BLUE MY MIND

Per la rassegna suggestioni venerdì 16 febbraio al Maxxi

L’Aquila, 14 febbraio 2024. Con la proiezione del lungometraggio Blue My Mind del 2017 della regista e attrice Lisa Brühlmann riprende venerdì 16 febbraio alle 19.30 presso la Sala della Voliera del MAXXI L’Aquila la rassegna cinematografica Suggestioni, realizzata in collaborazione con L’Aquila Film Festival, che propone titoli che evocano atmosfere e contenuti della mostra Diario Notturno. Di sogni, incubi e bestiari immaginari.

Questa volta è il tema della mutazione a creare una connessione intima e perfetta fra la pellicola scelta e due sorprendenti lavori sull’Homo Aquaticus di Agnes Questionmark che definisce sé stessa come un’artista transpecie, che fa della trasformazione il fulcro della propria espressione.

È la metamorfosi come processo creativo alla base dell’opera dell’artista e come cifra nella sua esperienza di vita che si ritrova in Blue my mind, pellicola che coinvolge lo spettatore nel processo di transizione vissuto dalla giovane protagonista.

Caratterizzati dalla stessa fluidità e dallo stesso contesto acquatico, il film della Brühlmann e le opere della Questionmark esercitano una forza simile, quasi magnetica e si concentrano sul corpo come luogo di un cambiamento da cui muovere la ricerca della propria vera identità, verso una completa comprensione e accettazione di sé, arrivando a suggerire una profonda riflessione sull’intera evoluzione della specie umana e sulla sua sopravvivenza.

L’ingresso alla proiezione è libero fino a esaurimento posti su prenotazione al sito www.maxxilaquila.art. I possessori della MyMAXXI card potranno riservare il proprio posto singolo scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it entro giovedì 15 febbraio.

Suggestioni continua il 23 febbraio poi con Border – Creature di confine, pellicola di Ali Abbasi del 2018, penultimo titolo della rassegna, che condivide l’attitudine visionaria, trasgressiva, straniante, che ibrida l’umano e l’animale, la fantascienza e il mondo ordinario, evocata dai lavori degli artisti di Caterina de Nicola e Thomas Braida presenti in Diario notturno.




ATTIVITÀ DI VIGILANZA SULLA COSTA TERAMANA

Sanzionati tre pescherecci sorpresi a pescare sottocosta

Martinsicuro, 14 febbraio 2024. Nel corso della scorsa settimana, i militari dell’Ufficio Locale Marittimo – Guardia Costiera di Martinsicuro, hanno intensificato i controlli  lungo il litorale di giurisdizione per la verifica delle attività di pesca ed hanno sanzionato i comandanti di tre pescherecci che effettuavano la pesca sottocosta.

Le unità venivano avvistate in attività di pesca negli specchi acquei antistanti  il litorale di Martinsicuro, a distanze comprese tra i 60 mt e 200 mt circa dalla costa – al di sotto il limite minimo consentito di 0,3 miglia nautiche dalla costa (circa 550 mt).

La posizione delle unità veniva confermata dalla lettura dei tracciati dei pescherecci e dall’analisi dei dati estrapolati dai sistemi in uso al Corpo delle Capitanerie di porto/Guardia Costiera, contenenti la posizione, la velocità e la rotta delle unità.

I tre pescherecci sono stati sanzionati per aver pescato in zone vietate dalle normative europea e nazionali vigenti. Per tali accertate violazioni, oltre alle 3 sanzioni amministrative pecuniarie contestate, per un importo complessivo di 6.000 euro, sono stati contestati un totale di n. 18 punti sulle licenze di pesca ed altri 18 punti sono stati attribuiti ai Comandanti delle unità, trattandosi di “infrazioni gravi” alla normativa in materia di pesca professionale.

Il sistema di infrazioni gravi, con la relativa assegnazione di punti ai comandanti delle unità ed ai titolari delle licenze di pesca, consente alle Autorità marittime in caso di reiterate violazioni accertate, di adottare provvedimenti volti alla sospensione temporanea delle attività di pesca effettuate dei comandanti o delle stesse unità e, nei casi di raggiungimento della soglia massima di 90 punti assegnati, di avviare il procedimento di revoca della licenza di pesca.

Attività di controllo costante, quella svolta dal personale della Guardia Costiera, che ha come finalità la tutela della risorsa ittica, ed in caso di accertate violazioni, la repressione di comportamenti illeciti, anche a tutela di tutti gli addetti della pesca professionale che operano nel rispetto delle norme.




SOSTEGNO DIDATTICO DEGLI ALUNNI CERTIFICATI 104

L’Ufficio Scolastico Provinciale di Chieti e Pescara sta minando di fatto il diritto su entrambe le province di Chieti e Pescara.

Pescara, 14 febbraio 2024. Asperger Abruzzo è venuta a conoscenza di comunicazioni dell’Ufficio Scolastico Provinciale verso tutti i Dirigenti Scolastici in cui vengono messi illecitamente degli impedimenti burocratici all’attuazione del sostegno scolastico a firma del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale che, per assegnare le ore di sostegno, pretende di ricevere una documentazione che non tutti gli alunni certificati hanno, soprattutto quelli appena certificati, ne richiede il Profilo di Funzionamento redatto dalla ASL.

La legge 104/92 tutela il diritto degli alunni che sono in possesso del verbale di accertamento INPS garantendo a questi ultimi il diritto al sostegno, diritto immediatamente esecutivo, e l’ufficio scolastico non può per legge rallentare l’erogazione di questo diritto con richieste che ne impediscono l’immediata esecuzione.

Un alunno che ne ha diritto e necessità, senza sostegno non è solo un problema del medesimo e della sua famiglia, è un problema che si ripercuote sugli insegnanti che devono gestire l’intera classe sottorganico, ed è un problema che si ripercuote anche su tutti gli alunni delle classi che includono i bambini a cui l’Ufficio Scolastico Provinciale sta tentando di non dare o rallentare l’erogazione di tale DIRITTO. Questa azione, quindi, mina il diritto di tutta la classe ad avere un percorso di studi sereno e funzionale, così come mina l’inclusione serena di tutti gli alunni con difficoltà.

In una successiva comunicazione il Dirigente Provinciale rafforza la prima ribadendo l’assoluta necessità del Profilo di Funzionamento al fine di ricevere il sostegno e preannuncia che sarà l’Ufficio Scolastico Provinciale a decidere quante ore di sostegno verranno attribuite agli alunni per il prossimo anno scolastico.

Anche in questo caso le richieste del Dirigente sono illecite, in base alla normativa nazionale la necessità delle cattedre di sostegno viene indicata nel P.E.I. elaborato dal G.L.O. che ha valutato e osservato l’alunno e le sue necessità, non può assolutamente essere l’Ufficio Provinciale a passare con un carro armato sulla normativa nazionale e sulle necessità di un alunno che di fatto questo ufficio né ha visto e né possiede le competenze per decidere alcunché su di esso, e mi chiedo quanto possa essere superbo un Dirigente che pretende di prendersi la briga e non la responsabilità di decidere tali delicatissime incombenze.

Rassicuriamo tutte le famiglie di entrambe le province di Chieti e Pescara sul fatto che queste prese di posizione verranno immediatamente risolte, ci auguriamo una immediata presa di posizione dell’Ufficio Regionale Abruzzo del quale nutriamo grande stima, la Presidente dell’associazione Asperger Abruzzo Marie Helene Benedetti ha infatti scritto nella giornata del 13.02.2024 una PEC al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per metterlo a conoscenza di queste gravissime azioni e prese di posizione nella speranza di una risoluzione immediata e siamo già pronti a ricorrere anche al TAR per combattere questi tentativi di distruggere l’inclusione e il benessere di tutti gli alunni garantendo loro un sereno percorso scolastico nel rispetto dei diritti di questo Paese.

Vogliamo inoltre rassicurare tutte le famiglie alle quali viene detto che i bambini possessori di certificazione 104 comma1 non riceveranno le ore di sostegno necessarie o le ore di educatrice scolastica, nessuna legge italiana impone metà delle ore di sostegno o il non diritto all’assistente educativa da parte dei Comuni e Asperger Abruzzo combatterà duramente chiunque continuerà a far valere questi illeciti nelle scuole a danno degli alunni. 

Marie Helene Benedetti, Presidente dell’associazione Asperger Abruzzo




DISSESTO IDROGEOLOGICO, l’Amministrazione incontra i comitati

Sindaco e Assessore Rispoli: “Un confronto fisiologico sullo stato dell’arte e degli interventi che attueremo non appena la Protezione civile nazionale erogherà le risorse assegnate alla nostra città”

Chieti, 14 febbraio 2024. Si è svolta, questo pomeriggio, nell’ufficio del sindaco, una riunione tra l’Amministrazione comunale rappresentata dallo stesso sindaco Diego Ferrara, dal dirigente dei Lavori pubblici Carlo Di Gregorio e l’assessore ai LL.PP. Stefano Rispoli, dai rappresentanti della facoltà di geologia dell’Università G. D’Annunzio nella persona dei professori Nicola Sciarra e Massimo Mangifesta, dalla Protezione Civile regionale, collegata da remoto e i rappresentanti dei condomini del rione Santa Maria, le cui abitazioni sono state interessate, con diverse gradualità di gravità, dal dissesto idrogeologico del quartiere. Una riunione per fare il punto sulle iniziative in corso e in itinere, al fine di continuare con la città il dialogo aperto su tale importante argomento.

“La lotta al dissesto idrogeologico è una nostra priorità, l’incontro nasce da una porta che abbiamo voluto sempre aperta su questo tema, a cui abbiamo dedicato progetti, tempo, importanti sinergie e la ricerca di risorse per intervenire che la città non aveva – riferiscono il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli – L’incontro nasce da questo e da una richiesta che ci è arrivata direttamente dal Comitato che abbiamo già più volte incontrato.

Al primo punto della discussione c’era il contributo di autonoma sistemazione, acronimo CAS, destinato alle famiglie sgomberate dai propri alloggi con ordinanza sindacale, a causa di alterazioni strutturali certificate e tali da rendere pericoloso e improponibile il soggiorno. Gli importi, per ora modestissimi, assommano a 25.000 euro ma saranno implementati, a breve, con risorse accreditate ma non ancora erogate dalla Protezione Civile Nazionale pari, per il momento, a 1.500.000 euro circa, con i quali si porteranno a termine lavori, in fase di appalto, di mitigazione del dissesto.

È stato affrontato anche il problema, introdotto dal professor Ettore D’Orazio, portavoce dei residenti, della delocalizzazione dei palazzi che non possono essere consolidati e che quindi, insistendo su un territorio rientrante nella “zona rossa” secondo il PAI, dovranno essere abbattuti. In considerazione della riclassificazione in zona rossa di numerosi stabili del quartiere, è stato chiesto al Comune, da parte del cittadino Fernando Ventresca, di intervenire sul Catasto per una rivisitazione delle categorie edilizie, tenuto conto del decremento del valore commerciale degli immobili interessati.

Cosa che sicuramente faremo, oltre a ribadire l’opera di monitoraggio continuo del territorio e la completa vicinanza alla popolazione interessata dal fenomeno, tanto che abbiamo fatto richiesta alla Protezione Civile di un rinforzo della dotazione organica del comparto tecnico, proprio per gestire al meglio tutti i problemi derivanti dal dissesto idrogeologico e che ci riguardano come azione prioritaria a tutela della pubblica incolumità”.




ARTURO

Sabato 17 febbraio 2024 ore 21:00 | Spazio Matta. Con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich Produzione Florian Metateatro

Pescara, 14 febbraio 2024. Secondo appuntamento per Matta in scena, rassegna di teatro, danza, musica e altri linguaggi, giunta alla nona edizione, promossa da Spazio Matta – rete Artisti per il Matta, all’interno del Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città di Pescara, grazie anche al contributo della Fondazione Pescarabruzzo e in convenzione con Soci Coop Alleanza 3.0.

