DEGRADO ALL’UNIVERSITÀ

Strada d’accesso impraticabile, priva di illuminazione e trasformata in discarica. È questo il modo in cui Pescara guarda al suo ateneo?

Pescara, 28 marzo 2024. Sollecitato da alcuni studenti universitari, ieri mattina ho svolto un sopralluogo presso la strada che da viale Pindaro conduce in via Falcone e Borsellino. L’arteria, di proprietà comunale, separa di fatto l’Università D’Annunzio da un supermercato, ed è utilizzata sia per accedere al Dipartimento di Architettura che, come parcheggio, dato che lungo il margine della carreggiata si possono contare circa 20 posti, auto.

Di primo acchito saltano agli occhi le pessime condizioni del manto stradale, interessato da vere e proprie voragini, che rischiano di danneggiare le autovetture e soprattutto costituiscono grave pericolo per quanti ogni giorno si muovono su due ruote e si vedono costretti a fare lo slalom per usufruire del varco d’accesso all’ateneo. Le buche a dire il vero insidiano gli stessi pedoni, che spesso, malgrado la pavimentazione disastrata, preferiscono camminare sulla carreggiata dato che il marciapiede è ostruito da fogliame, cartacce e rifiuti di ogni genere accumulati evidentemente da mesi. Sporcizia che ha indotto ultimamente più di un incivile a trasformare la parte terminale della via in una discarica abusiva di sanitari, che ridotti in mille pezzi sono ammassati proprio a ridosso delle vetture parcheggiate, giusto per aumentare il degrado generale.

Come se non bastasse, mi segnalano altresì che l’arteria è sprovvista di qualsiasi illuminazione, un’assenza che accresce la percezione di insicurezza, specie per gli studenti che nelle ore serali usufruiscono del passaggio per recarsi nelle abitazioni nei dintorni del Tribunale o recuperare le macchine parcheggiate in via Falcone e Borsellino. 

La situazione si protrae ormai da diverso tempo ed è a dir poco indecorosa per una città universitaria. Davanti ad una Pescara ormai stretta nella morsa dei cantieri, risulta ancora più difficile comprendere l’indifferenza del Comune, che ha il dovere di intervenire quanto prima per ripristinare decoro e sicurezza. Continuerò a monitorare la situazione nelle prossime settimane nella speranza di un immediato intervento risolutivo.

Antonio Blasioli




I FATTORI CHIAVE PER LA COMPETITIVITÀ

Migliorare i collegamenti interni e con i corridoi europei. Seconda edizione del Roadshow camerale nazionale sui temi infrastrutturali: tappa a Pescara. Il presidente Gennaro Strever “è arrivato il momento di pensare alle generazioni future

Pescara, 28 marzo 2024. Presentata la nuova edizione del “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali dell’Abruzzo” realizzata dalla Camera di commercio di Chieti Pescara in collaborazione con la Camera di Commercio del Gran Sasso, con il supporto tecnico-scientifico di Uniontrasporti. L’iniziativa rientra nel secondo “Roadshow camerale” nazionale sui temi infrastrutturali che coinvolge i 19 territori regionali aderenti al Programma Infrastrutture promosso da Unioncamere attraverso il Fondo di Perequazione 2021-2022 e prosegue il percorso avviato nel 2021.

L’aggiornamento del Libro Bianco evidenzia le priorità urgenti che rispondono ai fabbisogni logistici ed infrastrutturali del sistema imprenditoriale, individuando un elenco di opere indifferibili per il sistema economico regionale grazie agli esiti dell’indagine nazionale ed al costante e fondamentale confronto con il territorio.

L’indagine nazionale sui fabbisogni logistici e infrastrutturali del mondo economico, realizzata nel 2023 e che ha coinvolto oltre 350 imprese abruzzesi evidenzia una convergenza su 3 interventi prioritari da parte di tutte le imprese: interventi relativi alle Autostrade A24 e A25 con adeguamento sismico dei viadotti e adeguamento delle gallerie e dell’infrastrutture; potenziamento del collegamento ferroviario L’Aquila-Rieti-Roma e potenziamento infrastrutturale e raddoppio Pescara-Roma. Tra gli altri interventi risultano prioritari il potenziamento della linea Adriatica e il raddoppio Pescara-Bari, mentre solo per le imprese medio-grandi un’ulteriore opera ritenuta estremamente significativa riguarda il prolungamento tratto stradale Teramo-Mare SS 80.

Il territorio abruzzese collocandosi in una posizione strategica per l’intero Paese – si trova al crocevia del corridoio adriatico (nord-sud) e quello trasversale (est-ovest) – necessita di infrastrutture moderne per lo sviluppo dei settori del turismo e del commercio. In particolare, il commercio estero dell’Abruzzo del 2022 ha totalizzato 14,3 miliardi di euro (+7% rispetto al 2021) con un saldo positivo di circa 3,4 miliardi, valore che supporta la necessità di infrastrutture adeguate affiancate ad una offerta di servizi di trasporto sostenibili ed in linea con i target europei di riduzione delle emissioni. Le connessioni con le regioni limitrofe e con le reti TEN-T rappresentano un fattore strategico per rilanciare la competitività del sistema economico della regione.

Elemento di novità di questa edizione del Libro Bianco sono gli indicatori di performance territoriali (KPI), declinati rispetto alle infrastrutture di trasporto e logistica, a quelle digitali ed energetiche, che misurano il distanziamento di ciascun territorio provinciale rispetto alla media nazionale. L’analisi dei KPI territoriali mostra la necessità di migliorare i collegamenti delle aree interne, le quali meritano grande attenzione per garantire uno sviluppo sostenibile nelle quattro province abruzzesi. I KPI evidenziano una performance dell’Abruzzo nel complesso abbastanza carente rispetto alle varie categorie infrastrutturali considerate, con un indice di sintesi relativo al trasporto e alla logistica inferiore alla media nazionale (86,7 vs 100). Particolarmente negative le prestazioni di Teramo (85,6) e L’Aquila (64,7), mentre Pescara (100,8) e Chieti (95,7) sono maggiormente in linea con la media italiana.

A livello territoriale per la sola infrastruttura stradale 3 province su 4 (PE, TE e CH) ottengono un punteggio simile e prossimo alla media italiana. Invece per tutte le altre categorie infrastrutturali si osserva un deficit, ad esclusione di Pescara che registra ottimi risultati nei settori aeroportuale e logistico.

Con riferimento al «KPI energia» il risultato dell’Abruzzo (98,7) evidenzia una buona performance regionale riconducibile all’utilizzo delle fonti rinnovabili disponibili.

Per il «KPI digitale» l’Abruzzo si colloca al 13° posto (90,6) tra le regioni italiane, con un valore superiore alla media della macroregione Sud e Isole (88,5) dove la provincia di Pescara si distingue con un valore di 114,7.

Hanno introdotto i lavori il Presidente della Camera di commercio di Chieti Pescara, Gennaro Strever, il Presidente della Camera di commercio del Gran Sasso d’Italia, Antonella Ballone.

Ai saluti introduttivi sono seguiti gli interventi di Antonello Fontanili, Direttore di Uniontrasporti e di Fabrizio Meroni, Project manager Uniontrasporti, che hanno presentato «Il Programma Infrastrutture 2021-2022: aggiornamento del Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali dell’Abruzzo» e la relazione «Il potenziamento dei principali assi di trasporto per lo sviluppo dell’intermodalità e la valorizzazione degli interporti abruzzesi».

Nella seconda parte dell’evento la tavola rotonda moderata da Maura Di Marco – Responsabile Ufficio Stampa Camera di commercio Chieti Pescara, alla quale hanno partecipato Stefano Cianciotta, Amministratore Delegato Finanziaria Regionale Abruzzese, Sabrina De Filippis, Amministratore Delegato Mercitalia Logistics, Mosè Renzi, C.E.O. Interporto Val Pescara, Nicola Aquilanti, Responsabile S.O. Ingegneria – DOIT Ancona RFI SPA, Vittorio Catone, Presidente SAGA SPA Aeroporto d’Abruzzo.

DICHIARAZIONI

Gennaro Strever, presidente Camera di commercio Chieti Pescara: “Il tema delle infrastrutture è da sempre centrale nelle politiche di intervento della Camera di commercio Chieti Pescara che partecipa attivamente ai percorsi di sviluppo regionali ed interregionali , fornendo analisi, ipotesi di intervento e contributi operativi. A dimostrazione di questo, si è anche insediata, presso la nostra Camera di commercio, una Commissione, dedicata ai trasporti, con l’obiettivo di porre all’attenzione dei decisori politici e delle istituzioni i bisogni delle imprese. Nell’ultima giunta, inoltre, è stato approvato un protocollo di intesa tra le due Camere di commercio abruzzesi e la Regione che ha l’obiettivo di analizzare i fabbisogni infrastrutturali e proporre soluzioni concrete e sostenibili, in grado di rispondere alle esigenze oramai indifferibili del sistema imprenditoriale.  Chiedo alla Regione di impegnarsi, una volta costituita la nuova Giunta, nella firma di questo protocollo affinché il nostro territorio venga messo nelle condizioni di poter crescere e svilupparsi ulteriormente”.

Antonella Ballone, presidente Camera di commercio del Gran Sasso: “Il Libro bianco è una sintesi di quello che il sistema imprenditoriale ci sta chiedendo. Lo abbiamo messo nero su bianco al fine di costruire un Abruzzo più sfidante. Auspico un miglioramento del sistema portuale che includa anche il porto di Giulianova, in sinergia con quelli di Vasto ed Ortona. Il nostro territorio ha una orografia particolare con una modernità che va rispolverata.”

“Il Libro bianco rappresenta uno strumento dinamico e in continuo aggiornamento per essere al passo con l’evoluzione del contesto infrastrutturale regionale e nazionale”, afferma Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti. “Le risorse del Programma Infrastrutture del Fondo di Perequazione permettono di sviluppare analisi e progetti finalizzati a completare il quadro conoscitivo sui fabbisogni del sistema imprenditoriale in tema di infrastrutture e di innovazione per consentire alle imprese di mantenere un livello adeguato di competitività nei mercati nazionali e internazionali. Dal punto di vista geografico, il territorio abruzzese si colloca in una posizione strategica per l’intero Paese. Si trova infatti al crocevia del corridoio adriatico (nord-sud) e quello tirrenico (est-ovest). Un’infrastruttura moderna risulta quindi fondamentale per lo sviluppo, sia locale sia dell’intero sistema Paese, con particolare riferimento ai settori del commercio e del turismo. In quest’ottica, le conferme degli investimenti previsti su grandi opere come la Pescara-Roma e la Pescara-Bari costituiscono una grande spinta alla crescita del territorio. Infrastrutture come queste, oltre a costituire un potenziamento dei collegamenti di maggior rilevanza, puntano ad offrire servizi di trasporto sostenibili ed in linea con i target europei di riduzione delle emissioni legate al trasporto.”

Marco Marsilio, presidente della Regione, impegnato per improrogabili impregni su L’Aquila, ha portato il suo saluto: ”Senza infrastrutture al passo con i tempi non ci può essere crescita economica e sociale. Ecco perché le infrastrutture sono state al centro dei miei primi cinque anni di governo regionale e sono l’asse portante del programma dei prossimi cinque anni. Dalla rete viaria, a quella ferroviaria, passando per quella aeroportuale l’Abruzzo era fermo da decenni. Con forza e coraggio abbiamo individuato le priorità da cui partire. Adesso possiamo dire di avere una visione globale su quello che si sta progettando e va realizzato per l’Abruzzo del futuro. Grazie ai Fondi di sviluppo e coesione, alla progettazione effettuata tramite la Zes, all’arricchimento dei finanziamenti garantiti dall’autorità di sistema portuale l’Abruzzo ha delle prospettive importanti. In questi cinque anni abbiamo convertito e ridato vita anche ad autoporti che erano in stato di completo abbandono. Sulla questione infrastrutture continuerà il confronto leale e costante con la Camera di commercio e con tutte le istituzioni che sono chiamate a svolgere un ruolo importante”




GIANNI PETTENA E MARCO PACE

A cura di Massimiliano Scuderi.  Sabato 6 Aprile 2024 _ ore 18.00: 7.04.2024 > 6.06.2024

Pescara, 28 marzo 2024. Per Radicale in architettura e design si intende un modo di andare alla radice di ogni strategia attraverso revisioni di piattaforme concettuali e di linguaggio, sulla base di una condivisione di intenti (ma con prospettive autonome). Gianni Pettena e Marco Pace sono presenti e a diretto confronto, a rilevarne dialoghi e differenze.

