italia a Roma. Stanno marciando insieme in segno di solidarietà, simboleggiando l’unità nella difesa del lavoro agricolo e delle tradizioni locali.

Paolo Salutari, candidato della Lega alle prossime elezioni regionali, esprime il suo pieno sostegno a questa manifestazione congiunta, in linea con il suo impegno a favore di un’agricoltura sostenibile e della tutela delle tradizioni locali. La recente visita del Ministro Salvini, accompagnato dal sottosegretario all’agricoltura Luigi D’Eramo, ha ulteriormente rafforzato l’attenzione su questa causa cruciale.

Le parole di Salutari risuonano come un richiamo alla consapevolezza e alla difesa di un diritto fondamentale: il lavoro agricolo. La sua battaglia non si limita alla sopravvivenza delle attività agricole, ma si estende alla preservazione di tradizioni, prodotti genuini e dell’economia locale.

“La domanda chiave ora è come bilanciare la necessità di preservare il territorio e l’ambiente con il diritto fondamentale di esistere di chi lavora la terra con impegno e dedizione” afferma Salutari.

Il candidato riafferma il suo impegno a favore di soluzioni concrete, inclusi il Sostegno Finanziario per affrontare le difficoltà finanziarie, e l’Innovazione Sostenibile. Consapevolezza e educazione rimangono al centro delle proposte di Salutari, attraverso programmi educativi volti a sensibilizzare la società sul valore del lavoro agricolo e delle tradizioni locali, promuovendo un consumo consapevole dei prodotti locali.

L’appello di Paolo Salutari è un invito a collaborare per bilanciare le esigenze ambientali con il diritto inalienabile degli agricoltori di preservare la propria identità e lavoro.




DA SALVINI GRANDE ATTENZIONE A NOSTRO TERRITORIO

Continuiamo a fare politica tra la gente. Candidata lega ieri a l’aquila a presentazione liste candidati: “tour prosegue con ancora più forza, visita nostro leader dimostra importanza incontro cittadini. Carroccio determinante per vittoria centrodestra”

Vasto, 10 febbraio 2024. “È sempre una grande emozione ospitare nella nostra regione Matteo Salvini, ieri la sua visita è stata ancora più significativa perché ha rappresentato il via ufficiale alla campagna elettorale e non possiamo che ringraziarlo per questo ulteriore segno di vicinanza al territorio. In 5 anni abbiamo lavorato bene e mantenuto tutte le promesse fatte agli elettori, proprio per questo, come ha ribadito il nostro leader, la Lega sarà determinante per la vittoria del centrodestra”. Così Sabrina Bocchino, consigliere regionale ricandidata alle elezioni in programma il 10 marzo in Abruzzo, che ieri ha preso parte, all’Aquila, alla presentazione delle liste della Lega con il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader nazionale della Lega Matteo Salvini, alla presenza di oltre mille persone.

“Prima di partecipare alla presentazione dei candidati – aggiunge Bocchino, candidata nel collegio di Chieti – Salvini ha voluto incontrare una delegazione di agricoltori in protesta contro le scellerate politiche Ue ed i costri di produzione ormai insostenibili. Un confronto sereno che dimostra una volta di più quanto sia necessario fare politica vera tra la gente prima che nei salotti. Noi continueremo a seguire il suo esempio, sempre dalla parte dei cittadini a tutela dei loro interessi”.

“È quello che sto facendo e continuerò a fare con ancora più forza con il mio tour di ascolto per i comuni della provincia di Chieti, per dare dignità ad ogni centro, dai borghi alle città. Salvini ha annunciato nuove visite nei prossimi 30 giorni nelle altre province e noi saremo pronti ad accoglierlo con lo stesso entusiasmo. Restiamo uniti e insieme riusciremo a governare per altri 5 anni”, conclude Bocchino.




STATO DI AGITAZIONE PERSONALE TUA

La solidarietà del consigliere Blasioli: «Le scelte errate di Regione e azienda si ripercuotono sui dipendenti con tagli e sovraccarichi di lavoro»

Pescara, 10 febbraio 2024. Questa mattina mi sono recato presso la sede Tua di Pescara per manifestare sostegno e solidarietà ai dipendenti della Società Unica Abruzzese di Trasporto, i quali, supportati dalle varie sigle sindacali, hanno dato vita ad un presidio dopo mesi di sterili trattative con la dirigenza aziendale, culminati nella richiesta di attivazione del tavolo di conciliazione e raffreddamento.