Sabato 17 febbraio va in scena lo spettacolo “Arturo”, inserito nella sezione Teatro curata da annamaria Talone. Inizio dalle ore 21, allo spazio Matta, in Via Gran Sasso, 57 a Pescara, per questa produzione Florian Metateatro, diretta e interpretata da Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, un testo pensato per un pubblico di ogni età, ragazzi e adulti, come dimostra la presenza in molti festival di teatro ragazzi.

NOTE DI REGIA: Arturo non è uno spettacolo, bensì un accadimento, un incontro. È nato durante un viaggio in Puglia, d’estate, in un pessimo ristorante. Qui Niccolò ha manifestato a Laura il desiderio di costruire insieme un lavoro che avesse come tema il rapporto con i propri padri, con la perdita dei propri padri e che fossero proprio lui e Laura in scena, pur essendo autori e non attori. Arturo è così diventato la forma della loro memoria, in cui i racconti, i giochi, le date, gli aneddoti, le parole si sono trasformati in pezzi, per la precisione dodici, di un grande puzzle. Un gioco a cui gli spettatori non solo assistono come testimoni, ma sono anche invitati a partecipare attivamente: alcuni scrivono un proprio pensiero sul padre, mentre altri scrivono i titoli delle scene sui pezzi di puzzle, aggiungendo qualcosa di personale intorno alla figura del padre. Qual è il rapporto con i padri e cosa resta (resterà) alla loro scomparsa? I pezzi capovolti vengono poi disposti nello spazio e svelati casualmente, così che le scene possano agire come i ricordi: arrivano all’improvviso, senza poterli prevedere. Arturo ha quindi una struttura mutevole, non replicabile e dalle “infinite” combinazioni: l’ordine delle scene nelle varie repliche sarà sempre differente. Arturo vuole trasformare il dolore in atto creativo, con l’intento di rendere una memoria privata collettiva e universale.

NOTE DI PRODUZIONE: scena Fiammetta Mandich; suono Dario Costa; luci Marco Guarrera; illustrazioni Margherita Nardinocchi; grafica Simone Galli, Margherita Nardinocchi; assistenza e cura Anna Ida Cortese. Realizzato grazie al contributo di: Associazione Scenario, Teatro Due Mondi, ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo, Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – Capotrave / Kilowatt Sansepolcro), Residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t. con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale. Spettacolo vincitore PREMIO SCENARIO INFANZIA 2020 ex aequo; Finalista IN-BOX 2021; Vincitore PREMIO DELLA CRITICA FringeMI 2022; Vincitore PREMIO DIRECTION UNDER 30 2022




LA GIORNATA MONDIALE DELLA RADIO

Il Ruolo Fondamentale della Radio nel Mondo Contemporaneo con Teate On Air che festeggia anche il secondo anno di messa in onda

Chieti, 14 febbraio 2024. Ogni 13 febbraio, il mondo celebra la Giornata Mondiale della Radio, un’occasione per riconoscere il potere unificante e informativo di questo medium che ha attraversato generazioni e continenti. La radio, con la sua capacità di raggiungere un vasto pubblico, ha dimostrato di essere uno strumento cruciale nella diffusione di notizie, cultura e intrattenimento.

La Giornata Mondiale della Radio è stata proclamata dall’UNESCO nel 2011 per commemorare la creazione della Radio delle Nazioni Unite nel 1946. Ogni anno, il 13 febbraio, si celebra il contributo della radio alla comunicazione e alla democrazia, sottolineando il suo ruolo nella promozione della libertà di espressione e del dialogo interculturale.

Nel contesto di questa celebrazione globale, è fondamentale riconoscere anche l’importanza delle web radio, che hanno trasformato il modo in cui ascoltiamo e partecipiamo alle trasmissioni radiofoniche. Una di queste emittenti online degne di nota è Teate On Air, un esempio luminoso di come la radio abbia evoluto con l’avvento della tecnologia digitale.

Teate On Air, con sede all’ex centro sociale San Martino a Chieti Scalo, è una web radio che ha saputo conquistare il cuore degli ascoltatori locali e globali, raggiungendo la media di 200 ascolti giornalieri. Fondata con l’obiettivo di fornire una piattaforma innovativa e giovane per la diffusione di contenuti radiofonici, Teate On Air combina il fascino tradizionale della radio con le potenzialità della tecnologia moderna, è ascoltabile sul sito: www.radioteateonair.it

Il progetto è nato grazie alla passione dei volontari di Erga Omnes, sotto l’egida della Regione Abruzzo e del Comune di Chieti, in collaborazione con l’Informagiovani, il CSV Abruzzo e l’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara.

“L’obiettivo di Teate On Air, – dichiara il suo editor Pasquale Elia – è quello di creare sempre di più uno spazio di aggregazione, di scambio di idee e competenze, di dare l’opportunità di crescita ai giovani e di dare voce alla cittadinanza.”

Continua Elia: “Il punto di nascita è Chieti ma dalle radici il progetto cresce in tutto il territorio abruzzese e per rafforzare l’idea, che non ha scopo di lucro, si cercano giovani motivati che hanno voglia di mettersi in gioco e che possono dedicare le loro competenze e parte del loro tempo per aggiungere valore al gruppo.”

Una delle caratteristiche distintive di Teate On Air è la sua capacità di offrire una vasta gamma di programmi che spaziano dalla musica ai dibattiti, dalla cultura agli eventi, creando un legame più stretto tra l’emittente e la sua audience.

Il 14 febbraio, nel giorno degli innamorati, la radio teatina festeggia due anni dalla messa in onda, tra dirette, podcast e musica attentamente selezionata.

In un’epoca in cui le notizie viaggiano rapidamente e la connettività è essenziale, Teate On Air dimostra come la radio possa adattarsi alle mutevoli esigenze della società. La sua presenza online offre agli ascoltatori la possibilità di partecipare attivamente attraverso i social media, creando una comunità virtuale intorno alla stazione radio.

In conclusione, mentre celebriamo la Giornata Mondiale della Radio, è importante riconoscere il ruolo cruciale che la radio svolge nella nostra vita quotidiana. La radio continua a essere una forza unificante, superando le barriere linguistiche e culturali per connettere le persone in tutto il mondo. La sua evoluzione tecnologica attraverso le web radio aggiunge un nuovo strato di dinamismo, promuovendo l’interazione e la partecipazione attiva degli ascoltatori.




UN GIORNO A TEATRO

Magliano de’ Marsi, 14 febbraio 2024. Le amministrazioni comunali di Magliano De’ Marsi, Scurcola Marsicana e Massa D’Albe, in accordo con la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “G. Di Girolamo” Prof.ssa Clementina Cervale, hanno promosso una iniziativa dagli aspetti culturali e sociali a favore degli studenti e delle studentesse dell’I. Comprensivo di Magliano De’ Marsi, permettendo loro la partecipazione a due spettacoli teatrali tenutisi all’interno dell’Auditorium comunale di Magliano.

La compagnia “Teatranti tra Tanti” ha proposto lo spettacolo, “Jacob il bugiardo”, una storia toccante e poetica realizzata in occasione della giornata della Memoria, e la compagnia “Teatro Lanciavicchio” ha messo in scena “Cenerentola e lo specchio Verità /apparenza e i pregiudizi ad esso collegato”; gli spettacoli hanno dato modo agli studenti e alle studentesse di riflettere su tematiche importanti e delicate, guidati dalla professionalità degli artisti e ha dato ancora una volta la testimonianza che la sinergia tra la scuola e il territorio può favorire in modo significativo le opportunità di crescita per i cittadini e le cittadine di domani.




PNRR SCUOLE

Iniziati i lavori per la costruzione della nuova palestra scolastica del Pantini-Pudente

Vasto, 14 febbraio 2024. Sono iniziati i lavori per la realizzazione di una nuova palestra polivalente nei pressi dell’istituto scolastico Pantini-Pudente di Vasto. La palestra, finanziata con fondi Pnrr del settore Edilizia Scolastica della Provincia di Chieti per un importo totale dell’intervento pari a 3.500.000 euro, sarà costruita su 1500mq di terreno di proprietà provinciale nell’area adiacente il polo liceale.

I lavori sono stati aggiudicati all’Impresa Adriatica srl di Vasto, che sta procedendo in questi giorni alle opere di scavo per realizzare le fondazioni della struttura. La palestra ospiterà un campo regolamentare di pallavolo e basket, con tribune e spogliatoi; oltre all’ingresso dal Pantini-Pudente, ci sarà un ulteriore ingresso indipendente dalla scuola per consentire l’eventuale utilizzo della palestra in orario extra scolastico.

L’edificio sarà costituito da due blocchi, uno destinato alla palestra con copertura in legno lamellare ed uno ai servizi spogliatoi. Il blocco palestra ha una superficie di circa 800 metri quadri, di cui 600 adibiti ad area gioco ed i restanti destinati alle tribune che potranno ospitare fino a 200 spettatori. La struttura, progettata secondo i criteri delle norme in materia di impianti sportivi per la disciplina agonistica del Coni, potrà essere omologata per le competizioni di pallavolo di livello nazionale e per le partite di pallacanestro di livello base. Tempi di realizzazione dell’opera 730 giorni lavorativi: la nuova palestra sarà quindi pronta entro il 2026.




LAVORI ALLA SCUOLA MATERNA

Avviati i lavori per il completamento della struttura pubblica di via San Canziano

Paglieta, 14 febbraio 2024. Ieri l’altro sono stati avviati i lavori volti all’ultimazione dell’edificio della scuola dell’infanzia in Via San Canziano di Paglieta. Il responsabile del III settore, l’Arch. Antonio Peschi, ha reso noto che il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato al Comune di Paglieta l’ammissione al finanziamento del progetto. Quest’ultimo si concentra sulla messa in sicurezza e/o realizzazione di strutture destinate ad asili nido e scuole dell’infanzia, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 4 – Istruzione e ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – Investimento 1.1., con il supporto finanziario dell’Unione Europea attraverso il programma Next Generation EU.

Al Comune di Paglieta è stato assegnato un contributo di complessive €315.500,00 per la realizzazione di quest’importante progetto. L’intervento è stato inserito nel programma triennale dei lavori pubblici 2023/2025 e nell’elenco annuale 2023, approvato unitamente al Documento Unico di Programmazione (DUP) 2023/2025 con delibera consiliare n. 16 del 20/04/2023.

Il sindaco di Paglieta, avvocato Ernesto Graziani, ha dichiarato: ” Questo progetto rappresenta un importante passo avanti nel potenziamento dei servizi educativi per la prima infanzia nella nostra comunità. Ringraziamo il Ministero dell’Istruzione e dell’Unione Europea per il sostegno finanziario, e assicuriamo ai cittadini che continueremo a lavorare per garantire un ambiente sicuro e stimolante per i nostri giovani concittadini.”




LA LETTERA PASTORALE DI MONS. FUSCO

Sarà consegnata questa mattina al Clero della diocesi di Sulmona-Valva

Sulmona, 13 febbraio 2024. “Non ci ardeva forse il cuore?” è il titolo della lettera pastorale di Mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva, uscita ufficialmente lo scorso 4 febbraio (6° anniversario del suo ingresso in diocesi), che sarà consegnata questa mattina al clero diocesano in occasione della presentazione del materiale preparatorio della prima visita pastorale in diocesi.

“Ho voluto scrivere questa lettera al Popolo di Dio che è in Sulmona-Valva in occasione della mia prima visita pastorale”, ha dichiarato Mons. Fusco, “perché il desiderio più grande del suo pastore è sapere come sta il suo cuore e, attraverso di essa, introdurre alcuni indirizzi pastorali ed ecclesiali su cui la nostra intera Chiesa è chiamata a riflettere sulle vie tracciate dal Sinodo”.

La lettera sarà consegnata ai fedeli della diocesi questa mattina tramite il sito diocesano e “all’inizio di ogni visita pastorale”, ha aggiunto il vescovo Michele, “avrò modo di consegnare a tutti gli operatori pastorali, in un unico volume, la mia lettera pubblicata insieme all’esortazione apostolica del Santo Padre Francesco, Evangelii Gaudium”.