Gianni Pettena, collocato, per le sue origini, nel quadro de l’Architettura Radicale (con Sottsass, Mendini, Branzi, Natalini, Ufo, Archizoom e Superstudio), se ne distingue subito come Anarchitetto e come la spia, accentuando gli elementi più specifici, nel suo processo di sconfinamento disciplinare tra architettura e arte ambientale.

Marco Pace, che collabora da anni con Gianni Pettena nella realizzazione di opere e installazioni nei più importanti musei del mondo, evolve il suo linguaggio autonomo, da anni, attraverso disegni e dipinti in cui note architetture contemporanee ed esempi di design di oggi si confrontano in spazi vuoti. La presenza umana scompare, dando posto ad animali ed opere dell’uomo fredde e isolate.

Il titolo della mostra nasce da una famosa foto che ritraeva il gruppo di designers di Global Tools – programma didattico sperimentale e multidisciplinare del design – e usata per la copertina della rivista Casabella n. 377 del Maggio ’73.

In questa occasione la frase diventa titolo enigmatico, pregno di rimandi ed allusioni linguistiche.

RUMBLE PARTY

Per l’occasione dalle ore 21.00 presso lo spazio Urban Gallery

sarà esposto il divano Rumble, uno dei capolavori del ’67 di Pettena, occasione nata dalla collaborazione tra A SUD, Fondazione Zimei, Urban Gallery e l’azienda Poltronova.          

Gianni Pettena

Gianni Pettena è tra i fondatori, alla fine degli anni ’60 a Firenze, del movimento Architettura Radicale insieme a Superstudio, Archizoom, UFO. Nel 1972 realizza la sua prima mostra personale alla John Weber Gallery a New York. Negli anni successivi si dedica sia all’attività di artista che a quella accademica, spesso indagando le connessioni tra le proposte delle generazioni più giovani e il retaggio della sperimentazione iniziata negli anni ‘60. Le opere di Gianni Pettena, in particolare i lavori del cosiddetto periodo ‘americano’ (1972) e i molti disegni la cui visionarietà si è poi spesso tradotta in profetica realtà, assumono un valore tanto per la loro specificità e unicità all’interno della sperimentazione radicale degli anni Sessanta e Settanta quanto per i loro influssi sul mondo dell’Architettura, del Design e dell’Arte Contemporanea successivi. Il suo lavoro è stato presentato in musei e istituzioni come: il Centre Pompidou di Parigi (1978), la Biennale di Venezia (1996), il Mori Museum di Tokyo (2004), il Barbican Center di Londra (2006), il PAC di Milano (2010), e il Museion di Bolzano (2008, 2014 e 2017).

Marco Pace

Dopo la laurea conosce e collabora con Gianni Pettena e dal 2007 supervisiona la realizzazione delle installazioni dell’An-architetto (Manifesta7, biennale di Atene, FIAC, Artissima, PAC, UMOCA Salt Lake City, CRAC Occitanie, Gallerie private etc. ). Ha preso parte a numerose mostre a livello nazionale, tra le più recenti personali: Bocs Art, 2018, a cura di Giacinto di Pietrantonio, Cosenza; Proloco #2, History of Galleria Neon Bologna, mostra collettiva a cura di Gino Gianuizzi; Galleria Laveronica, Modena, 2019; My Little sweet home, 2020, Il Crepaccio, a cura di Caroline Corbetta, Tableaux Vivants, a cura di Luigi Presicce, Mattatoio di Roma, 2021, Ogni pensiero vola, a cura di Serena Trinchero PIA Palazzina Indiano Arte, Firenze, 2022 ; Party, residenza artistica a cura di Matteo Innocenti, Laportineria, Firenze, 2022, No Neon No Cry, a cura di Gino Gianuizzi, MAMBO, Bologna, 2022; Expectations, insieme a Marco Pio Mucci, Caterina De Nicola e Valerio Nicolai, A Sud, 2022, a cura di M. Scuderi. Collabora come disegnatore con la rivista Frankenstein di Milano.




IL SUPERBONUS

La direttiva UE e le prospettive dell’edilizia abitativa

di Natale Forlani

PoliticaInsieme.com, 27 marzo 2024. L’approvazione della bozza della Direttiva sulle case “green” da parte del Parlamento europeo e la bozza di relazione predisposta dalla commissione Bilancio della Camera sugli esiti del Superbonus 110% sono due eventi che possono aiutare a comprendere le prospettive future dell’edilizia abitativa in Italia.

La proposta di Direttiva europea, che dovrebbe essere pubblicata subito dopo la ratifica da parte del Consiglio europeo Ecofin del 12 aprile p.v., propone l’obiettivo di azzerare le emissioni CO2 del patrimonio abitativo europeo entro il 2050 a valle di un percorso che prevede la riduzione del 16% di quelle in atto entro il 2030 e del 20% entro il 2035. Il 55% del risultato dovrà essere ottenuto con il rinnovamento complessivo degli edifici abitativi. Il contributo per la parte rimanente dovrebbe essere offerto dalla sostituzione degli infissi, degli impianti e di altre componenti che possono concorrere al risultato. Per le caldaie e gli impianti di riscaldamento viene vietato l’utilizzo di combustibili fossili per le nuove installazioni a partire dal 2026 e la definitiva sostituzione entro il 2040. Entro due anni dalla data di pubblicazione, gli Stati aderenti dovranno predisporre un piano attuativo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi.

Rispetto alla prima bozza, il testo approvato allunga i tempi per il raggiungimento degli obiettivi, rinuncia a imporre a tutti i Paesi aderenti l’adozione di una certificazione energetica unica per le abitazioni, allarga le deroghe per gli edifici storici o che sono sottoposti a vincoli, alle seconde case poco abitate e alle piccole abitazioni. L’impatto per l’Italia di queste misure, in particolare sugli edifici più energivori al netto delle deroghe, potrebbe comportare la ristrutturazione di circa 5 milioni di abitazioni.

La bozza della relazione che circola alla commissione Bilancio della Camera dei deputati provvede ad aggiornare i costi e i benefici del Superbonus 110% e delle altre agevolazioni ancora in corso per le ristrutturazioni abitative. Sulla base dei dati forniti dall’Enea fino al mese di febbraio 2024, l’importo consolidato delle spese delle ristrutturazioni abitative a carico dello Stato ha raggiunto la cifra di 114 miliardi. Un importo destinato ad aumentare per l’aggiornamento nei prossimi mesi delle asseverazioni per i cantieri autorizzati nel corso del 2023.

L’intervento ha consentito l’adeguamento ecologico e sismico di circa 480 mila abitazioni con un impatto positivo di poco superiore al 30% del valore aggiunto del settore dell’edilizia, ma inferiore alla spesa aggiuntiva posta a carico del bilancio dello Stato. Il rendimento del capitale pubblico investito risulta inferiore a quello delle vecchie agevolazioni che prevedevano un concorso alla spesa da parte dei committenti privati. Secondo alcune stime fornite dalla Banca d’Italia, circa la metà di queste ristrutturazioni sarebbero state comunque realizzate con l’utilizzo delle detrazioni in vigore fino al 2020. L’importo maggiore dei costi messi a carico dello Stato dovrà essere ammortizzato nella contabilità pubblica nei prossimi 5 anni con effetti negativi sul debito la mancanza di disponibilità finanziarie da destinare ad altre priorità.

La notizia positiva è rappresentata dal fatto che i risparmi energetici ottenuti a partire dal 2020, equivalenti a circa 9 Gwh nel 2023, saranno conteggiati nell’obiettivo da raggiungere entro il 2030 (-16%) in ambito Ue. Secondo il centro ricerche Cresme Symbola (vedi Il Sole 24 Ore di sabato 23 marzo), il raggiungimento dell’obiettivo entro questa data comporterà l’esigenza di nuovi investimenti per un valore che potrebbe oscillare tra i 285 e i 320 miliardi di euro per adeguare circa 3,2 milioni di immobili energivori. Una cifra equivalente a tutte le agevolazioni erogate dallo Stato per le ristrutturazioni abitative dal 1998 al 2022. La ricerca conferma anche un saldo negativo di 56 miliardi per l’orario pubblico generato dalla differenza tra il valore delle agevolazioni erogate e l’aumento del gettito legato alla crescita del valore aggiunto nel settore delle costruzioni.

L’eredità del Superbonus e le implicazioni della nuova Direttiva sulle case green impongono una riflessione sulle prospettive dell’edilizia abitativa e sulla sostenibilità dei costi che dovrebbero essere assunti dallo Stato e dai cittadini per conseguire i risultati. Nel breve periodo l’uscita dal Superbonus comporta un ridimensionamento del valore degli investimenti (-25% secondi il Cresme) e una condizione di relativa incertezza in attesa dell’approvazione del piano nazionale per l’attuazione della Direttiva europea che dovrà avvenire entro il 2025.

Come da consuetudine, l’introduzione di nuovi vincoli/obiettivi da parte delle Istituzioni europee non viene accompagnata da scelte economiche finalizzate a rendere sostenibili i costi degli investimenti da parte dei paesi aderenti. Per lo scopo viene genericamente richiamato l’utilizzo dei fondi europei che hanno già un destinazione e che, al netto dei fondi Next Generation Eu, rappresentano una partita di giro tra i contributi versati e restituiti dall’Ue ai singoli Stati. Le conseguenze devono essere inquadrate nel complesso dei costi della transizione ambientale e digitale che l’ex Presidente della Bce, mario draghi,  incaricato dalla Commissione Ue di redigere un rapporto sulla competitività dell’economia, ritiene superiori ai 500 miliardi di euro anno.

Sulla carta i margini per la redistribuzione dei costi relativi al risparmio energetico possono essere distribuiti su un ampio arco di tempo, ma i riflessi negativi delle decisioni assunte sul valore degli appartamenti vetusti è praticamente immediato. La riduzione del valore degli immobili, oltre a pregiudicare quello delle ipoteche da rilasciare alle banche per accedere ai mutui, deve fare i conti con lo spopolamento delle aree interne e un patrimonio abitativo che risulta superiore al fabbisogno per via della decrescita della popolazione. La prospettiva è quella di un aumento dei costi per adeguare un patrimonio che non ha mercato e di un’accelerazione dell’abbandono delle aree interne.

Per l’Italia gli obiettivi e i costi della transizione ambientale devono essere ponderati tenendo conto delle caratteristiche demografiche, morfologiche e storiche del nostro territorio. Le attuali politiche economiche tendono a privilegiare gli obiettivi astratti e la concentrazione delle opportunità economiche e della mobilità delle persone verso le aree intensamente popolate. Per la storia del nostro Paese questa deriva, già visibile in molti ambiti economici e sociali, rischia di comportare effetti catastrofici sulla valorizzazione del patrimonio e sulla distribuzione del reddito.

Il Superbonus, la Direttiva Ue e le prospettive dell’edilizia abitativa- di Natale Forlani – Politica Insieme




OPEN DAY ANFFAS

Turismo inclusivo giovedì 28 marzo

Sulmona, 27 marzo 2024. Giovedì, 28 marzo Turismo inclusivo a Sulmona in piazza XX  Settembre, ore 10:00 Open Day Anffas. Per la ricorrenza del 66° compleanno di Anffas e della XVII Giornata Nazionale delle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, Anffas Sulmona organizza una visita guidata del centro storico all’insegna dell’accessibilità e dell’inclusione.

I ragazzi dell’Anfass, affiancati dalla guida professionista Francesca, faranno da ciceroni ai loro ospiti tra le bellezze di Sulmona.




LA PASTIERA

La pastiera napoletana è un dolce della cucina campana, tipico nel periodo pasquale, (per la forma assomiglia alla crostata). È una torta di pasta frolla riempita con la ricotta ed altri ingredienti genuini. Tenendo conto della tradizione, viene preparata dal giovedì al Sabato Santo. La Pastiera è il simbolo della primavera e della rinascita.

INGREDIENTI PER LA PASTIERA

barattolo di grano cotto 580 g

latte ½ l

uova 4

ricotta, la più asciutta possibile 600 g

zucchero 300 g

cedro candito 50 g

arancio candito 50 g

limone 1

fiala di essenza di acqua di fiori di arancio (se piace) 1

zucchero a velo

sale q.b.

cannella q.b.