Le rivendicazioni dei lavoratori toccano vari aspetti e vanno dal lento e progressivo deterioramento della qualità del servizio offerto, rintracciabile nel costante sovraffollamento dei mezzi, nella circolazione su strade dissestate e pericolose, per non parlare dell’assenza di misure contro l’evasione tariffaria, a problemi di ordine organizzativo e contrattuale, come l’ormai cronica carenza di personale, che si traduce in turni massacranti e fuori norma che impediscono ad esempio agli autisti persino di ricorrere ai servizi igienici per le ordinarie esigenze fisiologiche. A ciò si aggiungono i tempi di percorrenza inadeguati e soprattutto il mancato adeguamento delle indennità all’attuale indice di inflazione.

Il leitmotiv dell’azienda è sempre lo stesso: aumentare le ore e i carichi di lavoro per far fronte ai buchi di bilancio tagliando i costi del personale. Noi appoggiamo in toto la lotta dei lavoratori, perché non è giusto che a pagare le scelte errate di Regione e Governance di Tua siano sempre e solo i dipendenti, con le conseguenze che tutti percepiamo servendoci quotidianamente dei mezzi di trasporto.

Speriamo che dall’11 marzo si possa cambiare questo modo di governare la Regione e il trasporto pubblico.

Antonio Blasioli, Consigliere Regionale




STAR DELL’ARTE DI LOS ANGELES

Premio a Giusi Polidori, artista abruzzese

Francavilla al Mare, 9 febbraio 2024. Riconoscimento artistico internazionale per l’artista di Francavilla al Mare Giusi Polidori, questa volta da oltre oceano, esattamente dalla città statunitense di Los Angeles.

Il suo dipinto Galaxy – Giardini e Galassie sarà esposto, insieme ad altre opere di artisti, per cinque giorni presso The ArtShow nella metropoli statunitense.

All’artista francavillese, inoltre, è stato riconosciuto il premio internazionale Star dell’Arte di Los Angeles, un riconoscimento esclusivo che attesta la validità del suo impegno stilistico all’interno del panorama artistico contemporaneo.

L’opera di Giusi Polidori sarà protagonista di una video esposizione, dal 14 al 18 febbraio 2024, alla presenza di migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, tra i quali non solo curiosi, ma anche dirigenti, collezionisti, commercianti d’arte, interior designer, architetti, art buyer aziendali e direttori dei musei che sanno di poter contare su una vetrina esaustiva dello scenario artistico mondiale.

A tal proposito, ha dichiarato Giusi Polidori: “dopo la soddisfazione della creazione di Arte e Moda, sono grata per questo impegno che sto portando avanti con l’estero già da due anni, e mi auguro che sia sempre un crescendo per la mia arte e le mie passioni”.




VIA LIBERA AI FONDI per i parcheggi di piazza Carafa e via Ciampoli

Sindaco e assessore Rispoli: “Progetti pronti da parte del Comune, aspettiamo ora di firmare la convenzione con la Regione per avviare l’iter dei lavori, la campagna elettorale muove le risorse”

Chieti, 9 febbraio 2024.Finalmente in arrivo i fondi regionali per i parcheggi di via Carafa e via Ciampoli, nonché per gli interventi di messa in sicurezza del viadotto Gran Sasso, su cui il Comune di Chieti ha da mesi avviato l’iter per entrare nella fase operativa. Il via libera è arrivato con la firma dell’accordo per lo sviluppo e la coesione fra Governo e Regione ed è contenuto in una delibera di Giunta regionale che abbiamo a lungo aspettato, perché tali e importanti opere come quelle per cui abbiamo chiesto i finanziamenti sono vitali per la città”, annunciano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli.

“I fondi sono imponenti: 4.915.694,61 euro per la realizzazione del Parcheggio interrato di Piazza Carafa, dove abbiamo già fatto sondaggi e azioni preliminari; 6.529.461,65 euro sono invece per quello multipiano di via Ciampoli dove l’amministrazione da massima priorità nel cronoprogramma degli interventi, con operazioni preliminari già effettuate anche lì e 1.200.000 euro saranno invece utilizzati per il consolidamento del viadotto di viale Gran Sasso – riferiscono gli amministratori – Il Comune è pronto ad agire, siamo ora solo in attesa che la Regione stipuli le convenzioni con i Comuni per poter procedere all’erogazione delle somme assegnate e auspichiamo che questo passaggio si svolga al più presto.

Si tratta di opere progettate da questa Amministrazione per dare risposte concrete sia alla penuria endemica di parcheggi di cui soffre la città e a cui nessuno prima di noi ha posto rimedio, sia al problema altrettanto annoso del dissesto idrogeologico, che stiamo affrontando in sinergia con la Protezione civile nazionale e regionale, l’Università d’Annunzio e, per sua parte, anche il Governo, al quale attraverso la Regione abbiamo chiesto il riconoscimento dello stato di calamità e fondi per poter pensare anche ai ristori a chi ha dovuto lasciare condomini divenuti inagibili.