“Con questa lettera pastorale – si legge nell’introduzione – vorrei raggiungere tutti voi per condividere, prima di tutto, il senso di questa mia visita, che non è semplicemente un adempimento canonico, ma desidera essere in modo del tutto speciale la visita del Pastore alla Chiesa di Sulmona-Valva: per stare con lei, vivere del tempo con lei, sentire battere il suo cuore e sapere come sta”.




OCEANS

Il giornalista Fabio Iuliano alla Mondadori

Pescara, 13 febbraio 2024. La Mondadori di Pescara (via Milano) ospita la presentazione di Oceans (Radici edizioni), il nuovo romanzo dell’autore e giornalista Fabio Iuliano; l’appuntamento è per venerdì 16 febbraio alle ore 18:00. Modera la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

Oceans racconta il viaggio di un giovane musicista, che ripercorre i suoi ricordi attraverso la musica e i luoghi del passato, per tornare a rivivere quella che per lui è stata la notte più importante. Ed anche per questo nuovo appuntamento ci sarà la musica ad accompagnare la presentazione.

Oceans è un racconto che sa di saudade e serendipity, di sale dei mari del Nord, di amore e ripensamenti, di vecchi e nuovi incontri. È la storia di Simone, della sua vita di blogger e musicista che scorre a passo lento, fino a quando un’onda lo strappa dal presente morbido in cui si è rifugiato. Swansea, Roma, Lisbona. Tre città e tre tempi, per illuminare con i riflettori lo spicchio di palco occupato da chi cerca di lasciarsi alle spalle le cicatrici di Parigi e il ricordo di “quella” notte. Si tratta di un viaggio introspettivo alla ricerca di sé.

«Non ti rendi conto di quanto ogni singolo attimo sia immerso nell’eterno?

Eppure, abbiamo sempre l’impressione che il tempo ci sfugga, come la terra sotto i nostri passi. Ogni aspetto della vita segna questo momento: la brezza dell’alba, il rumore del mare, le macchine che corrono verso la Marina. I sensi stanchi dopo le sei di sera. Quello che voglio dire è che per gli abitanti del cimitero Oystermouth la vita ha già fatto il suo corso. Siamo noi, nel nostro essere mutevole, nei nostri piccoli cambiamenti quotidiani ad avere, o almeno illuderci di avere, il flusso che scorre nelle vene. E questo ci crea ansia. L’ansia di non riuscire a mantenere le promesse che abbiamo fatto a noi stessi. Non abbiamo paura di morire, ma paura di vivere una vita che, in fondo, è solo il sogno di un drago. Alcuni giorni mi sembra di dondolare a testa in giù da un ponte e di soffrire di vertigini al contrario».

Fabio Iuliano

Giornalista, docente di lingue straniere, tra le collaborazioni l’agenzia Ansa e il Centro (testata ex gruppo L’Espresso-Finegil Editoriale). In passato ha lavorato a Parigi e Milano con Eurosport e Canal +. Come blogger, oltre ad aver seguito vari eventi sportivi internazionali, dalle Universiadi (in Europa e in Asia) alla Race Across America – la folle corsa ciclistica da un capo all’altro degli Stati Uniti – ha condotto alcune inchieste sull’immigrazione con reportage in Italia, Romania e Marocco. Nel 2007 ha vinto il premio giornalistico Polidoro. Nel 2016 ha firmato “New York, Andalusia del Cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz” (Aurora edizioni), l’anno successivo Lithium 48, sempre per la stessa casa editrice, quindi nel 2023 Oceans per Radici edizioni. Turista dello sport e della musica, ha corso le maratone Majors di New York, Londra, Berlino, Chicago ed è finisher dell’Ironman 70.3. Suona alternative rock ed è membro di Rockin’1000, la più grande rock band al mondo con cui ha fatto concerti anche negli stadi di Parigi e Madrid.




LEZIONI D’EUROPA 2024

Ciclo di webinar – 15 febbraio/18 aprile 2024

Chieti, 13 febbraio 2024. Il centro Europe Direct Chieti, gestito dall’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara ed i Centri della rete Europe Direct dell’Università di Siena, Roma Innovazione (operativo presso il Formez), dell’Università di Chieti, della Provincia di Verona, del Consorzio Universitario di Trapani Sicilia, dello Europe Direct Venezia-Veneto del Comune di Venezia, dello Europe Direct Emilia-Romagna, dello Europe Direct Molise e dello Europe Direct Lombardia organizzano un ciclo di 9 webinar sul tema Lezioni d’Europa, che prenderà inizio il 15 febbraio per concludersi il prossimo 18 aprile.

Destinato ai docenti e agli studenti degli Istituti Scolastici Superiori e delle Università, ai giornalisti, ai comunicatori, agli amministratori locali e alla cittadinanza tutta, il ciclo “Lezioni d’Europa”, giunto alla sua XV edizione, si svolge nell’anno in cui si terranno le Elezioni del Parlamento Europeo, previste nel prossimo mese di giugno. L’intento è di sollecitare i cittadini ad approfondire le proprie conoscenze e ad acquisire maggiori informazioni sull’Unione Europea, le sue istituzioni, le sue politiche e le opportunità che essa mette a disposizione.

Il programma dei webinar è suddiviso in quattro moduli:

L’Unione europea e le opportunità di finanziamento”;

“Tempi difficili, l’Unione europea e lo scenario internazionale”;

“Il Green deal, l’intelligenza artificiale e le loro concrete applicazioni”;

“Cittadinanza attiva ed elezioni europee”.

La finalità di questi webinar è anche quella di offrire uno spazio aperto a tutti i cittadini interessati per dare loro modo di ascoltare le riflessioni svolte da autorevoli studiosi, esperti e practitioners su alcuni temi cruciali dell’Unione europea.

Nel dettaglio il programma prevede i seguenti appuntamenti: L’Europa della salute. Il Programma Horizon “Missione cancro” 15 febbraio); Impara l’arte e mettila da parte: come si presenta un progetto europeo (22 febbraio); Il programma CERV: cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori (29 febbraio).

L’Unione europea e il (dis)ordine internazionale (7 marzo); Fuori e dentro l’Europa. La Brexit e i prossimi allargamenti dell’UE (14 marzo); Allarme siccità: l’azione dell’UE contro la crisi idrica (21 marzo); Rendere vivibili le città: il New European Bauhaus (4 aprile); L’Unione europea di fronte alle sfide e alle opportunità dell’intelligenza artificiale e di ChatGPT (11 aprile); Fai sentire la tua voce: le elezioni europee del giugno 2024 (18 aprile).

“L’Europa va capita nella sua moderna complessità – spiega la dottoressa Annalisa Michetti, Responsabile del Centro Europe Direct della d’Annunzio – e per esser capita deve esser conosciuta perché è la nostra casa comune. Quelle che andiamo a realizzare non sono lezioni per impartire dettati e nozioni ma, soprattutto nell’approssimarsi delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, momenti di incontro e di approfondimento per chi vuole essere un Cittadino europeo informato e, quindi, consapevole”.   

Maurizio Adezio

ISCRIZIONE: Per l’iscrizione occorre seguire la seguente procedura:

1. Andare alla pagina di DFPAuth – Sistema di autenticazione del Dipartimento della Funzione Pubblica e registrarsi: https://auth.formez.eu/?q=user/register;

2. Una volta registrati su DFPAuth – Sistema di autenticazione del Dipartimento della Funzione Pubblica andare nella pagina Eventi PA, individuare i webinar a cui si intende partecipare ed iscriversi cliccando sul bottone rosso in alto a sinistra ISCRIVITI, inserendo le proprie credenziali create su DFPAuth. La registrazione viene accettata e poi si ricevono, di volta in volta, i link per l’accesso ai webinar.  ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE La partecipazione ai singoli webinar viene attestata singolarmente al termine dell’evento, in seguito alla compilazione di un questionario di gradimento. Andando alla voce I MIEI EVENTI, si riceve il questionario. Dopo la sua compilazione la piattaforma rilascia l’attestato di partecipazione.




TESI MAGISTRALE SU GENNARO DELLA MONICA

Presentazione pubblica di Valeria Ballatore

Teramo, 16 febbraio 2024 – Valeria Ballatore, laureata con lode in Arti Visive presso l’Università di Bologna, sarà protagonista di un evento culturale che si terrà il prossimo 16 febbraio 2024, dalle 16:30 alle 18:30, presso “L’Arca – Laboratorio per le arti contemporanee” a Teramo. La giovane dottoressa presenterà la sua tesi magistrale, intitolata “Gennaro Della Monica e il suo castello: dalla pittura all’arte totale (1836-1917)”, un’opera che esplora la vita e l’eredità artistica di uno dei pittori abruzzesi più significativi tra il XIX e il XX secolo, in stretta connessione con l’approfondito interesse di affermati storici dell’arte quali, ad esempio, Cosimo Savastano, Paola Di Felice e Philippe Daverio, solo per citarne alcuni.

Attraverso un’analisi meticolosa, la ricerca svela dettagli inediti sulla formazione artistica di Della Monica, aspetti personali che hanno plasmato la sua opera, e un focus particolare sul suo castello, un luogo intriso di arte e di storia teramana.

La tesi, inoltre, approfondisce l’analisi delle opere di Gennaro Della Monica, ripercorrendo le influenze che hanno guidato il suo stile artistico. Dal contesto storico-culturale dell’epoca emergono chiaramente i tratti distintivi delle sue creazioni, offrendo uno sguardo ricco e approfondito sul panorama artistico italiano del XIX e XX secolo, in particolare quello partenopeo.

Per quanto concerne il Castello, che fu sua residenza, la tesi esplora in che modo questo luogo abbia ispirato e modellato la sua visione artistica, trasformandolo in uno spazio di espressione totale dell’arte. Attualmente, il castello è oggetto di un’importante opera di restauro e riqualificazione, riportando così alla luce la sua importanza dopo decenni di incurie. È con grande impegno che il Presidente del Consiglio Comunale, Alberto Melarangelo, ha promosso attivamente questa iniziativa, sottolineando l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio culturale della città.

Il progetto di Valeria Ballatore rappresenta, dunque, una naturale continuazione delle ricerche già avviate da celebri critici d’arte.




INVERNO D’ESSAI la rassegna di Cinema d’autore

Con il film La chimera inizia domani al Kursal, inizio ore 21. Ingresso libero, senza prenotazione.

Giulianova, 13 Febbraio 2024. Sarà La chimera di Alice Rohrwacher ad inaugurare domani, 14 febbraio, la rassegna di film d’autore Inverno d’Essai, in programma al Kursaal, con il Patrocinio del Comune di Giulianova, fino al 20 marzo. L’ingresso è libero, senza bisogno di prenotazione, fino ad esaurimento posti.

La chimera è un film del 2023 accolto con grande favore dalla critica e molto apprezzato  dal pubblico. Una storia onirica, di pace e di denuncia, in cui si alternano sacro e profano, menzogna e verità, vita e morte. Ambientato negli anni Ottanta nel mondo dei saccheggiatori di tombe etrusche, La chimera, come è stato detto, è semplicemente un film bellissimo, con una straordinaria colonna sonora ed un cast assolutamente all’altezza della profondità del racconto.




ARRIVA IL BRIGANTI FILM FESTIVAL

Tre giorni di cinema e cultura

Sante Marie, 13 Febbraio 2024. Tre giorni di cinema, esperienze ed emozioni. Tutto questo sarà il Briganti Film Festival che si svolgerà a Sante Marie dal 13 al 15 settembre. L’evento, che è stato presentato al cinema di Caravaggio di Roma, è organizzato dalla Oro studios in collaborazione con il Comune di Sante Marie.