INGREDIENTI PER LA PASTA FROLLA

farina tipo 00 – 300 g                                                                                          

burro o gradina 150 g

zucchero 100 g

uova 2

limone 1

un cucchiaino di lievito dolci

PROCEDIMENTO PER L’IMPASTO

Anche se il grano acquistato è cotto, farlo bollire per un’ora in un litro di acqua, poi scolarlo. (Serve per far staccare i chicchi di grano).

Per rendere il grano più gustoso, farlo cuocere in mezzo litro di latte con l’aggiunta di un pizzico di sale, un po’ di cannella, una buccia di limone. Lasciare bollire il grano, fino a quando il latte si è ritirato. Scolarlo, farlo raffreddare, togliere la buccia di limone ed i residui di cannella. In una zuppiera versare IL GRANO, 600 grammi di ricotta, la più asciutta possibile, (è consigliabile setacciarla con lo schiacciapatate, prima di metterla nella terrina), 300 grammi di zucchero, 4 tuorli di uovo, (gli albumi delle uova, devono essere montate a neve e poi aggiunte al composto), la scorza grattugiata del limone,100 grammi di frutta candita (arancio e cedro), tagliati molto fine, una fiala di essenza di acqua di fiori di arancio. Amalgamare bene il tutto.

 PROCEDIMENTO PER LA PASTA FROLLA

Mettere in un recipiente la farina, un uovo intero ed un tuorlo, il burro sciolto, ma non bollente, la buccia del limone grattugiata, lo zucchero, un cucchiaino di lievito dolci. IMPASTARE… Avvolgere l’impasto in una pellicola trasparente e mettere in frigo per 30 minuti.

PROCEDIMENTO PER IL RIEMPIMENTO

Stendere la pasta frolla con il mattarello sulla spianatoia. Non è semplice… perché questo impasto è tenero, floscio, sbriciolato e tende a creparsi. In una tortiera di 26 cm di diametro, rivestita dalla carta da forno, mettere la PASTA FROLLA che deve ricoprire, sia il bordo che il fondo. Riempirla con l’impasto e livellarla. Con la pasta frolla avanzata, decorare la tortiera. Ricavare alcune strisce, tagliate con la rotella tagliapasta, che gli dà la caratteristica seghettatura. Infornare nel forno preriscaldato, ad una temperatura di 200 gradi. Occorre un’ora e mezza di cottura. Lasciarlo riposare mezza giornata. Infine, spolverare con zucchero a velo. Il peso totale è di 2,5 Kg.

Luciano Pellegrini




STORIE DI SPORT

VIII^ Edizione Premio Letterario. Si può partecipare fino al 12 maggio. Curiosità: Rocky Marciano consumava caffè Saquella

Ripa Teatina, 27 marzo 2024. Manca poco più di un mese alla scadenza del bando dell’edizione VIII del Premio Letterario Rocky Marciano Storie di Sport, organizzato dalla Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara e il Comune di Ripa Teatina a favore della cultura e dell’integrazione e nel nome dello sport: entro le ore 24.00 del 12 maggio 2024, coloro che sono interessati a partecipare dovranno inviare un unico racconto a tematica sportiva di propria produzione, edito o inedito, in lingua italiana, anche già premiato in altri concorsi, di massimo 7200 caratteri spazi inclusi, all’indirizzo premioletterariostoriedisport@gmail.com.

Il premio è possibile grazie anche al contributo di Saquella Caffé, azienda che crede fortemente nel legame tra territorio e tradizione come ammette lo stesso imprenditore Enrico Saquella riportando la sua testimonianza:  “Ciò che ci lega al Rocky Marciano è da individuare proprio nelle origini della mia famiglia che è di Ripa Teatina, e dunque perché non valorizzare il territorio che ha contribuito in qualche modo alla creazione della nostra realtà imprenditoriale?”.

“La nostra attività – prosegue – si fonda sulla tradizione ma ha sempre guardato al futuro, è ben radicata sul territorio ma ha un respiro internazionale: aspetti che caratterizzano l’intero Festival dedicato a Rocky Marciano, che guarda ai modelli del passato ma premia il presente, che ha uno sguardo non solo locale ma cosmopolita vista la fama di questo grande idolo. Un piccolo vanto per noi è la sua testimonianza: nel nostro ufficio, infatti, conserviamo con cura una lettera che prova che Rocky Marciano bevesse Caffè Saquella. A chi ci chiede cosa hanno in comune Saquella e Rocky Marciano siamo fieri di rispondere: Ripa Teatina!” – conclude Enrico Saquella.

Unico requisito per la partecipazione al premio è l’aver compiuto la maggiore età in data 1° gennaio 2024. Oltre alla targa di merito il primo classificato vincerà 1000 euro (al lordo delle imposte); targa di merito anche per il secondo e terzo classificato.

È stato istituito anche il Premio “Rocky Mattioli” riservato al miglior racconto redatto da un autore abruzzese; la Scuola Macondo – l’Officina delle Storie attribuirà inoltre a sua discrezione n. 2 borse di studio per i suoi corsi ai partecipanti ritenuti più meritevoli.

La Giuria è composta da: Francesca Chiappa (Hacca Edizioni); Francesco Coscioni (Neo Edizioni); Valerio Valentini (Readerforblind); Raffaele Riba (editor e scrittore); Lorenza Stroppa (Ediciclo Editore); Roberto Di Pietro (Agente Letterario Edelweiss); Athos Zontini (scrittore e scout per la rivista Achab); Patrizia Angelozzi (Angelozzi Comunicazione); Paolo Primavera (Edicola Ediciones).

La cerimonia di premiazione avverrà a luglio, all’interno del Festival Rocky Marciano di Ripa Teatina (CH). La data verrà comunicata ai finalisti a giugno. La manifestazione è patrocinata da Il Centro Quotidiano d’Abruzzo, Regione Abruzzo e CONI Abruzzo.




MESSA DEDICATA AGLI ARTISTI

Alle 18, nella chiesa di San Pietro Apostolo. Cantano il Coro Accademia Acquaviva Città di Giulianova, I piccoli cantori di Rosburgo e i solisti del Conservatorio Braga

Giulianova, 27 marzo 2024. Nella giornata mondiale del Teatro che si celebra oggi e proprio all’inizio del triduo Pasquale, il coro di voci bianche e il coro giovanile “Accademia Acquaviva” Città di Giulianova, con la collaborazione de “I piccoli cantori di Rosburgo” animeranno la Santa Messa celebrata da Don Luca Torresi e dedicata agli artisti nella Chiesa di San Pietro apostolo a Giulianova.

Il dipinto scelto per la locandina non è casuale, si tratta di un’opera di un anonimo pittore vercellese del se. XVII custodito nella pinacoteca Malaspina a Pavia e rappresenta La Madonna in adorazione del Bambino che aiutato da San Giuseppe abbraccia la croce tra santi e angeli.

Per questa ragione i bambini del coro di voci bianche intoneranno una ninna nanna dedicato a Gesù in fasce per poi proseguire con altri canti, da Palestrina a Bach, al canto spiritual che introdurranno nel clima dell’ascolto e dell’attesa della resurrezione guardando dentro l’origine di tutto, musiche che spingono anche noi a non fermarci alla croce ma ad andare al cuore del messaggio di Cristo: nulla di ciò che accade è fuori dallo sguardo del Padre. Ecco ciò che racconta il Cristo che nasce e muore: lo sguardo del Padre è su di noi, sulle nostre croci, il suo braccio potente non si è accorciato, ma nella sua misericordia interverrà per vie che ora sfuggono alle nostre miopie.”

Coristi coro di voci bianche e giovanile Accademia Acquaviva città di Giulianova e Piccoli cantori di Rosburgo

Davide Battista, Megan  Brahlisha, Yara Brahlisha, Beatrice Burroneto, Tommaso Di Coste, Marcello Di Marco, Allegra Di Salvatore, Greta Di Silvestre, Sabrina Durante, Claudia Evangelista, Marta Giussani, Alma Sofia Grimaldi, Giuliasole Grossetti, Maria Ester Lorizio, Paola Malatesta, Benedetta Nugnes, Elsa Puliti, Anna Sara Recchiuti, Elena Recchiuti, Vittoria Roccioletti, Anna Caterina Sottini, Valerio  Abbondanza,  Aurora Demetrio, Matilde Di Bella, Marta Di Bella, Luigi Di Bonaventura, Ginevra Di Domenico, Luca Di Gaspare, Stefano Di Gaspare, Alessandro Di Giovanni, Angelica Di Giustino, Letizia Di Pietro, Matteo Di Serafino, Carlotta Ferri, Gianmarco Ugo Germinario, Ettore Giovanetti, Rachele Giovanetti, Edoardo Imperatore Antonucci, Gemma Martelli, Maria Grazia Meloni, Eleonora Moscardelli, Jacopo Petrini, Luca Rampa, Miryam Ridolfi, Sofia Secondini, Penelope Tortù, Veronica Tutone, Maria Vigilante.

La Messa cantata vedrà lanche a partecipazione di alcuni cantanti solisti del Conservatorio “G. Braga” di Teramo sezione staccata di Giulianova, i soprani Yihuan Gong, Anastasia Marinkina  Emma Tontodonati e  il basso Valerio Morelli

All’organo il M° Michele Natale.

Dirige il M° Francesca Formichella




RICOSTRUZIONE POST SISMA A MONTORIO

I ritardi del sindaco Fabio Altitonante nel firmare i decreti di avvio dei cantieri e la mancanza di una programmazione costringono l’amministrazione a una soluzione estrema: chiudere per due anni alla circolazione e al transito l’intero centro storico. Commercianti e residenti tenuti all’oscuro di tutto fino a oggi.

Montorio al Vomano, 27 marzo 2024. Apprendiamo dal sito del comune e dai giornali dell’ordinanza n.36 del 23 marzo con cui il sindaco Fabio Altitonante ha deciso l’istituzione del divieto di circolazione (transito) nel centro storico di Montorio per due anni, dal 2 aprile 2024 al 2 aprile 2026, a causa dell’ingorgo dei cantieri della ricostruzione. Una iniziativa che a questo punto risulta essere molto probabilmente necessaria, me che evidenzia tutte le lacune dovute a una mancanza totale di programmazione e ai ritardi (anche di due anni) nel firmare i decreti di concessione dei contributi e fare partire i cantieri in modo più organizzato.

A causa di queste inadempienze oggi si è venuta a creare una situazione ingestibile che ha costretto il sindaco a prendere una decisione molto più impattante e critica e che, come è solito di questa amministrazione chiusa dentro il palazzo, avviene all’improvviso e nell’assenza più totale di informazione e confronto con le minoranze consiliari e con la cittadinanza, in particolare i commercianti e i residenti delle aree interessate.

È doveroso purtroppo evidenziare come alla roboante propaganda del sindaco Fabio Altitonante, che ormai non ha più scuse perché governa da quasi quattro anni – ovvero da quando grazie alle norme di Giovanni Legnini è realmente possibile ricostruire nei comuni con il doppio cratere (2009 e 2016) come il nostro – e sono seguiti una serie di suoi atteggiamenti che oggi risultano dannosi per l’intera comunità montoriese e che di seguito elenchiamo:

– appena insediato c’è stato da parte sua un approccio muscolare con minacce di commissariamento anziché un confronto serio e responsabile con progettisti, presidenti di consorzio e ditte interessate;

–  ritardi ingiustificati nel rilascio dei decreti di avvio dei lavori su pratiche già autorizzate dalla struttura commissariale, quindi blocco ingiustificato di numerosi cantieri. Se non si fosse perso più di un anno e mezzo diversi aggregati oggi sarebbero quasi conclusi;

– mancanza totale di un cronoprogramma che poteva essere studiato favorendo una più funzionale cantierizzazione degli aggregati, sempre con l’intento di rendere meno impattante la ricostruzione;

–   decisioni unilaterali probabilmente senza neanche discutere con i suoi assessori e consiglieri;

–   mancanza di ascolto e ricerca della condivisione con i cittadini e tutti gli attori del processo della ricostruzione;

–  mancanza di una previsione di iniziative di compensazione (economiche e altro) per le attività danneggiate;

Abbiamo chiesto la convocazione urgente di un consiglio comunale straordinario sul tema della ricostruzione e dei provvedimenti assunti, da tenersi in un luogo pubblico (cineteatro) che possa favorire la presenza dei cittadini, per analizzare insieme le criticità e trovare le migliori soluzioni con il contributo di tutti; noi siamo pronti come sempre a confrontarci pubblicamente e a dare il nostro fattivo contributo. Siamo certi che il sindaco non vorrà sottrarsi e inviterà anche i cittadini a partecipare.