I fondi, sebbene siano già attesi da tempo e arrivino a poco più di un mese dal voto per le regionali del 10 marzo prossimo, sono anche la migliore risposta agli ex amministratori regionali teatini che fino a qualche mese fa e per ragioni che ignoriamo, affermavano che Chieti non li avrebbe avuti, perché il Comune non aveva fatto bene le domande e che magari in queste ore rivendicano il merito di stanziamenti che siamo stati noi a chiedere e che abbiamo inserito da almeno due anni nel triennale delle Opere pubbliche”.




PER LA GIORNATA DEL RICORDO

Una mostra dedicata al giornalista esule De Micheli

Roseto degli Abruzzi, 9 febbraio 2024. In occasione del 10 febbraio, Giorno del Ricordo dei massacri delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata, l’Amministrazione Comunale ricorda il giornalista poeta ed esule Antonio De Micheli.

Per questo motivo, domani 10 febbraio 2024 alle ore 11:30, si svolgerà la cerimonia di apertura della mostra temporanea dedicata a De Micheli presso la Biblioteca Comunale di Roseto degli Abruzzi.

Ad aprire la cerimonia saranno i saluti del Sindaco Mario Nugnes, della Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti e dell’Assessore alla Cultura Francesco Luciani. Ad arricchire l’evento gli interventi Walter De Berardinis, giornalista e storico che ha curato l’esposizione, e di Mario Giunco, storico rosetano e amico del De Micheli.

Antonio De Micheli, irredentista, poeta, giornalista, insegnante e scrittore, morto il 22 aprile 1964, all’età di 83anni, visse da esule gli ultimi anni della vita in Via Piave a Roseto degli Abruzzi. Era nato a Sebenico (oggi Croazia) il 24 giugno 1881 ed era sposato con Giovanna Savio Gazzoni (detta Gina o Giannina) ed aveva due figlie: Biancamaria e Novella.

Il giornalista Dalmata arrivò a Roseto degli Abruzzi come esule, dopo i noti fatti della fine della Seconda guerra mondiale, in cui ci fu l’esodo forzato degli italiani dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia, che porto oltre 350.000 persone a lasciare la propria terra natia dopo l’occupazione da parte degli uomini di Tito e della nascente Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia. A Roseto fu accolto dal collega Donatello D’Orazio e dalla nobildonna, Angela Scavongelli Giannuzzi.

Grazie alle ricerche del giornalista giuliese, Walter De Berardinis, con la collaborazione dello storico, Mario Giunco, già funzionario del settore cultura del comune di Roseto degli Abruzzi, è stata riportata alla “luce” la lapide rimossa, visto che giaceva sotto un fondaco nella stessa casa in cui visse fino agli ultimi giorni di vita insieme all’altro giornalista e scrittore teatino, Donatello D’Orazio (Chieti 1896 – Roseto degli Abruzzi 1986). Oggi la lapide è custodita da uno dei proprietari dell’immobile, la Sig.ra Lidia Panicciari.




START IMPRESA

Confindustria Abruzzo Medio Adriatico premia Domenico Bocchini con il suo business plan per Top Lombrico. Moda da materiali di recupero, idrogeno verde, fertilizzanti, piattaforme per vacanze galleggianti, gestione aziendale: ecco i progetti protagonisti della tredicesima edizione del corso di formazione specialistica per lo sviluppo della nuova imprenditoria.

Pescara, 9 Febbraio 2024. Domenico Bocchini, 37 anni, di Torino di Sangro, dopo anni trascorsi in fabbrica, è tornato all’azienda di famiglia e ha progettato Top Lombrico. Il suo progetto nasce dal desiderio di costruire qualcosa che possa apportare valore anche alla comunità e alla natura. Verrà avviato infatti un allevamento di lombrichi, gli artefici della produzione del più grande fertilizzante che la natura abbia creato: l’humus di lombrico. Lavorerà nel mercato dei fertilizzanti naturali che si rivolge ad aziende agricole, vivai, privati e hobbisti che vogliono approcciarsi ad una coltivazione naturale a tutela della propria salute, a quella della propria famiglia, dei propri clienti e a tutela della salute della terra.

È lui il vincitore della tredicesima edizione di Start Impresa, il corso gratuito di formazione specialistica per lo sviluppo della nuova imprenditoria promosso dalla Sezione Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, che premia le migliori idee e offre la possibilità di sviluppare il proprio progetto d’impresa.