“Si tratta di un Festival che nasce nel punto di partenza e di arrivo del “Cammino dei briganti”, il Comune di Sante Marie”, hanno spiegato il presidente di Oro studios, Marco Monno, e il direttore artistico Marianna Adamo, “il Festival si pone come vetrina per una categoria specifica di artisti, “I briganti del cinema”. Tutti quegli artisti che, attraverso il mezzo audiovisivo, sappiano osare. Persone che sappiano mostrare una grande libertà di espressione. L’autorialità è la parola chiave che sta alla base di questa manifestazione volta a evidenziare il lavoro di chi vuole proporre originalità e innovazione, attraverso il cinema”.

Una manifestazione tutta italiana, quindi, che vuole offrire visibilità ai talenti di tutto lo Stivale e lanciare talenti nostrani così da rafforzare, ancora una volta, la cultura cinematografica italiana che, nel mondo, ha sempre saputo distinguersi. Il concorso, articolato in due sezioni: “Briganti del Cinema” rivolto a registi italiani, senza limiti di età, che negli ultimi due anni hanno prodotto un cortometraggio della durata massima di 30 minuti e che per tematiche, stile registico, strumenti utilizzati, mostrino autorialità, originalità e libertà e “Brigantesse del cinema” rivolto a registe donne che possono presentare film con le stesse caratteristiche. In questo modo di valorizzeranno le professioniste del cinema e allo stesso modo il ruolo della donna in questo settore.

“Parallelamente al concorso cinematografico”, hanno continuato gli organizzatori, “ci saranno iniziative e incontri volti a creare riflessioni, a incrementare l’interesse per le professioni del cinema e a fornire gli strumenti per inserirsi e crescere in un mercato, quello cinematografico, sempre in evoluzione”.

Nella tre giorni di Sante Marie ci saranno anche proiezione di opere fuori concorso, approfondimenti con esperti del settore e spazi riservati alla presentazione di libri. E poi non mancheranno passeggiate nella natura e momenti per scoprire il territorio.

“Abbiamo deciso da anni di focalizzare la nostra attenzione sulla valorizzazione della natura e le nostre bellezze”, ha commentato il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, “questo Festival ci permetterà di dare lustro ulteriormente al nostro territorio e di accogliere registi, attori e scrittori provenienti da tutta Italia. Per l’occasione amplieremo ulteriormente la nostra rete di sentieri con un apposito percorso aperto a produttori, registi e professionisti del settore che potranno esplorare, insieme alle nostre guide, i luoghi storici e i paesaggi del nostro paese”.




DIETRO LE QUINTE DI CASA SANREMO

Valerio Valle, il pizzaiolo che ha fatto gustare la sua pizza ai vip durante il Festival

Roseto degli Abruzzi, 13 Febbraio 2024. Dietro le quinte di Casa Sanremo: l’esperienza straordinaria di Valerio Valle, il pizzaiolo che ha fatto gustare la sua pizza ai vip durante il Festival della Canzone Italiana

Tra gusti, emozioni e incontri indimenticabili: la settimana di fuoco di Valerio Valle a Casa Sanremo 2024. Valerio Valle, noto pizzaiolo abruzzese, ha vissuto una settimana intensa e straordinaria a Casa Sanremo durante il Festival della Canzone Italiana. Lavorare nell’ambito di uno degli eventi più prestigiosi d’Italia è stato un privilegio per Valle, che ha avuto l’opportunità di far assaggiare la sua pizza a una serie di vip e artisti di fama nazionale.

“Il potere della pizza non finisce mai di stupirmi”, racconta Valle. “È stato incredibile vedere l’amore e l’entusiasmo delle persone per il nostro prodotto, e avere l’opportunità di condividere la nostra passione con loro è stata un’esperienza indimenticabile”.

Durante la sua permanenza a Casa Sanremo, Valle ha avuto l’onore di preparare personalmente la pizza per Enrico Lucci delle Iene, Alex Belli e sua moglie Delia Duran, Manila Nazzaro e il suo staff, oltre che per numerosi giornalisti e alcuni cantanti emergenti che si sono esibiti al live box di Casa Sanremo.

“L’accesso a Casa Sanremo era limitato solo a giornalisti, artisti e professionisti muniti di speciali pass, ma, nonostante ciò, l’ambiente era vibrante e carico di adrenalina. Tutti erano alla ricerca di foto, contatti, interviste e videoriprese. La frenesia del festival trasformava tutta la città di Sanremo nel centro del mondo, offrendomi così l’opportunità di incontrare numerose personalità famose”.

Casa Sanremo era divisa in diverse zone, ciascuna dedicata a una particolare attività o servizio. Valle ha lavorato principalmente nell’Arena del Gusto, dove ha presentato alcune delle sue pizze tonde abruzzesi, abbinando sapientemente ingredienti locali come la ventricina del Vastese, la ventricina teramana e il pecorino di Castel del Monte. Inoltre, Valle ha provato a consegnare personalmente alcune di queste pizze a Renga e Nek subito dopo un’intervista , ma loro non hanno accettato.

Per questo non tutto è stato rose e fiori. Valle racconta di aver avuto l’opportunità di avvicinarsi a molti dei cantanti in gara e li ha valutati sulla base della loro disponibilità e simpatia con i fan. Tra i più disponibili spiccano i Negramaro, soprattutto Giuliano, Stash dei The Kolors, Mahmood, ma anche Alessandra Amoroso e soprattutto i giovani Sangiovanni e Maninni, sempre pronti a condividere un momento con i loro fan.

Mentre i LE SAD, hanno anche fatto un saluto a tutto l’Abruzzo. Più schivi invece Renga, Nek e Emma, mentre Fiorella Mannoia non si è concessa molto ma si è sempre mostrata sorridente e mai antipatica come anche Rose Villain. I ragazzi de “Il Volo” sono andati via velocemente, ma Gianluca Ginoble ha comunque fatto un saluto alla sua Roseto degli Abruzzi!

“Il Venerdì anche Amadeus è venuto a salutare e ringraziare tutti a Casa Sanremo, ma era blindatissimo, si è mostrato però un grande professionista, di estrema umiltà e gentilezza”. Fuori dall’Ariston, l’atmosfera era altrettanto elettrizzante, con momenti memorabili come l’incontro con Fiorello e Fabrizio Biggio, che hanno regalato sorrisi e selfie ai presenti.

In definitiva, l’esperienza di Valle a Casa Sanremo è stata un’opportunità unica di condividere la sua passione per la pizza con il mondo dello spettacolo e di stringere amicizie con colleghi e professionisti di fama nazionale.

La storia di Valerio Valle a Casa Sanremo è un esempio di come il talento, la passione e la dedizione possano portare a esperienze straordinarie e incontri indimenticabili. La sua presenza a Casa Sanremo ha contribuito a rendere l’evento ancora più speciale e gustoso per tutti i partecipanti, dimostrando che dietro ogni grande spettacolo c’è sempre un po’ di buona pizza abruzzese.




PRATICHE E TEMATICHE DELLA DIGITAL HISTORY

Convegno organizzato dal dipartimento di scienze

Teramo, 14 febbraio 2024. Si terrà oggi e domani, nella Sala delle lauree del Polo didattico D’Annunzio dell’Università di Teramo, il convegno dal titolo Digital History. Teaching, Research, Eritage organizzato dal Centro di ricerca HistoryLab istituito nel Dipartimento di Scienze politiche diretto da Fausta Gallo.

La storia digitale è una nuova disciplina che si occupa dell’analisi delle nuove metodologie disponibili per effettuare una ricerca storica di qualità.

«Si tratta – spiega Fausta Gallo – di due giornate di studio per fare il punto sulla diffusione delle pratiche e delle tematiche della Digital History. La riflessione si focalizzerà soprattutto sullo scenario italiano, in cui le tecnologie digitali scontano una maggiore difficoltà di penetrazione nella ricerca storica, ma terrà conto anche del contesto internazionale nel quale la Digital History ha, da tempo, guadagnato una sua dignità accademica».

Il Convegno – con numerosi studiosi, ricercatori ed esperti – si articola in tre sezioni.

Nella prima, La Digital History come didattica, si presenteranno ricerche ed esperienze di digital e public history promosse in vari ambiti educativi (scuole, università, associazioni, ecc.) nel tentativo di presentare e diffondere nuovi approcci didattici e formativi.

La seconda sezione, La Digital History come ricerca, è dedicata alle questioni di ordine teorico e pratico che riguardano il dialogo tra gli storici e le ICT, l’uso delle fonti e degli strumenti digitali, il rapporto con gli archivi digitali e la creazione di database, le problematiche dei più diffusi strumenti digitali (GIS, IA generativa, NFT e altro).

La terza sessione, La Digital History come valorizzazione del patrimonio culturale, raccoglie infine i contributi, le attività e le pratiche incentrate sul rapporto tra gli strumenti digitali e il patrimonio culturale, materiale e immateriale, con al centro la sua valorizzazione, la sua tutela, la sua divulgazione. L’appuntamento per le due giornate è alle ore 9.30 per le sessioni mattutine e alle ore 14.30 per quelle pomeridiane.




SOLIDARIETÀ ALLA DOTTORESSA AGGREDITA

La Fp Cgil e i Medici e Dirigenti Sanitari Abruzzo Molise Abruzzo Molise e dell’Aquila esprimono solidarietà alla dottoressa aggredita nel reparto di Pronto Soccorso dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

L’Aquila, 13 febbraio 2024. Il frequente ripetersi di atti di violenza nei confronti di operatrici e operatori sanitari pone, nuovamente, il tema della sicurezza sul lavoro come una priorità non più differibile soprattutto nei dipartimenti di Emergenza-Urgenza (Pronto soccorso e 118) e di Salute mentale.

Non è vero che ci sono situazioni non prevedibili e non evitabili. Le situazioni al limite, come quella accaduta, rappresentano la quotidianità per chi opera in ambiente ospedaliero, per questo occorre predisporre tutte le azioni utili a garantire la sicurezza di chi opera, a qualsiasi titolo, nella Sanità, per questo occorre più personale che possa gestire e situazioni conflittuali come quella accaduta, per questo occorre un posto fisso di polizia in ogni plesso ospedaliero, per questo occorre una formazione mirata ad amministrare situazioni che mettano a rischio l’incolumità delle operatrici e operatori sanitari, perché non è più tollerabile che chi lavora per la salute degli altri metta in pericolo la propria.

Il fatalismo non fa bene alla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori!

I protocolli, poi, relativi al comportamento da tenere in caso di aggressione, non possono essere considerati quali mero adempimento ma devono trovare applicazione sostanziale nella routine della gestione del Servizio Sanitario Nazionale, in tutte le sue articolazioni, prevedendo unità lavorative in misura adeguata e che siano specializzate e formate a tal fine.

La nostra Organizzazione Sindacale si farà promotrice di iniziative di sensibilizzazione verso le istituzioni e la cittadinanza affinché tali episodi violenti non debbano più ripetersi.

Investire nella Sanità pubblica al fine di garantire il diritto alla salute del cittadino, vuol dire anche garantire la sicurezza di chi opera a tal fine.

Luca Fusari, Segretario Generale Fp Cgil Abruzzo Molise

Maria Piccone, Segretaria Medici e Dirigenti SSN   Fp Cgil Abruzzo Molise                        

Anthony Pasqualone e Antonello Bernardi, Fp Cgil L’Aquila




LA DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE

Chiudono 10 mila negozi l’anno

Politicainsieme.com, 13 febbraio 2024. Tra il 2012 e il 2023 in Italia sono stati chiusi oltre 111mila negozi al dettaglio e 24mila attività di commercio ambulante. Registrata la crescita solamente per le attività di alloggio e ristorazione (+9.800). Nello stesso periodo nei settori del commercio, alberghiero e nei pubblici esercizi si sono ridotte le imprese italiane (-8,4%) e aumentate quelle straniere (+30,1%).

Sono le conclusioni della ricerca Demografia d’impresa nelle città italiane dell’Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, secondo la cui analisi la riduzione di attività commerciali è più accentuata nei centri storici rispetto alle periferie, sia per il Centro-Nord che per il Mezzogiorno.