I consiglieri comunali

Eleonora Magno, Andrea Guizzetti, Alessandro Di Giambattista e Alessia Nori




TAGLIA RISERVA DEL BORSACCHIO

Il sindaco Nugnes scrive alla presidenza del consiglio dei ministri per avere chiarimenti in merito alla richiesta di impugnare la legge di fronte alla corte costituzionale

Roseto degli Abruzzi, 27 marzo 2024. Il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Mario Nugnes, ha inviato nella giornata di oggi una lettera alla Presidenza del Consiglio dei ministri nella quale si richiede un riscontro in merito alla proposta di impugnativa di fronte alla Corte Costituzionale della Legge Regionale n.4 del 2024, nella parte con la quale è stata sancita la riperimetrazione della Riserva del Borsacchio.

Nella missiva, quindi, si chiede un chiarimento riguardante le decisioni assunte dalla Presidenza del Consiglio stessa rispetto alla possibilità di impugnare l’atto.

“A seguito del susseguirsi di notizie contrastanti e atteso che anche il Presidente Marsilio ha evidenziato la palese incostituzionalità della riperimetrazione, impegnandosi pubblicamente a cambiare la normativa, allo stato attuale non è chiaro quale sia effettivamente l’intenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – afferma il Sindaco Mario Nugnes – Con la lettera, a nome di tutta l’Amministrazione Comunale e della comunità rosetana, chiedo, nelle more dalla possibilità che la Regione riveda la sua decisione, se la Legge Regionale che sancisce la riperimetrazione sarà oggetto o meno di impugnativa di fronte alla Corte Costituzionale come da noi richiesto con apposita Pec inviata lo scorso 27 febbraio”.




GIUSEPPE MISTICONI. PAESAGGI INTERIORI 1933 – 1989

Finissage e presentazione del catalogo della mostra. Domenica 5 maggio 2024, ore 17:30   Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 27 marzo 2024. Grazie al grande successo di pubblico per la mostra Giuseppe Misticoni. Paesaggi Interiori 1933 – 1989 in corso alla Maison des Arts, la Fondazione Pescarabruzzo è lieta di annunciarne la proroga fino a domenica 5 maggio. Sarà occasione per concludere il grande omaggio al Maestro Misticoni con l’evento di finissage e la presentazione del catalogo della mostra stessa che rappresenta, di fatto, un tributo unico con 80 opere mai esposte tutte insieme prima d’ora.

Appuntamento domenica 5 maggio alle ore 17:30 nella Sala Convegni della Fondazione Pescarabruzzo.

L’esposizione, promossa e realizzata dalla Fondazione in collaborazione con i figli dell’importante pittore e scultore abruzzese, delinea, insieme al catalogo, un viaggio attraverso l’evoluzione artistica di Giuseppe Misticoni, figura fondamentale per lo sviluppo della storia dell’arte in Abruzzo.

Una selezione di 80 opere raccolte anche nel relativo volume, che abbraccia un arco temporale significativo, dai suoi anni giovanili fino ai periodi geometrico, materico, informale e gestaltico, testimoniando la trasformazione continua del suo linguaggio artistico. Si tratta della mostra antologica più ampia dedicata fino ad oggi al Maestro, che ha visto la partecipazione di moltissimi visitatori e altrettanti studenti del “suo” Liceo Misticoni e di tante altre scuole di diverso ordine e grado.

Giuseppe Misticoni, introdotto dal pittore spoltorese Italo De Sanctis, si inserisce nel fervente contesto culturale abruzzese, frequentando cenacoli con personaggi illustri come D’Annunzio, Michetti e Barbella. Dopo la formazione a Roma, nel 1947 fonda quello che diventerà l’attuale Liceo Artistico di Pescara e che poi assumerà il suo nome. Nel corso del tempo, l’istituto è stato frequentato da numerosi talenti, tra i quali i suoi primi docenti-collaboratori: Giuseppe Di Prinzio, Nicola Febo, Fernando Gammelli e Giovanni Melarangelo. La carriera artistica di Misticoni inizia con il figurativo per evolvere negli anni ’50 verso l’astratto-informale, diventando, nel genere, un vero pioniere non solo in Abruzzo. 

Le opere di Misticoni sono state esposte, negli anni, in importanti rassegne d’arte nazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma e i Premi Michetti. Molta della sua produzione è conservata in sedi istituzionali come il Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila e l’Amministrazione Provinciale di Pescara. Quest’ultima conserva, in particolare, una delle sculture in cristallo, materiale molto usato durante la fase geometrica, concessa in prestito per tale mostra ed esposta, insieme alle opere di proprietà della Fondazione e di collezionisti privati.

La Fondazione Pescarabruzzo, in occasione del finissage rende un sentito omaggio all’artista, pochi giorni dopo la ricorrenza del 26° anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 2 maggio del 1998. Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, commenta: «Siamo grati per il grande successo ottenuto e per l’entusiasmo dimostrato finora dai visitatori e dagli studenti. La proroga si inserisce in questa direzione: prolungare un’opportunità ai tanti che desiderano ancora conoscere un protagonista indiscusso della storia dell’arte abruzzese. Aspettiamo, inoltre, i molti appassionati e non, nonché il giovane pubblico all’evento di finissage, momento culminante di questo straordinario tributo».

La mostra sarà, dunque, aperta al pubblico fino al 5 maggio.

Gli orari di visita sono dal mercoledì al venerdì dalle 17:00 alle 20:00, il sabato dalle 16:00 alle 20:00 e la domenica dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 20:00.




MERCATINO DI PASQUA

Vasto, 27 marzo 2024. Sabato 30 , domenica 31 e Lunedi 1° aprile nella splendida cornice di piazza Gabriele Rossetti a Vasto, espositori da tutta Italia daranno vita al “Mercatino di Pasqua” tra piccoli artigiani, hobbisti e prodotti tipici.

Piccoli artigiani e Hobbisti che propongono oggetti come trabocchi in miniatura, piccole sculture in ceramica e legno lavorazioni in fimo , panno lenci , carta , stoffa, bigiotteria e piccola pelletteria.

Tra i prodotti tipici i liquori artigianali, il miele, i salumi e formaggi.

Ingresso libero. Orari: Sabato 30 dalle 16:00 alle 21:00 , 31 marzo e 1° aprile dalle 9:30 alle 21:00

Un Evento organizzato da Noi Costa dei Trabocchi e Puglia Eventi con la collaborazione dell’assessorato al commercio del Comune di Vasto.




L’OLIO DEL GIARDINO DELLA MEMORIA DI CAPACI

Consegnato a Mons. Fusco, verrà unito all’olio che sarà consacrato nella Messa Crismale della Settimana Santa

Sulmona, 26 marzo 2024. È stato consegnato ieri pomeriggio a Mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva, da parte di due agenti di Polizia, l’olio del “Giardino della Memoria di Capaci”, offerto alla Diocesi tramite il Questore di L’Aquila, Enrico De Simone, per essere unito all’olio che sarà consacrato nella Messa Crismale di domani e utilizzato dalla Chiesa sulmonese nel corso dell’anno liturgico.

“Nei pressi del luogo della strage di Capaci”, spiega Mons. Fusco, “dove persero la vita per mano mafiosa il Giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta, oggi c’è un giardino con un albero di ulivo dedicato ad ogni vittima innocente di quel brutale atto”.

Da quegli ulivi è iniziato un percorso di rinascita, curato dalla Questura di Palermo e dall’Associazione “Quarto Savona 15”, che ha dato luogo a una piccola produzione di olio che viene inviato a tutte le Diocesi italiane per essere consacrato nella S. Messa crismale.

“Anche noi domani pomeriggio, durante la S. Messa crismale”, continua Mons. Fusco, “uniremo al nostro l’olio di Capaci, offrendo un segno quanto mai eloquente per questa Santa Pasqua: da un luogo di morte giunge l’olio che utilizzeremo per donare la vita di Dio attraverso i sacramenti. È la nostra fede, ed è il messaggio che desidero accompagni quanti, in questo momento, sono nella prova”.

La S. Messa crismale sarà celebrata domani, alle 17:30, nella Basilica Cattedrale di S. Panfilo a Sulmona alla presenza di tutti i sacerdoti, ai quali verranno consegnati gli oli sacri per amministrare i sacramenti nelle Parrocchie della diocesi.




È NATO IL FORUM ASSOCIAZIONI MALATTIE RARE ABRUZZO

Cinque Associazioni dei pazienti per parlare con una voce unica. «Il successo dipenderà in gran parte dalla collaborazione con altre organizzazioni, istituzioni sanitarie e attori chiave nel settore»

Pescara, 26 marzo 2024. Portare la voce dei Malati Rari in Abruzzo, e avere una voce sola per contare di più e orientare le politiche sociosanitarie sui bisogni delle persone affette da malattie rare, ma anche offrire sostegno concreto, servizi e ascolto ai pazienti e delle loro famiglie collaborando con il mondo medico, politico e Amministrativo e con chi fa ricerca, come l’Università e le aziende farmaceutiche. È questo l’obiettivo del Forum Associazioni Malattie Rare Abruzzo, fondato da cinque associazioni lo scorso 22 Marzo con la firma di un Protocollo di intesa.

Al momento ne fanno parte Aismme – Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie APS, Associazione Cromosoma della Felicità, Associazione a sostegno dei bambini con alterazioni del cromosoma 18, Insieme per Silvia SCN2A a sostegno dei bambini affetti da EIEE, e le Famiglie di pazienti affetti da Fenilchetonuria del territorio, ma anche a persone fisiche;  è aperto ad altre associazioni o rappresentanti di ulteriori patologie che ne condividano gli scopi e le finalità.

«Al Forum possono far parte le associazioni di pazienti affetti da malattie rare, i loro membri, le famiglie dei piccoli pazienti e i pazienti adulti affetti da Malattie Rare – spiega Manuela Vaccarotto di Aismme, portavoce insieme a Oreste Andalò – L’unione fa la forza ed è essenziale per affrontare le sfide uniche che questi pazienti devono affrontare. Unendo le forze è possibile promuovere la consapevolezza, migliorare l’accesso alle risorse, sostenere la ricerca, e influenzare le politiche per migliorare la vita dei pazienti affetti da malattie rare e delle loro famiglie».

Il Forum ha un preciso piano di lavoro che mira a migliorare diverse criticità, e sostiene il Centro di Coordinamento delle Malattie Rare della Regione Abruzzo di Pescara.

Temi all’attenzione del Forum, l’implementazione delle altre opzioni terapeutiche come la riabilitazione, gli alimenti a fini medici speciali e dispostivi, la soluzione al problema della realizzazione della transizione età pediatrica/adulta/anzianità e la stabilizzazione dei professionisti che si dedicano alle malattie rare. Ma anche favorire la ricerca e l’innovazione stabilendo collaborazioni con istituti di ricerca per sostenere progetti specifici sulle malattie rare e soprattutto partecipare attivamente alle discussioni e alle decisioni sulle politiche sanitarie, cercando di influenzare normative e strategie regionali volte a migliorare la vita delle persone affette da malattie rare, in particolare sui temi della diagnosi, presa in carico e assistenza socio sanitaria e all’accesso alle cure per le malattie rare.

«Lavoreremo per migliorare la qualità della vita di pazienti e famiglie, puntando sull’aumento della medicina di prossimità e per una migliore integrazione ospedale e territorio con il riconoscimento del peso della Malattia rara a livello di prestazioni assistenziali e portando l’attenzione alle tutele lavorative specifiche – precisa Andalò – Solo l’integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari può creare una vera rete di sostegno intorno al paziente».

I diversi membri del Forum daranno continuità insieme ad impegni e iniziative nuove o già avviate in Abruzzo, come fornire un sostegno completo, inclusi servizi informativi, counseling e risorse pratiche, per aiutare i pazienti e le loro famiglie ad affrontare le sfide delle malattie rare, incrementare la consapevolezza sulle malattie rare sensibilizzando la società per ridurre lo stigma associato a questi pazienti e promuovere l’educazione continua tra i professionisti sanitari.