Il suo business plan ha pienamente convinto la giuria riunitasi oggi per valutare l’ultima prova – il discorso di presentazione dei progetti finalisti – del Corso-Concorso confindustriale cui si erano candidati a settembre scorso oltre trenta aspiranti imprenditori.  Il premio di euro duemila, messo a disposizione dal main sponsor Proger Spa, è stato consegnato dal suo Presidente Umberto Sgambati. Abbracciano settori diversi ma tutti di grande attualità i restanti progetti finalisti.

Valentina Candeloro, facendo tesoro del suo attuale lavoro in un’azienda che produce macchinari e componenti meccanici ha presentato STRONGER TOGETHER: un progetto che si focalizza sull’integrazione della catena del valore, dall’ingresso dell’ordine all’immissione sul mercato, ottimizzando il livello qualitativo del prodotto finale. Con una operazione di acquisizione di un fornitore, il progetto va ad aumentare la qualità dei prodotti, ad integrare i progetti di know-how e a generare un miglioramento reputazionale sul territorio.

Francesco D’Orio ha presentato H2 ANT che nasce dall’impegno di alcuni studenti per la sostenibilità e crede nell’idrogeno verde. Si prevede che la domanda di idrogeno aumenterà ogni anno del 20 – 25%. Nel progetto, l’impianto fotovoltaico di casa è l’elemento di partenza, al quale si applica un apparecchio che accumula l’idrogeno verde. Questo progetto ha ricevuto in premio tre mesi di segreteria virtuale offerti da Secretel Service srl. 

Alberto Fontana con il progetto OSASIS si colloca nel turismo ed ambisce a produrre moduli artigianali in alluminio per realizzare piattaforme galleggianti adatte per una vivibilità 24 ore su 24, con spazi giorno e notte personalizzabili, per vivere la vacanza in luoghi unici. Prevede investimenti importanti e una rete di partners di alto livello nel design, nell’ambito tessile e del turismo. Per supportare la realizzazione della sua idea, è stato premiato da Radio ISAV con sei mesi di spot promozionali.

Sebastian Lazzaro con BOLLSON realizza borse ed accessori di moda, li distribuisce tramite e-commerce e prevede un investimento di 50.000 euro nel primo anno, occupandosi di progettazione, misura, taglio, lavorazione in maniera artigianale e sostenibile, poiché adotta materiali di recupero. È stato premiato con un anno solare di iscrizione gratuita a Confindustria Abruzzo Medio Adriatico e anche con il premio del partner Uppo: un anno di utilizzo gratuito dei corsi erogati da https://www.carriere.it/ .

Molto apprezzata da tutti i finalisti di Start Impresa, inoltre, l’importante opportunità che Start Impresa offre per finanziare e mettere a terra le proprie attività, grazie al coinvolgimento nel percorso di autorevoli partners come INVITALIA, FIRA e FIDIMPRESA ITALIA.

“Progetti ben presentati e ricchi di contenuti hanno caratterizzato questa giornata finale di un percorso formativo che non vuole premiare la migliore idea d’impresa, ma bensì il miglior progetto di impresa sviluppato attraverso un business plan”, afferma Paolo De Grandis, presidente della Sezione Servizi Innovativi dell’associazione degli industriali delle province di Chieti, Pescara e Teramo, “tutto ciò ci conferma il grande lavoro di squadra delle imprese coinvolte nel progetto che affiancano i nostri corsisti e ci spingono a continuare in questa iniziativa e favorire l’autoimprenditorialità nel nostro territorio”.

Paolo Campana, Vicepresidente Confindustria Abruzzo Medio Adriatico e referente del progetto ha aggiunto: “Start Impresa offre un programma formativo innovativo, strutturato in moduli didattici e arricchito da esperienze di successo e risorse formative approfondite. Grazie alla nostra piattaforma di e-learning, i corsisti hanno accesso a materiali didattici, esercitazioni e video lezioni da consultare in modo flessibile e sicuro, ovunque siano e da qualsiasi dispositivo. Il punto forte del nostro percorso formativo è la continua interazione tra insegnanti e studenti, che garantisce un apprendimento coinvolgente e personalizzato.”

All’evento conclusivo di oggi sono intervenuti anche Cristiano Fino, Vice Presidente della Sezione Servizi Innovativi ( cha ha omaggiato tutti i finalisti con una consulenza gratuita di quattro ore da parte della sua web agency TwinDigit) e nella veste di componenti della giuria Massimo Calzoni, Responsabile Promozione Servizi e Accompagnamento di INVITALIA, il Direttore di Fidimpresa Italia Antonio Greco,  Eugenia Monti – Investment Manager per FIRA Spa Finanziaria Regionale Abruzzese, il presidente della Sezione Sanità Antonio Monteferrante, Nunzia Salvatorelli Imprenditrice di Auletrepuntozero srl e Amministratore Bcc Valle del Trigno, l’Area Manager MAW Men At Work s.p.a. con Massimo Cesarino e numerosi altri manager e imprenditori che hanno svolto il ruolo di formatori.