Così si può parlare di una vera e propria desertificazione commerciale delle nostre città: nei 120 comuni al centro dell’analisi, negli ultimi 10 anni, sono sparite oltre 30mila unità locali di commercio al dettaglio e ambulanti (-17%) e la densità commerciale è passata da 12,9 negozi per mille abitanti a 10,9(-15,3%).

Per evitare gli effetti più gravi di questo fenomeno, il commercio di prossimità – spiega l’Ufficio studi di Confcommercio – deve puntare su efficienza e produttività, anche attraverso l’innovazione e la ridefinizione dell’offerta. Negli ultimi cinque anni gli acquisti di beni su Internet sono quasi raddoppiati passando da 17,9 miliardi del 2019 a 35 miliardi del 2023. La crescita dell’e-commerce è la maggiore responsabile della riduzione del numero di negozi, ma resta comunque un’opportunità per il commercio fisico tradizionale.




SUPERMIKE E ZAGOR

La sfida continua!

di Romano Pesavento

Pescara, 13 febbraio 2024. È in edicola dal primo febbraio l’albo n. 754 di Zagor “Supermike!”, edito Bonelli, con sceneggiatura di Moreno Burattini, disegni Marco Verni e copertina di Alessandro Piccinelli.

L’avventura che molti zagoriani aspettavano, con il ritorno in grande stile di uno dei più apprezzati e attesi avversari di Zagor, finalmente si è concretizzata.

L’incipit con le disavventure tragicomiche di Cico ricorda i migliori siparietti del messicano della tradizione bonelliana; Supermike ha in mente di sfidare nuovamente Zagor e non sembra intenzionato a subire una nuova sconfitta. Di contro Zagor vive la possibilità di ritrovarsi faccia a faccia con la sua Nemesi bionda in modo insolitamente allarmato, rivelando tutta la sua umana fragilità.

Lo spirito con la scure affronta creature soprannaturali e presenze inquietanti con notevole forza di carattere; di fronte al suo atletico nemico, comunque un uomo come lui, che, per di più, in misura maggiore di altri villain gli somiglia, sembra smarrito. Il fascino del capitolo Supermike consiste proprio nell’alone di imbattibilità / arroganza che circonda l’ex damerino di città, vincente in tutto quello che intraprende. È strano, ma è possibile paragonare un personaggio bonelliano, Mike Gordon, a Gastone della Disney: entrambi biondi, riccioluti, fortunati oltre quello che è lecito per un comune essere umano, vestiti con improbabili farfallini e completi a scacchi, si muovono sicuri ostentando il proprio compatimento per chi pateticamente non sarà mai “super” o fortunato. L’avventura oscilla tra commedia e dramma, considerando le apprensioni di Zagor, ma soprattutto si propone ricca di azione e colpi di scena, lasciando presagire fortissime emozioni nelle puntate successive.

I disegni di Verni risultano molto rispettosi dello stile di Ferri, non solo nella riproduzione delle fattezze di Gordon, ma anche nella rappresentazione dei primi piani di Zagor e Cico, veramente in linea con la classicità aurea bonelliana.

 Bella la copertina di Piccinelli, con il primo piano beffardo di Mike Gordon, già pronto a svestire i panni dello zerbinotto per indossare quelli rutilanti di Supermike, mentre Zagor afferrata la sua fedele scure si lancia in una corsa contro i suoi veri nemici di sempre: la paura di venire sconfitto e di vedere la sua amata Darkwood teatro di guerra e scontri tra le tribù.




LA CITTÀ CHE INCANTA

Pasqualino e Alessiuccia allo Zambra. Appuntamento con il reading musicale – tributo a Pino Daniele

Ortona, 12 febbraio 2024. La città che incanta – Pasqualino e Alessiuccia, spettacolo con parole e musica per Pino Daniele, produzione Casa del Contemporaneo in collaborazione con Teatro Ricciardi approda al Cinema Auditorium Zambra di Ortona il 18 febbraio alle ore 18.30 accolto dalla produzione Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino; con Tony Laudadio (voce e sax), anche Ferdinando Ghidelli (chitarra), Corrado Laudadio (basso), Almerigo Pota (tromba).

Anche testo e regia del reading sono di Tony Laudadio, noto tra i tanti lavori e collaborazioni, per aver partecipato anche a produzioni cinematografiche quali Habemus papam con Nanni Moretti, o nel ruolo di Gravinio in Mozzarella stories di Edoardo De Angelis e per la televisione il ruolo di San Pietro nel film per la RAI Maria di Nazareth o nel primo di Paolo Sorrentino L’uomo in più, in Fortapasc, con Pasquale Scimeca in Vita di Giosuè l’ebreo, e con Fabrizio Bentivoglio in Lascia perdere, Johnny; inoltre Vincenzo Malinconico avvocato d’insuccesso, Natale in casa Cupiello (film per la tv regia di De Angelis), Sabato Domenica e Lunedì (film per la tv regia di De Angelis), Ipersonnia (con Stefano Accorsi).

Tony Laudadio oggi è un inconfondibile volto teatrale e cinematografico, ma fin da giovanissimo si è diviso tra la musica e il teatro. In Pasqualino e Alessiuccia, di cui è autore, regista e interprete, torna alla musica, fondendola e, accompagnato in scena da chitarra, basso e tromba e suonando lui stesso il sax, ci presenta quello che lui stesso definisce “un racconto, un tentativo di miracolo, un canto a voce nuda: a fronna ‘e limone”, una storia di amore e musica, la cui architettura è costituita dalla musica di Pino Daniele.

“Il discorso vale per Napoli e la napoletanità ma forse è più vasto. Dunque: c’è una ricchezza enorme che vive attorno a noi tutti, un tesoro visibile, nient’affatto nascosto, che ci arricchisce persino oltre la nostra stessa volontà e di cui spesso non ci rendiamo neanche conto. È un patrimonio di bellezza composto di architettura, letteratura, paesaggi, poesia e, soprattutto direi, musica. E in particolare la musica dei nostri amori, quella che ci ha riempito l’anima. Ad esempio quella di Pino Daniele” – spiega Tony Laudadio.

“Tutta questa bellezza – continua – penetra attraverso la nostra pelle, l’assorbiamo giorno dopo giorno, e solo a volte ci accorgiamo di quanto ci abbia aiutato a crescere e diventare quell’insieme di emozione e pensiero che ognuno di noi è in età adulta. Averne consapevolezza è una scoperta sensazionale ma non sempre accade. Se non ti accorgi di quanto è meraviglioso l’incanto nel quale sei immerso, ti perdi gran parte del piacere. Ma c’è sempre tempo. E se non te ne accorgi da solo, ci sono gli altri che possono mostrartelo”.

A proposito dei personaggi spiega Laudadio: “Pasqualino, ad esempio, vive immerso in tale bellezza ma la vive solo con i sensi che gli sono rimasti e ne celebra la straordinarietà con la voce. Alessiuccia invece, che non può cantarla perché non ha la voce di Pasqualino per farlo, la guarda con più distacco e rabbia. Entrambi hanno un limite, entrambi non sono ancora consapevoli, eppure quell’incanto è lì davanti a loro, attorno a loro. Sono ragazzi, nella loro purezza cruda si stanno scoprendo. Si stanno imparando. Ma non puoi costringere qualcuno a vedere se non può, meno ancora se non vuole. Noi invece sì, noi sì che li vediamo, li seguiamo, e questo è il nostro incanto. Eccoli infine: due mondi che si abbracciano, due orbite che si intrecciano e che, nella danza celeste, esplorano l’universo, la galassia città”.




IL PIANO DEL VERDE

Nuovo in invio al Comune

Pescara, 12 febbraio 2024. Si comunica che la sezione L. Gorgoni di Italia Nostra Pescara ha provveduto ad inviare (di nuovo!!!) al Comune il proprio contributo di idee per un Piano del Verde cittadino.

Il primo invio di quel documento, risalente al giugno del 2020 (allegati 2, 2a e 2b), fu frutto della elaborazione di esperti di Italia Nostra, e seguì ben due convegni importanti sulla materia a cui parteciparono entrambi i Sindaci, il precedente e l’attuale; anche dei due convegni abbiamo rispedito i manifesti (allegati 3 e 4).

Con evidente scortesia istituzionale quel contributo non ha avuto alcuna risposta per tre anni e mezzo. Apprendiamo ora, negli ultimi sgoccioli della consiliatura, che si starebbe avviando la redazione di un Piano del Verde.

Perché esso non sia soltanto uno degli annunci senza seguito, riproponiamo il nostro documento, questa volta in forma pubblica affinché la città sappia che ci sono volontari studiosi che seguono i problemi e non vogliono lasciare i pubblici poteri nella solitudine dei propri convincimenti. Convincimenti che invece vanno confrontati nel dibattito cittadino, come prevedono i regolamenti vigenti. Questa volta il silenzio e/o le eventuali mancate risposte comunali non priveranno la opinione pubblica di questa consapevolezza.




MASCHERINA D’ARGENTO

Strepitoso successo per la 56ª edizione

Sulmona, 12 febbraio 2024. Strepitoso successo- È il piccolo Brando D’Errico di 3 anni di Civitavecchia con il costume carnevalesco “Divisa di gala Polizia di Stato” il vincitore della prestigiosa e storica Mascherina D’Argento effettuatasi ieri, 11 Febbraio 2024, nel prestigioso Teatro Maria Caniglia di Sulmona.

La kermesse carnascialesca, che quest’anno festeggia i 56 anni, è stata patrocinata dalla Fondazione Carispaq, dalla Città di Pescara e dal Comune di Sulmona. A condurla, come negli ultimi 25 anni, il bravissimo e già inviato Rai, Luca Di Nicola.

Testimonial dell’evento ancora una volta il conduttore di Raiuno Beppe Convertini,  special guest Goergiana Gaman. La giuria, presieduta dal Presidente della Fondazione Carispaq Dott. Domenico Taglieri, era composta da Beppe Convertini, l’imprenditore Pasquale Di Toro, la stilista Cinzia Di Gesualdo, la Dott.ssa Antonella La Gatta, la Dott.ssa Fioralba Castellano, il Prof. Massimo Pasqualone e dalla Dott.ssa Francesca Maddalena Terracciano.

Tra una performance e l’altra dei bimbi in maschera, si sono esibiti il Mago Foster, la cantante Georgiana Gaman e le piccole ballerine della Cittadella delle Arti. Oltre al primo posto, occupato del dolcissimo Brando assegnatario della bellissima Mascherina d’Argento 2024, la classifica finale ha visto piazzarsi al settimo posto, Gloria Di Fonte di 6 anni “La Vichinga”, al 6° posto Elisa Rosato di 6 anni, “L’arcobaleno della pace”, mentre al 5°posto Maria Elena Morelli di 6 anni “La Primavera di Vivaldi”.

In quarta posizione ad ex aequo due Pescaresi, Riccardo Malvestuto di 6 anni “Braccio di ferro” e Penelope Orlando di 9 anni “Penelope di Ulisse”. Al 3° posto, ad ex aequo, due fratelli Sulmonesi, Francesco e Daniele Mucciaccio di 6 e 3 anni “Ketchup e Maionese”, al 2° posto Beatrice Gabriele, 4 anni di Sulmona “Piccola leonessa”. Tutti i bimbi partecipanti hanno ricevuto un omaggio speciale, mentre alle prime sette mascherine , oltre al premio di rito, ne è stato consegnato un ulteriore. All’evento hanno partecipato ben 39 bimbi, provenienti da tutta Italia,  di età compresa tra i 3 e  i 10 anni con iscrizione completamente gratuita. La manifestazione sarà trasmessa domani 13 Febbraio alle 21:15 dall’emittente televisiva abruzzese Onda Tv ed in contemporanea su You Tube, Facebook e canali social.

Per il quarto anno consecutivo, infine, il consueto spazio dedicato alla solidarietà, è stato appannaggio della Onlus A.I.S.O.S. (Associazione Italiana Studio Osteosarcoma). Il conduttore di Rai Uno Beppe Convertini in un suo intervento, ha esternato tanto amore verso questa manifestazione, definendola uno degli eventi carnascialeschi più belli e longevi d’Italia. Come da ben 25 anni, l’organizzazione e produzione è della Venus Entertainment in collaborazione con l’Associazione Culturale Internazionale e con la magistrale direzione artistica di Ivan Antonio Giampietro.