Si punta anche a creare una Rete di supporto locale per le famiglie dei piccoli pazienti e pazienti adulti affetti da Malattie Rare; promuovendo la partecipazione alle iniziative ed eventi locali e favorendo la condivisione creando piattaforme e spazi in cui i pazienti, le loro famiglie e gli operatori sanitari possano condividere esperienze, conoscenze e risorse utili per affrontare le malattie rare.

«Molti sono e saranno i temi su cui programmare e far crescere una buona rete di presa in carico e cura delle malattie rare – conclude Vaccarotto – Le Associazioni si rendono disponibili poiché “vivono” accanto al paziente e ne raccolgono i bisogni primari. Le Associazioni da sempre al fianco dei pazienti, per mettere in atto tutte le azioni di informazione, accoglienza e supporto necessarie per  migliorare la qualità dei servizi e la qualità della vita delle famiglie dei piccoli pazienti e dei pazienti adulti. Non solo. Molto spesso supportano finanziariamente i centri di cura che le malattie rare, e metaboliche in particolar modo, necessitano. Il successo del coordinamento delle associazioni di pazienti affetti da malattie rare dipenderà in gran parte dalla collaborazione con altre organizzazioni, istituzioni sanitarie, aziende farmaceutiche e attori chiave nel settore».




SANTE MARIE IN MOSTRA ALLA FIERA

Fà La Cosa Giusta di Milano. Berardinetti: grande attenzione per il nostro territorio

Sante Marie, 26 marzo 2024. Si è appena conclusa a Milano la ventesima edizione di “Fà la cosa giusta”, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Un’importante vetrina per Sante Marie che ha messo in esposizione tutte le sue bellezze presentando anche, in un momento di approfondimento, il Cammino dei Briganti e le altre esperienze che si possono fare in paese immersi nella storia e nella natura.

“La nostra offerta ha fatto breccia alla fiera”, ha spiegato Berardinetti, “tante le persone che si sono fermate e ci hanno chiesto informazioni sul Cammino dei Briganti, sulla riserva naturale Grotte di Luppa e sulle altre attività del nostro comune. Grazie alla preside Clementina Cervale e a tutti i ragazzi dell’Istituto Argoli di Tagliacozzo. Un ospite d’eccezione al nostro stand Giovanni del trio Aldo, Giovanni e Giacomo che presto verrà a percorrere il Cammino dei Briganti”.

Durante la fiera, inoltre, la Regione Abruzzo, tramite la dirigente Patrizia Radicci, ha consegnato al sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti – in rappresentanza del Cammino – l’attestato di iscrizione del Cammino dei Briganti come realtà a essere inserita nel registro regionale dei Cammini.

“Abbiamo consegnato migliaia di opuscoli del Cammino dei Briganti e di Sante Marie e abbiamo parlato con tante persone del nostro territorio, dei progetti avviati e di quelli che abbiamo nel cassetto”, ha concluso Berardinetti, “è stato emozionante raccontare la nostra esperienza, insieme a Mirko Cipollone di Appennini for All, davanti a centinaia di persone. Un entusiasmo e una attenzione che ci hanno lasciati senza parole”.




VITA AVVENTUROSA DI UN’ACCIUGA CANTABRICA

Un libro di Lucio Di Cicco, ex ferroviere di Sulmona al suo esordio letterario.

Sulmona, 26 marzo 2024.  Ecco una proposta di lettura delL’Orma Editore, in libreria dal 19 aprile. La storia di un lungo viaggio per mare e insieme di un percorso interiore che condurrà il protagonista a diventare un eroe e, forse, un’acciuga.

Nelle sue ultime ore da condannato a morte un marinaio, eterno picaro e «santo dei poveri», racconta le mille peripezie di un’esistenza piena di furti, raggiri, fughe e sposalizi, e di moltissimo, immenso mare. Tra «donne amate alla follia e follemente abbandonate», e albe dolcemente melanconiche, il protagonista gode appieno della vita inseguendola sul fondo dell’oceano Atlantico, dove, ubriaco di sale, conosce e ama la meravigliosa acciuga Alice. Morirà in nome di tutti e di nessuno, e sarà̀ una rivoluzione.

Con questo tardivo esordio, sospeso tra il realismo magico dei grandi narratori sudamericani e un Corto Maltese straccione e affettuoso, Lucio Di Cicco ha scritto un romanzo di vele e riscatto, umanissimo e appassionato.

Lucio Di Cicco, nato a Sulmona nel 1952, è un ferroviere in pensione che vive tra Roma, Sulmona e Delft, in Olanda. Vita avventurosa di un’acciuga cantabrica è il suo primo romanzo.




DONNE, LEGGE SOCIETÀ: Il lungo cammino verso l’eguaglianza

Auditorium del Rettorato – 27 marzo 2024 – 14:30

Chieti, 26 marzo 2024. Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara organizza per il 27 marzo prossimo, alle ore 14:30, un incontro dibattito presso l’Auditorium del Rettorato, nel Campus di Chieti sul tema Donne, leggi e società: il lungo cammino verso l’uguaglianza. Il convegno intende analizzare ed approfondire i passaggi storici rilevanti che hanno segnato l’evoluzione del principio di parità uomo-donna nell’ordinamento italiano, frutto di battaglie civili, sociali e politiche volte ad abbattere stereotipi di genere e a conquistare nelle leggi e nella società pari dignità.

L’incontro, moderato dalla presidente del CUG di Ateneo e docente di Psicologia Sociale, Francesca Romana Alparone, vedrà la partecipazione delle professoresse Fausta Guarriello, docente di Diritto del lavoro,  Melania D’Angelosante, docente di Diritto Amministrativo, Monia Buta, docente di Diritto Commerciale, Annarita Ricci, docente di Diritto Privato, e Cristiana Valentini, docente di Procedura Penale tutte presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali della d’Annunzio. Saranno loro ad illustrare le tappe salienti di un’evoluzione normativa ancora in corso sulla parità nell’accesso e nelle condizioni di lavoro, a partire dalla parità salariale, nella promozione di pari opportunità nella vita economica e politica, nella società civile e nei rapporti familiari e di filiazione, nella lotta alla violenza di genere e ai femminicidi.

Il dibattito sarà condotto dall’Avv. Maria Franca D’Agostino, Presidente della Commissione pari Opportunità della Regione Abruzzo. Sono stati invitati all’evento studenti e studentesse, personale docente e tecnico-amministrativo, cittadine e cittadini, esponenti delle organizzazioni impegnate a livello locale nella realizzazione della parità di genere e nel contrasto alla violenza di genere.

“La ricorrenza dell’8 marzo, consacrata dalle Nazioni unite come Giornata internazionale della donnaspiega la presidente del CUG di Ateneo, Francesca Romana Alparone – vuole essere per l’Università Gabriele d’Annunzio occasione di riflessione e di pubblica discussione sul lungo cammino delle donne verso la realizzazione dell’uguaglianza formale e sostanziale sancita dall’art. 3 della Costituzione. La Giornata internazionale della Donna non è solo una ricorrenza – sottolinea la Presidente del CUG della d’Annunzio – è un impegno delle Donne a proseguire tutti i giorni una battaglia di emancipazione, che è iniziata più di un secolo fa, ma che non ha ancora raggiunto il suo obiettivo. Il nostro desiderio – conclude la professoressa Alparone – è offrire alla comunità accademica e alla cittadinanza un’occasione per ricordare le conquiste sul piano dei diritti e per riflettere insieme sul cammino futuro verso il giusto equilibrio nella diversità di genere”.

  Maurizio Adezio




GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO IL RAZZISMO

L’abruzzese Giulia Di Rocco con il partito Mistipè

Roma, 26 marzo 2024. Mercoledì 27 marzo a partire dalle ore 11:00 in piazza dei Santi Apostoli, ci saranno rom cittadini italiani di antico insediamento (presenti sul territorio italiano già dal 1300) a manifestare nella Giornata Internazionale contro il Razzismo e per il diritto alla vita per Patrik Guarnieri, ragazzo rom morto in carcere a Castrogno nel Teramano , questo uno degli ultimi episodi avvenuti.

Sarà un evento storico quello del 27 marzo  afferma “ Giulia Di Rocco (Presidente del Partito Mistipe) perché cittadini rom italiani provenienti da ogni parte dell’Italia , saranno presenti per la prima volta in una manifestazione contro il razzismo , siamo stanchi di questa propaganda contro rom e sinti , stop all’antiziganismo “ 

Promotore dell’iniziativa è il Primo partito politico di rom e sinti  “Mistipè” in collaborazione con l’associazione Rom in Progress di Isernia e il Centro Rom di Avezzano.

A sostegno della iniziativa oltre ad altre associazioni ci saranno anche esponenti politici:

Maria Riccioli del MEDA Movimento europeo dei disabili in Italia.

Giulio Cesare Sottanelli per AZIONE

Giovanni Paolo Deidda per DCC

Sara Ferri Sinistra Italiana

Angelo Santrini Democrazia Cristiana

Il partito Mistipè ha chiesto nello stesso giorno anche un incontro con il direttore generale dell’ UNAR Mattia Peradotto- Ufficio Nazionale Anti Discriminazione Razziale presso il Ministero delle pari Oppotunità).




CALLAS AL MARUCCINO

Lo spettacolo a Chieti e ad Avezzano

Chieti, 25 marzo 2024. La Nestor Theater Company è una compagnia di spettacolo diretta da Kevin Arduini che oltre ad essere il direttore artistico è un danzatore professionista, coreografo e regista che ha lavorato e collaborato con i più grandi nomi del teatro e cinema internazionale. È stato primo ballerino della Compagnia Astra Roma Ballet di Diana Ferrara, étoile del Teatro dell’Opera di Roma, e ha lavorato con Carla Fracci nella compagnia Balletto del Sud. Al cinema interpreta il grande Rudolf Nureyev nella produzione americana “Gore” regia di Michael Hoffman, al fianco di Nikolai Kinski e Kevin Spacey.

La Compagnia nasce ufficialmente subito dopo la pandemia con l’ intento di rilanciare l’ arte e tutto ciò che di positivo essa sa donare alla vita dell’ uomo e alle sue relazioni. La Compagnia ha già prodotto sette spettacoli che sono stati portati in numerosi teatri sia in Italia che all’ estero nel corso delle tre tournée internazionali vissute a Zagabria, sul palco del prestigioso Lisinski Concert Opera Hall, e a Sarajevo, in programma per il 2024 anche il Teatro dell’Opera Nazionale di Belgrado .

L’ultima produzione è uno spettacolo sulla Callas a cento anni dalla sua nascita. Questo spettacolo, nello stile specifico di Arduini, è una perfetta armonia tra danza, canto lirico, musica, recitazione e arti figurative e, dopo la prima nell’elegante palazzo Iacobucci di Frosinone lo scorso 30/12/2023, ha già vissuto circa 10 repliche ed approda ora in Abruzzo.

Nel cast la danzatrice Chiara dell’Omo, solista della compagnia che sta calcando in ruoli principali i palcoscenici d’Europa e il soprano ed attrice Bibiana Carusi, artista per i più grandi teatri. Entrambe Abruzzesi unitamente a tutto il cast composto da 15 elementi. Nello specifico il cast è composto dal soprano Debora di Vetta, il grande tenore William Diego Schiavo, la performer Jenny Siragusa, l’attore di cinema Romano Pigliacelli, l’attrice teatrale Naomi Vassallo, la caratterista Bianca Mantovani, l’attore Giorgio Collepardi, la piccola attrice Mikela Silvestri, l’artista Danilo Paris, il pianista di fama nazionale Manuel Caruso, i figuranti Francesca Bracaglia, Marzio Datti, Pierluigi Cerilli.

Lo spettacolo sarà messo in scena il 12/4 ore 20:30 nel prestigioso Teatro Marrucino di Chieti e il 20/4 ore 18 nel suggestivo Castello Orsini di Avezzano.




OGGI VADO IN BANCA

Gli alunni delle scuole primarie in visita alla Carifermo

Montesilvano, 25 marzo 2024.  Nei giorni scorsi gli alunni della Direzione Didattica di Montesilvano hanno visitato la Filiale Carifermo di Pescara.  Il Direttore dell’Agenzia Graziano Brunetto ha accolto le classi, portando il saluto dell’Istituto e sottolineando l’importanza della Banca nel territorio abruzzese.