Le aziende partner di questa tredicesima edizione sono state: Belisario, Blue Italy, Claudio Bonasia, TwinDigit di Cristiano Fino, Dinamic Service, Dyloan, Ecoh Media, Homeartarredo, Lazzaroni, Maw, Meta, Nestplan International, Phi Hotels – Xenia, Porta Antisismica, Radio Delta1, Radio Isav, Remu, Secretel Service srl, Sinergie Education, SLT – Studio Legale e Tributario, Studio Rozzi e Consulmarchi, Sun City, Teknoidea, Top Solutions, Uppo.




CONTRASTO ALLO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO

Protocollo d’intesa in agricoltura. Il commento del Presidente Domenico Bomba di CIA Chieti-Pescara

Pescara, 9 Febbraio 2024. Soddisfazione di Cia per la firma del Protocollo d’Intesa per contrastare lo sfruttamento lavorativo nell’agricoltura. L’accordo, firmato da Regione Abruzzo, Enti, Istituzioni, Associazioni di categoria, Sindacati, Associazioni di Promozione Sociale e Organismi di formazione, rappresenta un passo significativo verso la promozione di una cultura della legalità e della tutela del lavoro nella nostra regione.

Il Protocollo recepisce il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e si impegna a definire una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo, conformemente agli Accordi Stato-Regioni e Nazionali per la lotta al lavoro sommerso per il triennio 2023-2025.

Il Presidente della Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, ha accolto con favore questa importante iniziativa, “Il Protocollo d’intesa costituisce un passo avanti fondamentale nella lotta contro lo sfruttamento lavorativo nel settore agricolo della nostra regione.  La collaborazione tra le istituzioni, le associazioni di categoria e i sindacati sarà essenziale per garantire una più rapida attuazione delle misure previste e per promuovere accordi specifici volti a tutelare le vittime di sfruttamento lavorativo”.

Il Protocollo mira a creare sinergie interistituzionali per una più veloce attuazione delle misure previste dal Piano triennale e per promuovere accordi specifici con gli attori competenti per una risposta integrata e adeguata ai bisogni delle vittime di sfruttamento lavorativo. Inoltre, contribuirà alla realizzazione e diffusione di progetti provenienti da associazioni di categoria nel settore agricolo e supporterà la formazione e l’aggiornamento professionale degli operatori dei servizi coinvolti.

Il Presidente Bomba ha sottolineato l’importanza di quest’iniziativa nel promuovere una cultura della legalità e della tutela del lavoro, “Il nostro impegno è quello di diffondere una cultura che promuova il rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli”, ha continuato, “e contrasti ogni forma di sfruttamento. Siamo disponibili a lavorare insieme per garantire un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso per tutti”.




INVESTIMENTO PER GRANDI IMPRESE ABRUZZO

Pnc Sisma: 19 Mln concessi e 80 Mln Totale

Campli, 9 febbraio 2024. Presentati a Campli i tre contratti di sviluppo per aziende di grandi dimensioni del Pnc che operano in Abruzzo e gli enti beneficiari del partenariato speciale per la valorizzazione del patrimonio pubblico (finanziamento totale di 42 milioni di euro). La soddisfazione del Commissario Castelli e del Presidente Marsilio.

Prosegue a ritmo sostenuto il piano di sostegno agli investimenti per le imprese delle aree del sisma 2009 e 2016 finanziato dal Programma NextAppennino (Piano nazionale complementare al Pnrr 2009-20016), coordinato dal Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli e al quale partecipa anche il Presidente della Regione Marco Marsilio. Per l’Abruzzo, in particolare, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sala Consiliare del Comune di Campli, il Commissario Castelli e il Presidente Marsilio, hanno presentato i tre progetti che, nel territorio abruzzese, hanno ottenuto l’accesso al finanziamento attraverso i Contratti di sviluppo per gli investimenti di grandi dimensioni (sub misura B1.1 del Piano complementare sisma) che vedono in Invitalia il soggetto attuatore.