Ufficio stampa M.A.Star News 24 a cura dell’attore, regista e inviato Rai ( Leggerissima Estate ) Mirko Mascioli (www.mastarnews24.com).




CYBEARLY – FORECASTING 2025

Aperte le call per relatori, scuole e sponsor. Ecco le prime novità dell’edizione 2024 dell’evento dedicato alla cyber security

Pescara, 12 febbraio 2024. Si svolgerà il 3 e il 4 ottobre 2024, al Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, la seconda edizione di Cybearly, l’evento di informazione, sensibilizzazione e divulgazione promosso da Cybear e BearIT, con il patrocinio del Comune di Pescara, di Clusit – Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica e di Assintel (Associazione Nazionale delle Imprese ICT). Anche quest’anno, infatti, la manifestazione si svolgerà a ottobre nell’ambito dell’European Cyber Security Month, una campagna di sensibilizzazione dell’ENISA, Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza, che si svolge nel decimo mese dell’anno con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza della sicurezza informatica tra i cittadini europei.

Nonostante manchino ancora diversi mesi all’evento, i promotori sono già a lavoro con l’obiettivo di replicare il successo della sua prima edizione, quando le due giornate di attività, animate da 27 relatori e trasmesse in 16 ore di diretta streaming, sono state seguite da oltre 350 partecipanti dal vivo per ogni sessione e più di un migliaio live da remoto, coinvolgendo professionisti del settore, società, istituzioni, giornalisti e mondo scolastico.

Ed è proprio sul versante delle scuole, che arriva la prima novità del “Cybearly – Forecasting 2025”. La Cyber Security Challenge riservata agli studenti quest’anno verrà ampliata sia dal punto di vista numerico, con sei scuole al posto di quattro, sia dal punto di vista geografico, estendendo la partecipazione a tutto il territorio nazionale. Per consentire ai giovani di ogni regione di sfidarsi introducendo le proprie abilità digitali, Cybear e BearIT hanno lanciato una call rivolta agli istituti superiori che avranno l’occasione di partecipare gratuitamente alla competizione, ideata per educare e orientare i ragazzi alle professioni del futuro, ma vista anche come piattaforma concreta di incontro con professionisti e aziende del settore. La partecipazione è aperta a gruppi di massimo 7 studenti frequentanti il quarto o quinto anno nelle scuole secondarie di secondo grado, in corsi di studio ad indirizzo tecnico o informatico.

Ma quest’anno le autocandidature per diventare protagonisti dell’evento non si limiteranno ai più giovani. Una call, infatti, è riservata anche agli aspiranti relatori che potranno proporsi agli organizzatori con speech che siano originali, formativi e verticali su una tematica del settore cyber security, frutto di ricerca ed esperienza e, soprattutto non promozionali o di natura commerciale. Tutte le candidature saranno ampiamente valutate, dal momento che non consentiranno la partecipazione automatica all’evento.

Una terza call, infine, è quella riservata agli sponsor che avranno a disposizione diverse soluzioni per poter progettare al meglio la propria presenza nel corso della due giorni di manifestazione. Anche in questo caso, le candidature saranno valutate dalla squadra organizzativa.

Tra le novità già in serbo per questa seconda edizione di Cybearly, inoltre, ci sarà una maggiore internazionalizzazione degli speech, con l’individuazione di personaggi che operano oltre i confini nazionali, così come una più consistente presenza di figure professionali femminili che operano nel mondo della cyber security, già ben rappresentate nella prima edizione da Sofia Scozzari (Women for Security) e Tamara Zancan (Business Development & Marketing, Microsoft).

Per maggiori informazioni e per presentare la propria candidatura a una delle tre call (scuole, speaker o sponsor) è possibile visitare il sito Cybearly.com dove c’è ancora l’opportunità di scaricare gratuitamente una copia digitale del Magazine Cybearly dell’edizione precedente a quella che verrà diffusa in concomitanza con l’evento di ottobre prossimo, contenente interviste a professionisti del settore, articoli e anticipazioni sulle nuove tendenze.




L’AMBIENTE CHE CI NUTRE

Grande successo per la conferenza organizzata dall’International Police Association a favore dei ragazzi per parlare di ambiente e nutrizione

Bellante, 12 febbraio 2024. La sala gremita del Palazzo Saliceti nella mattinata del 09 febbraio 2024 per accogliere i numerosi ragazzi delle classi 2^ media dell’Istituto Comprensivo Cardelli di Mosciano /Bellante ,                                                                                                                                           

L’iniziativa, fortemente voluta dall’International Police Association Comitato Locale di Giulianova, con il patrocinio dei Comuni di Bellante e Mosciano Sant’Angelo si inserisce nelle attività di promozione formativa e professionale, trovando nel caso specifico la sua giusta collocazione come tema di approfondimento nell’ambito dei progetti di detto I.C.

L’introduzione dei lavori è stata svolta dal Vicepresidente Nazionale Vicario Alfredo Iasuozzi, che ha portato i saluti del Presidente Nazionale I.P.A. e di tutto l’Esecutivo Centrale.

Prende la parola il Sindaco del Comune di Bellante l’Avv. Giovanni Melchiorre che ringrazia l’IPA nell’aver scelto la sede del Palazzo Saliceti di Ripattoni per svolgere un tema così importante, così pure la Vice Dirigente dell’Istituto Comprensivo Cardelli Prof.ssa Maria Di Cesare che unitamente al Corpo Docente ha preparato i ragazzi ad una serie di specifiche domande da volgere ai relatori. 

A moderare sapientemente l’incontro, con autorevole e prestigiosa presenza, il Dott. Ettore Picardi Procuratore della Repubblica di Teramo, che ha messo prontamente in evidenza la necessità e l’importanza dell’argomento.

Ha fatto quindi seguito l’intervento di un altro relatore di eccezione il Col. Luca Brugnola Comandante dei Carabinieri Forestali di Teramo chiamato in particolare a riferire sulla “sicurezza dai campi alla tavola: i controlli a tutela della salute pubblica”.

Altro importante aspetto è stato presentato dalla esperta relatrice Dott.ssa Marianna Iasuozzi Consulente Nutrizionale che ha messo in evidenza il tema  “dell’Alimentazione Sana la dieta che salva il Pianeta”. A concludere gli interventi è stato il T.V. (CP) Alessio Fiorentino Comandante della Guardia Costiera di Giulianova con la relazione sul  “Mare. Una risorsa da difendere”, dedicando poi spazio al “question time” con numerose domande da parte dei ragazzi, particolarmente interessati agli argomenti trattati dai relatori.

La conferenza si è presentata come tema di grande portata, che richiede pertanto la organizzazione di augurabili nuovi incontri sullo stesso modello, avvenimento che ha incassato il plauso e il giudizio pienamente testimoniato dal pubblico presente, dai tanti colleghi e associati I.P.A. intervenuti, come ha voluto ricordare e ringraziare, anche con un pizzico di orgoglio alla fine di questa intensa e utile mattinata di lavori, il Vicepresidente Vicario I.P.A. Italia Alfredo Iasuozzi. 




LE TRADIZIONI POPOLARI NELLA VALLE DELL’ORTE

[Pubblicato in La Valle dell’Orte. Ambiente, cultura e società, “Quaderni di Abruzzo. Collana di Studi Abruzzesi” diretta da E. Paratore e Marcello Di Giovanni. N° 14 Chieti, Vecchio Faggio Edizioni, 1992; pp.389-394.]

di Franco Cercone

Se diamo uno sguardo agli Usi e costumi abruzzesi di Antonio De Nino[1] ed in genere a tutta la produzione demologica del folklorista peligno, notiamo subito che dei centri della Valle dell’Orte si parla in poche occasioni e la maggior parte delle citazioni, come anche nel Finamore, riguardano Caramanico, annoverata fra i centri abruzzesi in cui ancora radicate appaiono le credenze relative al potere curativo ed apotropaico in genere dei cosiddetti carboni di San Lorenzo[2].

Le motivazioni di questo mancato interesse più che nella particolare posizione geografica della valle dell’Orte e nella sua viabilità, certamente non agevole nel secolo scorso, risiedono probabilmente nella circostanza che i nostri maggiori folkloristi, di fronte al grande patrimonio etnografico regionale da registrare, sono stati indotti necessariamente ad operare delle scelte, influenzate talvolta dagli insistenti appelli che provenivano in tal senso dal Pitrè.

L’assenza di particolareggiate descrizioni lascia supporre inoltre che si tratti di notizie raccolte di riflesso e prive di quella freschezza che caratterizzano invece le indagini condotte direttamente sul campo.

Una eccezione è costituita forse dalla singolare costumanza in vigore un tempo a Roccacaramanico, paese più noto con il nome di “Rocchetta”, che è diventato nell’immediato dopoguerra il simbolo di quello spopolamento che ha afflitto l’Abruzzo montano.

La costumanza in questione è descritta dal De Nino nel secondo volume dei suoi Usi e costumi. Si tratta di una sacra rappresentazione del Venerdì Santo che possiamo così sintetizzare: dodici farisei, indossanti tuniche di color verde, danno il cambio con cadenza di un’ora ad altri dodici farisei, indossanti tuniche rosse, che fanno la guardia al sepolcro di Cristo, allestito nella chiesa parrocchiale. L’avvicendamento dei ‘verdi’ e dei ‘rossi’ avviene fino al momento della Resurrezione, con la scena dell’impiccagione di Giuda ad un grosso ramo di quercia sistemato vicino l’altare. Al “Gloria in excelsis” i ‘rossi’ cadevano per terra morti e secondo un copione codificato dovevano lasciare il posto ai ‘verdi’ che facevano irruzione in chiesa. Ciò non sempre accadeva e come abbiamo appreso dal Sig. De Iulio Remo, originario di Roccacaramanico e residente da circa 40 anni a Sulmona, fra i due gruppi volavano talvolta pugni e calci. Sicché, non di rado, qualcuno dei ‘rossi’ o dei ‘verdi’, restava talmente pesto a terra da ingenerare il fondato timore che non potesse più rialzarsi per le percosse ricevute non si sa bene da quale dei due gruppi contendenti.

Il mosaico demologico della Valle dell’Orte ci è pervenuto in tal modo frammentario e la mancanza di spinte culturali, anche a livello del cosiddetto fenomeno “nativistico”, ha contribuito a rendere labile ogni ricordo del patrimonio etnografico locale.

Le difficoltà oggettive che si riscontrano nel reperire i tasselli necessari alla ricostruzione di un particolare mosaico, quello del ciclo dell’anno e della vita, non costituiscono tuttavia un impedimento per lo studioso che voglia scrivere una pagina di storia delle comunità della valle dell’Orte, attraverso una seria indagine di carattere folklorico.

Nel corso delle indagini effettuate sul campo è emerso infatti un tema culturale le cui radici sprofondano in epoche lontane. Si tratta di una prassi cultuale legata alla sacralità delle acque e che richiama devoti provenienti dall’Abruzzo e dalle regioni limitrofe.

Per comprenderne meglio l’importanza e la continuità, occorre partire dal fondamentale contributo dato alla storia di Caramanico, e quindi della valle dell’Orte, da una recente indagine linguistica di Marcello de Giovanni, che ha relegato una volta per sempre al mondo delle amene curiosità, la pretesa e purtroppo diffusa derivazione del toponimo Caramanico dal fantomatico monaco Caro [3]. Si tratta invece di un antroponimo franco, Caremannus, che si presenta come ha ben evidenziato il de Giovanni con il suffisso -icus, dunque Caremannicus o anche Caramannicus, e che assume un valore prettamente prediale.