Diversi sono stati gli aneddoti condivisi con gli alunni, supportati anche dall’utilizzo di  antiche monete della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, libretti di risparmio, carte di pagamento ed altri strumenti.

I bambini hanno potuto approfondire, oltre al tema del risparmio, quello degli investimenti e il loro funzionamento, ponendo diverse  domande. Gli alunni hanno quindi visitato gli gli spazi più interessanti e curiosi dell’Agenzia, dimostrando entusiasmo per l’esperienza vissuta.

La visita è stata anche l’occasione per soffermarsi sull’iniziativa Crea il logo che prevede la realizzazione di  elaborati sul tema del risparmio.

“È stato stimolante ospitare per un giorno, all’interno della nostra Filiale, dei giovani alunni appassionati del nostro lavoro e curiosi di conoscere gli aspetti meno noti di un’Agenzia, come la gestione di una cassaforte. Crediamo che tale iniziativa sia stimolante, anche per far capire ai più piccoli l’importanza di saper gestire bene i propri risparmi.” Afferma il Direttore della Filiale Brunetto.




DONNE IN MUSICA

Successo per il concerto

Martinsicuro, 25 marzo 2024. Grande successo per Donne in Musica, l’evento di musica classica, dedicato alle donne compositrici, andato in scena domenica 24 marzo nella sala consiliare del Comune di Martinsicuro. Il concerto, fortemente voluto dalla Commissione Pari Opportunità del Comune truentino, su proposta del Conservatorio di Fermo, è stato coordinato dalla prof.ssa Sara Torquati.

“Abbiamo assistito a una magistrale esecuzione da parte di allievi di livello avanzato del Conservatorio che hanno portato in scena un programma comprendente brani scritti da compositrici storiche per voce o strumenti e pianoforte. Lo scopo dell’iniziativa è stato proprio quello di riportare in auge una parte dimenticata del repertorio musicale e che è giusto riscoprire e valorizzare anche per colmare il gap di visibilità e di ufficialità negata alle donne compositrici e per dare risalto alla conoscenza del lavoro e della creatività di tante donne che hanno lavorato una vita nell’ombra spesso ignorate e ghettizzate, quando non apertamente discriminate” ha commentato a margine dell’evento la presidente della Commissione Pari Opportunità, Isabel Marchegiani.




MAXI-ESERCITAZIONE DI EMERGENZA

Abruzzo Airport, domani alle 19:30 partirà la simulazione di una collisione tra due aerei

Pescara, 25 marzo 2024. Esercitazione di emergenza all’Aeroporto d’Abruzzo. Domani (martedì 26 marzo) a partire dalle 19:30 e per circa tre ore, gli operatori aeroportuali insieme agli enti di Stato saranno impegnati in una maxi-simulazione per testare la risposta del sistema aeroportuale.

L’esercitazione partirà dalla collisione a terra, in fase di decollo, tra un aeromobile della Ryanair insieme a un Cessna 172, un aeromobile privato di dimensioni più piccole. A quel punto scatterà tutta la macchina dei soccorsi, che vedrà gli operatori aeroportuali, Enac, Enav, polizia di frontiera, guardia di finanza, agenzie delle dogane, questura di Chieti, prefettura di Chieti, 118 di Chieti, il distaccamento aeroportuale dei vigili del Fuoco, impegnati nella gestione dell’emergenza. Parteciperanno anche le associazioni di protezione civile e saranno coinvolte una sessantina di comparse tra passeggeri a bordo e familiari.

L’esercitazione è stata promossa da Saga, che coordinerà l’attività sotto la supervisione della Prefettura di Chieti che presiede il centro coordinamento dei soccorsi in caso di attivazione, in ottemperanza ai regolamenti europei. La simulazione avverrà esclusivamente sul sedime aeroportuale, dunque tutte le operazioni si svolgeranno sulla pista e nel terminal.

Poiché le immagini saranno visibili anche dalle strade urbane e dall’asse attrezzato, si raccomanda a tutti i cittadini di non sostare nelle aree prossime all’aeroporto per scattare foto o video perché potrebbe essere pericoloso e causare incidenti reali. Le aree saranno pattugliate da polizia e carabinieri. Si vieta anche l’utilizzo di droni e si segnala che lo spazio aereo sarà controllato e chiuso. Un’altra esercitazione di questa portata venne promossa a marzo 2022.




MALORE A BORDO DI UNA NAVE DESTINATA A MALTA

Marittimo soccorso dalla Capitaneria di porto di Ortona e dal 118

Ortona, 25 marzo 2024. La sala operativa della Capitaneria di porto di Ortona ha coordinato, nel fine settimana scorso, le operazioni di soccorso ad un marittimo colto da malore a bordo di una nave di bandiera italiana, mentre la stessa si trovava a circa 22 miglia di distanza dalla costa ed in navigazione verso Malta. Erano appena trascorse le 18.30 di sabato quando la sala operativa della Guardia costiera di Ortona ha ricevuto una chiamata radio da parte del Comandante di una nave, nella quale si richiedeva un intervento urgente per via della presenza di un marittimo straniero di 51 anni, che presentava parametri vitali eccessivamente fuori controllo. Dopo aver messo in contatto la nave con il CIRM, il “Centro internazionale radio medico”, una fondazione istituita appositamente per prestare assistenza medica, via radio, ai marittimi imbarcati su navi prive di medico a bordo, la sala operativa della Capitaneria di porto allertava il locale 118 per la predisposizione di un equipaggio paramedico da imbarcare sulla propria motovedetta SAR (search and rescue). Al riguardo si è rivelato provvidenziale l’intervento della motovedetta CP 2115, con a bordo il personale ASL, che in poco meno di un’ora è riuscita a raggiungere la nave al largo e recuperare il marittimo al quale sono state prestate le prime cure direttamente durante la navigazione di rientro in porto. L’operazione di affiancamento della motovedetta alla nave è stata portata a termine non senza difficoltà, sia per la presenza, in mare aperto, di onde e vento che hanno condizionato la manovra, sia per via di un notevole dislivello tra fiancata della nave e fiancata della motovedetta che ha reso necessario, per il trasbordo della barella con il malcapitato, l’impiego della gruetta di bordo. Una volta giunti in porto, il personale del 118 ha immediatamente trasferito, in ambulanza, il marittimo presso l’ospedale di Chieti.

Il recupero di barelle con marittimi infortunati da navi molto alte è un’operazione tanto complessa quanto ricorrente, e proprio per questo l’intervento era stato già provato in diverse esercitazioni operative che hanno visto operare congiuntamente Guardia Costiera e 118.  Particolarmente preziosa si è rivelata, per l’occasione, proprio la presenza di personale del 118 a bordo delle motovedette della Guardia costiera, operazione che viene resa possibile a livello locale in forza di un protocollo d’intesa con la ASL regionale.




CAI L’AQUILA RINNOVA

Rinnovamento nella continuità

L’Aquila, 25 marzo 2024. Nel corso dell’Assemblea dei Soci del CAI L’Aquila, il 23 marzo 2024, ha avuto luogo il rinnovo delle cariche sociali. Sono risultati eletti:

Presidente della Sezione: Ugo Marinucci. Consiglieri: Vincenzo Brancadoro, Francesca Larocchia, Gian Luca Ricciardulli, Valeria Vizioli, Corrado Marsili, Giulia Scaglietta. Revisori dei Conti: Vittorio Miconi, Carla Aquilio, Antonio Mazzaferro. Delegati Nazionali: Roberta Turilli, Massimiliano Andreassi

I sei anni trascorsi hanno reso palese, agli occhi di tutti i Soci, quanto sia importante un esercizio di stile, un comportamento inclusivo nelle relazioni. Soprattutto hanno dimostrato quanto la stima reciproca e la volontà comune tesa alla ricerca delle migliori soluzioni ai problemi, siano fattori determinanti per il successo del Club.

Quindi un rinnovamento nel forte segno della continuità, che sottolinea senza dubbio quanto sia stato apprezzato, da parte dei Soci, il lavoro svolto dal Consiglio Direttivo dal 2018 al 2024. Un cambiamento che certamente dimostra anche quanto il Club Alpino Italiano sia in grado di esprimere o attrarre persone ricche di buona volontà, energia e competenza.

In questo cammino il nuovo Consiglio Direttivo sarà affiancato da quello uscente, al fine di garantire continuità per i progetti in itinere, sostegno e consiglio per quelli da intraprendere.

I prossimi anni vedranno il compimento di tanti percorsi virtuosi già in atto. Vedranno anche il CAI presente, in forte relazione con Enti e Istituzioni, con il fine di promuovere sempre di più una consapevole Cultura della Montagna, ossia l’insieme di azioni tese alla tutela della natura e alla necessità di fornire agli appassionati i corretti strumenti, tecnici e culturali, per potersi inoltrare con conoscenza e consapevolezza in un ambiente che, per sua stessa natura, richiede, anzi pretende, l’acquisizione di queste qualità.

I 150 anni di vita del CAI L’Aquila, appena celebrati, vedono oggi una realtà associativa forte e vitale, proiettata verso il futuro con la coscienza di avere tanta storia alle spalle: una responsabilità così bella e grande è un ulteriore stimolo per fare bene.

Ad maiora!




QUEI PATTI PER IL SUD …

… scritti sulla sabbia

di Michele Rutigliano

Politicainsieme.com, 25 marzo 2024. Ricordo molto bene il giorno in cui fu chiusa la Cassa per Mezzogiorno. Era il 6 Agosto 1984. E ricordo anche che le reazioni nel mondo imprenditoriale, sociale e politico, non furono tutte uguali. In molti gioivano, in pochi tacevano. Al Sud, i meridionali non si rendevano pienamente conto del ciclo storico che si chiudeva, nel mentre se ne apriva un altro, un po’ più complicato e difficile da decifrare.

Fu nel Dicembre del 1992 che  si concluse la stagione dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno. Una stagione che, dal 1951 al 1992, aveva realizzato  al Sud investimenti per oltre 192.464 milioni di euro (ai valori del 2011), per un media annuale di oltre 4.600 milioni di euro all’anno. Dall’inizio della sua operatività, nel 1951 e fino al 1991, prima la Cassa e poi l’Agensud  elargirono  al Mezzogiorno un totale di 82.410 miliardi delle vecchie lire, con una spesa media  annuale pari allo 0,65% del PIL.

Dopo di che si aprì una breve stagione di “localismo virtuoso” basata sui principi della Nuova Programmazione e sostenuta dalle teorie dello sviluppo locale. Si delineò così  una nuova cornice istituzionale che prevedeva il coordinamento tra Regioni, Stato e Commissione europea. E, in pari tempo, fu avviata  una politica per le “aree depresse”, indirizzata a tutte le aree del Paese relativamente svantaggiate o in declino industriale.

Furono quelli gli anni degli  Accordi di programma  e dei Patti Territoriali.  Due strumenti  finalizzati a rimuovere le diseconomie esterne, considerando questo obiettivo preferibile a semplici compensazioni monetarie. Con l’avvento dell’euro e l’entrata in vigore dei Trattati di Maastricht, è entrata in scena l’Unione Europea.

La quale ha avuto un impatto molto forte sulla politica per il Mezzogiorno. Una politica alimentata soprattutto dai  Fondi Strutturali e di Coesione, concepiti essenzialmente per  ridurre le disparità regionali e promuovere lo sviluppo economico. Questi fondi furono destinati a finanziare progetti strategici, sia infrastrutturali sia immateriali, che, nelle intenzioni dei più ottimisti, avrebbero dovuto riequilibrare il Nord con il Sud del nostro Paese

L’intervento dei Fondi di coesione fu quindi ritenuto cruciale per il sostegno delle economie regionali,  e in particolare per il rafforzamento del mercato del lavoro e per la cooperazione territoriale all’interno dell’Unione Europea.

Era ed è ancora questo il nobile intento che oscilla tra Bruxelles e Strasburgo. Per quanto riguarda, invece, il fronte interno c’è da dire, per onestà intellettuale, che tutti i governi, dopo il 1992,  hanno cercato di rinvigorire la politica per il Sud. Ma con quali risultati?

Lasciamo  stare i giudizi e i pregiudizi. Atteniamoci, invece, alla cruda e nuda realtà.  Dopo decenni di Patti, Accordi, Programmi, Piani strategici e chi ne ha più ne metta, i risultati per il Sud  non sono stati molto esaltanti.  Sul Mezzogiorno, prendiamo in considerazione per esigenze di spazio, solo due indicatori: la povertà e lo spopolamento. Per quanto riguarda la prima, non solo non è stata abolita, come incautamente ebbe a dichiarare dal balcone di Palazzo Chigi, quel grande statista di Luigi Di Maio, ma si è ulteriormente accentuata.