Nel dettaglio, è stato approvato il finanziamento per il progetto di investimento per il rilancio e lo di sviluppo del sistema Termale di Popoli (Pescara), che prevede un finanziamento complessivo di circa 23 milioni di euro, con 9 milioni di contributo da parte del bando di Next Appennino. Viene inoltre finanziato con un contributo di 7 milioni e 164mila euro il programma del contratto di sviluppo della sede di Scoppito (l’Aquila) dell’azienda farmaceutica Sanofi, che prevede un investimento complessivo di oltre 27 milioni di euro. Questo intervento comprende sia un programma di sviluppo industriale del sito produttivo che una linea di ricerca e di sviluppo. Infine, la società Acs Dobsfar Spa, che è stata ammessa a una agevolazione di 3 milioni e 200mila euro il programma di investimento relativo allo stabilimento di San Nicolò a Tordino (Teramo), che ammonta complessivamente a circa 30 milioni di euro, destinato al settore della chimica-farmaceutica.

Questi contratti di sviluppo di grandi dimensioni che riguardano il territorio abruzzese si vanno ad aggiungere alle agevolazioni già concesse per gli investimenti delle aziende Ariston e Lube, nel territorio marchigiano. In questo modo si completano le concessioni previste, pari a 42 milioni di euro, per il finanziamento del programma NextAppennino per grandi contratti di sviluppo, che vanno ad integrare circa 171 milioni di investimenti privati. Il totale degli investimenti generati nelle aree dell’Appennino ammonta così a circa 214 milioni. La conferenza stampa ha anche rappresentato l’occasione per ufficializzare i Comuni abruzzesi beneficiari del partenariato speciale per la valorizzazione del patrimonio pubblico (sub misura B2.2 del Pnc), che vede in Unioncamere il soggetto attuatore. Complessivamente, tra cratere 2009 e 2016, vengono finanziati 16 progetti per 42 milioni di euro, oltre il 50% delle risorse totali della sub-misura. I progetti saranno realizzati oltre che a L’Aquila, con importanti investimenti legati alla Perdonanza celestiniana, anche a Teramo, Prata D’Ansidonia, Rocca di Mezzo, Capestrano, Cugnoli, Popoli, Montebello di Bertona, Colledara, Castelvecchio Subequo.

Per il cratere 2009, è previsto un finanziamento complessivo di quasi 37 milioni di euro, per un totale di 14 progetti finanziati. Nel territorio de L’Aquila sono 4 i progetti finanziati per 9,9 milioni di euro, negli altri Comuni del cratere 2009 sono 10 i progetti finanziati per un totale di 26,9 milioni di euro. Per il cratere 2016 verranno, invece, finanziati 2 progetti per un totale di 5 milioni di euro. La conferenza stampa è stata preceduta a Campli da un convegno che si è tenuto presso l’Ex Monastero di Santa Maria degli Angeli da titolo “Meraviglie dell’Appennino centrale. Rigenerazione urbana, economica e sociale dei luoghi e dei borghi”. Oltre al Presidente Marsilio e al Commissario Castelli hanno partecipato all’evento, tra gli altri, Federico Guido Liris, Senatore della Repubblica; Pietro Quaresimale, Assessore Regione Abruzzo; Agostinelli, Sindaco di Campli; Camillo D’Angelo, Presidente Provincia di Teramo; Antonella Ballone, Presidente Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia; Gianguido D’Alberto, Presidente ANCI Abruzzo; Umberto D’Annuntiis, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale; monsignor Lorenzo Leuzzi, Vescovo Diocesi Teramo Atri; Dino Mastrocola, Rettore dell’Università di Teramo. Il convegno di Campli è il terzo appuntamento, dopo quello tenuti a Camerino e Norcia, dedicato a questo tema e ha rappresentato l’occasione per mettere a confronto istituzioni, imprenditori ed esperti al fine di individuare le migliori soluzioni per affrontare le sfide comuni della ricostruzione e per lo sviluppo post-sisma 2016 in Abruzzo.

L’obiettivo è quello di promuovere l’interesse verso i borghi abruzzesi anche da parte di investitori e fondi internazionali: un’importante opportunità per curare e promuovere la vitalità sociale ed economica dei territori. Proprio a questo scopo ai Comuni del cratere abruzzese 2016 sarà inviato in giornata un form on line nel quale gli amministratori locali potranno indicare quei borghi, frazioni o immobili compresi nel loro territorio che meriterebbero di essere valorizzati attraverso un’attività congiunta di promozione.

Il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio: “Oggi abbiamo presentato progetti importanti di rigenerazione urbana ma anche di investimenti con nuove aziende sui territori per dare prospettive di lavoro, perché se non c’è il lavoro è difficile pensare che le persone non scelgano di vivere in aree più urbanizzate. Con le numerose misure di sostegno al sistema produttivo, allo sviluppo locale, realizzate dal Governo, attraverso la struttura commissariale e gli ufficiali speciali, abbiamo sviluppato macro-misure nel Piano nazionale degli investimenti. Tutte operazioni che serviranno a dare impulso al sistema economico abruzzese. Oggi in particolare abbiamo messo in evidenza il progetto delle terme di Popoli, l’investimento proposto dalla società chimica ACS Dobfar e quello della multinazionale francese Sanofi”.