L’antroponimo Caramannus conferma verso l’anno 800 in tutto il territorio teatino e quindi anche nella valle dell’Orte, la presenza di gruppi ex genere Francorum, qui stanziati probabilmente al seguito di missi regi durante l’azione diretta a ricacciare oltre il Sangro e quindi verso sud i Longobardi del principato di Benevento [4]. Il predominio politico-militare franco, se modifica la struttura politica e sociale preesistente, con la sottomissione dei Longobardi ridotti talvolta a servi della gleba ed alle dipendenze anche di monasteri benedettini [5], non produce tuttavia vistosi mutamenti su quel tipo di civiltà definita dal Giammarco “longobardo abruzzese” [6]. E ciò perché, come ha sottolineato il Dumézil, Longobardi e Franchi sono depositari della medesima Weltanschauung germanica per quanto concerne la concezione animistica della natura ed in particolare della sacralità delle acque [7]. Ma la dominazione longobarda ha inciso più a fondo di quella franca ed i toponimi longobardi, nota il Colapietra, sono infatti abbastanza diffusi per motivi militari ed amministrativi [8].

Sicché dopo la conversione al Cristianesimo, il precedente Pantheon acquatico longobardo viene a proiettarsi tutto nella figura di San Michele Arcangelo, o Sant’Angelo, al quale, secondo una tradizione consolidatasi in Italia nei secoli V e VI ad opera soprattutto di ordini religiosi bizantini, “era stato assegnato da Dio l’intervento miracoloso sulle acque, che mediante la sua protezione venivano purificate e difese dal male” [9]. La toponomastica abruzzese e meridionale in genere si arricchisce così di grotte, colli, monti e chiese rupestri, come appunto quella di Caramanico, dedicati al Santo guerriero e testimoniano la presenza fattiva presso di noi di tali popolazioni di stirpe germanica.

Si può dunque ritenere che le acque salutari della valle dell’Orte abbiano fatto sempre parte dell’economia quotidiana di tutti i gruppi sociali che si sono succeduti storicamente in quest’area della Maiella, anche se ai Longobardi, qui attestati in modo capillare soprattutto dal cartario casauriense e dalla toponomastica relativa a Sant’Angelo, va probabilmente riconosciuto il merito di aver codificato la protezione nei confronti delle acque sorgive e proprio in tm settore vitale in cui la religione cristiana non era stata in grado di sostituire le divinità protettrici pagane.

Forse è il frate domenicano Serafino Razzi, noto predicatore del XVI secolo, che ci dà la prima testimonianza del potere curativo delle acque di Caramanico, durante il suo soggiorno nella cittadina nella primavera del 1576. Egli apprende infatti da un frate del convento di San Tommaso che le persone affette da rogna, all’epoca una vera e propria piaga sociale, si recavano alla sorgente La zolfanaia per bere l’acqua che sgorga dalle Grotte di Santa Croce e guarire così da tale terribile malattia [10]. Non v’è nel Razzi alcun cenno della sorgente oggi assai nota con la designazione di Pisciarello, segno evidente che le proprietà di tale acqua non erano ancora note al suo pur dotto informatore, che viveva nel convento di Caramanico. Ma ciò non può meravigliare. Una sorgente infatti “entra nella dimensione sacrale in quanto manifesta una forza guaritrice e costituisce un punto di riferimento, dotata di sicurezza, indispensabile alla psicoeconomia del gruppo” [11], altrimenti, diremmo con Rudolf Otto, essa rientra nel novero delle acque profane.

Il numero delle fonti e delle sorgenti nella valle dell’Orte era certamente superiore a quello odierno e una spia si coglie al riguardo non solo dalla testimonianza del Razzi, allorché sottolinea: “vedemmo nel viaggio, e passammo molti rivi d’acque, et uno fra gli altri detto la Zolfanaia”, ma anche da una sacra leggenda, riferitaci dal nostro informatore, che sa di blasone popolare, perché da sempre, tra paesi limitrofi come appunto Sant’Eufemia e Caramanico, sono esistiti attriti e divergenze.

Secondo gli abitanti di Sant’Eufemia, San Giovanni Battista soleva ripetere che Caramanico galleggiava sulle acque, posta com’è fra l’Orte e l’Orfento, e per tal motivo avrebbe fatto “una brutta fine”. La Madonna però, che aveva attraversato con la Casa Santa di Nazareth tutto l’Adriatico, da Tersatto a Loreto, e che perciò di acque se ne intendeva, ribadiva che Ella non l’avrebbe mai permesso e non a caso, ha sottolineato il mio informatore, la disastrosa frana che ha sconvolto di recente la strada congiungente i due paesi, si è fermata proprio nei pressi dell’antica chiesa dedicata alla Madonna di Loreto e sita alle porte di Caramanico [12].

L’aspetto terapeutico di alcune sorgenti di Caramanico e della valle dell’Orte viene integrato da un singolare potere galattogeno attribuito alla fonte di Sant’Eufemia, che sorge a circa 300 metri dall’omonimo centro, un tempo tutto occupato nella pastorizia transumante, come ricorda appunto il Razzi [13]. Il culto stesso di S. Eufemia sarebbe stato trapiantato in paese, di cui è protettore S. Bartolomeo, dai pastori calabresi che, d’estate, conducevano le loro greggia ai pascoli della Maiella[14]. Non sappiamo come Santa Eufemia, che aveva subito nel 303 il martirio del rogo in Calcedonia (la

Scena è ricordata in una nota pala del Mantegna conservata nel Museo Nazionale di Napoli) sia diventata, a detta del mio informatore, Santa Eufemia della Calabria, e soprattutto non sappiamo come la Santa abbia acquisito l’importante protettorato galattogeno. Il dato più interessante è costituito comunque dalla continuità del culto fino ai nostri giorni, perché ancora oggi le donne d’Abruzzo si recano a questa fonte per attingere l’acqua che fa aumentare il latte al seno materno ed eliminare addirittura la sterilità. Il mio informatore riferisce anche che le abluzioni, necessariamente segrete, di tale acqua al seno, ha il potere, come l’acqua di S. Scolastica e di S. Agata, di scongiurare quel terribile male che è appunto il tumore.

Il latte del seno materno costituisce ancora oggi un bene insostituibile, sicché possiamo immaginare come esso dovesse essere prezioso in passato, quando era difficile reperire nei ceti umili una nutrice e non esistevano i surrogati offerti dalla medicina moderna. La condizione della donna era qui come altrove disperata: poiché i mariti passavano la maggior parte dell’anno in Puglia, a lei spettava il compito di accudire i figli, lavorare i campi e di recarsi a legnare sui monti, dai quali tornavano nelle condizioni che sono state fissate mirabilmente dal Patini nel notissimo quadro dal titolo “Bestie da soma”.

La fonte di Sant’Eufemia, sulla quale troneggiava sempre in passato una piccola statua, risultante, a causa dei frequenti furti votivi, di fattezze antiche continuamente diverse, rientra pertanto nel quadro delle cosiddette fonti lattaie, ma offre nello stesso tempo una variante di notevole interesse demologico. Ancora oggi, infatti, i pastori, e non solo quelli locali, ricorrono all’acqua di tale sorgente che viene somministrata devotamente alle mucche, al fine di far loro aumentare il latte. Si tratta di una pratica votiva che non è dato riscontrare nel culto di Sant’Agata o Santa Scolastica, anch’esse note per il loro protettorato galattogeno. Questa pratica votiva è certamente antichissima e si è tramandata di generazione in generazione presso i gruppi sociali che si sono succeduti storicamente lungo le aspre balze dell’Orte. Pratica antica ed anche diffusa, perché essa è ricordata persino in una preghiera dell’Avesta-Yasna che fissa l’equiparazione dell’acqua salutare al latte: Alle acque – esordisce il sacerdote orante – offriamo intanto questo sacrificio, all’acqua della rugiada, dei torrenti, della pioggia, delle sorgenti. Veniamo a rendervi onore o acque che penetrate ogni cosa, o liquido che ti spandi in tutto il corpo dell’uomo, noi ti invochiamo o latte [15].

Sicché mentre le fonti minerali e le terme di varia natura mantengono la loro forza con il suffragio di affermazioni scientifiche e spesso asettiche, le fonti dotate tradizionalmente di poteri curativi assolvono a funzioni che sono psico-liberatorie e coinvolgono nel loro potere galattogeno e rassicurante ogni aspetto dell’economia del gruppo. La sorgente acquista in tal modo anche un valore sacrale, che manca alla moderna industria delle acque minerali.

Le acque della valle dall’Orte ci offrono così una importante pagina che può essere ancora oggi letta contemporaneamente in modo sincronico e diacronico. In una fase della odierna civiltà che segni il passaggio dalla antica sacralità delle acque alla dissacrazione delle acque, come dimostrano appunto i dissesti idrogeologici dei nostri tempi, le acque dell’Orte offrono il destro per stilare una pagina di storia che finora non era stata ancora scritta e ci ricordano un capitolo di quell’importante poema epico che è appunto la storia delle genti d’Abruzzo.


[1] Si tratta come è noto di sei volumi pubblicati in un arco di tempo compreso tra il 1879 ed il 1897 a Firenze per i tipi dell’editore G. Barbera. Ad essi vanno aggiunti altri due volumi, comprendenti scritti inediti e rari del De Nino, pubblicati

a cura di B. Mosca con il titolo di Tradizioni popolari abruzzesi (L’Aquila 1972). Di un certo interesse risulta sotto il profilo storico-artistico il saggio del De Nino dal titolo Escursione artistica nel bacino dell’Orte, “Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti”, fasc. IX e X, Teramo 1896. Altrettanto scarne appaiono le notizie di carattere archeologico e relative ai centri dell’Orte. Cfr. A. DE NINO, Indice delle scoperte archeologiche comunicate alla R. Accademia dei Lincei, edite nelle ‘Notizie degli Scavi’, Sulmona 1906, sec. edizione.

[2] Cfr. A. DE NINO, Usi Abruzzesi, vol. I, p. 58, Firenze 1879; G. PANSA, Miti, leggende e superstizioni dell’Abruzzo, vol.I, p. 204 sgg., Sulmona 1924. Dal Finamore si apprende una interessante notizia a proposito dei carboni del ceppo di Natale, che venivano conservati e riaccesi quando nascevano i bachi da seta, al fine di “farli crescere forti ed immuni da malattie”; cfr. G. FINAMORE, Credenze, usi e costumi abruzzesi, in “Archivio delle tradizioni popolari”, a cura di P. Pitrè, vol. IX, p. 155, Palermo 1890.

[3] M. DE GIOVANNI, Tracce franche nella Valle dell’Orte: il toponimo Caramanico, in Abruzzo. Rivista dell’Istituto di Studi Abruzzesi, genn. 1985-dicembe 1990 p.419 sgg., Chieti 1990. Il volume raccoglie una serie di scritti offerti ad Ettore Paratore ottuagenario.

[4] Cfr. M. DE GIOVANNI, ivi, p. 430.

[5] Cfr. al riguardo G. CELIDONIO, La Diocesi di Valva e Sulmona, vol. III, p. 143, Casalbordino 1911; AA.VV., Homines de Carapellas. Storia e archeologia della Baronia di Carapelle, Bullettino della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, L’Aquila 1988; Chronicon Vulturnense del monaco Giovanni, a cura di V. FEDERICI, vol. I, p. 194 sgg., Roma 1925.

[6] E. GIAMMARCO, Storia della cultura e della letteratura abruzzese, Roma 1969.

[7] G. DUMEZIL, Les dieux des Germains, p. 70 sgg., Parigi, Hachette, 1959.

[8] R. COLAPIETRA, Abruzzo. Un profilo storico, p. 42, Lanciano 1977.

[9] V. DINI, Il potere delle antiche madri. Fecondità e culti delle acque nella cultura subalterna toscana, p. 133, Torino 1980.

[10] S. RAZZI, Viaggi in Abruzzo a cura di B. Carderi, p. 116, L’Aquila 1968.

[11] V. DINI, op. cit., p. 11.