E le prospettive non promettono nulla di buono. In Italia, secondo le ultime statistiche, la Calabria è la regione con il più alto tasso di povertà relativa, seguita da Basilicata, Sicilia e Puglia.

Per quanto riguarda, invece, la tendenza allo spopolamento,  si prevede che il Mezzogiorno  perderà una parte significativa della sua popolazione nei prossimi decenni. Si stima che al 2080 il Sud avrà oltre 8 milioni di residenti in meno, con una riduzione particolarmente marcata tra i giovani e la popolazione in età lavorativa. Un tristissimo fenomeno dovuto a vari fattori, tra cui la migrazione interna verso il Centro-Nord e l’estero soprattutto di giovani qualificati. E qui non possiamo tacere sulle contraddizioni  che, tutt’ora, persistono nella programmazione di una politica industriale ormai sempre più sbilanciata a favore delle regioni ricche del Nord.

Negli ultimi trent’anni, il Nord Italia ha attratto molte imprese multinazionali. Secondo le statistiche, infatti, ci sono oltre 14.000 aziende multinazionali che operano attualmente in Italia e generano circa 500 miliardi di euro. Ma quante di queste operano al Sud?  

Un altro fronte su cui ci sarebbe tanto da eccepire  riguarda i nostri conti pubblici. Sempre più fragili e ballerini. Che  avranno, se non in linea col Patto di Stabilità,  conseguenze  negative  sulle politiche sociali soprattutto nel Mezzogiorno.

Il quotidiano Milano Finanza, in un interessante articolo di Beniamino Piccone del 21 marzo scorso, ci informa che  dal 2021 ad oggi lo Stato italiano ha speso tra Pnrr,  Superbonus 110, bonus facciate e sussidi energetici, oltre 500 miliardi di euro.  Una grande abbuffata, come opportunamente fanno rilevare  nel loro libro sul Pnrr, Tito Boeri e  Roberto Perotti.

È evidente che con questi chiari di luna l’economia non potrà crescere più di tanto, se è vero che nel 2023 abbiamo avuto un deficit primario quasi al 4% del PIL. Anche il capitolo Bonus facciate sembra ormai una scheggia impazzita. Da una stima iniziale di 35 miliardi, si rischia di arrivare a 140 miliardi di ulteriore aggravio per lo Stato.  Per fortuna l’ottimismo della volontà non ci abbandona mai.  Ma  è la ragione che torna a farci la solita domanda: Questo Governo dove andrà a trovare i soldi per la sanità, per l’edilizia scolastica, per il dissesto idrogeologico, per il contrasto alla povertà e allo spopolamento, ora più che mai, grandi emergenze per tutte le regioni del Sud? Cosa farà? Metterà nuove tasse oppure stamperà altra moneta?

Nel Mezzogiorno, ormai, l’abbandono scolastico supera la media nazionale del 12,7%. In Calabria si arriva al 14%, in Campania al 16,4%, in Sicilia addirittura al 21%. Il nostro Presidente del Consiglio fa il suo mestiere quando gira  l’Italia per firmare i patti di coesione territoriale. Finora, però, si è trattato solo di firme.

E sempre a favor di telecamere.  Alcuni governatori del Sud e non solo De Luca, hanno fatto notare a lor signori che non ha senso fare affidamento sui Patti se poi si tagliano i fondi per la sanità, per i comuni, per la cultura. Che sostegno si dà al Sud se  li dai con la mano destra e poi, per far quadrare i conti pubblici, li togli con la mano sinistra ? Vi ricordate quella bella canzone di Franco IV e Franco I  “ Ho scritto t’amo sulla sabbia”? Ebbene, volendo parafrasare il concetto e con un occhio rivolto alla volubilità di Palazzo Chigi, potremmo tranquillamente cantare: Ho scritto “Patto” sulla sabbia ma il bilancio, a poco a poco, se l’è portato via con sé.

Costruire ponti, non muri – di Rosapia Farese – Politica Insieme




GLI ANGELI DI DON STEFANO GOBBI

Di Don Marcello Stanzione e Carmine Alvino

di Elia Lucchini

Ilnuovoarengario.it, 25 marzo 2024. È fresco di stampa il libro “Gli Angeli di don Stefano Gobbi”, di Don Marcello Stanzione e Carmine Alvino, edito da Segno.

Don Stefano Gobbi (1930-2011) l’8 maggio 1972, sta pregando nella cappella delle apparizioni a Fatima. All’improvviso sente nascere in lui una misteriosa “ispirazione”: creare dei gruppi di preghiera per riunire i sacerdoti che vogliono consacrarsi interamente al Cuore immacolato della Vergine. Nell’ottobre 1972, don Gobbi fonda il suo primo gruppo di preghiera insieme a tre sacerdoti della sua parrocchia di Gera Lario, vicino a Como. A partire dal 7 luglio 1973, riceve delle locuzioni della Vergine: “Rinnova la tua consacrazione al mio Cuore immacolato: tu sei Mio, sei una mia proprietà. Io ti preparerò a compiere grandi cose, ma a poco a poco, come fa la madre col suo bambino piccolo”.

Il giorno dopo: “Non guardare né i giornali, né la televisione; stai sempre raccolto sul mio Cuore, in preghiera”.

Il 13 luglio seguente: “Sono soprattutto i sacerdoti a causare i miei pianti, i miei figli prediletti, la luce dei miei occhi, questi figli che mi sono consacrati”.

Il 16 luglio 1973: “Figlio mio, ti ho scelto perché sei lo strumento meno adatto; così nessuno potrà dire che l’Opera ha a che fare con la sua volontà. Attraverso la tua debolezza, manifesterò la mia forza; attraverso la tua nullità, manifesterò la mia potenza”.

I “cenacoli di preghiera” hanno un’evoluzione impressionante: nel settembre 1973, a San Vittorino, vicino a Roma, si tiene la prima riunione nazionale del “Movimento sacerdotale mariano” composto da religiosi e laici desiderosi di vivere quotidianamente e concretamente la loro fede in Cristo attraverso le disposizioni interiori date loro dalla Vergine. Don Gobbi riceve 485 messaggi fino al 31 dicembre 1992.

Questi consistono in una serie di consigli spirituali destinati a far nascere il Cristo nel cuore degli uomini di oggi, aprendoli alla “maternità spirituale” della Vergine. Nel 1992, centinaia di cenacoli accolgono all’incirca quattrocento vescovi, più di 10.000 sacerdoti e decine di migliaia di laici. Le regole del Movimento sacerdotale mariano mettono in chiaro quattro punti giudicati come essenziali:

Preghiera: uffici liturgici e recitazione frequente del rosario.

Conversione: mettere la propria vita sotto lo sguardo di Dio e sotto la protezione della Vergine.

Obbedienza: al magistero della Chiesa, in comunione con il Papa.

Missione: della Chiesa: essere testimone del Cristo nel mondo.

Una delle preghiere più semplici che si imparano da bambini è l’Angelo di Dio. La tradizione cristiana educa i piccoli a rivolgersi a una presenza discreta, ma assai prossima, quello dell’angelo, per chiedere qualche cosa di più dell’aiuto e della protezione: “[…] reggi, governa me”, si dice in questa preghiera, implorando l’angelo di essere la nostra guida. Riguardo agli angeli custodi, nel testo “Ai sacerdoti figli prediletti della Madonna” così scriveva don Gobbi in una locuzione interiore avvenuta a Milano il 2 ottobre 1993, 1° sabato del mese e festa degli Angeli Custodi:

Il compito degli Angeli Custodi.

“Figli prediletti, in questo primo sabato del mese vi riunite nei Cenacoli per rinnovare la consacrazione al mio Cuore Immacolato e per venerare la memoria liturgica dei vostri Angeli Custodi. Nei tempi della grande prova, vi invito a rendere più forte il legame che vi unisce ai vostri Angeli Custodi. Essi hanno un particolare ed importante compito da svolgere verso di voi, soprattutto in questi ultimi tempi.”

-Gli Angeli Custodi hanno innanzitutto il compito di essere Luce sul vostro cammino.

I giorni che vivete sono segnati da grande oscurità che diventa sempre più profonda ed estesa. È la tenebra degli errori che avvolge le menti degli uomini e li rende così vittime della grande apostasia; è la tenebra dei peccati che oscura la bellezza e la santità delle anime; è la tenebra dell’impurità che abbruttisce lo splendore del vostro corpo, chiamato a riflettere la gloria del Dio vivente. Ai vostri Angeli Custodi è affidato il compito di proteggervi dalla grande tenebra che vi circonda per farvi camminare sempre nella luce della verità, della santità, della purezza, della umiltà, della fiducia e dell’amore.

-Gli Angeli Custodi hanno il compito di essere difesa alla vostra vita.

Come sono numerose le insidie che ogni giorno vi tendono gli spiriti cattivi, i demoni che ora si sono riversati nel mondo ed operano ovunque per condurre le anime alla eterna dannazione.

La loro azione è ora diventata potente, perché si è associata alla forza che hanno i mezzi di comunicazione come stampa e televisione. Con subdola raffinatezza viene diffuso il male sotto forma di bene, il peccato come esercizio della propria libertà, la trasgressione alla legge di Dio come nuova conquista da parte di questa povera e pervertita umanità. Come sono forti e continui gli attacchi degli spiriti cattivi, per colpirvi anche nella vostra vita fisica, con incidenti, disgrazie, malattie, guerre e di rivoluzioni. Agli Angeli Custodi è affidato il compito di proteggervi da tutti questi mali, di difendervi contro queste insidie per farvi camminare nella vita sotto la loro sicura e potente protezione.

-Gli Angeli Custodi hanno infine il compito di combattere con voi la stessa battaglia per ottenere la medesima vittoria. Nella grande prova, che è ormai giunta, si rende ancora più forte e sanguinosa la grande lotta fra la Donna vestita di sole ed il Dragone rosso, fra le forze del bene e quelle del male, fra Cristo e l’Anticristo. È una battaglia che si svolge soprattutto a livello di spiriti: gli spiriti buoni contro gli spiriti cattivi; gli Angeli contro i demoni; S. Michele Arcangelo contro Lucifero. Voi siete coinvolti in questa grande lotta, che vi supera immensamente.

Allora dovete essere particolarmente uniti a Coloro che sono a voi vicini nel grande combattimento, che hanno grande potenza in questa lotta che vi aiutano a combattere e vi conducono verso la sicura vittoria. Mio piccolo bambino, affida alla particolare protezione dei tuoi Angeli Custodi il lungo e faticoso viaggio che, fra qualche giorno, devi compiere in Malesia, Indonesia, Australia, Isole Fiji e Nuova Zelanda, per fare ovunque i Cenacoli coi sacerdoti e fedeli del mio Movimento. Oggi invito tutti a rendere più assidua la preghiera, più forte il legame, più profondo l’affetto verso questi Angeli di Luce, che dal Signore sono a voi donati a vostra custodia e protezione. Assieme ad essi tutti vi benedicono nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

La teologia cattolica autentica di cui don Gobbi era un esponente, non quella inficiata di neo-modernismo, riserva giustamente grande interesse nei confronti degli angeli.

Riguardo ai tre Arcangeli così scriveva don Gobbi a Rio de Janeiro in Brasile il 29 settembre 1995: “I tempi saranno abbreviati, perché la grande lotta che si combatte fra Dio e il suo Avversario è soprattutto a livello di Spiriti ed avviene al di sopra di voi. Questa terribile battaglia si svolge fra gli Spiriti celesti e gli Spiriti infernali, fra gli Angeli del Signore ed i demoni, fra le Potenze del cielo e le potenze dell’inferno. In questa grande lotta, un compito particolare è affidato all’arcangelo Gabriele, che vi riveste della stessa fortezza di Dio; all’arcangelo Raffaele, che versa balsamo di guarigione su ogni vostra ferita; all’arcangelo Michele, che conduce tutte le schiere angeliche alla completa vittoria sulle schiere infernali. Per questo vi affido alla potente protezione di questi Arcangeli e dei vostri Angeli Custodi, affinché siate guidati e difesi nella lotta che ormai si combatte fra cielo e terra, fra il Paradiso e l’inferno, fra S. Michele Arcangelo e lo stesso Lucifero, che apparirà presto con tutta la potenza dell’anticristo. Così venite preparati al grande prodigio che si compirà quando, con il trionfo del mio Cuore Immacolato, scenderà sul mondo la rugiada celeste della Divina Misericordia”.