Il Commissario al sisma 2016 Guido Castelli ha dichiarato: “Il Programma NextAppennino si sta rivelando un rilevante strumento di valorizzazione e sostegno allo sviluppo, anche qui in Abruzzo. Oggi con il presidente Marsilio abbiamo presentato progetti che vedono protagonisti sia enti pubblici che i privati. In entrambi i casi l’obiettivo è di portare lavoro, opportunità e crescita in territori che hanno subito gli effetti di due terremoti e che oggi possono, anche grazie a questi investimenti, rialzarsi in piedi e guardare con fiducia al futuro. In particolare, attraverso la sub-misura B2.2 gli enti locali si impegnano a valorizzare le bellezze naturali e le ricchezze storiche, artistiche, religiose ed enogastronomiche che questi territori racchiudono: un patrimonio dal potenziale enorme e ancora non del tutto espresso. La su-misura B1.1, invece, dimostra come, accanto alle piccole e microimprese, che rappresentano la colonna vertebrale del sistema imprenditoriale locale, nelle aree interne possono essere presenti anche realtà di grandi dimensioni, in grado di investire e generare un indotto che determini sensibili effetti positivi per l’economia del territorio. Un rafforzamento delle filiere di eccellenza e la creazione di nuovi poli di qualità, possibile grazie alla lungimiranza degli imprenditori che hanno integrato progetti di ricerca applicata e attivato in maniera sinergica le diverse misure attivate su NextAppennino. Tutte quelle che abbiamo presentato oggi sono iniziative che avranno sensibili effetti positivi e questo risultato è stato reso possibile grazie all’impegno del Presidente Marsilio, con il quale la collaborazione è costante e produttiva”.




AROTRON AL CARNEVALE DI PIANELLA

Carro ispirato al personaggio di Lupin

Pianella, 9 febbraio 2024. Anche quest’anno Arotron, la Compagnia dell’Aratro di Franco Mannella parteciperà allo spettacolare Carnevale di Pianella organizzato dalla Pro Loco Pianella che ha provveduto ad allestire i carri.

L’appuntamento è per domenica 11 febbraio dalle ore 14:30, quando le strade del borgo vestino, con il coinvolgimento delle associazioni locali, si animeranno con carri e maschere in un tripudio di colori; l’evento è particolarmente sentito nel comune vestino.

Per questa edizione 2024  lo staff Arotron affiancherà il carro degli Anime ed interpreterà i personaggi del cartone animato di Lupin sfilando sulla nota sigla dedicata al personaggio e di quelli che sono gli episodi che lo vedono protagonista; Arotron, che per la prima volta vedrà il carro allestito a sorpresa proprio domenica, attraverso delle scene animate ma mute, potrà stupire il pubblico in festa.

Anche lo scorso anno la Compagnia dell’Aratro ha partecipato al Carnevale di Pianella con un carro ispirato alla serie, in quei giorni appena uscita, di Mercoledì della Famiglia Addams con voce dello Sceriffo Franco Mannella che per questo 2024 anticipa “come non tornare a divertirci anche quest’anno per l’appuntamento nella nostra Pianella?  Scherzi, colori, allegria ed un po’ di leggerezza fanno sempre bene all’anima, come il sorriso dei tanti bambini che solitamente accorrono per il Carnevale con le loro famiglie. Chissà come sarà il nostro carro? Anche noi della Compagnia Arotron siamo curiosi di vederlo!”.




MONTAGNA AMICA

Volontari di Nuova Acropoli in partenza per il Campo Scuola. Dal 9 all’ 11 Febbraio 2024 – Leonessa (RI)

Pescara, 9 febbraio 2024. Fervono i preparativi per l’imminente inizio di Montagna Amica, campo scuola di avvicinamento alla Montagna che quest’anno si svolgerà a Leonessa (RI) dal 9 all’11 febbraio.  Con neve o senza (non importa!), novanta giovani volontari di Nuova Acropoli provenienti dalle città di Roma, Milano, L’Aquila, Siracusa, Torino, Catania, Genova, Bologna, Ladispoli e Pescara hanno appuntamento nel pomeriggio di venerdì 9 alle pendici del Monte Terminillo per un fine settimana di formazione e condivisione. 

Il campo, patrocinato dal Comune di Leonessa e supportato dalla professionalità del CAI – Club Alpino Italiano – è arrivato alla sua 27^ edizione coinvolgendo più città d’Italia. Il programma prevede lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche di primo soccorso, tecniche di ricerca e soccorso di dispersi con l’ausilio delle sonde da valanga e degli ARVA, costruzione di rifugi e metodi di movimento in ambiente impervio, sperimentando il lavoro in squadra, sviluppando attenzione e capacità di previsione e di reazione davanti a situazioni di piccole difficoltà o di grave pericolo, che appartengono anche al quotidiano delle nostre città. 