[12] Secondo l’Alberico tale chiesa, per voto della famiglia Salerni, sarebbe stata edificata nel 1611. Essa è tuttavia più antica ed è citata dal Razzi che la visitò nel 1576. Cfr. R. ALBERICO, Caramanico Terme. Guida storico-turistica, p. 32, Pescara 1962; S. RAZZI, op. cit., p. 117. La Madonna della tradizione riferita è tuttavia l’Assunta, venerata nella chiesa di S. Maria Maggiore.

[13] S. RAZZI, op. cit., p. 119.

[14] Sulla presenza, poco nota, dei pastori transumanti calabresi in Abruzzo, cfr. W KADEN, Wandertage in Italien, p. 349 sgg., Stoccarda 1874.

[15] V. DINI, op. cit., p. 13.




GIORNATA NAZIONALE DEL R.U.P.

Intervista al presidente avv. Daniele Ricciardi

Roma, 12 febbraio 2024. Si è tenuta l’11 febbraio 2024 la prima edizione della Giornata Nazionale del Responsabile Unico del Progetto promossa da ASSORUP. Nel 1994, con la legge n. 109 veniva riformato il settore degli appalti di lavori introducendo il ruolo del Responsabile Unico del Procedimento, poi trasformato in Progetto con il Codice dei contratti pubblici del 2023.

Perché ASSORUP ha deciso di introdurre questa ricorrenza?

Negli ultimi trent’anni il RUP ha portato il peso di tutti gli appalti nel nostro paese. Soltanto nel 2023 si sono spesi 409 miliardi di euro in contratti di forniture, servizi e lavori. All’interno delle Stazioni Appaltanti operano i RUP il cui impegno molto spesso non è adeguatamente riconosciuto. Abbiamo quindi ritenuto di introdurre una festa in cui i responsabili unici possano essi per primi maturare una consapevolezza del ruolo strategico che hanno per lo Stato. In ogni scuola, in ogni comune, in ogni ente pubblico, nei ministeri, nelle società che gestiscono servizi, ovunque nel settore pubblico è presente un RUP che merita la doverosa attenzione. L’11 febbraio è da oggi il giorno dedicato al RUP, sia per la nostra Associazione sia per le amministrazioni in cui operano, sia per la politica che deve impegnarsi nel suo riconoscimento. Da oggi anche i RUP hanno la loro festa, in cui identificarsi.

Come si è svolta questa prima edizione della Giornata Nazionale?

Come ogni prima volta c’è sempre una grande emozione e la necessità di superare qualche difficoltà. Ricorrendo di domenica, peraltro nella settimana di carnevale, molti sono stati costretti a rinunciare alla presenza in persona. La manifestazione è stata un successo se pensiamo che lo scorso anno ASSORUP, in questo periodo, registrava qualche decina di associato, mentre oggi si avvia verso 650 iscritti, presenti in circa 100 province italiane. I diversi gruppi regionali, coordinati dagli ambasciatori e dai promotori locali, hanno organizzato pranzi, aperitivi e momenti ludici per poi collegarsi per un saluto comune.

La giornata ha visto la presenza anche di ospiti speciali?

Durante il collegamento abbiamo avuto il piacere di ospitare il Presidente ZOOPLUS, l’associazione degli esperti in appalti pubblici della Bulgaria. Yordan Haladjov nel suo intervento, molto apprezzato, ha presentato l’esperienza bulgara e auspicato la costruzione di una rete internazionale, alla quale ASSORUP sta lavorando dalllo scorso anno con contatti in altri Paesi della UE. In tutti i paesi membri deve esserci la consapevolezza che il RUP, ruolo formalmente esistente solo in Italia, o in generale chi opera negli approvvigionamenti o nella realizzazione di servizi e infrastrutture merita tutela anche a livello europeo. E’ un tema che toccherà anche l’ormai prossima campagna elettorale. Il RUP ha diritti e doveri che devono essere universalmente riconosciuti.

A tal proposito, il momento più significativo è stata l’adozione del Manifesto del RUP. Di cosa si tratta?

È stato un momento solenne di grande condivisione. I rappresentanti collegati dall’Umbria, dalla Sicilia, dal Piemonte, dalla Calabria, dalla Toscana, dalla Lombardia, dal Friuli-Venezia Giulia, dalla Liguria e dal Lazio hanno recitato i contenuti del Manifesto, redatto su proposta del prof. ing. Giovanni Rizzari. I diritti ed i doveri del RUP diventeranno un punto saldo per tutti coloro che decideranno di partecipare ad ASSORUP. Non intendiamo, per ora, introdurre un rito di giuramento anche se riteniamo che la cancellazione di tale momento solenne non abbia fatto bene alla pubblica amministrazione. I sedici diritti e doveri rappresentano per ASSORUP il modo in cui intendiamo approcciare alla gestione dei contratti, un settore strategico che ha raggiunto un peso pari quasi al 20% del prodotto interno lordo. La prossima Giornata Nazionale partirà da questo documento che tutti i presenti sparsi per la Nazione hanno firmato.

Quali sono i prossimi appuntamenti di ASSORUP?

È sufficiente collegarsi al nostro sito per prendere atto che l’attività di ASSORUP è incessante grazie agli stimoli che stanno arrivando dagli Ambasciatori, che sicuramente hanno trovato nuovi importanti innesti grazie alla Giornata del RUP. Anche l’Ufficio Studi consente di organizzare eventi online e sta concretamente supportando le Stazioni Appaltanti italiane, visti i quesiti che quotidianamente riceviamo su temi delicati come gli incentivi e le responsabilità del RUP. Durante il 2024 consolideremo il nostro ruolo di riferimento per le Istituzioni con cui siamo in costante dialogo (ANAC, MIT, SNA per citare le principali) e con il territorio (sono già programmate conferenze in Abruzzo, Sicilia, Lazio, Toscana, Umbria). Per noi è fondamentale metterci all’ascolto dei RUP, indipendentemente che siano associati. Continueremo ad offrire formazione gratuita e specialistica attraverso il nostro TRAINING VIRTUALE al quale diverse Stazioni Appaltanti stanno aderendo per formare il personale coinvolto in appalti. La giornata dell’11 febbraio 2024 rimarrà nella storia di ASSORUP e non solo.




AL PALASCAPRIANO PASSA FASANO 0-3

Teramo, 12 febbraio 2024. L’Adriatica Press Futura Teramo viene fermata in casa dal Fasano. Le pugliesi si sono imposte per 3-0 nel Palascapriano, giocando una buona pallavolo. Nel primo set il match è stato combattuto, visto che le ospiti  hanno ottenuto il primo parziale ai vantaggi imponendosi 25-27 in 30 minuti. Nella seconda frazione è stato sempre Fasano avanti nel punteggio, seconda frazione chiusa 19-25 in 28 minuti. Il terzo parziale ha visto la squadra ospite controllare la partita , mettendo al sicuro il risultato con il 12-25 finale in 21 minuti. Ora le biancorosse avranno due trasferte consecutive. La prima sabato prossimo a Santa Teresa di Riva (Messina), la seconda il derby di Altino. Oggi  Joselyn D’Egidio compie gli anni: auguri al nostro centrale.

ADRIATICA PRESS FUTURA TERAMO   0: Vendramini 1, Ragnoli 6, Poli 8, Di Diego 1, La Brecciosa, Costantini 10, Patriarca, D’Egidio, Mazzagatti 3, Fanelli 1, Capulli, Ventura, Lestini 14. All. Collavini.

PANTALEO IL PODIO FASANO 3: Antonaci 1, Di Diego V., Fatticcioni, Negro 5, Marsengo 10, Barbolini 4, Albano, Martilotti 14, Soleti 6.

PARZIALI: 27-27; 19-25; 12-25.

ARBITRI: Moira Mercuri di Fermo e Mirco Totò di Grottazzolina.




VERGOGNOSO

Israele, con il suo ambasciatore, si lamenta definendo vergognoso il palco di San Remo

Torrevecchia Teatina, 11 febbraio 2024. “Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”. Così in un post su X l’ambasciatore di Israele a Roma, Alon Bar …

Tanta vergogna davvero nel mondo, magari anche per il palco citato che non può sottrarsi sicuramente all’ipocrisia, ma vergogna per tutti partendo dall’alto, ovviamente. Chi ha più responsabilità cominci.

Vergogna, dunque, per questo mondo ipocrita dove tutti diffondono odio e provocazioni usando ogni sorta di strumento, ma la profonda vergogna, inutile discuterci sopra, parte proprio dal mondo perverso dei poteri, dei denari, delle armi, delle guerre, del sangue e della morte.

Da quel mondo di cui anche l’ambasciatore d’Israele in Italia si fa portavoce dovrebbero giungere i migliori esempi di vergogna, ma nulla di tutto ciò: solo prosopopea e tanta superiorità inutile, ovviamente.

Iniziamo dall’alto se si vuole dare un esempio; un bell’atto di vergogna è in attesa da molto tempo dagli autori degli scempi, dei macelli e delle porcherie più squallide nel mondo, ma nulla, anzi da loro, se non arrivano sfruttamenti, bombe, morte e distruzione, ecco pervenire dettati, ordini, minacce ed offese d’ogni forma, anche per il lontano mondo dell’effimero, del superfluo e delle canzonette.

Un potere che non ammette nemmeno l’esistenza di un lontano pensiero se non allineato.

Fin quando non si è direttamente interessati, però, tutti indifferenti; ma i tempi sembrano offrire un indirizzo chiaro d’impegno comune e diffuso per la sana convivenza, per la libertà, per la Verità. Rispondere non è un obbligo ma un consiglio per difendere almeno qualcosa di quello che è rimasto.
nm

ADN Kronos, 11 febbraio 2024. Sanremo, ambasciatore Israele contro Festival: “Vergognoso”
“Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”. Così in un post su X l’ambasciatore di Israele a Roma, Alon Bar … https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/sanremo-ambasciatore-israele-contro-festival-vergognoso_7fdaGOhrRykpVLdb5ng7g3#Echobox=1707649893




LIBERACI DAL MALIGNO

Un libro del demonologo Marcello Stanzione

di Cosimo Cicalese

DentroSalerno.it, 11 Febbraio 2024. L’editrice veneta Ancilla, per la quaresima del 2024 in preparazione alla Santa Pasqua, ha appena stampato il libro di don Marcello Stanzione Liberaci dal maligno. Don Stanzione non è un esorcista ma un angelologo e un demonologo di fama internazionale.

A lato degli Angeli fedeli e buoni appaiono, nella Rivelazione biblica, gli Angeli decaduti. Il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 74 afferma che Satana e gli altri demoni, di cui parlano la sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa, da angeli creati buoni da Dio si sono trasformati in malvagi, perché con libera e irrevocabile scelta, hanno rifiutato Dio e il suo Regno. Come i primi, essi ci sono soprattutto noti dai loro interventi nel nostro mondo umano; i dati, benché non eclatanti, sono comunque sufficienti per illuminare la loro fisionomia e, di conseguenza, la loro azione nefasta sul genere umano. Le diverse religioni, da quelle più antiche a quelle più recenti, hanno, quasi tutte, affermato l’esistenza di esseri cattivi, ma è nella Rivelazione cristiana ch’essi si mostrano sotto il loro vero aspetto.

Fin dal Paradiso terrestre (Gn.3) il demonio sotto le sembianze di serpente s’infila seduttore, bugiardo ed omicida (Ap.12, 9; Gv.8, 44); forse per lo scrupolo di custodire il loro rigido monoteismo, gli autori ebrei dell’Antico Testamento non lo pongono che raramente in scena; la sua azione comunque si precisa, a poco a poco, sempre odiosa, ma incapace di superare i limiti tracciati da Dio (Gb.1, 2).

Bisogna aspettare il Nuovo Testamento perché il suo volto si sveli completamente nella lotta che si scatena. Cristo, Figlio di Dio, viene a gettare fuori il Principe delle tenebre (Gv.12, 31), distruggere l’impero che Belzebù ha stabilito nel mondo e sull’umanità con i suoi accoliti del male (Lc.11, 14-22). Il libro contiene in appendice due interviste inedite a don Marcello Stanzione e alla fine il testo è completato da una raccolta di preghiere di liberazione della migliore tradizione cattolica.