LA VITTORIA PLEBISCITARIA DI PUTIN

Quello che non cambierà nella sua politica e alla sua corte

di Angela Casilli

L’Aquila, 25 marzo 2024. Le ultime elezioni hanno completato la trasformazione di Vladimiro Putin in uno zar della guerra, perché resta alla guida di un Paese il cui destino sembra essere quello di un Paese perennemente in conflitto con altri che non sono suoi sodali.

Si è trattato di un vero e proprio plebiscito, a cui i russi sono stati chiamati, come se si trattasse di un rito a cui adempiere senza opporsi, perché un sistema politico sempre più autoritario e personalistico, come è quello di Putin, ha bisogno della riconferma periodica dell’autocrate di turno e Putin, conosce bene le dinamiche del successo e della popolarità.

Sono altri sei anni di potere assoluto che, aggiunti ai precedenti ventiquattro, gli garantiscono anche un sesto mandato, fino al 2030, come previsto nella riforma della Costituzione da lui voluta.  Il futuro della Russia è molto simile al suo passato, che ha visto il potere sempre despoti poco o nulla inclini ad una gestione democratica del potere.

A due anni dall’invasione dell’Ucraina, Putin si mostra sorridente e soddisfatto ed ha ragione di esserlo perché al fronte le cose vanno bene, le sanzioni occidentali sembrano non aver messo minimamente in crisi l’economia del Paese, che è cresciuta del 3,6% in virtù di una riconversione bellica dell’intero comparto industriale, al quale è destinato il 40% dell’intero bilancio federale.

L’opposizione non esiste, come ha ampiamente dimostrato la morte di Navalny in carcere: il messaggio veicolato è quello che non può esserci alcuno spazio per l’opposizione quando un Paese vive sotto la minaccia costante delle potenze occidentali.

Nel suo ultimo discorso all’Assemblea federale, Putin ha fatto capire che il suo obiettivo prioritario, sarà quello di creare una società russa plasmata in funzione antioccidentale con il compito di tramandare alle nuove generazioni i valori più importanti di una grande Paese come la Russia.

Lo zar ha inoltre intenzione di affidare posti di comando in tutti i settori, alla vera “élite russa “ che sarebbe costituita dai veterani dell’Operazione militare speciale, che andrebbero così ad occupare posti chiave nella pubblica istruzione, nelle compagnie statali, nell’imprenditoria e negli enti pubblici.

Il programma ha un titolo altisonante, si chiama “Il tempo degli eroi” e rappresenta una vera promozione sociale per quanti hanno rischiato la vita nel conflitto con l’Ucraina.

La società russa sta cambiando velocemente e una generazione più spregiudicata, ma anche più fedele a Putin della precedente, si sta facendo strada verso il potere, anche se il cosiddetto circolo di San Pietroburgo, non subirà modifiche e continuerà a sostenere lo zar perché la fortuna di quanti ne fanno parte dipende da lui e quindi fedeli allo zar fino all’ultimo.




IL MONUMENTO A MODESTO DELLA PORTA

Inaugurata la panchina in via Orientale

Guardiagrele, 25 marzo 2024. Modesto della Porta, il poeta sarto di Guardiagrele, ora è lì, sulla panchina con l’inseparabile sigaretta tra le labbra, mentre guarda uno scorcio del suo paese per cogliere aspetti ironici della vita quotidiana e pronto a raccontarsi alle future generazioni.

All’illustre personaggio è stato dedicato un monumento in via Orientale che lo rappresenta seduto su una panchina ed alle sue spalle il bellissimo panorama. L’opera è stata realizzata su iniziativa dell’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese con il contributo della Regione Abruzzo.  A vincere il bando è stato lo scultore Michele Montanaro che lo ha realizzata in bronzo con la collaborazione del fabbro guardiese Giuseppe Marrone. Presenti all’inaugurazione il sindaco Donatello Di Prinzio, il presidente dell’Ente Mostra Gianfranco Marsibilio, il consigliere regionale Daniele d’Amario, l’ex consigliere Fabrizio Montepara, i sindaci dei comuni limitrofi, i nipoti del poeta. 

L’inaugurazione del monumento ha concluso ben 4 giorni di eventi organizzati dall’Ente Mostra in collaborazione con l’amministrazione Comunale, che hanno coinvolto tutta la cittadinanza. Mostre, momenti musicali, le poesie dialettali più famose declamate dall’attore Fabio Di Cocco, gli aspetti sconosciuti della personalità di Modesto della Porta messi in evidenza nel seminario “Modesto della Porta tra mito e realtà”. Un seminario di grande interesse con il professor Mario Palmerio autore di una biografia, ed i professori Mario Cimini ed Emiliano Picchiorri dell’Università D’Annunzio che hanno evidenziato la levatura del poeta guardiese al quale sono state dedicate anche tesi di laurea.

“Abbiamo coinvolto anche le scuole, perché non dimentichiamo, che uno dei nostri obiettivi è quello di non far morire la lingua dialettale. Nel dialetto c’è storia, ci sono radici, c’è cultura” ha sottolineato Gianfranco Marsibilio, presidente dell’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese ricordando il concorso di poesia dialettale organizzato ogni anno, intitolato proprio a Modesto della Porta.

La cerimonia di inaugurazione è stata una festa. Un grande applauso e la banda cittadina nel momento in cui è stato mostrato il monumento apprezzato subito da tutti e diventato oggetto di selfie e foto ricordo.




LU BBONGIORNE

Pasqua 2024, per la prima volta anche Arotron di Franco Mannella

Pianella, 24 marzo 2024. La Compagnia dell’Aratro di Pianella dell’artista Franco Mannella prenderà parte per la prima volta nella storia del suo percorso all’importantissima tradizione di Pasqua del comune vestino pescarese: “Lu Bbongiorne”, edizione XXIV, che si terrà il 31 marzo.

Questa manifestazione rappresenta, nel panorama abruzzese, una delle poche forme valide di spettacolo di satira politica e di costume: si tratta di una libera interpretazione teatrale delle origini storiche della tradizione pianellese per eccellenza, lu Bbongiorne, che si svolge nella notte tra la Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, quando, due o più canterini, accompagnati da un’orchestrina, si recano per le vie del paese salutando con strofe in rima dal contenuto provocatorio ed ironico tutte le famiglie, quasi a voler ufficializzare le dicerie ricorrenti.

Nel pomeriggio di Pasqua, da sopra un carro, alcuni giullari, accompagnati da musici, trainati da contradaioli, salutano alcuni personaggi del paese con versi giullareschi alternati da “Le balcunate”, rappresentazioni che richiamano l’arte del teatro itinerante popolare seguiti da un corteo storico composto da personaggi in costume che tra storia e leggenda hanno fatto la storia di Pianella per ascoltare la “Predeche de S. Zelvestere”.

Si tratta di versi dalla forte carica dissacrante nei confronti soprattutto del potere, di cittadini e personalità private e pubbliche che si sono prestati di più al pettegolezzo durante l’anno.

Ovunque risieda la verità del principio di questa festa, è certo che la città di Pianella ha conservato con la giusta cura l’importanza della satira nella sua comunità. Ogni anno infatti, il giorno di Pasqua, la città si trasforma nella scena satirica d’Abruzzo, con rappresentazioni che da mattina a sera prendono ancora di mira i personaggi locali più in vista, non risparmiando alle orecchie del pubblico nessuna delle dicerie che hanno preso piede durante l’anno.

Dalle “balconate” di Pianella, dalle ore 18.00, ci saranno anche le “Madonne” di Arotron: Roby Celenza, Chiara Colangelo, Francesca Marchionno e Cristina Zoccolante discorreranno in versi di un antico abruzzese letterario con un Giullare d’eccezione ossia Alessandro Rapattoni; ci sarà anche una sorpresa, con un Franco Mannella in veste di santità ossia, San Pantaleone.

“Ringrazio di cuore Remo Di Leonardo e la Nuova Associazione Amici di Eduardo per aver voluto la nostra presenza in questa manifestazione così sentita e fondamentale per l’identità pianellese, e grazie sempre alla Pro Loco Pianella – interviene Mannella, anche a nome della sua Compagnia.

“Quando Arotron è nata, nell’ottobre 2014, e ha iniziato la sua attività di formazione teatrale a Pianella, il mio intento è stato, da subito, quello di lavorare per connettermi e integrarmi nel tessuto sociale e culturale di questo vivissimo borgo abruzzese. Sono trascorsi ormai dieci anni, un tempo utile e necessario alla realizzazione di questo importante obiettivo” – prosegue.

“Oggi, con la partecipazione di Arotron a Lu Bbongiorne, il percorso di integrazione si completa e viene ufficialmente riconosciuto. Io, gli attori della Compagnia dell’Aratro e tutti gli arotroniani siamo onorati di dare il nostro contributo artistico

ad una delle manifestazioni più tradizionali ed identitarie di Pianella.

Sono sinceramente commosso ed emozionato al pensiero di far rivivere, insieme a loro e a tutti gli altri partecipanti, questa particolare tradizione che richiama anche tanto pubblico e, soprattutto, di onorare la memoria di Riccardo Di Sante, illustre pianellese che, per tanti anni, ha incarnato l’anima di questa manifestazione” – conclude Mannella.




QUELLE PIANTE FUORI POSTO!

Scritto 3 anni fa, nel 2021. Sembra che adesso questi alberi verranno tagliati, rimossi, perché ritenuti pericolanti e quindi pericolosi. Per noi.

Pescara, 24 marzo 2024. Fare il periplo della Riserva Dannunziana, ovvero del comparto verde quasi tutto recintato della Pineta sud di Pescara, fa saltare agli occhi una curiosa quanto banale constatazione: fuori del muro di cinta ci sono piante che forse dovrebbero stare dentro. Lungo alcuni tratti si vede questo strano limite di confine passare lungo una linea al di là di certi alberi: all’epoca della realizzazione del manufatto avrà contato di più, ne sono certo, il limite catastale della particella invece che l’unità del nucleo arboreo considerato!

Lungo i 250 metri di Via Romualdo Pantini, nel tratto compreso tra Via della Bonifica e Via della Pineta, questo è molto evidente. La strada, di servizio alle abitazioni lì presenti, si è portata dietro parcheggi e marciapiedi, spazi di proprietà pubblica, che hanno contornato i pini rimasti fuori dal recinto, che stanno lì si suppone da decenni e non sono nati dopo le case e la strada.

Ma di esempi ce ne sono anche altri: vie più o meno grandi che permeano la trama arborea dell’intero comparto verde della pineta. Il tracciato richiamato di Via Pantini fa un po’ capire lo stile con cui prevalgono certi valori a scapito di altri: la scena di pini che dovrebbero stare dentro il recinto, insieme agli altri, e invece sono rimasti fuori con l’intorno di marciapiedi e parcheggi, appare emblematica.

Lo stesso vale per la strana bretella di Via Silone di collegamento tra Via della Bonifica e Via Scarfoglio, che funge da grande parcheggio per l’accesso alla Riserva, oltre che agevolare gli spostamenti casa scuola in auto da parte dei genitori dei ragazzi che frequentano gli istituti scolastici di Via Scarfoglio. E poi tante altre strade tutt’intorno, dalla più invasiva, via della Bonifica, alle arterie di Via della Pineta e Via D’Avalos, tre assi stradali dentro la Riserva.

Cosa fare di queste situazioni ormai ambigue rispetto ad uno scenario inevitabile di accorpamento di tutti i comparti della Pineta? Non vedo alternative rispetto ad una loro chiusura al traffico automobilistico attraverso una inevitabile quanto auspicabile riclassificazione paesaggistica e funzionale, perché diventino le greenway di Pescara sud.

Dal punto di vista viario, quello che accade intorno a questo nucleo verde di Pescara deve conformarsi allo stesso, non modificarlo, aggredirlo o cancellarlo: deve modellarsi e piegarsi anche strutturalmente alle caratteristiche dei luoghi attraversati perché ne emerga il maggior rilievo naturalistico sia in termini di consolidamento faunistico vegetazionale che conoscitivo, didattico e educativo.

Giancarlo Odoardi