L’ideatore di questo campo, Sandro Spagnoli, è stato Disaster Manager e coordinatore dell’area di Ecologia e Protezione Civile di Nuova Acropoli ed è deceduto nel sisma dell’Aquila del 2009. 

Per le eccezionali capacità propositive e gestionali e le straordinarie doti di altruismo dimostrate in occasione dei numerosi interventi di soccorso ed assistenza alla popolazione in occasione di eventi calamitosi” è stato insignito nel 2012 dall’allora Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, con la Decorazione al Merito di II grado alla Memoria.

Montagna Amica, continua a perseguire l’obiettivo, che lui stesso aveva dato, di permettere ai giovani di vivere un’esperienza costruttiva e diretta (non solo virtuale), immersi nelle bellezze di luoghi incontaminati, confrontarsi ed arricchirsi della convivenza con altri giovani provenienti da tutta Italia e tornare nelle proprie città con la certezza che si può sempre fare qualcosa di fronte alle avversità per “Essere utili dove necessita”.

Per Nuova Acropoli la formazione, soprattutto dei giovani, è un aspetto fondamentale del volontariato, una formazione non solo di carattere tecnico, ma anche e soprattutto umano, realizzata attraverso uno speciale programma di “Filosofia Attiva”, che coniuga riflessione e libertà di pensiero con i valori del volontariato, come l’agire per il bene comune ed il rispetto dell’altro e dell’ambiente. 

Durante il fine settimana in natura non mancheranno momenti di condivisione e divertimento, come l’attesissimo Trofeo Gemon, gara notturna di Orienteering tra le vie del borgo di Leonessa, in programma sabato 10 febbraio a partire dalle ore 21.30. L’invito a partecipare è rivolto a tutti coloro che vogliano sfidarsi in una competizione che prevede capacità di orientamento, resistenza e velocità o semplicemente cogliere l’occasione per una passeggiata sotto il cielo stellato.




RESEARCHER SECONDA EDIZIONE

Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza, iniziativa promossa da UnivAQ e GSSI

L’Aquila, 9 febbraio 2024. Per il secondo anno consecutivo, Università degli Studi dell’Aquila e Gran Sasso Science Institute promuovono l’iniziativa ResearcHER, ideata per celebrare la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza.

La ricorrenza cade l’11 febbraio ed è stata istituita nel 2015 dall’Assemblea Nazionale dell’ONU, patrocinata dall’UNESCO, con lo scopo di aumentare la consapevolezza e sensibilizzare l’opinione pubblica verso le disparità di genere nel campo e il libero accesso di donne e ragazze alla ricerca.

Per l’edizione 2024 di ResearcHER, l’obiettivo è di raccogliere immagini di studentesse, ricercatrici, scienziate di UnivAQ e GSSI impegnate nelle loro attività quotidiane, allo scopo di mostrare alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori e alla collettività la partecipazione attiva delle donne e delle ragazze in questi ambiti e stimolare le più giovani con esempi vicini a loro.

“La presenza femminile a UnivAQ è piuttosto significativa, come rilevato dal bilancio di genere di del 2021 che analizzato la situazione dell’Ateneo – dichiara Denise Boncioli, docente del Dipartimento di Scienze fisiche e chimiche di UnivAQ e una delle promotrici dell’iniziativa -. La distribuzione per genere nelle diverse aree, tuttavia, non è affatto omogenea: in generale, la proporzione donne/uomini conferma l’andamento a forbice già osservato nell’edizione 2018 del bilancio di genere, con una netta prevalenza delle donne nella componente studentesca e nel personale tecnico-amministrativo e bibliotecario e con un’altrettanto netta inversione di tendenza nelle altre categorie considerate. In particolare, il divario donne/uomini aumenta, a sfavore delle prime, man mano che si progredisce nella carriera accademica”.

I dati raccolti dall’Università degli Studi dell’Aquila dimostrano come in tutte le aree di studio ci sia una prevalenza femminile tra la componente studentesca e tra chi raggiunge la laurea. Subito dopo, per il dottorato, la proporzione si inverte.

In particolare, le aree STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), come si vede nella figura, restano legate al genere maschile in tutto il filone della carriera. Nonostante nel 2018 la forbice si sia lievemente ridotta per le posizioni del personale docente di I fascia, rimane la tendenza della diminuzione della presenza femminile nel passaggio dalla carriera studentesca a quella accademica.